Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni lucidi > Diario dei sogni lucidi di Hari

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 04/10/2021, 17:07

31 agosto 2021

Vivido semi lucido ore ?

Rabbia e frustrazione

Sono a lavoro e discuto con i miei colleghi perché vedo che se la prendono troppo comoda, si mettono a sedere e a chiacchierare e non andiamo avanti col lavoro. Cerco di sollecitarli a riprendere a lavorare ma loro mi ignorano e la cosa mi fa letteralmente infuriare. Inizio ad imprecare e bestemmiare e a dare pugni su un muretto e nel farlo divento semi lucido, dopodiché mi metto addirittura a lanciare dei sassi contro un edificio a circa 50 metri di distanza. Uso i miei poteri onirici per aumentare la velocità dei sassi, i quali in questo modo non solo riescono ad arrivare a quella distanza ma scalfiscono anche il muro dell'edificio. Ad un certo punto prendo un sasso più grosso, peserà almeno 5 kg, e lo lancio contro la finestra dello stesso edificio, rompendola. Subito dopo me ne pento, vedo che si affaccia alla finestra una signora ed io faccio il vago e mi allontano scendendo le scale che ora sono le gradinate di una tribuna. Perdo totalmente lucidità e torno al condominio dove dovevamo finire di pulire, il sogno continua ancora un po' in maniera un po' confusa.

13 settembre 2021

Lucido ore 4.45-6.10

[slpc]Sono in un luogo chiuso e stretto con una porta da un lato, la apro e inizia la solita serie di porte finché non vedo la luce filtrare da una di queste, la apro e finalmente sono fuori. Attraverso un breve tratto e apro un cancello mentre chiedo una bottiglietta d'acqua. Una volta aperto mi trovo davanti un signore sui 65-70 con due bottigliette in mano, me ne lascia una di cui bevo qualche sorso. Mi metto ad osservare alcuni passanti, noto un tizio dal fisico atletico che corre, un altro dai capelli a spazzola che cammina, poi un uomo asiatico (asia meridionale per la precisione) sulla quarantina. E' tutto estremamente vivido e reale, l'uomo sudasiatico porta con sé una borsa, lo vedo che la tira su con un po' di sforzo, deve essere un po' pesante. Gli chiedo se per caso vuole una bottiglietta d'acqua ma lui rifiuta in maniera anche un po' scortese. Gli dico che volevo offrirgliela perché lo avevo visto in difficoltà e ho pensato che un po' d'acqua gli avrebbe fatto bene, lui però continua con il suo atteggiamento scontroso, chiaramente irritato dalla mia presenza. Mi dice che qui l'acqua la vendono mentre fa un gesto come a dire "guardati intorno". In effetti qui è pieno di negozi e locali, non siamo certo in un luogo sperduto, forse voleva dirmi che se avesse voluto dell'acqua se la sarebbe comprata da solo. Proseguo e mi addentro in un complesso di bancarelle dove trovo una persona che chiede dell'acqua, gli do la mia bottiglietta e passo oltre.[/slpc] Ora incontro il mio amico A.T. e nel parlare con lui perdo parzialmente lucidità, poi si aggiunge anche il mio amico A.S. e la mia lucidità cala ulteriormente. Mi ritrovo a lanciare delle palline o dei sassi ai miei amici con la telecinesi per gioco ma la mia mira è storta e non riesco a colpirli.

18 settembre 2021

Lucido ore 6.00-7.40

La cantilena magica

Sono in un luogo chiuso indefinito e mi siedo su una sedia in una fila di sedie attaccate tra loro e poste a ridosso di una parete. Un tizio si siede alla mia destra, un ragazzo sui 30-35, con una folta barba biondo platino. Non è la prima volta che lo vedo, ricordo di averlo già incontrato altre volte sempre in questo posto (ricordo onirico). Ogni volta si sedeva alla mia destra, le altre volte però c'erano più sedie di distanza tra me e lui, stavolta invece è seduto su quella accanto alla mia. Non so perché ad un certo punto mi viene l'impulso di sdraiarmi verso sinistra, anche questa cosa l'avevo fatta anche le volte precedenti. Mi rimetto poi a sedere e lui mi dice qualcosa, gli dico di non far caso a quello che ho appena fatto, è una costante ogni volta che mi siedo qui, quella di buttarmi sulla sinistra. Gli dico poi che ovviamente nel caso in cui si fosse seduto alla mia sinistra mi sarei buttato a destra, altrimenti sarei finito sopra di lui e non sarebbe stato decoroso. Lui concorda, poi mentre parliamo ci ritroviamo nel seminterrato di casa mia e ci sono altre persone con noi tra cui due donne. Gironzolo un po' per il salotto, il tizio con la barba mi chiede di dirgli qualcosa riguardo alla mia primissima
infanzia, non ricordo cosa esattamente. Gli racconto quello che ricordo dei miei primi anni qui in Italia, dopo che mi sono trasferito con la mia famiglia dalla Svizzera all'età di 3 anni. In seguito [slpc]mi accorgo di stare sognando e lo ripeto più volte ad alta voce davanti agli altri << sto sognando !>> A questo punto le due donne mi vengono incontro con fare minaccioso e dicono qualcosa tipo << noi siamo...> non ricordo cosa esattamente ma era qualcosa che aveva a che fare con l'essere delle combattenti o delle assassine. Mentre lo dicono estraggono delle armi simili a spade e mi aggrediscono, io però mantengo la calma, consapevole di essere invulnerabile. Il mio corpo si fa meno denso e le due donne mi passano attraverso. Salgo le scale e me le sento ancora addosso, anche se in maniera debole Esco in strada e qui la mia vista non è più attiva. Poco dopo mi sveglio ma rimango immobile e rimpiombo subito in paralisi. Sento la presenza dell'entità sopra di me ma riesco quasi subito a liberarmene proiettandomi mentalmente fuori dal letto. Non sono quindi ancora del tutto distaccato, mi sento ancora tirare e so che se esitassi solo per un istante mi ritroverei nuovamente in paralisi. La vista comunque è già attiva ed è giorno, esco in strada e mi metto a correre, anche a quattro zampe per un tratto, finché non mi sento libero dall'attrazione dell'entità e stabilizzato nello scenario. Entro poi in una villa sulla sinistra ma non entro in casa, rimango nel cortile e guardo verso il cielo, rivolgendomi al Sé Superiore, chiedendo qualcosa che però preferisco tenere per me. Dopo un po' inizio a sollevarmi ma qui si oscura tutto e poco dopo mi ritrovo in una stanza da letto, seduto a terra con un letto matrimoniale alla mia sinistra. Sento una voce che mi dice delle cose che ricordo vagamente, tra queste cose si parla di un gatto morto e quando mi alzo in piedi vedo in effetti un gatto morto sul lato opposto della stanza, accanto ad un mobile a ridosso della parete. Poi però il gatto prende vita ed azzanna con insistenza un altro gatto. Inizialmente tendo di separarli, vedendo l'altro gatto sanguinante e ridotto piuttosto male, poi però decido di non intromettermi e lasciarli fare. Esco da una porta finestra e mi ritrovo su un balcone del tutto simile a quello della stanza degli ospiti di casa mia al primo piano. Qui sento la voce di una donna che mi chiede qualcosa, rivolgendosi a me come se io fossi uno dei protagonisti di Fullmetal Alchemist, un manga che sto leggendo attualmente. Scopro poi che per raggiungere un determinato luogo devo cantare un motivetto con una specifica frase da ripetere più volte come un mantra. Qui mi arriva un ricordo di un sogno, non so se lucido o no, in cui mi venivano date una serie di frasi da cantare, tipo formule magiche (si tratta anche questo di un ricordo onirico, non c'è traccia di quel sogno né nel mio diario né nella mia memoria da sveglio). Chiedo dunque alla donna se se le ricorda e lei risponde << se vabbé !>> come a dire "e come faccio a ricordarmele?" Però ha con sé un foglietto sul quale sono scritte tutte quante, me ne indica una, che è quella che devo cantare adesso, per raggiungere quel preciso luogo. La frase magica è "Haramel Hiralala", che ovviamente non significa nulla in italiano e, cercando poi su Google una volta sveglio, non ho trovato nessuna corrispondenza nemmeno in altre lingue. Salgo in piedi sul parapetto del balcone e mi metto a canticchiare questo motivetto con quelle due parole. Nel frattempo mi lascio andare e dopo un po' una forza invisibile mi prende e mi trasporta come accaduto in altre occasioni. Sento il classico formicolio all'addome mentre mi trovo a sorvolare il mare, poi una città con qualche grattacielo futuristico sparso qua e là. Stavolta però non è un volo dritto in una direzione, vengo invece sballottato qua e là più volte. Inoltre mi rendo conto che c'è qualcosa che non va, le proporzioni sono sballate, tutto mi sembra decisamente finto stavolta, come se fossi in un luogo chiuso e la città che vedo sotto di me fosse sul un modellino in miniatura grande quanto una stanza. Nulla a che vedere con l'esperienza del circa un mese e mezzo fa, in cui avevo sorvolato il mare e visto paesaggi incredibili. Non si tratta stavolta di un viaggio nel profondo del mio inconscio ma di una semplice elaborazione mentale superficiale, la differenza è abissale e si nota subito. Ad un certo punto chiedo di atterrare ed inizio così a muovermi verso il basso ma poco dopo si oscura tutto[/slpc] e perdo lucidità. Mi trovo a casa mia nel seminterrato pensando di essermi svegliato. Da notare che durante quello svolazzare incontrollato qua e là percepivo costantemente una pressione nella zona del primo chakra.


21 settembre 2021

Lucido ore 3.30-5.25

Lo stabilimento

[slpc]Mi trovo non ricordo come nel buio totale e mi sposto in volo in varie direzioni, pensando a dove potrei andare. Devo sbrigarmi a decidere una destinazione o finirò per ripartire dalla paralisi, invece vorrei approfittare di questo stato di coscienza per raggiungere direttamente un qualche luogo che non sia casa mia e dintorni. Inizio allora a scendere con l'intenzione di atterrare da qualche parte e ancorarmici, aggrappandomi a qualcosa. Devo pensare a qualcosa che possa trovarsi all'aperto, così da teletrasportarmi appunto all'aperto. La prima cosa che mi viene in mente è un palo di un cartello stradale, allungo le braccia e lo afferro con le mani (ricordo che la mia vista qui non è attiva, sono nel buio totale ed ho solo il tatto come punto di riferimento sensoriale). Lo sento chiaramente tra le mani ed inizio a scuoterlo per stabilizzarmi, nel farlo però il palo oscilla un po' troppo e rischia di staccarsi, non è molto stabile. Inoltre mi rendo conto che mi serve qualcosa di più specifico, devo pensare ad un luogo che conosco e dunque a qualcosa di solido che vi si trova, così sarà più facile materializzarmi lì. Mi viene in mente il lungomare della mia città e dunque il muretto che separa il marciapiede dalla spiaggia e sul quale spesso ci sediamo con i miei amici durante le passeggiate. Allungo le braccia e lo trovo subito, ci sfrego le mani sopra, lo sento come se fosse un po' più basso del normale ma va bene lo stesso. Mi ci siedo sopra e dopo un po' la mia vista si attiva, è giorno, vedo la spiaggia con lo stabilimento in primo piano e il mare sullo sfondo. Vedo i tavoli del ristorante dello stabilimento pieni di gente seduta a mangiare, a quanto pare è ora di pranzo. Passo tra i tavoli ed osservo le persone, sembra che non possano vedermi, o forse semplicemente mi stanno ignorando. Osservo i volti di alcuni di loro e quello che fanno, vedo alcuni salutarsi e parlare tra tavoli diversi, è tutto così reale sia a livello visivo che per quanto riguarda i comportamenti e le azioni delle persone.[/slpc]Ad un certo punto fermo una donna e le chiedo dove siamo, non so perché le faccio questa domanda, so già di essere nella mia città, anche se in una versione alternativa. La donna mi risponde in tono un po' canzonatorio, trattandomi come se fossi ritardato. Io mi invento che sono capitato qui per caso, che mi ero addormentato sul treno, svegliandomi poi dopo aver superato la mia destinazione e sono sceso non sapendo in che città mi trovassi. Parlando con la donna la mia lucidità cala notevolmente, nel frattempo ci troviamo a camminare sulla spiaggia, poi sul lungomare e non so perché qui siamo entrambi completamente nudi :D. Il sogno è regredito ad un livello inferiore assumendo caratteristiche assurde e grottesche. Solo da sveglio però mi renderò conto che ho sbagliato a fermarmi a parlare con questa donna, questo doveva essere solo un luogo di passaggio, un punto di partenza per raggiungere ambienti più elevati, non era qui che dovevo interagire con i personaggi, dovevo limitarmi ad osservare e memorizzare qualche dettaglio per poi passare oltre.



