Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni lucidi > Diario dei SL di Atreiu

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Diario dei SL di Atreiu

Messaggioda Atreiu » 02/01/2021, 1:05

10/12/20 - Autoprigionia.
Pisolino delle 17:00.
Diario onirico/Mild
Livello di lucidità 3/10.
I pacchi gialli di un mio amico a distanza sono arrivati, posizionati sopra la mia valigia. Eccitato, inizio a scartarli. Lui intanto è al telefono. Mi rendo conto che è un sogno.
Mi ritrovo nel mio letto, una via di mezzo tra casa mia e l’hotel nel quale sto alloggiando. Respiro attraverso le narici tappate.
C’è qualcuno con me, che prima mi ha incitato a provarci.
“Vedi?”
Lo faccio più di qualche volta per esserne davvero sicuro. Esulto. Mi impongo di percepire bene la stanza mentre mi alzo dal letto. Il colore predominante è il grigio.
C’è un ostacolo con le lenzuola che mi ha impedito due volte di superare il letto.
Faccio fatica a fare i movimenti e sembra che parte della mia visuale sinistra sia danneggiata. Mi dico che posso usare comunque quella restante ed ignorare la difficoltà nei movimenti. Mi accorgo dal vetro delle finestre che fuori c’è il mare ed è piuttosto agitato. È quasi l’alba. Un desiderio ancestrale mi spinge ad uscire per sorvolare le onde, ma scavo tra i ricordi per capire quale deve essere la prossima mossa del programma prestabilito da sveglio, ammutolendo la naturalezza e l’istinto.
Cerco una parete libera per provare a far apparire una porta verde alle mie spalle e usarla per viaggiare nel tempo.
Penso di farlo attraverso le ante degli armadi dell’hotel ma niente: mi impongo di seguire alla lettera ciò che mi ero imposto di fare, limitandomi.
Dopo essermi ritrovato di nuovo a letto, attraverso con fatica ancora una volta l’ostacolo delle lenzuola.
La stanza diventa sempre più simile a casa mia. Raggiungo la cucina che è ben illuminata.
Ora riesco a muovermi bene, finalmente. Quando mi volto senza concentrarmi ma solo per provare il movimento, vedo il mio riflesso sfocato sulle mattonelle lucide e bianche della parete. Mi volto una seconda volta, provandoci davvero, scoprendo le porte scorrevoli dei balconi di casa mia. Lo prendo automaticamente come un fallimento (anche se sarebbe potuta essere una vittoria) perché do per scontato che io fossi sempre stato lì davanti o che ci fossero sempre state anche se prima non c’erano. Sento la lucidità scivolare tra le dita.
Io continuo a volere la porta verde.
Ci riprovo con più concentrazione. Resta sempre quella frenesia di sottofondo che mi spinge al volo sulle onde e a cedere al loro ammaliante, lontano richiamo.
Intanto sul letto di fianco a quello dal quale mi sono alzato continua ad esserci la presenza iniziale.
All’ultimo tentativo, immagino bene la materia di legno verde della porta che voglio far apparire, e finalmente la vedo, ma è dietro gli strati di vetro opaco del balcone. Tolgo gli strati uno alla volta, spostandoli in ogni direzione freneticamente. Scopro che quella che ho fatto apparire è una porta debole e bucherellata che si alza e si abbassa con una corda sottile, ma nemmeno completamente, e sembra stia per cadere a pezzi. Dietro, una donna canta musiche neomelodiche coi capelli al vento, la carnagione scura, con una tuta corta viola e aderente. Nel mentre si fa riprendere col cellulare dalla figlia. I denti posteriori leggermente anneriti.
Per tutto il tempo ho avuto il desiderio di gettarmi verso quel mare e volare libero, e dopo questo fallimento finalmente mi arrendo e decido di dare sfogo a questo ardore, superare le finestre e sfrecciare sopra quelle creste grigie e turbinanti.
Ci sono quasi. Le onde sono grandi e bellissime, hanno un’aura in controluce blu/violetta, sembrano diamanti sciolti. Rimango affascinato per un attimo. Mi accorgo di aver svegliato mia madre, che accende le luci, e il tizio che era sul letto accanto diventa mio fratello. Mia madre dice qualcosa. Faccio per lasciarmela alle spalle, di lanciarmi sopra quelle criniere bellissime, ma prima di raggiungerle, mi sveglio.

