Sono con V. in cantina, sto gonfiando le ruote della moto. Noto che anche quelle della bicicletta sono sgonfie, strano. Usciamo e mi avvicino all'auto. Penso che quasi quasi andrò in giro in bicicletta, poi mi fermo un attimo e ho una strana sensazione: è come se stessi capendo che sto per svegliarmi da un sogno. Comincio a correre e mi alzo in volo…Mi ritrovo nel letto, tra le solite vibrazioni. Nelle orecchie una radio con una musica e uno speaker che parla. Quando tutto si calma apro un occhio e vedo l'armadio della camera da letto, mi sono svegliato. Rimango immobile e richiudo immediatamente gli occhi, ripartono le vibrazioni. Rotolo giu dal letto, mi alzo e vado in cameretta. Vedo la luce del sole che filtra dalla tapparella. La sollevo, apro la finestra e guardo fuori. Questo sogno è talmente vivido che non credo che mi lancerò dalla finestra come al solito. Mi calo giu dal davanzale, scendo di un piano e quando mi sono sincerato che il tutto avveniva con poca fatica mi lascio andare in volo. Raggiungo la ringhiera di un balcone, mi ci appendo e poi prendo una decisione: Mi lascerò cadere per vedere cosa succede quando mi spiaccicherò al suolo. Lascio la presa sulla ringhiera e cado, sento la sensazione di vuoto nello stomaco ma non arrivo al suolo, tutto diventa buio e mi ritrovo in una stanza. C'è un ragazzo, gli dico "non disturbarmi, devo fare degli esperimenti." Finalmente sento di essere in un sogno nel quale posso sperimentare con calma alcune cose: Mi avvicino a un piccolo televisore a tubo catodico. Premo sull'interruttore di accensione e lo schermo si illumina. Ripremo e lo schermo si spegne. Apprendo (rubo il termine da Nebulawa) che anche le leggi del sogno possono essere stravolte se la mente è abbastanza lucida. Ora provo a cambiare canale osservando il display a 7 segmenti. Uso i tasti + e - e leggo 35, 36, 37, poi torno indietro….36, 35. Nesusn problema di lettura dei numeri, tutto come nella realtà. Decido allora di effettuare il test della luce, visto che nei sogni quasi sempre le luci non si accendono. Vado vicino al muro e premo l'interruttore guardando il lampadario. Non si accende. Ora lo ripremo pensando che la luce si accenderà e compare sul soffitto, subito dietro il lampadario, un'altra lampada che si accende. Mi concentro meglio e agisco ancora sull'interruttore. Riesco ad accendere e spegnere la luce del lampadario, le prime volte a fatica, poi sempre più facilmente. "Apprendo".
Esco dal balcone volo fino alla strada. Comincio a camminare, il paesaggio è scarno e decido di animarlo facendo apparire qua e la delle persone che camminano. Voglio vedere fino a quanto riesco a spingere i miei sensi con l'immaginazione: cammino all'indietro e poi faccio una capriola all'indietro per vedere se quello che vedo con gli occhi equivale a quello che sarebbe nella realtà (non l'ho mai fatto) e l'effetto è proprio realistico. Appena riposo i piedi a terro vedo un'auto che mi viene in contro: facio un balzo, ci salto sul tetto e poi la scavalco.
Nel frattempo vengo affiancato da un giovane. Cominciamo a correre e ad arrampicarci su delle ringhiere e poi sempre più in alto fino a un tetto di un palazzo. Mi calo giù arrampicandomi sulle ringhiere dei balconi e quando sono appeso a uno di questi sento un cane abbaiare che raggiunge il balcone dall'interno dell'appartamento. E' feroce, tenendomi con una mano alla ringhiera gli afferro la testa attraverso le sbarre e lo immobilizzo sulle piastrelle del terrazzo. Poi mi lascio andare e raggiungo nuovamente la strada.
Comincio a correre e a immaginare quello che vorrei vedere: prima una piscina, compare davanti a me e mi ci tuffo. Uscito dall'acqua riprendo a correre e stavolta voglio fare qualcosa di grandioso: faccio comparire a 50 metri da me uno stadio, io ci piombo dentro dall'alto ed è gremito di gente. Ci sarà una partita e io giocherò. Raggiunto il campo però cambio idea e faccio lunghi balzi saltando in testa ai giocatori. Esco dallo stadio e riprendo il cammino, entro in un magazzino, lo osservo e mentre esco c'è un uomo. Mi avvicino e noto che ha in mano un sacchettino di chips. Glielo prendo e leggo "crick crack", poi un logo con scritto "with white flour and pepper". Esco dal magazzino e mi ritrovo in un atrio di qualcosa come un ospedale. Osservo come la mia mente generi ogni cosa a cui penso, a come stavolta io sia riuscito a padroneggiare i miei sensi interni escludendo quelli esterni, poi esco attraversando il muro. C'è un'auto parcheggiata, la sollevo di peso e la lascio cadere.
Continuo la mia passeggiata e faccio apparire un luna park su un molo, ci sono delle barche. Comincio a pensare in inglese, mi chiedo se in questo sogno io possa parlare anche tedesco, ci provo ma non mi viene in mente nulla. Salgo su una di queste e sono dentro una specie di tavernetta. Ci sono persone che bevono. Una ragazza bionda e molto carina, con un fisico spettacolare. E' in compagnia di due uomini, uno piccoletto e uno bestione. Ora voglio divertirmi. Osservo la ragazza ma non faccio nulla, voglio solo infastidire i suoi amici. Ecco che reagiscono. Il piccoletto si alza e mi avvicina, mi spinge con la mano sul petto. Sorrido, poi lo afferro dalle gambe e lo scaravento nell'angolo della taverna a 4-5 metri da noi. Mi giro per guardare il bestione che si è alzato e mi ha raggiunto. Gli tiro due manate e si risiede. Sento il sogno svanire.
NOTE:
Purtroppo la galantamina rende il ricordo dei sogni difficoltoso, ci ho messo quasi un'ora a ricostuirlo e ho la sensazione di essermene dimenticato alcune parti. Il training di visualizzazione e la mild di questi ultimi giorni credo che abbiano influenzato il grado di lucidità che non è mai stato così grandioso nei miei sogni lucidi. La grossa differenza è che negli altri lucidi la trama era generata dal sogno in maniera inconscia e io potevo solamente agire per me stesso e in parte sul resto. In questo caso invece il sogno non esisteva se non in piccole parti, tutto il resto l'ho generato io di proposito. Questo ha fatto scaturire un ulteriore effetto, ovvero che il sogno appariva di per se scarno e non dava stimoli ai quali reagire, in un certo senso mi sono ritrovato a pensare "e adesso che faccio?".