Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni lucidi > Diario dei sogni lucidi di Hari

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/03/2022, 19:13

8 febbraio 2022

Lucido ore 4.00-5.45

Episodio 1: Le rovine di Yet

[slpc]Mi trovo in paralisi in seguito ad un sogno al termine del quale sono stato aggredito dalla solita entità. Sento una forte pressione all'addome e sono completamente immobilizzato ma riesco dopo qualche tentativo a distaccarmi. Vado di sopra, esco in strada e raggiungo una delle due estremità della mia via per poi girare a sinistra. Con mia sorpresa vedo che sulla destra, pochi metri più avanti, c'è una traversa che nella realtà fisica non esiste e proprio per questo mi incuriosisce. Ovviamente imbocco subito questa strada e qui raggiungo un gruppo di ragazzini in bicicletta, uno dei quali sfreccia verso di me e per poco non mi viene addosso. Un altro invece, sempre a bordo della sua bici, inizia a correre molto veloce e io lo inseguo correndo. La strada si fa ora in discesa e sempre più dissestata, ora non si può più nemmeno definire una strada, e neanche un sentiero. Si tratta infatti di una discesa rocciosa e irregolare, sulla quale comunque il ragazzino riesce a destreggiarsi a bordo della sua bicicletta e a non cadere. Potrei volare e raggiungerlo in un attimo ma preferisco proseguire inseguirlo in corsa, soprattutto per non rischiare di perdere il contatto con lo scenario. Lo raggiungo e ora ci troviamo in un ampio spazio pianeggiante, ben lontano dalla civiltà, decisamente selvaggio. Ad attirare la mia attenzione sono delle rovine antiche a qualche decina di metri da noi, costituite da quello che resta di un monumento color sabbia, rimasto almeno parzialmente in piedi in mezzo alle macerie. Il ragazzino mi dice che questo posto si chiama Yet, poi dice anche qualcos'altro che ho dimenticato. Raggiungiamo insieme un gruppo di persone del posto, probabilmente abitanti di un villaggio vicino. Si tratta di una qualche tribù che vive al di fuori della nostra civiltà, vedo infatti che indossano abiti particolari, completamente diversi dai nostri, anche se non mi sono soffermato ad osservarli nel dettaglio e non sono in grado di descriverli. La prima cosa che mi viene in mente di fare infatti è di chiedere loro informazioni su quelle rovine ma essi affermano di non saperne nulla, poiché esse si trovavano già qui quando il loro popolo si stanziò in questa regione.[/slpc]

Episodio 2: Il nano

[slpc]Mi alzo dal letto ed esco dalla mia stanza, mentre mi dirigo verso le scale sento dei rumori provenienti dal piano terra e istintivamente mi fermo. C'è chiaramente qualcuno di sopra e la cosa mi mette un po' di inquietudine considerando che è notte e che dovrebbero essere tutti a dormire. In ogni caso proseguo, salgo le scale, la vista va e viene e si stabilizza solo una volta raggiunto il piano terra. Qui incontro mio nonno, poi mia nonna, poi di nuovo mio nonno ma non è o stesso di prima, è una sua copia, ce ne sono due! Esco dal portone, è notte, prendo subito il volo dirigendomi verso il centro, sorvolo le palazzine e dopo un po' decido che voglio atterrare sul tetto di una di queste per stabilizzarmi. Tuttavia stranamente ho difficoltà nel farlo, non riesco a controllare bene il volo e non riesco a fermarmi quando vorrei. Continuo a mancare i tetti dei palazzi e più volte provo ad aggrapparmici con le mani ma vengo tirato via all'indietro. Alla fine riesco ad atterrare in strada ma continuo a sentire mia nonna che mi parla nonostante casa mia sia ormai lontana centinaia di metri :D. Si tratta comunque di uno di quegli ambienti intermedi finti, dove le proporzioni sono sballate e accadono cose assurde (ad esempio mentre tentavo di atterrare sui tetti aggrappandomi ad essi ero io stesso grande quasi quanto uno di quei palazzi, come se fossi un gigante o se avessi a che fare con dei modellini in miniatura). Entro in un luogo chiuso che si rivela essere un supermercato. Gironzolo un po' senza una meta e ad un certo punto inizio a sentire una voce alla radio che parla di un film che uscirà a breve, il quale tratterà la storia di un nano che, non ricordo per quale motivo, ha vissuto un certo periodo nascosto in un certo luogo ed ha imparato una certa lingua, della quale viene anche detto il nome ma non me lo ricordo. Vedo poi un filmato su uno schermo in alto su una parete in cui viene detto il nome di questo nano, anche questo non me lo ricordo, forse iniziava per F e non era un nome lungo, 5-6 lettere al massimo.[/slpc]La mia lucidità nel frattempo è calata, ora chiedo informazioni su questo nano ai presenti, convinto che essi sappiano chi e dove sia o che addirittura possa essere già qui. Da qui in avanti il sogno si fa sempre più confusionario e non vale la pena proseguire nel racconto.



18 febbraio 2022


Serie di lucidi/OBE ore 4.00-5.30

Evocazione di divinità Egizie

[slpc]Sono nello stato intermedio, mi alzo e stabilizzo dando dei colpetti sull'armadio. Vado verso l'uscita ma rimango qualche istante sulla soglia provando ad accendere la luce e battendo le mani per fare rumore e vedere la reazione di mio fratello, che sta dormendo. Lo vedo sbuffare e rigirarsi nel letto, ancora addormentato. Vado di sopra ed esco dal portone, è notte, percorro lentamente il vialetto concentrandomi sulle sensazioni per stabilizzare al massimo. Tocco e annuso i petali dei fuori, al tatto li sento chiaramente ma l'odore è quasi inesistente. Un attimo prima di uscire dal cancello vedo che fuori c'è un mio amico ed ex compagno di liceo che sembra stia consegnando la posta. Esco, ci salutiamo e io proseguo lungo la strada, concentrato sul mio obbiettivo di oggi, che è quello di evocare delle divinità egizie. Ho preso l'idea da Alrescha, dopo aver letto la sua ultima esperienza pubblicata nel suo diario, nella quale evocava alcune divinità, a cominciare dal dio egizio Anubi. Tale lettura ha acceso la mia curiosità e non ho potuto fare a meno di provare anche io questa task, concentrandomi in particolare sulle divinità egizie. Come ho già accennato in passato infatti, uno degli elementi ricorrenti dei miei sogni sono proprio figure legate alla mitologia egizia. Decido di iniziare anche io da Anubi, riprendendo un suggerimento ricevuto da un p.o. in un sogno di qualche anno fa. Questo personaggio infatti, durante un lucido, mi consigliò di parlare proprio con Anubi, lì per lì però non seguii tale consiglio, poiché ero preso da altri obbiettivi. L'ambiente è tranquillo e silenzioso, e, ad eccezione del mio amico che consegna la posta, non c'è nessuno in giro, le condizioni sono ideali per questa task. Cammino lentamente e ripeto più volte ad alta voce << Anubi >>, quasi subito inizio a sentirmi sollevare da terra, avvolto da quella stessa energia che caratterizza la Forza Invisibile, quella forza che di solito mi trasporta a gran velocità senza che io ne abbia il minimo controllo. L'ambiente intorno a me inizia a dissolversi, mi trovo a fluttuare a mezz'aria e vedo davanti a me qualcosa che prima non c'era, sembra che io mi stia spostando da qualche altra parte ma questo nuovo ambiente è ancora molto evanescente. Mi sembra di vedere a qualche metro davanti a me una parete con delle incisioni che potrebbero essere geroglifici ma, come detto, è tutto molto evanescente e vaporoso. Qui avrei dovuto interagire subito con questo scenario per stabilizzarmi in esso, invece sono rimasto fermo in attesa che accadesse qualcosa. Solo dopo mi renderò conto che probabilmente la Forza mi aveva già trasportato dove dovevo andare, a quel punto stava a me stabilizzarmi in quel luogo, utilizzando le tecniche che ben conosco. Fatto sta che mi ritrovo in paralisi in posizione supina (il mio corpo fisico in questo momento è sdraiato sul fianco destro) e non appena tento di muovermi mi sento premere con forza sul torace, sia a destra che a sinistra. Mi sento come braccato da una serie di non so quanti tentacoli che appena provo a muovere una parte del corpo premono su di essa per tenerla ferma e a volte sento anche un po' di dolore. Ad un certo punto decido di uscire momentaneamente dalla paralisi per rifiatare e poi lasciarmi di nuovo andare e ritentare il distacco. Qui accade una cosa insolita, credo di essere uscito dalla paralisi, tanto che riesco a muovere le braccia ma allo stesso tempo il resto del corpo è ancora immobilizzato. In un primo momento penso di star muovendo le braccia fisiche, poi però do dei colpi sul montante di legno del mio letto e caccio anche un urlo e qui mi rendo conto che qualcosa non quadra. Sia il rumore dei colpi che l'urlo infatti risultano ovattati, capisco dunque che non stavo muovendo le mie braccia fisiche. In seguito comunque riesco ad alzarmi ed esco dalla mia stanza, la vista non è ancora attiva e salgo le scale aggrappandomi alla
ringhiera per stabilizzarmi. Appena uscito dal portone la vista si attiva, stavolta è giorno, anche se un po' nuvoloso. Esco e mi incammino lungo la stessa strada di prima, riprovando la task ma cambiando divinità. Questa volta infatti provo ad evocare Iside, altra divinità che è già stata menzionata una volta nelle mie esperienze, durante un lucido in cui ero alla ricerca della mia guida Isabelle. Un tizio si rivolse a me dicendomi che forse stavo cercando Iside, indicandomi una donna seduta ad un tavolo. Tale donna però non aveva né l'aspetto né l'emanazione che dovrebbe possedere una dea e non aveva nemmeno le caratteristiche di una guida. Non appena pronuncio il suo nome comunque il cielo si oscura, ora è notte, l'atmosfera si fa di nuovo cupa e un attimo dopo mi trovo nuovamente in paralisi. Mi alzo ed esco di casa ma sono pervaso da un senso di inquietudine e ansia ed ho fretta di allontanarmi, senza però sapere bene dove andare. Mi dirigo subito verso la casa di fronte con l'intenzione di usarla come passaggio verso uno scenario più tranquillo. Mentre attraverso la strada però vedo venire verso di me un tizio di colore che, forse a causa dell'ansia, percepisco come ostile e pericoloso. Per sicurezza e istintivamente lo colpisco a distanza con un'onda d'urto, facendo scattare la mano destra aperta in avanti verso di lui. Lo colpisco in pieno scagliandolo all'indietro, dopodiché entro nel cortile della casa di fronte e poi all'interno della casa stessa. Nonostante ciò però non mi sento ancora al sicuro, mi sento ancora seguito e infatti un attimo dopo vedo una figura indefinita venire verso di me. Il sogno crolla di colpo e riparto ancora dalla paralisi. Nell'ultimo episodio esco di nuovo in strada, non ho più l'inquietudine di poco fa ma lo scenario è un po' confusionario ed instabile. Entro dunque nella casa di fronte ed esco subito dalla prima porta che trovo, raggiungendo un balcone posto decisamente in alto e dal quale si può osservare un vasto paesaggio urbano. Salgo sul parapetto per prendere il volo ma c'è qualcosa che m intralcia, un filo teso sospeso pochi centimetri al di sopra del parapetto, forse usato per stendere i panni.[/slpc]Prima che io riesca a prendere il volo il sogno si dissolve.


19 febbraio 2022


Serie di lucidi/OBE ore 5.30-7.25

Episodio 1:

[slpc]Mi trovo a camminare in un luogo chiuso, una casa che non riconosco, è tutto ovattato però e mi muovo a fatica, perciò decido di uscire da questo scenario, buttandomi contro una parete. Mi trovo a letto nello stato intermedio, mi alzo e, dopo essermi stabilizzato toccando l'armadio, esco dalla mia stanza e vado di sopra. Esco dal portone e mi metto a toccare ed annusare i fiori, poi esco in strada ma qui inizio a sentirmi strano, gli occhi mi si chiudono dal sonno, sento che il sogno sta scivolando via. Mi chino allora a sfregare le mani sull'asfalto per stabilizzarmi e in un primo momento funziona. Mi alzo e riprendo a camminare ma qualche secondo dopo mi sento nuovamente destabilizzare[/slpc]e un attimo dopo mi trovo fisicamente sveglio. Sono in posizione supina, mi sdraio sul fianco destro e poco dopo mi riaddormento.

Episodio 2:

[slpc]Mi trovo nello stato intermedio, esco di casa e mi soffermo di nuovo a toccare ed annusare i fiori. L'odore non è particolarmente forte ma lo sento chiaramente. Mi accorgo di avere in testa un cappello di lana che risulta un po' ingombrante, me lo tolgo e mi tolgo poi anche gli occhiali. Appena tolti la mia vista ne risente, proprio come quando me li tolgo nella realtà fisica, essendo però io consapevole di essere in un sogno e di non avere perciò bisogno degli occhiali per vedere bene, essa si ripristina un attimo dopo. Esco in strada e mentre cammino leggo le targhe di alcune macchine parcheggiate, alcune sono composte da sole lettere, altre sono miste tra lettere e numeri ma in un formato che non è quello usato in Italia. L'ambiente in ogni caso è tranquillo e silenzioso, l'ideale per la mia task, che è la stessa di ieri, ovvero quella di evocare delle divinità. Pronuncio ad alta voce il nome di Anubi più volte e dopo qualche istante, come accaduto ieri notte, inizio a sentirmi sollevare e lo scenario intorno a me inizia a vacillare anche se ancora non si dissolve. Io infatti mi sforzo di rimanervi ancorato, memore dell'esperienza di ieri in cui mi ero lasciato troppo andare, perdendo così il contatto con l'ambiente circostante. Percepisco stavolta anche una presenza potente, potrebbe essere proprio Anubi che ha risposto al mio richiamo, dice anche qualcosa che però non ricordo. Mentre cerco di comunicare con questa presenza lo scenario inizia a dissolversi e poco dopo mi ritrovo in paralisi. Come accaduto nell'esperienza di ieri, il tentativo di evocazione di Anubi mi provoca una paralisi turbolenta, con forti pressioni sul corpo, stavolta sulla schiena. Ad un certo punto faccio quello che ho fatto ieri, ovvero esco parzialmente dalla paralisi ma rimango intenzionalmente in quel limbo tra essa e la veglia. Muovo il braccio sinistro e do dei colpetti sul montante di legno del letto. Come avevo già constatato ieri, in questo stato posso muovere le braccia ma non riesco ancora ad alzarmi dal letto. Non ci provo neanche a farlo, per timore di muovermi col corpo fisico e svegliarmi. Scivolo di nuovo nella paralisi completa e qui sopporto per un po' le pressioni, mentre mi concentro per proiettarmi fuori dal corpo mentalmente.[/slpc]

Episodio 3-4:

[slpc]Dopo qualche tentativo riesco a sgusciare via rapidamente sul pavimento, poi mi alzo in piedi, sono libero! Esco di casa e mi accorgo di stare indossando dei guanti, me li tolgo e li appoggio sul davanzale esterno della vetrata del salotto. Ripeto le operazioni di stabilizzazione di prima, poi esco in strada e qui il ricordo si confonde tra questo e l'episodio successivo, che è anche l'ultimo. Ricordo infatti un frammento in cui esco nuovamente dal portone e sento mio nonno dal salotto parlare con mia nonna e dire, riferendosi a me che sono appena uscito: << ogni volta che esce si porta dietro qualcosa >>. In ogni caso riporto qui quello che sono sicuro essere l'ultimo episodio di questa serie. Esco in strada ed entro nella casa di fronte, dove incontro alcune persone che saluto. Apro una porticina che però dà su un piccolo stanzino che non fa al caso mio, poi un'altra porta più grande che invece conduce ad un bagno. Non ci sono porte o finestre da cui uscire ma mi ricordo di quella volta in cui ho aperto un passaggio segreto girando la manopola della doccia. Così faccio anche questa volta, giro la manopola e poi tiro la parete di lato e subito dopo una specie di pannello forse di cartone sul quale sono stampate delle immagini colorate. Dall'altra parte però trovo un altro bagno e niente porte o finestre, dunque è stato tutto inutile. Torno indietro verso il lato della casa da cui sono entrato ed esco da un'altra porta, considerando che ormai sono stato qui dentro abbastanza a lungo e lo scenario esterno dovrebbe essersi modificato e non corrispondere più a quello di casa mia e dintorni. La mia energia però è ormai agli sgoccioli[/slpc]e prima di capire dove mi trovo il sogno si dissolve e mi sveglio.

27 febbraio 2022

Serie di lucidi ore 6.30-7.30

Episodio 1:

Mi trovo a scuola in classe, seduto al mio banco mentre la prof interroga due miei compagni. Finita l'interrogazione manca ormai poco alla fine dell'ora, dunque restiamo in attesa che suoni la campanella. Io sono seduto al primo banco nella fila di destra, sono in uno stato di trance, con lo sguardo fisso in avanti, come incantato. Sento una calma interiore, mi sento come se fossi all'interno di una bolla impenetrabile. Sono però consapevole di ciò che mi circonda e del fatto che qualcuno potrebbe accorgermi di questa mia posizione insolita e chiedersi cosa sto facendo e magari disturbarmi. Vedo la prof avvicinarsi al mio banco e temo appunto che si sia accorta di me e che stia per interrompere questo mio stato meditativo. Vedo però che mi ignora totalmente e si mette a parlare con un mio compagno alle mie spalle, come se io non ci fossi. Qui inizio a rendermi conto di stare sognando, poi ho un vuoto di memoria e in seguito [slpc]mi ritrovo a camminare nel centro della mia città, in uno stato simile. Cammino lungo la via principale della mia città e vedo che è tutto completamente deserto e c'è un silenzio surreale.[/slpc] Dopo un po' lo scenario si dissolve.

Episodio 2:

[slpc]Esco di casa di notte, già lucido, chiudo il cancello e mi accorgo che ci sono dei fiori rossi su dei rami sottili e flessibili che sporgono tra le sbarre del cancello e continuano lungo il muro di recinzione. Sembrano appartenere ad una pianta il cui tronco si trova all'interno del cortile di casa mia e i cui rami sconfinano al di là del muro di recinzione. Mi soffermo ad osservare questi fiori ma essendo notte e buio non riesco a vederne bene i dettagli. Alcuni di essi sono illuminati da un riflesso di luce bianca, osservo il cielo nella direzione da cui proviene questa luce e mi accorgo che è il riflesso della Luna, seppur offuscato dalle nuvole che in questo momento la coprono. Il riflesso si infrange proprio sulla pianta e sui fiori, creando un effetto suggestivo. Attraverso la strada e imbocco la via che inizia di fronte al cancello di casa mia. Cammino lentamente, constatando anche qui la stabilità e realismo di questo ambiente. Percorro un tratto di strada correndo, poi mi fermo davanti ad una villetta sulla destra, con l'intenzione di entrarvi per poi usare una porta per raggiungere un altro scenario. Indosso un giubbotto pesante e dei guanti, qui però non sento il freddo dunque non ne ho bisogno e dato che sono anche un po' ingombranti me li tolgo. Attraverso il cancello ed accedo al cortile della villetta, vedo una porta che dovrebbe condurre all'interno della casa ma preferisco proseguire dritto, in uno spazio tra questa casa e quella affianco. Qui vedo una porta sulla sinistra, la quale però costituisce l'ingresso di un piccolo locale, forse un bar, neanche questa fa per me, dunque proseguo ma qualche secondo dopo lo scenario si oscura. Non l'ho ancora perso del tutto, non mi percepisco ancora nel letto, dunque posso ancora recuperare questo scenario oppure teletrasportarmi altrove. Cerco al tatto qualcosa a cui aggrapparmi, inizialmente mi trovo a tastare il vuoto, poi mi viene in mente di prendere una sedia e la trovo subito, la sento chiaramente al tatto, è una sedia di plastica abbastanza leggera. La sollevo daterra e la sposto di qualche metro, poi mi chino a sfregare le mani sull'asfalto per stabilizzarmi e far riattivare la vista. Anche se la vista non è ancora attiva so di trovarmi non sull'asfalto ma su una piazzola, forse l'area esterna del bar che ho visto poco fa. Percepisco intorno a me la presenza di tavoli ai quali vi sono persone sedute, non vedo nulla ma so che è così. Faccio dunque qualche passo per raggiungere la strada, dopodiché mi chino ed inizio a sfregare le mani con insistenza. Quando la vista si attiva vedo una macchina sbucare da una curva, sono in mezzo alla strada e devo spostarmi di lato per non farmi investire. Osservo rapidamente il volto di un uomo alla guida della macchina che passa dopo che mi sono spostato sul lato della strada. Ora mi raggiungono due o tre bambini, uno dei quali inizia a parlarmi, dicendomi cose che ricordo vagamente. Ora che mi sono stabilizzato mi alzo in piedi e sempre lo stesso bambino mi dice: << stai attento a quelle due ragazze >>, indicandomi un tavolino nell'area esterna del bar al quale sono sedute due ragazze. Non ricordo se mi dice anche il perché devo evitarle, io comunque non glielo chiedo e piuttosto gli chiedo se sa indicarmi dove posso trovare una certa ragazza, la quale dovrebbe farmi da guida. Il bambino però rimane in silenzio, non sa rispondermi, dunque decido di proseguire e trovarla da solo, ma non appena mi volto mi sento tirare alla schiena con forza e so che è lo stesso bambino a farlo. Mi ritrovo in paralisi e capisco che il bambino era in realtà un impostore, un fantoccio utilizzato dalla solita entità per trarmi in inganno e sviarmi dal mio obbiettivo. Probabilmente avrei dovuto fare esattamente il contrario di quello che mi ha detto, ovvero recarmi proprio da quelle due ragazze, forse una delle due poteva essere quella che cercavo. In ogni caso ora sono in balia dell'entità, la quale mi si avvolge addosso con suo corpo pesante e viscido. Tento più volte di muovermi ma senza successo, ad un certo punto esco parzialmente dalla paralisi e resto per qualche istante in questo limbo a decidere cosa fare. Inizialmente penso di svegliarmi e fuggire da questa situazione sgradevole, poi però la razionalità ha il sopravvento sull'istinto di sopravvivenza e decido di riprovare. Mi lascio andare alla paralisi e dopo un po' riesco finalmente a proiettarmi fuori.[/slpc]

Episodio 3:

I[slpc]n seguito all'episodio precedente, esco dalla mia stanza, portandomi dietro ancora una certa inquietudine. Mentre salgo le scale sento qualcuno entrare in bagno e chiudere la porta, arrivato al piano terra incontro mia nonna che passa davanti alle scale. Guardando fuori attraverso le vetrate del salotto vedo che è giorno, il che mi infonde coraggio. Esco dalla porta finestra sulla veranda, attraverso il giardino ed esco dal retro. Imbocco il sentiero nel campo di sterpaglie e dopo un po' inizio a vedere dei palazzi di 6-7 piani molto ravvicinati tra loro, non è un quartiere della mia città, devo essermi già spostato altrove.[/slpc]Prima di raggiungerli però il sogno si dissolve e perdo temporaneamente lucidità.