***

13/12/20 - La Tela Onirica.
Melatonina.
Livello di lucidità 7/10.
C’è un sole limpidissimo.
Sono sul set coi ragazzi del cast. Dobbiamo girare in un posto medievale, credo, c’è tanto muschio, mura scure e sgretolate intorno.
Ci spostiamo su un precipizio che da sul mare, molto ampio e ha la forma di un quadrato. Si palesa improvvisamente quello che sembra essere un cavaliere biondo con un arco. Dice che dobbiamo stare attenti perché inizierà a scoccare le sue frecce contro un suo amico per ucciderlo e le probabilità che possa uccidere anche noi sono alte.
Quando comincia a scoccare, iniziamo a correre a caso, dapprima penso stia scherzando o comunque che le frecce non uccidano davvero, o che è una specie di gioco che fanno tra loro, ma ogni volta che il suo amico ci passa vicino noi dobbiamo accovacciarci o nasconderci alla bell e meglio perché le frecce si fiondano davvero nelle rocce intorno e nel prato.
Il suo bersaglio si avvicina, mi nascondo dietro il primo tronco d’albero che trovo. Riesce a prendere il malcapitato e lo uccide. Resto allibito. Ora sta puntando me. I suoi occhi glaciali nei miei. Scocca la freccia. Mi prende di striscio. No. Mi ha colpito al fianco sinistro, dietro la schiena, in basso. Scappo verso destra. “Perché punta me?” Chiedo a me stesso e a qualcuno del cast che mi passa svelto vicino. “perché io devo essere il secondo?”. Strappo via la freccia dal corpo, svelto. Nessun dolore. Corro più che posso quando vedo una striscia di mille frecce dalla punta gialla venirmi contro, veloci.
Senza riflettere, arrivo spavaldo al limitare del precipizio, mi lancio nel vuoto, sopra il mare sottostante, tuffandomici a pesce ma spalancando le braccia.
Mi sono lanciato da un punto davvero alto, me ne rendo conto ora che guardo verso il basso nella frazione in cui il mio corpo sta compiendo a rallentatore l’arco iniziale del lancio. Vedo i riflessi del sole su qualche onda, che intanto tramonta, poi mi accorgo di migliaia di gradini che dal basso arrivano fino al punto da cui mi sono lanciato, da qui sono minuscoli.
Sempre nella frazione iniziale, penso:”e ora cosa faccio? Mi sono lanciato, è sicuramente stata una scelta geniale perché non potevo fare altro...
ora mi aggrappo alle scale? sono lontane...
spero che il tipo non mi stia ancora puntando. Potrebbe ancora prendermi” alla fine di questo dialogo interiore mi rendo finalmente conto di stare sognando.
Volo. Libero. Sopra un lontano specchio d’acqua che inizia a diventare rosso/rosa e che si espande sotto di me a perdita d’occhio.
Dapprima mi lascio andare alla casualità del corpo, poi mi diverto tantissimo provando e riprovando, testando come uno scienziato le mie capacità di controllo del volo.
Sapevo già di aver capito il metodo perfetto per volare, grazie ad altri lucidi, ma ora sembro completamente arrivato alla consapevolezza suprema.
Quando sfreccio verso il basso e temo di cadere troppo, riesco a fermarmi con precisione centrandomi e richiamando/percependo bene il corpo e l’energia stabile che lo sorregge.
Quando sfreccio in avanti e mi fermo di botto, nessun segno di instabilità. Vado verso destra o sinistra in modo pacato, controllato e mi fermo anche qui con una precisione spaventosa.
Per un secondo penso di aver intravisto delle linee verticali ed orizzontali appena dietro il panorama che sto sorvolando, tipo le linee dell’equatore, o lo scheletro che sorregge la tela onirica.
Il contesto cambia.
Sto volando dentro al mio quartiere. È sera.
Mi sto ancora divertendo con la mia nuova, amatissima skill.
Mi avvicino a un punto alto dell’edificio che prima era in rovine ma che ora è un distretto, solo che qui è rosso. Mi avvicino molto e per un secondo faccio in modo che una delle sue pareti sia la mia unica fonte di sostegno percependo in modo chiaro le due fette di energia sotto le piante dei piedi sgusciare via da esse privandole di stabilità. Poi penso che non devo preoccuparmi, che posso lasciare la presa, lasciarmi cadere nel vuoto e richiamare l’energia intorno al corpo subito dopo, dopo solo un secondo senza far durare troppo la discesa ed evitando, così, di sentire quella sensazione fastidiosa di caduta libera.
E così faccio. Lascio la presa. Cado per un metro circa, e un secondo dopo sto galleggiando nell’aria con la piena tranquillità e il pieno controllo. Continuo a volare tra i palazzi, ma da questo punto i ricordi vengono meno perché penso di aver volato in un altro scenario completamente diverso e per cui perdo completamente e drasticamente lucidità.

