da Filippo » 13/12/2014, 15:43
13 Dicembre 2014 - Sabato - Tecnica Terzo occhio WILD, poi DILD.
I Batman e la baita.
Mi sveglio alle 5 e 30. Provo a fare una wild cercando di visualizzare la baita della task per Santa Lucia. Lascio subito perdere perché ho la sensazione che non funzioni. Allora mi concentro sul terzo occhio accumulando energia in quel punto. Presto arriva qualche ipnagogica. Vedo una camera da letto bianca e ci entro dentro. Mi guardo intorno e noto un letto a due piazze con coperte bianche e un ampio finestrone su un lato della stanza che mostra un portico accogliente. Tra gli scaffali e sui tavoli c’è un po’ di tutto. Arnesi strani, armi, oggetti vari e congegni. Perdo lucidità e il sogno forma dei ricordi sulla situazione. So di essere Batman e questa è casa mia. Dalla vetrata penetra la luce del mattino e noto che dal portico entrano R. e L. Spero che non facciano casino nella stanza affianco perché devo addormentarmi e cercare di lucidare. Mi distendo sul letto ma sono costretto ad alzarmi più volte per dire a L. di lasciarmi in pace a riposare. Lui, dopo qualche scherzo (tra cui tagliarmi i capelli con una forbice mentre sono allungato) mi lascia in pace. Mi rilasso sul letto ed avviene tutto molto rapidamente, come se stessi vedendo un film nel sogno. In terza persona vedo Cristian Bale, ovvero me stesso, nelle vesti di batman. Porto un aereo, corro tra i tetti, insomma compio missioni. Ora mi “sveglio” nel letto della camera bianca e sento una musica molto carina e rilassante provenire dalla stanza affianco. Provo a non prestarvi attenzione e cerco di tornare a dormire. Torno ad essere Batman; mi lancio tra alcune abitazioni appendendomi con la corda rampicante da pipistrello. Arrivo ad appendermi alla ringhiera sul retro di casa (reale). Poi mi fiondo sull’enorme albero di nocciole e mi appendo ad un ramo. E’ una bellissima giornata soleggiata ed inizia a venirmi il dubbio che tutto quello che è successo sia un sogno. Mi osservo la mano destra e noto con piacere che le due dita esterne girano intorno alle tre interne. Salto tra i rami come una scimmia e penso che dovrei cercare di rallentare il tempo e la gravità. Ci riesco al volo e noto che tutto è più slow. Mi appendo tra i rami avvertendone la ruvidezza, la forma e il fruscio delle foglie. Ora cerco di passarci in mezzo in forma eterea perché voglio uscire da tutto quel fogliame. In un primo momento ci riesco ma poi riacquisto forma e urto i rami fino ad arrivare di forza fuori, libero. Cerco dunque di valutare bene la situazione e stabilizzare il sogno. Decido di pescare tra i ricordi della mia coscienza ma non è facile. Mi tornano in mente eventi della mia vita da Batman. In particolare vedo una donna (decisamente Hanna Hataway) e con lei ci troviamo immersi in missioni e scene d’azione. Capisco che quelli sono falsi ricordi che mi invia in qualche modo la mia parte inconscia. Provo ad allontanarmi da loro e mi concentro su me stesso. Ricordo che cercavo di entrare in sogno dal terzo occhio e che … A si! La task della Baita! I ricordi di me Batman però cercano di riprendere il sopravvento. Devo fare qualcosa! Spicco il volo dall’albero e provo a concentrarmi solo sulla Baita innevata. Inizio a vorticare e vedo il paesaggio verde collinoso e alberato che si fonde con i ricordi di Batman e alla visione della baita. La spirale aumenta di intensità ed entro nel caos del vortice di immagini. Tutto buio per un attimo. Non so se mi ritroverò nella baita, nel letto della casa di me Batman o nel letto reale in casa universitaria. Apro gli occhi e gioisco in piedi in una distesa di neve. Mi guardo intorno ed eccola li, tra alti pini e sotto il chiarore lunare e di un cielo stellato ad illuminarne le forme, la baita. A pochi metri da me appare grande, molto simile a come me la sono immaginata; forma tipica squadrata con l’ampio tetto a punta. Fatta di grossi tronchi disposti orizzontalmente. Tra le finestre accese si intravede qualcosa di indefinito. Un po’ di fumo esce dal comignolo. Mi avvicino alla porta e vedo un uomo li di fianco che mi osserva. Non ne ricordo il volto. Indossa giacca e cravatta con guanti bianchi ed ha un sacchetto in mano. Dopo un po’ realizzo. “No! Quello dovrei essere io!” Mi avvicino curioso di ciò che l’inconscio deve aver creato per me. Non vedo l’ora di entrare per incontrare gli amici del forum. Qualcuno però mi chiama poco distante tra la neve. Non mi chiama con la voce ma sento che chiede la mia attenzione. Mi volto e vedo Hanna Hataway che mi fa cenno di avvicinarmi. Muove anche la bocca ma non emette suoni. Le orecchie da gatto a punta, il vestito nero attillato, gli enormi occhioni da cerbiatto e le labbra di un rosso vividissimo che spiccano tra tutto ciò che vedo. Vengo attirato da lei senza neanche provare a resisterle. Ci abbracciamo e ci baciamo. Un bacio strano, perché la sua enorme bocca continua a muoversi come se stesse parlando. Le tiro giù i pantaloni di pelle mentre lei è a gattoni sulla neve, neanche lontanamente fredda. Non ha mutandine e la visione è decisamente quella che chiunque si aspetterebbe. Restando in quella posizione iniziamo il rapporto che prosegue intensamente ma per pochi secondi. Mi sveglio a casa e cerco di rientrare nel sogno ma senza successo.
Conclusioni: Non sono riuscito ad entrare nella baita come la task richiedeva, ne a incontrare gli amici del forum se non me stesso come avevo detto agli altri di essere nel condiviso.
Non mi è mai capitato di addormentarmi in sogno e cercare di lucidare. Avere due ricordi di personalità così distaccati e notare con tanta nettezza la divisione tra la parte conscia e quella inconscia ed il relativo conflitto.
Da tenere presente il fatto del vortice di immagini. Con la tecnica del terzo occhio mi capita spesso che il sogno si mischi a spirale.