Episodio 4:
[slpc]Riprendo lucidità mentre mi trovo a salire le scale, esco dal portone ma stavolta invece di uscire in strada decido di recarmi a casa di mia zia, che si trova attaccata alla mia. Entro e trovo subito mia zia ad accogliermi, salgo al primo piano e lei mi segue parlandomi e tentando di distrarmi. Dice di volermi mostrare delle bamboline che ha preso non ricordo dove, ne vedo una, alta una decina di centimetri e con indosso un vestitino celeste. Entro in una camera ed esco sul balcone, poi mi calo giù e mi ritrovo nel parcheggio dietro casa. Percorro lentamente la discesa, concentrandomi sugli stimoli sensoriali, ora è tutto molto stabile e silenzioso, non c'è nessuno in giro. Ad un certo punto, quando sono quasi alla fine della discesa, vedo del fumo provenire dal lato sinistro della strada, dove ci sono le case.Me lo vedo passare davanti alla faccia, poi lo supero lasciandomelo alle spalle[/slpc], qui però il sogno si dissolve e forse mi sveglio.
May my heart be my guiding key
Hari
 
Messaggi: 184
Iscritto il: 14/04/2016, 21:01
Ha  fatto 'Mi piace': 111 volte
'Mi piace' ricevuti:: 116 volte

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 04/04/2022, 20:20

5 marzo 2022

Lucido ore 5.30-6.30

La valigia e l'organizzazione anti Frost

Mi trovo dal barbiere, ho appena finito il taglio e sto per andarmene ma mi ricordo di dover pagare, così vado alla cassa scusandomi e tirando fuori una banconota da 20 euro. Il barbiere mi dà 5 euro di resto e si prende i 20, lo saluto ed esco. Qui mi accorgo di avere entrambe le scarpe slacciate, mi chino ad allacciarle e nel frattempo prendo gradualmente lucidità. Continuo comunque ad allacciarle finché non finisco, dopodiché proseguo a camminare. Ho un fastidio al piede destro, come se avessi la scarpa messa male, mi sforzo però di ignorarlo, sapendo che così facendo svanirà da solo a breve. [slpc]Nel frattempo mi trovo sul lungomare e giro a sinistra in direzione della piazza centrale della mia città. Ci sono degli stand espositivi ed incontro una ragazza dai capelli biondi tagliati molto corti davanti ad una di questi stand con in mano un cestello. Capisco che il cestello è per raccogliere offerte da parte dei passanti che si fermano ad ammirare dei dipinti su tela esposti in quello stand. Tiro fuori dalla tasca qualche moneta e la metto nel cestello in mano alla ragazza, la quale ad un certo punto indica qualcosa alle mie spalle per avvisarmi che qualcuno mi sta cercando. Mi volto e mi trovo davanti un carabiniere in divisa che mi invita a seguirlo e mi indica una valigia in un gruppo di valigie posizionate in verticale, chiedendomi se la riconosco. Gli dico che in effetti mi sembra familiare ma non capisco come possa trovarsi qui. Si tratta di una valigia nera o grigio scurissimo che assomiglia ad una che abbiamo o avevamo a casa e che probabilmente ho usato io stesso in passato. Mi mostra la targhetta bianca attaccata alla valigia con il mio nome e cognome scritti sopra e a questo punto non ci sono più dubbi, è la mia valigia. La apro e ci trovo dentro un mucchio di vestiti messi un po' in disordine, tra i quali riconosco indumenti appartenenti a mia madre, mio padre e mio fratello. Di quest'ultimo in particolare vedo alcune magliette di squadre di calcio che usa o ha usato in passato per giocare a calcetto. Non riconosco niente di mio nella valigia ma non escludo che possa esserci qualcosa magari sotto ai vestiti dei miei.[/slpc]Ora riprendo a camminare, nel frattempo si è fatto notte e lo scenario ha perso un po' stabilità. Raggiungo la piazza principale ed incontro mio fratello, qui la mia lucidità cala un pochino e quando vedo un pallone rotolare provo a calciarlo ma nel tentativo mi insacco maldestramente l'alluce del piede d'appoggio, facendomi un po' male. [slpc]Torno verso il mare, accedo alla spiaggia ed entro in uno stabilimento, raggiungendo un area esterna dove ci sono i tavoli del ristorante. Vado poi verso il mare e mi siedo sul bagnasciuga, rimanendo per un po' a giocare con la sabbia bagnata. Poi mi alzo e tornando indietro vedo la ragazza dai capelli corti dello stand che viene trascinata per un'orecchio da una donna più grande, dai capelli scuri, che la picchia ed inveisce contro di lei. Non posso fare finta di niente, intervengo e neutralizzo la donna colpendola con un calcio in faccia. Parlo ora con la ragazza dai capelli corti chiedendole perché quella donna la stesse picchiando e lei risponde che è a causa della sua ragazza, la quale a quanto pare ha fatto qualche torto alla donna dai capelli scuri. Ora mi metto a gironzolare senza una meta e ad un certo punto incontro un tizio che ricorda Bruce Willis. Non ricordo in che modo, forse qualcuno ce lo dice o forse lo capiamo da soli, veniamo a sapere che in questa città c'è un uomo che sta causando problemi seri, anche se non è chiaro di cosa si tratti. Decido dunque di intervenire per mettere a posto le cose, invito anche Bruce Willis a seguirmi e lui non se lo fa ripetere due volte. Prima di tutto però dobbiamo capire esattamente qual è il problema e chi è questo cattivo che dobbiamo sconfiggere. Decidiamo dunque di parlarne con un gruppo di persone che sappiamo conoscere i fatti e che possono spiegarci bene la situazione. Ai tavoli del ristorante dello stabilimento però ci sono troppe persone che è meglio non ascoltino, perciò pensiamo di metterci a fare un po' di casino per spaventarli ed indurli ad andarsene. Iniziamo a lanciare bottiglie e altri oggetti ma non funziona, queste persone rimangono tranquilli ai loro posti, inoltre tutto questo casino rischia di attirare l'attenzione dei proprietari del locale. Decido allora di passare ad un approccio più "chirurgico", vado uno per uno da ogni persona indesiderata e li metto ko utilizzando dei trucchetti per distrarli. Ad esempio uno di questi lo sfido a braccio di ferro, lui accetta e iniziamo ma dopo aver preso un certo vantaggio faccio scattare improvvisamente la mano all'indietro colpendolo sul muso e facendolo svenire. Ad un altro invece, un tizio calvo, con una scusa chiedo di alzarsi un attimo dal suo posto, poi gli tolgo mentre si sta rimettendo seduto e così facendo cade e sbatte la testa sulla sedia stessa e perde i sensi. Ora che gli intrusi sono tutti sistemati e siamo al riparo da orecchie indiscrete possiamo finalmente sederci a parlare. Ci sono alcune persone sedute al tavolo con noi, delle quali ricordo in particolare una ragazza seduta di fronte a me a capo tavola dai lunghi capelli neri e lisci. Porta una catenina al collo con un ciondolo che le cade sul petto, ha l'aria di essere una che sa molte cose, e anche dalla posizione che occupa al tavolo sembrerebbe essere il leader del gruppo. Chiedo chi sia questo fantomatico nemico che sta causando problemi in città, al che queste persone mi rispondono che si chiama Frost. Chiedo allora di darmi maggiori informazioni su questo Frost, che aspetto ha ecc., ma la ragazza mi risponde che nessuno lo sa, nessuno del gruppo è mai stato sconfitto da lui, poiché non è uno che si espone in prima persona ma manda avanti i suoi tirapiedi. Chiedo alla ragazza cosa voglia questo Frost, quale sia il suo scopo e lei mi dice che il suo obbiettivo è qualcosa del tipo "rivoluzionare il made in Italy", far uscire l'Italia dall'Unione Europea e renderla indipendente ed autosufficiente a livello economico. Quindi non si tratta di una questione che riguarda solo questa città, a quanto pare questo tizio punta in alto. In ogni caso la cosa non mi convince, ho l'impressione che ci sia qualcosa di più oscuro dietro tutto ciò e insisto per farmi dire il vero motivo per cui considerino Frost una minaccia. Uno del gruppo allora mi dice che Frost ha fatto fuori un architetto scomodo, chiedo allora allo stesso tizio come si chiami questo architetto e lui risponde << Scomodo >>. Dunque Scomodo era il cognome di questo architetto e non un aggettivo? O forse entrambe le cose? Comunque per adesso preferisco concentrarmi su Frost e dico al gruppo che forse il suo nome può dirci qualcosa su di lui. Si chiama Frost, il che potrebbe significare che ha a che fare in qualche modo con il freddo, perciò dobbiamo prepararci ad affrontare qualcosa di freddo, alludendo al fatto che potrebbe avere super poteri inerenti al gelo, al ghiaccio. Loro però mi guardano un po' perplessi, a quanto pare non conoscono il significato della parola inglese "frost". Torno ora ad insistere sul motivo per cui ce l'hanno con lui, dicendo che deve aver fatto loro un torto grave. Uno del gruppo allora, forse la ragazza a capo tavola, inizia a rispondermi lentamente e con giri di parole, al che la esorto a sbrigarsi perché non mi resta molto tempo qui. Ad un certo punto mi dice questa frase: << Frost lo ha messo proprio davanti alla porta di casa mia >>. Chiedo a chi o cosa si riferisca, mentre sento che la mia energia si sta esaurendo e che sto per scollegarmi dal sogno. Essi tuttavia continuano a fare gli enigmatici ed io li prego di dirmelo prima che sia troppo tardi, sento che il sogno svanirà proprio sul più bello. La ragazza a questo punto indica un punto dietro di me e dice << è proprio lì >> e qui il sogno si dissolve e mi ritrovo in paralisi.[/slpc]Potrei rimanere e continuare a sognare, ma dato che difficilmente riuscirei a tornare lì per riprendere da dove avevo lasciato, preferisco svegliarmi subito così da scrivere questa lunga esperienza, onde evitare di dimenticarla almeno in parte. Nel frattempo rifletto su cosa volessero dirmi con le loro ultime risposte ed ipotizzo che potessero riferirsi al cadavere di questo architetto Scomodo. Forse Frost, dopo aver ucciso l'architetto, ha messo piazzato il cadavere dell'uomo davanti alla porta di casa di uno di loro, forse proprio della ragazza con il ciondolo, come una sorta di avvertimento di stampo mafioso.

8 marzo 2022

Lucido ore 2.15-5.00

Proiettili e legumi

Mi alzo dal letto in piena notte ed ho la sensazione di stare sognando sebbene sia tutto estremamente stabile e reale. La stessa sensazione l'avevo avuta poco prima in un altro sogno simile, nel quale anche lì mi ero svegliato di notte e mi ero alzato per andare in cucina. Raggiunta la cucina avevo poi letto una scritta alla base del rubinetto del lavandino (che nella realtà fisica non c'è), una scritta che lì per lì era molto chiara e stabile ma che poi ho dimenticato. Anche qui vado in cucina e leggo di nuovo la stessa scritta alla base del rubinetto, anche stavolta non si modifica da uno sguardo all'altro, tuttavia non mi basta, ho ancora questa sensazione che qualcosa non quadri. Decido di fare il test dell'orario e prendo il mio cellulare, prima ancora di leggere l'ora però[slpc]mi accorgo che il dispositivo che ho in mano non è il mio attuale cellulare, bensì il mio vecchio cellulare storico dell'era pre smartphone, che ho avuto per ben 9 anni dal 2006 al 2015. A questo punto ho la conferma di stare sognando, anche se a dire il vero c'erano già degli elementi che dovevano farmelo capire prima, sia adesso che nell'episodio precedente. Uno di questi era ovviamente la scritta alla base del rubinetto, ma ancor più evidente
era il fatto che in entrambi i casi la cucina non era quella attuale. Comunque ora che so di stare sognando guardo più volte l'ora e questa si modifica, seppur di pochi minuti e rimanendo comunque verosimile. Vado di sopra ed esco dal portone, esco e mi incammino lungo la strada. Dopo un po' lo scenario si oscura, così mi chino a sfregare le mani sull'asfalto per recuperarlo e dopo qualche istante la vista si riattiva. Mi trovo ora in un'area costituita da villette, simile alla zona di casa mia, dura poco però perché poi lo scenario crolla di nuovo e riparto dal letto in paralisi. Mi sento addosso una presenza femminile che mi bacia ripetutamente sul collo, non è affatto però qualcosa di piacevole, le sensazioni che provo sono al contrario molto sgradevoli. Tento di muovermi ma la presenza mi dice di rimanere fermo e godermi questa sorta di intimità, ma c'è ben poco da godere. Percepisco un'emanazione che posso provare a descrivere come un misto di squallore, perversione e non so cos'altro. Mi sento anche palpare con decisione nella zona dei genitali ma ciò non fa che aumentare il mio disgusto e repulsione. Vorrei interrompere tutto questo ma so che se tentassi di divincolarmi l'entità si incazzerebbe e la cosa da fastidiosa diventerebbe dolorosa. Decido perciò di uscire momentaneamente dalla paralisi, rimanendo per qualche istante nel limbo, per poi lasciarmi andare di nuovo ed eseguire prontamente il distacco. La cosa funziona, non appena mi lascio andare alla paralisi mi alzo subito dal letto, poi esco dalla mia stanza e vado di sopra. Mi porto dietro ancora un po' di inquietudine ma essa svanisce presto, saluto i miei nonni che sono sul divano a vedere la TV ed esco di casa. E' notte, mi incammino verso la stazione ma a circa metà percorso incontro un gruppo di persone disposte in riga, a circa 25-30 metri da me, a sbarrarmi la strada. Uno di loro mi punta contro una pistola e spara un colpo, io però sono assolutamente tranquillo e in controllo della situazione, alzo una mano bloccando il proiettile a mezz'aria e glielo rispedisco indietro. Mando indietro il proiettile lentamente e ad altezza piedi per non ferire nessuno, stranamente però quando arriva ai piedi di colui che ha sparato si impenna improvvisamente schizzando verso l'alto, senza però colpirlo. Blocco altri attacchi a distanza e nel frattempo tre individui mi si avvicinano e mi salgono sul piede sinistro facendo pressione con il loro peso. Io li lascio fare, consapevole di essere invulnerabile, si mettono addirittura a saltare per fare più pressione ma io sento solo un lieve fastidio. Ad un certo punto alzo il piede sollevandoli tutti e tre, poi do un calcio all'aria per scrollarmeli di dosso. Arriva adesso una ragazza dai capelli scuri e lisci che le arrivano fino alla nuca ed inizia a colpirmi con una cerbottana che spara...piselli :D, da una distanza molto ravvicinata, circa un metro, forse meno. Questi non riesco a schivarli, non li vedo nemmeno partire, forse mi sono rilassato troppo e ho perso la concentrazione. Dico alla ragazza che voglio riprovare e la invito a rimettersi in posizione e spararmi di nuovo con quella cerbottana. Stavolta mi concentro e riesco a prevedere un attimo prima quando partono i piselli e in che direzione andranno. In questo modo riesco a bloccarli tutti con una mano.[/slpc] Nel frattempo però ho perso totalmente di vista quello che era il mio obbiettivo, perdo quasi del tutto lucidità e mi metto a parlare con la ragazza.

11 marzo 2022


Lucido ore 4.00-5.00

Durante una discussione con mio nonno nel seminterrato prendo gradualmente lucidità e ad un certo punto abbandono tale discussione, vado di sopra ed esco dal portone. [slpc]Attraverso il giardino e raggiungo il cancelletto sul retro, qui vedo arrivare un cane di dimensioni medio-piccole a tutta velocità verso di me. Apro il cancello e il cane mi sfila accanto e continua la corsa verso la discesa del parcheggio. Entro nel campo di sterpaglie, raggiungo quasi subito l'estremità opposta e giro a destra, qui mi trovo ad un bivio, con una strada che va in discesa alla mia sinistra e un'altra in salita alla mia destra. Opto per quest'ultima ma mentre salgo lo scenario inizia a farsi oscuro, il che è strano dato che l'ho scelta proprio perché in genere è quando vado verso il basso che la luce inizia a venire meno. Raggiungo uno spiazzo davanti ad una casa, vedo da una finestra che al primo piano ci sono due porte una accanto all'altra e da una di queste vedo uscire una ragazza attraente. Mi vede, ci salutiamo e le dico di raggiungermi, al che lei sorride ed inizia a scendere le scale. Poi però cambia idea e torna di sopra, pare si sia dimenticata qualcosa. Rientra nella stanza e poco dopo esce dall'altra porta, qui però non sono più sicuro che sia la stessa ragazza di prima, sicuramente non lo è quando arriva da me. La ragazza che ho ora di fronte è decisamente meno attraente, dice di chiamarsi Martina, poi il suo aspetto inizia a modificarsi in continuazione e capisco di trovarmi in un ambiente di basso livello. In realtà avrei dovuto capirlo subito non appena l'ambiente ha cominciato ad oscurarsi e a quel punto tornare indietro e cambiare scenario. La mia lucidità però non è delle migliori e ciò fa sì che io mi lasci coinvolgere, mentre dovrei ignorare qualsiasi personaggio che incontro in questo ambiente. La ragazza dice di doversi cambiare e mi chiede di voltarmi ma in realtà continuo a vederla attraverso un grosso specchio mentre si spoglia.[/slpc] Qui la mia lucidità va a scemare definitivamente mentre nello specchio la ragazza cambia continuamente aspetto mentre si spoglia, anche se le immagini sono molto nitide e realistiche. La cosa va avanti per alcuni secondi finché non mi sveglio.


