115- L'accampamento nella steppaSiamo io e mia mamma in mezzo ad uno strano bosco molto familiare. È pomeriggio tardi e
si sa che non è il massimo aggirarsi nel bosco di notte con i tempi che corrono...Stiamo cercando qualcosa di utile tipo risorse o armi... ma...
arriviamo ad un limite dato da cespugli secchi a foglia stretta e lunga color paglia. Ci nascondiamo dietro quel limite e da qui parte una "discesa" ripida a parabola, che da alla steppa con altri alberi del bosco per qualche kilometro.
Vedo un cervo maestoso bruno scuro che ci guarda. Glielo faccio notare a mia mamma e lei era tutta cuoricini. Io sono mooolto diffidente, assolutamente non cuoricini.Perché si sa che i cervi se attaccano non se ne viene fuori vivi. Qui i cervi sono pericolosi. Poi mia mamma mi fa notare un altro cervo sul ramato...
e poi un altro sul grigio. Tutti che ci guardano da angolazioni diverse.
"Ok... penso che possa bastare, andiamo"E lentamente svaniamo da dietro i cespugli. Ci addentriamo nel bosco per un'ultima ricerca ma...
Sentiamo dei fruscii tra i cespugli lontani...
"Mama... meglio sbrigarsi... ma di brutto"Retrofront. Avanziamo più silenti possibili verso casa. Ma da quei cespugli... escono una dozzina di cinghialetti.
"CORRII"E via a correre come dannate!
Perché???
Perché i cinghialetti sono urticanti! Hanno degli aghi fastidiosissimi sparpagliati sul corpo che usano come difesa. Loro sono immuni ma qualsiasi altro essere vivente se in contatto può sentirli.Corriamo e ci separiamo tra quei pochi alberi rimasti prima di arrivare alla steppa. Cerco di fare delle schivate per seminarli ma niente. I cinghialetti mi si strusciano tra le gambe anche se sto correndo e il dolore... è insopportabile. Il problema non sono i cinghialetti in sé, loro sono cuccioletti, sono amichevoli con chiunque e vengono lì a fare amicizia... ma
CAVOLO GLI SPUNTONI BECCANO.Provo ad arrampicarmi su dei tronchi tagliati abbastanza alti ma non è abbastanza sicuro. Vedo uno scivolo giallo più in là. Mi getto a correre e salgo sullo scivolo alto tipo due metri. Mi siedo gambe distese e gomiti sulle maniglie. Mia mamma passa a 20metri da me alla mia sinistra seduta sui palchi di un cervo.
MACCERTO!
Chi se lo ricordava!
I cervi per sfuggire ai cinghialetti e a qualsiasi minaccia si tramutano in scivoli!
E allora perché non usare i cervi per scappare?! Allargo le gambe fuori dallo scivolo e do un colpo di gambe come se fosse un cavallo dicendo "dai che arrivano i cinghialetti!"E subito lo scivolo si tramuta in un cervo in corsa.
Aiuto la corsa scandendo il ritmo andando avanti e indietro (come da piccola sulle giostrine) e sento i battiti degli zoccoli per terra.
Guardo indietro e ci sono i cinghialetti che sono a 30cm dagli zoccoli del cervo, ci hanno quasi raggiunto.
Seguiamo mia mamma e prima di addentrarmi nell'ultimo limite prima della steppa (un muro di alberi che non fa vedere oltre)
guardo il cielo ed è sera... con la mezza luna calante sulla destra e un mare di stelle.
Ci addentriamo nel muro e SBAM buio totale per qualche secondo seguito da un PUF dove mi trovo con mia mamma in groppa invece a un cavallo ciascuna. Galoppiamo nella steppa fino alla spiaggia. Strani questi cavalli che si abbeverano al mare...A 200m da noi sulla sinistra, c'è un accampamento con gente...
io e mia mamma li guardiamo senza fare movimenti bruschi, osserviamo cosa vogliono fare. Vedo che fa vicino una tenda, un tipo con una penna d'oca legata alla testa ci guarda e dice agli altri qualcosa (
forse la nostra presenza)... fatto sta che iniziano a caricare verso di noi.
"Andiamo... via... FORZA"
Io e mia mamma ci mettiamo a correre seguendo la spiaggia. I nostri cavalli intelligenti, che si stavano abbeverando con l'acqua salata, appena abbiamo iniziato a correre si sono messi a correre con noi,
gli saltiamo in groppa al volo e via al galoppo.
Ci addentriamo sempre di più verso il centro della steppa...
Mi giro verso sinistra ma non ho una buona visuale degli assalitori. In compenso mi rendo conto di dove sono: il bosco in lontananza, la steppa, il mare... siamo nello stesso terreno dove Connor ha combattuto nel video!Mi giro a destra e qui vedo gli assalitori in fondo che tirano frecce (ma che non arrivano) e mazze (che arrivano come meteoriti scalfendo il terreno con un botto).
