157- Revolution
Dopo 2 incubi consecutivi durati poco più di qualche secondo poiché bloccati prima volontariamente, apro gli occhi e sono in paese con persone che conosco e persone a caso di tutte le età.
Mi trovo in una specie di società anarchica di sicuro. A capo il solito tirano che comanda i ragazzi. E io mi oppongo.
Al capo non va giù un tale affronto irresponsabile e mi sfida in un torneo.
Tutti i ragazzi si dispongono ai lati della piazza lasciando una corsia centrale lunghissima.
Tutti i ragazzi indossano un uniforme verde militare e il capo con gli occhiali da sole mi guarda col ghigno dall'alto.
Giuro che se avesse avuto un fazzoletto a scacchi al collo l'avrei ucciso ad ogni costo ma non avendo avuto quel fazzoletto lho graziato.
Because you know what does it means qwello fazzoletto.....
La terra trema. Mi volto.
Alle mie spalle il ragazzo numero 18 gigantesco che carica verso di me come un toro inferocito che scalpita nella mia direzione.
Peserà tonnellate e tonnellate.
Quindi non devo farmi schicciare.
Il 18 continua ad arrivare e io mi volto dandogli le spalle.
Guardo il capo dal basso mentre il suo ghigno orrendo continua a risplendere dall'alto piedistallo.
Ad un certo punto scatta in me un campanello e salto altissimo all'indietro.
Un flash mi mostra la scena in terza persona.
Vedo me che salta in alto e supera in altezza il 18 gigantesco.
Giro all'indietro ad angelo con le braccia aperte.
Durante il salto il tempo rallenta.
La scena a rallentatore.
In sottosfondo un sibilo crescente che copre tutti gli altri rumori.
Lo stesso rumore di quando Connor ha scavalcato la barriera di legni appuntiti nel suo trailer col cavallo...
Quel suono acuto...
Atterro di peso sotto lo scalpore di tutti e il ghigno del capo sparisce
I ragazzi sono esterrefatti e hanno rotto le fila.
Il capo urla ordine e i ragazzi cercano di ritornare in riga maaaaa il 18 si gira quasi schicciando i ragazzi e torna all'attacco.
Lo salto altre 2 volte e il 18 non si arrende.
Mi sento strana..........
Qualcosa non va.........
Alzo lo sguardo e vedo il capo con la smorfia che mi punta una pistola col silenziatore contro.
Vedo il proiettile che arriva.
Mi scanso all'istante e il proiettile si pianta a terra a 20 cm dal mio piede sinistro.
Salto all'ultimo momento ma non con abbastanza slancio da scavalcare il 18.
Mi prende. Mi placca.
Ci schiantiamo contro la parete di roccia della montagna e SBAAAAAM.
Buio.
Sento le presenze dei ragazzi attorno a me che mi appoggiano a terra a feto. Cerco di muovermi... ma niente.
Sento la voce del capo che parla che urla ordini e sgrida i ragazzi..
"Ecco cosa succede a chi disobbedisce. A chi non si piega. Dovete abbassare la testa in mia presenza. VOI MI DOVETE RISPETTO."
Riapro gli occhi e sono a terra in mezzo alla piazza con i pochi ragazzi rimasti attorno che non sanno se aiutarmi o se lasciarmi lì.
Coloro che mi hanno aiutato sono stati accusati di tradimento e di soccorso non autorizzato. Me lo sento.
Gli sorrido al ragazzo che nonostante sia sotto minacce mi guardava demoralizzato, questo si illumina in volto ed emette il suo tipico WOOOOO sussurrato.
Si girano tutti e 3 e sorridendo camminano verso la propria postazione.
Il capo mi da le spalle tenendo le braccia dietro la schiena, seguendo i ragazzi a passo.
Mi alzo barcollante.
Vedo la parete della montagna sgretolata a terra con un cratere grandissimo e detriti a terra.
"C'È QUALCUNO CHE NON NE HA AVUTO ABBASTANZA ?! "
Faccio qualche passo prima incerto poi sempre più sicuro e fiero.
Mi tengo il braccio sinistro con quello destro.
Mi fa male.
E mentre il capo finisce la sua frase ad effetto prendo un respiro e a pieni polmoni urlo
" IO "
Si girano tutti e tra esclamazioni di tutti i tipi misto incitamenti... il capo perde quel minimo di autorità rimasta.
La sua faccia mi fa sorridere di soddisfazione.
Guardo i ragazzi entusiasti con orgoglio.
Sputo a terra sangue.
Lascio la presa sul braccio sinistro.
Mi pulisco la bocca col dorso della mano destra e mi metto di sbiego.
Stringo il pugno con la mano sinistra.
Fa male.
Non m'importa.
Come se dovessi scrollarmi qualcosa di sporco dalla mano, la squoto violenta una volta verso il basso e apro la mano.
Sento qualcosa... a tatto...
Una lama...
Aspetta. Sul serio? Una lama?
Guardo la mano.
Niente.
Che strana sensazione.
Non importa. Con o senza lama non m'importa.
I ragazzi non sono più sotto il controllo di questo capo anarchico.
Non gli daranno più ascolto.
È questo che conta.