13 marzo 2022

Lucido/paralisi ore 5.00-6.00

Contatto con presunta entità aliena

Mi trovo a camminare lungo il viale principale della mia città, di sera. E' pieno di gente ed ho la sensazione di essere seguito da un gruppo di ragazzini con cattive intenzioni, forse una specie di baby gang. Sono un po' preoccupato e penso a come evitare di essere raggiunto ed aggredito, qui però prendo gradualmente lucidità e realizzo dunque che non ho nulla de temere. [slpc]Siccome però mi trovo in un ambiente di basso livello, confuso e caotico, mi dirigo verso un palazzo con l'intenzione di prendere l'ascensore e salire verso l'alto. Mentre mi dirigo verso l'edificio mi sento ancora seguito ed accelero il passo, devo assolutamente evitare che quei ragazzini mi raggiungano poiché anche se non possono farmi del male, possono comunque ostacolarmi e farmi perdere tempo. Entro e raggiungo l'ascensore, che è una cabina cilindrica bianca piuttosto stretta, nella quale difficilmente entrerebbero più di due persone. Premo l'unico pulsante presente sul pannello dei comandi, un pulsante bianco, ed immediatamente l'ascensore inizia a salire. Quasi subito però le immagini iniziano a svanire, perciò premo di nuovo il pulsante per fermare l'ascensore prima che il sogno si dissolva completamente ed io mi svegli. L'ascensore si ferma ma ormai intorno a me è tutto bianco, cerco di aggrapparmi a qualcosa per materializzarmi da qualche parte ma un attimo dopo inizio a percepirmi sdraiato e sento una presenza sopra di me. Percepisco un lieve contatto e soprattutto uno strano verso che fatico a descrivere, è qualcosa di alieno, qualcosa a metà tra un verso animalesco e un rumore metallico. Le emanazioni che percepisco mi ricordano i contatti con le presunte entità aliene evolute, avvenuti nelle esperienze del 13 aprile 2021 e del 5 giugno 2021. Stavolta però dura pochissimo[/slpc] perché un attimo dopo mi sveglio.

14 marzo 2022

Serie di lucidi/OBE ore 3.45-6.00

Episodio 1:

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, mi alzo, vado di sopra ed esco in giardino. Esco dal cancelletto sul retro ed entro nel campo di sterpaglie, qui mi ricordo di richiamare alla mente nozioni della veglia per aumentare la lucidità. Le informazioni che ricordo sono corrette ma mi dilungo un po' troppo nei dettagli e inoltre mi dimentico di stabilizzare mentre le pronuncio ad alta voce,[/slpc] così facendo il sogno si dissolve e riparto dal letto.

Episodio 2:

[slpc]Mi alzo dal letto e vado di sopra, poi invece di uscire in giardino o dal portone come al solito, salgo ancora al primo piano ed entro nella stanza degli ospiti. Qui esco sul balcone e salgo sul parapetto per prendere il volo, quando mi lascio andare però qualcosa va storto e non rimango sospeso subito a mezz'aria ma cado per qualche secondo. La sensazione di caduta mi fa destabilizzare e così mi ritrovo a fluttuare nel buio. Mi sento prendere delicatamente le mani da altre mani e la cosa mi evoca subito brutti ricordi legati all'entità della paralisi, che infatti inizia a manifestarsi poco dopo. Sento la sua voce stridula parlarmi in tono minaccioso, dice che vuole vendicarsi per i miei comportamenti. Le chiedo a quali comportamenti si riferisca ma non ottengo alcuna risposta. Cerco di comunicare telepaticamente anche perché la voce in questo stato mi esce soffocata ma il risultato non cambia.[/slpc] Ogni tanto esco parzialmente dalla paralisi per rifiatare per poi tornare e riprovare il distacco, stavolta però non funziona. Alla fine, data la forte carica negativa decido di svegliarmi e cambiare posizione (ero sdraiato in posizione supina ed ora mi sdraio sul fianco destro), per poi riprovare in seguito.

Episodio 3:

Non so esattamente quando collocare cronologicamente questo episodio, comunque [slpc]in seguito ad uno dei distacchi vedo sulle ante dell'armadio sopra al mio letto diverse figurine ed adesivi di vario genere[/slpc](ce ne sono anche nella realtà fisica, ma questi sono diversi). [slpc]Mi soffermo in particolare su uno di questi che ritrae un animaletto antropomorfo verde con sopra delle scritte che lì per lì hanno senso e mi risultano anche familiari per qualche motivo[/slpc]ma che poi purtroppo dimentico. Sul momento per un attimo avevo anche pensato di scriverle su un pezzo di carta all'interno del sogno per fissarne il ricordo ma poi non l'ho fatto.

Lucido ore 3.45-6.00

Il buffet

Dopo essermi svegliato dalla serie precedente cambio posizione sdraiandomi sul fianco destro e in breve mi riaddormento. R[slpc]iprendo lucidità nello stato intermedio ed esco in strada, qui però l'ambiente si oscura quasi subito ed inizia a salirmi la frustrazione per il fatto di trovarmi continuamente in questi ambienti cupi, oscuri e carichi di negatività. Percorro un tratto di strada con la vista non attiva sono però ancora nello scenario dunque mi chino a sfregare le mani sull'asfalto per recuperare le immagini e magari teletrasportarmi altrove. Devo fare qualcosa però anche per dissolvere quest'aura di negatività che mi avvolge, altrimenti non farò altro che ritrovarmi in un altro ambiente oscuro. Penso allora di evocare un personaggio positivo e mi viene subito in mente Rufy di One Piece, il mio manga preferito. Dunque urlo a gran voce << Rufy Cappello di Paglia, io invoco te e tutta la tua ciurma! >> Dopo qualche istante l'ambiente intorno a me inizia finalmente a schiarirsi ed ecco che mi ritrovo davanti una figura animata che sembrerebbe proprio Rufy. Vedo poi comparire altre figure animate che dovrebbero essere gli altri membri della ciurma, le immagini però sono molto sfocate e riesco a distinguere
a malapena solo i colori. Mi ritrovo ora in uno scenario animato ma privo di personaggi, che poco dopo si trasforma in un ambiente reale al chiuso. Mi trovo a quanto pare in un ristorante e ci sono dei tavoli apparecchiati con del cibo già pronto, forse destinato ad un buffet. Tra le persone che prendono parte al buffet riconosco alcuni miei ex compagni di liceo, non ho voglia però di interagire con loro, il mio obbiettivo è quello di incontrare una ragazza alla quale chiedere di farmi da guida. Dato che quello in cui mi trovo è un ambiente intermedio non è qui che posso incontrare guide o comunque personaggi dotati di un alto grado di consapevolezza, per farlo devo prima spostarmi ad un livello più elevato. La mia lucidità tuttavia non è abbastanza alta da rendermene conto, pertanto rimango qui nella speranza di incontrare qualcuno che faccia al caso mio. Inizialmente mi limito a girare per i tavoli cercando con lo sguardo qualcosa di buono da assaggiare ma non trovo nulla di particolarmente invitante. Ad un certo punto noto una ragazza carina dalla carnagione scura, forse mulatta, e penso che potrei provare a chiederle di farmi da guida. Ne vedo poi un'altra che mi ispira di più e sto per andare da lei ma rinuncio quando mi accorgo che non è da sola, bensì in compagnia di un'amica, con la quale è seduta ad un tavolo del locale. Un'altra regola che ho imparato è che è meglio prediligere personaggi che si trovino da soli, tuttavia, non trovandone nessuno, alla fine decido comunque di fare un tentativo con questa ragazza. La invito a seguirmi e la porto con me facendole attraversare la vetrata del ristorante insieme a me grazie ai miei poteri. Inizio a parlarle ma qui, come spesso accade negli ambienti di livello intermedio e basso, le immagini si deformano e non riesco a vedere bene il suo volto ora che è a pochi centimetri da me. Inoltre poco dopo arriva un uomo sui 40-50 che si rivolge a me a brutto muso e con tono minaccioso mi fa capire che deo stare alla larga da questa ragazza. Immagino si tratti di suo padre, un padre iperprotettivo a quanto pare. Cerco di fargli capire che non ho brutte intenzioni e che voglio solo parlare ma capisco subito che con uno del genere è impossibile ragionare, per cui rinuncio e me ne vado. Faccio un giro all'esterno del locale, dove ci sono altri tavolini con persone sedute a mangiare e bere. Osservo le persone, alcune da molto vicino e noto l'assoluto realismo dei dettagli dei loro volti e non solo. Vedo nitidamente persino i peli sul braccio di un uomo seduto ad un tavolino. C'è però un continuo chiacchiericcio di fondo ed è notte, pertanto continua a non essere il luogo ideale per interagire con le persone. Mi accorgo ora di trovarmi sul viale principale della mia città, non lontano dalla stazione,[/slpc] poco dopo però il sogno si dissolve.

15 marzo 2022

Lucido ore 2.00-5.30

Quartiere con giardinetti e campi sportivi

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, mi alzo dal letto ed esco di casa. Percorro un tratto di strada lentamente ponendo l'attenzione sugli stimoli sensoriali, richiamo brevemente alla mente nozioni della veglia e risultano corrette. Proseguo ancora un po' a camminare, lo scenario è stabile e piacevole, c'è una bella atmosfera di serenità e pace, tuttavia non ci sono persone con cui interagire né cose particolarmente interessanti da vedere. Mi rivolgo allora al Sé Superiore ed ecco che vengo sollevato dalla Forza Invisibile, lo scenario si dissolve e mi trovo ad essere trasportato nel buio, senza una meta precisa. Ad un certo punto urlo: << stop! >> e vengo posato a terra, il ricordo qui però qui si fa vago. In seguito mi trovo a volare in una città, non ricordo come sono arrivato qui ma si tratta di un luogo decisamente accogliente, è una bella giornata di sole ed è tutto molto stabile. Si tratta di una zona non centrale della città, piuttosto tranquilla e silenziosa ma dall'aspetto comunque gradevole e ben curato. Sto volando a pochi metri da terra e alla mia sinistra vedo case, cartelli e insegne che provo a leggere ma la velocità del volo me lo impedisce. Non riesco a rallentare il volo dunque decido di fermarmi ed atterrare, anche perché ho intenzione di esplorare questo quartiere con calma, a piedi. Mi guardo un po' intorno, da un lato c'è un ampio spazio di prati e sterpaglie, dall'altro la città con strade, giardini pubblici e campetti sportivi recintati. Prendo una di queste stradine ed osservo alla mia destra un campo da tennis, poi altri campi tra cui uno di calcetto. C'è poca gente in giro, i giardinetti sono praticamente vuoti, intendo raggiungere uno di questi e mi trovo a passare accanto alla recinzione di un campetto sportivo. In un primo momento penso di attraversare la recinzione con i miei poteri e tagliare per il campo così da non dover fare il giro e risparmiare tempo, poi però cambio idea perché non voglio rischiare di minare la stabilità di questo scenario.[/slpc] Prima di raggiungere i giardini però lo scenario si dissolve e con esso anche il ricordo di ciò che accade in seguito.

24 marzo 2022

Lucido ore 22.45-00.45

Mi trovo a casa nel seminterrato a fluttuare a mezz'aria. Almeno inizialmente mi percepisco interamente nella mia testa, con delle vibrazioni piuttosto intense che mi avvolgono e producono un rumore continuo che sento appunto all'interno della mia testa, non percepisco il resto del mio corpo. Mi muovo fluttuando nel seminterrato e ad un certo punto[slpc]prendo lucidità e sempre fluttuando sopra le scale raggiungo il piano terra. Esco di casa attraversando il portone o una delle vetrate del salotto, dopodiché intorno a me si fa completamente buio e in questo buio vengo trasportato per un po', per poi essere scaricato a terra. Ora la vista è di nuovo attiva, con me c'è un uomo che so essere una guida. Gli chiedo dove siamo e lui mi risponde che ci troviamo in via *** (la via di casa mia). Guardandomi intorno però non la riconosco come tale, assomiglia piuttosto ad una via vicina che però non è quella dove abito io. Istintivamente mi viene in mente di chiedergli in che anno siamo e lui dice "1990". La strada in cui mi trovo infatti si interrompe poco più avanti dove incontra una strada ad essa perpendicolare, al di là della quale vedo solo sterpaglie e qualche albero. Lungo quella stessa strada più a destra, ci sono dei giardinetti con tavolini e sedie. Davanti a me invece c'è una villa e vedo un uomo alto sui35-40 anni, al di là del muro di recinzione, in piedi nel cortile. Sento una voce, probabilmente quella della mia guida, che dice che quest'uomo sta crescendo suo figlio L., e subito mi viene in mente un L. che abita da queste parti. I conti non mi tornano però perché questo L. che conosco è nato nel 1996 e lo faccio presente alla guida, la quale però afferma che si tratta di un altro L., che da bambino ha avuto un tumore agli occhi ed in seguito è morto. Mi sembra di capire che questo L. di cui parla la guida fosse un fratello maggiore del L. che conosco io, nato e morto prima che il L. che conosco nascesse.Ora accanto all'uomo di prima vedo un bambino di 5-6 anni, assomiglia molto al L. quando era piccolo (l'ho conosciuto che aveva più o meno quell'età) mentre l'uomo assomiglia a suo padre.[/slpc]

28 marzo 2022

Lucido/OBE ore 5.25-6.25

Sono in giardino e sto osservando il cielo, coperto da nuvole grigie, alcune delle quali hanno una strana forma allungata e sottile che le fa assomigliare a delle trombe marine. Sento il rumore di uno o più aerei ma non li vedo perché coperti dalle nuvole. Ad un certo punto inizio a fluttuare e lo scenario si dissolve. Mi ritrovo a fluttuare nel buio e [slpc]prendo lucidità, dopo qualche istante inizio a percepirmi sdraiato sul letto e provo a levitare direttamente ma riesco a sollevare solo parte del mio corpo. Mi sento anche prendere delicatamente le mani e non mi oppongo, anzi chiedo di essere tirato su ma non funziona, a quanto pare sono troppo pesante. Mi rotolo dunque giù dal letto sul pavimento, vedo la porta della mia stanza aperta a metà, sento i passi di mia madre che, dato che mi trovo ancora in uno stato intermedio e che mia madre a quest'ora è già in piedi, potrebbero provenire dalla realtà fisica. La vedo anche passare ed entrare nella sua stanza, poi mi alzo in piedi ed esco dalla mia camera, raggiungo le scale e salgo al piano terra, dove la mia vista si stabilizza. Siccome il personaggio onirico di mia madre è strettamente legato all'entità della paralisi, la quale assume molto spesso il suo aspetto, per evitare che mi aggredisca e mi riporti indietro non devo far vedere che sono lucido e che ho intenzione di allontanarmi da casa e andarmene in giro. Le dico perciò che sto uscendo un attimo qui fuori, visto che tanto tra poco dovrò alzarmi per andare a lavoro. Lei acconsente, sono libero di andare ed esco dal portone,[/slpc] prima che io lo chiuda però mia madre, che nel frattempo sta scendendo le scale, mi chiama e mi indica delle macchie nere sul muro delle scale, che qui è bianco come era molti anni fa. Le dico che le avevo già notate ma che non ho idea di cosa siano, dopodiché perdo temporaneamente lucidità e rimango per un po' imbambolato fuori dalla porta. Poco dopo è mia madre stessa a destarmi da questo stato mio momentaneo stato di rimbambimento, [slpc]le dico che mi ero un attimo addormentato, dopodiché esco in strada e qui lo scenario inizia a farsi buio fino ad oscurarsi completamente. Inizialmente mi aggrappo alle sbarre del cancello e le scuoto ripetutamente con forza per recuperare le immagini, vedendo però che non funziona, lascio perdere e mi incammino lungo la strada. Salgo sul marciapiede e camminando tocco con la mano destra il ruvido muro di recinzione della villa alla mia destra, mentre allungo il più possibile la sinistra così da toccare le macchine parcheggiate. Dopo un po' la vista si riattiva, è sempre notte ma ora c'è abbastanza luce e lo scenario è stabile. Voglio comunque cambiare scenario e per farlo entro in una villa alla mia destra, della quale trovo il cancello già aperto. Anche la porta d'ingresso alla casa è aperta, entro e mi ritrovo in un salotto, nel quale c'è una donna indaffarata in qualche attività. Tiro dritto verso una rampa di scale che porta al piano di sopra, ma quando arrivo in cima alla scalinata scopro che non c'è un altro piano, bensì un soffitto e una piccola porta di legno vecchia e malridotta. La apro e dietro ci trovo un piccolo incavo nel muro, largo circa 30 centimetri e profondo una ventina. Provo a scavare ma mi rendo conto che il muro è troppo spesso. Provo allora un trucchetto già usato altre volte, quello di tirare via una parete ed aprirmi un passaggio segreto. Faccio questo tentativo con la parete opposta a quella dove si trovava la porta, la tiro via e in effetti trovo uno stretto cunicolo. Non è così stretto da non poterci passare, potrei entrarci chinandomi e strisciando per qualche metro, tuttavia vedo che non conduce ad un luogo aperto ma a quello che sembra una specie di scantinato e soprattutto da lì mi arrivano sensazioni decisamente negative. Non ho alcuna intenzione di impantanarmi là dentro, perciò decido di tornare indietro, scendo le scale ed esco di casa[/slpc] ma qui mi sveglio di colpo.

29 marzo 2022

Serie di lucidi ore 4.15-6.15

Ho una serie di episodi piuttosto lunga, di cui però ho ricordi un po' frammentari e non riesco a riordinarli cronologicamente, li riporterò perciò in ordine casuale.

Episodio 1:

[slpc]Esco di casa e mi accorgo di indossare uno scaldacollo, nel togliermelo mi passa inevitabilmente davanti agli occhi e ciò mi fa disattivare la vista. Esco in strada e mi metto ad eseguire le solite manovre per recuperarla, tocco cose a caso intorno a me e soprattutto mi chino a sfregare le mani sull'asfalto. Quest'ultimo metodo funziona e la vista torna attiva, mi trovo ora da qualche altra parte e un gruppo di ragazzini mi passa accanto correndo, mandandomi addosso un po' di polvere. Mi alzo e raggiungo il gruppo di ragazzini, ai quali chiedo di indicarmi dove posso trovare la mia guida. Essi allora dicono qualcosa a proposito di una ragazza, vedo poi nel gruppo una giovane ragazza molto carina dalla carnagione chiara e capelli lunghi, lisci e di un colore rosso acceso, non naturale. Penso si riferiscano a lei, perciò mi avvicino a questa ragazza e le chiedo se è lei la guida che stavo cercando ma mi risponde di no. Subito dopo vedo una ragazza più grande, direi sulla trentina, dalla pelle molto abbronzata e dai capelli scuri che le arrivano all'incirca alle spalle, in piedi con la schiena appoggiata alla parete di un edificio. E' decisamente attraente anche lei, ma anche in questo caso non ho alcuna pulsione erotica nei suoi confronti, mi interessa solo conoscerla e chiederle se vuole farmi da guida. Mi avvicino per parlarci ma qui interviene un ragazzo che mi guarda storto e mi dice qualcosa in tono minaccioso, la tipica scenata del fidanzato geloso. Gli dico che non ho intenzione di provarci con la ragazza, voglio solo parlarle. Inizialmente sembra non darmi ascolto ma poi si convince che non rappresento un problema e si calma. Sono davanti alla ragazza e osservo il suo volto, il quale rimane stabile, non si deforma minimamente. Le chiedo se ha voglia di farmi da guida ma lei mi risponde in malo modo, visibilmente infastidita dalla mia presenza. Rinuncio dunque e mi scuso dicendole che sono stati quei ragazzini a suggerirmi di chiedere a lei, anche se non è del tutto vero. Vado alla ricerca di qualcun altro con cui parlare ma qui il sogno si destabilizza e il ricordo si fa vago e fumoso. Ad un certo punto mi inginocchio non ricordo per quale motivo, forse per sfregare le mani sul terreno, e sento le mie ginocchia bruciare come se fossero sbucciate. Mi lamento per il fatto che in questo momento il dolore sembra essere l'unica cosa vivida e realistica.[/slpc]

Episodio 2:

[slpc]Mi trovo all'interno di una casa, in una piccola sala, e cerco una porta da cui uscire ed accedere ad un ambiente più elevato. Ne trovo una che conduce ad un breve corridoio nel quale trovo altre porte, le quali a loro volta conducono a bagni o stanze chiuse e semi buie. Torno indietro e in seguito mi ritrovo in una sala molto più grande, dove incontro un tizio, al quale chiedo il nome. Mi risponde un nome e cognome che non ricordo, ricordo solo che il nome era femminile. Proseguo e più avanti mi trovo di nuovo all'aperto, in un luogo affollato. Voglio raggiungere un posto più appartato e silenzioso e subito vedo una stradina che conduce ad un boschetto. La bella notizia è che qui non ci sono persone, quella brutta è che non ci sono persone perché è pieno di...tigri che gironzolano indisturbate in piena libertà :D. Alcune di esse mi sfilano accanto ma so che finché mantengo la calma non mi aggrediranno,[/slpc] dopo un po' tuttavia lo scenario inizia a destabilizzarsi e il ricordo sfuma.
May my heart be my guiding key
Hari
 
Messaggi: 184
Iscritto il: 14/04/2016, 21:01
Ha  fatto 'Mi piace': 111 volte
'Mi piace' ricevuti:: 116 volte

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 09/05/2022, 20:27

6 aprile 2022

Serie di lucidi ore 6.30-7.30

Riporto qui una serie di episodi in ordine non cronologico.

