Diario di Danny
- Melody
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Bello .. Il fatto che tu stai riuscendo a ricavare qualcosa dai sogni comuni (non lucidi), è davvero bello Danny! Generalmente i sogni comuni non sono un gran che come punti di riflessione, ti dimostrano come sei messo al momento, niente di più (ma una persona riflessiva lo sa già come sta messa ) Io non presto molta attenzione ai sogni comuni anzi, praticamente zero, ci passo sopra (a meno che si tratti di incubi o sogni ricorrenti, a quel punto ci lavoro su).. Preferisco di gran lunga i lucidi! Il sogno comune, in effetti, ti fa vedere come stanno le cose della tua vita, ma non puoi interagire.. mentre nel lucido ci si riesce ad interagire "dal interno", e trovare dei modi per migliorare anche le cose della propria vita quotidiana, non solo "esplorare l'inseplorabile"
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Tra i sogni che emersero dall'inconscio nel periodo seguente, ne notai subito alcuni palesemente collegati tra loro e che chiamai ''i sogni delle due donne'', appunto perché erano incentrati su due giovani donne, una bionda e l'altra mora. Non è il caso di riportarli per intero (mi dilungherei troppo, cosa che sto già facendo!), ma il tema ricorrente di quei sogni, solitamente ambientati nella mia seconda casa onirica, era la relazione delle due con un uomo aggressivo e dalla vorace sessualità, nonché l'esistenza di un qualche segreto che però non veniva mai svelato. La bionda era la più furba delle due e verso la fine tendeva sempre a fuggire poco prima che l'uomo arrivasse, abbandonando di fatto al suo destino la donna mora (assai più ingenua e remissiva), che era costretta a saziarne gli appetiti e spesso finiva anche uccisa. In un sogno un po' più originale, le due vestivano invece i panni di ancelle in una sorta di rito pagano ambientato nell'antichità. Il sacerdote (presumo sempre il solito uomo) gli porgeva due tronchetti di legno, che per forma e dimensioni erano palesemente dei falli rudimentali; le due li usavano per deflorarsi, sollevandoli poi insanguinati davanti alla folla circostante, che esplodeva in un applauso. Oltre all'innegabile morbosità, il sogno era impregnato soprattutto di un senso di sacralità religiosa.
Per parte mia, ero sconcertato dalle cose che succedevano nei miei sogni. Finché un mattino presto, sognai le due donne per l'ultima volta: aprivo la porta di casa e loro erano proprio lì davanti, fissandomi tristi e silenziose. Le trovai molto più vecchie del solito, sulla sessantina. Vicino ai loro piedi, c'era un cane nero e lanoso che cercò di intrufolarsi all'interno, ma io lo spinsi via e chiusi fuori tutti e tre. Al risveglio, di punto in bianco capii quale fosse il significato delle due donne: rappresentavano entrambe una persona reale, che durante la mia infanzia aveva i capelli neri, ma in seguito li aveva tinti di biondo; una donna il cui carattere oscillava in modo per me incomprensibile e che aveva esercitato una forte influenza sulla mia vita, non sempre positiva. Una volta compreso chi fossero le due, per deduzione intuii pure l'identità dell'uomo. Sono convinto di averci azzeccato, perché da quel giorno i sogni delle due donne cessarono all'improvviso.
Il passo successivo fu che iniziai a sognare ossessivamente la mia cantina, che si mescolava all'immagine di una grotta che esiste realmente dalle mie parti, dove talvolta giocavo da bambino. Cominciai a esplorarne sistematicamente le profondità, che partivano da una banale cantina e si allargavano progressivamente in un susseguirsi di stanze gigantesche e percorsi labirintici. Col tempo, iniziai a riferirmi a quel luogo col nome generico di ''mondo sotterraneo''.
Non si trattava certo di piacevoli passeggiate. Spesso mi trovavo ad attraversare delle camere vaste e silenziose che sembravano siti archeologici, dove scorgevo resti di pitture e vasellame rotto; in linea di massima, più scendevo in profondità e più lo scenario diventava grezzo e naturale, trasformandosi in complicati sistemi di tunnel e grotte (come nel famoso sogno di Jung, lo so... Ma io scoprii la somiglianza soltanto anni dopo). Spesso percepivo la presenza di fiumi sotterranei che scorrevano dietro le pareti, sulle quali sembravano esercitare un'enorme pressione, oppure coglievo segni di attività vulcanica; in generale, il luogo sembrava impregnato di una notevole energia che rischiava di far esplodere tutto.
Alcune grotte ospitavano vasti cimiteri dall'aspetto tetro e arcaico, le cui tombe profanate mettevano in mostra i loro macabri contenuti con una crudezza sconcertante. Un'altra cosa che mi confondeva parecchio era l'altissima frequenza con cui mi imbattevo in chiese rupestri, cariche di tensione religiosa, dentro le quali facevano capolino una miriade di statue e immagini sacre, nonché pareti letteralmente coperte di ex-voto. Per uno come me, all'epoca praticamente ateo, scoprire quella marea di immagini religiose nascoste nell'inconscio era qualcosa di inconcepibile. Oltretutto, il mondo sotterraneo non era certo disabitato... Spesso incrociavo folle di disperati che vagavano senza meta, sporchi e vestiti di stracci. La maggior parte biascicava cose prive di senso, piangeva e gridava in preda all'isteria; molti sembravano deformi, altri palesemente affetti da turbe psichiche. Erano tutti coperti di piaghe e mi si stringevano addosso per mostrarmi le loro ferite, dei tagli impressionanti da cui però non sgorgava una sola goccia di sangue.
Inutile dire che queste incursioni notturne nel sottosuolo erano dannatamente stressanti, spesso il mattino seguente mi svegliavo triste e svuotato di ogni energia. Ancor peggio se si considera che questa situazione si è protratta per anni interi, anni in cui mi sono sforzato di analizzare i vari sogni nonostante li trovassi ripugnanti, riconoscendo i simbolismi e collegandoli al mio vissuto personale. Tutta questa introspezione, se da un lato mi consentì di capire molte cose su me stesso e ritrovare la serenità, dall'altro spense completamente il mio entusiasmo verso i sogni lucidi, ingabbiandomi nelle teorie psicologiche. Pian piano, senza averlo mai effettivamente deciso, smisi di usare la mia tecnica. Mi inoltrai piuttosto in un percorso fatto di voraci letture: da Freud a Jung (che mi ha colpito soprattutto per la capacità di coniugare pensiero scientifico e misticismo), per poi passare ai testi sullo yoga del sogno e sul Buddhismo in generale, religione che mi ha spinto a riscoprire la spiritualità. Di tanto in tanto, continuavo comunque a fare qualche sogno lucido spontaneo (giusto una manciata all'anno), che mi trasmettevano un'innegabile nostalgia e la voglia di ricominciare.
A un certo punto, questo lungo percorso introspettivo ha raggiunto l'epilogo. Nell'ultimo sogno in cui ho visto il mondo sotterraneo, raggiungevo l'ingresso della cantina-caverna e scoprivo che parte della volta era crollata, ostruendo l'accesso ai tunnel sottostanti. ''Poco male...'', pensai, ''Tanto so dove si trovano. Semmai avrò bisogno di scendere, mi basterà spostare le macerie.'' Una volta sveglio, però, ho capito che era il segnale dell'inconscio per dirmi che avevo ormai esplorato e analizzato abbastanza.
Per parte mia, ero sconcertato dalle cose che succedevano nei miei sogni. Finché un mattino presto, sognai le due donne per l'ultima volta: aprivo la porta di casa e loro erano proprio lì davanti, fissandomi tristi e silenziose. Le trovai molto più vecchie del solito, sulla sessantina. Vicino ai loro piedi, c'era un cane nero e lanoso che cercò di intrufolarsi all'interno, ma io lo spinsi via e chiusi fuori tutti e tre. Al risveglio, di punto in bianco capii quale fosse il significato delle due donne: rappresentavano entrambe una persona reale, che durante la mia infanzia aveva i capelli neri, ma in seguito li aveva tinti di biondo; una donna il cui carattere oscillava in modo per me incomprensibile e che aveva esercitato una forte influenza sulla mia vita, non sempre positiva. Una volta compreso chi fossero le due, per deduzione intuii pure l'identità dell'uomo. Sono convinto di averci azzeccato, perché da quel giorno i sogni delle due donne cessarono all'improvviso.
Il passo successivo fu che iniziai a sognare ossessivamente la mia cantina, che si mescolava all'immagine di una grotta che esiste realmente dalle mie parti, dove talvolta giocavo da bambino. Cominciai a esplorarne sistematicamente le profondità, che partivano da una banale cantina e si allargavano progressivamente in un susseguirsi di stanze gigantesche e percorsi labirintici. Col tempo, iniziai a riferirmi a quel luogo col nome generico di ''mondo sotterraneo''.
Non si trattava certo di piacevoli passeggiate. Spesso mi trovavo ad attraversare delle camere vaste e silenziose che sembravano siti archeologici, dove scorgevo resti di pitture e vasellame rotto; in linea di massima, più scendevo in profondità e più lo scenario diventava grezzo e naturale, trasformandosi in complicati sistemi di tunnel e grotte (come nel famoso sogno di Jung, lo so... Ma io scoprii la somiglianza soltanto anni dopo). Spesso percepivo la presenza di fiumi sotterranei che scorrevano dietro le pareti, sulle quali sembravano esercitare un'enorme pressione, oppure coglievo segni di attività vulcanica; in generale, il luogo sembrava impregnato di una notevole energia che rischiava di far esplodere tutto.
Alcune grotte ospitavano vasti cimiteri dall'aspetto tetro e arcaico, le cui tombe profanate mettevano in mostra i loro macabri contenuti con una crudezza sconcertante. Un'altra cosa che mi confondeva parecchio era l'altissima frequenza con cui mi imbattevo in chiese rupestri, cariche di tensione religiosa, dentro le quali facevano capolino una miriade di statue e immagini sacre, nonché pareti letteralmente coperte di ex-voto. Per uno come me, all'epoca praticamente ateo, scoprire quella marea di immagini religiose nascoste nell'inconscio era qualcosa di inconcepibile. Oltretutto, il mondo sotterraneo non era certo disabitato... Spesso incrociavo folle di disperati che vagavano senza meta, sporchi e vestiti di stracci. La maggior parte biascicava cose prive di senso, piangeva e gridava in preda all'isteria; molti sembravano deformi, altri palesemente affetti da turbe psichiche. Erano tutti coperti di piaghe e mi si stringevano addosso per mostrarmi le loro ferite, dei tagli impressionanti da cui però non sgorgava una sola goccia di sangue.
Inutile dire che queste incursioni notturne nel sottosuolo erano dannatamente stressanti, spesso il mattino seguente mi svegliavo triste e svuotato di ogni energia. Ancor peggio se si considera che questa situazione si è protratta per anni interi, anni in cui mi sono sforzato di analizzare i vari sogni nonostante li trovassi ripugnanti, riconoscendo i simbolismi e collegandoli al mio vissuto personale. Tutta questa introspezione, se da un lato mi consentì di capire molte cose su me stesso e ritrovare la serenità, dall'altro spense completamente il mio entusiasmo verso i sogni lucidi, ingabbiandomi nelle teorie psicologiche. Pian piano, senza averlo mai effettivamente deciso, smisi di usare la mia tecnica. Mi inoltrai piuttosto in un percorso fatto di voraci letture: da Freud a Jung (che mi ha colpito soprattutto per la capacità di coniugare pensiero scientifico e misticismo), per poi passare ai testi sullo yoga del sogno e sul Buddhismo in generale, religione che mi ha spinto a riscoprire la spiritualità. Di tanto in tanto, continuavo comunque a fare qualche sogno lucido spontaneo (giusto una manciata all'anno), che mi trasmettevano un'innegabile nostalgia e la voglia di ricominciare.
A un certo punto, questo lungo percorso introspettivo ha raggiunto l'epilogo. Nell'ultimo sogno in cui ho visto il mondo sotterraneo, raggiungevo l'ingresso della cantina-caverna e scoprivo che parte della volta era crollata, ostruendo l'accesso ai tunnel sottostanti. ''Poco male...'', pensai, ''Tanto so dove si trovano. Semmai avrò bisogno di scendere, mi basterà spostare le macerie.'' Una volta sveglio, però, ho capito che era il segnale dell'inconscio per dirmi che avevo ormai esplorato e analizzato abbastanza.
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Ora che ho finito di ''riassumere le puntate precedenti'', voglio precisare come gestirò il diario da questo momento in poi. In realtà, non ho mai avuto l'abitudine di trascrivere minuziosamente i sogni di ogni singola notte, è troppo dispendioso in termini di tempo e anche noiosetto. Intendiamoci, però: prendo senz'altro degli appunti, ma li gestisco in modo diverso, dividendoli per argomento. In linea di massima, posterò ogni mese un riepilogo delle mie esperienze oniriche, dove parlerò solo delle cose più interessanti accadute in quel lasso di tempo.
Intanto, voglio spiegare in dettaglio la mia tecnica per fare sogni lucidi. Non ha nulla di particolare, anzi direi che è molto classica; è la stessa che usavo vent'anni fa nelle mie prime esperienze e funziona piuttosto bene, ma sto comunque cercando di ottimizzarla ulteriormente (quindi nel tempo potrebbe subire qualche lieve modifica, pur non cambiando nella sostanza).
TECNICA PER FARE SOGNI LUCIDI (WBTB + DILD + DEILD)
Requisiti indispensabili: forte motivazione e disciplina ferrea.
Evito di usarla: quando sono troppo stanco e assonnato, nervoso o distratto da altri pensieri, oppure posso dormire soltanto per poche ore.
Vado a dormire puntando la sveglia alle 3:45.
Cerco di andare a letto sempre allo stesso orario (grossomodo intorno alle 23), così da mantenere cicli di sonno regolari. Le mie cene sono molto leggere (per evitare intoppi digestivi) e anche durante il giorno faccio a meno di alimenti che possono influenzare negativamente le fasi REM (caffè, thè e via discorrendo).
Ore 3:45 - Sveglia notturna (WBTB)
La prima cosa che faccio è sedermi sul bordo del letto e concentrarmi con molta delicatezza per ricordare cosa stavo sognando poco prima del risveglio, spostandomi poi a ritroso con la memoria; mi prendo tutto il tempo necessario, usando il registratore vocale per annotare i sogni, così da poterli riascoltare l'indomani.
Quando sono certo di non ricordare altro, mi alzo e vado al bagno (anche se magari non mi sembra di averne bisogno) e poi in cucina a bere un sorso d'acqua (anche se non ho sete)... Tutto ciò per evitare che queste necessità si presentino all'improvviso durante la tecnica. Tornato in camera, trascorro il resto della levataccia (45 minuti complessivi) a stabilire le attività da svolgere durante il sogno lucido oppure leggere materiale attinente all'argomento (magari su questo forum).
Ore 4:30 - Tecnica di induzione (DILD)
Questa è la parte cruciale. Metto i tappi nelle orecchie per garantirmi un perfetto isolamento acustico (abito su una via molto trafficata, anche al mattino presto) e imposto un timer di mezz'ora sul cellulare. Spengo la luce e mi sdraio supino, con braccia e gambe leggermente divaricate. Trascorro questo lasso di tempo praticando la visualizzazione: immagino di trovarmi in un ambiente prestabilito che cerco di vedere con l'occhio della mente nel modo più nitido e dettagliato possibile, calandomi in prima persona dentro la scena e interagendo fisicamente, evocando tutte le stimolazioni possibili attraverso i vari sensi. Mi comporto come se fossi davvero lì e lo stessi esplorando. Accompagno la visualizzazione con affermazioni mentali che ribadiscono il fatto di essere lucido e consapevole in un sogno. Eseguo tutto ciò con enfasi e convinzione, certo del risultato: devo suggestionare la mente per fissare quell'obbiettivo con la maggior chiarezza possibile. Una visualizzazione eseguita in modo fiacco e svogliato naturalmente non produrrà risultati.
Ore 5:00 - Addormentamento
Trascorsa mezz'ora di questo intenso lavorio mentale, smetto all'improvviso di usare la tecnica, mi giro a pancia in giù (la posizione in cui mi addormento con maggior facilità) e mi lascio semplicemente cadere nel sonno. L'accortezza da avere a questo punto è di non rivolgere i pensieri verso altri argomenti, rischiando di ''sovrascrivere'' l'intenzione di fare sogni lucidi. Devo anche evitare di irritarmi o rigirarmi nel letto se per caso mi sembra di non riuscire più a prendere sonno: restando immobile e con la mente quieta, di lì a poco mi addormenterò senz'altro.
Ingresso nel sogno lucido
La prassi è che, subito dopo essermi addormentato, ho un falso risveglio in cui mi trovo a letto in una versione onirica della mia camera totalmente immersa nell'oscurità; sono già lucido in automatico, devo solo alzarmi ed esplorare il sogno. Talvolta in questa fase percepisco delle intense vibrazioni ed ho la netta impressione di uscire dal corpo fisico tramite un secondo corpo. Più di rado mi capita invece di diventare consapevole durante un sogno convenzionale.
Concatenare più lucidi in sequenza (DEILD)
Quando il primo sogno lucido si interrompe con l'inevitabile risveglio, devo avere la prontezza d'animo di restare immobile e richiudere subito gli occhi, concentrandomi per rientrare nel sogno. Se la cosa ha successo, avverto delle sensazioni inequivocabili (le più tipiche: mi sento schiacciare giù attraverso il materasso, oppure sollevare in alto) e mi trovo nuovamente nel falso risveglio. Con l'esperienza, si possono collegare parecchi sogni tra loro, uscendo e rientrando più volte dalla fase REM e quindi prolungando parecchio la propria permanenza nel mondo dei sogni.