23 settembre 2021


Serie di lucidi ore 3.30-4.45


Episodio 1:

[slpc]Prendo lucidità mentre sono nel seminterrato di casa mia, vado in salotto, è notte e le luci sono tutte spente ma nella penombra intravedo sul tavolino davanti al divano un sacchetto con dentro dei supplì. Voglio proprio assaggiarne uno, mentre mi avvicino desidero che essi siano ancora caldi e così è, quando tocco il sacchetto infatti lo sento abbastanza caldo ma non troppo. Prendo un supplì che però non è abbastanza compatto e mi si rompe in mano in più pezzi. Salgo le scale mentre assaggio il supplì, non è male ma non mi concentro totalmente sul sapore perché allo stesso tempo devo rimanere lucido e stabilizzarmi. Arrivato al cancello, lascio quello che resta del supplì ed esco in strada, l'ambiente non è molto stabile e mi metto a scuotere il cancello per stabilizzarmi.[/slpc] Da qui però il ricordo va a confondersi con quello degli altri episodi di questa notte.

Episodio 2:

[slpc]Mi ritrovo sul letto in paralisi con l'entità che mi sta addosso e mi preme sul torace da entrambi i lati. Sento come se avessi una pressa che mi comprime il torace ad intermittenza. Ad un certo punto apro mi trovo ad aprire parzialmente gli occhi fisici, o perlomeno credo fossero quelli fisici ma non ne sono sicuro al 100 %. In ogni caso non ho alcuna intenzione di uscire dalla paralisi, mi lascio andare e al momento giusto eseguo il distacco proiettandomi fuori dal corpo. Esco in strada e la mia vista ancora non è attiva e l'attrazione del corpo fisico è ancora abbastanza forte. Riesco comunque con un po' di fatica ad allontanarmi da casa e ad attivare la vista, percorro tutta la via e mi sento ancora pesante, mi sento tirara indietro. Giro l'angolo ed è tutto ancora molto instabile, tanto che pochi istanti dopo mi ritrovo a fare di nuovo lo stesso tratto di strada. Cammino in maniera molto goffa e ad un certo punto sento una voce femminile che mi prende in giro per questo. Raggiungo una casa, entro e trovo delle persone tra cui una ragazza dall'aspetto gradevole, sembra che quella voce fosse la sua.[/slpc]A quanto pare ci conosciamo, forse è addirittura la mia ragazza, mi avvicino a lei ma qui il ricordo sfuma.

Episodio 3:

Sono nella mia stanza e c'è un mio amico ed ex compagno di liceo L. il quale, tenendo fede alla sua fama di burlone, spesso oltre i limiti del sopportabile, si mette sulla soglia della porta per non farmi passare. Io però adesso sono lucido, o almeno semi lucido e, conscio dei miei poteri, esco senza problemi attraversando il suo corpo o forse teletrasportandomi alle sue spalle (non ricordo quale delle due tecniche ho usato ma il risultato è lo stesso). Ora usciamo di casa insieme ed L. è stranamente docile e silenzioso, forse è rimasto colpito da quello che ho fatto e si sente un idiota per aver cercato di bloccare in una stanza uno che può teletrasportarsi e attraversare le pareti :D. Gli dico che deve comportarsi bene se vuole accompagnarmi, perché in caso contrario lo abbandonerò da solo in qualche posto poco gradevole, e di questi posti me ne capitano parecchi durante il cammino. Ad un certo punto si aggiunge anche il mio amico A.S. e dico loro che possono venire con me a patto che collaborino, perché se collaboriamo tutti insieme possiamo fare cose interessanti e memorabili ma se hanno intenzione di cazzeggiare (come fanno inevitabilmente nella realtà fisica ogni volta che si trovano insieme ) è meglio che io prosegua da solo. In tutto questo la mia lucidità è piuttosto bassa, altrimenti avrei sin da subito proseguito da solo, inoltre l'ambiente qui è molto instabile e mutevole. Mi trovo ad un certo punto a scavalcare dei muretti, poi il ricordo sfuma.

Episodio 4:

[slpc]Esco di casa e dopo aver percorso un tratto di strada mi ritrovo nel cortile esterno di un locale, entro con l'intenzione di attraversare una porta ed accedere ad un altro scenario[/slpc]ma da qui il
ricordo si perde.

Episodio 5: Monete

[slpc]Mi trovo nuovamente in paralisi, ancora con la compressione intermettente al torace. Stavolta però non percepisco nessuna entità, dunque mi risulta facile rilassarmi e concentrarmi sulle vibrazioni. Mi accorgo che la pressione c'è anche al centro del petto, sebbene più lieve e assolutamente non dolorosa. So che si tratta delle vibrazioni che precedono il distacco dal corpo e che tutto questo ha in qualche modo a che fare con i chakra. Penso dunque di dirigere consapevolmente questa energia attraverso i vari chakra. Ricordo l'episodio di prima in cui avevo addosso l'entità e sentivo anche un leggero fastidio alla gola, come se l'essere la stesse tastando con le sue dita. Penso inizialmente di far scivolare le vibrazioni verso il basso ma poi mi rendo conto che sarebbe una forzatura inutile, non devo far altro che lasciarle fluire verso la testa come già stanno facendo, rilassandomi e rimanendo al tempo stesso concentrato e lucido. Sento il flusso vibratorio che lentamente si sposta verso l'alto, avvolgendo tutta la zona del petto e della parte alta della schiena, poi il collo e infine la testa. Ad un certo punto mi sveglio ma mi accorgo subito che non sono nella mia stanza, sono su un letto che non è il mio in una stanza che non riconosco, con un arredamento dai colori accesi, tendenti al rosso e al blu. Mi alzo e la prima cosa che faccio è guardarmi allo specchio per vedere che aspetto ho. Decisamente non sono io, il volto che vedo è quello di un uomo tra i 30 e i 40 con i capelli corti, la barba nera incolta e occhi piuttosto piccoli. A successive occhiate allo specchio però vedo che il mio aspetto cambia, assumendo a volte tratti simili a quelli del mio corpo fisico. Osservo la stanza e mi soffermo su delle monete che trovo sopra un ripiano, in particolare su una argentata, piuttosto grande, circa 2 cm di diametro, ma sottile e leggera. Dal tipo di materiale capisco che si tratta di una moneta piuttosto vecchia, probabilmente della prima metà del '900, inoltre è un po' ossidata in alcuni punti. Non sono assolutamente un esperto di numismatica ma mi sono capitate diverse monete vecchie e non più in uso da alcuni decenni e questa mi ricorda una di quelle. Su un lato della moneta si legge chiaramente la scritta "30 SHELTON", poi altre scritte più piccole che faccio fatica a leggere anche per via dell'ossidazione. Mi sforzo comunque di leggerle e ci riesco pure ma purtroppo ho dimenticato cosa ci fosse scritto. Sull'altra faccia della moneta invece trovo raffigurati quattro uccelli con la testa di pesce in volo, degli animali ibridi uccello-pesce dunque, creature davvero bizzarre ! In seguito, tornando ad osservare il lato di prima, leggo a ridosso del bordo la scritta "1910-1970" e credo che debba trattarsi del periodo in cui questa moneta è circolata. Nel frattempo sento in sottofondo la TV accesa e c'è anche qualcun altro nella stanza che ad un certo punto esce. Ora esco anche io e scendo le scale, di sotto trovo tutto buio o quasi e assomiglia molto al piano terra di casa mia, come se la stanza da cui vengo fosse quella degli ospiti della mia casa fisica, che si trova al primo piano in cima alle scale. Torno di sopra prima che l'oscurità mi avvolga facendomi scollegare da questo ambiente, rientro nella stanza di prima e la ritrovo pressoché uguale a come l'avevo lasciata. Vedo un piccolo televisore a tubo catodico appoggiato su un mobile accanto alla porta, torno poi ad osservare le monete. Ritrovo quella di prima (o forse me l'ero portata dietro, non ricordo) ed osservo poi nel dettaglio un'altra moneta. Questa è dorata e sembra più che altro una moneta celebrativa, ha infatti su un lato il logo di un evento sportivo con la relativa scritta sotto. Si tratta dei mondiali (o forse gli europei, non sono sicuro) di atletica Spagna 2003, con tanto di bandiera spagnola riprodotta nel logo. Mi chiedo se questo evento abbia veramente avuto luogo nella realtà fisica, penso che controllerò su Google una volta sveglio. Ricordo poi di aver osservato altre monete ed aver letto delle scritte relative agli anni, come quella della prima moneta, una di queste mi pare fosse 1973 (o 1983)-1993. Sento che la mia energia si sta esaurendo e che sto per svegliarmi, dico a me stesso che devo assolutamente ricordare tutto questo e scriverlo appena sveglio.[/slpc] In realtà poi mi trovo in un falso risveglio in cui maneggio delle piccole monete dorate, dura comunque pochi istanti, poi mi sveglio davvero nella realtà fisica e mi alzo per prendere il cellulare e scrivere subito nel mio diario virtuale quello che c'era scritto e raffigurato sulle monete e poi mi rimetto a letto. In seguito, controllando su Google scopro che esiste una scala di conservazione delle monete, usata nella numismatica, denominata Sheldon, molto simile dunque alla scritta "SHELTON" che avevo trovato sulla monete. Per quanto riguarda invece il logo della competizione di atletica riportato sulla seconda moneta, non ho trovato corrispondenze con eventi sportivi di quel tipo disputati nella realtà fisica.


26 settembre 2021

Lucido 0re 6.00-7.10

Foglie e ragnatele

[slpc]Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze, sono al piano terra di casa mia, è giorno ed esco dalla porta finestra che dà sulla veranda. Appena apro la porta mi arriva una forte raffica di vento, scendo le scale e faccio il giro passando accanto all'orticello. Cammino lentamente e in tutta tranquillità e anche il vento si calma, rendendo ora più facile esaminare i vari elementi dello scenario nel dettaglio, cosa che mi ero prefissato di fare prima di uscire in strada. Osservo e tocco muri e piante, poi mi fermo ad esaminare nei dettagli alcune foglie, le sento chiaramente al tatto e noto anche delle sottilissime ragnatele tra una foglia e l'altra, è tutto iperreale. Ora scendo la rampa del garage e scuoto con una mano la serranda fino a farla tremare per diversi secondi anche dopo che ho tolto la mano. Qui però ho perso la mia iniziale concentrazione e quando esco in strada l'ambiente risulta deformato e perdo l'orientamento. Ho appena imboccato la via che inizia di fronte al cancello di casa mia ma c'è qualcosa di insolito nella posizione e nell'orientamento della strada rispetto alle case circostanti. Cerco con lo sguardo casa mia per avere un punto di riferimento e una volta avvistata prendo quella direzione, poi mi dirigo verso un incrocio[/slpc]ma qui il sogno si dissolve e mi sveglio.


28 settembre 2021

Paralisi ore 6.00 circa.

Il respiro estraneo

Mi ritrovo in paralisi ma sono ancora in uno stato confusionale ed istintivamente mi sforzo per muovermi col corpo fisico e mi ritrovo dunque fuori dalla paralisi. Qui però prendo consapevolezza della situazione e mi pento subito di essermi mosso, fortunatamente però non mi sono ancora svegliato del tutto, resto immobile e pochi istanti dopo [slpc]sono di nuovo in paralisi. Sento una pressione all'altezza del torace, lieve però stavolta, e non sento la presenza dell'entità. Sento però dietro al collo il respiro regolare di qualcuno, come se ci fosse qualcuno sdraiato accanto a me sul mio letto, cosa impossibile anche perché dormo su un letto singolo. Mi viene in mente che potrebbe essere il respiro del mio corpo fisico, così faccio un test, alterando il mio respiro per vedere se anche quello che sento come esterno si altera di conseguenza. Altero più volte il mio respiro ma quello esterno continua ad essere regolare, provo anche a trattenerlo per qualche istante ed inizialmente sembra fermarsi anche quello ma poi torno a sentirlo. Decisamente non è il respiro del mio corpo fisico, anche perché di quello ho il pieno controllo anche se sono in paralisi, non a caso è proprio alterando il respiro che riesco a svegliarmi e ad
uscire dalla paralisi a comando.[/slpc] Il respiro è il ponte di collegamento tra lo stato di veglia e quello di sonno REM e quindi di tutti i vari stati intermedi come quello della paralisi. Nella mia stanza c'è anche mio fratello che dorme in questo momento, ma il suo letto si trova a circa 2 metri da me, è possibile che durante lo stato di paralisi il mio udito sia così amplificato tanto da farmi sembrare il respiro di mio fratello come se fosse a pochi centimetri da me ? Mi sento di escludere questa ipotesi, perché se così fosse dovrei sentire anche altri rumori ben più forti provenienti da fuori la mia stanza, dato che mia madre è già sveglia ed è in bagno a prepararsi. Deve essere un'allucinazione ipnagogica uditiva, così come lo sono le voci che mi capita a volte di sentire in questo stato, oltre ai vari suoni e rumori emessi dalle entità, quando sono presenti. A quelle però ormai mi sono abituato, mentre questa cosa del respiro è solo la seconda, massimo terza volta che mi capita, ed è quella che più si avvicina a ciò che si può sentire fisicamente a quell'ora nella mia stanza.[slpc]Lascio stare questa cosa del respiro estraneo e penso di concentrarmi sulle vibrazioni per dirigerle consapevolmente, stavolta però non
ci riesco, anzi a dire il vero non sento proprio le vibrazioni questa volta. Qui la paralisi inizia a dissolversi da sola[/slpc] e un istante dopo sento i passi di mia madre che sta per entrare nella mia stanza per svegliarmi, mi sveglio un attimo prima che lei entri.
May my heart be my guiding key
Hari
 