***

Data non identificata. - Silenzio.
Diario onirico/Visualizzazione per un rilassamento profondo prima di addormentarmi.
Livello di lucidità 5/10.
Sono in un salone gigante con tante porte alle pareti e ci sono tante persone. Sono con M, un’amica delle medie, mi rendo conto di star sognando. Subito lo dico a lei, ma non reagisce.
Guardo tutte le persone, che ora sono tantissime e fanno un casino assurdo. Lancio un urlo molto forte per farli sparire. Tutti vanno a nascondersi nelle porte, l’eco del suono che sfuma gradualmente dei loro passi veloci è rilassante. Ora lo spazio è libero e silenzioso. Finisco in una delle porte. Entra qualcuno che cerca di farmi perdere lucidità. Lo schiaccio e lo accartoccio sotto di me, calciandolo con la pianta del piede sinistro.

***

28/12/20 - La [P]orta.
Nessuna tecnica o annotazione da Giovedì 24 dicembre.
Livello di lucidità 6/10.
Sveglia impostata 5 ore dopo l’addormentamento per tentare la Wild ma con resa dopo 10 minuti circa.
Risvegliato alle 12:00.
Siamo in un quartiere abbandonato con tanti grattacieli in rovina, è una gita scolastica. All’entrata c’è la porta della mia stanza sul pavimento.
So che il luogo brulica di zombie, e diventa una fuga e una lotta tra noi e loro.
Si fa sera, resto da solo. Ho il telefono al 12% di batteria e un’altra fonte di illuminazione tecnologica che ora non riesco a identificare che invece è al 2%. Prego Dio (non sono credente), scendo le scale, un senso di terrore si propaga gradualmente nella gola. Non trovo l’uscita, e quando la trovo riguardo la porta di camera mia a terra, penso che almeno avrebbero potuto metterla in un posto migliore che buttata lì, resta comunque un ricordo del mio passato (è la porta di una camera in cui vivo ancora). A questo punto faccio per voltarmi ma non riesco.
Penso che ad impedirmelo sia una forza più grande. Alla mia sinistra c’è una porta verde completamente aperta e mi faccio aiutare da questa per voltarmi. Lentamente, con tutte le mie forze, lascio che il mio braccio sinistro faccia da gancio facendo leva sulla porta, riuscendo a spingere il mio corpo nella direzione opposta per voltarmi. Sento dei passi da fuori avvicinarsi, è molto probabile sia uno zombie, quindi richiudo la porta istintivamente. Inizio a prendere un po’ di lucidità, quindi risalgo le rampe per lanciarmi e volare.
Mentre riprovo a tornare lì dietro spunta un tizio, urlo un “NO” e scatto scappando lontano da lui, ma vedo che annuisce tranquillo, allora capisco che non è uno zombie, e lo riconosco anche. Guardo alla mia destra attraverso i finestroni in rovina e fuori ci sono di nuovo i gruppi di ragazzi di ieri che si sfasciano di birra e si divertono, con i fuochi nei secchi arrugginiti.
Dico al ragazzo incontrato che sono rimasto tutta la notte qui, ma questo in parte mi fa sentire alla sua/loro altezza.
Vado su per effettuare questo benedetto volo, ma mi ritrovo giù all’entrata principale dell’edificio. Qui penso di poter essere finalmente d’accordo sul fatto che in sogno i sensi sono molto amplificati; ora è giorno, il cielo è limpido. Sulla destra c’è un mare di un blu bellissimo e compatto, il suono delle onde è chiaro e cullante (perché, scoprendolo al risveglio, nella realtà stava tirando un vento anomalo, molto probabile sia stato questo stimolo a ricrearlo).
Masticavo una gomma ed era davvero succosa.
Volto l’angolo di questo palazzo dalle mattonelle rosse e col tetto a punta, mi dico che qui devo alzarmi in volo, ma tutta questa chiarezza dei sensi/senso di realtà assoluta mi fa capire che sto per svegliarmi, quindi faccio per sfregarmi le mani ma ho tante maglie a maniche lunghe che coprono la mano sinistra e ripetutamente allungo il braccio o tiro su le maniche senza riuscirci. Di nuovo un secondo di meditazione sul luogo. Vedo una persona che passeggia davanti all’edificio dal quale sono uscito, dietro c’è un altro che scopre i denti appuntiti, è uno zombie/vampiro. Dietro un altro ragazzo normale che se ne è accorto e fa per allarmare, ma qui mi sveglio.