Ore 6:30 - Sveglia mattutina
Fine dei giochi, devo alzarmi per affrontare la giornata! Prima di tornare alla vita nel mondo fisico, tuttavia, mi prendo il tempo necessario per annotare le mie esperienze sul registratore.
TECNICHE INTEGRATIVE DIURNE
Non sono irrinunciabili, ma danno senz'altro una marcia in più! Personalmente le uso in modo discontinuo, in base agli impegni della giornata.
Consapevolezza costante
Siamo dalle parti di ADA, Mindfulness e quelle tecniche là. Si tratta semplicemente di mantenere un certo livello di coscienza di sé durante le normali attività quotidiane, evitare gli automatismi di cui spesso cadiamo vittime e imparare a non farsi dominare dalle emozioni.
Visualizzazione
Sedersi ben comodi e chiudere gli occhi, visualizzando un paesaggio a propria scelta. Valgono le stesse istruzioni della tecnica di induzione. Serve per rafforzare la capacità di creare ambienti mentali realistici e particolareggiati.
Meditazione
Nulla di trascendentale o impicciato col Buddhismo: un semplice esercizio per calmare la mente. Si può fare da seduti (su una normale sedia dallo schienale dritto) oppure camminando. Nel primo caso si segue il flusso del proprio respiro dalle narici fino ai polmoni e viceversa; nel secondo ci si focalizza invece sulle sensazioni corporee, in particolare quelle dei piedi. Con entrambe le opzioni, bisogna imparare a ignorare i pensieri intrusivi che bersagliano la mente di continuo. Attenzione però a non cadere nel classico malinteso: lo scopo della meditazione non è indurre uno stato di profondo rilassamento simile alla trance (come spesso si crede), all'opposto deve acuire la presenza mentale rendendola più stabile e centrata!
Intanto, voglio spiegare in dettaglio la mia tecnica per fare sogni lucidi. Non ha nulla di particolare, anzi direi che è molto classica; è la stessa che usavo vent'anni fa nelle mie prime esperienze e funziona piuttosto bene, ma sto comunque cercando di ottimizzarla ulteriormente (quindi nel tempo potrebbe subire qualche lieve modifica, pur non cambiando nella sostanza).
TECNICA PER FARE SOGNI LUCIDI (WBTB + DILD + DEILD)
Requisiti indispensabili: forte motivazione e disciplina ferrea.
Evito di usarla: quando sono troppo stanco e assonnato, nervoso o distratto da altri pensieri, oppure posso dormire soltanto per poche ore.
Vado a dormire puntando la sveglia alle 3:45.
Cerco di andare a letto sempre allo stesso orario (grossomodo intorno alle 23), così da mantenere cicli di sonno regolari. Le mie cene sono molto leggere (per evitare intoppi digestivi) e anche durante il giorno faccio a meno di alimenti che possono influenzare negativamente le fasi REM (caffè, thè e via discorrendo).
Ore 3:45 - Sveglia notturna (WBTB)
La prima cosa che faccio è sedermi sul bordo del letto e concentrarmi con molta delicatezza per ricordare cosa stavo sognando poco prima del risveglio, spostandomi poi a ritroso con la memoria; mi prendo tutto il tempo necessario, usando il registratore vocale per annotare i sogni, così da poterli riascoltare l'indomani.
Quando sono certo di non ricordare altro, mi alzo e vado al bagno (anche se magari non mi sembra di averne bisogno) e poi in cucina a bere un sorso d'acqua (anche se non ho sete)... Tutto ciò per evitare che queste necessità si presentino all'improvviso durante la tecnica. Tornato in camera, trascorro il resto della levataccia (45 minuti complessivi) a stabilire le attività da svolgere durante il sogno lucido oppure leggere materiale attinente all'argomento (magari su questo forum).
Ore 4:30 - Tecnica di induzione (DILD)
Questa è la parte cruciale. Metto i tappi nelle orecchie per garantirmi un perfetto isolamento acustico (abito su una via molto trafficata, anche al mattino presto) e imposto un timer di mezz'ora sul cellulare. Spengo la luce e mi sdraio supino, con braccia e gambe leggermente divaricate. Trascorro questo lasso di tempo praticando la visualizzazione: immagino di trovarmi in un ambiente prestabilito che cerco di vedere con l'occhio della mente nel modo più nitido e dettagliato possibile, calandomi in prima persona dentro la scena e interagendo fisicamente, evocando tutte le stimolazioni possibili attraverso i vari sensi. Mi comporto come se fossi davvero lì e lo stessi esplorando. Accompagno la visualizzazione con affermazioni mentali che ribadiscono il fatto di essere lucido e consapevole in un sogno. Eseguo tutto ciò con enfasi e convinzione, certo del risultato: devo suggestionare la mente per fissare quell'obbiettivo con la maggior chiarezza possibile. Una visualizzazione eseguita in modo fiacco e svogliato naturalmente non produrrà risultati.
Ore 5:00 - Addormentamento
Trascorsa mezz'ora di questo intenso lavorio mentale, smetto all'improvviso di usare la tecnica, mi giro a pancia in giù (la posizione in cui mi addormento con maggior facilità) e mi lascio semplicemente cadere nel sonno. L'accortezza da avere a questo punto è di non rivolgere i pensieri verso altri argomenti, rischiando di ''sovrascrivere'' l'intenzione di fare sogni lucidi. Devo anche evitare di irritarmi o rigirarmi nel letto se per caso mi sembra di non riuscire più a prendere sonno: restando immobile e con la mente quieta, di lì a poco mi addormenterò senz'altro.
Ingresso nel sogno lucido
La prassi è che, subito dopo essermi addormentato, ho un falso risveglio in cui mi trovo a letto in una versione onirica della mia camera totalmente immersa nell'oscurità; sono già lucido in automatico, devo solo alzarmi ed esplorare il sogno. Talvolta in questa fase percepisco delle intense vibrazioni ed ho la netta impressione di uscire dal corpo fisico tramite un secondo corpo. Più di rado mi capita invece di diventare consapevole durante un sogno convenzionale.
Concatenare più lucidi in sequenza (DEILD)
Quando il primo sogno lucido si interrompe con l'inevitabile risveglio, devo avere la prontezza d'animo di restare immobile e richiudere subito gli occhi, concentrandomi per rientrare nel sogno. Se la cosa ha successo, avverto delle sensazioni inequivocabili (le più tipiche: mi sento schiacciare giù attraverso il materasso, oppure sollevare in alto) e mi trovo nuovamente nel falso risveglio. Con l'esperienza, si possono collegare parecchi sogni tra loro, uscendo e rientrando più volte dalla fase REM e quindi prolungando parecchio la propria permanenza nel mondo dei sogni.
Ore 6:30 - Sveglia mattutina
Fine dei giochi, devo alzarmi per affrontare la giornata! Prima di tornare alla vita nel mondo fisico, tuttavia, mi prendo il tempo necessario per annotare le mie esperienze sul registratore.
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TECNICHE INTEGRATIVE DIURNE
Non sono irrinunciabili, ma danno senz'altro una marcia in più! Personalmente le uso in modo discontinuo, in base agli impegni della giornata.
Consapevolezza costante
Siamo dalle parti di ADA, Mindfulness e quelle tecniche là. Si tratta semplicemente di mantenere un certo livello di coscienza di sé durante le normali attività quotidiane, evitare gli automatismi di cui spesso cadiamo vittime e imparare a non farsi dominare dalle emozioni.
Visualizzazione
Sedersi ben comodi e chiudere gli occhi, visualizzando un paesaggio a propria scelta. Valgono le stesse istruzioni della tecnica di induzione. Serve per rafforzare la capacità di creare ambienti mentali realistici e particolareggiati.
Meditazione
Nulla di trascendentale o impicciato col Buddhismo: un semplice esercizio per calmare la mente. Si può fare da seduti (su una normale sedia dallo schienale dritto) oppure camminando. Nel primo caso si segue il flusso del proprio respiro dalle narici fino ai polmoni e viceversa; nel secondo ci si focalizza invece sulle sensazioni corporee, in particolare quelle dei piedi. Con entrambe le opzioni, bisogna imparare a ignorare i pensieri intrusivi che bersagliano la mente di continuo. Attenzione però a non cadere nel classico malinteso: lo scopo della meditazione non è indurre uno stato di profondo rilassamento simile alla trance (come spesso si crede), all'opposto deve acuire la presenza mentale rendendola più stabile e centrata!
Ultima modifica di Danny il 24/06/2023, 6:28, modificato 2 volte in totale.
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RIEPILOGO GIUGNO 2023
Un mese molto discontinuo: nella prima metà non ho fatto granché a causa di importanti problemi familiari, salvo poi recuperare un po' nella seconda. In linea di massima, sto ancora riprendendo confidenza col mondo dei sogni. Purtroppo i lunghi anni di inattività si fanno sentire!
STATISTICHE MENSILI
Questo mese la tecnica per fare sogni lucidi ha avuto successo 8 volte su 13 tentativi totali (efficacia del 62%).
Su 8 sogni lucidi, 7 erano DILD e 1 WILD.
FASE IPNAGOGICA
Caratterizzata da piacevoli vibrazioni, dalla sensazione di fluttuare dolcemente al di sopra del letto e da sporadiche percezioni di uscita extracorporea. Spesso ho percepito delle presenze che si manifestavano esclusivamente attraverso il tatto e l'udito. Alcuni esempi: ''Sento qualcuno che parlotta oltre la testata del letto, anche se da quella parte c'è solo il muro. La sua voce è impastata e confusa. Gli chiedo di esprimersi più chiaramente e noto subito qualche miglioramento, ma il volume è bassissimo e la velocità delle parole eccessiva. Insistendo ancora, riesco a farlo parlare in modo decente, anche se mi accorgo con perplessità che ha una voce identica alla mia. Gli pongo qualche semplice domanda a cui risponde in modo coerente, ma avendoci dormito sopra non ricordo più che cosa diceva. /// Appena divento lucido, sento una presenza accanto al letto che mi tocca il braccio e borbotta qualcosa con un vocione distorto. Anche se il suo atteggiamento è amichevole, la cosa mi inquieta e mi fa svegliare. /// Mi alzo in piedi nella camera da letto immersa nel buio. Mentre mi dirigo verso la portafinestra, sento una mano al centro della schiena che mi spinge energicamente in avanti. Lo prendo come un incitamento a esplorare l'esterno.''
GESTIONE DEL SOGNO: DISTURBI DAL CORPO FISICO
Tornando a occuparmi di sogni lucidi, ho dovuto riaffrontare delle piccole magagne che avevo già risolto parecchi anni fa e di cui nel frattempo mi ero addirittura scordato. Resta sottinteso che si tratta di problemi che riguardano quasi esclusivamente i neofiti; accumulando esperienza, certe seccature non si presentano più.
- Pressione sul volto o sulle gambe
Un problema abbastanza comune durante i primi sogni lucidi è sentire qualcosa che preme contro la faccia. Banalmente si tratta... del cuscino! Solo che dall'interno del sogno non lo puoi capire e cerchi istintivamente di sbarazzarti di quel misterioso fastidio (nel mio caso specifico, mi sembrava di avere la testa fasciata dalle bende, tipo mummia, bende che cercavo inutilmente di togliere). Trattandosi di una sensazione che proviene dal corpo fisico, è impossibile liberarsene manualmente; anzi, quanto più ci si concentra su di essa, più la situazione peggiora. Qualcosa di simile succede quando si percepisce il peso delle lenzuola sulle gambe. Può sembrare assurdo, ma in queste circostanze le lenzuola si comportano come qualcosa di vivo, dando l'impressione di attorcigliarsi alle gambe in modo davvero ostinato e irritante! La soluzione, per fortuna, è semplice: basta avere la prontezza mentale di riconoscere la vera origine di questi disturbi e rivolgere subito l'attenzione altrove, facendosi coinvolgere dal sogno e dimenticando completamente il problema. Ogni fastidio svanisce così nel giro di pochi secondi.
- Senso di vertigine
Appena entrato nel sogno, mi è capitato di provare delle vertigini talmente forti da non riuscire neanche a reggermi in piedi. Il motivo non mi è chiaro, forse succede perché il cervello riceve percezioni contrastanti sulla posizione del corpo fisico e di quello onirico? (Non saprei, non sono un neurologo...) Stavolta il trucco consiste nel ricordarsi che il corpo reale è sdraiato a letto, immobile, e dunque non può provare certi disturbi. Dovrebbe bastare questa semplice constatazione logica per riportare tutto alla normalità (nel mio caso ha funzionato).
TEST DI REALTÀ
Ho scoperto questi test solo in tempi recenti, immagino che servano soprattutto per chi è alle prime armi e si trova spesso in situazioni di lucidità parziale o altalenante. Ne ho provati alcuni per curiosità ed è stato molto divertente, tuttavia non credo che tornerò più sull'argomento. Ad ogni modo, sono uno strumento abbastanza valido, anche se qualche falso negativo l'ho avuto, quindi non è che siano sempre affidabili!
- Conteggio delle dita
Il test per antonomasia: contando le dita della mano, si scopre di averne più del normale. Ė stato davvero grottesco vedere quei ''ditini'' aggiuntivi che spuntavano dal palmo o nell'incavo tra un dito e l'altro, oppure che crescevano lateralmente alle dita principali, come rametti che sporgono dal tronco. A un certo punto, la situazione è diventata paradossale: ormai avevo una mano enorme, con decine di dita che continuavano ad aumentare!
- Dito nel palmo della mano
È il test che inizialmente falliva. Ho provato diverse volte a far passare un dito attraverso il palmo, senza riuscirci; e se spingevo più forte, sentivo dolore. Ero molto perplesso, poiché ero già sicurissimo di trovarmi in un sogno. Ho ipotizzato che magari ci mettevo troppa enfasi e così ho ripetuto il test con più nonchalance, quasi senza pensarci: ed ecco infatti la punta dell'indice che sbucava dal dorso della mano! Lì per lì volevo anche provare a infilarmi le mani dentro al torace, ma la prospettiva era molto inquietante e così ho lasciato perdere.
- Controllare l'ora
Ho scelto uno di quei grossi orologi che si appendono al muro. L'ho guardato la prima volta e sembrava tutto regolare, con tanto di numeri e lancette; l'ho guardato la seconda e non sono più riuscito a leggere l'orario perché al posto dei numeri erano apparsi degli strani simboli; al terzo e ultimo tentativo, l'orologio aveva leggermente cambiato forma e c'erano addirittura dei pesciolini rossi che nuotavano dietro al vetro!
- Tapparsi il naso e respirare comunque
È stato il test più semplice di tutti e anche il più illuminante, ma per un motivo inatteso. Mi ha fatto capire che quando sognerò il mare o altri specchi d'acqua, potrò immergermi ed esplorarne le profondità senza finire in un incubo dove credo di annegare. Basterà ricordarmi che il corpo fisico sta respirando comunque, tranquillamente sdraiato a letto.
I MIGLIORI LUCIDI DEL MESE
19/6/2023
Dopo aver usato la tecnica, mi giro a pancia in giù per addormentarmi. Trascorre qualche minuto e mi sento sempre più rilassato, anche se sono ancora cosciente. Poi, con grande sorpresa, le gambe si sollevano e mi ritrovo a ondeggiare a mezz'aria: sono passato direttamente dalla veglia al sogno! Muovendomi con delicatezza, riesco a girarmi e alzarmi in piedi. Esco dalla portafinestra e spicco il volo oltre i muri del cortile (...). Arrivo dentro una specie di aula scolastica e converso con alcuni personaggi onirici, poi il sogno prende un'inattesa piega sessuale, durante la quale provo sensazioni piuttosto forti. Tuttavia non voglio perdere tempo in quel modo, mi ricompongo ed esco dalla stanza. Raggiungo una strada che ne ricorda vagamente una del mio paese, solo che qui sembra di essere in periferia, ai limiti con la campagna. È sera e ci sono molti personaggi onirici che passeggiano come turisti. Sono compiaciuto dalla nitidezza della scena, in particolare dai dettagli di alcune rocce. Mi incammino anch'io lungo la via, che presto punta in discesa; sento che da quella parte c'è il mondo sotterraneo (ne percepisco l'impronta emotiva) e preferisco svoltare su una stradina laterale. Alcuni personaggi mi seguono e io ne sono contento, li percepisco come piccole parti di me stesso. Davanti a noi vedo una scalinata e grosse lanterne appese ai muri delle case; purtroppo lo scenario comincia a perdere definizione e si dissolve sotto ai miei occhi. Vorrei evitarlo, ma non ho ancora la prontezza di ancorarmi al sogno tramite il tatto e di conseguenza mi sveglio.