Episodio 1:

M[slpc]i trovo in uno stato ipnagogico avanzato, cammino all'interno di una casa che non riconosco, scendo una rampa di scale e nel frattempo tocco pareti e corrimano per stabilizzarmi e nello scenario. Finito di scendere le scale sono ormai pienamente dentro il sogno, mi trovo poi in un piccolo corridoio, in fondo al quale ci sono due porte ai due lati, una di fronte all'altra. Opto per quella di destra ma non è una decisione definitiva la mia, ho comunque in mente di aprire poi anche l'altra. Forse questa mia indecisione fa sì che nell'attraversare la porta di destra io mi ritrovi in un ambiente chiuso e quasi del tutto buio. Dunque torno indietro per aprire l'altra porta[/slpc]ma facendolo si oscura tutto completamente.

Episodio 2:

Mi trovo a casa nel seminterrato e [slpc]riprendo lucidità. Vado verso le scale per salire al primo piano ed uscire di casa ma si oscura tutto e dopo aver fatto qualche gradino cambio idea e decido di uscire dal garage. Vado allora verso la porta del garage e giro la chiave per aprirla, stranamente però è più dura del solito e devo insistere un po' per riuscire a girarla ed aprire finalmente la porta. Attraverso il garage ed esco in strada, dove trovo mia madre all'interno della sua macchina parcheggiata sulla destra. Temendo che possa vedermi e tentare quindi di ostacolarmi io vado subito verso sinistra. Inizialmente mi dirigo verso una delle case vicine ma poi ci ripenso e tiro dritto verso l'incrocio. Qui inizio a sentirmi pesante, come se l'entità che si nasconde nella macchina sotto le sembianze di mia madre mi stia attirando a sé, come già accaduto numerose volte. Non ho alcuna intenzione però di rinunciare alla mia esplorazione, proseguo verso l'incrocio, raggiunto il quale riacquisto piena mobilità. Mi dirigo verso la casa che fa angolo tra le due vie, guardando in quella direzione però mi rendo conto di essere già altrove poiché vedo palazzi di 5-6 piani al posto delle villette del mio quartiere. Penso di raggiungerli e salire su uno di quegli edifici, entrato nel cortile però mi accorgo che esso si trova sopraelevato rispetto alla strada, esso ora infatti si è trasformato in un terrazzo di una palazzina di non più di due piani. Dovrei volare direttamente da qui verso i palazzi oppure calarmi giù in strada ed entrare in uno di quegli edifici dal portone, per poi raggiungere il tetto tramite le scale o l'ascensore. Decido alla fine di non fare nessuna delle due cose, cambio proprio direzione e mi affaccio su un altro lato del terrazzo, il quale si affaccia sulle strade e piazze sottostanti, decido di scendere lì ed esplorare la città a piedi. Mi calo giù e atterro dolcemente sulla strada, mi guardo intorno, la vista è un po' offuscata, devo ristabilizzarmi, perciò mi concentro sull'asfalto sotto di me, ci sfrego le mani sopra mentre lo osservo scrutandone i più piccoli dettagli. Non è particolarmente ruvido, deve essere stato fatto da poco. Mentre sono ancora chinato vedo un tizio a pochi centimetri da me e mi viene in mente di tirargli giù i pantaloni per vedere la sua reazione, lo faccio ma lui non sembra accorgersi della mia presenza. Poi mi alzo in piedi e mi guardo intorno, ora le immagini sono più nitide, i volti delle persone sono reali, tuttavia mi rendo conto di trovarmi ancora in un ambiente onirico di mezzo. Ciò è confermato anche dal fatto che, osservando i volti dei passanti, ne vedo alcuni che assomigliano a persone che conosco.[/slpc] Perdo lucidità per un po' ma in seguito [slpc]la riacquisto mentre mi trovo a camminare lungo una strada con schiere di palazzine ad entrambi i lati. In fondo alla strada c'è un palazzo lussuoso di 5 piani, con i balconi dalla forma tondeggiante, disposti nella parte centrale dell'edificio. In alto leggo la scritta "HOTEL". La cosa mi incuriosisce, deve trattarsi di una specie di hotel di lusso, voglio entrare a dare un'occhiata. Noto anche un'altra scritta: "PIZZERIA", situata un piano più in alto di "HOTEL". C'è quindi anche una pizzeria lassù, motivo in più per esplorare questo edificio :D. Decido di raggiungere il piano della pizzeria, che mi pare fosse l'ultimo o al massimo il penultimo, volando direttamente lì partendo dalla strada. Mi concentro per levitare ma qualcosa va storto, non riesco a controllare il volo e mi ritrovo sbalzato verso l'edificio, attraverso il muro e mi ritrovo in quello che sembra una sorta di parcheggio sotterraneo.[/slpc]Poco dopo lo scenario si oscura completamente e il ricordo sfuma.

10 aprile 2022

Lucido/vivido/realtà parallela ore 4.30-6.30

[slpc]Mi trovo in un luogo indefinito all'aperto, di giorno, intorno a me ci sono dei tendoni di copertura, tipo quelli che si usano per gli spazi esterni di bar o ristoranti. Prendo lucidità e rimango per un po' a fissare cose e persone come esperimento di stabilità. Poi mi allontano e attraverso prima una piazza pedonale, poi una strada. Qui incontro una bella ragazza mora, dai capelli lunghi e lisci. Ci conosciamo già, ci siamo già incontrati qui in questo posto, sono già stato qui (da sveglio non ne ho alcun ricordo). Camminiamo insieme e parliamo un po', in particolare lei mi dice qualcosa che ricordo vagamente a proposito di un tizio che era con me la volta scorsa che sono venuto qui e che cercava di fare una certa cosa ma non ci era riuscito. Mi guardo intorno, leggo delle scritte e faccio notare alla ragazza quanto esse siano stabili e non si modifichino di una virgola. Arriviamo davanti ad una vetrata dietro la quale ci sono degli impiegati alle loro postazioni di lavoro, anche se non riesco a capire di che lavoro si tratta esattamente, sembra qualcosa tipo sportelli degli uffici postali. Chiedo ad una di loro, una ragazza, che posto sia questo e lei mi diede come risposta un nome che però ricordo solo vagamente, la cui parte iniziale mi pare fosse "New", sembrerebbe essere il nome di un centro commerciale o di una catena di negozi. Chiedo poi in che città ci troviamo ma non sa rispondermi e guarda i suoi colleghi per vedere se loro sanno la risposta ma nessuno parla. A quanto pare non sanno rispondere, forse questo posto non è una città o comunque non ha un nome specifico. Nel frattempo la ragazza che era con me ha proseguito all'interno della struttura, accelero dunque il passo per raggiungerla, sperando non sia andata troppo lontano. Entro anche io nell'edificio e la vedo, vorrei chiamarla per nome ma non so o non ricordo come si chiama. Poi qualcosa dentro di me mi suggerisce il nome "Anna", così la chiamo usando questo nome e la raggiungo.[/slpc] Da questo momento il ricordo sfuma, forse l'esperienza si conclude qui.
In seguito faccio almeno un altro sogno non lucido o semi lucido in cui ricordo questa esperienza e nel quale essa viene integrata con ricordi aggiuntivi. Ricordo che ero già stato lì e fatto cose simili in un'esperienza passata (che però non figura nel mio diario, non ne ho alcun ricordo nella vita di veglia) e mi metto a confrontare le due esperienze, cogliendone le differenze. Nel farlo mi trovo anche a parlare con alcune persone incontrate nell'una o nell'altra o in entrambe. In particolare parlo con un tizio con il quale ricordo di aver preso un tirreno forse nella prima delle due esperienze. Ora siamo di nuovo su quel treno e lui mi dice che su un treno passato accanto al nostro ha appena visto una persona che aveva visto qui anche l'altra volta e che ciò gli sembra una coincidenza incredibile. Gli dico che non è così strano, magari questa persona vive o lavora qui o comunque frequenta abitualmente questo posto per qualche altro motivo. Gli faccio l'esempio della ragazza di prima, dicendogli che l'ho incontrata qui per due volte. Qui mi arriva un flash di un momento in cui lei mi parlava di quel tizio che era con me e cercava di fare una certa cosa senza riuscirci (non ricordo chi fosse quel tizio perché a quanto pare ho rimosso quella parte dell'esperienza, è possibile che fosse la stessa persona con il quale avevo preso il treno e con cui adesso sto parlando). Qui perdo totalmente lucidità e da qui in avanti oltre ai ricordi aggiuntivi avviene proprio un cambiamento della mia personalità, come se fossi un'altra persona, forse una versione alternativa di me stesso in una realtà parallela. I miei pensieri ora sono tutti rivolti verso quella ragazza, penso di essere innamorato di lei, che però so essere già impegnata. Per un attimo penso anche di confidare questi miei sentimenti al tizio ma poi decido di tenermeli per me. Nel frattempo si è fatta sera e sono arrivato davanti alla palazzina in cui a quanto pare abito in questa realtà alternativa. Vedo proprio quella ragazza che cammina qualche metro avanti a me, o almeno penso che sia lei, e la raggiungo per andare a salutarla. Lei però si mostra piuttosto fredda e distaccata, direi quasi infastidita dalla mia presenza. Mi accorgo che è molto più alta di me e che non assomiglia per niente alla ragazza di prima né per l'aspetto fisico né per il carattere, è proprio un'altra persona. Ci salutiamo dandoci i consueti baci sulle guance ma sembra che lei lo faccia decisamente controvoglia, come per farmi contento e liberarsi di me il prima possibile. La vedo allontanarsi e fermarsi davanti al cancello di casa sua, forse citofona o forse cerca le chiavi per aprire lei stessa. Da qui in avanti ho sprazzi di lucidità, raggiungo il portone della mia palazzina e citofono per farmi aprire, mi risponde una voce maschile: << chi è? >> al che rispondo: << sono io! >> e la voce al citofono: << io chi? >>ed io rispondo dicendo il mio nome (il mio vero nome, a quanto pare è lo stesso anche in questa realtà). Il portone si apre con uno scatto, entro e do una rapida occhiata, è un edificio un po' vecchio, forse degli anni '60, i muri sono sporchi e logori. Vorrei salire subito in casa e rilassarmi ma non posso, prima devo portare su tutto il materiale di lavoro, ovvero scope, secchi etc. (a quanto pare oltre al nome anche il lavoro è lo stesso della realtà fisica, o più semplicemente le due realtà si stanno gradualmente sovrapponendo). E' parecchia roba e dovrò fare più viaggi per portare tutto di sopra. Esco per prenderla e vedo che è appena arrivata una signora bionda sui 50-60, forse dell'Europa dell'est, la quale mi aiuta a prendere un po' di roba. Prendo quello che riesco ed inizio a salire le scale, con la donna dietro di me. Arrivati all'ultimo piano le chiedo se c'è altro da prendere e lei dice di no, abbiamo preso tutto. La ringrazio per avermi aiutato e ci salutiamo. Arrivo alla porta di casa, una porta vetrata dalla quale si vede l'interno, un attico con una bella vista su parte della città e sul mare, il quale si trova a qualche centinaio di metri da qui. Suono il campanello ma non ce n'è bisogno perché un bambino viene ad aprirmi vedendomi attraverso il vetro. Pare sia mio figlio e che non sia l'unico (non ho figli nella realtà fisica, né intendo averne ma qui mi sembra una cosa normale). Entro in casa ed ammiro il magnifico panorama ripetendo a me stesso quanto siamo fortunati ad abitare qui. C'è anche una grossa piscina e da dove sono si vede il cielo stellato sopra di noi e il mare sullo sfondo, anche se parzialmente coperto da edifici. Ora è notte quindi il mare si vede appena ma è comunque uno scenario bellissimo, inoltre noto un isolotto incontaminato a poche decine di metri dalla costa. Seduta a bordo piscina con i piedi a mollo c'è una ragazza grassoccia che ricorda vagamente una mia cugina di secondo grado. Su una panchina poi vedo sedute altre persone tra cui mio padre insieme ad un uomo suo coetaneo. C'è parecchio movimento in casa, la mia realtà fisica e questa realtà si mescolano sempre di più creando situazioni sempre più assurde e grottesche che evito di descrivere.

12 aprile 2022

Lucido/OBE/Paralisi ore 4.45-5.45

[slpc]Sono sul letto nello stato ipnagogico ad osservare il buio 3D in attesa che si formi uno scenario intorno a me. Vedo ad un certo punto un minuscolo buco da cui filtra della luce e sembra si stia allargando, perciò penso che si tratti dello scenario nel quale sto per entrare. Inizio poi a percepire il mio corpo onirico/astrale, ora posso muovermi ma non mi alzo subito. Ad un tratto vedo me stesso in terza persona alzarsi dal letto per qualche istante, dopodiché mi alzo io stesso in prima persona. La stanza è illuminata a giorno, mi guardo intorno, poi osservo il mio riflesso allo specchio, il quale si presenta abbastanza fedele al mio aspetto fisico, almeno per quanto riguarda il viso, stranamente però appaio più basso del normale. Eseguo dei movimenti e noto che il mio riflesso li ripete a scoppio ritardato, come se non fosse affatto un riflesso ma proprio un'altra persona al di là dello specchio che cerca maldestramente di sembrare il mio riflesso :D. Vedo poi mio fratello sdraiato sul suo letto e do un'occhiata anche al mio, che ovviamente è vuoto, con le coperte un po' in disordine. Mi sollevo in levitazione a pochi centimetri dal pavimento e mi sposto fluttuando fuori dalla mia stanza, tuttavia prima di arrivare al salotto si oscura tutto. Arrivo comunque in quello che percepisco essere il salotto e nella totale oscurità percepisco un'ondata di energia negativa, un attimo dopo mi ritrovo a letto in paralisi, con la solita entità aliena a farmi "compagnia". Oltre alla compressione al torace sento quella sgradevole sensazione di formicolio, umidità e risucchio dietro al collo. Sopporto la cosa finché non riesco a proiettarmi mentalmente fuori dal corpo. Il ricordo però qui si fa vago e anche la mia lucidità vacilla, finendo per ritrovarmi in ambienti molto confusi e fumosi. Riparto in seguito dal letto e salgo al piano terra, esco dal portone e mi metto a toccare cose intorno a me per stabilizzare, ringhiera, foglie, fiori. Esco in strada, chiudo il cancello e resto per un po' a scuoterlo finché non mi sento del tutto stabilizzato. Mi incammino poi lungo la strada praticando ADA e dopo qualche istante inizio a sentirmi leggero, guardo verso l'alto e mi rivolgo al mio Sé Superiore chiedendo di incontrare una guida. Qualcosa però va storto, inizio sì a levitare come previsto ma solo per un istante mi trovo a salire verso l'alto, dopodiché vengo invece tirato con forza all'indietro e mi ritrovo un attimo dopo di nuovo in paralisi, sempre con l'entità aliena addosso e la solita sensazione sgradevole descritta prima. Siccome ormai questa sensazione si presenta piuttosto spesso, decido di soffermarmi un po' su di essa per cercare di capire cosa può essere. Focalizzo la mia attenzione su quel punto del collo, sento come una specie di flusso di energia che sembra uscire da lì, proprio come se questa entità la stesse risucchiando. Mi viene in mente allora di provare a prendere il controllo di questo flusso e magari di invertirlo o almeno bloccarlo in qualche modo. L'azione di invertire il flusso non sembra funzionare ma a dire il vero non ci insisto più di tanto e cambio subito strategia optando per il blocco. Immagino come una sorta di diga che blocchi il flusso di energia impedendo all'entità di risucchiarne altra ma al tempo stesso anche a quella che è uscita di rientrare[/slpc]. Non sono in grado di stabilire se la cosa funzioni o meno perché poi perdo lucidità e quello che succede in seguito lo dimentico, probabilmente
proseguo a sognare normalmente.

17 aprile 2022

Paralisi/OBE ore 2.00-7.30

[slpc]Mi trovo in paralisi ma in una posizione insolita, con la testa nel senso opposto e non del tutto disteso ma come parzialmente sospeso a mezz'aria. Sono avvolto da intense vibrazioni che percepisco soprattutto nella testa ed intorno ad essa. In realtà, almeno inizialmente, mi percepisco solo nella mia testa e non sento il resto del mio corpo. Ho l'impressione che possa esserci una qualche presenza davanti a me ma sono ancora in uno stato confusionale. Mi arriva un vago ricordo di aver ricevuto un consiglio da non ricordo chi, che mi suggeriva di tendere una mano alla presenza in segno di amicizia. Così faccio, nonostante l'inquietudine, nel frattempo infatti la mia percezione si è estesa al resto del mio corpo o perlomeno fino a tutto il busto e alle braccia. Le vibrazioni sono molto intense e anche rumorose, credo perciò che faticherei a sentire la voce di un'eventuale presenza. Non ne sento tuttavia nemmeno l'emanazione, né mi arriva alcun messaggio telepatico o rote di informazioni, a parte quello già citato di tendere la mano. Forse la presenza c'era e se n'è già andata via e magari è stata essa stessa a darmi quel suggerimento. L'inquietudine comunque ancora non mi abbandona e a tratti cedo all'istinto di tentare di uscire dalla paralisi e svegliarmi nel corpo fisico. Fortunatamente però mi trovo in uno stato di paralisi molto profondo e non è così facile uscirne. Cerco di prendere il controllo del mio respiro, quando penso ad esso infatti mi sento in apnea e devo fare un certo sforzo per tornare a respirare. Questa apnea è ovviamente illusoria ma essendo la mia lucidità ancora bassa ho il timore di trovarmici veramente e sento perciò il bisogno di prendere il controllo del respiro per riattivarlo "manualmente". Per verificare di averne il pieno controllo lo attero per alcuni secondi eseguendo una specie di motivetto, riesco a sentirlo ma è impossibile stabilire se esso sia solo mentale o anche fisico. Non mi sono comunque ancora liberato dell'inquietudine, sento che se mi lasciassi andare verrei trasportato via chissà dove e senza ritorno, la solita sensazione, ovviamente illusoria, dettata dall'istinto di sopravvivenza. Tento dunque nuovamente di uscire dalla paralisi ma essa si rivela ancora abbastanza profonda e non ci riesco. Qui la mia lucidità aumenta e decido finalmente di lasciarmi andare. Vengo inizialmente attirato all'indietro verso la parete accanto al mio letto, poi inizio ad essere sballottato qua e là per la stanza. Vedo mio fratello che dorme nel suo letto e noto che è giorno e c'è il sole. Mi sembra un po' strano che ci sia il sole perché sono convinto che sia ancora notte fonda, poi però mi ricordo che stanotte sono andato a dormire molto tardi, (poco prima delle 2.00, in seguito al compleanno di un mio amico che abbiamo festeggiato ieri sera) e che quindi è molto probabile che sia già mattina. Vengo poi trasportato in salotto e decido di uscire di casa attraversando le finestre del salotto. Da qui in avanti però non sono più io a decidere dove andare e ciò mi fa pensare che in realtà se sono uscito dalla finestra quando volevo farlo è solo perché in quel momento le mie intenzioni coincidevano con la volontà della Forza Invisibile che mi sta trasportando. Vengo trasportato inizialmente in direzione del mare e ci arrivo in pochi istanti, vedo il mare ma qui non sono più nella mia città. Inizio a volare lungo la costa sorvolando case, palazzi e strade da un'altezza di qualche decina di metri. Mi viene in mente di spingermi a largo ma a quanto pare la Forza Invisibile ha altri piani e continua a trasportarmi lungo la costa. Da centri urbani con case e palazzi non troppo alti mi trovo poi a sorvolare un arcipelago di piccole isole almeno in parte abitate e scogliere spettacolari con abitazioni a picco sul mare. Mi trovo poi a sorvolare una città con grattacieli e qui inizio a spostarmi verso l'entroterra. Ora sto volando molto più basso, a pochi metri dal suolo e passo in mezzo a vari edifici. La mia lucidità nel frattempo è calata, inizio a ricevere pacchetti di informazioni dirette (rote) che mi dicono qualcosa che potrei riassumere così: certi edifici che vedo sono di proprietà di alcune aziende, multinazionali o catene di negozi ed il loro aspetto è studiato per avere un certo effetto psicologico su chi li guarda, secondo i principi della psicologia del marketing. Vedo ora un edificio lungo e e basso, di due piani forse, dalla forma particolare. So che ospita un centro commerciale, il cui nome è una sigla di tre lettere che però non ricordo esattamente, forse "TNS" o comunque queste stesse lettere messe in un altro ordine.[/slpc] Qui la mia lucidità viene meno, atterro e da qui in avanti mi ritrovo in situazioni oniriche confuse e grottesche.