***

01/01/21 - Il Vortice Stellare.
Diario onirico/ADA
Livello di lucidità 8/10.
Sono sbucato dalla metro, è sera e sta piovendo.
So di essere a Milano, anche se noto che è diversa dalla Milano che ho conosciuto nella realtà. Vedo case tutte uguali col tetto a punta, e sembra molto più tranquilla rispetto alla Milano nella quale sono stato.
Mi guardo intorno con attenzione richiamando insieme due sensazioni contrastanti tra di loro, mettendole a confronto e assaporandole: quella che mi da questa Milano e il ricordo di quelle che mi ha dato la Milano in cui ho lavorato.
Mi dico che quella in cui sono adesso è molto meno italiana perché è ancora più vicina alla Svizzera. Questo mi fomenta:
Mi giro ancora intorno per assorbire con tutti i sensi la dolce impressione di essere fuori dall’Italia o quasi, finalmente per la prima volta in vita mia.
A questo punto mi dico “è in queste situazioni che devo fare i test di realtà”, quindi mi tappo il naso e scopro di riuscire a respirarci attraverso comunque.
Sembra che il rendermi conto che si tratti di un sogno destabilizzi la situazione, perché un punto della tela sulla quale è dipinta la materia onirica sembra strapparsi e cedere per un attimo, traballando. C’è qualche interferenza. Temo che il mio corpo sul letto abbia alzato una palpebra e l’abbia richiusa velocemente. Subito dopo, sullo sfondo delle case vedo alcune luci rosse scattanti, temo che anche queste vengano dal mondo reale e che stiano per svegliarmi.
Sfrego velocemente le mani per stabilizzare e faccio per spostarmi da dove sono, scansando agilmente un signore col cappuccio che mi taglia la strada. Acquisita la stabilità, mi ritrovo su un’altura, ho i tetti dei palazzi inghiottiti dall’ombra della sera sotto il naso, spalanco le braccia e mi lancio.
Sorvolo il sogno, per l’ennesima volta in queste esperienze.
All’inizio il corpo sale più di quello che mi aspettavo, allora mi concentro per avere il massimo controllo del volo. Per fare questo ho alzato istintivamente gli avambracci tenendoli un po’ vicini al busto, impossibilitato nell’aprire completamente l’anulare sinistro per qualche strano motivo.
Ora è giorno, mi ritrovo in giro tra i paragi di casa mia. Dal basso volo fino al balcone della mia vicina, ma in realtà ero intenzionato a raggiungere il mio. Questo mi fa capire che sto perdendo la lucidità, quindi faccio un altro RC sperando con tutto me stesso di non essermi svegliato.
Mi tappo il naso: riesco a respirare, allora mi lancio dalla finestra alla mia sinistra per rimettermi in volo e nel mentre parlo al telefono con A, una mia amica d’infanzia.
È già di nuovo sera, credo notte fonda.
Guardo il cielo, verso sinistra nella direzione che prendo spesso per andare a trovare mio padre; sullo sfondo notturno si stagliano galassie e costellazioni luminescenti di ogni colore, con una pozza più scura della notte appena dietro, al centro, che ne risalta i riflessi e le sfumature. I fasci multicolori, brillanti e luminosi, dall’alto scendono verso il basso formando una spirale, questa racchiude - ma è anche circondata - da migliaia di stelle e concentrati di colori che si muovono lentamente, pacificamente e in sintonia, contornati da effetti simili a un’aurora boreale infuocata che danza quasi all’unisono. Sono estasiato. Lo dico ad A, ma povera di entusiasmo mi espone un grigio “che figo”.