22/6/2023
(...) Esco in cortile, intorno a me è tutto grigiastro e in penombra, eccetto la scaletta che scende in garage, che appare più luminosa e definita. Allora mi dirigo da quella parte, dopo essermi fatto scivolare sopra una catasta di vecchi oggetti ammucchiati alla rinfusa. La scala si rivela molto più lunga di quella reale, sembra scavata nella roccia e si dirige in profondità con una traiettoria a spirale. Quanto più scendo, più aumenta la nitidezza della scena; osservo con attenzione il soffitto ad arco e i dettagli delle pareti in pietra tufacea. Sento anche una musica misteriosa che cresce gradualmente di volume. Alla fine sbuco in una grotta molto pulita, piccola ma dal soffitto assai alto. Di fronte a me ci sono tre statue a grandezza naturale: una Madonna dentro una teca di vetro, in posizione leggermente sopraelevata, e due uomini alla sua destra. Tutte le statue non hanno volto, le facce sono lisce e prive di lineamenti. La musica ora si sente in modo nitidissimo, così dolce e rassicurante! Guardandomi attorno, scopro che proviene molto realisticamente da una piccola cassa audio situata in un angolo. Segue risveglio improvviso.
Un mese molto discontinuo: nella prima metà non ho fatto granché a causa di importanti problemi familiari, salvo poi recuperare un po' nella seconda. In linea di massima, sto ancora riprendendo confidenza col mondo dei sogni. Purtroppo i lunghi anni di inattività si fanno sentire!
STATISTICHE MENSILI
Questo mese la tecnica per fare sogni lucidi ha avuto successo 8 volte su 13 tentativi totali (efficacia del 62%).
Su 8 sogni lucidi, 7 erano DILD e 1 WILD.
FASE IPNAGOGICA
Caratterizzata da piacevoli vibrazioni, dalla sensazione di fluttuare dolcemente al di sopra del letto e da sporadiche percezioni di uscita extracorporea. Spesso ho percepito delle presenze che si manifestavano esclusivamente attraverso il tatto e l'udito. Alcuni esempi: ''Sento qualcuno che parlotta oltre la testata del letto, anche se da quella parte c'è solo il muro. La sua voce è impastata e confusa. Gli chiedo di esprimersi più chiaramente e noto subito qualche miglioramento, ma il volume è bassissimo e la velocità delle parole eccessiva. Insistendo ancora, riesco a farlo parlare in modo decente, anche se mi accorgo con perplessità che ha una voce identica alla mia. Gli pongo qualche semplice domanda a cui risponde in modo coerente, ma avendoci dormito sopra non ricordo più che cosa diceva. /// Appena divento lucido, sento una presenza accanto al letto che mi tocca il braccio e borbotta qualcosa con un vocione distorto. Anche se il suo atteggiamento è amichevole, la cosa mi inquieta e mi fa svegliare. /// Mi alzo in piedi nella camera da letto immersa nel buio. Mentre mi dirigo verso la portafinestra, sento una mano al centro della schiena che mi spinge energicamente in avanti. Lo prendo come un incitamento a esplorare l'esterno.''
GESTIONE DEL SOGNO: DISTURBI DAL CORPO FISICO
Tornando a occuparmi di sogni lucidi, ho dovuto riaffrontare delle piccole magagne che avevo già risolto parecchi anni fa e di cui nel frattempo mi ero addirittura scordato. Resta sottinteso che si tratta di problemi che riguardano quasi esclusivamente i neofiti; accumulando esperienza, certe seccature non si presentano più.
- Pressione sul volto o sulle gambe
Un problema abbastanza comune durante i primi sogni lucidi è sentire qualcosa che preme contro la faccia. Banalmente si tratta... del cuscino! Solo che dall'interno del sogno non lo puoi capire e cerchi istintivamente di sbarazzarti di quel misterioso fastidio (nel mio caso specifico, mi sembrava di avere la testa fasciata dalle bende, tipo mummia, bende che cercavo inutilmente di togliere). Trattandosi di una sensazione che proviene dal corpo fisico, è impossibile liberarsene manualmente; anzi, quanto più ci si concentra su di essa, più la situazione peggiora. Qualcosa di simile succede quando si percepisce il peso delle lenzuola sulle gambe. Può sembrare assurdo, ma in queste circostanze le lenzuola si comportano come qualcosa di vivo, dando l'impressione di attorcigliarsi alle gambe in modo davvero ostinato e irritante! La soluzione, per fortuna, è semplice: basta avere la prontezza mentale di riconoscere la vera origine di questi disturbi e rivolgere subito l'attenzione altrove, facendosi coinvolgere dal sogno e dimenticando completamente il problema. Ogni fastidio svanisce così nel giro di pochi secondi.
- Senso di vertigine
Appena entrato nel sogno, mi è capitato di provare delle vertigini talmente forti da non riuscire neanche a reggermi in piedi. Il motivo non mi è chiaro, forse succede perché il cervello riceve percezioni contrastanti sulla posizione del corpo fisico e di quello onirico? (Non saprei, non sono un neurologo...) Stavolta il trucco consiste nel ricordarsi che il corpo reale è sdraiato a letto, immobile, e dunque non può provare certi disturbi. Dovrebbe bastare questa semplice constatazione logica per riportare tutto alla normalità (nel mio caso ha funzionato).
TEST DI REALTÀ
Ho scoperto questi test solo in tempi recenti, immagino che servano soprattutto per chi è alle prime armi e si trova spesso in situazioni di lucidità parziale o altalenante. Ne ho provati alcuni per curiosità ed è stato molto divertente, tuttavia non credo che tornerò più sull'argomento. Ad ogni modo, sono uno strumento abbastanza valido, anche se qualche falso negativo l'ho avuto, quindi non è che siano sempre affidabili!
- Conteggio delle dita
Il test per antonomasia: contando le dita della mano, si scopre di averne più del normale. Ė stato davvero grottesco vedere quei ''ditini'' aggiuntivi che spuntavano dal palmo o nell'incavo tra un dito e l'altro, oppure che crescevano lateralmente alle dita principali, come rametti che sporgono dal tronco. A un certo punto, la situazione è diventata paradossale: ormai avevo una mano enorme, con decine di dita che continuavano ad aumentare!
- Dito nel palmo della mano
È il test che inizialmente falliva. Ho provato diverse volte a far passare un dito attraverso il palmo, senza riuscirci; e se spingevo più forte, sentivo dolore. Ero molto perplesso, poiché ero già sicurissimo di trovarmi in un sogno. Ho ipotizzato che magari ci mettevo troppa enfasi e così ho ripetuto il test con più nonchalance, quasi senza pensarci: ed ecco infatti la punta dell'indice che sbucava dal dorso della mano! Lì per lì volevo anche provare a infilarmi le mani dentro al torace, ma la prospettiva era molto inquietante e così ho lasciato perdere.
- Controllare l'ora
Ho scelto uno di quei grossi orologi che si appendono al muro. L'ho guardato la prima volta e sembrava tutto regolare, con tanto di numeri e lancette; l'ho guardato la seconda e non sono più riuscito a leggere l'orario perché al posto dei numeri erano apparsi degli strani simboli; al terzo e ultimo tentativo, l'orologio aveva leggermente cambiato forma e c'erano addirittura dei pesciolini rossi che nuotavano dietro al vetro!
- Tapparsi il naso e respirare comunque
È stato il test più semplice di tutti e anche il più illuminante, ma per un motivo inatteso. Mi ha fatto capire che quando sognerò il mare o altri specchi d'acqua, potrò immergermi ed esplorarne le profondità senza finire in un incubo dove credo di annegare. Basterà ricordarmi che il corpo fisico sta respirando comunque, tranquillamente sdraiato a letto.
I MIGLIORI LUCIDI DEL MESE
19/6/2023
Dopo aver usato la tecnica, mi giro a pancia in giù per addormentarmi. Trascorre qualche minuto e mi sento sempre più rilassato, anche se sono ancora cosciente. Poi, con grande sorpresa, le gambe si sollevano e mi ritrovo a ondeggiare a mezz'aria: sono passato direttamente dalla veglia al sogno! Muovendomi con delicatezza, riesco a girarmi e alzarmi in piedi. Esco dalla portafinestra e spicco il volo oltre i muri del cortile (...). Arrivo dentro una specie di aula scolastica e converso con alcuni personaggi onirici, poi il sogno prende un'inattesa piega sessuale, durante la quale provo sensazioni piuttosto forti. Tuttavia non voglio perdere tempo in quel modo, mi ricompongo ed esco dalla stanza. Raggiungo una strada che ne ricorda vagamente una del mio paese, solo che qui sembra di essere in periferia, ai limiti con la campagna. È sera e ci sono molti personaggi onirici che passeggiano come turisti. Sono compiaciuto dalla nitidezza della scena, in particolare dai dettagli di alcune rocce. Mi incammino anch'io lungo la via, che presto punta in discesa; sento che da quella parte c'è il mondo sotterraneo (ne percepisco l'impronta emotiva) e preferisco svoltare su una stradina laterale. Alcuni personaggi mi seguono e io ne sono contento, li percepisco come piccole parti di me stesso. Davanti a noi vedo una scalinata e grosse lanterne appese ai muri delle case; purtroppo lo scenario comincia a perdere definizione e si dissolve sotto ai miei occhi. Vorrei evitarlo, ma non ho ancora la prontezza di ancorarmi al sogno tramite il tatto e di conseguenza mi sveglio.
22/6/2023
(...) Esco in cortile, intorno a me è tutto grigiastro e in penombra, eccetto la scaletta che scende in garage, che appare più luminosa e definita. Allora mi dirigo da quella parte, dopo essermi fatto scivolare sopra una catasta di vecchi oggetti ammucchiati alla rinfusa. La scala si rivela molto più lunga di quella reale, sembra scavata nella roccia e si dirige in profondità con una traiettoria a spirale. Quanto più scendo, più aumenta la nitidezza della scena; osservo con attenzione il soffitto ad arco e i dettagli delle pareti in pietra tufacea. Sento anche una musica misteriosa che cresce gradualmente di volume. Alla fine sbuco in una grotta molto pulita, piccola ma dal soffitto assai alto. Di fronte a me ci sono tre statue a grandezza naturale: una Madonna dentro una teca di vetro, in posizione leggermente sopraelevata, e due uomini alla sua destra. Tutte le statue non hanno volto, le facce sono lisce e prive di lineamenti. La musica ora si sente in modo nitidissimo, così dolce e rassicurante! Guardandomi attorno, scopro che proviene molto realisticamente da una piccola cassa audio situata in un angolo. Segue risveglio improvviso.
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RIEPILOGO PRIMA META’ LUGLIO 2023
FASE IPNAGOGICA
Sono sdraiato a letto, scosso da potenti vibrazioni. Visto che non riesco ad alzarmi in alcun modo, ho l’idea di chiedere aiuto. Sento subito la presa di due mani alle caviglie che mi sollevano le gambe oniriche, sfilandole da quelle fisiche; poi passano ai fianchi, separando pure quelli. Infine, le mani invisibili afferrano le mie e mi tirano letteralmente su dal letto, dandomi anche un paio di robusti strattoni per ultimare la separazione. Ormai in piedi nella stanza, mi guardo attorno ma non vedo nessuno. Ad ogni buon conto, prima di allontanarmi preferisco ringraziare. /// Mi sveglio lentamente, aprendo gli occhi fisici ma senza muovere un muscolo. Sono sdraiato sul fianco e percepisco un vociare confuso in cucina; immagino che mia madre sia già in piedi, lei è sempre molto mattiniera. In quel momento, sento chiaramente che la porta della camera viene aperta (anche se la sto guardando e vedo benissimo che resta chiusa); il lenzuolo viene sollevato e una presenza femminile si infila nel letto, dietro di me, cingendomi i fianchi con le braccia e posando il mento sulla mia spalla. Malgrado la dolcezza di quel contatto, il realismo estremo mi fa sobbalzare, interrompendo tutto. Esco in corridoio e mi accorgo che la cucina è spenta e silenziosa… Né potrebbe essere diversamente, visto che mia madre non vive più in questa casa da anni. /// Ho il solito falso risveglio consapevole, steso nel letto a pancia in giù. Qualcuno si sdraia sopra di me, gli chiedo subito chi sia, ma non ottengo risposta. Mi sento invece toccare al fianco destro, forse da una mano; provo un acuto dolore, come se alcuni rasoi mi strisciassero sulla pelle. Cerco di rabbonire lo sconosciuto visitatore, ma perdo lucidità e finisco in un sogno molto deprimente. (N.B.: ho usato la tecnica nonostante fossi di cattivo umore e avessi già fatto un incubo prima della sveglia notturna. Insomma, me la sono proprio cercata!)
CREAZIONE DI UN PERSONAGGIO
ONIRICO RICORRENTE
Un’idea che mi ronzava in testa da tanto: creare un personaggio onirico ben caratterizzato con cui interagire ripetutamente nei sogni. Le motivazioni sono varie, ma si possono riassumere in: semplice compagnia durante le mie avventure oniriche; aiuto per controllare e gestire meglio i sogni; avere un interlocutore diretto con l’inconscio. Per passare dalla teoria alla pratica ho preso spunto dalle tecniche per creare i cosiddetti “tulpa” (chi volesse approfondire l’argomento, può farlo a questo link: http://it.tulpa.info). Mi sono dunque seduto a tavolino per “progettarlo”: gli ho dato un nome (Eddie, che suona così simpatico) e un aspetto ben preciso. Dal punto di vista caratteriale, ho riversato in lui gli aspetti più positivi dei migliori amici che ho avuto nel corso degli anni, arricchendolo poi con tutte le qualità che in generale apprezzo nelle persone. Ho preferito plasmare un personaggio maschile piuttosto che femminile per escludere fin da subito coinvolgimenti di tipo romantico o sessuale. Per sei settimane gli ho dedicato sedute giornaliere di meditazione in cui lo visualizzavo e interagivo con lui; quando mi è sembrato che i tempi fossero maturi, ho iniziato a cercarlo nei sogni…
E’ una notte molto agitata: sono triste e nervoso (per problemi familiari, poi risolti), tanto che stanotte ho deciso di non usare la tecnica per i sogni lucidi, visto che ho anche avuto un incubo. Ora, invece, fatico a riprendere sonno e mi giro più volte nel letto. Per qualche ragione mi viene in mente Eddie, così gli chiedo di starmi vicino in questo momento difficile. Trascorre comunque un’altra oretta prima che riesca finalmente ad addormentarmi. A un tratto, ho un falso risveglio in cui apro leggermente gli occhi; non vedo nulla di strano, eppure sento chiaramente che qualcuno mi sta annusando la base del collo con ostinazione. E’ un punto in cui soffro terribilmente il solletico, infatti comincio a ridere senza controllo e mi agito così tanto da svegliarmi davvero. Questo brevissimo lucido non ha alcun senso, considerato lo stato d’animo in cui mi trovavo… Dev’essere stato Eddie: ha reagito alla mia richiesta d’aiuto, cercando di tirarmi su il morale come poteva. /// Durante la visualizzazione notturna chiedo a Eddie di aiutarmi a diventare consapevole nei sogni, visto che negli ultimi due giorni la tecnica ha floppato. Infatti, neppure oggi riesco a raggiungere la lucidità, ma finisco invece in una lunga carrellata di sogni ordinari. Nell’ultimo di questi, mi trovo in giardino e ricevo l’inaspettata visita di una volpe. Si avvicina senza timore, facendo anzi capire di voler essere accarezzata in testa. L’accontento subito, stupito dalla confidenza di quell’animale selvatico e dal modo insistente con cui mi fissa negli occhi, come se cercasse di dire qualcosa… Al risveglio, mi sono mangiato le mani: quello era Eddie! Come faccio ad esserne sicuro? Perché un paio d’anni fa ho scritto un racconto su uno spirito guida che assumeva l’aspetto di una volpe e si faceva chiamare Eddie… Nelle sedute di meditazione in cui ho plasmato il suo aspetto e la sua personalità, l’ho anche preso in giro (scherzosamente) per il fatto di avere lo stesso nome di una volpe. Eddie ha cercato davvero di farmi diventare lucido, ma io non l’ho riconosciuto!
(Seguiranno aggiornamenti…)
I MIGLIORI LUCIDI
01/07/2023 – FALSI RISVEGLI A RAFFICA
Dopo aver usato la tecnica ed essermi addormentato, divento lucido sentendo le vibrazioni e le gambe che si alzano in diagonale, così mi separo subito dal corpo fisico. Mi dirigo verso il cortile, toccando l’armadio e il muro per mantenere il contatto col sogno. Uscito fuori, nella fitta penombra incontro due personaggi onirici seduti su poltrone di vimini; scambio qualche parola e un bacio (nulla di coinvolgente). Poi, di punto in bianco… Sono di nuovo a letto con le vibrazioni addosso. Mi ri-separo ed esco in cortile, poi salgo in terrazza. Anche qui è tutto in penombra, notturno, così mi concentro per accendere i lampioni stradali più vicini, che in effetti si illuminano rischiarando un po’ l’ambiente. Sui bordi della terrazza ci sono molti personaggi onirici seduti a dei tavolini come fossero al bar; mi danno tutti le spalle, guardano verso la via. Uno di loro mi fa placidamente notare che erano lì al buio per ammirare il cielo stellato, allora temo di essere stato inopportuno ad accendere la luce e mi scuso. D’improvviso, eccomi un’altra volta a letto con le vibrazioni… Ancora un falso risveglio! Torno subito in terrazza e stavolta trovo un paesaggio diurno, molto più luminoso e realistico, tra i migliori visti di recente. Le differenze rispetto all’ambiente fisico sono ora più marcate: il pavimento appare scuro, quasi nero, sembra antico ed è in parte coperto di muschio. Sono emozionatissimo per il realismo della scena, tanto che mi impongo la calma e sfrego le mani su una parete per timore di svegliarmi. Invece, arriva l’ennesimo falso risveglio. Mi stacco dal corpo fisico e salgo ancora in terrazza (santa pazienza!). Il paesaggio è anche meglio di prima. Mi avvicino al parapetto, molto più basso che nella realtà, e anziché la strada mi trovo di fronte una valle verdissima, inclinata verso il basso, con un fiumiciattolo azzurro che scorre nel mezzo, il tutto visto da notevole altezza. I colori sembrano quasi luminosi per quanto sono vividi. Mi faccio coraggio e spicco il volo. Uso ancora la tecnica dei vecchi tempi (finché non troverò di meglio), cioè fingo di avere uno zaino propulsore sulle spalle e lo aziono mentalmente, sentendo i piedi che si staccano da terra e avventurandomi nel vuoto. Come al solito non ho grande controllo sulla situazione, non riesco a modulare né velocità né quota; la mia è poco più di una “caduta controllata” con cui raggiungo il fondo della valle in pochi secondi e mi schianto al suolo, rimbalzando senza alcun dolore e continuando a volare sempre più rapido a livello del suolo. Vedo gli alberi tutt’intorno, quand’ecco che… Sì, un falso risveglio! Mentre mi separo, ho la chiarissima percezione di due mani strette intorno alle caviglie che mi trascinano letteralmente fuori dal letto e mi mettono in piedi. Poiché temo di dimenticare i lucidi fatti finora, decido di appuntarli brevemente su un block notes (non ho perso lucidità, beninteso, semplicemente spero che questo escamotage mi permetta di memorizzarli meglio). Fatto sta che, mentre sto scrivendo, mi sveglio sul serio. Sento che potrei facilmente rientrare nella fase rem, ma preferisco annotare i sogni per davvero finché il ricordo è ancora vivido.