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 08/11/2021, 18:38

8 ottobre 2021

Serie di lucidi/OBE ore 3.30.5.30

[slpc]Sono nello stato intermedio, mi alzo dal letto ma non ho il pieno controllo dei miei movimenti, mi sento tirare all'indietro ma non verso il letto bensì verso la parete opposta della mia stanza. Inizialmente tento di oppormi e prendere il controllo ma poi mi lascio andare. Vengo trascinato rapidamente verso il basso, dentro il pavimento, sottoterra e la mia vista si oscura. Continuo a scendere velocemente, avvolto da un intenso flusso vibratorio, sono curioso di scoprire dove mi porterà. Ad un certo punto smetto di percepire il movimento e mi ritrovo immobile, con una lieve percezione del mio corpo che piano piano aumenta. Intravedo una luce bianca, poi immagini varie sconnesse, mi accorgo che se penso a qualcosa questa appare al centro del mio campo visivo, seppur in maniera sbiadita. Probabilmente se concentrassi maggiormente quel pensiero l'immagine diverrebbe più nitida fino a diventare tridimensionale. Non mi soffermo però su nessuna immagine o pensiero, voglio lasciarmi andare ed aprirmi ad ogni possibilità. Dopo un po' mi percepisco in paralisi sul letto, al momento giusto mi alzo e resto qualche istante nella mia stanza, la vista è già attiva ma essendo buio riesco a malapena ad intravedere intorno a me. Esco instrada e, mentre scuoto le sbarre del cancello per stabilizzarmi, vedo passare un tizio in bicicletta che saluto anche se non so chi sia. Si tratta di un ragazzo dai capelli rossi e carnagione chiara, mai visto in vita mia. Ora do un'occhiata alla cassetta postale e leggo chiaramente due cognomi che però non sono i nostri, come se qui ci abitassero degli estranei, purtroppo però ho dimenticato quei cognomi. Proseguo con il mio piano d'azione che prevede di entrare nella casa di fronte e poi uscire da un'altra porta per raggiungere un altro scenario. Entro nel cortile della casa di fronte e vengo accolto da una donna sui 65-70, dai capelli corti e scuri, dovrebbe essere Luisa. Mi dice qualcosa, ma vengo distratto da qualcun altro che si affaccia a sua volta, un signore più o meno della stessa età della donna, brizzolato, alto circa 1.80, penso si tratti di Gianfranco. Sembra invitarmi a passare da dove si trova lui ma poi mi accorgo che stava parlando con qualcun altro alle mie spalle, dunque vado verso la signora, salendo alcuni gradini e raggiungendola sul pianerottolo. Saluto Luisa ed entriamo in casa, qui però si aggiunge un'altra persona che si mette a parlare con lei. Appena entrati i due girano a destra e io decido di non seguirli, proseguo dritto con l'intenzione di trovare subito una porta. Mi ritrovo però in un angolo della casa senza porte, da questo momento il ricordo si fa vago, passo un po' di tempo a cercare uscite passando attraverso vari luoghi, per lo più chiusi o semi aperti ma tutti abbastanza confusionari. Tra questi ricordo un episodio in cui esco su un balcone dove ci sono alcune persone, tra cu due ragazze carine appoggiate al parapetto. Le raggiungo e le saluto ma loro mi ignorano e non mi viene in mente niente da dire loro che possa suscitare il loro interesse. Meglio così a dire il vero, dato che questo è uno di quegli ambienti onirici di basso livello, abitato per lo più da forme pensiero superficiali. Non a caso, ora che sono vicino alle due ragazze, vedo che la sua immagine è sfocata e deformata. Con un salto salgo sul parapetto con l'intenzione di prendere il volo ma, come detto, questo è un ambiente di basso livello dunque estremamente instabile e mutevole, perciò mi ritrovo da tutt'altra parte. Dopo un po' di tempo trascorso a girovagare per luoghi fumosi e inconsistenti mi ritrovo a casa mia ed esco nel parcheggio dietro casa. Qui la mia vista si oscura del tutto e mi metto a sfregare le mani sull'asfalto, frustrato per la difficoltà che ho oggi di stabilizzarmi in un ambiente coerente. Passo diversi secondi a sfregare le mani tanto che ad un certo punto quasi mi bruciano, poi la vista inizia a tornare, c'è un vento forte che fa volare verso di mei dei giornali. Ne afferro uno al volo mentre sono ancora a terra, vedo che si tratta di uno di quei cataloghi delle offerte dei supermercati che vengono messi nelle cassette della posta o della pubblicità. Lo sfoglio e vedo diversi prodotti in offerta, per lo più alimentari, e leggo delle scritte in una lingua straniera che in un primo momento mi sembra rumeno, poi però leggo altre scritte che sembrano appartenere ad una lingua completamente diversa. Mi alzo e lascio andare il catalogo, l'ambiente intorno a me ora è abbastanza stabile. Percorro la discesa guardandomi intorno, è notte e vedo una luna piena bassa nel cielo dritto davanti a me, che poi però scompare dietro gli alberi per poi ricomparire enorme in un'altra zona del cielo. Nel frattempo sono arrivato in fondo alla discesa, e ho imboccato un'altra strada. Vedo la luna cambiare più volte posizione, alla fine diventa piccolissima, un pallino poco più grande delle stelle che si vedono in cielo.[/slpc]Da qui il ricordo sfuma.

9 ottobre 2021

Lucido ore 6.30-7.15

[slpc]Mi ritrovo a partire dalla mia stanza dopo una serie di episodi che ho dimenticato. Le luci sono accese ma mi rendo conto che si tratta di uno scenario di quelli di basso livello, ovattato e confuso. Vado di sopra e ora la mia vista non è più attiva e ritorna solo una volta uscito in strada. Proseguo fino ad entrare in una villetta e qui mi arriva un ricordo di un sogno fatto di recente, forse ieri notte, che ho però dimenticato e quindi non ho scritto nel mio diario. Tale ricordo riaffiora all'improvviso appena entrato in questa casa, come se fosse la stessa di quel sogno o comunque molto simile, penso che dovrei scriverlo appena sveglio. Proseguo ad esplorare la casa, mi trovo ad attraversare una sala con mobili marroni, passo davanti ad una porta aperta che dà su una stanza in cui c'è un grosso armadio marrone con la scritta bianca in verticale "COKE", in corsivo, nello stile di scrittura originale del marchio. Questo armadio e questa scritta mi fanno venire in mente un altro ricordo onirico di essere stato di recente a casa di una cugina di mia madre e che aveva in casa proprio questo mobile con questa scritta. Entro in un'altra stanza e mi guardo allo specchio, vedo il volto di una donna ma per uno strano effetto ottico lo vedo piccolo, distante. Mi guardo poi in un altro specchio e pure qui il riflesso non è regolare, anche perché lo specchio non è piatto ma ha un rilievo al centro. Riesco comunque a vedere il mio volto che risulta abbastanza fedele a quello fisico. Esco da questa stanza e proseguo la mia esplorazione, cerco una rampa di scale che conduca al piano di sopra e la trovo subito, salgo e raggiungo il primo piano, dove trovo qualcosa di inaspettato. Mi trovo infatti in un'ampia sala piena di giocattoli in esposizione, sia sugli scaffali posti a ridosso delle pareti, sia sul il pavimento. I giocattoli che si trovano sul pavimento sono tutti di dimensioni medio-grandi, tra essi ricordo dei robot giocattolo tra cui il famoso Emiglio, che io e mio fratello avevamo da bambini. Trovo ora un'altra rampa di scale e salgo ancora, arrivo dunque al secondo piano e qui trovo, sempre in un'ampia sala, delle bellissime, coloratissime e lucentissime automobili d'epoca ma anche altre cose tipo dei tavoli di calcio balilla e similari. Osservo in particolare uno di questi, un pezzo di antiquariato risalente ad almeno un secolo fa. Non si tratta del classico calcio balilla, con gli omini rossi e blu, bensì di un gioco molto più semplice e rudimentale. Una leva ad un'estremità del tavolo controlla una singola pedina che probabilmente dovrebbe servire a mandare una pallina nella buca opposta. Non mi soffermo troppo però neanche qui perché il mio obbiettivo è un altro e non voglio rischiare di perdere lucidità. Cerco una porta che conduca finalmente all'esterno, trovo invece l'ennesima rampa di scale, salgo ancora ma qui c'è un buco nella mia memoria, forse mi sono trovato a passare per un'altra sala o stanza, in ogni caso il ricordo torna che mi trovo all'aperto. E' giorno e sono in una qualche città, in un'ampia strada o piazza. Mi guardo un po' intorno ma non mi sento ancora del tutto stabilizzato in questo ambiente, sento che potrei scollegarmi da un momento all'altro. Ho bisogno di sfregarmi le mani per stabilizzarmi ma mi accorgo che ho addosso dei guanti spessi e stretti che fatico non poco per togliermi. Non appena riesco finalmente a sfilarmi i guanti mi sfrego le mani ottenendo subito una maggiore stabilità. Incontro una donna bionda sulla quarantina e penso di rivolgermi a lei per chiedere informazioni su questo posto, poi però ci ripenso e decido che prima è meglio dare un'occhiata in giro e leggere qualcosa che possa farmi capire dove mi trovo. Vedo un edicola su un lato della strada e vicino ad essa un cartello con il nome di una via, nello specifico "via delle troie". Rimango decisamente perplesso nel leggere il nome di questa strada e mi chiesto se io non abbia letto male, così guardo di nuovo e stavolta leggo "via delle tromaie". Non avevo letto male, semplicemente è comparsa una sillaba in più in mezzo alla parola iniziale, censurando così la parolaccia con una parola priva di senso :D. Mi rivolgo ora alla donna bionda e commento la stranezza del nome della via, dopodiché le chiedo il nome di questo posto e lei mi dà come risposta un nome che non ricordo, comunque una parola buffa che non sembra affatto il nome di un luogo. Lei stessa si mette a ridere subito dopo averlo pronunciato, qui mi rendo conto che forse non c'è una risposta seria alla mia domanda perché questo in cui mi trovo di fatto non è un luogo ma uno stato di coscienza onirico, forse rideva proprio perché la mia domanda appariva priva di senso dal suo punto di vista. Nel frattempo è arrivata un'altra donna, una signora sulla cinquantina, dai capelli scuri, entrambe hanno l'aria di essere delle autorità in qualche modo, persone che dirigono le cose in questo posto, che si distinguono dunque dalle persone comuni che lo popolano. Dico loro che sono un sognatore lucido ed ecco che subito iniziano a guardarmi storto e mi dicono qualcosa che non ricordo, il cui significato però sembra essere che quelli come me sono una scocciatura. A quel punto, prima che mi aggrediscano per sbattermi fuori, dico loro che non ho intenzione di creare problemi, non mi metterò a dire alla gente che siamo in un sogno o cose del genere. Dico loro che in passato l'ho fatto e ne ho pagato le conseguenze, dunque non intendo farlo di nuovo. Mi riferisco ovviamente alle aggressioni subite dagli Agenti o dai personaggi stessi ai quali dicevo di trovarsi in un sogno. Nel frattempo non so perché mi trovo accucciato per terra e faccio un po' fatica a rialzarmi in piedi, mi sento pesante. Ora la donna bionda è andata via ma c'è ancora quella dai capelli scuri alla quale chiedo suggerimenti su come raggiungere lo stato di focus 27. Non sono molto convinto a dire il vero che sia la persona giusta a cui chiederlo, sia lei che la donna bionda non hanno l'aria di essere degli individui molto affidabili. La donna mi risponde che focus 27 si trova proprio...al limite e mi indica un ponte ad alcune decine di metri di distanza da dove ci troviamo. Per darmi un'indicazione più precisa, mi dice inoltre che nel punto in cui devo andare c'è una birra, in pratica questa birra dovrebbe essere un segnale che mi farà capire che sono nel posto giusto. Non so cosa intenda per "al limite", mentre per birra immagino intenda "birreria", comunque seguo le sue indicazioni e mi dirigo correndo verso quel punto. Trovo un grande assembramento di persone nei pressi del ponte, mi fermo e do un'occhiata a quello che sembrerebbe un locale e cerco un'eventuale insegna che mi faccia capire se si tratta di una birreria. Vedo invece sul muro il disegno di un boccale di birra, dunque non mi stava dicendo di trovare una birreria, intendeva proprio una birra, anche se solo un immagine disegnata di essa. Ora so di essere nel posto giusto ma ancora non capisco come fare per raggiungere lo stato di coscienza denominato "focus 27". Qui infatti c'è parecchia confusione, e non vedo nelle vicinanze porte o portali da attraversare per accedere a livelli superiori. Mi rivolgo ad un tizio e mi viene spontaneo chiedergli se per caso è un sognatore lucido, qualcosa mi dice infatti che in base alla sua reazione capirò se è uno qualunque o se è uno di quelli che dirigono le operazioni, come le donne incontrate prima. Mi risponde di no e di non sapere di cosa sto parlando e ciò mi fa capire che non è uno dei "direttori", mi rivolgo poi ad un altro tizio e gli chiedo direttamente se è uno di loro ma non ricordo la sua risposta. In ogni caso non è la risposta verbale che mi interessa, quanto il loro modo di interagire con me, il loro sguardo ecc., da queste cose capisco se sono dei personaggi qualunque o se possiedono un grado di consapevolezza più elevato rispetto agli altri abitanti del luogo. A dire il vero, se fossi stato pienamente lucido non mi sarebbe nemmeno servito fare loro delle domande, avrei capito istintivamente la loro natura dalla loro emanazione, come accaduto con le due donne di prima e come accade di solito quando il mio livello di lucidità è abbastanza alto. Qui mi ero un po' perso e ho perso tempo a fare domande inutili, dettate più che altro dall'abitudine, a persone da cui non potevo ottenere nulla di concreto. Ora mi trovo a percorrere un tratto in discesa e raggiungo uno spiazzo in mezzo al quale si trova uno strano macchinario che potrebbe essere un mezzo di trasporto. Vedo alcune persone sedute su una specie di panchina collegata alla struttura, pare siano in attesa di qualcosa, forse proprio della partenza di quel mezzo, ammesso che lo sia. Chiedo informazioni su dove porti quel macchinario e mi viene risposto "focus 27", tuttavia mi rendo subito conto che tale risposta è dovuta alla mia aspettativa, ho posto quella domanda aspettandomi quella risposta, dunque non ha molto valore. In ogni caso non mi sembra di avere molte alternative al momento, perciò mi siedo su una delle panchine della struttura e aspetto che il macchinario si attivi. Chiedo di fare in fretta perché non mi resta molto tempo, alludendo al fatto che sto lucidando da parecchio e tra poco potrei svegliarmi. Dopo un po' lo scenario si dissolve e mi ritrovo in un ambiente completamente bianco, immerso in un intenso flusso vibratorio. Percepisco vagamente una sensazione di movimento, probabilmente generata dalle vibrazioni stesse, dalle quali ad un certo punto mi sento quasi schiacciare, anche se non provo alcun dolore. Sento inoltre che faccio fatica a respirare, una sorta di apnea ma deve trattarsi di un'impressione dovuta al fatto che mi trovo nello stato intermedio ma ancora lontano dal controllo del mio corpo fisico e quindi della respirazione. Rimango fermo in attesa ed inizio ora a percepire il risucchio sul lato sinistro del collo, sopporto anche questo e alla fine mi ritrovo nella mia stanza, seduto per terra semi paralizzato. Mi alzo a fatica e con uno sforzo mi libero di una sostanza pesante che ho attaccata addosso e la getto a terra. Ora mi sento finalmente leggero e libero, esco dalla mia stanza e vado di sopra, è tutto stabile e reale ma riesco facilmente ad aprire il portone con la telecinesi, aiutandomi con lievi gesti della mano destra. Esco e sempre con la telecinesi chiudo il portone, non riesco a chiuderlo subito però perché inizialmente non tiro abbastanza forte, poi do un colpo più deciso e la porta si chiude. Come detto mi trovo in uno scenario estremamente realistico e stabile e riuscire ad usare la telecinesi in queste condizioni è una bella soddisfazione, sembra quasi che io lo stia facendo nella realtà fisica ! Faccio lo stesso con il cancello, anche stavolta devo fare più tentativi per richiuderlo ma alla fine ci riesco. Mi incammino lungo la via che inizia di fronte al cancello grande automatico ma qui lo scenario nel frattempo si è modificato, ora mi trovo in un'altra città, lungo una strada e vedo sullo sfondo dei vecchi edifici, risalenti probabilmente all'Ottocento. Prima che io riesca a raggiungerli però inizio ad essere attaccato da individui molesti, non rappresentano una vera minaccia, poiché si tratta di forme pensiero di basso livello e posso manipolarli facilmente, tuttavia sono tanti e particolarmente insistenti. Mi libero di molti di loro, un po' afferrandoli e scaraventandoli via, altri manipolandoli mentalmente affinché smettano di aggredirmi. Siccome però sono davvero tanti e non accennano a finire mi viene l'idea di utilizzare alcuni di loro per fermare gli altri. Non posso controllarli tutti insieme ma se ne manipolo alcuni posso renderli miei alleati affinché ostacolino gli altri e mi difendano da quelli che mi sono troppo vicini. Questi ultimi infatti me li ritrovo quasi addosso all'improvviso e non ho il tempo di concentrarmi per manipolarli, così faccio intervenire quelli che sono già sotto il mio controllo per farmi da bodyguard :D, dato che voglio assolutamente evitare lo scontro fisico, che mi farebbe sprecare troppe energie. La cosa funziona ma sono davvero tanti, ho praticamente tutti i personaggi onirici contro, mi sembra di essere in Matrix, dove tutti i passanti sono potenziali "agenti".[/slpc] Alla lunga tutto ciò mi fa sprecare inevitabilmente tempo ed energia e fallisco nel mio obbiettivo. Perdo lucidità e mi perdo in scene oniriche confuse fino al risveglio.

