da Filippo » 01/04/2014, 15:00
10 Marzo 2014 - Lunedì - Tecnica del Guanto + DILD.
Corsa di cavalli e paesino lungo il fiume.
Sto assistendo ad una corsa di cavalli. C’è la pista con attorno gli spalti, è giorno e siamo in mezzo a dei canyon americani con alte rocce rosse e terra marroncina secca. Tra i cavalieri c’è Viggo Mortensen vestito di nero con barba e capelli lunghi; anche il suo cavallo è nero. La corsa inizia e i cavalli si danno battaglia. Seguo la corsa con la visuale in terza persona e noto che alcuni cavalieri, tra cui Viggo, passano per una strada a strapiombo in cui i cavalli si piegano sulle zampe e scivolano in basso sollevando un gran polverone. Un cavaliere avanti si volta e spara contro Viggo che si difende con uno scudo argenteo. Poi la corsa prosegue e io mi trovo in un boschetto e ripenso alla scena. Mi convinco che è impossibile e avverto una sensazione di prurito alla mano destra. Penso sia il guanto che ho messo nella realtà per provare a facilitare il lucido. La lucidità va e viene per alcuni secondi. Poi getto un’urlo e faccio un gesto di disperazione e impazienza ampio con le braccia. Divento lucido e mi guardo intorno. E’ tutto molto instabile. Ho la visuale offuscata e cerco di ampliare le sensazioni della mano destra. Avverto la sensazione di calore e immagino delle fiamme che me la ricoprono. Appaiono e scompaiono come la visuale e l’ambiente circostante. Urlo e mi dimeno per non perdere il sogno ed ecco, la pace. La pace dei sensi, del frastuono e degli elementi circostanti. Osservo bene l’ambiente: sono in un boschetto con affianco una costa di un lago o di un fiume, a tratti è una spiaggia in sabbia; l’orizzonte è circondato da monti dalle vette innevate. E’ tutto molto definito, il cielo è azzurro e il sole illumina tutto perfettamente. Prendo alcune pietre da terra e le osservo, le tocco, poi le lancio. Il sogno è incredibilmente reale! Incuriosito cammino e osservo le persone che passeggiano sulla spiaggia. C’è una ragazzina bionda con i capelli a caschetto e un vestito fino e bianco davanti a me. La vedo di spalle e poi di profilo quando si volta. Poi la fila di persone aumenta e le osservo tutte conteporaneamente non notando nulla di strano; sembrano tutte facce reali, vivide, ma con lo sguardo fisso e senza fare nulla in particolare; sembrano come mosse da fili invisibili. Arrivo davanti ad alcune casette in legno e vedo un mio caro amico. Ha degli occhiali da sole e mi sembra un pò diverso dal solito. Poi mi avvicino ed è come nella realtà. Mi abbraccia e camminiamo, emana un calore avvolgente. Entriamo in un’edificio che sembra essere una università; decido di salire al piano di sopra in cerca di una biblioteca o comunque di libri per vedere cosa c'è scritto. Prendo delle scale in pietra grigia con scaglie nere in rilievo e poi mi blocco di colpo. A gattoni salgo per un pò le scale ma sento che mi sto svegliando. Mi sfrego le mani avvertendo il guanto e allora mi chiedo se non le sto sfregando anche nella realtà. I rumori estreni hanno la meglio e mi sveglio. Le mani però erano immobili ai fianchi e ho la sensazione come se si siano consumate dallo sfregamento.