03/07/2023 – SVOLAZZANDO IN VERANDA
(…) Mi dirigo come al solito verso la portafinestra. Nel farlo, mi guardo un po’ attorno e intravedo l’armadio alla mia destra e lo scrittoio a sinistra, trovando l’arredamento coerente con la realtà (solo dopo il risveglio mi sono ricordato che lo scrittoio non è più lì da anni). Esco in cortile, camminando sulla grata del pozzo luce e rimanendo concentrato sulle sensazioni fisiche; voglio salire in terrazza, perciò immagino una serie di appigli sulla parete e comincio ad arrampicarmi. Tuttavia qualcosa va storto e, dopo alcune immagini totalmente incoerenti, sbuco senza motivo nell’ex camera da letto dei miei genitori (vedo che c’è ancora il loro grande armadio). Esco in veranda e osservo la strada di sotto; la visuale è appena discreta, ma noto comunque qualche accenno di colore (una macchina verde, ad esempio). C’è anche gente che cammina. Ultimamente ho stabilito di non volare più nei sogni, tuttavia decido di fluttuare fino all’altro lato della strada, a mo’ di esercitazione, atterrando su un terrazzino. Qui lo scenario è del tutto diverso da quello reale, c’è uno spiazzo sterrato che ospita una sorta di percorso a ostacoli con numerosi personaggi onirici impegnati ad attraversarlo. Per quanto mi riguarda, vorrei fare il tragitto inverso e tornare sulla veranda, ma per qualche motivo non riesco più ad alzarmi in volo. A questo punto la lucidità si azzera, oppure finisco in un falso risveglio inconsapevole, fatto sta che non ricordo più nulla.
07/07/2023 – IL SALOTTO DELL’ALTA SOCIETA’
Si comincia con un sogno inconsapevole in cui sto facendo pulizie in casa. (…) A un tratto, vado in camera da letto per procurarmi una presa elettrica che mi occorre per una riparazione. Qui mi accorgo che la mia vista è un po’ appannata e questo dettaglio mi insospettisce. “Non starò mica sognando?”, mi chiedo. Per averne la conferma, mi concentro sulla presa che ho tra le mani, riuscendo facilmente a farla fluttuare a mezz’aria, mentre quest’ultima diventa addirittura trasparente. Ormai lucido, torno in corridoio, che nel frattempo è diventato un ampio salone totalmente sconosciuto. Mi guardo attorno sorpreso, osservando parecchi divani e poltrone dalla foggia raffinata e l’imbottitura color salmone; anche il resto del mobilio è d’epoca e ricercato, chiaramente sono finito in casa di persone molto facoltose. Ci sono alcuni specchi alle pareti che riflettono la mia immagine, pur con qualche concessione alla prospettiva (uno mi mostra di spalle mentre lo guardo frontalmente). Mi avvicino a un altro specchio, più lungo, orizzontale e collocato dietro un buffet, scrutando con attenzione il mio riflesso ma senza notare particolari incoerenze. Poi riporto lo sguardo sul salotto. Vedo molte persone che chiacchierano e bevono, mentre un paio di camerieri in smoking gli servono delle tartine sui vassoi. Noto in particolare una giovane donna seduta a un divano a poca distanza da me, snella e con un bel vestito. Mi pare anche di sentire le note di un valzer nell’aria, o forse lo sto solo immaginando. Nessuno dei presenti, comunque, sembra far caso a me. Li percepisco aristocratici, tuttavia non mi sento minimamente in soggezione; al contrario, l’atmosfera generale è di benevola accettazione nei miei riguardi. Poi mi accorgo che la scena prende a sgretolarsi, anche stavolta mi manca la prontezza di ancorarmi al sogno e tutto scompare in un paio di secondi! Mi sveglio subito dopo.
10/07/2023 – LA TORRE DI PIETRA
Si parte da un sogno normale in cui passeggio con un amico per le vie di una città. A un tratto, passiamo accanto a una chiesa dove lui incontra una sua conoscente che sta per sposarsi e lo invita alla cerimonia. Entra suo malgrado per non essere scortese, mentre io decido invece di tornare a casa, visto che mi sono accorto di indossare solo la maglietta e i boxer, ma ho scordato di mettere i pantaloni (!). Sull’uscita della chiesa, incrocio due strani alberi coperti di bellissimi fiori bianchi, i cui rami sono così fitti da ostacolarmi il passaggio per alcuni istanti (sto già diventando lucido). Mi incammino poi su una via ampia e dritta, ma scopro che sta piovendo, così per fare più in fretta decido di percorrerla in volo. Giunto su un incrocio a “T”, giro a destra e comincio a ruotare intorno a una grande costruzione circolare, sollevandomi in alto e dirigendomi verso la cima. Mi chiedo cosa troverò lassù, non mi dispiacerebbe se si trattasse di un antico palazzo, come ne ho visti spesso in altri sogni. Raggiunta la sommità, scopro invece che il parapetto delimita un ampio prato rotondo e leggermente concavo, sul quale atterro. L’erba è verdissima, punteggiata da piccole costruzioni isolate che sembrano loculi. Si tratta dunque di un cimitero? “Questo sogno lo pubblicherò sul diario online!”, penso tra me e me. In lontananza, all’estremità opposta del prato, scorgo invece un piccolo edificio sulla cui terrazza c’è un essere enorme e palesemente deforme (ha le spalle storte e un braccio molto più grosso dell’altro) che sembra volermi attaccare. Ma prima di poter fare qualsiasi cosa, mi sveglio.
14/07/2023 – PRIMA DEILD RIUSCITA!
Falso risveglio consapevole, forse mi ritrovo direttamente in piedi nel buio totale. Mi incammino in una specie di corridoio, facendo scivolare le dita lungo dei corrimano metallici. Tocco anche la parete, tuttavia non ho la prontezza di spirito per cercare di delineare un ambiente onirico. Nel giro di pochi secondi mi sveglio. Stavolta mi ricordo di stare fermo, chiudo gli occhi e mi concentro per rientrare subito nel sogno. La manovra riesce alla perfezione: ecco le vibrazioni che si espandono su tutto il corpo! Sono nella fase ipnagogica, cerco di alzarmi dal letto e tuttavia non riesco a muovere un muscolo. Si vede che sto sbagliando qualcosa, mi agito e di lì a poco mi sveglio definitivamente. (N.B.: due sogni davvero pessimi, ma interessanti perché per la prima volta da quando ho ripreso a usare la tecnica sono riuscito a bypassare il risveglio e rientrare nella fase rem: una conquista davvero importante!)
15/07/2023 – IL MONDO SOTTERRANEO
(…) Sono in giardino, ripasso gli obbiettivi per i sogni lucidi. Di punto in bianco divento consapevole e, senza un vero motivo, decido di cercare l’ingresso del mondo sotterraneo. Mi convinco di essere già sulla sua soglia e visualizzo un’apertura ad arco da cui parte un tunnel che scende giù. Mi concentro per illuminarlo e in effetti lungo tutto il passaggio appaiono delle luci che disperdono l’oscurità. Mi incammino, accompagnato dal tintinnio di gocce d’acqua che cadono dalla volta. Mentre scendo sempre più in basso, l’ambiente torna però a scivolare pian piano nell’oscurità e io sento crescere una sensazione sgradevole; mi sembra di vedere tanti piccoli teschi che galleggiano nell’aria, riesco persino a toccarne uno che rivela una strana consistenza gommosa. Non capisco, ma la situazione mi piace sempre meno. Poi arriva la netta impressione di essere attaccato: le mie gambe vengono graffiate e lacerate da qualcosa che non gradisce la mia presenza. Allora faccio vigliaccamente dietrofront e risalgo in fretta verso la superficie, chiedendomi chi me l’abbia fatta fare; so bene che la simbologia di scendere verso il basso è molto negativa nei sogni. Finalmente raggiungo l’ingresso del tunnel, che ora è sbarrato da un cancello; esco e lo chiudo a doppia mandata, portandomi via la chiave per prudenza. La osservo bene: ha un aspetto molto familiare, con tanto di portachiavi in plastica celeste. In effetti, è proprio la chiave della mia cantina. Qui perdo lucidità e torno a sognare in modo inconsapevole.
SOGNI NON LUCIDI
Ne ricordo relativamente pochi, visto che quando non uso la tecnica cerco di dormire il più profondamente possibile e di ignorare i risvegli spontanei (la notte devo anche riposare, eh!). Quei pochi che mi restano impressi sono perlopiù una banale riproposizione delle attività quotidiane. Non a caso, in alcuni si accenna anche ai sogni lucidi; ad esempio, in un sogno spiegavo i test di realtà a un personaggio onirico, mentre in un altro mi lamentavo dei colori spenti che vedevo intorno a me, paragonandoli a quelli molto più sgargianti dei lucidi (!). Solo un sogno mi ha colpito davvero per una sua particolarità. Non lo racconto in dettaglio perché era proprio insipido, una lunga conversazione con questa fantomatica “marchesa De Millar”, donna di mezza età sciatta e antipatica. Tuttavia, dopo il risveglio continuavo a pensare al sogno e soprattutto al cognome della marchesa, che mi suonava estraneo eppur familiare al tempo stesso. Fino a quando non mi sono accorto che, mescolando le lettere che formano “De Millar” si ottiene “Marielld”, anagramma quasi perfetto di “Mariella” (il nome di una mia parente). Mi ha stupito molto che l’inconscio si sia preso la briga di camuffare in modo così ingegnoso l’identità di una persona!
FASE IPNAGOGICA
Sono sdraiato a letto, scosso da potenti vibrazioni. Visto che non riesco ad alzarmi in alcun modo, ho l’idea di chiedere aiuto. Sento subito la presa di due mani alle caviglie che mi sollevano le gambe oniriche, sfilandole da quelle fisiche; poi passano ai fianchi, separando pure quelli. Infine, le mani invisibili afferrano le mie e mi tirano letteralmente su dal letto, dandomi anche un paio di robusti strattoni per ultimare la separazione. Ormai in piedi nella stanza, mi guardo attorno ma non vedo nessuno. Ad ogni buon conto, prima di allontanarmi preferisco ringraziare. /// Mi sveglio lentamente, aprendo gli occhi fisici ma senza muovere un muscolo. Sono sdraiato sul fianco e percepisco un vociare confuso in cucina; immagino che mia madre sia già in piedi, lei è sempre molto mattiniera. In quel momento, sento chiaramente che la porta della camera viene aperta (anche se la sto guardando e vedo benissimo che resta chiusa); il lenzuolo viene sollevato e una presenza femminile si infila nel letto, dietro di me, cingendomi i fianchi con le braccia e posando il mento sulla mia spalla. Malgrado la dolcezza di quel contatto, il realismo estremo mi fa sobbalzare, interrompendo tutto. Esco in corridoio e mi accorgo che la cucina è spenta e silenziosa… Né potrebbe essere diversamente, visto che mia madre non vive più in questa casa da anni. /// Ho il solito falso risveglio consapevole, steso nel letto a pancia in giù. Qualcuno si sdraia sopra di me, gli chiedo subito chi sia, ma non ottengo risposta. Mi sento invece toccare al fianco destro, forse da una mano; provo un acuto dolore, come se alcuni rasoi mi strisciassero sulla pelle. Cerco di rabbonire lo sconosciuto visitatore, ma perdo lucidità e finisco in un sogno molto deprimente. (N.B.: ho usato la tecnica nonostante fossi di cattivo umore e avessi già fatto un incubo prima della sveglia notturna. Insomma, me la sono proprio cercata!)
CREAZIONE DI UN PERSONAGGIO
ONIRICO RICORRENTE
Un’idea che mi ronzava in testa da tanto: creare un personaggio onirico ben caratterizzato con cui interagire ripetutamente nei sogni. Le motivazioni sono varie, ma si possono riassumere in: semplice compagnia durante le mie avventure oniriche; aiuto per controllare e gestire meglio i sogni; avere un interlocutore diretto con l’inconscio. Per passare dalla teoria alla pratica ho preso spunto dalle tecniche per creare i cosiddetti “tulpa” (chi volesse approfondire l’argomento, può farlo a questo link: http://it.tulpa.info). Mi sono dunque seduto a tavolino per “progettarlo”: gli ho dato un nome (Eddie, che suona così simpatico) e un aspetto ben preciso. Dal punto di vista caratteriale, ho riversato in lui gli aspetti più positivi dei migliori amici che ho avuto nel corso degli anni, arricchendolo poi con tutte le qualità che in generale apprezzo nelle persone. Ho preferito plasmare un personaggio maschile piuttosto che femminile per escludere fin da subito coinvolgimenti di tipo romantico o sessuale. Per sei settimane gli ho dedicato sedute giornaliere di meditazione in cui lo visualizzavo e interagivo con lui; quando mi è sembrato che i tempi fossero maturi, ho iniziato a cercarlo nei sogni…
E’ una notte molto agitata: sono triste e nervoso (per problemi familiari, poi risolti), tanto che stanotte ho deciso di non usare la tecnica per i sogni lucidi, visto che ho anche avuto un incubo. Ora, invece, fatico a riprendere sonno e mi giro più volte nel letto. Per qualche ragione mi viene in mente Eddie, così gli chiedo di starmi vicino in questo momento difficile. Trascorre comunque un’altra oretta prima che riesca finalmente ad addormentarmi. A un tratto, ho un falso risveglio in cui apro leggermente gli occhi; non vedo nulla di strano, eppure sento chiaramente che qualcuno mi sta annusando la base del collo con ostinazione. E’ un punto in cui soffro terribilmente il solletico, infatti comincio a ridere senza controllo e mi agito così tanto da svegliarmi davvero. Questo brevissimo lucido non ha alcun senso, considerato lo stato d’animo in cui mi trovavo… Dev’essere stato Eddie: ha reagito alla mia richiesta d’aiuto, cercando di tirarmi su il morale come poteva. /// Durante la visualizzazione notturna chiedo a Eddie di aiutarmi a diventare consapevole nei sogni, visto che negli ultimi due giorni la tecnica ha floppato. Infatti, neppure oggi riesco a raggiungere la lucidità, ma finisco invece in una lunga carrellata di sogni ordinari. Nell’ultimo di questi, mi trovo in giardino e ricevo l’inaspettata visita di una volpe. Si avvicina senza timore, facendo anzi capire di voler essere accarezzata in testa. L’accontento subito, stupito dalla confidenza di quell’animale selvatico e dal modo insistente con cui mi fissa negli occhi, come se cercasse di dire qualcosa… Al risveglio, mi sono mangiato le mani: quello era Eddie! Come faccio ad esserne sicuro? Perché un paio d’anni fa ho scritto un racconto su uno spirito guida che assumeva l’aspetto di una volpe e si faceva chiamare Eddie… Nelle sedute di meditazione in cui ho plasmato il suo aspetto e la sua personalità, l’ho anche preso in giro (scherzosamente) per il fatto di avere lo stesso nome di una volpe. Eddie ha cercato davvero di farmi diventare lucido, ma io non l’ho riconosciuto!