È ferita? Invidiosa?
Ignorando la cosa, mi do l’obbiettivo primario di raggiungere quell’ammasso di stelle e pianeti per volarci attraverso e mi spingo verso di esso, in volo, svolto l’angolo dove un tipo del quartiere tiene due bulldogs, mentre A, inizia a parlarmi di mani cure, sempre al telefono, ma poi me la ritrovo davanti; è sotto casa del tipo dei cani, seduta a un tavolo, un po’ più in là ci sono anche le sue sorelle e sua madre.
Lei le prende in giro, o loro a lei, perché le unghie che si è appena limata sono troppo opache. Il sogno sta provando a farmi perdere di nuovo lucidità, ma l’obbiettivo del vortice stellare è ancora integro e riesco a non farmi abbindolare dal copione dalle leggi che governano il sogno. Rifaccio ancora una volta il RC della respirazione prima di scusarmi:”Ora devo andare. Ci metto un secondo” interrompendo A e la sua famiglia. Palesemente non sono ancora del tutto lucido, perché ho sentito il bisogno di giustificarmi con delle proiezioni della mia mente.
È di nuovo giorno. Provo a volare ma riesco solo a compiere qualche salto gigante sul grande viale centrale del mio quartiere, ritrovandomi poi nel punto opposto: fuori a un supermercato lì vicino. Quando svolto l’angolo, compare un gatto bianco e nero, che fa per scappare via. Lo inseguo simulando miagolii per avvicinarlo, quindi si ferma.
Penso che magari può sentire che sono in un sogno, o che questo gli concede di percepire i miei pensieri. Mi abbasso sui talloni forzandomi di stabilire uno scambio o una connessione con lui, pensando intensamente “Sto sognando, lo capisci? Ti amo”.
Si siede a pochi centimetri da me, ha un paio di occhi taglienti sul verde/giallognolo. Quando inizio ad accarezzarlo mi stupisco per essere riuscito nel mio intento e, rivolto al gatto penso “mi senti davvero, è assurdo.” ma dal momento in cui ho iniziato ad accarezzarlo la sua immagine ha iniziato a deformarsi; gli occhi si sono allargati verso il basso e sulla sua faccia si è aggiunta una macchia gialla.
Riprendo la direzione per il vortice stellare, scoprendo che fino a quel punto non avevo ancora capito che siccome è giorno non potrò più vederlo.
Fatto ‘sta che ora sono dietro la super strada che circonda il mio quartiere, in mezzo all’erba folta e di un verde quasi accecante da dove scorgo i dorsi di un branco di cani randagi, grandi, feroci e pronti ad aggredirmi, quindi chiudo gli occhi per alzarmi in volo, attiro la calma dentro il mio corpo e immagino quest’ultimo con nulla intorno se non la terra lontanissima dai miei piedi, rilassandomi completamente, abbandonandomi.
Quando riapro gli occhi, mi ritrovo sopra un muretto alto solo circa 60cm, ma almeno è servito a far sparire i cani e in compenso ne appare uno alla mia sinistra che cerca il mio braccio elemosinando coccole. È picciolo, di un beige scuro. Avvicino la mano destra per accarezzarlo. Apro gli occhi. Afferro il telefono per trascrivere il tutto.