19 aprile 2022

Serie di lucidi ore 4.30-5.30

Episodio 1:

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, arrivano le vibrazioni e lievi pressioni al torace. Al momento opportuno mi rotolo giù e rimango per un po' sdraiato in posizione supina sul pavimento, con la testa però stranamente rivolta nel senso opposto, ai piedi del letto. Sono avvolto da intense vibrazioni e scossoni, mi alzo in piedi, la stanza è illuminata, mi guardo allo specchio e il mio riflesso risulta abbastanza fedele al mio aspetto fisico. Esco di casa e qui mi ricordo di richiamare alla mente nozioni della veglia per aumentare la mia lucidità. Inizio dal ripetere ad alta voce la data di oggi, poi alcune cose che ho fatto ieri e quello che ho in programma di fare oggi. Raggiunto l'incrocio mi ritengo soddisfatto e proseguo con lo step successivo,[/slpc] tuttavia lo scenario si crolla di colpo e riparto dal letto.

Episodio 2:

[slpc]Mi alzo dal letto, esco di casa e mi dirigo verso l'incrocio dalla parte opposta rispetto a quello dell'episodio 1, è notte e dopo aver girato l'angolo lo scenario intorno a me si modifica. Ora mi trovo in un lungo corridoio al chiuso, in fondo al quale vedo una porta a vetri dai montanti bianchi. Attraverso i vetri vedo che fuori tira un forte vento e che la strada è bagnata, segno che ha piovuto da poco. Vedo delle pozzanghere e quando esco sento il vento, anche se qui dove mi trovo sono parzialmente riparato. Si vede chiaramente l'acqua di una pozzanghera incresparsi a causa del vento. Proseguo senza una meta precisa, mi trovo a passare per ambienti sempre più caotici, perlopiù al chiuso. Decido che devo dare una scossa a questa situazione, per raggiungere un ambiente di livello più elevato devo salire verso l'alto, perciò mi serve una scalinata o meglio ancora un ascensore. Lo dico ad alta voce ma nel frattempo la mia lucidità è calata e ora con me ci sono due tizi che mi seguono e io mi lascio seguire invece che allontanarli. Non hanno cattive intenzioni, tuttavia la loro presenza mi distrae, avrei bisogno di proseguire da solo ma non sono abbastanza lucido per rendermene conto. Usciamo dall'edificio, giriamo l'angolo sulla sinistra e troviamo subito un ascensore. Ci entriamo e cerco subito un pulsante con una freccia che punti verso l'alto, siccome non lo trovo ne premo uno a caso e l'ascensore inizia a salire. Sul pannello dei comandi c'è un display sul quale vedo scorrere i numeri, sono numeri relativamente alti tra essi ricordo il 27. Ora l'ascensore è trasparente e posso vedere fuori, è giorno e c'è il sole, sembra già un miglioramento rispetto a prima, vediamo ora dove mi porta. Ora però mi accorgo che non stiamo più salendo verticalmente, l'ascensore sembra muoversi in diagonale se non addirittura in orizzontale. Inizio a sentirmi destabilizzare, quindi premo ripetutamente un pulsante per far fermare l'ascensore, un tasto con una figura stilizzata di un omino che preme a sua volta un pulsante. L'ascensore però non si ferma subito e quando si ferma è troppo tardi[/slpc] perché mi scollego e riparto dal letto.

20 aprile 2022

Lucido ore 4.00-5.30

[slpc]Prendo lucidità mentre mi trovo a percorrere l'ultimo tratto della strada che costeggia la ferrovia. C'è parecchia gente, un via vai di persone che entrano ed escono dal sottopassaggio, alle quali se ne aggiungono altre che si trovano ferme da una parte, in piedi o sedute, impegnate in varie attività. Vedo un tizio di colore seduto da solo in un angolo, lo raggiungo e mi fermo a parlarci[/slpc], il ricordo però qui sfuma.


22 aprile 2022

Lucido ore 4.45-5.30

Sono a scuola in classe a svolgere un compito, il mio compagno di banco, seduto alla mia sinistra, mi spiega delle cose relative a tale compito. La prof ad un certo punto se ne accorge e lo rimprovera, poi si rivolge a me arrabbiata e mi dice di andare a sedermi all'ultimo banco, il quale è vuoto. La cosa mi scoccia, non tanto per il fatto di separarmi dal mio compagno di banco, quanto per il fatto di dovermi alzare da questo comodo e caldo posto. Comunque obbedisco e vado a sedermi all'ultimo banco, uno dei due che siedono al banco davanti a me, L., il quale nella realtà fisica è un mio ex compagno di classe, si gira ed inizia ad infastidirmi (cosa che faceva realmente quando andavamo a scuola). Io, che già sono nervoso, reagisco malissimo, gli afferro la nuca e gli spingo la testa in avanti rivolgendogli parole minacciose e insulti. Torno a sedermi ma il foglio del compito ora ce l'ha il compagno di banco di L., ovvero il mio amico A.S., il quale mi rimprovera per la mia reazione eccessiva. Gli chiedo scusa ammettendo di aver esagerato, sono colmo di rabbia ma mi sforzo di trattenermi, inizio però ad immaginare una scena in cui do di matto e mi faccio cacciare dalla classe dalla prof. Ora mi trovo fuori e
rimango per alcuni minuti fermo in piedi a guardare fisso davanti a me. Ad un certo punto[slpc]inizio a prendere lucidità, finché non realizzo pienamente di essere in un sogno e decido di uscire all'aperto. Vedo una porta finestra e mentre vado in quella direzione sento il telegiornale che parla della guerra in Ucraina, dicendo che i russi sono allo stremo e che questo è il momento giusto per negoziare e che l'Occidente non deve farselo sfuggire. La voce al telegiornale parla di un occasione per instaurare finalmente le "città separate", cosa che a quanto ho capito è intesa in senso economico, non ricevo tuttavia altre informazioni a riguardo. La cosa comunque lì per lì mi fa venire in mente le Città (scritta volutamente con la C maiuscola, così come era nel libro) sotterranee di "Abissi d'acciaio" di Isaac Asimov, romanzo di fantascienza che ho letto qualche anno fa. Esco e mi trovo ora su un balcone, in un primo momento penso di salire sul parapetto e volare via ma poi la mia attenzione si sposta su un ragazzo che se ne sta in piedi sopra ad un oggetto indefinito al centro del balcone (non ricordo cosa fosse tale oggetto ma era alto circa un metro e il ragazzo si trovava sopra di esso, a tratti in piedi, a tratti seduto e ogni tanto scendeva per poi risalire). Il tizio mi dice qualcosa con aria allegra e sguardo sorridente, poi gli chiedo di dirmi qualcosa di interessante e che ritiene essere importante per me. A questo punto lui mi racconta di aver avuto un'esperienza di sogno lucido in cui ha incontrato...il Sesso. Ne parla proprio come se fosse un personaggio o entità, ecco perché lo scrivo con la lettera maiuscola. Per essere sicuro di non aver capito male gli chiedo se ha proprio incontrato la personificazione del sesso in un sogno lucido e lui mi risponde: << sì, ma non ero proprio lucido al 100 % >>. Poi mi dice che si trattava di un personaggio femminile che gli aveva provocato emozioni molto forti, per descrivere l'effetto particolare che tale incontro aveva avuto su di lui usa un aggettivo specifico che però ho dimenticato. Mi dice anche: << era un personaggio femminile come te, anzi no, tu sei finto >>. Io, sorpreso, sorvolando sul fatto che mi considera finto (probabilmente intendeva dire che mi considera un personaggio onirico), gli dico che sono un maschio e gli chiedo: << dunque tu mi vedi come una donna? >> e lui altrettanto sorpreso dice di sì. Mi chiede poi qualcosa che ricordo vagamente. Provo a specchiarmi
in una vetrata per vedere se davvero ho l'aspetto di una donna ma non si vede gran che, forse a causa del riflesso del sole o del fatto che ci sono ora molte persone che fanno avanti e indietro. Tra queste persone sbuca all'improvviso un tizio pelato che mi viene incontro con fare minaccioso e mi spinge contro la vetrata. Qui però interviene un altro tizio che ricorda un ragazzo della mia città che giocava a calcio con mio fratello nelle categorie giovanili, ferma l'aggressore liberandomi dalla sua morsa e permettendomi di proseguire l'esperienza. L'aggressore però insiste ed ora sono in due a tenerlo, il ragazzo di prima e il tizio che mi ha salvato un attimo fa. Fanno una gran fatica però, l'uomo calvo ha una forza fisica notevole e riesce ad un certo punto a liberarsi. Nel frattempo però io non sono rimasto con le mani in mano, ho approfittato del fatto che l'aggressore fosse momentaneamente trattenuto per concentrarmi nel caricarmi di energia. Ormai sono pronto e quando mi viene incontro gli sferro un pugno in faccia che lo mette ko all'istante. Ora proseguo e mi ritrovo in un luogo diverso e molto più tranquillo, una strada di un quartiere costituito da case e piccole palazzine. Leggo il cartello di una via: "via Milano" e poco più avanti, ad un incrocio, un altro cartello analogo con su scritto << via San Marino >>. Raggiunto l'incrocio[/slpc] il sogno si dissolve e forse qui mi sveglio.

25 aprile 2022

Semi lucido ore 6.30-7.10

Prendo lucidità mentre sono a letto nello stato intermedio, ma per qualche motivo sono convinto di trovarmi non a casa mia nella mia città ma nella casa in montagna dei miei nonni, forse a causa di un sogno normale immediatamente precedente, se c'è stato però l'ho dimenticato. Ho dei vaghi ricordi di aver trascorso qui diversi giorni e che questa è la penultima notte che dormirò qui, dato che abbiamo in programma di partire domani mattina per tornare nella mia città. Nella realtà fisica sono più di 10 anni che non vado in quella casa ma mi capita spesso di sognare di trovarmi in vacanza lì. Si tratta molto spesso di sogni vividi, nei quali ogni volta ho il ricordo di aver sognato spesso di essere lì e puntualmente ogni volta dico a me stesso "stavolta ci sono venuto davvero", invece è l'ennesimo sogno, ma me ne accorgo solo al risveglio. Forse mi è capitato di prendere lucidità una o due volte in tali circostanze. Un altro elemento che caratterizza quasi tutti i sogni in cui mi trovo in quella casa è una sensazione di amarezza per aver sprecato il mio tempo lì. In tali sogni infatti sono quasi sempre alla fine della vacanza ed ho la sensazione che il tempo sia trascorso in fretta senza che mi godessi a pieno la mia permanenza in quella casa. La stessa sensazione si presenta anche questa volta, sono convinto di trovarmi qui da alcuni giorni e di averli sprecati, di non essere stato abbastanza presente in me stesso. A complicare ulteriormente le cose c'è anche il vago ricordo di essermi trovato già altre volte nello stato intermedio questa notte e che in quelle occasioni ero invece convinto di trovarmi a casa mia nella mia città (cosa effettivamente vera, ma che consideravo falsa in quel momento in quanto convinto di trovarmi invece nella casa in montagna, insomma una roba un po' contorta :D) e che quindi mi ero trovato ad iniziare le mie esplorazioni da lì, come al solito. Ora che invece sono consapevole di trovarmi nella casa in montagna, posso finalmente approfittarne per iniziare il lucido da un luogo diverso. Mi alzo dal letto che ancora la vista non è attiva, ma avendo la convinzione di essere nella casa in montagna mi muovo al buio come se mi trovassi lì e quando la vista si attiva mi trovo effettivamente lì, precisamente in salotto. Salgo le scale verso il primo piano, qui c'è un altro salotto ma lo trovo diverso da come lo ricordavo, non mi soffermo però ad osservarlo e proseguo piuttosto nel corridoio dal quale si accede alle due camere da letto ed al bagno. Entro nella camera adiacente al bagno, nella quale so esserci mia cugina D., la quale occupa questa stanza insieme alla madre S. (nella falsa realtà in cui mi trovo in vacanza lì, oltre a me e ai miei ci sono anche altre persone, amici e parenti di mia madre, con i quali più volte sono andati in quella casa nella realtà fisica a trascorrere un weekend). Entrato nella stanza trovo S. ma non D., addormento S. con i miei poteri, dopodiché sento D. parlare al cellulare e la intravedo al di là di una parete semi trasparente, in piedi su una rampa di scale che nella realtà fisica non esiste. A quanto pare qui c'è un ulteriore piano al quale si accede tramite questa scalinata. Salgo e scopro che conduce ad un terrazzo che si rivela essere lo spazio esterno di un ristorante. Ci sono tavoli con persone sedute a mangiare, tra i quali noto diversi uomini che indossano una tuta arancione molto simile a quella dei detenuti americani. Decido di tornare di sotto ed esplorare la casa ma quando sto per scendere le scale noto che da quella parte è tutto buio, cambio dunque idea e decido di prendere il volo. Salgo in piedi sul parapetto e mi lascio andare, vengo trasportato nel
buio totale, forse verso il basso, e dopo un po' la vista si riattiva e mi vedo scorrere davanti rapidamente immagini di cartoni animati. Vedo l'immagine animata del mare e dopo un po' vedo spuntare quella che sembra un'imbarcazione a vela dai colori accesi tra cui spicca il rosso. Dopo un po' le immagini iniziano a farsi reali, si tratta sempre del mare e ogni tanto si vede qualche isola. Mi trovo però ancora almeno parzialmente fuori dallo scenario, vedo il mare scorrere ad una velocità inaudita, molto più veloce di altre volte, ma non mi percepisco in movimento, sono semplicemente immagini che scorrono. Provo a toccare l'acqua sotto di me ma la sento in maniera quasi impercettibile, segno che non sono ancora integrato in questo ambiente. La cosa va avanti per un po' e ad un certo punto inizio a sentire delle voci che sembrano provenire da un televisore, sembrerebbe un cartone animato. Qui allora penso che si tratti un televisore acceso in casa, che qualcuno si sia già alzato ed abbia acceso la TV. Lo sento però molto vicino, non ricordavo ci fosse un televisore in questa stanza (sono ancora convinto di trovarmi nella casa in montagna, dove in effetti c'è un solo televisore e si trova in salotto). Le voci del
televisore interferiscono con la mia concentrazione e perdo definitivamente il contatto con lo scenario nel quale stavo cercando di sintonizzarmi. Ora mi percepisco a letto e sento anche la voce di mio padre che mi chiama, ho il dubbio se sia veramente lui oppure la solita entità. Mi si avvicina ed inizia a scuotermi per svegliarmi, rimango immobile, stranamente non mi sveglio e questo dovrebbe darmi la conferma che si tratta di un'illusione. Invece continuo ad avere il dubbio, anzi ad un certo punto quasi mi convinco che sia veramente mio padre che mi sta chiamando. Decido alla fine di uscire dalla paralisi e svegliarmi
e qui con mia sorpresa realizzo che non solo non c'è nessuno nella stanza e che il televisore è spento, ma anche che non mi trovo nella casa in montagna bensì nella mia camera nella mia casa. Realizzo dunque che tutto il sogno lucido era partito da una base di consapevolezza errata, mi chiedo dunque se si possa comunque considerare come sogno lucido. In ogni caso tutto ciò è stato utile perché per una volta mi ha dato la possibilità di iniziare la mia esperienza da un luogo diverso da casa mia, aprendo nuove possibilità senza che dovessi fare troppa strada, anche se alla fine non ne ho approfittato a pieno, essendo comunque la mia lucidità troppo bassa.

30 aprile 2022

Lucido ore 6.45-7.50

Mi trovo nello stato ipnagogico e[slpc]prendo lucidità, mi visualizzo uscire di casa in giardino e dal giardino al piazzale dietro casa. Gradualmente mi integro nello scenario, mi metto a correre lungo la discesa e mi sento sempre più integrato nell'ambiente. Arrivato giù sono ormai a tutti gli effetti all'interno dello scenario onirico, il quale è estremamente vivido e reale. Mi guardo intorno, è tutto molto simile alla realtà fisica, vedo l'incrocio in fondo alla discesa, poi guardo in direzione di casa mia in cima alla salita. Qui il cantiere del palazzetto dello sport in costruzione però non c'è più o se c'è è molto ridotto, quando sono uscito dal giardino mi pare ci fosse ancora. E' una bella giornata di sole, probabilmente mattina a giudicare dalla tranquillità e silenzio, le immagini sono abbastanza stabili anche se a dire il vero non mi metto a leggere scritte o ad osservare piccoli dettagli, mi limito a degli sguardi panoramici. Ora mi chino a sfregare le mani sull'asfalto per stabilizzare ulteriormente, poi raggiungo la strada e la percorro in salita, qui però mi destabilizzo e lo scenario si dissolve. Mi chino immediatamente a sfregare di nuovo le mani sull'asfalto per recuperare lo scenario, lo sento chiaramente al
tatto per alcuni secondi ma poi sento che sto perdendo il contatto[/slpc] e poco dopo mi sveglio. Resto però immobile e mi riaddormento praticamente subito. Poco dopo [slpc]mi ritrovo nuovamente nello stato ipnagogico e faccio come prima. Non ricordo il momento in cui esco di casa ma in ogni caso mi ritrovo in strada, anche qui è giorno e c'è il sole. Percorro un piccolo tratto durante il quale mi guardo le mani, le quali hanno 5 dita come sempre ma stavolta sembrano stranamente più larghe del normale. Decido poi di entrare in una delle case sulla destra, per usarle come passaggio verso un altro scenario. Mi fermo davanti ad un cancello e premo un pulsante sul muro posto ad un'altezza di circa un metro da terra, convinto che sia il citofono di questa villa. Tuttavia passa qualche secondo e nessuno mi risponde, mentre vedo che un cancello poco più a destra, di un'altra villetta, è aperto e c'è una donna che lo sta attraversando. Siccome c'è un altro pulsante accanto a quello che ho premuto, penso che forse ho sbagliato citofono, devo aver citofonato alla villetta accanto. Premo dunque l'altro pulsante ed ecco che si affaccia un uomo dal balcone al primo piano, mi dice qualcosa che non ricordo a proposito proprio del citofono. In ogni caso non mi apre e io rimango fuori, non mi resta che aprire il cancello a modo mi[/slpc]o ma qui inizio a destabilizzarmi e perdo il contatto con il sogno. Mentre sto per svegliarmi mi pento di non aver forzato subito il cancello o di non essere entrato nella villetta accanto, il cui cancello era già aperto.