All'inizio provavamo a correre a zig zag per schivarle... e una visione in terza persona dall'alto mi fa vedere me stessa con lo stesso outfit di Connor! Con arco e frecce e le due fasce blu sulle code del vestito! In groppa al mio cavallo beige!L'unica tattica per schivare ste mazze è fare una schivata rapida poco dopo che la mazza ha superato i 3/4 di traiettoria.
Per coordinarci urlo al momento giusto "VIAAA"
BWAHAHAHAHAHA che fantasia.
Fatto sta che una mazza arriva molto più in là rispetto a noi,
così la raccolgo in corsa sporgendomi dal mio cavallo e noto che è una mazza tipica dei pellerossa con una roccia appuntita all'estremità e due penne di gabbiano svolacchianti. Inutile tenerla. E la lascio cadere.Mi rigiro indietro e gli assalitori stanno tornando indietro. E intanto è calata la notte.
Arriviamo al nostro accampamento. È proprio sul limite tra la steppa e il bosco,
facciamo parte del muro.L'accampamento è formato da piastrelle a terra color marron scuro e chiaro a scacchiera, un tavolo al centro, un frigo in acciaio sulla sinistra, le mensole gialle, il piano cottura, la cappa...
insomma, è la mia cucina.La cucina tagliata a metà, che fornisce tutto quello che serve per sopravvivere e con tutti i comfort...
ha anche la luce.
Smontiamo da cavallo e li lasciamo liberi, loro vanno tranquilli alle loro mangiatoie dietro una staccionata riparata e nascosta, nel muro, dove nessuno è mai andato a nasare.
Andiamo in cucina e consegno a mia mamma 2 lenti d'occhiale.
"Queste lenti ti permetteranno di vedere al buio"
Mmm interessante Visto che entrambi abbiamo gli occhiali da vista, le lenti le appoggiamo alle nostre e con effetto calamita si fondono alle nostre.
Noto che fuori è notte fonda... ma proprio buio pesto.
Spengo la luce della cucina e in un nano secondo il buio pesto svanisce lasciando il posto ad una vista diurna perfetta. Tutto quello che vedo è a colori, nitido e posso zummare
Mi giro verso mia mamma ed è un po' spaesata...
"Tranquilla. Ti vedo come tu vedi me, nessuno riesce a vedere con questo buio, vieni qui. Guarda..."
E ci appoggiamo al tavolo distese sui gomiti.
"Vedi quel tipo laggiù? Quello che sta correndo? ... per vederlo meglio devi socchiudere lentamente gli occhi, più socchiudi più ravvicini l'immagine..."
Mi alzo e vado a "nascondermi" dietro il frigo...
"Devi abituarti ovvio"
Guardo anch'io (così per provare) e vedo un tipo in lontananza che corre e sta saltando... inclino la testa verso destra e l'immagine che era già zummata rallenta facendomi vedere la scena a rallentatore.
Mi perdo a guardare il tizio che salta quando mia mamma mi sussurra un "ehi",
distolgo lo sguardo dal tipo là in fondo e noto che a 30metri più o meno stanno arrivando verso di noi un gruppo di... 8/9 persone.Camminano sicure di sé nel mezzo dell'oscurità, quello davanti ha un coltello sguainato... e
sembra che non vedano al buio perché si guardano in giro... devono aver seguito la luce della cucina di prima che era accesa.Guardo mia mamma ed è visibilmente preoccupata. Mi guarda e le dico labialmente "non ci vedono" e le faccio cenno di mettersi dietro il frigo dov'ero io.
Lei annuisce e ci scambiamo i posti... mi metto dietro il tavolo, prendo l'arco dalla schiena, prendo una freccia... che non è una freccia normale (è tutta in legno assomigliante a un dardo, non è cilindrica ma quadrata con una punta conica molto sottile e un rettangolo più grosso scanalato come se fosse una piuma)
Tendo l'arco e scocco il dardo contro l'ultimo del gruppo. Questo non si accorge di essere stato colpito, strizza un po' gli occhi, si guarda intorno, poi si tasta il petto e sente la freccia. Appena la tocca cade in ginocchio e giù a terra morto.
Beeeene... rapido e indolore.
Prendo una manciata di frecce e tenendole in mano ne scocco una alla vilta prendendoli quasi tutti.
Quasi tutti perché non ho ancora colpito il primo del gruppetto, quello con il coltello... quello lo lascio per ultimo
Prendo un'altra freccia...
La incocco...
E SE LO MANCO?
E SE NON RIESCO PIÙ A TIRARE??
I dubbi mi assalgono.