16 ottobre 2021

Serie di lucidi ore 5.00-6.30

[slpc]Entro gradualmente in un'ipnagogica camminando e poi correndo lungo una strada di notte. Non è affollatissima ma ci sono altre persone che passeggiano, dall'aspetto sembra una via del centro di una qualche città. Passo accanto ad un albero e lo tocco per stabilizzarmi meglio ma evidentemente non abbastanza perché qualche istante dopo lo scenario si dissolve. A questo punto mi ritrovo nel buio e mi viene in mente l'obbiettivo di effettuare un recupero, ispirato dalle esperienze di Bruce Moen, di cui sto leggendo il secondo libro. Mentre vago nel buio chiedo dunque al Sé Superiore di mostrarmi qualcuno che abbia bisogno di aiuto, qui però il flusso vibratorio si fa sempre più intenso, mi ritrovo in paralisi e a tratti mi sento comprimere il torace e premere in altri punti del corpo. La compressione al torace è dolorosa e per un attimo devo uscire dalla paralisi ma poi rientro subito e chiedo di essere assistito dai cosiddetti "Aiutanti" di cui parla Bruce Moen nei suoi libri, delle guide che lo assistono nei recuperi e facilitano l'ingresso del defunto in focus 27. La mia voce è sempre più flebile, faccio sempre più fatica a parlare, ma mi lascio comunque attraversare da questa ondata e riesco a resistere fino al momento in cui posso muovermi liberamente ed alzarmi dal letto. Sono pesante e mi sento ancora l'entità addosso, riesco a liberarmene ed esco dalla mia stanza. Sento rumori poco rassicuranti provenire dal piano terra, sembra che qualcuno stia spostando pentole, padelle e altri oggetti. Mi chiedo chi sia a quest'ora, di sicuro non sono i miei nonni, deve esserci qualche intruso in casa. Vado di sopra, mettendo da parte la leggera inquietudine, la mia vista si attiva parzialmente mentre sono sulle scale ma vedo tutto sgranato e disturbato. Intravedo due individui, sembrano dei giovani, una forse è una ragazza, non sembrano minacciosi, non credo siano dei ladri. Qui vengo riattirato all'indietro e il ricordo si confonde. Più avanti mi trovo nei pressi della stazione ed imbocco il sottopassaggio, in cui c'è un sacco di gente e parecchia confusione. Mi ricordo che posso controllare questa gente e cambiare la situazione, così mi fermo sulle scale e guardando le persone nel sottopassaggio dico loro ad alta voce, quasi gridando, di fare silenzio e dopo qualche istante tutti smettono di parlare e si fermano a guardarmi. Ora, con la stessa determinazione, dico loro di andare via e quasi tutti obbediscono, rimane qualcuno al quale ripeto l'ordine con maggiore decisione e anche questi se ne vanno. Tuttavia è rimasto ancora un ragazzino sulle scale dietro di me, mi rivolgo a lui e gli ordino di andarsene ma lui non vuole saperne di obbedire, a quanto pare è uno di quelli dotati di una propria volontà. Gli dico qualcosa del tipo: << sei un tipo tosto tu, mi piaci, vieni con me ! >> E lui mi segue sulle scale che dovrebbero portare ai binari ma qui lo scenario si deforma e mi ritrovo all'interno di un edificio. Il ragazzino si ferma a parlare con un uomo seduto ad una postazione di lavoro ed ho l'impressione che mi stia segnalando come sognatore lucido, così che l'uomo faccia intervenire la sicurezza per sbattermi fuori. Entro in una stanza e vedo un altro ragazzino che mi segue, siccome non voglio distrazioni gli dico di andare a fermare il ragazzino di prima. Mi trovo a transitare per varie stanze ma lo scenario qui è poco vivido e abbastanza instabile, anche la mia lucidità non è delle migliori e non so perché mi convinco di dover trovare una certa cosa che ora però non ricordo cosa fosse. E' come una missione da compiere che mi sono autoimposto per gioco e per avere un obbiettivo preciso che non mi faccia perdere del tutto
lucidità in questa situazione confusionaria, in attesa di accedere a scenari più elevati. Non ho idea però di dove cercare questa cosa in questo labirinto, sento che è come cercare un ago in un pagliaio. Sento anche che sarebbe inutile chiedere informazioni a qualcuno in questo posto. Tra le varie stanze che mi trovo ad attraversare ricordo una piccola cucina che mi trasmette istantaneamente vaghi ricordi che non riesco a definire. La sensazione è che quella stanza fosse un ricordo della mia primissima infanzia o magari di una vita passata.[/slpc]