(Seguiranno aggiornamenti…)
I MIGLIORI LUCIDI
01/07/2023 – FALSI RISVEGLI A RAFFICA
Dopo aver usato la tecnica ed essermi addormentato, divento lucido sentendo le vibrazioni e le gambe che si alzano in diagonale, così mi separo subito dal corpo fisico. Mi dirigo verso il cortile, toccando l’armadio e il muro per mantenere il contatto col sogno. Uscito fuori, nella fitta penombra incontro due personaggi onirici seduti su poltrone di vimini; scambio qualche parola e un bacio (nulla di coinvolgente). Poi, di punto in bianco… Sono di nuovo a letto con le vibrazioni addosso. Mi ri-separo ed esco in cortile, poi salgo in terrazza. Anche qui è tutto in penombra, notturno, così mi concentro per accendere i lampioni stradali più vicini, che in effetti si illuminano rischiarando un po’ l’ambiente. Sui bordi della terrazza ci sono molti personaggi onirici seduti a dei tavolini come fossero al bar; mi danno tutti le spalle, guardano verso la via. Uno di loro mi fa placidamente notare che erano lì al buio per ammirare il cielo stellato, allora temo di essere stato inopportuno ad accendere la luce e mi scuso. D’improvviso, eccomi un’altra volta a letto con le vibrazioni… Ancora un falso risveglio! Torno subito in terrazza e stavolta trovo un paesaggio diurno, molto più luminoso e realistico, tra i migliori visti di recente. Le differenze rispetto all’ambiente fisico sono ora più marcate: il pavimento appare scuro, quasi nero, sembra antico ed è in parte coperto di muschio. Sono emozionatissimo per il realismo della scena, tanto che mi impongo la calma e sfrego le mani su una parete per timore di svegliarmi. Invece, arriva l’ennesimo falso risveglio. Mi stacco dal corpo fisico e salgo ancora in terrazza (santa pazienza!). Il paesaggio è anche meglio di prima. Mi avvicino al parapetto, molto più basso che nella realtà, e anziché la strada mi trovo di fronte una valle verdissima, inclinata verso il basso, con un fiumiciattolo azzurro che scorre nel mezzo, il tutto visto da notevole altezza. I colori sembrano quasi luminosi per quanto sono vividi. Mi faccio coraggio e spicco il volo. Uso ancora la tecnica dei vecchi tempi (finché non troverò di meglio), cioè fingo di avere uno zaino propulsore sulle spalle e lo aziono mentalmente, sentendo i piedi che si staccano da terra e avventurandomi nel vuoto. Come al solito non ho grande controllo sulla situazione, non riesco a modulare né velocità né quota; la mia è poco più di una “caduta controllata” con cui raggiungo il fondo della valle in pochi secondi e mi schianto al suolo, rimbalzando senza alcun dolore e continuando a volare sempre più rapido a livello del suolo. Vedo gli alberi tutt’intorno, quand’ecco che… Sì, un falso risveglio! Mentre mi separo, ho la chiarissima percezione di due mani strette intorno alle caviglie che mi trascinano letteralmente fuori dal letto e mi mettono in piedi. Poiché temo di dimenticare i lucidi fatti finora, decido di appuntarli brevemente su un block notes (non ho perso lucidità, beninteso, semplicemente spero che questo escamotage mi permetta di memorizzarli meglio). Fatto sta che, mentre sto scrivendo, mi sveglio sul serio. Sento che potrei facilmente rientrare nella fase rem, ma preferisco annotare i sogni per davvero finché il ricordo è ancora vivido.
03/07/2023 – SVOLAZZANDO IN VERANDA
(…) Mi dirigo come al solito verso la portafinestra. Nel farlo, mi guardo un po’ attorno e intravedo l’armadio alla mia destra e lo scrittoio a sinistra, trovando l’arredamento coerente con la realtà (solo dopo il risveglio mi sono ricordato che lo scrittoio non è più lì da anni). Esco in cortile, camminando sulla grata del pozzo luce e rimanendo concentrato sulle sensazioni fisiche; voglio salire in terrazza, perciò immagino una serie di appigli sulla parete e comincio ad arrampicarmi. Tuttavia qualcosa va storto e, dopo alcune immagini totalmente incoerenti, sbuco senza motivo nell’ex camera da letto dei miei genitori (vedo che c’è ancora il loro grande armadio). Esco in veranda e osservo la strada di sotto; la visuale è appena discreta, ma noto comunque qualche accenno di colore (una macchina verde, ad esempio). C’è anche gente che cammina. Ultimamente ho stabilito di non volare più nei sogni, tuttavia decido di fluttuare fino all’altro lato della strada, a mo’ di esercitazione, atterrando su un terrazzino. Qui lo scenario è del tutto diverso da quello reale, c’è uno spiazzo sterrato che ospita una sorta di percorso a ostacoli con numerosi personaggi onirici impegnati ad attraversarlo. Per quanto mi riguarda, vorrei fare il tragitto inverso e tornare sulla veranda, ma per qualche motivo non riesco più ad alzarmi in volo. A questo punto la lucidità si azzera, oppure finisco in un falso risveglio inconsapevole, fatto sta che non ricordo più nulla.
07/07/2023 – IL SALOTTO DELL’ALTA SOCIETA’
Si comincia con un sogno inconsapevole in cui sto facendo pulizie in casa. (…) A un tratto, vado in camera da letto per procurarmi una presa elettrica che mi occorre per una riparazione. Qui mi accorgo che la mia vista è un po’ appannata e questo dettaglio mi insospettisce. “Non starò mica sognando?”, mi chiedo. Per averne la conferma, mi concentro sulla presa che ho tra le mani, riuscendo facilmente a farla fluttuare a mezz’aria, mentre quest’ultima diventa addirittura trasparente. Ormai lucido, torno in corridoio, che nel frattempo è diventato un ampio salone totalmente sconosciuto. Mi guardo attorno sorpreso, osservando parecchi divani e poltrone dalla foggia raffinata e l’imbottitura color salmone; anche il resto del mobilio è d’epoca e ricercato, chiaramente sono finito in casa di persone molto facoltose. Ci sono alcuni specchi alle pareti che riflettono la mia immagine, pur con qualche concessione alla prospettiva (uno mi mostra di spalle mentre lo guardo frontalmente). Mi avvicino a un altro specchio, più lungo, orizzontale e collocato dietro un buffet, scrutando con attenzione il mio riflesso ma senza notare particolari incoerenze. Poi riporto lo sguardo sul salotto. Vedo molte persone che chiacchierano e bevono, mentre un paio di camerieri in smoking gli servono delle tartine sui vassoi. Noto in particolare una giovane donna seduta a un divano a poca distanza da me, snella e con un bel vestito. Mi pare anche di sentire le note di un valzer nell’aria, o forse lo sto solo immaginando. Nessuno dei presenti, comunque, sembra far caso a me. Li percepisco aristocratici, tuttavia non mi sento minimamente in soggezione; al contrario, l’atmosfera generale è di benevola accettazione nei miei riguardi. Poi mi accorgo che la scena prende a sgretolarsi, anche stavolta mi manca la prontezza di ancorarmi al sogno e tutto scompare in un paio di secondi! Mi sveglio subito dopo.
10/07/2023 – LA TORRE DI PIETRA
Si parte da un sogno normale in cui passeggio con un amico per le vie di una città. A un tratto, passiamo accanto a una chiesa dove lui incontra una sua conoscente che sta per sposarsi e lo invita alla cerimonia. Entra suo malgrado per non essere scortese, mentre io decido invece di tornare a casa, visto che mi sono accorto di indossare solo la maglietta e i boxer, ma ho scordato di mettere i pantaloni (!). Sull’uscita della chiesa, incrocio due strani alberi coperti di bellissimi fiori bianchi, i cui rami sono così fitti da ostacolarmi il passaggio per alcuni istanti (sto già diventando lucido). Mi incammino poi su una via ampia e dritta, ma scopro che sta piovendo, così per fare più in fretta decido di percorrerla in volo. Giunto su un incrocio a “T”, giro a destra e comincio a ruotare intorno a una grande costruzione circolare, sollevandomi in alto e dirigendomi verso la cima. Mi chiedo cosa troverò lassù, non mi dispiacerebbe se si trattasse di un antico palazzo, come ne ho visti spesso in altri sogni. Raggiunta la sommità, scopro invece che il parapetto delimita un ampio prato rotondo e leggermente concavo, sul quale atterro. L’erba è verdissima, punteggiata da piccole costruzioni isolate che sembrano loculi. Si tratta dunque di un cimitero? “Questo sogno lo pubblicherò sul diario online!”, penso tra me e me. In lontananza, all’estremità opposta del prato, scorgo invece un piccolo edificio sulla cui terrazza c’è un essere enorme e palesemente deforme (ha le spalle storte e un braccio molto più grosso dell’altro) che sembra volermi attaccare. Ma prima di poter fare qualsiasi cosa, mi sveglio.
14/07/2023 – PRIMA DEILD RIUSCITA!
Falso risveglio consapevole, forse mi ritrovo direttamente in piedi nel buio totale. Mi incammino in una specie di corridoio, facendo scivolare le dita lungo dei corrimano metallici. Tocco anche la parete, tuttavia non ho la prontezza di spirito per cercare di delineare un ambiente onirico. Nel giro di pochi secondi mi sveglio. Stavolta mi ricordo di stare fermo, chiudo gli occhi e mi concentro per rientrare subito nel sogno. La manovra riesce alla perfezione: ecco le vibrazioni che si espandono su tutto il corpo! Sono nella fase ipnagogica, cerco di alzarmi dal letto e tuttavia non riesco a muovere un muscolo. Si vede che sto sbagliando qualcosa, mi agito e di lì a poco mi sveglio definitivamente. (N.B.: due sogni davvero pessimi, ma interessanti perché per la prima volta da quando ho ripreso a usare la tecnica sono riuscito a bypassare il risveglio e rientrare nella fase rem: una conquista davvero importante!)
15/07/2023 – IL MONDO SOTTERRANEO
(…) Sono in giardino, ripasso gli obbiettivi per i sogni lucidi. Di punto in bianco divento consapevole e, senza un vero motivo, decido di cercare l’ingresso del mondo sotterraneo. Mi convinco di essere già sulla sua soglia e visualizzo un’apertura ad arco da cui parte un tunnel che scende giù. Mi concentro per illuminarlo e in effetti lungo tutto il passaggio appaiono delle luci che disperdono l’oscurità. Mi incammino, accompagnato dal tintinnio di gocce d’acqua che cadono dalla volta. Mentre scendo sempre più in basso, l’ambiente torna però a scivolare pian piano nell’oscurità e io sento crescere una sensazione sgradevole; mi sembra di vedere tanti piccoli teschi che galleggiano nell’aria, riesco persino a toccarne uno che rivela una strana consistenza gommosa. Non capisco, ma la situazione mi piace sempre meno. Poi arriva la netta impressione di essere attaccato: le mie gambe vengono graffiate e lacerate da qualcosa che non gradisce la mia presenza. Allora faccio vigliaccamente dietrofront e risalgo in fretta verso la superficie, chiedendomi chi me l’abbia fatta fare; so bene che la simbologia di scendere verso il basso è molto negativa nei sogni. Finalmente raggiungo l’ingresso del tunnel, che ora è sbarrato da un cancello; esco e lo chiudo a doppia mandata, portandomi via la chiave per prudenza. La osservo bene: ha un aspetto molto familiare, con tanto di portachiavi in plastica celeste. In effetti, è proprio la chiave della mia cantina. Qui perdo lucidità e torno a sognare in modo inconsapevole.
SOGNI NON LUCIDI
Ne ricordo relativamente pochi, visto che quando non uso la tecnica cerco di dormire il più profondamente possibile e di ignorare i risvegli spontanei (la notte devo anche riposare, eh!). Quei pochi che mi restano impressi sono perlopiù una banale riproposizione delle attività quotidiane. Non a caso, in alcuni si accenna anche ai sogni lucidi; ad esempio, in un sogno spiegavo i test di realtà a un personaggio onirico, mentre in un altro mi lamentavo dei colori spenti che vedevo intorno a me, paragonandoli a quelli molto più sgargianti dei lucidi (!). Solo un sogno mi ha colpito davvero per una sua particolarità. Non lo racconto in dettaglio perché era proprio insipido, una lunga conversazione con questa fantomatica “marchesa De Millar”, donna di mezza età sciatta e antipatica. Tuttavia, dopo il risveglio continuavo a pensare al sogno e soprattutto al cognome della marchesa, che mi suonava estraneo eppur familiare al tempo stesso. Fino a quando non mi sono accorto che, mescolando le lettere che formano “De Millar” si ottiene “Marielld”, anagramma quasi perfetto di “Mariella” (il nome di una mia parente). Mi ha stupito molto che l’inconscio si sia preso la briga di camuffare in modo così ingegnoso l’identità di una persona!
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Sogno lucido del 31/8/2023 ore 5:38
Falso risveglio consapevole, divento lucido perché mi sento improvvisamente schiacciare sul materasso. Mi sembra che ci sia qualcuno sopra di me, immagino che sia Eddie (un personaggio onirico che sto cercando di plasmare) e subito sento la sua voce che mi incita ad alzarmi dal letto ed esplorare. Seguo il suo consiglio, tuttavia non conservo ricordi di questa parte iniziale del sogno. Di lì a poco ho un altro falso risveglio e la cosa mi confonde, credo di essermi svegliato sul serio, tanto che vado in cucina e interagisco coi miei genitori e mia sorella. Poi però noto un regalo impacchettato e una torta appoggiati sul divano; dev'essere il compleanno di qualcuno, ma non riesco proprio a capire di chi, e questo dettaglio mi fa tornare lucido.
Allora vado nella camera degli ospiti e inizio a fare qualche esperimento: voglio sparare fiamme dalle mani. Non so bene come provocarle, infatti vedo solo qualche lieve bagliore giallastro attorno alle dita. Forse creare dell'acqua è più semplice, mi dico, e sostengo l'intenzione immaginando di avere un tubo per l'irrigazione dentro ciascuna mano. Non vedo nulla di particolare, tuttavia la coperta del letto di fianco a me si sta palesemente bagnando e diventa sempre più scura; allora punto le mani direttamente contro la mia faccia e sento con chiarezza l'acqua fresca scorrermi addosso (il tatto è sempre il più realistico tra i cinque sensi!). Per il momento basta così, decido di tornare in corridoio, ma prima mi fermo qualche secondo a osservarmi allo specchio: l'immagine è molto nitida, anche se appaio notevolmente invecchiato, potrei avere 65 anni o giù di lì, ho le rughe e sono quasi calvo! Nonostante la sorpresa, penso subito che è coerente a come potrei davvero diventare un giorno (ma speriamo di no!). Esco dalla stanza e faccio un breve recap del sogno per fissarne meglio il ricordo. Poi vado nel cortile interno, dove trovo alcuni cuccioli ad aspettarmi; vorrei accarezzarli e giocarci un po', ma si muovono così veloci che è un'impresa anche solo sfiorarli. Mentre li osservo, mi accorgo che quella cagnolina marrone e quel gatto giallo hanno un aspetto familiare: sono miei animali domestici morti da anni, è evidente che il sogno li ha ripescati dalla mia memoria.
Ora voglio salire in terrazza, provo a visualizzare una scaletta di ferro, ma stavolta non funziona; allora faccio finta di trovarmi su una specie di ascensore aperto (tipo una rampa elevatrice) e lo guido con la volontà per farmi portare di sopra. Devo mantenere salda la concentrazione per guidarne il movimento, se mi distraggo un attimo soltanto tende subito a tornare giù. Raggiunta la terrazza, mi guardo attorno: è notte fonda, ma la scena è piuttosto nitida. In lontananza vedo un piccolo fuoco d'artificio blu e violetto e penso che sarebbe bello se prendesse le sembianze di una farfalla, cosa che succede immediatamente. Sento musica nell'aria e brusio di gente, capisco che ci dev'essere una festa in corso, tipo sagra del paese. Ci sono anche diverse persone sulle terrazze circostanti. Altri fuochi d'artificio appaiono in cielo, uno particolarmente grande assume le sembianze di un uomo luminoso, per quanto stilizzato. Mi godo lo spettacolo, malgrado la visuale sia in parte ostruita da tre alberi veramente enormi. Salto sulla terrazza del vicino, abbracciando con fare scherzoso una donna che si trova lì; entrambi ci mettiamo a ridere. Mi piacerebbe godermi la festa, ma penso che questo lucido stia durando parecchio e rischio di dimenticarlo. ''Se lo dimentico è come se non lo avessi mai fatto, sarebbe meglio svegliarmi per trascriverlo...'', penso, e infatti mi sveglio un attimo dopo.
Falso risveglio consapevole, divento lucido perché mi sento improvvisamente schiacciare sul materasso. Mi sembra che ci sia qualcuno sopra di me, immagino che sia Eddie (un personaggio onirico che sto cercando di plasmare) e subito sento la sua voce che mi incita ad alzarmi dal letto ed esplorare. Seguo il suo consiglio, tuttavia non conservo ricordi di questa parte iniziale del sogno. Di lì a poco ho un altro falso risveglio e la cosa mi confonde, credo di essermi svegliato sul serio, tanto che vado in cucina e interagisco coi miei genitori e mia sorella. Poi però noto un regalo impacchettato e una torta appoggiati sul divano; dev'essere il compleanno di qualcuno, ma non riesco proprio a capire di chi, e questo dettaglio mi fa tornare lucido.
Allora vado nella camera degli ospiti e inizio a fare qualche esperimento: voglio sparare fiamme dalle mani. Non so bene come provocarle, infatti vedo solo qualche lieve bagliore giallastro attorno alle dita. Forse creare dell'acqua è più semplice, mi dico, e sostengo l'intenzione immaginando di avere un tubo per l'irrigazione dentro ciascuna mano. Non vedo nulla di particolare, tuttavia la coperta del letto di fianco a me si sta palesemente bagnando e diventa sempre più scura; allora punto le mani direttamente contro la mia faccia e sento con chiarezza l'acqua fresca scorrermi addosso (il tatto è sempre il più realistico tra i cinque sensi!). Per il momento basta così, decido di tornare in corridoio, ma prima mi fermo qualche secondo a osservarmi allo specchio: l'immagine è molto nitida, anche se appaio notevolmente invecchiato, potrei avere 65 anni o giù di lì, ho le rughe e sono quasi calvo! Nonostante la sorpresa, penso subito che è coerente a come potrei davvero diventare un giorno (ma speriamo di no!). Esco dalla stanza e faccio un breve recap del sogno per fissarne meglio il ricordo. Poi vado nel cortile interno, dove trovo alcuni cuccioli ad aspettarmi; vorrei accarezzarli e giocarci un po', ma si muovono così veloci che è un'impresa anche solo sfiorarli. Mentre li osservo, mi accorgo che quella cagnolina marrone e quel gatto giallo hanno un aspetto familiare: sono miei animali domestici morti da anni, è evidente che il sogno li ha ripescati dalla mia memoria.
