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Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Re: Quando Littledeath si risveglia in sogno

Messaggioda LittleDeath » 06/05/2015, 2:04

Notte scorsa. Ho l'impressione che sia stata determinante la scrupolosa pratica degli esercizi per lo sviluppo della memoria prospettica. Continuo così, e vedremo.

PANE E SALAME. Inizia come un sogno comune, del quale non ricordo niente: a parte che
1) sono ingiustamente accusata di qualcosa che non mi sono mai sognata di commettere
2) su di me ricade l'onere di provare la mia innocenza
3) non so che parte iniziare, data la mia completa estraneità alla vicenda.
Ma, più forte di tutto, un'annichilente sensazione di umiliazione.
Mi reco o vengo condotta (altra cosa che mi sfugge) nella camera da letto dei miei, per essere sottoposta ad una procedura che, da sveglia, mi fa pensare molto ad una sorta di udienza preliminare. Dalla loro espressione, capisco che i miei genitori, stanchissimi dopo una giornata piena di impegni, desiderano solo dormire e non sono per niente contenti dell'interruzione: cosa che di certo non migliora il mio stato d'animo. Sono entrambi seduti sul letto, coperti dalle lenzuola, schiena appoggiata a due cuscini sovrapposti: mi fissano con aria grave. Intuisco di dover rispondere ad una domanda che non mi è stata posta, tocco il limite dell'angoscia e una domanda mi si affaccia alla mente: "Non sarebbe bellissimo, se stessi solo sognando?"
Per la prima volta nella mia storia onirica, eseguo un RC, senza sapere ancora con certezza che sto sognando: cerco di guardarmi la mano, ma ho il braccio irrigidito dietro alla schiena. Con grande fatica, porto la mano nel mio campo visivo, la trovo chiusa a pugno, la apro piano piano e ... CHE DITA ORRENDE! Tra l'altro, ne conto anche sei, benché il sesto tenti di nascondersi dietro alle altre. Ma questo sarebbe niente, perché le mie povere dita assomigliano al lavoro di un bambino che affronti le prime lezioni di un corso di scultura con la creta: polpastrelli enormi e mal sbozzati, uniti al palmo (più o meno normale) da quello che sembra un supporto di fil di ferro arrotolato. Sono molto delusa: ripenso alla meraviglia psichedelica che mi era apparsa, la prima volta che mi ero guardata la mano in sogno. "Quello era il Paradiso della carne, questo è il suo Inferno", penso: mi viene in mente Giger, ma questa è roba molto più misera, al di sotto di qualsiasi cupo splendore tecnologico...
Una mano onirica, comunque! Sollevata, la mostro a mio padre. - E allora? - mi fa, con un tono strafottente, che non ho mai sentito da lui nella vita reale.
- Neanche questo, ti convince? - Afferro un lembo della federa del suo cuscino, sicura che si allungherà come una gomma appena masticata: e va proprio così. Sbuffando, mio padre si rassegna e si addormenta immediatamente, insieme a mia madre.
Mi ritrovo in cucina (oppure ci vado, non ricordo). Sono davvero felice! Trovo mio fratello, com'era a diciotto anni, seduto a fare uno spuntino.
- Ti dispiace uscire? Voglio restare da sola.
Lui è molto stupito. - Ma perché? Che fastidio ti do?
- Sei di troppo. Esci, per favore. - (Direi che ho imparato la buona educazione con i PO, eh? : Mr green : )
Con aria contrariata, e ancora masticando, mio fratello esce dalla stanza. Mi siedo al suo posto: di fronte a me c'è una pagnotta dall'aria croccante, un coltello e salame ungherese. Bono! Comincio ad affettare il salame sul tagliere, ben sottile; mi chiedo se sia il caso di usare lo stesso coltello sul pane e decido che è meglio provare a tagliarlo con la mano (ora normale). E mi riesce perfettamente! Molto compiaciuta, comincio a consumare il mio spuntino guardando fuori dalla finestra: è una bellissima notte color inchiostro, senza stelle, ma pervasa da una luminosità indefinibile. Rifletto su molte cose, guardando fuori dalla grande finestra che dà sul terrazzo adiacente alla cucina: sui sogni lucidi, sull'inconscio, sulla volontà consapevole, su questa community...
Mi devono essere successe altre cose, in seguito, perché ricordo di aver battuto due volte i piedi a terra per stabilizzare lo scenario e di aver tentato (non so con quanto successo) di conferire colori vividi ad una specie di parco giochi, che mi appariva in tonalità seppia.
E di essermi svegliata all'improvviso.
Per molti sarebbe uno spreco, impiegare buona parte di un lucido in spuntini e riflessioni: ma è un momento che ricordo con gioia. E, anche se non so metterne a fuoco le ragioni, mi torna alla memoria come una delle mie esperienze oniriche più significative.
Vengo dalla Luna. Tutto quello che è umano mi interessa.
Fosco Maraini
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Re: Quando Littledeath si risveglia in sogno

Messaggioda Luna » 06/05/2015, 8:34

Gnam gnam! : Chef :
Dedicato con immensa gratitudine a Ben, amico insostituibile ed artefice dei miei sogni!
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