18 ottobre 2021

Serie di lucidi/OBE ore 2.00-4.30

[slpc]Sono nello stato intermedio, mi rotolo giù dal letto e dopo aver eseguito alcune tecniche di stabilizzazione esco dalla mia stanza con mio fratello che mi segue. Lui tenta di colpirmi con...una pila di pacchetti di fazzoletti legati non so come uno in fila all'altro lunga circa un metro, un'"arma" decisamente bizzarra e non molto efficace :D. Anche se non è qualcosa che può farmi male, comunque mi sta ostacolando e rischia di farmi perdere tempo, così mi fermo a fissarlo per qualche istante, gli ordino di tornare a letto e lui obbedisce. Vado di sopra ed esco dal portone, qui vedo che ci sono le chiavi attaccate fuori, faccio un giro di chiave per chiudere, poi però lo rifaccio nel senso opposto, lasciando dunque aperto. Esco in strada e mi dirigo verso la casa accanto alla mia, non quella di mia zia, quella sull'altro lato. Era parecchio tempo che non entravo qui, ricordo che in uno dei miei primissimi lucidi, forse il primo che io ricordi, avevo fatto irruzione proprio in questa casa. Prima di entrare vedo attraverso il cancello che nel cortile è pieno di ragazzini, suono il citofono e mi risponde una donna che dovrebbe essere la signora M. che abita qui nella realtà fisica. Si lamenta del fatto che ci siano tutti questi ragazzini nel suo giardino, a quanto pare sono entrati per recuperare un pallone che gli è caduto mentre giocavano in strada, ora però si stanno trattenendo più del dovuto e stanno facendo casino. Il cancello si apre ed entro, ignoro i ragazzini chiassosi e tiro dritto verso l'estremità opposta del giardino, con l'intenzione di attraversare il muro e sbucare in un altro scenario. Invece del muro però trovo una rete piena di squarci, uno di questi è abbastanza largo e abbastanza in basso da poterci passare, anche se devo comunque chinarmi e quasi sdraiarmi per attraversarlo. Non sono solo adesso, c'è una ragazza che deve accompagnarmi, non so perché, non c'è stato un momento in cui l'ho incontrata e ho deciso che dovesse seguirmi, semplicemente so che deve venire con me. Attraverso il buco nella rete e sbuco in un luogo completamente diverso, una stanza chiusa e buia, nella quale intravedo appena intorno a me. Mi accorgo inoltre che sono di nuovo solo, la ragazza non c'è, penso di chiamarla ma non so nemmeno il suo nome, neanche l'ho mai vista in faccia, sapevo solo che era dietro di me. Lascio perdere la ragazza e piuttosto cerco di accendere la luce urlando più volte << luce accenditi !>>. Dopo alcuni tentativi la luce si accende, cerco l'uscita e vedo una rampa di scale che scende. Proprio sulle scale però compare una ragazza combattente che so avercela con me, anche se ora non ricordo il motivo. Mi arriva il ricordo onirico che ha già tentato altre volte di aggredirmi per vendicarsi di qualcosa che le avrei fatto. Mi lancia contro degli oggetti, forse anche coltelli, ma io non ho difficoltà a respingerli o deviarli. Potrei liberarmi di lei facilmente ma non ho intenzione di colpirla, non voglio farle del male, preferirei chiarire la situazione e fare pace. Siccome però insiste ed è molto agguerrita sono costretto ad allontanarmi e seminarla, così apro la finestra, salgo sul davanzale e salto fuori rimanendo sospeso a mezz'aria. La ragazza però a quanto pare ha anticipato la mia mossa perché ora me la ritrovo anche qui fuori che continua a lanciarmi roba addosso che senza difficoltà respingo con una mano. Alla fine ci avviciniamo, riesco in qualche a farla parlare e ci chiariamo, anche se non ricordo quasi nulla di quello che mi dice, ho solo un vago ricordo di qualcosa che aveva a che fare con un'altra ragazza. Scendo poi a terra e prendo a cazzotti un tizio che mi stava dando fastidio, poi lo afferro e lo sbatto con forza sopra un tavolo. Un altro tizio invece mi lancia oggetti, paro facilmente con una mano anche questi, dopodiché lui scappa via spaventato. Sono ora nei pressi di una piazza e do un'occhiata in giro, vedo ancora il tizio di prima che corre come impazzito. Ora sono con mia madre in un'ampia piazza piena di tavoli con persone sedute a mangiare e incontriamo la ragazza di prima che ora è seduta ad uno di questi tavoli. Vado da lei e le chiedo se dunque tra noi è tutto a posto e lei dici di sì. Mi trovo poi a camminare da solo e incontro una donna che mi dice qualcosa a proposito della possibilità di contattare il Sé Superiore, sembrerebbe un suggerimento, e per una volta è un suggerimento utile. Mi stavo infatti a poco a poco perdendo, rischiando di perdere definitivamente lucidità e sprecare questa esperienza, la donna mi ha ricordato cosa sto facendo. Faccio chiarezza intorno a me e guardo verso il cielo mentre cammino lentamente, all'orizzonte vedo una sorta di tramonto ma dai colori insoliti, tipo viola e fucsia. L'atmosfera è tranquilla, sembra il momento giusto per contattare il Sé Superiore. Il ricordo qui però si confonde e mi ritrovo in seguito in una città indefinita di notte, ho perso parzialmente lucidità e raggiungo la postazione di un particolare macchinario che so essere un dispositivo per entrare nel sogno lucido. Chiedo ad una donna di poterlo usare e lei si mette a regolare una specie di antenna mentre io mi sdraio su un sedile inclinato. Dopo un po' il macchinario si attiva e chiedo di visitare un pianeta dove ci sia vita aliena intelligente. Lo scenario si dissolve e mi trovo in un buio 3D granuloso, percepisco lo spostamento finché ad un certo punto non mi trovo in una camera da letto. Scendo dal letto, intravedo appena nel buio, sento qualcuno russare e mi rendo conto che deve essere mio fratello nella realtà fisica. Anche se quella che vedo non è la mia stanza, la mia percezione è in parte già nel corpo fisico e quindi nella mia stanza fisica. In questo stato, finché la mia vista non si attiva del tutto, basta un niente per rientrare nel corpo o quantomeno nella mia stanza onirica, evito così di pensare ad essa e mi concentro sul percepire l'ambiente in cui mi trovo. Quando finalmente la luce si accende vedo che mi trovo in un salotto pieno di pupazzi in piedi sul pavimento, alti circa mezzo metro, anche un po' di più. Sono colorati e dall'aspetto bizzarro, sicuramente sono pupazzi per bambini, forse peluches, ma non mi avvicino abbastanza per poter capire di che materiale sono fatti. Esco da una porta-finestra già aperta e mi trovo ora all'aperto su un balcone, tutto intorno ci sono palazzi tra i 5 e i 7 piani, simili a quelli del centro della mia città. Prendo il volo, svolazzo un po' tra i palazzi e infine atterro nei pressi del macchinario che avevo usato per il teletrasporto, o comunque di un altro di quel tipo. Chiedo di usarlo di nuovo ma poi mi accorgo che è disattivato, inoltre qui il ricordo si fa confuso. Ad un certo punto volo via e mi viene in mente di andare a trovare M., defunto da alcuni anni e vedere come se la passa. Mi rivolgo al Sé Superiore con tale richiesta e così facendo vengo trascinato a grande velocità, forse verso il basso, forse di lato o forse in entrambe le direzioni. Schizzo nel buio veloce come un proiettile, avvolto nel flusso vibratorio, e nel frattempo cerco di stabilire un contatto con M. chiamandolo per nome. Cerco di comunicare ma è tutto completamente buio e non percepisco la presenza né sua né di nessun altro. Dopo un po' inizio a ricevere immagini di cartoni animati che forse rispondono alle mie domande. Si vede un tizio che scappa da altri tizi che gli fanno continuamente dispetti, gli lanciano cose. Mi chiedo se questa possa essere la risposta alla mia domanda sulla situazione attuale di M. Mi ritrovo poi sul letto in paralisi con il flusso vibratorio sempre più intenso e forti
pressioni sull'addome. Resisto e al momento giusto mi alzo e vado al piano di sopra, esco dal portone e la vista qui è già attiva ma intravedo appena nel buio. Esco in strada e mi trovo in un ambiente estremamente confuso e cupo, che non cambia nonostante io continui ad avanzare. Mi trovo in una sorta di limbo in cui possiedo a pieno le mie facoltà mentali ma lo scenario intorno a me non rispecchia minimamente il mio attuale stato di consapevolezza. Ciò diventa palese nel momento in cui mi fermo e mi rendo conto che nonostante l'inconsistenza dell'ambiente intorno a me, grigio e fumoso, privo di forme riconoscibili, riesco a pensare lucidamente. Capisco che è inutile forzare, mi conviene rimanere fermo e concentrarmi esclusivamente sul mantenere la lucidità, in attesa che lo scenario si formi spontaneamente intorno a me. La cosa funziona, infatti poco dopo mi ritrovo in una città abbastanza affollata, in cui incontro subito un gruppo di quattro cinesi ostili che mi sparano ma io respingo facilmente i proiettili. Questi però non si scoraggiano affatto, anzi estraggono dei coltelli e mi si avvicinano minacciosi. Con le lame ho qualche difficoltà in più rispetto ai proiettili, le percepisco infatti molto più reali, ma più che i coltelli in sé sono le quattro persone che mi si avvicinano a crearmi problemi. Il corpo a corpo per me è quasi sempre un problema nei lucidi, di solito lo evito manipolando mentalmente a distanza i potenziali aggressori, ma questi sembrano possedere una volontà non così debole come avevo creduto all'inizio. Uno di loro lascia volutamente un coltello a terra per farmelo prendere ma io capisco che è una trappola per pugnalarmi una volta che mi sarò abbassato per prendere l'arma, non ci casco e in ogni caso preferisco combattere senza. Penso di concentrare il mio intento per usare la telecinesi e colpirli con un'onda d'urto o uno spostamento d'aria, tuttavia in questo momento l'ambiente è stabile e loro troppo vicini, dunque non ne ho il tempo e il mio colpo fa cilecca. Si avvicinano ancora di più costringendomi al corpo a corpo, uno di loro mi graffia un braccio con il coltello ma in qualche modo riesco comunque ad eluderli e ad abbattere alcuni di loro prima di allontanarmi. Per qualche motivo decidono di lasciarmi stare, saggia decisione da parte loro perché stavo pian piano prendendo il pieno controllo dei miei poteri. Meglio così anche per me, poiché comunque avrei perso altro tempo prezioso e rischiato di destabilizzarmi. Mi trovo ora a leggere un cartello attaccato ad una parete o colonna, leggo la scritta due volte e non si modifica, purtroppo però non ricordo cosa ci fosse scritto. Ricordo poi un altro
frammento che non sono sicuro di come collocare cronologicamente ma si tratta di un episodio molto confuso e caratterizzato da scarsa lucidità, quindi non vale la pena riportarlo. Nell'ultima parte di questa mia lunga esperienza di stanotte mi trovo su un'altura con un tetto pochi centimetri sopra la mia testa. Percepisco subito questo scenario come uno di quelli grotteschi e finti, il fatto di avere un tetto sopra la testa in uno scenario all'aperto è un chiaro segno di ciò, anche perché questi tetti mi seguono ovunque io mi sposti, estendendosi di pari passo con il mio avanzare, che sia a piedi o in volo. Quando capita questo vuol dire che mi trovo in uno scenario onirico finto e che sono al limite di esso, proseguire in avanti o indietro è del tutto inutile, non farei altro che continuare a muovermi lungo questo bordo, rimanendo all'interno dello scenario. Mi viene dunque in mente di squarciare quel tetto e attraversare tale squarcio, ora il tetto è diventato un telo e mi riesce facile perforarlo prima con un dito e poi squarciarlo quanto basta per passarci attraverso. Non appena attraverso il varco sento un netto cambio di livello, una vibrazione/brivido mi percorre tutto il corpo, ora mi trovo in uno scenario decisamente più elevato e reale. Mi guardo intorno, è un posto che non ho mai visto prima, anzi non ho mai visto nulla del genere, è qualcosa di completamente nuovo per me, dunque faccio fatica a definire cosa sia esattamente. La mia prima impressione è che si tratti di una sorta di centro relax interplanetario, la prima cosa che vedo infatti è un essere alieno disteso su un lettino decisamente futuristico, di colore grigio e dalla forma allungata e tondeggiante. Non ho il tempo però di esaminare più da vicino perché subito mi sento chiamare per nome da qualcuno. Raggiungo questo qualcuno che mi ha chiamato, non lo vedo se non di sfuggita perché mi fa subito sedere davanti a lui, mentre lui resta dietro di me e mi parla. Non appena mi siedo vedo davanti a me quella che sembrerebbe una piscina e al di là di essa un grande schermo sul quale compare l'immagine del volto di un alieno dalla pelle grigia, occhi grandi e lunghi lobi auricolari che gli arrivano fin quasi alle spalle. Ora ascolto il tizio alieno che mi parla alle mie spalle, sento la sua voce subito dietro la mia testa e nello stesso momento noto con la coda dell'occhio alla mia destra la presenza di un qualcosa che si muove all'altezza del mio collo. Questa cosa indefinita pare muoversi al ritmo della voce dell'alieno dietro di me e ciò mi fa pensare in un primo momento che sia una parte del suo corpo che utilizza per gesticolare un po'come facciamo noi con le mani quando parliamo. Riflettendoci poi da sveglio però mi rendo conto che doveva trattarsi di una sorta di dispositivo di traduzione simultanea. Al termine di ogni sua frase infatti c'è una breve pausa in cui sento la stessa voce dire "giapponese antico" oppure "giapponese..." non ricordo gli altri aggettivi abbinati alla parola "giapponese", ma è piuttosto chiaro che quella voce mi informa sulla lingua che il tizio dietro di me sta usando per comunicare e dalla quale quindi il dispositivo stava traducendo. Dunque quella che sento non è la sua vera voce ma quella del traduttore automatico, che a quanto pare per qualche oscuro motivo si prende la briga anche di specificare la lingua usata al termine di ogni frase. Questa stranezza mi distrae dal discorso del tizio dietro di me,[/slpc] di cui quindi perdo totalmente il filo e di fatto non ricordo nulla al risveglio. Un'altra riflessione da sveglio riguarda il volto dell'alieno visto sullo schermo. In un primo momento ho pensato che si trattasse di un altro individuo presente da qualche parte in quella struttura ma ripensandoci credo che invece fosse proprio lo stesso alieno che mi stava parlando dietro di me. Quella cosa che si muoveva vicino al mio collo infatti era probabilmente proprio uno di quei lunghi lobi auricolari di quell'alieno, che a quanto pare fungeva da comunicatore/traduttore, anche se non è chiaro se fosse un dispositivo esterno o una parte del suo corpo. In ogni caso ritengo questa esperienza estremamente affascinante e intrigante, che potrebbe aprire nuovi scenari per le mie esplorazioni. Peccato non aver ricordato nulla delle parole dell'alieno, cercherò di tornare lì al più presto per parlarci di nuovo ed esplorare meglio quel luogo.