Abbasso l'arco...
Non riesco a concentrarmi...Il tizio non sente più voci, si gira indietro e coi piedi urta un suo compagno morto a terra. Si abbassa e lo tasta. Si alza di scatto con un HHHHHH tirato.
Non c'è tempo.
Tendo l'arco e ZAC preso nella schiena. Lui manco si accorge, e muore cadendo sopra io suo compagno.
Nessuna distrazione ambra.
Se devi uccidere... uccidi.
Metto l'arco sul tavolo. Vado a riprendere le frecce. Grazie alla punta sottile, arriva facilmente in profondità e per toglierla basta solo sfilarla...
Penso siano dardi avvelenati in parte... la combinazione di questa freccia ipodermica-avvelenata è innovativa. In più l'arco non fa alcun rumore quando scocca questo tipo di freccia e le frecce sono iperveloci e tengono una traiettoria perfetta.Le sfilo tutte una dopo l'altra e le metto sul tavolo in disordine. I corpi non sappiamo dove metterli... li bruceremo domani con la luce.
Nel frattempo un puf e mi ritrovo dietro il tavolo, con le frecce in disordine sul tavolo, sempre di notte con le lenti speciali su, e un gruppo di 6/7 persone a 2m dalle piastrelle.
Mia mamma è tra il frigo e il tavolo e mi guarda con espressione... della serie... che facciamo con questi?
Le faccio cenno di aspettare e vedere che intenzioni abbiano.
Sembrano turisti...Si avvicinano seguendo la staccionata che porta al microonde. Solo che si fermano ad osservare un ferro incandescente a forma di Y che produce un misero bagliore... il ragazzo che guida gli altri si ferma ad esaminarlo e si scotta esclamando sottovoce "attenzione è abitato!"
Sì... sono turisti... ma non possiamo lasciarli gironzolare per la cucina. Dobbiamo ucciderli.Mi avvicino a mia mamma e le allungo una freccia con la punta in giù. Prima di consegnargliela le mostro come usarla...
Un movimento breve e rapido, tradotto:
La freccia deve colpire la vittima bucando i tessuti corporei, poi sparire.
Consegno la freccia e mia mamma quatta quatta colpisce al petto uno che stava passando la mano sul piano in granito. E dopo 1 secondo si vede una smorfia identica a quella del primo ragazzo che ho colpito con la freccia poco fa. Un leggero smarrimento, si guarda in giro e poi cade a terra con la mano sul petto dove era stato colpito. E giù morto.
Mia mamma si diverte a pungere le persone
ma non possono accumularsi a terra.
Altrimenti la copertura salta. Le faccio crnno di spostare i corpi e non solo di ucciderli li spostiamo lì del frigo o almeno che non vengano notati.
Apro poi il cassetto delle posate e prendo un coltello dal manico in legno e la lama seghettata.
Sta avanzando un ragazzo alla cieca... quando si gira di schiena per ricongiungersi agli altri, contemporaneamente gli tappo la bocca con la mano sinistra e gli pianto l'intera lama nella schiena a metà gabbia toracica.
Lo tiro indietro e lo faccio sdraiare in parte al tavolo.Cerco sempre nel non disperdere il sangue perché mi fa schifo e non voglio sporcare che poi la mamma si arrabbia
Ne pugnalo un altro, questa volta è una ragazza e la sdraio lì sulla destra.
Mi alzo e vedo mia mamma che da mezza stesa sul tavolo con espressione divertita li sta punzecchiando tutti uno dietro l'altro.
COME OSI TOGLIERMI IL DIVERTIMENTO.Visto che manca un ragazzo, rapida tiro il coltello verso l'interruttore della luce, mia mamma mi vede e si allontana dalle vittime stese sul tavolo, e prima che il manico tocchi l'interruttore prendo arco e incocco una freccia, e appena la luce si accende, il ragazzo si gira di scatto verso di me, giusto in tempo per vedersi una freccia puntata contro.
"Sparisci... immediatamente"Lui da bravo umano obbediente e terrorizzato con le mani alte schizza via a gambe all'aria.
Non posso mica lasciarlo andare
Tendo l'arco e..."COSA STATE COMBINANDO??"
Mi giro di scatto e mio papà è sulla soglia della porta della cucina appena tornato che ci guarda senza parole
"CIAO PAPÀ"
Mi giro, ri-tendo l'arco e con una mira perfetta prendo il ragazzo che sta ancora correndo accanto alla staccionata proprio in mezzo alle spalle, che cade a terra.
Mi giro e sorrido dicendo
"... NON SAI COS'È SUCCEEESSOO"Sento che il sogno si sta spegnendo... mi giro verso il panorama buio verso il mare...
E tenendo l'arco lungo il fianco dico
"Speravo in un po' più di azione... "