15 Aprile 2014 - Martedì - Tecnica nessuna.
Vecchia megera e portale dei sogni.
Sto guardando la TV mi pare su rai tre. La trasmissione parla di paranormale e c'è una donna seduta su una poltrona dietro una scrivania che riceve telefonate e da spiegazioni. E' una vecchia scura di carnagione, grassottella e dai capelli corti ricci e rossastri. Una donna al telefono chiede di parlare di sogni lucidi. La vecchia resta perpressa per un'attimo e poi inizia ad illustrare l'argomento. Penso tra me e me che questo è un'enorme passo avanti se su rai tre si parla di sogni lucidi; prendo consapevolezza di essere in un sogno (è impossibile sentire parlare di sogni lucidi in TV ) e decido di entrare nello schermo. In un'attimo mi ritrovo davanti alla scrivania della vecchia. L'ambiente è quasi totalmente oscuro; si vede la vecchia e un portale in ferro chiaro e lucido alla sua sinistra. Guardo la vecchia che mi porge delle chiavi (chiavi lunghe e fine in ferro tenute insieme da un grande anello). Mi fissa impaziente con una chiave del mazzo selezionata ed io capisco che servono ad aprire il portale che, lei mi svela, conduce nel mondo dei sogni. Ci sono dei bassorilievi e decorazioni nel dattaglio lungo tutta la superficie della porta. Inserisco la chiave ed entro all'interno del buio. Mi ritrovo in sala a casa. Cammino fino alle camere avvolto da un buio quasi totale. Mi sfrego le mani per sicurezza e stranamente le vedo facilmente nonostante il buio. Provo a vedere sulla mensola la carta che vi ho poggiato prima di dormire (per vdere se combacia con la realtà) ma non si vede nulla. Non provo neanche ad accendere un'interruttore. Torno in sala e al posto del finestrone c'è il portale (ovviamente). Lo apro con la chiave, che ho sempre in mano, e mi ritrovo all'esterno. Mi butto e plano per tre piani lentamente avvertendo un venticello fresco e piacevole. Atterro sul vialetto, non si vede quasi nulla; decido di far apparire dei raggi solari che illumininino l'interno del porticato. Lentamente affiora qualche raggio che delinea i contorni dell'ambiente, fedelissimi con la realtà. Provo a materializzare qualcosa ma mi squilla il cellulare. E' un mio amico; gli chiedo che cosa vuole e lui mi dice che vuole parlare un pò. Spazientito gli rispondo che sono in un lucido e riattacco. Ovviamente mi sveglio