27 ottobre 2021


Sogno lucido ore 4.45-5.15

Sono al lavoro in un condominio al chiuso, sto salendo le scale e ad un certo punto diventa tutto buio e[slpc]mi rendo conto di essere in un sogno. Sono ancora un po' confuso ma mi sforzo di mantenere la lucidità e una volta uscito da una porta mi ritrovo all'aperto, di giorno, in un ambiente vivido e stabile. Mi trovo in una qualche città, in uno di quegli ambienti reali, luminosi, vivi. Vedo intorno a me diversi campi da calcetto in cemento e altre strutture che sembrano far parte di una grande area riservata ad attività sportive e ricreative. Si tratta di un ambiente molto piacevole, che emana un'energia positiva, di serenità e vitalità. Vedo a pochi metri da me uno di questi campi di calcetto, recintato, in cui dei ragazzi stanno giocando. Penso di entrare in campo e scambiare due parole con alcuni di loro, magari prima che inizino la partitella, al momento infatti sembrano intenti a riscaldarsi e fare tiri in porta. Osservo la recinzione alla ricerca di un'apertura da cui entrare, vedo un cancello su uno dei lati corti del rettangolo di gioco, lo attraverso ed entro in campo. Mi dirigo subito verso un gruppo di ragazzi vicini ad una delle due porte e mi rivolgo ad uno di loro, un giovane sui 14-16 anni. Gli chiedo se posso chiedere informazioni, poi gli chiedo come si chiama questo posto e lui risponde: << Borgo San Lorenzo...Salentino >> (fa una piccola pausa prima di dire "salentino", come se questa parola fosse un aggiunta che gli è venuta in mente dopo, ma non ho ancora capito perché). Dal nome deduco che ci troviamo nel Salento, chiedo allora se per caso siamo nella provincia di Lecce e lui risponde di sì, ma non sembra molto convinto. Ora vedo che stanno per iniziare la partitella e per un attimo sono tentato di giocare con loro ma poi mi rendo conto che sicuramente sono già al completo e mi faccio da parte. Inoltre se mi mettessi a giocare finirei col perdere lucidità. Mentre mi allontano guardo un pezzo di partitella, mi accorgo che sono in più di 5 vs 5 a giocare, probabilmente 6 vs 6. Ad un certo punto c'è un vero e proprio assedio alla porta vicino alla quale mi ero messo a parlare con quel ragazzo. C'è un batti e ribatti, salvataggi sulla linea, parate del portiere, ad un certo punto un tiro sembra destinato a finire in rete ma viene respinto da qualcuno nella mischia che non vedo perché coperto da altri. Quando la mischia si dirada al termine dell'azione vedo che a respingere il pallone è stata una donna sulla quarantina seduta per terra, probabilmente in seguito ad una parata fatta in precedenza. Proseguo e qui il ricordo si fa vago, mi ritrovo al buio, forse di nuovo nel condominio di prima, come se questa fosse una sorta di base
di partenza per avere esperienze lucide in ambienti più elevati come quello che ho appena visitato. Poco dopo infatti riprendo consapevolezza ed esco di nuovo all'aperto, ritrovandomi nella stessa città e nella stessa area di prima. Non ricordo cosa faccio in questa seconda occasione ma ricordo che ci ritorno una terza volta in seguito. Mi trovo nei pressi dello stesso campetto di prima e vedo che la partitella è finita, alcuni sono rimasti ancora sul campo ma la maggior parte dei giocatori sono andati via. Entro in campo e chiedo di poter calciare un rigore al portiere donna che ho visto prima e che si trova ancora qui. Mi mettono sul dischetto un Super Santos, storico pallone della mia infanzia e di quella di molti della mia età e più grandi. Tuttavia preferirei calciare un pallone da calcio come quello con il quale stavano giocando la partita, così ne chiedo uno e me lo danno ma è così sgonfio da non avere nemmeno più forma sferica :D. Mi accontento e lo posiziono sul dischetto ma qui a quanto pare perdo la connessione con l'ambiente intorno a me, il quale si deforma e regredisce a scenario onirico di livello medio/basso. Inizio anche a sentirmi tirare la mano sinistra, segnale forse del mio corpo fisico che mi richiama. Due ragazzini poi si sdraiano molto vicini al pallone impedendomi di calciarlo come si deve, uno di loro inoltre mi sembra anche di conoscerlo, altro segno che ormai non mi trovo più in quella città ma in un'elaborazione mentale superficiale.[/slpc]Tale regressione raggiunge livelli grotteschi quando mi ritrovo a calciare il rigore con...uno zerbino :D. Anche la mia lucidità qui è ormai agli sgoccioli, tanto che decido comunque di tirare il rigore. Lo calcio di punta, non potendo colpirlo in altro modo, e non so come passa sotto i piedi del portiere e va in gol. [slpc]In seguito mi trovo a camminare fianco a fianco con un ragazzo alto circa 1.80 che mi fa uno strano discorso di cui non ricordo quasi nulla. A dire il vero anche sul momento fatico a capire le sue parole, ricordo in particolare una frase in cui dice: << voi umani non sapete...>> non ricordo come continua, gli chiedo come mai abbia detto "voi umani" e cosa è quindi lui se non è umano. Non risponde a questa mia domanda e continua il suo discorso dicendo che quelli come lui devono spesso "bluare", fingere di fare certe cose per accontentare noi umani. Suppongo che per "bluare" intendesse "bluffare", nel discorso che ha fatto avrebbe senso. L'impressione che ho è che si stia sforzando ad esprimersi in un linguaggio per me comprensibile e inevitabilmente ogni tanto sbaglia qualche parola.[/slpc]Poi il ricordo sfuma, probabilmente perdo lucidità e mi sveglio poco dopo.

31 ottobre 2021

Serie di lucidi/OBE ore 4.30-6.45

Episodio 1: al termine di un sogno che al momento non ricordo [slpc]mi ritrovo in paralisi con una sensazione di contatto con non so cosa nella parte posteriore del collo, leggermente spostata verso sinistra. Poi inizio a sentire il flusso vibratorio che mi avvolge, rimango rilassato aspettando il momento in cui potrò muovermi. Non ricordo il momento del distacco, ricordo che in seguito esco dalla porta finestra della sala al piano terra, attraverso il giardino e raggiungo il parcheggio dietro casa. Non appena imbocco il sentiero nel campo di sterpaglie lo scenario si dissolve e mi ritrovo nel buio. Dato che sono ancora connesso allo scenario attraverso il tatto, inizialmente penso di usarlo per ancorarmi e ristabilizzarmi qui ma poi mi viene in mente che posso approfittare di questa situazione per teletrasportarmi altrove. Mi lancio perciò in avanti nel buio e mi sforzo di pensare ad un posto che conosco che sia lontano da casa mia e dalla mia città, da usare come approdo intermedio per poi spostarmi ulteriormente in qualche altro posto. Mi viene in mente la casa dei miei nonni in montagna e cerco di immaginarmi all'interno del salotto, allungo le mani alla ricerca del tavolo da tastare e quasi subito trovo una superficie solida. Dopo un po' lo scenario si materializza intorno a me ma non sono né nella casa in montagna né in nessun'altra casa che conosco. Mi trovo in quella che sembrerebbe una piccola cucina che però non riconosco, mi guardo un po' intorno cercando di memorizzare i dettagli, ripetendo anche ad alta voce quello che vedo.[/slpc] La cosa funziona solo parzialmente perché parte del ricordo si perde a causa del fatto che sono solo all'inizio di questa esperienza e i ricordi dei vari episodi successivi si sovrapporranno a questo nella mia memoria. Ricordo comunque un inferriata un po' arrugginita e delle pareti blu.

Episodio 2: [slpc]sono nello stato intermedio, mi alzo dal letto e mi guardo allo specchio, constatando che il mio aspetto è abbastanza fedele a quello fisico. Esco in strada e dopo una breve camminata entro in una villa sulla destra per usarla come passaggio dimensionale. Appena attraverso il cancello sento della musica reggaeton ad alto volume provenire da un altro lato del cortile. Raggiungo l'area da cui proviene quella musica e vi trovo una festa con un gruppo di uomini e donne, perlopiù di etnia latino americana, che ballano. Entro in casa[/slpc] ma qui la mia lucidità vacilla e il ricordo si fa vago.

Episodio 3: [slpc]riprendo lucidità più avanti, sono in compagnia di una ragazza ma non ricordo dove e quando l'ho incontrata, a dire il vero non ricordo nulla di quello che è accaduto dopo essere entrato in quella casa, però ho la sensazione che sia trascorso del tempo e che siano successe alcune cose, seppur di poco conto. Usciamo all'aperto, di notte e avendo ripreso lucidità dico alla ragazza che dobbiamo fare qualcosa per uscire da questa confusione. E' necessario porsi un obbiettivo preciso e perseguirlo, altrimenti continueremo a girare a vuoto e a perdere tempo. Mi ricordo quello che è il mio obbiettivo principale in questo periodo, ovvero raggiungere focus 27 e incontrare gli Aiutanti. Prendo per mano la ragazza e insieme saliamo in piedi su un piccolo rialzamento del terreno, le dico che dobbiamo rivolgerci al Sé Superiore, anche se mentre lo dico mi chiedo se la cosa possa funzionare anche per lei, se posso portarmela dietro mentre vengo trasportato. Le dico di fare tre respiri profondi mentre guardiamo il cielo e poi di ripetere con me la frase che pronuncerò. Mentre eseguo i tre respiri però mi sento stranamente tirare indietro e la cosa mi crea qualche difficoltà. Ora è il momento di pronunciare ad alta voce la richiesta al Sé Superiore ma in questo momento qualcosa di inaspettato attira la mia attenzione. Vedo infatti in lontananza, a circa duecento metri da noi, un enorme essere meccanico, una specie di robot quadrupede che colpisce con violenza quello che sembra un altro robot ma decisamente più piccolo. Addirittura riesce a scaraventarlo lontano verso degli edifici alle nostre spalle, rischiando quasi di colpirli ed abbatterli. E' una scena impressionante e spettacolare e resto fermo ad assistervi, ora il robot gigante viene verso di noi, ma non sembra accorgersi della nostra presenza. Si piazza infatti a pochi metri dagli edifici alle nostre spalle e capisco che non ha affatto buone intenzioni, è qui per distruggere. Deve trattarsi di qualcosa di alieno o forse pilotato da un'intelligenza artificiale ribelle, questa almeno è l'idea che mi faccio sul momento, osservandolo. Dico alla ragazza che dobbiamo allontanarci al più presto da qui per evitare di essere travolti dalla furia distruttiva della macchina. Non penso di essere in grado con i miei poteri di fermare un mostro del genere, alto e lungo decine di metri e con chissà quali armi di distruzione di massa a disposizione. Non ho affatto paura, ma non voglio nemmeno finire questa esperienza anzitempo, quindi meglio fuggire e provare magari nuovamente a contattare il Sé Superiore. Corriamo via e quando siamo abbastanza lontani da trovarci fuori dal raggio d'azione delle zampe meccaniche di quel bestione, mi volto e vedo che si è messo in una posa particolare, con la testa protesa in avanti. La testa ha forma pseudo cilindrica con un'apertura circolare al centro, in pratica è un enorme cannone e dalla posizione che ha assunto capisco che sta per sparare qualcosa di molto potente ! Un attimo dopo infatti vedo una luce azzurra accendersi all'interno della bocca della testa-cannone, sta per sparare un enorme raggio laser devastante ! A questo punto riprendiamo a correre per sfuggire a quest'arma micidiale che sicuramente avrà un raggio d'azione molto ampio. Il robot inizia a sparare il raggio laser spazzando tutta l'area davanti a sé e radendola al suolo. Dopo un po' il laser inizia però a perdere potenza e ad assottigliarsi, quando si avvicina a noi è ormai ridotto a qualche centimetro di spessore, ma sarebbe comunque sufficiente a perforare i nostri corpi se ci colpisse. Me lo vedo arrivare contro ma lo schivo all'ultimo istante, lo vedo sfilare via e rimpicciolirsi sempre di più. Ora è a 15-20 metri di distanza da noi e sta praticamente svanendo, qui però mi viene il dubbio che l'energia distruttiva non si sia del tutto esaurita e che potrebbe concludersi con un esplosione che da questa distanza potrebbe comunque travolgerci. Così istintivamente mi concentro su quella luce residua con l'intento di smorzare quell'energia ed impedire l'esplosione, per farlo mi aiuto con le mani, facendo sbattere con forza i palmi l'uno contro l'altro, come per schiacciare una zanzara. In quell'istante la luce scompare e l'esplosione non avviene, ma a dire il vero non so dire se sia stato io a fermarlo o se l'energia si stesse comunque esaurendo e non ci sarebbe stata alcuna esplosione.[/slpc] In ogni caso cambia poco, poiché comunque l'esperienza si conclude qui.

1 novembre 2021

Lucido ore 5.00-7.00

[slpc]Prendo lucidità durante lo stato ipnagogico avanzato, mi percepisco ancora parzialmente nel mio corpo sul letto ma vedo davanti a me uno scenario familiare, di una via non lontana da casa mia e in cui si trova una palazzina che vado a pulire due volte alla settimana con la ditta di pulizie. Inizio a camminare e gradualmente entro nello scenario, sono sul marciapiede e cammino fino all'incrocio, dopodiché giro a sinistra dopo un attimo di indecisione. Proseguo ed inizio a sentirmi un po' pesante, sembra che il mio corpo fisico mi stia già richiamando. Giro ad un altro incrocio[/slpc] ma poco dopo il sogno si dissolve, mi sono dimenticato di eseguire gli esercizi di mantenimento e ho finito per scollegarmi prima di riuscire a combinare qualcosa.