Ora voglio salire in terrazza, provo a visualizzare una scaletta di ferro, ma stavolta non funziona; allora faccio finta di trovarmi su una specie di ascensore aperto (tipo una rampa elevatrice) e lo guido con la volontà per farmi portare di sopra. Devo mantenere salda la concentrazione per guidarne il movimento, se mi distraggo un attimo soltanto tende subito a tornare giù. Raggiunta la terrazza, mi guardo attorno: è notte fonda, ma la scena è piuttosto nitida. In lontananza vedo un piccolo fuoco d'artificio blu e violetto e penso che sarebbe bello se prendesse le sembianze di una farfalla, cosa che succede immediatamente. Sento musica nell'aria e brusio di gente, capisco che ci dev'essere una festa in corso, tipo sagra del paese. Ci sono anche diverse persone sulle terrazze circostanti. Altri fuochi d'artificio appaiono in cielo, uno particolarmente grande assume le sembianze di un uomo luminoso, per quanto stilizzato. Mi godo lo spettacolo, malgrado la visuale sia in parte ostruita da tre alberi veramente enormi. Salto sulla terrazza del vicino, abbracciando con fare scherzoso una donna che si trova lì; entrambi ci mettiamo a ridere. Mi piacerebbe godermi la festa, ma penso che questo lucido stia durando parecchio e rischio di dimenticarlo. ''Se lo dimentico è come se non lo avessi mai fatto, sarebbe meglio svegliarmi per trascriverlo...'', penso, e infatti mi sveglio un attimo dopo.
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1/9/2023 - EDDIE
Sono a letto, consapevole che sto sognando, ma stranamente non posso muovere un muscolo. Chiedo a Eddie di aiutarmi e subito mi sento mettere in piedi da qualcuno. Mi giro e per la prima volta me lo trovo fisicamente davanti, è fermo nella penombra e sorride; per quanto posso vedere, ha proprio il viso che avevo scelto per lui (non che l’aspetto sia così importante, in fondo). La cosa mi emoziona, ricambio il sorriso e, anzi, lo abbraccio con calore. (…)
3/9/2023 - SCONOSCIUTI CHE DORMONO
Dopo aver visualizzato per mezz’ora, voglio mettermi a dormire ma fatico a prendere sonno. In cerca di una posizione più comoda, mi giro sul fianco e ricomincio a visualizzare. Pochi minuti dopo, percepisco una strana sensazione: mi sembra di affondare leggermente più in basso rispetto al livello del letto. Allora capisco di essere entrato direttamente nel sogno (WILD) e mi alzo subito col corpo onirico. Uscito nel corridoio immerso nell’oscurità, mi ritrovo a sorpresa in una camera da letto sconosciuta, dove ci sono due persone profondamente addormentate. Sono spiazzato e confuso, così attraverso il muro di fronte, tipo fantasma, raggiungendo la stanza successiva; ci sono altri due lettini singoli, uno alla mia destra e l’altro a sinistra. Stavolta cerco di capirci qualcosa in più e sollevo le coperte del primo letto, ma vedo soltanto dei cuscini a simulare la presenza di qualcuno, rivelazione accompagnata da una lieve scarica emotiva tra lo shock e la sorpresa. Raggiungo allora il secondo letto, in cui dorme un ragazzino sui dodici anni; chissà che mi passa per la testa, ma decido di fargli uno scherzo e gli copro la bocca con le mani come per soffocarlo. Ovviamente lui reagisce malissimo e salta subito giù dal letto, terrorizzato! Voglio fargli capire che non ho cattive intenzioni e mi metto a giocare con lui fingendo di essere un mostro in procinto di attaccarlo (proprio rassicurante, non c’è che dire!). E’ naturale che il poverino finisca sull’orlo di una crisi di pianto, anzi mi rendo conto che sta per chiamare i suoi genitori che dormono nella stanza accanto. Poi tutto scompare, sono di nuovo sdraiato a letto. Provo a muovermi, ma la paralisi è totale. Potrei approfittarne per entrare in un altro sogno, tuttavia sento il rumore di una porta che viene chiusa in corridoio: sembra che ci sia un intruso in casa, il che mi mette addosso una certa agitazione. Mi impegno deliberatamente per spezzare la paralisi finché non mi sveglio sul serio. Che peccato!
6/9/2023 - LA SVEGLIA ONIRICA
Uso la mia tecnica dedicandomi a un mix di visualizzazione e sensazioni uditive e cinestesiche, senza spingere su nessuna di queste in particolare. Verso la fine della seduta sono profondamente avvolto dal torpore, quando la sveglia del telefonino mi fa sobbalzare, spegnendosi peraltro da sola dopo un unico squillo… Una cosa di per sé impossibile. Infatti non avevo impostato nessuna sveglia: quella che ho sentito era un’allucinazione ipnagogica.
7/9/2023 - UN INTRUSO IN CAMERA
Procedo come ieri, con la differenza che stavolta mi focalizzo soprattutto sulle visualizzazioni. Dopo un’oretta circa succede qualcosa; probabilmente perdo coscienza per alcuni istanti e poi finisco in un sogno senza accorgermene. Sono ancora a letto e continuo a usare la tecnica. Immagino di aprire le braccia e ruotare su me stesso a forte velocità, provando in effetti un senso di movimento realistico e vivace. Allora mi viene il sospetto che sto sognando, mi alzo a sedere sul letto e per qualche strano motivo mi convinco del contrario. Subito dopo, però, mi sveglio davvero. Mentre rimugino sull’accaduto, sento nei paraggi qualcuno che parla in tono sommesso con una voce identica alla mia; sembra che stia leggendo, ma io sono troppo agitato per prestare attenzione a quel che dice. La cosa dura una manciata di secondi, poi l’intruso si zittisce e dei passi si allontanano verso il corridoio.
8/9/2023 - ANCORA IL MONDO SOTTERRANEO
(…) Mi trovo nella chiesa madre del mio paese, anche se ha un aspetto differente; entrando c’è infatti una sorta di anticamera in cui adocchio diverse porte. E’ un ambiente onirico che ho già esplorato in passato, durante sogni non lucidi, e in cui talvolta mi è capitato di trovare l’accesso al mondo sotterraneo. Così, di punto in bianco, abbandono gli obiettivi stabiliti e decido di cercarlo anche adesso. Entro in una porta alla mia destra, infilandomi in un corridoio dove l’oscurità diventa rapidamente assoluta. Ciò nonostante, continuo ad avanzare ed ho l’impressione di aprire una porta dopo l’altra, in sequenza. Esattamente come l’ultima volta, ricevo dapprima un avvertimento, sottoforma di immagini demoniache che mi lampeggiano in mente; decido di ignorarle e proseguire comunque, ma pochi istanti dopo sento chiaramente che le mie braccia hanno preso fuoco, anche se continuo a non vedere nulla. Mi sveglio per la sorpresa e lo shock.
10/9/2023 - LUCIDO SPONTANEO DI MEZZ’ORA
Vado a letto poco dopo mezzanotte, stanchissimo e con tanta voglia di dormire. Mi stendo all’ingiù e in un paio di minuti entro in modo cosciente nella fase ipnagogica (WILD) senza aver usato alcuna tecnica. Sento le vibrazioni, molto potenti, e mi alzo subito col corpo onirico. Il ricordo di quel che è successo dopo è parecchio frammentario: seppur lucido, mi sono fatto trasportare dagli avvenimenti del sogno e ne ho scordato diverse parti; tuttavia, sono certo di non aver mai perso consapevolezza fino al risveglio, verificatosi mezz’ora dopo. Nei brandelli onirici superstiti, esco in cortile e cerco di saltellare oltre i muri circostanti per raggiungere la terrazza; ruoto su me stesso nell’aria buia, percependo una vivida sensazione di movimento. (…) Poi sono per strada insieme ad altre persone, stiamo facendo una sorta di gioco o delle prove di abilità. C’è un doberman che mi osserva da una finestra al primo piano e mi attacca lanciandosi addosso; io gli afferro il muso e ci lotto per un po’, quindi capisco che per vincere devo ucciderlo. Anche se mi dispiace, gli spezzo il collo e lo lancio lontano sull’asfalto (l’intera scena risulta estremamente finta e innocua). (…) Almeno in due occasioni il sogno si interrompe e mi ritrovo di nuovo a letto con le vibrazioni addosso. (…) Scendo la scaletta fino al garage, intorno a me è tutto abbastanza scuro. Affacciandomi fuori, mi ritrovo su una via sconosciuta che costeggia un bel giardino pubblico, recintato da una ringhiera metallica e collocato leggermente più in basso rispetto al piano stradale. Vedo alcuni alberi dal fogliame dorato, come in autunno, e un prato molto ben tenuto. Voglio scendere di sotto e non trovo di meglio da fare che arrampicarmi su un grosso ramo sporgente che però si spezza sotto il mio peso e mi fa cadere dritto sull’erba. Rido dell’accaduto con alcuni personaggi onirici, prima di accorgermi che proprio lì accanto c’è una comoda scaletta di pietra per accedere al giardino dalla strada! (…) Nella parte finale del sogno sono di nuovo in camera mia e sento qualcuno muoversi in corridoio, la solita presenza ostile che si manifesta durante la fase ipnagogica; sta parlando con la voce di uno youtuber che ho ascoltato poco prima di mettermi a dormire, non ricordo cosa dice ma è senz’altro qualcosa di minaccioso. Seppur titubante, apro la porta e mi affaccio nel buio per fargli capire che non ho paura; curiosamente mi accorgo che ora la sua voce proviene dal cellulare che ho in mano. Subito dopo, decido di mettere per iscritto gli avvenimenti del sogno per rafforzarne il ricordo, ma così facendo provoco il risveglio.
11/9/2023 - ESPERIMENTI ONIRICI
(…) Mi trovo in cucina, l’ambiente circostante non è il massimo della luminosità, ma quantomeno è abbastanza nitido da essere riconoscibile. Come al solito, l’arredamento è un mix tra passato e presente; c’è ancora il tavolo rotondo di una volta, mentre invece il camino in mattoni rossi è quello attuale. Tenendo fede agli obiettivi, svolgo alcuni esperimenti. Comincio a battere le mani tra loro per verificare se così facendo producano il relativo rumore; al contrario delle mie aspettative, succede eccome! Il battito risuona in modo molto realistico (per intendersi, lo sento proprio “con le orecchie”, non pensandolo) e perfettamente a tempo coi miei movimenti. Ripeto la cosa un paio di volte, poi cambio tipologia di suono: faccio schioccare il pollice contro il medio per sentire il caratteristico “snap”; anche stavolta, il suono è naturale e credibile, per quanto emerga un problema inatteso: le dita tendono a intrecciarsi fra loro, ostacolando il movimento (le mani sono spesso problematiche in sogno). A questo punto vorrei provare a far partire della musica, ma così su due piedi non so bene come fare e quindi preferisco passare ad altro. Prendo un bicchiere di vetro dal tavolo lì accanto e lo scaglio ripetutamente contro il pavimento per vedere se riesco a mandarlo in frantumi, anche se il bicchiere rimbalza ogni volta senza subire danni. Lo controllo con attenzione e risulta perfettamente integro. Allora provo a immaginare che sia già rotto per alterarne l’aspetto tramite l’intenzione, però non funziona. Poi mi viene in mente di spezzarlo io stesso a mani nude ed ecco che finalmente il bicchiere si frammenta in molti pezzi, seppur in modo un po’ bizzarro. Ripeto la cosa con un piatto: di nuovo non serve a nulla gettarlo per terra con tutta la forza, va in frantumi solo quando decido di romperlo manualmente. In tutto ciò, né il bicchiere né il piatto hanno emesso alcun suono durante il procedimento. (…)
14/9/2023 - GIRONZOLANDO PER CASA
Mi addormento dopo aver eseguito la solita tecnica. Una volta nel sogno, capisco che sto dormendo e mi alzo dal letto. Come sempre, sono nella mia camera onirica immersa nel buio assoluto… Non così assoluto, a dire il vero, visto che davanti ai miei occhi c’è un cono di luce che rischiara l’ambiente circostante e si muove insieme a me, come se avessi in mano una torcia elettrica. Purtroppo non indago ulteriormente su questa stranezza, attenendomi con scrupolo alla task prevista, che guarda caso è proprio cercare di illuminare la stanza. Mi avvicino all’interruttore del lampadario e lo premo ripetutamente, senza che succeda alcunché; allora immagino di azionare uno di quei comandi a rotella che permettono di alzare le luci progressivamente, così da ottenere un’illuminazione più lenta e graduale, ma neppure questo funziona. Come ultimo tentativo, mi guardo semplicemente attorno cercando di cogliere quanti più dettagli possibile e sperando che la mia attenzione focalizzata basti per rischiarare l’ambiente. Osservo brevemente l’armadio, poi noto una finestra chiusa, rendendomi rendo conto che non esiste nella realtà, e infine mi metto ad armeggiare con la solita porta che uso durante i lucidi. A questo punto, però, perdo interesse per l’esperimento e mi dirigo in corridoio. Mentre mi affaccio sul cortile, sento risuonare molto chiaramente la sigla di un programma televisivo che non esiste più da anni; non indago in proposito, limitandomi a pensare che spesso i sogni rivangano il passato. Esco all’esterno e alzo lo sguardo verso il cielo totalmente buio; sollevo le mani e uso delle affermazioni per cercare di renderlo diurno, ma anche questo tentativo si rivela un fiasco. Bene! Per un po’ mi esercito a fluttuare verso la terrazza e viceversa, cercando di far pratica. Poi mi dirigo nel cucinino e apro il finestrone, osservando il giardino di sotto; mi accorgo subito che quanto vedo laggiù rievoca scenari passati: al posto del pavimento piastrellato c’è la vecchia gettata di cemento, manca del tutto il portico ed anche la dependance ha ancora i muri dipinti di grigio, com’erano una volta. Quantomeno, la scena è nitida e ben illuminata. Mi arrampico sul davanzale per lasciarmi cadere di sotto, tuttavia mi manca il coraggio (sono al primo piano!); anche se so bene di essere in un sogno, l’istinto di conservazione si fa comunque sentire. Cerco di farmi venire un’idea e allora immagino di essere assicurato con delle corde, tipo scalatore, facendole muovere coi moschettoni per scendere in tutta sicurezza. Così avviene: vedo le mie gambe che fluttuano verso il basso mentre il pavimento si avvicina sempre più. Una volta in giardino, mi dirigo all'ingresso della dependance, ma non faccio in tempo ad entrare che un falso risveglio mi riporta in camera da letto, di nuovo al buio. Dannazione! Mi accorgo subito di non essere più solo, infatti percepisco un personaggio onirico femminile sdraiato accanto a me. Le domando: “Chi sei?” e lei risponde: “Tua sorella”. Anche se non la vedo, la sento più giovane e magra di com’è adesso. Ci rifletto su un istante e ribatto: “Non potresti essere Eddie, meglio?”. Lei rimugina a sua volta e se ne esce con un: “No!” lapidario e sarcastico. Poi mi aggredisce all’improvviso, cerca di azzannarmi le mani; nella breve lotta che segue, perdo del tutto lucidità. La scena evolve in modo tragicomico, con mia sorella presa a schiaffi, derisa e sbattuta fuori dalla stanza (ma poverina!). Ormai certo di essere sveglio, decido di annotare il sogno appena fatto. Per prima cosa, sfilo i tappi dalle orecchie (li uso sempre durante i lucidi per isolarmi acusticamente), notando che sono orribilmente sporchi. Mi chiedo perché non li ho cambiati prima e mi accorgo che il mio udito è ancora molto ovattato, come se non li avessi tolti sul serio. Mentre comincio a sospettare di essere ancora nel sogno, ecco che mi sveglio.