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Re: Diario dei SL di Atreiu

Messaggioda Atreiu » 02/01/2021, 16:01

02/01/21 - La Luna e il Lupo/Gli Esseri Acquatici.
Verso le 23:00 assunzione di: banana, pezzetto di cioccolata e bicchiere di latte intero. Addormentato con violente ipnagogiche quasi istantanee, soprattutto uditive, alle 2:40 circa. Risveglio alle 8:30. Prendo caffè con goccio di latte intero e mi riaddormento verso le 10:00 circa.
Diario onirico/RC.
1. Livello di lucidità 7/10
Sono a casa mia, c’è un amico di mio fratello che indossa la vestaglia di mio padre, poi sbuca quest’ultimo. Mi rendo conto che lui non vive più con noi, e fuori c’è una luna blu così grande da rubare tutta la visuale, due componenti che mi fanno capire che sto sognando. Respiro attraverso il naso tappato per confermare. Vado verso la finestra che affaccia sul lato opposto a quella dalla quale ho visto la luna gigante, e da questo lato è giorno. Dapprima penso di lanciarmi ma volare è diventato ripetitivo, quasi non ho fatto altro nel sogno di ieri. Da sotto sbuca un lupo, dal grande volto e il pelo folto. Grigio, occhi chiari. Allora decido semplicemente di gustarmi, felice, la sensazione di avere un lupo tra le mani così vicino al volto, mi concentro per assicurarmi di sentire tutta la gioia che posso provare, “molestando” un po’ il sogno. L’apice di quella felicità mi sveglia, assieme ai rumori dell’aspirapolvere. L’impronta del volto del lupo restano per un po’ nel buio delle palpebre assieme alle ipnopompiche. Mi riaddormento poco dopo:
2. Livello di lucidità: 8/10
Sono su un molo fatto a griglia d’acciaio, un po’ arrugginito, di un porto che da su un mare tranquillo sotto un cielo cupo e grigio. Procedo in avanti con timore che questa possa cedere da un momento all’altro. Attraverso i quadrati formati dalla rete del molo, riesco a vedere che sotto di esso a un metro circa di distanza appena sopra il livello dell’acqua c’è un’altra piattaforma parallela a quella che mi sorregge, probabilmente in caso in cui questa dovesse cedere.
Avanzando, mi accorgo che sopra di essa ci sono quelli che in un punto penso possano essere 3 delfini, in un altro punto penso possano essere 3 orche, e in un altro punto ancora penso possano essere 3 balene spiaggiate/i, sono di colore scuro e sembrano morenti, ma io sono felice di vederli dal vivo e magari, se allungo il braccio, anche di toccarle/i. Provo ad avvicinarmi ma la rete si fa sempre più traballante, quindi faccio per tornare indietro per provare ad accarezzare l’essere acquatico più vicino alla terra ferma, quando capisco che è un sogno.
Mentre prendo la rincorsa per lanciarmi in acqua alla mia sinistra, faccio per tapparmi il naso per un RC, ma mi ritrovo a mezz’aria senza riuscire ad avvicinare la mano al naso. Fortunatamente il modo in cui l’acqua si squarcia sotto di me conferma che sto sognando. Non mi bagna e prima in inghiottirmi si apre sotto il peso del mio corpo come se fosse gelatina creando una sorta di pozzo con pareti d’acqua gelatinose e verdognole intorno. Dopo si richiude sopra di me e mi ritrovo completamente sott’acqua. Ci sono gli stessi delfini, orche o balene, qui in piena salute, ma c’è qualcosa che non va sui loro volti e sento che sono cattivi. Faccio per farli sparire con un gesto della mano e ci riesco, mi sento molto lucido.
La luce è poca qui sotto e sembra di stare in una sorta di garage subacqueo. In fondo verso sinistra vedo due elementi, uno rosso e uno giallo, colori molto forti che in questo contesto spiccano molto, ma non riesco a capire cosa sono perché mi sveglio vittima dei rumori mattutini.


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Diario dei SL di Atreiu

Messaggioda Atreiu » 10/01/2021, 13:29

07/01/21 - Legame
Diario onirico/MILD
Livello di lucidità 6/10
Sono giù da me. Alzo lo sguardo verso casa mia. Vedo una grande, massiccia radice d’albero attaccata alla sinistra della mia finestra, come se fosse un rampicante. Mi da la sensazione che sia una strana tecnologia aliena. Un parassita. Sicuro di questa stranezza, mi tappo il naso e provo a respirare. Sto sognando. Mi guardo intorno, afferro con lo sguardo la punta di una montagna all’orizzonte, decido di raggiungerla alzandomi in volo.
Si alzano in volo anche alcuni ragazzi del quartiere, divertiti.
Si fa sera.
Cado verso il basso, mi scappa qualche verso di stupore. Resto in aria, riuscendo a non toccare terra per un pelo.
Uso lo sfregamento delle mani come se fosse lo sterzo di un auto per il volo.
Arrivo in un posto dove ci sono tanti ragazzi, sotto lampioni dalla luce giallognola. C’è un ragazzo che canta meravigliosamente bene. A un altro ragazzo cade un biglietto, glie lo riprendo.
È di nuovo giorno. Sono nei pressi di un porto, devo attraversare un pezzo di mare per raggiungere la montagna. Arrivo davanti a un passaggio controllato da due anziani. Chiedo di farmi passare, ma non sono convinti. Qualcuno da dietro li tranquillizza:”sta solo entrando in scena, sa che è un sogno, lasciatelo passare”.
Raggiungo gli scogli appena dietro. L’acqua sottostante è bassa e opaca, forse sporca. Le voci fuori campo dei due “guardiani” di prima, parlano di un ragazzo che qualche giorno fa stava avendo allucinazioni mentre faceva il bagno in acqua. Vivo il flashback della scena mentre sento i guardiani dire che al ragazzo mancava il padre, ma lo vedeva nella forma della madre, perché vedeva anche se stesso come una bambina, mentre facevano il bagno in acque piuttosto agitate. Io le sto guardando, la ragazza e la madre, che danzano e si divertono immerse nell’acqua senza aver bisogno di respirare. Capisco che non si trattava di un allucinazione, il ragazzo stava solo immaginando, giocando, divertendosi. Provo un emozione forte mentre le guardo, sono tenere.
Lo scenario cambia, con un me privo di lucidità.