7 maggio 2022

Lucido ore 6.15-7.15

[slpc]Sono nello stato ipnagogico, forse in seguito a diversi episodi semi lucidi di cui ho un vago ricordo[/slpc] (ricordo che ad un certo punto mi sono trovato a squarciare con la forza bruta una parete di mattoni per aprirmi un varco). [slpc]Ora vedo davanti a me un ponticello che si diparte dal retro delle case della mia via, all'altezza dei tetti delle case stesse. Mi visualizzo percorrere quel ponticello e dopo qualche istante ci sono sopra, per stabilizzarmi tocco un corrimano di colore bianco alla mia destra mentre cammino lentamente. Sento al tatto la superficie liscia del corrimano mentre osservo le case alla mia destra dall'alto. Il ponte è leggermente in salita e termina in una strada più ampia ed affollata. E' tutto estremamente vivido e reale, è una splendida giornata di sole e c'è una bella atmosfera positiva, serena e spensierata. Sulla sinistra c'è una salita più ripida che conduce alla parte alta della città, che come detto nel punto in cui mi trovo è già sopraelevata rispetto al livello del mare ed al resto della città, anche se di pochi metri. Leggo una scritta in alto che però al risveglio dimentico. Alla mia destra vedo dei tavolini di un bar o di un chiosco con della gente seduta e poco più in là un parapetto che si affaccia sul mare. Mi fermo per qualche istante ad ammirare il mare, un'immensa tavola azzurra, la cui vista mi trasmette grande calma e pace. Ora però voglio esplorare questa città e in particolare la sua parte alta, imbocco dunque la salita, la quale è piena di gente, perlopiù turisti. So che la presenza di tutte queste persone mi rallenterà ma la cosa non mi disturba affatto, il loro chiacchiericcio di fondo non è per nulla fastidioso e non mi distrae minimamente, anzi tutto ciò mi mette allegria ed entusiasmo. Mentre salgo ogni tanto mi volto a dare un'occhiata dietro di me per vedere se c'è qualcuno al quale chiedere di farmi da guida ma vedo solo persone in gruppo, quindi non adatte a tale scopo. Arrivato alla fine della salita mi trovo un una strada più ampia e più o meno pianeggiante. Vedo che la maggior parte delle persone va verso destra, a quanto pare è da quella parte che prosegue il percorso turistico. Vedo una signora anziana che cammina in quella direzione da sola, non mi sembra particolarmente sveglia, non può certo essere lei la mia guida, però la raggiungo ugualmente e le chiedo se sa dove posso trovare una guida. La sua risposta però è un po' vaga e in ogni caso non me la ricordo. Torno indietro e raggiungo un'area dove sembra non esserci nessuno ma da cui si può vedere il mare dall'alto. C'è però una rete di recinzione che impedisce di raggiungere il bordo dello spiazzo dal quale ci si può affacciare a guardare di sotto. Inoltre il muretto che delimita lo spiazzo è piuttosto alto e per vedere il mare devo arrampicarmi sulla rete. Nel farlo mi accorgo che pochi metri più in là c'è un signore sulla cinquantina che sta facendo la stessa cosa.
<< Ciao! >> gli dico.
<< Buongiorno! >> mi risponde lui.
<< Sai come si chiama questo posto? >> gli chiedo.
<< No, sono appena arrivato qui >>
<< da dove vieni? >>
<< da Mantova >>
<< quindi vieni dal mondo fisico >>
<< sì, faccio il parroco >> mi dice mentre mi tende la mano (nel frattempo siamo scesi dalla rete e ci troviamo in uno spazio cementato di fronte ad un garage). Ci stringiamo la mano, poi gli chiedo se è ancora vivo nel mondo fisico e lui risponde qualcosa del tipo: << sì, sono vivo, a meno che io non sia morto nel frattempo >>. Con questa frase suppongo intenda dire che crede di essere vivo a meno che non sia morto nel sonno senza rendersene conto. Mi invita poi a seguirlo nel garage e qui commetto l'errore di accettare il suo invito. Dico errore perché una volta entrato in questo spazio angusto e scarsamente illuminato ed essermi fatto troppo coinvolgere nella conversazione con quest'uomo l'ambiente inizia a destabilizzarsi ed a perdere chiarezza. Chiedo all'uomo quanti anni ha e qui già si vedono gli effetti della perdita di chiarezza, poiché non riesco a capire bene la sua risposta e devo fargliela ripetere più volte (capisco solo il numero cinque mentre quello che viene prima mi arriva confuso, come se mi stesse facendo una sorta di supercazzola :D). Mi sembra di capire ad un certo punto che dica "novantacinque", il che mi sembra assurdo, dunque glielo richiedo di nuovo e stavolta dice << quarantacinque >> ponendo l'accento su "quaranta". Ora esco dal garage e lui continua a parlarmi, sembra volermi trattenere qui e capisco che devo allontanarmi al più presto se non voglio farmi trascinare in situazioni caotiche che mi farebbero perdere lucidità. Sembra proprio che voglia coinvolgermi in qualche strana attività che mi farebbe solo sprecare tempo ed energia, quindi cerco di distaccarmi da lui nella maniera più educata possibile. Mi dice che non dorme da tipo tre giorni, al che gli dico << bene, allora dormi! >> e a queste mie parole ecco che si sdraia e si mette a dormire, o almeno ci prova, in ogni caso ora posso proseguire. Ormai però mi sono già destabilizzato, ho sprecato parte della mia energia in questa interazione e ho perso il contatto con quell'ambiente dalla frequenza elevata. Ora infatti mi trovo in uno scenario confuso e fumoso, un ambiente di basso livello, lontano anni luce dalla bellissima città in cui mi trovavo poco fa. Riesco comunque a stabilizzarmi, mi trovo in una qualche città ma non so dire se sia la stessa di prima, a sensazione direi di no. C'è una salita che conduce ad una piazzetta, nella quale si trova una recinzione forse di un campetto sportivo. Percorro la salita ma poi qualcosa alla mia sinistra attira la mia attenzione, vedo un gruppo di bambini accompagnati da una ragazza. La vedo per il momento solo di spalle, è alta forse poco più di me ed ha una corporatura snella e capelli rossi tinti. Penso che potrebbe essere la persona giusta a cui chiedere di farmi da guida, quindi la seguo e ad un certo punto si volta, permettendomi di vederla in faccia. Il suo volto non mi è nuovo, ha l'aspetto dell'attrice Courtney Ford (sul momento non ricordavo il nome dell'attrice, sono andato a cercarlo su Google una volta sveglio). La raggiungo e la saluto, ora è di fronte a me a pochi centimetri di distanza, riesco a vederla ma la sua immagine non è chiara al 100 %, sento che mi sto destabilizzando. Mentre camminiamo fianco a fianco le chiedo come si chiama e mi risponde: << Giovanna >>. Le chiedo se vuole farmi da guida ma qui provo un'improvvisa attrazione fisica nei suoi confronti e un attimo dopo lo scenario si dissolve. Mi ritrovo sul letto in posizione supina e percepisco una presenza sopra di me.[/slpc] La mia lucidità vacilla e si fa tutto molto confuso, mi trovo a parlare forse con la stessa ragazza, la quale mi rivolge frasi sessualmente provocanti. Il sogno prosegue ancora un po' con una serie di scene erotiche con protagoniste ragazze in costume da bagno su una spiaggia.


9 maggio 2022

Lucido/OBE ore 5.00-6.15

Sono a casa al piano terra in salotto, guardo la TV e uso la voce e l'intento per girare i canali, spegnere e accendere. Non sempre il televisore risponde ai miei comandi con precisione, ad un certo punto dico ad alta voce << canale 427 >> e vedo in basso a sinistra i numeri 4,2 e 7 che compaiono in sequenza e un attimo dopo compare il canale richiesto. Chiedo poi un altro canale (non ricordo ora il numero) ma stavolta il televisore non obbedisce al mio comando, girando su un canale a caso. Tale canale trasmette un documentario di storia, si vedono immagini di una spiaggia e sento una voce che parla di popoli antichi e mettendoli a confronto con i popoli cristiani. Dice che rispetto a questi ultimi essi erano più...(intelligenti? Interessanti? Non ricordo l'aggettivo usato dalla voce, in ogni caso l'intento era chiaramente quello di esaltare questi popoli antichi a scapito dei popoli cristiani). Nel frattempo [slpc]ho preso lucidità e ora mi sforzo di ascoltare e memorizzare le informazioni pronunciate dalla voce, le quali sul momento risultano assolutamente sensate e coerenti ma che poi al risveglio purtroppo ho dimenticato. Ad un certo punto si dissolve tutto e mi ritrovo sul letto nello stato intermedio, avvolto dalle vibrazioni. Mi alzo dal letto, vado di sopra ed esco attraversando il portone con un leggero attrito. Tocco la ringhiera e le piante mentre mi dirigo verso il cancello, esco in strada e vedo subito una donna dalla corporatura esile davanti al cancello della casa di fronte alla mia. Ha un'aria familiare, mi sembra di averla già vista qui altre volte (ricordo onirico). Proseguo lungo la strad[/slpc]a ma qui il sogno si dissolve e mi sveglio.
May my heart be my guiding key
Hari
 
Messaggi: 184
Iscritto il: 14/04/2016, 21:01
Ha  fatto 'Mi piace': 111 volte
'Mi piace' ricevuti:: 116 volte

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda olrac » 10/05/2022, 19:19

Hai pensato che l'esperienza del 7 maggio potrebbe essere accaduta in un ambiente di focus 27, in un centro di accoglienza? Il ponte, parroco, la ragazza che porta i bimbi, l'atmosfera solare in mezzo alla natura...
Anche il fatto di aver iniziato L'esperienza dopo vari episodi lucidi di preludio...
olrac
 
Messaggi: 715
Iscritto il: 07/06/2014, 16:42
Ha  fatto 'Mi piace': 897 volte
'Mi piace' ricevuti:: 514 volte

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 13/05/2022, 16:47

Sì, ci ho pensato, in effetti era uno di quegli ambienti particolarmente stabili e reali, che percepisco come esistenti indipendentemente da me, luoghi in cui ogni tanto mi capita di trovarmi. Il distacco con i comuni ambienti onirici è molto netto, si avverte proprio la sensazione trovarsi in un luogo reale tanto quanto la realtà fisica.
Mi ha colpito in particolare il fatto che nonostante ci fossero molte persone in uno spazio relativamente ristretto (mi riferisco a quella strada in salita)e il conseguente chiacchiericcio, la cosa non ha minimamente interferito con la mia concentrazione e la mia lucidità. Spesso accade che quando mi trovo in luoghi affollati, con gente che parla ad alta voce tutta intorno, devo sforzarmi per mantenere la lucidità e sento il bisogno di allontanarmi il prima possibile da loro e dal rumore che emettono. In questo caso invece il chiacchiericcio è stato quasi rilassante, un po' come ascoltare in sottofondo le onde del mare.
Ciò mi fa pensare che in questa esperienza mi trovassi in un ambiente dalle vibrazioni più elevate, molto simile alla descrizione di focus 27 da parte di Monroe e Moen. Le mie esperienze in ambienti come questo sono senza dubbio le più piacevoli, anche se difficilmente riesco a raggiungerli a comando. In genere le porte d'accesso a questi ambienti si manifestano spontaneamente ad un certo punto di una mia esperienza oppure come in questo caso direttamente dallo stato ipnagogico. Quando invece provo a forzare le cose incontro spesso ostacoli continui che mi impediscono di arrivarci. Credo che ciò sia dovuto ad un circolo vizioso di aspettative negative.
Nel tuo caso invece, qual è il metodo più efficace con il quale riesci ad accedere a questo stato di coscienza?
May my heart be my guiding key
Hari
 
Messaggi: 184
Iscritto il: 14/04/2016, 21:01
Ha  fatto 'Mi piace': 111 volte
'Mi piace' ricevuti:: 116 volte

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda olrac » 14/05/2022, 15:01

La sensazione di essere in un ambiente che esiste indipendentemente dal sognatore è davvero forte in quei casi, ma è difficile da comunicare a chi non l'ha provata almeno una volta.
È interessante che tu ci sia arrivato partendo da uno stato ipnagogico, saltando lo stato, a volte terribile, della paralisi.
Cambiare le proprie aspettative è uno sforzo immane e mi sembra che tu ci stia riuscendo con successo!
Il metodo più efficace per accedere a quei meravigliosi stati di coscienza e ambienti è sicuramente quello di, prima di addormentarsi, 'rendersi disponibile ad aiutare', qualsiasi cosa significhi a livello psicologico. Con me funziona questo sistema, in cui mi metto a disposizione, ma in realtà il parco, o centro di accoglienza, o focus 27, è solo la parte finale del percorso. Prima bisogna passare dal 'purgatorio', o in certi casi inferni, in cui 'raccogliere' i vari p.o. in difficoltà. Se si arriva lì senza portare nessuno si fa solo un giro turistico che può essere interessante per capire certe dinamiche ma, se ci si limita alla sola teoria, si fa poco.
Quindi un buon sistema per accedere a quei livelli di sogno è raccogliere p.o. e 'portarli in salvo' convincendoli in modo graduale a seguirci. Oppure, cosa secondo me un po meno frequente, chiamare una guida del posto e farsi accompagnare. Ma quest'ultima cosa secondo me è più ardua in quanto per varie complesse questioni normalmente i sognatori preferiscono essere 'parte attiva' del sogno piuttosto che lasciarsi guidare..

Hari ha scritto:Sì, ci ho pensato, in effetti era uno di quegli ambienti particolarmente stabili e reali, che percepisco come esistenti indipendentemente da me, luoghi in cui ogni tanto mi capita di trovarmi. Il distacco con i comuni ambienti onirici è molto netto, si avverte proprio la sensazione trovarsi in un luogo reale tanto quanto la realtà fisica.
Mi ha colpito in particolare il fatto che nonostante ci fossero molte persone in uno spazio relativamente ristretto (mi riferisco a quella strada in salita)e il conseguente chiacchiericcio, la cosa non ha minimamente interferito con la mia concentrazione e la mia lucidità. Spesso accade che quando mi trovo in luoghi affollati, con gente che parla ad alta voce tutta intorno, devo sforzarmi per mantenere la lucidità e sento il bisogno di allontanarmi il prima possibile da loro e dal rumore che emettono. In questo caso invece il chiacchiericcio è stato quasi rilassante, un po' come ascoltare in sottofondo le onde del mare.
Ciò mi fa pensare che in questa esperienza mi trovassi in un ambiente dalle vibrazioni più elevate, molto simile alla descrizione di focus 27 da parte di Monroe e Moen. Le mie esperienze in ambienti come questo sono senza dubbio le più piacevoli, anche se difficilmente riesco a raggiungerli a comando. In genere le porte d'accesso a questi ambienti si manifestano spontaneamente ad un certo punto di una mia esperienza oppure come in questo caso direttamente dallo stato ipnagogico. Quando invece provo a forzare le cose incontro spesso ostacoli continui che mi impediscono di arrivarci. Credo che ciò sia dovuto ad un circolo vizioso di aspettative negative.
Nel tuo caso invece, qual è il metodo più efficace con il quale riesci ad accedere a questo stato di coscienza?
olrac
 
Messaggi: 715
Iscritto il: 07/06/2014, 16:42
Ha  fatto 'Mi piace': 897 volte
'Mi piace' ricevuti:: 514 volte

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/06/2022, 17:29

21 maggio 2022

Lucido ore 22.00-23.40

Mi trovo al piano terra in salotto a parlare con mia zia. Ad un certo punto[slpc]prendo lucidità, le dico che siamo in un sogno e lo scenario onirico inizia a vacillare mentre lei diventa ostile. Io la rassicuro dicendole che non ho intenzione di modificare niente e lei si calma, dopodiché diventa un personaggio inanimato, in un ambiente onirico di quelli confusi e ovattati. Esco di casa nella speranza di raggiungere un ambiente migliore ma mi ritrovo invece a svolazzare per il seminterrato. Torno di sopra ed esco dal portone sempre volando ma trovo tutto molto buio e cupo. Le uniche fioche luci vengono dal cortile di una delle case vicine, dove un tizio sta montando le luci di Natale. Sfreccio a grande velocità in direzione del mare, nel frattempo lo scenario si è oscurato completamente e sto volando a velocità supersonica nel buio totale. Dopo un tempo indefinito mi ritrovo in acqua, sempre al buio, ma sento chiaramente di essere in acqua, le sensazioni sono estremamente vivide e reali. Non sono semplicemente in acqua ma sott'acqua, sono infatti in apnea e sento tutta la pressione dell'acqua sopra di me. Provo a risalire ma non ci riesco, per qualche motivo sono bloccato qui sotto e non è una sensazione molto piacevole. Il peggio però deve ancora arrivare, inizio ad essere sballottato qua e là continuamente, percepisco la presenza di cose tipo macchinari e tubi metallici intorno a me e vengo sottoposto a vari trattamenti che non capisco, anche perché sono completamente al buio. Sento pressioni all'addome e forse anche in altri punti, non provo dolore ma è comunque una situazione molto stressante, soprattutto perché non ho il minimo controllo su ciò che mi sta accadendo. Subisco tutto questo senza la possibilità di oppormi, è come essere in paralisi, solo che invece di rimanere immobile sul letto vengo spostato e sbattuto qua e là continuamente. Sono totalmente in balia di qualunque cosa mi stia succedendo e l'unica cosa che posso fare per interromperla è forzare il risveglio. Decido però di resistere e restare ancora un po' per vedere cosa succede, nella speranza di capirci qualcosa. Ad un certo punto mi ritrovo nel bagno del seminterrato di casa mia, esco svolazzando ma mi sento subito tirare all'indietro. Sento che posso contrastare questa forza ma qualcosa mi dice che
sarebbe meglio non farlo. So di essere nelle prime ore di sonno e che quindi la mia mente e il mio corpo hanno ancora bisogno di riposo, perciò dovrei assecondare e sopportare quello che accade. Mi viene poi in mente di chiedere al sogno di dirmi se effettivamente sono obbligato a rimanere qui o se posso andarmene in giro liberamente. In particolare lo chiedo a degli strani esseri neri che ad un certo punto sbucano dal nulla vicino alla porta del bagno, per poi assumere una forma simile a quella di gatti, sempre neri. Uno di questi esseri mi risponde dicendomi qualcosa che non ricordo, io gli chiedo qualcosa ma non ricordo nemmeno quella, il ricordo di questa bizzarra
e delirante esperienza è molto vago e confuso. L'uniche parole che ricordo sono qualcosa del tipo << devi uscire tu >>, il che sembra voler dire che devo capire da solo la risposta. Ad un altro essere chiedo poi di dirmi cos'è tutto questo che mi stanno facendo ma non m risponde, al che gli chiedo di darmi almeno un indizio ma non ricordo la sua risposta. Dopodiché mi lascio andare e mi trovo nuovamente ad essere sballottato qua e là e percosso. Mi rendo conto che non c'è la possibilità di ottenere risposte concrete,[/slpc] per cui metto fine a questa situazione stressante forzando l'uscita dalla paralisi e svegliandomi.