3 novembre 2021

Lucido ore 3.15-5.00

[slpc]Prendo lucidità all'interno di un sogno mentre sono a casa mia nel seminterrato. Vado di sopra e non appena esco avviene subito un netto cambio di livello e di scenario. Ora sono in un centro sportivo, di giorno, un ambiente molto stabile e reale. C'è un campo di calcio in erba sintetica sul quale si sta svolgendo una partita tra squadre giovanili. Io mi trovo in realtà fuori dalla recinzione del centro sportivo e avvicinandomi ad essa trovo un cartello di avviso attaccato, sul quale posso leggere una scritta che risulta assolutamente coerente e sensata e non si modifica minimamente. Purtroppo non mi sforzo di memorizzarla e l'ho completamente dimenticata, ricordo solo che si trattava di una sorta di avviso, roba tipo "accesso riservato solo agli addetti ai lavori...", cose di questo genere. Al di là della recinzione metallica c'è uno breve spazio cementato prima del terreno di gioco, forse a sua volta recintato, e su una parete o colonna vedo attaccato un altro cartello, più grande, sul quale campeggia il logo della FIGC. Ci sono delle persone al di là di questa recinzione, tra cui anche ragazzini, forse membri del club che utilizza questa struttura. Parlo con alcuni di loro chiedendo informazioni sui nomi delle squadre, più che altro per capire indirettamente se mi trovo in una città esistente anche nella realtà fisica o se si tratta di una realtà a sé stante. Non ricordo i nomi delle squadre, il ricordo a dire il vero è un po' vago, soprattutto a causa di quello che farò dopo essere andato via da qui. Quando me ne vado infatti mi ritrovo a percorrere una strada piena di stand gastronomici e mi faccio ingolosire da uno di questi,[/slpc] in questo modo perdo gradualmente lucidità e spreco quest'occasione.


8 novembre 2021

Sogno lucido ore 5.15-6.00

Sono in giardino, [slpc]prendo lucidità ed esco dal cancelletto sul retro che dà sul parcheggio dietro casa. Guardo verso il campo di sterpaglie e vedo che ci sono degli uomini che parlano tra loro in una lingua straniera, mentre guardando dalla parte opposta, verso la strada adiacente al parcheggio, vedo dei camion parcheggiati. Probabilmente queste due cose sono dovute al fatto che nella realtà fisica in quest'area attualmente c'è un cantiere per la costruzione di un palazzetto dello sport, in cui lavorano perlopiù operai rumeni e in cui la presenza dei camion che fanno avanti e indietro è una costante. Io però non vado da una parte né dall'altra, bensì cammino lentamente fissando un albero che si trovo all'incirca al centro del parcheggio, dritto davanti a me. L'ambiente è stabile e vivido, mi avvicino all'albero osservandone la folta chioma verde scuro e ad un certo punto mi trovo a guardarlo dall'alto verso il basso, è piuttosto alto, almeno 20 metri. Ora entro nel campo di sterpaglie e qui trovo un gruppo di persone che indossano una tunica bianca e un turbante dello stesso colore, tipico abbigliamento arabo. Mi avvicino ad uno di loro per fare qualche domanda, inizio col chiedergli <<chi siete ?>> Poi mi rendo conto che questa domanda possa sembrare un po' ostile, così mi rivolgo solo a lui chiedendogli come si chiama. Il tizio, un uomo sui 30-35 dalla carnagione olivastra, invece di rispondermi mi afferra il polso stringendolo con forza e mi dice << tu sei un coglione >>. Sorpreso dalla sua reazione, evito comunque di tirare via la mano per divincolarmi perché so che ciò peggiorerebbe solo le cose. Attendo che la sua presa si allenti e poi tolgo la mano, ma senza dare l'impressione di voler fuggire. Resto infatti qui cercando ancora di comunicare ma il tizio non vuole saperne e alla fine mi aggredisce e mi ritrovo a combattere corpo a corpo. So che in questo modo non ho speranze di uscirne, devo riuscire a dargli un colpo abbastanza forte da mandarlo a terra o comunque da metterlo per qualche istante fuori gioco in modo che io possa allontanarmi quanto basta per avere il tempo di concentrarmi ed usare i miei poteri. Prima che io possa farlo però ecco che arrivano i suoi amici arabi a dargli manforte, mi circondano in 3 o 4,non ho più una via di fuga e di fatto mi sbattono fuori.[/slpc]
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Hari
 
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 04/12/2021, 16:14

14 novembre 2021

Lucido/paralisi ore 5.15-6.15

Incontri con parassiti

Sono nel seminterrato, seduto a tavola al mio solito posto a mangiare un piatto di pasta al pesto. Ad un certo punto mi rendo conto che non ricordo come sono arrivato a questo punto, non ricordo di essermi preparato il pranzo e rimango per qualche istante disorientato, finché non [slpc]realizzo di essere in un sogno. Mi alzo ma non ho ancora piena mobilità, mi sento come se fossi una marionetta comandata da una forza invisibile che tiene i fili. Devo sforzarmi non poco per raggiungere le scale, ora ho anche l'impressione di essere immerso in una sorta di campo elettromagnetico. Mi guardo la mano sinistra, ha 5 dita che rimangono al loro posto, senza deformarsi. Vado di sopra ed esco in giardino, è giorno e c'è il sole ma c'è qualcosa che non quadra, innanzitutto la mia vista non è affatto nitida, non riesco a focalizzare lo sguardo, è tutto confuso, le immagini sono come sovrapposte tra loro. Faccio qualche passo, poi con un saltello rimango sospeso a mezz'aria, sperando così di liberarmi dai fili che ancora mi trattengono. Non funziona però, perché dopo essere uscito dal giardino, fluttuando a 2 o 3 metri da terra, lo scenario intorno a me inizia a sfaldarsi. Mi rivolgo dunque al Sé Superiore, facendo la richiesta che mi ero prefissato prima di addormentarmi, prima che possa pronunciarla però mi ritrovo in paralisi, avvolto nelle vibrazioni e con varie pressioni sul corpo. Sia parlare che pensare è difficile in questo stato, non riesco dunque ad esprimere il mio intento in maniera abbastanza convinta, anche perché ora ho anche l'entità parassita appiccicata addosso e percepisco una forte energia negativa. Sento l'entità che mi avvolge con quelli che ho l'impressione essere dei viscidi tentacoli (ricordo che la mia vista non è attiva in queste circostanze, dunque posso solo basarmi sul tatto e, in misura minore, sull'udito). Ad un certo punto sento anche una sensazione di lieve calore sul fianco destro, che mi dà l'impressione di avere a che fare con qualcosa di vivo, il che rendo il tutto ancor più raccapricciante. Non è il solito flusso vibratorio intenso, stavolta la larva c'è ed è più agguerrita che mai. Cerco di sopportare ma la negatività che mi pervade stavolta è troppo forte, non riesco a scacciare quella sgradevolissima sensazione di essere in qualche modo prosciugato della mia energia, per quanto irrazionale possa essere. La sensazione è proprio quella di avere addosso un parassita che risucchia la mia energia ed è qualcosa di orribile. Tentare di muovermi e divincolarmi peggiorerebbe solo le cose, la morsa dell'essere infatti si stringerebbe facendomi provare dolore intenso. Posso fare solo due cose: resistere e sopportare per chissà quanto tutto questo, finché non riesco a prendere il controllo del mio corpo astrale così che possa finalmente alzarmi; oppure arrendermi ed uscire dalla paralisi.[/slpc] L'istinto di sopravvivenza ovviamente spinge per la seconda opzione, e ogni volta mi trovo dunque a dover lottare contro questo istinto, e non sempre la mia volontà e lucidità è sufficiente ad avere la meglio su di esso. La conseguenza di questa lotta interiore è che mi trovo spesso ad uscire e rientrare più volte, finché l'ago della bilancia non pende definitivamente da una o dall'altra parte. E' quello che accade anche in questa occasione e ogni volta che torno a lasciarmi andare alla paralisi per fare un altro tentativo, è sempre più difficile poi riprendere il controllo del respiro per uscirne di nuovo. La sensazione è quella di essere risucchiato per intero e trascinato in chissà quale posto orrendo senza ritorno. Si tratta ovviamente di sensazioni generate dall'istinto di sopravvivenza che in quel momento ha una presa molto forte su di me e che spesso ha la meglio, come in questo caso. Mi sveglio dunque e cambio posizione, frustrato per la sconfitta, ma penso anche che è abbastanza presto, ho ancora tempo per dormire e potrò tentare di nuovo.


Paralisi ore 6.30-7.15

Mi trovo seduto sul divano ed inizio ad essere sopraffatto da pensieri orribili di torture, persone bruciate vive all'interno di forni e mi viene in mente che in un ipotetico inferno tutto questo potrebbe ripetersi in eterno, senza alcuna via d'uscita. Non so come mi siano venuti in mente certi pensieri, dato che la visione di inferno e paradiso intesi in senso cristiano non fanno assolutamente parte del mio sistema di credenze. In ogni caso poco dopo [slpc]mi ritrovo in paralisi con la solita entità parassita addosso, oggi non vuole proprio saperne di mollarmi. Difficile dire se siano stati quei pensieri negativi ad attirarla o se sia stata lei a generarli, probabilmente entrambe le cose, in una sorta di circolo vizioso perverso. Non sono sicuro però che si tratti della stessa entità di prima perché stavolta la sua morsa risulta più debole e riesco a liberarmi e ad alzarmi dal letto. Quando mi alzo me la sento ancora addosso ma riesco facilmente a staccarmela e gettarla a terra. Esco dalla mia stanza con la vista ancora non attiva e dopo qualche passo intravedo nel buio una fioca luce fluttuare a mezz'aria, la riconosco immediatamente dall'energia malefica che emana, è l'entità parassita. In un attimo mi è addosso e mi ritrovo dunque di nuovo in paralisi, stavolta però è tutta un'altra storia, l'entità di poco prima che ero riuscito facilmente a staccarmi di dosso era solo una forma pensiero di basso livello, questa qui invece è molto più potente e persistente. Si tratta della stessa entità dell'episodio di prima, è come se fosse rimasta in agguato nei dintorni, pronta ad assalirmi al primo accenno di lucidità da parte mia, come se si cibasse della mia consapevolezza.[/slpc]Anche in questo caso sono costretto a rinunciare e svegliarmi, oggi sono decisamente stremato e non ho la forza di lottare contro questo essere. Evidentemente devo aver accumulato troppa negatività in questa settimana, il che mi ha reso una preda succulenta per esseri di questo tipo.

18 novembre 2021

Paralisi ore ?

Per la serie "incontri con entità sgradevoli" devo annoverare anche questo breve episodio, nel quale mi ritrovo in paralisi dopo un sogno normale in cui ad un certo punto ha iniziato a girarmi la testa e mi sono sentito svenire. Vorrei alzarmi dal letto ma un'ombra grigia mi assale palpandomi il corpo in vari punti. Essendo in questo caso la mia lucidità molto bassa nemmeno provo stavolta a resistere, decido subito di uscire dalla paralisi e svegliarmi, salvo pentirmene subito dopo.