***

10/01/21 - Il Portale
Diario onirico/Mantra/Visualizzazione di una task
Livello di lucidità 7/10
Sono sul tetto di casa mia, è giorno, con me c’è J, un mio amico. Ho un ricordo fievole di me che mi rendo conto di star sognando tappandomi il naso, ma non ricordo con esattezza dove, quando e perché. Quando divento lucido glie ne parlo, sembra che lui non voglia ascoltarmi. Decido di far apparire una porta e attraversarla per raggiungere Marte. Dico ad alta voce “UNO, DUE, TRE, PORTA VERDE!” voltandomi di scatto. La vedo, è a circa 5 metri da me.
J è incredulo:“come hai fatto ad imparare tutto questo da solo?”
Mi avvicino alla porta, sopra la quale vedo chiaramente le linee delle assi di legno sotto la vernice verde. Prima di aprirla, mi concentro visualizzando Marte con tutte le mie forze. Mentre la apro dico “sto andando su MARTE”. Una volta aperta, al di là riesco a vedere la nera oscurità dello spazio mischiata all’arancione del pianeta, ma è come se questo sia suddiviso in mille pezzi, che diventano codici numerici fluttuanti, facendo da tela alla cornice della porta aperta, così quell’immagine stessa diventa un portale da dover oltrepassare. Questo mi fa restare lì perplesso ed interdetto, confuso, non riesco a decifrare l’accaduto. Dico a J “questa non funziona, aspetta, ne faccio apparire un’altra per viaggiare nel tempo!”, ma J mi distrae ancora, sconcertato per quello che sta accadendo, e mi fa perdere la lucidità.



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Ultima modifica di Atreiu il 14/01/2021, 22:41, modificato 4 volte in totale.
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Re: Diario dei SL di Atreiu

Messaggioda OnironautaSbadata » 10/01/2021, 13:41

Ciao Atreiu, da quando sei nel mondo dei sogni lucidi? Leggendo gli altri mi stupisco sempre di quante cose si hanno in comune nei sogni, lucidi e non. Anche io ho molto ben presente la sensazione di non riuscire a muovermi liberamente, di avere una parte del campo visivo 'spenta' e una voglia matta di abbandonare qualsiasi velleità di stabilizzare per farmi un volo! E la cosa che più mi ha scioccata è stata il tentativo disperato di materializzare una porta! L'ho fatto anche io :shock:. Se ci sei poi ti racconto come è andata una volta perché a quel punto si è aggiunto un pizzico di paranormale o evento inspiegabile :roll: diciamo così.
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Re: Diario dei SL di Atreiu

Messaggioda Atreiu » 10/01/2021, 14:07

Ciao OnironautaSbadata, che bello! Sono sempre felice di trovare similitudini nelle esperienze altrui, nonostante penso che il modo di viverle sia sempre molto soggettivo, questo permette un certo grado di comprensione nella condivisione.
Io ci sono, dimmi tutto!

conosco i sogni lucidi da quando avevo circa 12 anni, da lì ci sono stati vari brevi periodi di impegno ma mai costanti, ora è da circa 6 mesi che ho ripreso.
Tu?


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Re: Diario dei SL di Atreiu

Messaggioda OnironautaSbadata » 10/01/2021, 14:52

Ciao di nuovo! Sì per me è importante parlare con altre persone e magari avere anche una piccola comunità. Purtroppo nella vita reale, cioè vicino a me, tra le persone che conosco, nessuno è interessato al mondo dei sogni lucidi.