28 maggio 2022

Lucido/paralisi ore 22.00-00.00

Recupero

Mi trovo nel buio totale, avvolto da intense vibrazioni, all'inizio sono in confusione e vago a casaccio nell'oscurità, [slpc]poi ad un certo punto mi ricordo dell'obbiettivo che mi ero prefissato prima di andare a dormire. Esso consiste nell'andare a trovare una persona della mia città recentemente deceduta, verificare in che stato si trova e se necessario accompagnarla in un posto migliore. Non avevo alcun tipo di rapporto con questa persona, conoscevo solo il suo nome poiché era una vicina di casa e conoscente dei miei genitori, era malata da tempo e due giorni fa ha lasciato definitivamente il proprio corpo fisico. Chiedo ad alta voce di essere portato da questa donna, pronunciando il suo nome, che ovviamente non scriverò qui. Subito dopo la mia richiesta percepisco un leggero spostamento, poi sono di nuovo immobile e siccome non percepisco alcuna presenza, ripeto la mia richiesta. Sento ancora lo spostamento, dopodiché inizio a percepirmi in paralisi sdraiato sul letto, una paralisi parziale perché riesco a muovere alcune parti del corpo, seppur a fatica. Qui percepisco una presenza alla mia sinistra, è una sensazione già provata altre volte, non si tratta della solita entità della paralisi, è una presenza che percepisco come esterna a me. Deve essere la persona che stavo cercando, la saluto pronunciando ancora il suo nome ma inizialmente non c'è alcuna reazione da parte sua. Dopo qualche istante però percepisco alla mia sinistra una tenue luce che lampeggia due volte in rapida successione ed ho l'impressione che questa sia la sua risposta, a quanto pare sono riuscito a stabilire un contatto. Inizio
a farle alcune domande, per capire se è consapevole del suo stato, senza però essere troppo diretto. Lei risponde a tutte le mie domande con una voce spettrale e spenta, come se si trovasse in uno stato ipnotico.
<< Come stai? >>
<< Bene >>
<< Da quanto sei qui? >>
<< Da ieri >> (o forse dice "l'altro ieri", ho un dubbio su questa risposta)
<< Sai dove ti trovi? >>
<< Nell'Aldilà >>
Questa sua risposta mi rinfranca, renderà le cose più semplici, ora posso essere più diretto.
<< Bene, dunque sei consapevole di non essere più nel tuo corpo fisico...come ti trovi qui? >>
<< Assente >>
Questa risposta mi conferma che si trova in uno stato di semi incoscienza, è consapevole di aver lasciato per sempre il proprio corpo fisico ma è come imbambolata e bloccata quindi in questo ambiente oscuro, senza nemmeno porsi il problema di uscirne. Il fatto che sia consapevole di aver lasciato per sempre il piano fisico è comunque già un ottimo punto di partenza. Ora devo fare in modo che si convinca a seguirmi, affinché io possa accompagnarla al centro d'accoglienza in focus 27. Prima però mi ricordo di chiederle delle informazioni che io possa poi verificare una volta sveglio nel corpo fisico. Le chiedo di dirmi il suo cognome, informazione che non conosco e che posso
facilmente verificare, lei mi risponde subito, sempre con la voce spettrale. Ora inizio a dirle che può andare via da questo posto e se viene con me la accompagnerò in un luogo migliore. Dopo qualche istante ci troviamo a salire lentamente una rampa di scale e dopo un po' la mia vista si attiva. Ora la vedo davanti a me che cammina a fatica (so che negli ultimi tempi per spostarsi usava una sedia a rotelle) e le faccio coraggio, le dico di andare verso la luce e nel frattempo chiedo anche l'assistenza di un Aiutante. Non li vedo ma dentro di me so che sono già qui nelle vicinanze, pronti ad accogliere la donna. Attraversiamo ora un grande portone a due ante e ci troviamo all'aperto,
in un luogo finalmente luminoso e vivo. Davanti a me vedo un grande prato con delle montagne o colline sullo sfondo. A pochi metri da noi vedo una staccionata, alla quale ad attenderci c'è una donna sulla cinquantina, dai capelli corti di colore biondo-rossiccio. La riconosco, l'ho già vista da qualche parte ma non ricordo dove, forse in un film. Poco più a destra c'è anche una ragazza mora sui 20-30 anni, dai capelli neri, lunghi e lisci. Accompagno la signora e le parlo nel frattempo, ora vedo che sta decisamente meglio, non è più imbambolata e sembra perfettamente a suo agio. Arriviamo alla staccionata dove viene accolta dalla donna dai capelli corti. Faccio un pezzo di strada insieme a loro che nel frattempo si scambiano qualche parola, parlano di qualcosa che ha a che fare con l'età, e qui mi viene in mente di chiedere alla signora quanti anni ha, un'altra informazione che potrò verificare nella realtà fisica. "57" mi risponde lei e nel frattempo raggiungiamo un parco in cui ci sono altre persone che sento subito familiari, anche se non corrispondono a nessuno che conosco nella realtà fisica. Ci conosciamo tutti, siamo amici qui, è come se fossi stato già qui tante volte. Saluto la signora e la lascio in compagnia della donna dai capelli corti. A questo punto mi unisco al gruppo di amici di qui, sono molto emozionato e commosso per quello che ho appena fatto e lo dico agli altri mentre ci sediamo per terra in cerchio. Mi comporto in maniera del tutto naturale, mi sento come a casa qui. Do un'occhiata ad un altro gruppo di persone ad una decina di metri da noi, sedute intorno ad un tavolo, tra le quali c'è la signora
che ho appena accompagnato qui, forse ancora insieme alla donna dai capelli corti che l'ha accolta alla staccionata. Tra gli amici del mio gruppo ricordo un ragazzo calvo sulla trentina, un tipo simpatico e giocherellone.[/slpc]Mi trovo poi a parlare con un ragazzo alla mia destra che invece conosco anche nella realtà fisica, l'unico del gruppo, non so perché sia qui anche lui. Poi mi alzo, saluto gli altri e mi allontano. Ad un certo punto vedo mia madre seduta ad un tavolo vicino ad un signore brizzolato sui 60-70. Riconosco quell'uomo, è Bruce Moen! Mi avvicino perché in un primo momento mi era sembrato che mi stesse guardando ma quando sono davanti al tavolo vedo che guarda da un'altra parte. Poi torna a guardarmi ed inizialmente non dice niente, poi dice qualcosa che ricordo vagamente. Qui il ricordo sfuma e mi trovo in un sogno normale. Ricordo poi un frammento in cui mi sveglio forzatamente per scrivere l'esperienza prima che dimentichi dei dettagli ma poi ci ripenso e mi lascio subito scivolare di nuovo nel sonno. A dire il vero non sono in grado di dire se mi sono svegliato per davvero o se è stato un falso risveglio.
May my heart be my guiding key
Hari
 
Messaggi: 184
Iscritto il: 14/04/2016, 21:01
Ha  fatto 'Mi piace': 111 volte
'Mi piace' ricevuti:: 116 volte

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda olrac » 05/06/2022, 10:01

Complimenti Hari, bellissimo recupero! Sembra proprio che tu abbia una naturale predisposizione per questo genere di esperienze :)

Hari ha scritto:21 maggio 2022

Lucido ore 22.00-23.40

Mi trovo al piano terra in salotto a parlare con mia zia. Ad un certo punto[slpc]prendo lucidità, le dico che siamo in un sogno e lo scenario onirico inizia a vacillare mentre lei diventa ostile. Io la rassicuro dicendole che non ho intenzione di modificare niente e lei si calma, dopodiché diventa un personaggio inanimato, in un ambiente onirico di quelli confusi e ovattati. Esco di casa nella speranza di raggiungere un ambiente migliore ma mi ritrovo invece a svolazzare per il seminterrato. Torno di sopra ed esco dal portone sempre volando ma trovo tutto molto buio e cupo. Le uniche fioche luci vengono dal cortile di una delle case vicine, dove un tizio sta montando le luci di Natale. Sfreccio a grande velocità in direzione del mare, nel frattempo lo scenario si è oscurato completamente e sto volando a velocità supersonica nel buio totale. Dopo un tempo indefinito mi ritrovo in acqua, sempre al buio, ma sento chiaramente di essere in acqua, le sensazioni sono estremamente vivide e reali. Non sono semplicemente in acqua ma sott'acqua, sono infatti in apnea e sento tutta la pressione dell'acqua sopra di me. Provo a risalire ma non ci riesco, per qualche motivo sono bloccato qui sotto e non è una sensazione molto piacevole. Il peggio però deve ancora arrivare, inizio ad essere sballottato qua e là continuamente, percepisco la presenza di cose tipo macchinari e tubi metallici intorno a me e vengo sottoposto a vari trattamenti che non capisco, anche perché sono completamente al buio. Sento pressioni all'addome e forse anche in altri punti, non provo dolore ma è comunque una situazione molto stressante, soprattutto perché non ho il minimo controllo su ciò che mi sta accadendo. Subisco tutto questo senza la possibilità di oppormi, è come essere in paralisi, solo che invece di rimanere immobile sul letto vengo spostato e sbattuto qua e là continuamente. Sono totalmente in balia di qualunque cosa mi stia succedendo e l'unica cosa che posso fare per interromperla è forzare il risveglio. Decido però di resistere e restare ancora un po' per vedere cosa succede, nella speranza di capirci qualcosa. Ad un certo punto mi ritrovo nel bagno del seminterrato di casa mia, esco svolazzando ma mi sento subito tirare all'indietro. Sento che posso contrastare questa forza ma qualcosa mi dice che
sarebbe meglio non farlo. So di essere nelle prime ore di sonno e che quindi la mia mente e il mio corpo hanno ancora bisogno di riposo, perciò dovrei assecondare e sopportare quello che accade. Mi viene poi in mente di chiedere al sogno di dirmi se effettivamente sono obbligato a rimanere qui o se posso andarmene in giro liberamente. In particolare lo chiedo a degli strani esseri neri che ad un certo punto sbucano dal nulla vicino alla porta del bagno, per poi assumere una forma simile a quella di gatti, sempre neri. Uno di questi esseri mi risponde dicendomi qualcosa che non ricordo, io gli chiedo qualcosa ma non ricordo nemmeno quella, il ricordo di questa bizzarra
e delirante esperienza è molto vago e confuso. L'uniche parole che ricordo sono qualcosa del tipo << devi uscire tu >>, il che sembra voler dire che devo capire da solo la risposta. Ad un altro essere chiedo poi di dirmi cos'è tutto questo che mi stanno facendo ma non m risponde, al che gli chiedo di darmi almeno un indizio ma non ricordo la sua risposta. Dopodiché mi lascio andare e mi trovo nuovamente ad essere sballottato qua e là e percosso. Mi rendo conto che non c'è la possibilità di ottenere risposte concrete,[/slpc] per cui metto fine a questa situazione stressante forzando l'uscita dalla paralisi e svegliandomi.

28 maggio 2022

Lucido/paralisi ore 22.00-00.00

Recupero

Mi trovo nel buio totale, avvolto da intense vibrazioni, all'inizio sono in confusione e vago a casaccio nell'oscurità, [slpc]poi ad un certo punto mi ricordo dell'obbiettivo che mi ero prefissato prima di andare a dormire. Esso consiste nell'andare a trovare una persona della mia città recentemente deceduta, verificare in che stato si trova e se necessario accompagnarla in un posto migliore. Non avevo alcun tipo di rapporto con questa persona, conoscevo solo il suo nome poiché era una vicina di casa e conoscente dei miei genitori, era malata da tempo e due giorni fa ha lasciato definitivamente il proprio corpo fisico. Chiedo ad alta voce di essere portato da questa donna, pronunciando il suo nome, che ovviamente non scriverò qui. Subito dopo la mia richiesta percepisco un leggero spostamento, poi sono di nuovo immobile e siccome non percepisco alcuna presenza, ripeto la mia richiesta. Sento ancora lo spostamento, dopodiché inizio a percepirmi in paralisi sdraiato sul letto, una paralisi parziale perché riesco a muovere alcune parti del corpo, seppur a fatica. Qui percepisco una presenza alla mia sinistra, è una sensazione già provata altre volte, non si tratta della solita entità della paralisi, è una presenza che percepisco come esterna a me. Deve essere la persona che stavo cercando, la saluto pronunciando ancora il suo nome ma inizialmente non c'è alcuna reazione da parte sua. Dopo qualche istante però percepisco alla mia sinistra una tenue luce che lampeggia due volte in rapida successione ed ho l'impressione che questa sia la sua risposta, a quanto pare sono riuscito a stabilire un contatto. Inizio
a farle alcune domande, per capire se è consapevole del suo stato, senza però essere troppo diretto. Lei risponde a tutte le mie domande con una voce spettrale e spenta, come se si trovasse in uno stato ipnotico.
<< Come stai? >>
<< Bene >>
<< Da quanto sei qui? >>
<< Da ieri >> (o forse dice "l'altro ieri", ho un dubbio su questa risposta)
<< Sai dove ti trovi? >>
<< Nell'Aldilà >>
Questa sua risposta mi rinfranca, renderà le cose più semplici, ora posso essere più diretto.
<< Bene, dunque sei consapevole di non essere più nel tuo corpo fisico...come ti trovi qui? >>
<< Assente >>
Questa risposta mi conferma che si trova in uno stato di semi incoscienza, è consapevole di aver lasciato per sempre il proprio corpo fisico ma è come imbambolata e bloccata quindi in questo ambiente oscuro, senza nemmeno porsi il problema di uscirne. Il fatto che sia consapevole di aver lasciato per sempre il piano fisico è comunque già un ottimo punto di partenza. Ora devo fare in modo che si convinca a seguirmi, affinché io possa accompagnarla al centro d'accoglienza in focus 27. Prima però mi ricordo di chiederle delle informazioni che io possa poi verificare una volta sveglio nel corpo fisico. Le chiedo di dirmi il suo cognome, informazione che non conosco e che posso
facilmente verificare, lei mi risponde subito, sempre con la voce spettrale. Ora inizio a dirle che può andare via da questo posto e se viene con me la accompagnerò in un luogo migliore. Dopo qualche istante ci troviamo a salire lentamente una rampa di scale e dopo un po' la mia vista si attiva. Ora la vedo davanti a me che cammina a fatica (so che negli ultimi tempi per spostarsi usava una sedia a rotelle) e le faccio coraggio, le dico di andare verso la luce e nel frattempo chiedo anche l'assistenza di un Aiutante. Non li vedo ma dentro di me so che sono già qui nelle vicinanze, pronti ad accogliere la donna. Attraversiamo ora un grande portone a due ante e ci troviamo all'aperto,
in un luogo finalmente luminoso e vivo. Davanti a me vedo un grande prato con delle montagne o colline sullo sfondo. A pochi metri da noi vedo una staccionata, alla quale ad attenderci c'è una donna sulla cinquantina, dai capelli corti di colore biondo-rossiccio. La riconosco, l'ho già vista da qualche parte ma non ricordo dove, forse in un film. Poco più a destra c'è anche una ragazza mora sui 20-30 anni, dai capelli neri, lunghi e lisci. Accompagno la signora e le parlo nel frattempo, ora vedo che sta decisamente meglio, non è più imbambolata e sembra perfettamente a suo agio. Arriviamo alla staccionata dove viene accolta dalla donna dai capelli corti. Faccio un pezzo di strada insieme a loro che nel frattempo si scambiano qualche parola, parlano di qualcosa che ha a che fare con l'età, e qui mi viene in mente di chiedere alla signora quanti anni ha, un'altra informazione che potrò verificare nella realtà fisica. "57" mi risponde lei e nel frattempo raggiungiamo un parco in cui ci sono altre persone che sento subito familiari, anche se non corrispondono a nessuno che conosco nella realtà fisica. Ci conosciamo tutti, siamo amici qui, è come se fossi stato già qui tante volte. Saluto la signora e la lascio in compagnia della donna dai capelli corti. A questo punto mi unisco al gruppo di amici di qui, sono molto emozionato e commosso per quello che ho appena fatto e lo dico agli altri mentre ci sediamo per terra in cerchio. Mi comporto in maniera del tutto naturale, mi sento come a casa qui. Do un'occhiata ad un altro gruppo di persone ad una decina di metri da noi, sedute intorno ad un tavolo, tra le quali c'è la signora
che ho appena accompagnato qui, forse ancora insieme alla donna dai capelli corti che l'ha accolta alla staccionata. Tra gli amici del mio gruppo ricordo un ragazzo calvo sulla trentina, un tipo simpatico e giocherellone.[/slpc]Mi trovo poi a parlare con un ragazzo alla mia destra che invece conosco anche nella realtà fisica, l'unico del gruppo, non so perché sia qui anche lui. Poi mi alzo, saluto gli altri e mi allontano. Ad un certo punto vedo mia madre seduta ad un tavolo vicino ad un signore brizzolato sui 60-70. Riconosco quell'uomo, è Bruce Moen! Mi avvicino perché in un primo momento mi era sembrato che mi stesse guardando ma quando sono davanti al tavolo vedo che guarda da un'altra parte. Poi torna a guardarmi ed inizialmente non dice niente, poi dice qualcosa che ricordo vagamente. Qui il ricordo sfuma e mi trovo in un sogno normale. Ricordo poi un frammento in cui mi sveglio forzatamente per scrivere l'esperienza prima che dimentichi dei dettagli ma poi ci ripenso e mi lascio subito scivolare di nuovo nel sonno. A dire il vero non sono in grado di dire se mi sono svegliato per davvero o se è stato un falso risveglio.
olrac
 
Messaggi: 715
Iscritto il: 07/06/2014, 16:42
Ha  fatto 'Mi piace': 897 volte
'Mi piace' ricevuti:: 514 volte

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 30/06/2022, 14:49

Grazie :), in effetti come ben sai ho da sempre una forte tendenza a trovarmi in luoghi oscuri e cupi. Il problema è che mi sono quasi sempre limitato a tentare di fuggire da essi, a volte senza riuscirci. È possibile che molti di quei personaggi ostili e spaventosi che ho incontrato in questi anni in ambienti di questo tipo fossero in realtà esseri disincarnati che avevano bisogno di aiuto. Io ovviamente per paura e ignoranza ho sempre reagito secondo lo schema "combatti o fuggi". Che siano esseri disincarnati o parti di me che chiedono di essere ascoltate, in entrambi i casi combatterli o fuggire non porta a nulla. Adesso li vedo da una prospettiva diversa e cerco di avere un approccio amichevole nei loro confronti :).
May my heart be my guiding key
Hari
 
Messaggi: 184
Iscritto il: 14/04/2016, 21:01
Ha  fatto 'Mi piace': 111 volte
'Mi piace' ricevuti:: 116 volte

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/07/2022, 18:57

11 giugno 2022

Lucido ore 6.00-7.00

Il parco divertimenti

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, al momento giusto mi alzo dal letto, esco dalla mia stanza, vado di sopra ed esco in strada. La mia vista è ancora in attiva, afferro dunque le sbarre del cancello ed inizio a scuoterlo per stabilizzarmi. Dopo qualche secondo inizio ad intravedere qualcosa, attraverso la strada e mi chino a sfregare le mani sull'asfalto, è molto ruvido e mi bruciano le ginocchia al contatto con esso. Mi rialzo e proseguo lungo la strada, la vista non è ancora del tutto stabile però, è come se avessi qualcosa davanti agli occhi che mi copre parzialmente la visuale. Mi tolgo gli occhiali e li appoggio sopra ad un muretto insieme ad un altro oggetto indefinito. Proseguo fino alla fine della strada, poi giro a destra dove trovo un parco giochi per bambini, con alcuni bambini presenti a giocare. Ho ancora la visuale disturbata e mi tolgo nuovamente gli occhiali, vado avanti, attraverso il parchetto e giro di nuovo a destra. Qui ci sono anche degli adulti, presumibilmente i genitori dei bambini che ho visto prima. Sento due uomini che parlano tra loro di qualcosa che ha a che fare con la pesca. Passo davanti ad un edificio con una porta, al di sopra della quale leggo la scritta "SCALE" e penso che è proprio ciò che mi servirebbe, una rampa di scale per salire, andare verso l'alto. Non sono sicuro però di voler entrare in un luogo chiuso col rischio di ritrovarmi al buio e ripartire dallo stato intermedio. Socchiudo leggermente la porta per dare una sbirciatina e vedo che in effetti è tutto buio lì dentro, perciò rinuncio e proseguo, alla ricerca di un altro modo per salire. Ora ho davanti a me uno spazio molto ampio e molto affollato che ha l'aspetto di un parco divertimenti, sulla sinistra c'è un grande assembramento soprattutto di bambini, i quali stanno forse facendo la fila ad una qualche attrazione del parco. C'è un vialetto al centro del parco con alla destra una serie di strutture basse che sembrerebbero ospitare giochi e attrazioni di vario genere. Sulla prima di queste leggo una scritta, il titolo del gioco/attrazione ospitata al suo interno. Sul momento la scritta aveva perfettamente senso, purtroppo però al risveglio l'ho dimenticata. Sono indeciso a questo punto se proseguire all'interno del parco, col rischio di incappare in qualche distrazione oppure se allontanarmi e cercare subito una via verso l'alto e dunque verso un ambiente più elevato. Questo in cui mi trovo non è affatto un brutto ambiente, è luminoso, allegro, solo un po' troppo chiassoso e non adatto a quello che è il mio obbiettivo. Esso consiste nell'incontrare una guida alla quale chiedere alcune cose che mi riguardano e qui ho l'impressione di non poter trovare individui dotati di una consapevolezza superiore. Salgo una scalinata alla mia destra ma poco dopo lo scenario si destabilizza e si dissolve. Provo a recuperarlo sfregando le mani a terra e aspettandomi di trovarci dell'erba, dato che poco prima stavo attraversando un prato. Sento in effetti al tatto qualcosa di morbido che sembrerebbe erba ma qualche istante dopo inizio a sentire qualcosa che assomiglia più al materasso del mio letto. Capisco dunque di essere tornato nello stato intermedio sul mio letto[/slpc] e pochi istanti dopo infatti mi sveglio. Sono in posizione
prona con un fastidio alla gola dovuto al fatto che è schiacciata sul cuscino. Probabilmente questo fattore ha interrotto l'esperienza prima del tempo.

14 giugno 2022

Lucido ore 22.00-22.45

Esco di casa e mi trovo in un paesaggio montano, dico ai miei che sto andando in Sicilia, poi [slpc]prendo lucidità (molto bassa a dire il vero) e salto giù su una roccia sottostante. Mi trovo in un paesaggio costituito da protuberanze rocciose alte e strette ma dalla sommità piatta e larga diversi metri, sula quale è possibile atterrare e camminare. Passo via via da una roccia più alta ad una più bassa lasciandomi cadere in piedi, finché non mi trovo di fronte due rocce più alte di quella in cui sono io. Su entrambe le rocce vi sono delle strutture artificiali che attirano la mia curiosità, alla fine scelgo quella di destra e la raggiungo in volo.[/slpc] Il ricordo qui purtroppo si fa vago, trovo informazioni su una certa principessa o regina del passato dal nome lungo che mi sforzo di memorizzare, anche con l'aiuto di mio fratello che me lo ripete più volta, alla fine però lo dimentico.