Sono a letto, consapevole che sto sognando, ma stranamente non posso muovere un muscolo. Chiedo a Eddie di aiutarmi e subito mi sento mettere in piedi da qualcuno. Mi giro e per la prima volta me lo trovo fisicamente davanti, è fermo nella penombra e sorride; per quanto posso vedere, ha proprio il viso che avevo scelto per lui (non che l’aspetto sia così importante, in fondo). La cosa mi emoziona, ricambio il sorriso e, anzi, lo abbraccio con calore. (…)
3/9/2023 - SCONOSCIUTI CHE DORMONO
Dopo aver visualizzato per mezz’ora, voglio mettermi a dormire ma fatico a prendere sonno. In cerca di una posizione più comoda, mi giro sul fianco e ricomincio a visualizzare. Pochi minuti dopo, percepisco una strana sensazione: mi sembra di affondare leggermente più in basso rispetto al livello del letto. Allora capisco di essere entrato direttamente nel sogno (WILD) e mi alzo subito col corpo onirico. Uscito nel corridoio immerso nell’oscurità, mi ritrovo a sorpresa in una camera da letto sconosciuta, dove ci sono due persone profondamente addormentate. Sono spiazzato e confuso, così attraverso il muro di fronte, tipo fantasma, raggiungendo la stanza successiva; ci sono altri due lettini singoli, uno alla mia destra e l’altro a sinistra. Stavolta cerco di capirci qualcosa in più e sollevo le coperte del primo letto, ma vedo soltanto dei cuscini a simulare la presenza di qualcuno, rivelazione accompagnata da una lieve scarica emotiva tra lo shock e la sorpresa. Raggiungo allora il secondo letto, in cui dorme un ragazzino sui dodici anni; chissà che mi passa per la testa, ma decido di fargli uno scherzo e gli copro la bocca con le mani come per soffocarlo. Ovviamente lui reagisce malissimo e salta subito giù dal letto, terrorizzato! Voglio fargli capire che non ho cattive intenzioni e mi metto a giocare con lui fingendo di essere un mostro in procinto di attaccarlo (proprio rassicurante, non c’è che dire!). E’ naturale che il poverino finisca sull’orlo di una crisi di pianto, anzi mi rendo conto che sta per chiamare i suoi genitori che dormono nella stanza accanto. Poi tutto scompare, sono di nuovo sdraiato a letto. Provo a muovermi, ma la paralisi è totale. Potrei approfittarne per entrare in un altro sogno, tuttavia sento il rumore di una porta che viene chiusa in corridoio: sembra che ci sia un intruso in casa, il che mi mette addosso una certa agitazione. Mi impegno deliberatamente per spezzare la paralisi finché non mi sveglio sul serio. Che peccato!
6/9/2023 - LA SVEGLIA ONIRICA
Uso la mia tecnica dedicandomi a un mix di visualizzazione e sensazioni uditive e cinestesiche, senza spingere su nessuna di queste in particolare. Verso la fine della seduta sono profondamente avvolto dal torpore, quando la sveglia del telefonino mi fa sobbalzare, spegnendosi peraltro da sola dopo un unico squillo… Una cosa di per sé impossibile. Infatti non avevo impostato nessuna sveglia: quella che ho sentito era un’allucinazione ipnagogica.
7/9/2023 - UN INTRUSO IN CAMERA
Procedo come ieri, con la differenza che stavolta mi focalizzo soprattutto sulle visualizzazioni. Dopo un’oretta circa succede qualcosa; probabilmente perdo coscienza per alcuni istanti e poi finisco in un sogno senza accorgermene. Sono ancora a letto e continuo a usare la tecnica. Immagino di aprire le braccia e ruotare su me stesso a forte velocità, provando in effetti un senso di movimento realistico e vivace. Allora mi viene il sospetto che sto sognando, mi alzo a sedere sul letto e per qualche strano motivo mi convinco del contrario. Subito dopo, però, mi sveglio davvero. Mentre rimugino sull’accaduto, sento nei paraggi qualcuno che parla in tono sommesso con una voce identica alla mia; sembra che stia leggendo, ma io sono troppo agitato per prestare attenzione a quel che dice. La cosa dura una manciata di secondi, poi l’intruso si zittisce e dei passi si allontanano verso il corridoio.
8/9/2023 - ANCORA IL MONDO SOTTERRANEO
(…) Mi trovo nella chiesa madre del mio paese, anche se ha un aspetto differente; entrando c’è infatti una sorta di anticamera in cui adocchio diverse porte. E’ un ambiente onirico che ho già esplorato in passato, durante sogni non lucidi, e in cui talvolta mi è capitato di trovare l’accesso al mondo sotterraneo. Così, di punto in bianco, abbandono gli obiettivi stabiliti e decido di cercarlo anche adesso. Entro in una porta alla mia destra, infilandomi in un corridoio dove l’oscurità diventa rapidamente assoluta. Ciò nonostante, continuo ad avanzare ed ho l’impressione di aprire una porta dopo l’altra, in sequenza. Esattamente come l’ultima volta, ricevo dapprima un avvertimento, sottoforma di immagini demoniache che mi lampeggiano in mente; decido di ignorarle e proseguire comunque, ma pochi istanti dopo sento chiaramente che le mie braccia hanno preso fuoco, anche se continuo a non vedere nulla. Mi sveglio per la sorpresa e lo shock.
10/9/2023 - LUCIDO SPONTANEO DI MEZZ’ORA
Vado a letto poco dopo mezzanotte, stanchissimo e con tanta voglia di dormire. Mi stendo all’ingiù e in un paio di minuti entro in modo cosciente nella fase ipnagogica (WILD) senza aver usato alcuna tecnica. Sento le vibrazioni, molto potenti, e mi alzo subito col corpo onirico. Il ricordo di quel che è successo dopo è parecchio frammentario: seppur lucido, mi sono fatto trasportare dagli avvenimenti del sogno e ne ho scordato diverse parti; tuttavia, sono certo di non aver mai perso consapevolezza fino al risveglio, verificatosi mezz’ora dopo. Nei brandelli onirici superstiti, esco in cortile e cerco di saltellare oltre i muri circostanti per raggiungere la terrazza; ruoto su me stesso nell’aria buia, percependo una vivida sensazione di movimento. (…) Poi sono per strada insieme ad altre persone, stiamo facendo una sorta di gioco o delle prove di abilità. C’è un doberman che mi osserva da una finestra al primo piano e mi attacca lanciandosi addosso; io gli afferro il muso e ci lotto per un po’, quindi capisco che per vincere devo ucciderlo. Anche se mi dispiace, gli spezzo il collo e lo lancio lontano sull’asfalto (l’intera scena risulta estremamente finta e innocua). (…) Almeno in due occasioni il sogno si interrompe e mi ritrovo di nuovo a letto con le vibrazioni addosso. (…) Scendo la scaletta fino al garage, intorno a me è tutto abbastanza scuro. Affacciandomi fuori, mi ritrovo su una via sconosciuta che costeggia un bel giardino pubblico, recintato da una ringhiera metallica e collocato leggermente più in basso rispetto al piano stradale. Vedo alcuni alberi dal fogliame dorato, come in autunno, e un prato molto ben tenuto. Voglio scendere di sotto e non trovo di meglio da fare che arrampicarmi su un grosso ramo sporgente che però si spezza sotto il mio peso e mi fa cadere dritto sull’erba. Rido dell’accaduto con alcuni personaggi onirici, prima di accorgermi che proprio lì accanto c’è una comoda scaletta di pietra per accedere al giardino dalla strada! (…) Nella parte finale del sogno sono di nuovo in camera mia e sento qualcuno muoversi in corridoio, la solita presenza ostile che si manifesta durante la fase ipnagogica; sta parlando con la voce di uno youtuber che ho ascoltato poco prima di mettermi a dormire, non ricordo cosa dice ma è senz’altro qualcosa di minaccioso. Seppur titubante, apro la porta e mi affaccio nel buio per fargli capire che non ho paura; curiosamente mi accorgo che ora la sua voce proviene dal cellulare che ho in mano. Subito dopo, decido di mettere per iscritto gli avvenimenti del sogno per rafforzarne il ricordo, ma così facendo provoco il risveglio.
11/9/2023 - ESPERIMENTI ONIRICI
(…) Mi trovo in cucina, l’ambiente circostante non è il massimo della luminosità, ma quantomeno è abbastanza nitido da essere riconoscibile. Come al solito, l’arredamento è un mix tra passato e presente; c’è ancora il tavolo rotondo di una volta, mentre invece il camino in mattoni rossi è quello attuale. Tenendo fede agli obiettivi, svolgo alcuni esperimenti. Comincio a battere le mani tra loro per verificare se così facendo producano il relativo rumore; al contrario delle mie aspettative, succede eccome! Il battito risuona in modo molto realistico (per intendersi, lo sento proprio “con le orecchie”, non pensandolo) e perfettamente a tempo coi miei movimenti. Ripeto la cosa un paio di volte, poi cambio tipologia di suono: faccio schioccare il pollice contro il medio per sentire il caratteristico “snap”; anche stavolta, il suono è naturale e credibile, per quanto emerga un problema inatteso: le dita tendono a intrecciarsi fra loro, ostacolando il movimento (le mani sono spesso problematiche in sogno). A questo punto vorrei provare a far partire della musica, ma così su due piedi non so bene come fare e quindi preferisco passare ad altro. Prendo un bicchiere di vetro dal tavolo lì accanto e lo scaglio ripetutamente contro il pavimento per vedere se riesco a mandarlo in frantumi, anche se il bicchiere rimbalza ogni volta senza subire danni. Lo controllo con attenzione e risulta perfettamente integro. Allora provo a immaginare che sia già rotto per alterarne l’aspetto tramite l’intenzione, però non funziona. Poi mi viene in mente di spezzarlo io stesso a mani nude ed ecco che finalmente il bicchiere si frammenta in molti pezzi, seppur in modo un po’ bizzarro. Ripeto la cosa con un piatto: di nuovo non serve a nulla gettarlo per terra con tutta la forza, va in frantumi solo quando decido di romperlo manualmente. In tutto ciò, né il bicchiere né il piatto hanno emesso alcun suono durante il procedimento. (…)
14/9/2023 - GIRONZOLANDO PER CASA
Mi addormento dopo aver eseguito la solita tecnica. Una volta nel sogno, capisco che sto dormendo e mi alzo dal letto. Come sempre, sono nella mia camera onirica immersa nel buio assoluto… Non così assoluto, a dire il vero, visto che davanti ai miei occhi c’è un cono di luce che rischiara l’ambiente circostante e si muove insieme a me, come se avessi in mano una torcia elettrica. Purtroppo non indago ulteriormente su questa stranezza, attenendomi con scrupolo alla task prevista, che guarda caso è proprio cercare di illuminare la stanza. Mi avvicino all’interruttore del lampadario e lo premo ripetutamente, senza che succeda alcunché; allora immagino di azionare uno di quei comandi a rotella che permettono di alzare le luci progressivamente, così da ottenere un’illuminazione più lenta e graduale, ma neppure questo funziona. Come ultimo tentativo, mi guardo semplicemente attorno cercando di cogliere quanti più dettagli possibile e sperando che la mia attenzione focalizzata basti per rischiarare l’ambiente. Osservo brevemente l’armadio, poi noto una finestra chiusa, rendendomi rendo conto che non esiste nella realtà, e infine mi metto ad armeggiare con la solita porta che uso durante i lucidi. A questo punto, però, perdo interesse per l’esperimento e mi dirigo in corridoio. Mentre mi affaccio sul cortile, sento risuonare molto chiaramente la sigla di un programma televisivo che non esiste più da anni; non indago in proposito, limitandomi a pensare che spesso i sogni rivangano il passato. Esco all’esterno e alzo lo sguardo verso il cielo totalmente buio; sollevo le mani e uso delle affermazioni per cercare di renderlo diurno, ma anche questo tentativo si rivela un fiasco. Bene! Per un po’ mi esercito a fluttuare verso la terrazza e viceversa, cercando di far pratica. Poi mi dirigo nel cucinino e apro il finestrone, osservando il giardino di sotto; mi accorgo subito che quanto vedo laggiù rievoca scenari passati: al posto del pavimento piastrellato c’è la vecchia gettata di cemento, manca del tutto il portico ed anche la dependance ha ancora i muri dipinti di grigio, com’erano una volta. Quantomeno, la scena è nitida e ben illuminata. Mi arrampico sul davanzale per lasciarmi cadere di sotto, tuttavia mi manca il coraggio (sono al primo piano!); anche se so bene di essere in un sogno, l’istinto di conservazione si fa comunque sentire. Cerco di farmi venire un’idea e allora immagino di essere assicurato con delle corde, tipo scalatore, facendole muovere coi moschettoni per scendere in tutta sicurezza. Così avviene: vedo le mie gambe che fluttuano verso il basso mentre il pavimento si avvicina sempre più. Una volta in giardino, mi dirigo all'ingresso della dependance, ma non faccio in tempo ad entrare che un falso risveglio mi riporta in camera da letto, di nuovo al buio. Dannazione! Mi accorgo subito di non essere più solo, infatti percepisco un personaggio onirico femminile sdraiato accanto a me. Le domando: “Chi sei?” e lei risponde: “Tua sorella”. Anche se non la vedo, la sento più giovane e magra di com’è adesso. Ci rifletto su un istante e ribatto: “Non potresti essere Eddie, meglio?”. Lei rimugina a sua volta e se ne esce con un: “No!” lapidario e sarcastico. Poi mi aggredisce all’improvviso, cerca di azzannarmi le mani; nella breve lotta che segue, perdo del tutto lucidità. La scena evolve in modo tragicomico, con mia sorella presa a schiaffi, derisa e sbattuta fuori dalla stanza (ma poverina!). Ormai certo di essere sveglio, decido di annotare il sogno appena fatto. Per prima cosa, sfilo i tappi dalle orecchie (li uso sempre durante i lucidi per isolarmi acusticamente), notando che sono orribilmente sporchi. Mi chiedo perché non li ho cambiati prima e mi accorgo che il mio udito è ancora molto ovattato, come se non li avessi tolti sul serio. Mentre comincio a sospettare di essere ancora nel sogno, ecco che mi sveglio.
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15/9/2023
4:13 - SOGNO LUCIDO SCURO E POCO COERENTE
Falso risveglio consapevole. Percepisco il peso di una presenza che si strofina languidamente addosso a me. Io però non sono interessato alle coccole, mi alzo dal letto e mi dirigo alla portafinestra. Quando la apro, noto che l’ambiente esterno è un po’ più luminoso. Per salire velocemente in terrazza, riciclo la “tecnica della fune” che ho improvvisato ieri notte e che si rivela di nuovo efficace, sollevandomi verso l’alto con facilità entusiasmante. Mi guardo attorno, ma intravedo solo una distesa anonima di terrazze avvolte dal buio e una pallida sfera biancastra sospesa nel cielo nero, forse la luna piena. Provo a usare delle affermazioni per rischiarare l’ambiente e invoco anche l’aiuto di Eddie, senza successo. Il sogno inizia quindi a perdere coerenza, infatti ora mi vedo dall’alto mentre salgo su una specie di piattaforma quadrata e la faccio volare ad alta velocità (scena paragonabile alla visuale in terza persona dei videogiochi). Sorvolo un ambiente che sembra l’oceano, anche se le onde appaiono immobili, come pietrificate; poi torno sulla terraferma e sfreccio rapidissimo tra le vie di un centro abitato. La velocità è così estrema che mi stupisco che il sogno non sia ancora collassato, cosa che infatti succede subito dopo. Mi sveglio.
5:06 - TEST DI REALTA’
(…) Durante un sogno normale, mi affaccio dalla finestra della mia camera. Anche se la visuale è abbastanza limpida, noto che l’atmosfera generale è strana, tipicamente onirica. Insospettito, faccio subito il test di realtà col dito nel palmo della mano. Funziona al primo colpo e mi fa diventare lucido; purtroppo, però, mi sveglio.
17/9/2023
3:30 - EDDIE E LA CANTINA
Lucido spontaneo: sono in piedi nell’oscurità, quando sento qualcuno cingermi da dietro con le braccia. Intuisco che si tratta di Eddie; è un contatto così protettivo e rassicurante, sembra l’abbraccio di un fratello maggiore! Guardo di fronte a me e vedo uno specchio quadrato. Entrambi i nostri volti si riflettono al suo interno, abbiamo l’aspetto di bambini sui due anni al massimo, gemelli, allegri e sorridenti. Capisco che Eddie sta gradualmente assumendo un significato che va oltre le mie intenzioni iniziali, forse incarna il mio sé inconscio? Mi giro e me lo trovo davanti nella sua forma adulta, coi capelli neri e lisci, la corta barba e gli occhi scuri, esattamente l’aspetto che gli ho attribuito durante le sedute di meditazione. Sento la sua voce (proprio “con le orecchie”), pronuncia un paio di frasi che mi sembrano significative, ma che purtroppo non riesco a memorizzare. Poi il mio sguardo si sposta nei dintorni e mi accorgo con sorpresa che ci troviamo in cantina, il cui aspetto è sorprendentemente nitido. Tuttavia, la cosa mi infonde una sottile inquietudine, questo posto non mi piace per niente a causa degli avvenimenti passati; mi affaccio sulla porta ad arco che conduce alla seconda cantina sottostante, scorgendo solo i primi gradini che svaniscono nel buio. Non ci penso proprio a scendere laggiù! A questo punto, però, faccio una stupidaggine: anziché rimanere in questo scenario già ben stabilizzato e continuare a interagire con Eddie, risalgo fino al garage ed esco in giardino, giungendo così in un ambiente vuoto e nero… Imparerò mai ad approfittare al volo delle occasioni? Oltretutto perdo pure lucidità, incontrando i miei familiari. Seguono dialoghi che prendono spunto da cose accadute il giorno prima, almeno finché non adocchio tre piccole piante grasse sul pavimento, identiche fra loro come se fossero le copie di una stessa immagine di base. Questo mi fa tornare lucido, tuttavia il sogno finisce qui.