Io ci lavoro su (in maniera molto poco costante) dal 2014, come vedi sono iscritta da quell'anno. Ho avuto diverse esperienze davvero belle : Love :. Però non ho esperienze significative di lucidi spontanei dell'infanzia, è tutto frutto di lavoro.

La storia della porta è abbastanza interessante. Per cambiare scena, cercavo di creare una porta durante un lucido, con grande sforzo. È apparsa una porticina in ferro, vecchia e pesante, che mi ha dato subito una sensazione di tensione. Ma ero testada e l'ho spinta per aprirla. Non riuscendo fisicamente, l'ho aperta con uno sforzo di volontà, imponendo la mano e lanciando quasi un'onda di energia che l'ha spalancata di botto , sbattendola e credo danneggiando addirittura i cardini. Dall'altra parte l'ambiente era buio, quasi una cantina e c'era una figura alta, con un cappotto di panno, un uomo molto chiaro di carnagione, capelli neri e occhi azzurri. Si è girato allarmato e irritato e sentivo che pensava " Non dovresti essere qui. Non ancora". Ricordo la sensazione di aver 'forzato' qualche livello del sogno. Un po' come in un videogioco forse.

Morale della favola, circa due anni dopo ho incontrato quella persona per lavoro nella realtà...
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Re: Diario dei SL di Atreiu

Messaggioda Atreiu » 10/01/2021, 17:02

Interessante! Soprattutto il riuscire ad aprire la porta usando solo l’intenzione non potendo fisicamente.
Hai più riprovato a cambiare sogno creando una porta? Io ho intenzione di provare tante altre cose, ma finché non riesco in questa continuerò a provarci!

Per quanto riguarda l’aver incontrato la persona in questione, non saprei dirti. Anche perché da quando ci faccio attenzione mi è capitato varie volte di vedere/vivere piccole cose che avevo sognato la notte precedente... coincidenze o no, non escludo che possa accadere


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Re: Diario dei SL di Atreiu

Messaggioda OnironautaSbadata » 10/01/2021, 18:34

Si capita spesso di avere nei sogni piccoli particolari premonitori. Per quello io quando le cose si verificano torno indietro nel diario e aggiungo una nota "successo realmente il giorno */*/*" e metto la data. È un'altra cosa che mi interessa sviluppare assieme al lucido.

La porta non l'ho più usata, ho provato direttamente a materializzare una scena, ma è sempre buio. Sembra quasi che la mente ti stia dicendo" boh? Non so cosa mi stai chiedendo! ". Secondo te potrebbe essere utile partire già con qualche idea decisa da svegli? Tipo "dopo la porta c'è una radura con alberi"... Per dare almeno uno spunto.

Altra cosa... Usi mai la chat? Sai se partecipa qualcuno e quando? Mi ricordo che anni fa eravamo un gruppetto che cazzeggiavamo, abbiamo pure partecipato ad una task assieme. : Chessygrin :
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Re: Diario dei SL di Atreiu

Messaggioda Atreiu » 10/01/2021, 18:47

Ma guarda, avere già da svegli un’idea di cosa si vuole raggiungere con la porta non è utile, è necessario secondo me! Ad esempio, nel caso del mio ultimo SL, il programma lo avevo già prestabilito.
Poi va be, il risultato mi ha portato alla conclusione che a livello conscio devo ancora convincermi davvero che raggiungere Marte sia possibile cosa su cui sto meditando appunto da sveglio.

Comunque, non avevo nemmeno capito ci fosse una chat! È la prima volta che mi muovo su un forum in generale e so davvero poco di come funzioni. L’idea del cazzeggio/task assieme mi piace un sacco, sarebbe figo! Se sai qualcosa o senti qualcuno fammi sapere!


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Re: Diario dei SL di Atreiu

Messaggioda OnironautaSbadata » 11/01/2021, 17:02

Certo, senza un programma va tutto in fumo, a volte anche se hai un programma, visto lo sforzo di volontà che ci vuole!
Dicevo a parte il programma, una visuale. Tipo " la prima scena di Marte che vedo non appena attraverso la porta" e provare a visualizzare quel momento.

Stasera alle 21:30 provo ad entrare in chat e spero di trovare qualcuno. Se ci sei ci becchiamo (la chat è nella barra blu in alto).
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