da Lucky144 » 09/02/2014, 18:03
Pennichella pomeridiana.
Sto dormendo ma sento D. in sala che sta suonando ancora quel maledetto basso. Non si stacca da lì.
Mi alzo, la raggiungo e sento il profumo in cucina di una pasta che deve essere alla carbonara. Mi avvicino al fornello e il sugo sta quasi bruciando!
Un tantino irritato vado da D. e le dico "…Stai bruciando tutto, vuoi smetterla con sto coso ?" Poi la guardo: "azzo ma come sei cambiata, che hai fatto ? " …E' alta 15 centimetri più di me, slanciata, indossa un pantaloncino che le lascia scoperte le gambe, una magliettina succinta che lascia vedere la pancia e le spalle. La afferro per le spalle e le dico "Ma che figa sei diventata, fatti guardare….E perché indossi quei tacchi così alti ?" Mentre osservo le scarpe con tacco da almeno 12 centimetri. Capisco che sto sognando.
Noto sulla vetrinetta del mobile della sala una striscia come di un segno di sporco, larga qualche centimetro e lunga circa venti. Con le dita provo a pulirla ma sembra colla del nastro adesivo. Vado in cucina, prendo una spugna e torno per provare a pulirla, finalmente ci sto riuscendo, poi mi dico "Ma si è un sogno lasciamola stare, nella realtà il obile è a posto". Mi avvicino al pianoforte e mi siedo. Comincio a suonare come non saprei capace nella realtà. Blues e jazz a manetta, da professionista, in maniera velocissima che mi stupisco di come il mio cervello possa elaborare tutte quelle note senza sbagliare. Poi mi alzo.
Intanto D. si allontana sul balcone, mentre io le dico "Lo sai che siamo in un sogno ?"…..Ora lei diventa due di lei. La raggiungo sul balcone da dietro, mi aggrappo alle spalle di una di lei e faccio leva facendo un balzo. Scavalco le due e prendo il volo. Mentre volo osservo in basso una donna che cammina e un cavallo la cui testa spunta da una stalletta. Atterro, chiamo il cavallo e lo accarezzo, è un puledro. Dopo qualche carezza l'animale corre via. Comincio a correre e scavalco con un balzo un gruppetto di persone che stanno camminando. Poi vedo uno stagno, prendo la rincorsa e mi ci tuffo. In quel momento diventa tutto nero.