18/9/2023
4:27 - PUNTURA ELETTRICA
Sono nel buio totale, probabilmente in cucina, e mi metto a ruotare rapidamente su me stesso, tipo trottola, godendomi il realismo del movimento. Così facendo, sfioro inavvertitamente una superficie morbida, quasi vellutata. Forse è una tovaglia. Mi chiedo se questa percezione sia davvero onirica oppure se per caso non stia toccando il lenzuolo con le mani fisiche, trasportando quelle sensazioni nel sogno (col senno di poi, era indubbiamente la tovaglia!). Muovendomi a tentoni, immagino di prendere un bicchiere dal tavolo: non lo vedo, ma lo percepisco benissimo grazie al tatto, è un piccolo calice assai pesante. All’improvviso, sento qualcuno alle mie spalle che afferra la cintura dei jeans e mi strattona indietro in modo aggressivo. Mi ritrovo subito a letto, in balia del solito intruso che si manifesta durante la paralisi. Cerco di rimanere tranquillo e provo a inviargli pensieri positivi, ma non serve a nulla. Al contrario, percepisco una bizzarra sensazione al ginocchio sinistro, come se un ago mi penetrasse nella pelle trasmettendomi una sorta di prurito elettrico, talmente fastidioso che mi sveglio di colpo. Curiosamente, anche dopo il risveglio continuo a sentire la puntura al ginocchio per molti secondi, tanto che sono costretto a strofinarlo energicamente per far passare il dolore. Di cosa diavolo si è trattato?
5:18 - LA NEBBIA VERDE
(…) Mi trovo in salotto, la stanza è discretamente nitida e illuminata. Comincio a guardarmi intorno e toccare oggetti a caso. In particolare, adocchio due grandi caraffe trasparenti e afferro i tappi di entrambe, esaminandoli: sono di vetro spesso, molto lisci e fanno anche un piccolo rumore quando li batto delicatamente uno contro l’altro. Segue un falso risveglio consapevole; mi accorgo subito che il letto è nella posizione in cui si trovava durante la mia adolescenza e che la porta del corridoio è aperta, lasciando filtrare un po’ di luce. Cerco ripetutamente di alzarmi, ma non riesco a farlo perché mi sento schiacciare da un’alta pila di piumoni e coperte; provo a spingerli via con enorme fatica, però continuano a crollarmi addosso. Riconosco questa situazione per averla già vissuta altre volte e così borbotto tra me: “Ma sul serio? Sono ancora a questi livelli?”, prima di ignorare semplicemente il problema e mettermi in piedi indisturbato. Ricordo che la task principale è uscire di casa, così mi dirigo in corridoio. Giunto sulle scale, noto due pacchetti sul pianerottolo, come se un corriere li avesse abbandonati lì… Non è vero niente, non ci casco! E li oltrepasso senza degnarli di attenzione. Mentre scendo le scale, mi accorgo che le mie mani sono infagottate dentro guanti di lana e li sfilo subito, gettandoli via. Vai a capire perché in questo sogno sembra inverno! Arrivo finalmente al portone che si affaccia per strada, ma prima di aprirlo mi viene lo scrupolo di controllare come sono vestito, non voglio mica uscire fuori in mutande! Abbasso lo sguardo e… altro che mutande, ho l’intero pigiama addosso. Invernale, naturalmente! Provo a cambiare indumenti col pensiero, ma non succede nulla. E in fondo, chi se ne frega? E’ un sogno, nessuno baderà a come sono vestito... Afferro un enorme mazzo di chiavi dal tavolino lì accanto e apro il portone, ritrovandomi finalmente in strada! Non è del tutto coerente con quella reale, tuttavia rimango estasiato nel constatarne la vividezza e il realismo, tra i migliori scenari onirici delle ultime settimane. Il marciapiede, la strada e la tantissima gente che cammina in entrambe le direzioni, tutto è dettagliato e ricco di colori. Mi avvio subito verso la piazza, percorrendo un breve tratto e guardandomi attorno meravigliato, almeno finché qualcosa non mi spinge a fermarmi di colpo. A una ventina di metri davanti a me, lo scenario svanisce semplicemente in un grande ammasso di nebbia color verde brillante; mentre la osservo, la nebbia si dirada in una manciata di secondi, materializzando dal nulla altri passanti e un ulteriore pezzo di strada che si uniforma in tutto e per tutto alla zona circostante. Sono esterrefatto, non mi era mai capitato di assistere in diretta alla formazione spontanea di un ambiente onirico! E perché quella nebbia colorata? Ma forse mi agito troppo, visto che mi sveglio.
22/9/2023
4:41 - CANZONI DISCUTIBILI E TELETRASPORTO
Falso risveglio spontaneo, anche stavolta mi accorgo subito che il letto è nella posizione sbagliata. C’è una musica di chitarra acustica che risuona nell’aria, accompagnata dalla voce di un cantante, sembra una specie di “ballata”. Per alcuni secondi non gli presto particolare attenzione, distratto come sono da pensieri poco piacevoli legati alla sera precedente; a lungo andare, però, non posso non notare come il testo di quel brano sconosciuto sia offensivo nei confronti della fede cristiana (non cito le esatte parole…). Molto perplesso, mi metto in piedi senza cercarne la fonte, uscendo anzi in corridoio. Come da task, cerco di teletrasportarmi direttamente in fondo alle scale: mi convinco di essere già davanti al portone e lo apro sentendo effettivamente lo scatto della serratura. Spero di trovarmi di fronte lo splendido scenario di alcune notti fa, ma invece ad attendermi c’è il solito spazio vuoto e nero. Provo comunque ad avviarmi verso la piazza, ma purtroppo mi sveglio bruscamente.
5:54 - TIFOSI NAPOLETANI, NEONATI E TANTO CAOS
Secondo falso risveglio, pure questo accompagnato da una voce maschile nitidissima che parla con marcato accento napoletano e commenta in modo “colorito” i risultati dell’ultima giornata di campionato (non ho idea di cosa si lamenti, non seguo il calcio!). Quel che viene dopo è maledettamente confuso e ingarbugliato… Mi alzo nel buio, ma continuo anche a sentirmi sdraiato a letto, con le due diverse percezioni che si accavallano in contemporanea; mi inoltro in corridoio, tuttavia lo scenario è così irreale che sembra di trovarsi in un cartone animato (incontro addirittura una ragazza in stile anime giapponese!). Le mie azioni sono prive di senso e non voglio neppure trascriverle; in seguito, la lucidità si fa più stabile e mi libero dalla doppia percezione fisica. Ora sono in cucina, c’è un neonato sul divano. Lo prendo tra le braccia, sollevandolo di fronte a me e decidendo di trasformarlo in un adulto; lo scuoto con delicatezza e lui inizia subito ad allungarsi, con le gambe che arrivano fino al pavimento. Poi ne influenzo l’aspetto, dandogli i lineamenti di un mio amico. Il risultato finale è davvero soddisfacente! Durante il procedimento lo chiamo addirittura “homunculus”, in riferimento alle leggende alchemiche sulla creazione di uomini artificiali... Una citazione che mi è venuta così, sul momento. Poi il sogno perde di nuovo coerenza, stavolta fino al risveglio.
4:13 - SOGNO LUCIDO SCURO E POCO COERENTE
Falso risveglio consapevole. Percepisco il peso di una presenza che si strofina languidamente addosso a me. Io però non sono interessato alle coccole, mi alzo dal letto e mi dirigo alla portafinestra. Quando la apro, noto che l’ambiente esterno è un po’ più luminoso. Per salire velocemente in terrazza, riciclo la “tecnica della fune” che ho improvvisato ieri notte e che si rivela di nuovo efficace, sollevandomi verso l’alto con facilità entusiasmante. Mi guardo attorno, ma intravedo solo una distesa anonima di terrazze avvolte dal buio e una pallida sfera biancastra sospesa nel cielo nero, forse la luna piena. Provo a usare delle affermazioni per rischiarare l’ambiente e invoco anche l’aiuto di Eddie, senza successo. Il sogno inizia quindi a perdere coerenza, infatti ora mi vedo dall’alto mentre salgo su una specie di piattaforma quadrata e la faccio volare ad alta velocità (scena paragonabile alla visuale in terza persona dei videogiochi). Sorvolo un ambiente che sembra l’oceano, anche se le onde appaiono immobili, come pietrificate; poi torno sulla terraferma e sfreccio rapidissimo tra le vie di un centro abitato. La velocità è così estrema che mi stupisco che il sogno non sia ancora collassato, cosa che infatti succede subito dopo. Mi sveglio.
5:06 - TEST DI REALTA’
(…) Durante un sogno normale, mi affaccio dalla finestra della mia camera. Anche se la visuale è abbastanza limpida, noto che l’atmosfera generale è strana, tipicamente onirica. Insospettito, faccio subito il test di realtà col dito nel palmo della mano. Funziona al primo colpo e mi fa diventare lucido; purtroppo, però, mi sveglio.
17/9/2023
3:30 - EDDIE E LA CANTINA
Lucido spontaneo: sono in piedi nell’oscurità, quando sento qualcuno cingermi da dietro con le braccia. Intuisco che si tratta di Eddie; è un contatto così protettivo e rassicurante, sembra l’abbraccio di un fratello maggiore! Guardo di fronte a me e vedo uno specchio quadrato. Entrambi i nostri volti si riflettono al suo interno, abbiamo l’aspetto di bambini sui due anni al massimo, gemelli, allegri e sorridenti. Capisco che Eddie sta gradualmente assumendo un significato che va oltre le mie intenzioni iniziali, forse incarna il mio sé inconscio? Mi giro e me lo trovo davanti nella sua forma adulta, coi capelli neri e lisci, la corta barba e gli occhi scuri, esattamente l’aspetto che gli ho attribuito durante le sedute di meditazione. Sento la sua voce (proprio “con le orecchie”), pronuncia un paio di frasi che mi sembrano significative, ma che purtroppo non riesco a memorizzare. Poi il mio sguardo si sposta nei dintorni e mi accorgo con sorpresa che ci troviamo in cantina, il cui aspetto è sorprendentemente nitido. Tuttavia, la cosa mi infonde una sottile inquietudine, questo posto non mi piace per niente a causa degli avvenimenti passati; mi affaccio sulla porta ad arco che conduce alla seconda cantina sottostante, scorgendo solo i primi gradini che svaniscono nel buio. Non ci penso proprio a scendere laggiù! A questo punto, però, faccio una stupidaggine: anziché rimanere in questo scenario già ben stabilizzato e continuare a interagire con Eddie, risalgo fino al garage ed esco in giardino, giungendo così in un ambiente vuoto e nero… Imparerò mai ad approfittare al volo delle occasioni? Oltretutto perdo pure lucidità, incontrando i miei familiari. Seguono dialoghi che prendono spunto da cose accadute il giorno prima, almeno finché non adocchio tre piccole piante grasse sul pavimento, identiche fra loro come se fossero le copie di una stessa immagine di base. Questo mi fa tornare lucido, tuttavia il sogno finisce qui.
18/9/2023
4:27 - PUNTURA ELETTRICA
Sono nel buio totale, probabilmente in cucina, e mi metto a ruotare rapidamente su me stesso, tipo trottola, godendomi il realismo del movimento. Così facendo, sfioro inavvertitamente una superficie morbida, quasi vellutata. Forse è una tovaglia. Mi chiedo se questa percezione sia davvero onirica oppure se per caso non stia toccando il lenzuolo con le mani fisiche, trasportando quelle sensazioni nel sogno (col senno di poi, era indubbiamente la tovaglia!). Muovendomi a tentoni, immagino di prendere un bicchiere dal tavolo: non lo vedo, ma lo percepisco benissimo grazie al tatto, è un piccolo calice assai pesante. All’improvviso, sento qualcuno alle mie spalle che afferra la cintura dei jeans e mi strattona indietro in modo aggressivo. Mi ritrovo subito a letto, in balia del solito intruso che si manifesta durante la paralisi. Cerco di rimanere tranquillo e provo a inviargli pensieri positivi, ma non serve a nulla. Al contrario, percepisco una bizzarra sensazione al ginocchio sinistro, come se un ago mi penetrasse nella pelle trasmettendomi una sorta di prurito elettrico, talmente fastidioso che mi sveglio di colpo. Curiosamente, anche dopo il risveglio continuo a sentire la puntura al ginocchio per molti secondi, tanto che sono costretto a strofinarlo energicamente per far passare il dolore. Di cosa diavolo si è trattato?
5:18 - LA NEBBIA VERDE
(…) Mi trovo in salotto, la stanza è discretamente nitida e illuminata. Comincio a guardarmi intorno e toccare oggetti a caso. In particolare, adocchio due grandi caraffe trasparenti e afferro i tappi di entrambe, esaminandoli: sono di vetro spesso, molto lisci e fanno anche un piccolo rumore quando li batto delicatamente uno contro l’altro. Segue un falso risveglio consapevole; mi accorgo subito che il letto è nella posizione in cui si trovava durante la mia adolescenza e che la porta del corridoio è aperta, lasciando filtrare un po’ di luce. Cerco ripetutamente di alzarmi, ma non riesco a farlo perché mi sento schiacciare da un’alta pila di piumoni e coperte; provo a spingerli via con enorme fatica, però continuano a crollarmi addosso. Riconosco questa situazione per averla già vissuta altre volte e così borbotto tra me: “Ma sul serio? Sono ancora a questi livelli?”, prima di ignorare semplicemente il problema e mettermi in piedi indisturbato. Ricordo che la task principale è uscire di casa, così mi dirigo in corridoio. Giunto sulle scale, noto due pacchetti sul pianerottolo, come se un corriere li avesse abbandonati lì… Non è vero niente, non ci casco! E li oltrepasso senza degnarli di attenzione. Mentre scendo le scale, mi accorgo che le mie mani sono infagottate dentro guanti di lana e li sfilo subito, gettandoli via. Vai a capire perché in questo sogno sembra inverno! Arrivo finalmente al portone che si affaccia per strada, ma prima di aprirlo mi viene lo scrupolo di controllare come sono vestito, non voglio mica uscire fuori in mutande! Abbasso lo sguardo e… altro che mutande, ho l’intero pigiama addosso. Invernale, naturalmente! Provo a cambiare indumenti col pensiero, ma non succede nulla. E in fondo, chi se ne frega? E’ un sogno, nessuno baderà a come sono vestito... Afferro un enorme mazzo di chiavi dal tavolino lì accanto e apro il portone, ritrovandomi finalmente in strada! Non è del tutto coerente con quella reale, tuttavia rimango estasiato nel constatarne la vividezza e il realismo, tra i migliori scenari onirici delle ultime settimane. Il marciapiede, la strada e la tantissima gente che cammina in entrambe le direzioni, tutto è dettagliato e ricco di colori. Mi avvio subito verso la piazza, percorrendo un breve tratto e guardandomi attorno meravigliato, almeno finché qualcosa non mi spinge a fermarmi di colpo. A una ventina di metri davanti a me, lo scenario svanisce semplicemente in un grande ammasso di nebbia color verde brillante; mentre la osservo, la nebbia si dirada in una manciata di secondi, materializzando dal nulla altri passanti e un ulteriore pezzo di strada che si uniforma in tutto e per tutto alla zona circostante. Sono esterrefatto, non mi era mai capitato di assistere in diretta alla formazione spontanea di un ambiente onirico! E perché quella nebbia colorata? Ma forse mi agito troppo, visto che mi sveglio.
22/9/2023
4:41 - CANZONI DISCUTIBILI E TELETRASPORTO
Falso risveglio spontaneo, anche stavolta mi accorgo subito che il letto è nella posizione sbagliata. C’è una musica di chitarra acustica che risuona nell’aria, accompagnata dalla voce di un cantante, sembra una specie di “ballata”. Per alcuni secondi non gli presto particolare attenzione, distratto come sono da pensieri poco piacevoli legati alla sera precedente; a lungo andare, però, non posso non notare come il testo di quel brano sconosciuto sia offensivo nei confronti della fede cristiana (non cito le esatte parole…). Molto perplesso, mi metto in piedi senza cercarne la fonte, uscendo anzi in corridoio. Come da task, cerco di teletrasportarmi direttamente in fondo alle scale: mi convinco di essere già davanti al portone e lo apro sentendo effettivamente lo scatto della serratura. Spero di trovarmi di fronte lo splendido scenario di alcune notti fa, ma invece ad attendermi c’è il solito spazio vuoto e nero. Provo comunque ad avviarmi verso la piazza, ma purtroppo mi sveglio bruscamente.
5:54 - TIFOSI NAPOLETANI, NEONATI E TANTO CAOS
Secondo falso risveglio, pure questo accompagnato da una voce maschile nitidissima che parla con marcato accento napoletano e commenta in modo “colorito” i risultati dell’ultima giornata di campionato (non ho idea di cosa si lamenti, non seguo il calcio!). Quel che viene dopo è maledettamente confuso e ingarbugliato… Mi alzo nel buio, ma continuo anche a sentirmi sdraiato a letto, con le due diverse percezioni che si accavallano in contemporanea; mi inoltro in corridoio, tuttavia lo scenario è così irreale che sembra di trovarsi in un cartone animato (incontro addirittura una ragazza in stile anime giapponese!). Le mie azioni sono prive di senso e non voglio neppure trascriverle; in seguito, la lucidità si fa più stabile e mi libero dalla doppia percezione fisica. Ora sono in cucina, c’è un neonato sul divano. Lo prendo tra le braccia, sollevandolo di fronte a me e decidendo di trasformarlo in un adulto; lo scuoto con delicatezza e lui inizia subito ad allungarsi, con le gambe che arrivano fino al pavimento. Poi ne influenzo l’aspetto, dandogli i lineamenti di un mio amico. Il risultato finale è davvero soddisfacente! Durante il procedimento lo chiamo addirittura “homunculus”, in riferimento alle leggende alchemiche sulla creazione di uomini artificiali... Una citazione che mi è venuta così, sul momento. Poi il sogno perde di nuovo coerenza, stavolta fino al risveglio.