19 giugno 2022

Lucido/paralisi riposino pomeridiano ore 13.20-15.00

Mi alzo dal letto e vado in salotto ma sono in stato confusionale e faccio cose strane e prive di senso. Nel frattempo mi ritrovo al piano terra senza ricordare come ci sono arrivato e mi sdraio sul divano del salotto in posizione supina. I miei nonni non sono in casa ma la TV è accesa. Vorrei avere un sogno lucido o OBE ma temo che il rumore del televisore acceso possa crearmi problemi. Inaspettatamente invece qualche secondo dopo [slpc]inizio a sentire le vibrazioni e dopo un po' mi alzo. Vado subito verso la cucina ed esco sul balcone dove so esserci mio fratello. La vista è attiva ma è ancora tutto instabile e confuso. Salgo sul muretto e salto rimanendo sospeso a mezz'aria, fluttuo verso il parcheggio dietro casa, superando la siepe che delimita il mio giardino, qui però sento che il sogno mi sta scivolando via, perciò decido di atterrare e stabilizzarmi. Inizio a sfregare le mani sulla siepe, poi mi chino a sfregarle sull'asfalto e la vista torna. Mi alzo ed accedo al campo di sterpaglie (nella realtà fisica non esiste più, ora c'è un palazzetto dello sport circondato da ulteriore asfalto destinato ai parcheggi), qui mi ricordo del mio obbiettivo di viaggiare nel tempo attraverso i ricordi delle mie vite passate e lo dico ad alta voce mentre corro in direzione della ferrovia. Dopo un po' inizio a vedere delle case nelle vicinanze e decido che devo entrare in una di queste per usarla come passaggio dimensionale. Svolto a destra e percorro uno stretto vicolo tra due case, poi vado verso quella di sinistra ed entro. Scendo una rampa di scale, c'è forse qualcuno davanti a me che mi guida, mi sembra di sentirne la presenza, ma non lo vedo. Ripeto a me stesso il mio obbiettivo mentre scendo le scale, fantasticando sul fatto che questa possa essere la Casa del Tempo, nella quale salendo le scale si va verso il futuro e scendendole verso il passato. Dopo un po' lo scenario intorno a me si dissolve e mi ritrovo attratto da una forza invisibile e irresistibile, non saprei dire se all'indietro o verso il basso, forse entrambe le cose. Fatto sta che dopo qualche istante mi percepisco sdraiato in posizione supina sul letto ed inizio a sentire qualcosa toccarmi le parti intime. Capisco che si tratta della solita entità aliena (ormai sembra aver stabilmente preso il posto dell'entità femminile) ma riesco facilmente a spostare le sue mani e braccia, metterle di lato e alzarmi, come se in questo momento l'essere fosse addormentato e non si sia accorto di nulla e quindi non faccia forza per tenermi fermo. Mi alzo ed esco dalla mia stanza, vedo di sfuggita mia madre in salotto o in cucina, appare però più giovane di come è adesso. Vado di sopra ed esco sulla veranda, prendo il volo ma da qui il ricordo si fa confuso e fumoso e riprende che sono di nuovo sdraiato in posizione supina con l'entità sopra di me. Stavolta però è tutt'altro che addormentata, mi preme con forza sul corpo in vari punti, afferro le sue braccia nel tentativo di spostarle come ho fatto prima ma stavolta incontro resistenza e l'essere stringe ulteriormente la sua morsa. La vista non è attiva ma ad un certo punto percepisco chiaramente l'essere che portala sua testa sopra la mia faccia e mi fa << buu! >> come per spaventarmi. La cosa è senza dubbio inquietante ma ormai quello che provo in certe situazioni è soprattutto fastidio e frustrazione. Ad un tratto riesco ad uscire parzialmente dalla paralisi ma solo per qualche istante, dopodiché sono di nuovo bloccato con l'essere che aumenta la forza delle sue pressioni sul mio corpo. Provo a canticchiare qualcosa che mi faccia rilassare ma non funziona, provo a tratti di nuovo a spostarla ma è controproducente poiché non fa altro che far aumentare la sua pressione, provocandomi dolore, in particolare sul lato destro del petto. Rendendomi conto che non ho abbastanza energia oggi per sopportare tutto questo, decido di uscire dalla paralisi e svegliarmi. La cosa però si rivela più difficile del solito, la paralisi è molto profonda
e faccio molta fatica a prendere il controllo del respiro per uscirne. Per qualche istante temo di rimanere bloccato e di dover subire queste pressioni ancora per chissà quanto.[/slpc] Alla fine, con uno sforzo inaudito, riesco ad uscire dalla paralisi, giro il mio collo verso sinistra ma ancora non mi alzo perché sono ancora indeciso se fare un altro tentativo o meno. Alla fine decido di muovermi e cambiare posizione. Per qualche istante dopo essermi svegliato e prima di aprire gli occhi ho avuto ancora il dubbio di stare dormendo sul divano al piano terra, in realtà il mio corpo fisico è sempre stato sul mio letto.

21 giugno 2022

Serie di lucidi/paralisi ore 5.00-6.00

[slpc]Prendo lucidità mentre sto camminando all'interno di un edificio, sento le vibrazioni intorno a me, le immagini non sono molto vivide. Esco su un balcone stretto e vedo delle montagne sullo sfondo, poi lo scenario si dissolve e mi ritrovo nel buio. Esprimo l'intento di aiutare qualcuno a raggiungere il centro di accoglienza in focus 27 ma mi ritrovo subito in paralisi, con l'entità aliena a farmi compagnia. Mi sento totalmente bloccato, provo a comunicare con l'entità, come avevo programmato di fare provo a trattarla in maniera amichevole, come se fosse essa stessa un individuo disincarnato da recuperare. Inizio con le domande di routine ma mi accorgo che non posso parlare, la mia voce è soffocata. Provo allora a fare tali domande con il pensiero ma non ottengo alcuna risposta, a parte i soliti rumori che emette questo essere. Capisco che non ha senso tentare di comunicare con il linguaggio verbale, così mi sforzo di inviargli messaggi simbolici. Vorrei dirgli << vieni con me, andiamo in un bel posto >> e per farlo penso ad un'immagine di una figura che prende per mano un'altra figura, come per accompagnarla e guidarla. Non sembra cambiare molto la situazione, penso che forse ci vorrà tempo, non posso pretendere di risolvere tutto in un colpo solo. Insisto ma continuo a ricevere solo emanazioni di ostilità, nessuna apertura da parte di questo essere. La cosa va avanti a lungo, con momenti in cui mi trovo in piedi ma sono ben consapevole di essere ancora in balia dell'entità. Percepisco una forte aura negativa tutto intorno a me, vibrazioni a bassa frequenza e scosse elettriche, è come se mi trovassi all'interno dell'entità stessa. La sensazione di poco prima infatti mentre tentavo di parlare e la voce non mi usciva era stata quella di essere inglobato, ed è una sensazione già provata altre volte. Quando capita spesso esco forzatamente dalla paralisi prima che venga inglobata anche la mia testa, stavolta invece la cosa è avvenuta in maniera molto più rapida, ero già completamente inglobato nell'entità. Inutile dire che si tratta di una sensazione a dir poco sgradevole, ma in questo modo ho potuto finalmente capire alcune cose che finora erano rimaste con un punto di domanda. In altri momenti invece sono in paralisi e a tratti subisco pressioni dolorose da parte dell'entità, non ho alcuna intenzione di tirarmi indietro però, stavolta voglio andare fino in fondo. Continuo con i miei tentativi di comunicare, dico all'essere di mostrarsi, voglio vedere che aspetto ha ma il massimo che riesco a vedere nei brevi momenti in cui la mia vista si attiva è un'ombra grigia appena accennata. Cerco in tutti i modi di esprimere amicizia nei suoi confronti, ad un certo punto lo abbraccio anche. La situazione non cambia molto però, è tutto troppo caotico e non riesco ad ottenere nulla di concreto. Sopporto ancora per un po' la negatività e le pressioni, poi ad un certo punto mi trovo ad uscire di casa ed è ancora tutto buio e cupo. Sono stufo di questa situazione e decido di dare una scossa, mi metto a canticchiare una canzone allegra e subito vengo nuovamente bloccato e tirato indietro dall'entità, che non sembra gradire la cosa. Non riesco a cantare a voce e decido di continuare mentalmente. Più avanti mi ritrovo nell'ennesimo sogno dentro casa al piano terra, seduto su una sedia con mia zia vicino che mi parla continuamente dicendo cose senza senso. Tento di allontanarla ma vedo che oppone resistenza e capisco che devo assecondarla, poiché questo p.o. è strettamente legato all'entità e il minimo passo falso la farebbe intervenire di nuovo. Dopo un po' mia zia si allontana da sola, mi alzo e vado verso la porta finestra che dà sulla veranda. Inizialmente penso di attraversarla usando i miei poteri ma poi decido di aprirla normalmente girando la maniglia, sia pe non allertare l'entità, che percepisco ancora vicina, sia per stabilizzarmi meglio. Esco sulla veranda e noto con piacere che stavolta è giorno, è già un passo avanti rispetto ai
continui ambienti bui e cupi nei quali mi sono trovato finora. Mi sollevo in levitazione e mi dirigo verso il campo di sterpaglie, oltrepassando la siepe in volo, poi mi dirigo verso i palazzi del centro al di là della ferrovia. Punto l'indice della mano destra verso uno di quei palazzi per direzionarmi, la mia velocità aumenta gradualmente e quando sento che sta aumentando troppo decido di fermarmi ed atterrare in un certo punto ma il mio controllo non è dei migliori e manco l'obbiettivo. Per frenarmi mi aggrappo al ramo di un albero, il quale si rivela estremamente elastico e si tende per diversi metri. Ciò serve a rallentare il volo, dopodiché percorro un altro breve tratto fluttuando e infine atterra a pochi passi da una recinzione, nella quale trovo subito un'apertura dalla quale passare. Prima di attraversarla mi fermo un attimo a stabilizzare, tocco il terreno e raccolgo anche un mucchietto d'erba. Scavalco il basso muretto della e proseguo lungo la strada al di là della recinzione. Vedo passare una macchina, poi mi fermo ad osservare la targa di una macchina parcheggiata, le scritte inizialmente mi appaiono sfocate, poi metto a fuoco e vedo che si tratta di una targa dell'Unione Europea. Sulla parte azzurra però non c'è la solita I che sta per "Italia", bensì una D, che è la sigla della Germania. Leggo la stessa lettera anche su altre macchine, quindi non si tratta di un caso isolato, a quanto pare mi trovo proprio in Germania. Proseguo ancora un po' a camminare in mezzo alla gente[/slpc]ma non avendo in mente un obbiettivo specifico dopo un po' il sogno si dissolve.

25 giugno 2022

Serie di lucidi/paralisi/OBE ore 5.30-7.00


Prendo gradualmente lucidità mentre sto camminando nei pressi della stazione, sono ancora in stato confusionale e non mi sento in pieno controllo di me stesso. Dopo un po' lo scenario si dissolve e mi ritrovo sul letto nello stato intermedio. Qui c'è una seria di distacchi e rientri il cui ricordo è molto confuso. Ad un certo punto mi rotolo giù dal letto sul pavimento, [slpc]mi alzo, faccio dei saltelli e batto le mani per stabilizzarmi. Mentre lo faccio osservo mio fratello, il quale non sembra minimamente infastidito dai rumori che emetto, a quanto pare sta dormendo profondamente. Esco dalla mia stanza e vado in salotto, qui il ricordo si confonde tra due episodi simili. In uno di questi vedo una tenue luce illuminare il salotto e mi accorgo presto che viene dal televisore che qui è rimasto acceso. Proseguo verso le finestre esprimendo l'intento di aiutare qualcuno a raggiungere il parco in focus 27. Arrivato a pochi passi dal muro sotto le finestre, dalle quali ho in mente di uscire fluttuando, inizio a sentirmi più leggero, sto per essere trasportato da qualche parte ma qui sento anche la sveglia di mio padre[/slpc] nella realtà fisica che mi sveglia interrompendo l'esperienza. Mi riaddormento quasi subito e riprende la serie di episodi.[slpc]In uno di questi sono sul letto e sento mio fratello muoversi nel suo letto. Mi arriva improvvisamente il timore che possa rivelarsi ostile e infatti qualche istante dopo lo sento che si alza e viene verso di me, capisco che si tratta della solita entità e che mi toccherà sopportarla anche stavolta. Mi sale sopra ed inizia succhiarmi sul collo, è una sensazione molto sgradevole e per un attimo sono tentato di uscire dalla paralisi e svegliarmi, poi però decido di sopportare e rimango fermo. Riesco in qualche modo a distaccarmi ma sono ancora in un ambiente ovattato, ho uno scatto di rabbia dovuto alla frustrazione di trovarmi continuamente in ambienti così bassi e pesanti. In un altro episodio riesco ad uscire di casa, mi metto a correre per allontanarmi il prima possibile da casa. La mia lucidità aumenta e ripeto ad alta voce l'obbiettivo di aiutare qualcuno. Proseguo correndo e nel farlo guardo un punto fisso davanti a me, cosa che mi aiuta a stabilizzarmi. Poi raggiungo una piazza di una città sconosciuta e leggo alcune scritte tra cui un cartello che indica il nome di una via o della piazza stessa. Mi guardo un po' intorno, è sera, c'è un po' di gente in giro ma non troppa, percepisco questo luogo comunque come un ambiente onirico di mezzo. Ad un certo punto arrivano degli uomini armati di pistole che iniziano a minacciare i presenti, io però li sbaraglio tutti senza difficoltà. Il primo di loro lo afferro e sbatto a terra, gli altri invece, che si trovano ad almeno 20 metri da me, con la telecinesi prima li disarmo, facendo cadere le pistole dalle loro mani, poi faccio cadere anche loro. Siccome qui non c'è altro da fare decido di spostarmi e voglio farlo velocemente, così prendo una macchina parcheggiata ma poi ci ripenso perché entrarvi dentro potrebbe farmi destabilizzare. Percorro un breve tratto in macchina rimanendo per metà fuori con lo sportello aperto, poi la lascio e prendo un motorino. Imbocco una strada, in fondo alla quale scorgo il mare e lo raggiungo in pochi secondi. Scendo dal motorino ed entro in un ristorante sul lungomare, giro un po' per i tavoli, mi siedo accanto ad una ragazza bionda carina ma verso la quale non provo nessuna attrazione particolare.[/slpc]Da qui il ricordo sfuma.

26 giugno 2022

Lucido/OBE ore 5.30-7.00

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, avvolto nelle vibrazioni, al momento giusto mi alzo ed esco dalla mia stanza. Prendo le scale e raggiungo il piano terra, dopodiché salgo al primo piano fluttuando anziché prendere le scale. Ciò si rivela un errore perché mi da destabilizzare e la mia vista si oscura. Mi aggrappo alla porta della stanza degli ospiti per stabilizzarmi e quando la mia vista si riattiva sono già nella stanza. Essa però appare decisamente diversa da come è nella realtà fisica, c'è solo un letto singolo spostato sul lato sinistro, invece del letto matrimoniale al centro. Su quel letto c'è un'amica di mia madre, che è realmente ospite da noi questa notte. Questa persona ha recentemente perso la figlia e si trova dunque in un periodo di grande dolore e sofferenza. Penso allora di provare ad accompagnarla da sua figlia, così che possa comunicare con lei. La chiamo e lei mi risponde con voce un po' assonnata, le dico che posso accompagnarla da sua figlia se lo desidera o almeno provare a contattarla. Lei accetta, la prendo per mano ed usciamo sul balcone, qui mi appresto a levitare per raggiungere la destinazione in volo ma qualcosa va storto.[/slpc] Per qualche motivo rimaniamo bloccati qui e la mia attenzione si sposta su un balcone vicino, che nella realtà fisica non esiste (la posizione di questo balcone coincide con quello che sarebbe un ipotetico balcone della stanza della libreria, adiacente alla camera da cui sono appena uscito). Sul balcone in questione c'è papa Francesco insieme ad un altro uomo non identificato, forse sempre un membro della Chiesa. Qui perdo parzialmente lucidità e ora al posto dell'amica di mia madre c'è un tizio che non conosco, il quale si affaccia al parapetto e richiama l'attenzione del papa. Non appena il papa gli si avvicina, il tizio gli lancia addosso un liquido incolore, il papa sgrana gli occhi e in pochi secondi muore soffocato. Quel liquido a quanto pare era una sostanza tossica letale, il papa stesso, un attimo prima di morire, aveva pronunciato il nome del veleno, che però ho dimenticato. Mi chiedo perché quell'uomo abbia ucciso il papa, poi il ricordo si confonde. [slpc]In seguito mi trovo a volare nel buio totale ed esprimo ad alta voce l'intento di aiutare qualcuno a raggiungere il parco in focus 27. Mentre parlo, a tratti mi percepisco sdraiato sul letto in posizione supina, in alternanza con la percezione di spostamento nel buio 3D. Dopo qualche secondo la mia vista si attiva e mi trovo a sorvolare la zona intorno a casa mia. Per spostarmi velocemente con meno sforzo mi viene in mente di usare una sorta di razzo sul quale io possa sedermi comodamente mentre è in volo. Detto fatto, un attimo dopo sono seduto su un piccolo razzo, il quale però risulta ancora un po' scomodo. Penso allora che ci vorrebbe uno schienale ed ecco che si materializza dietro di me, ora la posizione è comodissima e posso muovermi liberamente manovrando il razzo con il pensiero. Sfreccio a grande velocità, pochi istanti dopo inizio a vedere il mare e proseguo in quella direzione. Quando lo raggiungo ho un attimo di esitazione perché so che spingendomi a largo rischierei di far collassare il sogno e svegliarmi prima del tempo per la forte emozione. Mi ricordo però anche della meravigliosa esperienza del 7 agosto 2021 (quella con cui ho anche partecipato al concorso per il miglior lucido di sempre qui sul forum) nella quale ho visto cose pazzesche, dunque decido di proseguire verso il mare e spingermi a largo. L'emozione sale ma tengo botta e dopo un po' ecco la prima sorpresa: un enorme dinosauro bipede, probabilmente un carnivoro, cammina in acqua nella mia direzione. Passo accanto all'animale e ad altri dinosauri, i quali sono tutti in piedi nell'acqua, la quale a quanto pare rimane piuttosto bassa anche a decine di metri dalla riva. Ora vedo invece una sagoma umanoide, anch'essa gigante, e dall'andatura penso possa trattarsi di un gorilla tipo King Kong. Quando mi avvicino e lo vedo meglio però mi accorgo che si tratta di un uomo, un uomo gigante, piuttosto peloso e probabilmente nudo. Anche lui cammina nell'acqua con solo i piedi o al massimo le caviglie immerse. Mi tornano in mente gli scheletri giganti dell'esperienza del 7 agosto 2021, penso che potessero appartenere a questi esseri, mentre gli scheletri di animali giganti potrebbero essere stati quelli dei dinosauri che ho incontrato poco fa. Ad un certo punto curvo verso destra ed atterro da qualche parte, forse su un'isola. Qui vedo delle strutture artificiali simili a container o forse furgoni o camion riconvertiti in piccole abitazioni. Un bambino o bambina (non ricordo il sesso) mi vede, mi avvicino e gli/le chiedo dove siamo e mi risponde: << Londra >>. Vedo poi all'interno di una di queste abitazioni una donna, la quale sta parlando al telefono con qualcuno e nel frattempo mi guarda con aria diffidente. Dal linguaggio del suo corpo ho l'impressione che non si fidi di me e che abbia intenzione di fingere ospitalità nei miei confronti mentre in realtà sta già chiamando la polizia per farmi arrestare. Inizialmente cerco di farle capire che non ho cattive intenzioni ma poi lascio perdere e vado a farmi un giro. Mi dirigo verso la riva, c'è un lungomare sul quale passeggia un po' di gente. E' notte e c'è la Luna piena, la quale, dalla posizione in cui mi trovo, compare incorniciata da un arco di pietra che si trova sul bordo della strada che affaccia direttamente sul mare, creando un effetto suggestivo e spettacolare. Guardando bene mi rendo conto che la Luna è un po' più grande del normale, forse è un effetto ottico dovuto alla presenza dell'arco. Mi trovo in piedi in punto leggermente sopraelevato rispetto alla stradina e ad un certo punto salto giù in piedi direttamente in acqua (non c'è un parapetto o altri ostacoli tra la stradina e il mare) con tutti i vestiti e le scarpe. Sento le persone vicine commentare il mio gesto con una certa perplessità, probabilmente penseranno che io sia ubriaco o qualcosa del genere. Esco un attimo dall'acqua, poi ci rientro camminando lentamente. Perdo parzialmente lucidità, torno indietro e mi fermo ad osservare delle scritte, in particolare ne vedo una che non si modifica ad una seconda occhiata.[/slpc]Entro poi in un negozietto di generi alimentari, qui però la mia lucidità è ridotta al minimo e mi perdo a
mangiare dolciumi di bassa qualità
finché non mi sveglio.
May my heart be my guiding key
Hari
 
Messaggi: 184
Iscritto il: 14/04/2016, 21:01
Ha  fatto 'Mi piace': 111 volte
'Mi piace' ricevuti:: 116 volte

PrecedenteProssimo

Torna a Diario dei sogni lucidi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 33 ospiti


cron