Comincio anche io un diario dei miei sogni lucidi, vediamo se riuscirò ad essere costante nel trascriverli. Spoiler: non credo.
05/05/22
VERSO L’INFINITO E OLTRE
Sogno lucido - ore 5:30 circa
Sto sognando di dormire in una camera che non è la mia ma che ha dei particolari che me la ricordano, ad esempio il mio zaino appeso e un action figure sul comodino. Non sono molto attento nel sogno, perché penso che la statuetta sia al suo posto quando invece sta su una libreria nella realtà. Mi giro e faccio per riprendere a dormire ma ho una paralisi del sonno e a questo punto divento lucido. Vedo delle macchie nere che si muovono sul pavimento e che stanno entrando da sotto la porta per poi salire sulle pareti. Ho un momento di paura perché penso che se non le elimino alla svelta prenderanno forma reale. Il subconscio viene in mio soccorso e le pareti cominciano a sciogliersi come ammuffite e collassano su loro stesse, portando via le ombre. Di tutta la camera rimane solo il letto e una finestra sospesa al centro della parete che stava alla mia destra. Sono in un prato, sento delle api, i grilli, c’è una villa forse, ma per qualche ragione decido di andare alla finestra ed entrarci. Mi alzo dal letto, sono a piedi nudi e l’erba è secca e pungente, mi fanno male i piedi ma allo stesso tempo acquisisco maggiore lucidità. Faccio per girare la maniglia della finestra ma questa mi rimane in mano, allora appoggio il palmo della mano sul vetro, che si frantuma come sotto l’effetto di un’onda d’urto. Metto un piede sulla cornice della finestra e mi ci getto. E’ tutto nero, sto volando molto in alto, credo nello spazio. In realtà sto galleggiando, “interessante per la task” penso. Sono lento, mi volto e vedo avvicinarsi un … picchio (ha le sembianze di Picchiarello del cartone animato per bambini) ma con un’elica sulla testa che gli fa da propulsore. Non sembra amichevole, infatti comincia a punzecchiarmi e a cercare di allontanarmi, come se avessi invaso il suo spazio. Cerco di rimanere zen e di non fare caso a lui. Ad un certo punto vedo la macchina che abbiamo dato in rottamazione anni fa, sospesa nel vuoto come un detrito spaziale. Mi attacco al baule con qualche difficoltà, che si apre, e ci entro per evitare le molestie del picchio, che a questo punto aveva sfoggiato una pistola laser alla Star Wars e mi sparava colpi che però rimbalzavano sul mio corpo, protetto come da un’aura. Salgo quindi a bordo della mia vecchia auto passando dal baule. C’è un pulsante rosso che attira la mia attenzione, lo premo. La macchina parte come un razzo verso l’alto, sento tutta l’accelerazione che mi schiaccia sul sedile. Praticamente sono a bordo di una navicella spaziale fuori controllo con le sembianze di un’auto anni ’80. Guardo fuori dal finestrino e vedo che sto sfrecciando nello spazio ad una velocità incredibile. “Che figata”, penso. Mi sveglio.
GIOCATTOLI
OBE - ore 7:00
Mi sveglio da un sogno non lucido ma molto vivido. Mi metto a pancia in giù e aspetto le solite scosse, che arrivano e mi fanno distaccare dal corpo. Sono seduto sul mio letto, sul lato sinistro. Rivolto dall’altra parte ci sono io che dormo. Comincio a sfregare i piedi nudi sul pavimento, che mi sembra molto polveroso, quindi passo anche le mani, che confermano. Penso “prima o poi dovrò dare una pulita, ma non ora”. Poi faccio una scoperta destabilizzante: al vetro della finestra vedo il mio riflesso e ho le sembianze di un mostro alieno, completamente nero con delle lunghe braccia-artigli. E ancora più strano, questo mostro indossa una mascherina ffp2. Mi spavento che quasi mi sveglio, ma rimango nel sogno e mi guardo le mani, che sono le mie. Così vado allo specchio e anche qui ho le mie sembianze. Tiro un sospiro di sollievo e provo qualche giochetto con lo specchio come creare un portale e modificare i miei vestiti, ma poi mi accorgo di star perdendo lucidità e mi allontano. Volo fuori ed è mattina presto, sento un forte profumo di pane appena sfornato e voci di persone anziane con accento dialettale. Penso che potrei chiedere a loro un verso poetico, ma stupidamente rimando in cerca di qualcuno più predisposto e mi dimentico del task. Dall’alto vedo dei miei amici fuori da un supermercato, li raggiungo ed entriamo. All’interno è un negozio Lego, con scaffali pieni di giocattoli con i famosi mattoncini, ricordo una Bugatti blu. Poi arriva un reparto enorme di videogiochi con scaffali lunghissimi. Chiedo al mio amico: “indovina a quali di questi videogiochi ho giocato” ma lui mi risponde che sono troppi e che ci metteremmo troppo tempo. Prendo un Game Boy da uno scaffale: è acceso e c’è su Pokemon, un videogioco a cui giocavo da bambino con questo mio amico. Sto lì a giocare mentre lui mi guarda, poi mi stufo e decido di andarmene, ma non riesco a trovare l’uscita. Per uscire devo percorrere un’unica lunga via, come all’Ikea. Mentre cammino all’improvviso c’è un terremoto, gli scaffali cominciano a ballare e le cose a cadere. Sento bambini che piangono mentre cerco di tenermi in equilibrio. Dico di non avere paura, che è solo un sogno, ma mentre lo dico mi sveglio.
Considerazioni: il lucido iniziato con paralisi deriva molto probabilmente da una conversazione avuta con un utente del forum la sera stessa proprio sulle paralisi del sonno e sulle entità maligne che le accompagnano. Credo abbia influenzato anche la OBE successiva, in cui per un attimo ho avuto le sembianze di un mostro. Spero non ricapiti.
Male per quanto riguarda la task dello spazio, potevo approfondire meglio dato che mi trovavo lì.
Per la task della poesia ci saranno altre occasioni.