20 novembre 2021

Lucido/OBE ore 5.40-7.05

[slpc]Prendo lucidità mentre sono in cucina al piano terra di casa mia, esco in giardino ma non mi sento ancora ben integrato nello scenario, si tratta più di una via di mezzo tra sogno e stato ipnagogico. Lo scenario si dissolve e riparto dal letto, mi alzo ed esco dalla mia stanza, è tutto buio ed ho ancora fresco nella mente il ricordo delle ultime esperienze angoscianti con i parassiti e temo di incontrarne uno anche oggi. Mi metto così a canticchiare per esorcizzare tale inquietudine, mentre salgo le scale ed esco di casa. Faccio il giro, raggiungo il parcheggio dietro casa e qui lo scenario crolla di nuovo. Riparto ancora dal letto, mi alzo ed esco dalla mia stanza e qui incontro l'entità parassita, la sento emettere un verso demoniaco e raccapricciante ma stavolta non ho intenzione di arrendermi. Resisto e continuo ad avanzare, seppur con grande fatica, mi metto di nuovo a canticchiare anche se stavolta la mia voce esce strozzata e deformata. Riesco in qualche modo ad uscire in strada e qui mi volto verso l'essere che però a questo punto non ha più una forma visibile, poiché sono ormai troppo lontano dalla mia stanza e quindi dall'attrazione del mio corpo fisico. Qui però il ricordo è un po' confuso, ricordo un episodio cui mi trovo ad essere trascinato all'indietro e forse è proprio qui che avviene. In seguito riesco finalmente a raggiungere il parcheggio dietro casa, uscendo dal cancelletto sul retro, ed entro nel campo di sterpaglie. E' notte e l'illuminazione è piuttosto scarsa, anche qui il ricordo si fa vago ma in seguito riesco ad entrare finalmente nello stato mentale giusto per contattare il Sé Superiore. Chiamo a gran voce il Sé Superiore e dopo qualche istante mi sollevo in levitazione e vengo trascinato in avanti dalla Forza Invisibile. Subito si oscura tutto e mi trovo a muovermi a grande velocità, ho l'impressione di essere all'interno di un tunnel. Sento però che c'è qualcosa che ancora limita la mia velocità, sono io che sto assumendo una posa troppo contratta e ciò causa attrito e mi rallenta. Dunque mi distendo completamente, in questo modo mi lascio andare totalmente alla Forza ed infatti ecco che la velocità aumenta. Ad un certo punto mi fermo e un ambiente prende forma intorno a me, sono all'interno di una casa, sospeso in levitazione con una mano appoggiata su un divano o poltrona sotto di me. Qui la Forza Invisibile torna ad agire e vengo rapidamente trasportato da una parte all'altra della casa, come se volesse farmi vedere ogni stanza e ogni angolo dell'abitazione in breve tempo, cosa che sarebbe stata impossibile se avessi dovuto spostarmi camminando. Il ricordo purtroppo è vago a causa del fatto che in seguito ho continuato a sognare a lungo e ad un certo punto ho anche perso lucidità. La memoria degli episodi successivi, sia lucidi che non, si è sovrapposta parzialmente a questa facendomi dimenticare alcuni dettagli. Ricordo comunque che ad un certo punto mi sono trovato in un bagno e mi sono guardato allo specchio, il mio riflesso è risultato abbastanza fedele a quello fisico. Più avanti avviene un cambio di livello e per qualche istante perdo lucidità e credo di essermi svegliato nella realtà fisica. Mi trovo ad essere qualcun altro, come già mi era accaduto diverse volte nelle mie esperienze, e sono in compagnia di alcune persone che so essere i miei familiari (non i miei veri familiari ovviamente ma quelli della persona che mi trovo ad essere in quel momento). Qui riprendo lucidità, mi ricordo di non essere nella realtà fisica ma non dico nulla agli altri, faccio finta di niente rimanendo nella parte. Essi sono un uomo, una donna e una ragazzina, presumibilmente padre, madre e sorella della persone che mi trovo ad essere. Parlano tra loro e forse dicono qualcosa anche a me che però non ricordo, vorrei sapere di più su chi sono queste persone, compreso "io" e dove ci troviamo ma non so come chiederglielo senza sembrare fuori di testa ai loro occhi :D. Ad un certo punto inizio a percepire una presenza ostile, vedo una finestra aperta e ne approfitto per salire sul davanzale e spiccare il volo, evitando così una possibile aggressione. Continuo però a sentire questa presenza inquietante che mi insegue, ora sono atterrato e me la ritrovo addosso ma riesco a allontanarla colpendola con un pugno che la spedisce a diversi metri di distanza. Poi prendo di nuovo il volo e mi dirigo verso dei palazzi con l'intento di salire sempre più in alto ma non riesco a salire più di così. Distendo un braccio facendogli fare uno scatto in avanti e questo movimento mi fa accelerare, passo attraverso un edificio e proseguo ma qui il ricordo sfuma. In seguito mi trovo in paralisi a lottare contro l'entità parassita, per un attimo esco dalla paralisi e mi sveglio ma poi decido di riprovare e mi lascio andare di nuovo. Sopporto questa ondata di pressioni talvolta dolorose, soprattutto sulla colonna vertebrale, mi sento quasi piegare in due ma resisto e alla fine riesco ad alzarmi.[/slpc] L'esperienza prosegue ma qui la mia lucidità è calata e il ricordo sfuma.

22 novembre 2021

Lucido/paralisi/OBE ore 4.45-5.30

Meleum e Theta

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, mi alzo e vado di sopra, esco dal portone e qui trovo il cortile un po' diverso da come dovrebbe essere, persino il cancello da cui esco sempre è in una posizione diversa. Non mi soffermo comunque qui anche perché lo scenario è ancora instabile, e con esso anche la mia vista. Quest'ultima migliora dopo che mi tolgo gli occhiali, che mi stavano dando un po' fastidio, li lascio sul muretto ed esco in strada. Vedo una ragazzina giocherellare con un telecomando e le dico di lasciarlo stare che potrebbe cadere e rompersi, lei inizialmente obbedisce e mi sento libero di proseguire (non so perché mi turbi così tanto il fatto che la ragazzina giochi col telecomando, fatto sta che mi sento tranquillo solo quando smette di giocarci e lo posa), quando però dopo un po' mi volto vedo che ha ripreso a giocherellarci. A questo punto però la mia lucidità è aumentata e non me ne importa più, che giochi pure quanto vuole con quello che vuole ! Dopo un po' mi fermo e decido che di entrare in una delle case nelle vicinanze per usarla come passaggio dimensionale. Suono il citofono di una villetta sul lato destro della strada, anche se il cancelletto è aperto e potrei entrare. Dopo qualche istante sento la voce di una signora che dice qualcosa tipo << e mo' chi cavolo è a quest'ora ? >> (dalla luce sembrerebbe essere mattina presto, poco prima dell'alba). Poi la vedo, è una signora sulla sessantina, dai capelli corti biondi. Entro e le chiedo se posso andare in bagno, scusandomi per il disturbo, lei dice che non c'è problema e mi indica il bagno, al quale però si accede dall'esterno, senza entrare in casa. Entro e chiudo la porta e, in un momentaneo calo di lucidità, vado verso il water apprestandomi a fare pipì, poi però torno in me e mi ricordo che non sono venuto qui per fare i miei bisogni. Il bagno infatti era una scusa per poter entrare in casa e poi uscire da un'altra porta ed accedere così ad un altro scenario, sono rimasto fregato però perché questo bagno, come detto, è esterno alla casa. Comunque non è un problema perché vedo subito un'altra porta dalla parte opposta a quella da cui sono entrato, alla fine è addirittura meglio di quello che mi aspettavo, non devo nemmeno mettermi a cercare una porta, ce l'ho già qui a portata di mano. Apro la porta ma lo faccio in maniera troppo precipitosa e mi ritrovo d'un tratto nel buio. Dopo qualche istante sono in paralisi sul letto, avvolto nelle vibrazioni, subisco pressioni a tratti dolorose in vari punti del corpo anche se non percepisco la presenza dell'entità. Provo ogni tanto a muovermi ma sono ancora immobilizzato, a tratti apro gli occhi e vedo quella che inizialmente credo essere la mia stanza fisica ma poi noto che ci sono degli elementi estranei e capisco che non sono gli occhi fisici quelli che ho aperto. Rimango fermo e sopporto le pressioni dolorose, le quali si concentrano in tre punti ben definiti che corrispondono esattamente ai primi tre chakra. Avevo già notato in passato questa corrispondenza tra le pressioni (con o senza dolore) e i chakra, ed è importante precisare che queste corrispondenze risalgono a molto prima che io iniziassi a sentire parlare dei chakra. Posso dire dunque con certezza che non si tratta di mera suggestione. Mi rendo conto che in questo stato di coscienza posso lavorare su questi centri energetici dirigendo le vibrazioni e spostando le pressioni consapevolmente da un punto ad un altro, oppure semplicemente lasciare che il flusso vibratorio faccia il suo corso e verificarne gli effetti. Mi viene in mente di concentrare le vibrazioni all'altezza del quarto chakra, quello del cuore, ma non lo faccio con molta convinzione, anche per timore di sentire dolore anche in quel punto. Dopo un po' riesco a rotolarmi giù dal letto cadendo pesantemente sul pavimento, mi alzo in piedi, sono ancora un po' pesante e prima di uscire cado
di nuovo a terra ma mi rialzo subito. Vedo mio fratello che si alza dal letto e sta per uscire dalla stanza, gli do un buffetto sulla nuca per vedere come reagisce e lui emette una specie di mugugno, più o meno quello che mi aspettavo. Quello che mi sorprende però è che la sua nuca è completamente bagnata, presumibilmente di sudore, tanto che la mano con cui l'ho toccata mi rimane bagnata anche quando sono già salito al piano terra. Prima di uscire perciò vado un attimo in bagno a sciacquarmi la mano, le sensazioni sono estremamente reali e anche se so che sto sognando provo un leggero fastidio ad avere la mano bagnata e appiccicosa. Uscito dal bagno mi guardo rapidamente nello specchio che si trova appena fuori, sulla destra, e vedo che il mio aspetto è assolutamente fedele a quello fisico. Indosso pure la solita maglietta a maniche lunghe che porto quando sono a casa. Esco in strada e mi dirigo verso la casa accanto, suono il citofono, che si trova stranamente molto in alto, e sento la voce di una signora che risponde. Senza dire niente entro approfittando del fatto che il cancello è aperto, attraverso il cortile, esco dal retro e imbocco una stradina sterrata. Mi guardo intorno e mi rendo conto di non essere più nella mia città, mi trovo ora infatti in un paesaggio di campagna e a pochi metri da me vedo una strada asfaltata extraurbana che in un punto si restringe e si addentra in un bosco. Dall'altra parte della strada si trovano alcune casupole e delle montagne sullo sfondo. Penso che sarebbe bello sorvolare un paesaggio simile ma credo che difficilmente reggerei a lungo l'emozione di una visione tanto spettacolare ad una simile altezza. Ora comunque il mio obbiettivo è un altro, ovvero quello di esplorare le varie aree dell'Aldilà ed interagire con le persone che lo abitano, per poi trovare eventuali riscontri nella realtà fisica. Prendo dunque la strada asfaltata, inizialmente mi dirigo verso il bosco ma poi ci ripenso perché qui la strada va a restringersi ed anche la luce sembra ridursi. Vado dunque nella direzione opposta, cammino in mezzo alla strada per avere più spazio possibile in ogni direzione e mettere più distanza possibile tra me ed eventuali altre persone, anche se al momento sembra non esserci nessuno nei paraggi. Cammino lentamente, entrando in uno stato meditativo, vedo macchine che vengono verso di me ma non si fermano, probabilmente mi sono già spostato su un'altra frequenza e non possono vedermi. Mi sposto comunque leggermente per evitare che mi vengano addosso e disturbino la mia concentrazione. Guardo verso il cielo e mi rivolgo al Sé Superiore, chiedendo di guidarmi nell'esplorazione dell'Aldilà. Dopo qualche
istante mi sollevo in levitazione, inizio a volare e subito lo scenario si dissolve e mi ritrovo nel buio. Inizialmente mi sento trascinare verso il basso, poi forse cambio direzione, ma in questo stato di buio totale è difficile stabilire in che direzione ci si sta muovendo, anzi, probabilmente non ha nemmeno senso chiederselo. Dopo un po' le immagini iniziano tornare, sono in un luogo chiuso e mi sposto ancora, trasportato dalla Forza Invisibile. Sento una voce di qualcuno che ora è con me, dice che non vuole spostarsi nella "Bolla", perché vorrebbe interagire con l'ambiente. Anche se non ho mai usato questo termine nel raccontare le mie esperienze, capisco subito che si riferisce a quel metodo di spostamento in cui mi trovo isolato dall'ambiente che sto esplorando, pur essendo questo estremamente reale e vivido. In pratica è un modo per spostarsi velocemente senza risentire degli effetti del luogo in cui ci si trova, come l'attrito dell'aria, gli ostacoli ecc.. In pratica è come essere appunto in una bolla che mi isola da tutto il resto pur permettendomi di vedere, ma senza poter interagire con l'ambiente circostante. Sento queste parole come se fossero le mie ma non sono io a pronunciarle, è come se a parlare sia una parte di me che si è momentaneamente distaccata. Concordo perciò in parte con quello che dice, anche io voglio poter interagire con l'ambiente circostante ma capisco anche che è importante prima lasciarsi andare a questa Forza, facendo in modo che essa mi conduca dove più ho bisogno di andare. Mi trovo a fluttuare all'interno di quello che sembra un supermercato, vedo scaffali pieni di bottiglie, soprattutto di bevande gassate. Vedo in particolare delle bibite alla cola e di aranciata, ma di una marca che non conosco. Ad un certo punto mi fermo e sono in piedi vicino ad uno di questi scaffali, stappo una bottiglia di aranciata e ne bevo qualche sorso, è il sapore è proprio quello dell'aranciata gassata, anche se erano anni che non la bevevo, così come tutte le bibite gassate e zuccherate. Ora vedo che ci sono due persone con me, un uomo sulla trentina, alto circa 1.80 e dai capelli neri (il cui aspetto mi ricorda un attore famoso, ora però non ricordo quale fosse questo attore) e una donna che di cui sento solo la presenza e la voce perché si trova fuori dal mio campo visivo. L'impressione comunque è che abbia anche lei più o meno la mia età, so già che si chiama Theta, a quanto pare l'ho già incontrata altre volte, anche se da sveglio non ho alcun ricordo di questi incontri. L'uomo, rivolgendosi alla donna, dice qualcosa del tipo << ora per tornare indietro saranno affari tuoi >>, al che istintivamente intervengo io dicendo che la riporterò indietro io, anche se subito dopo mi rendo conto che non so se sarò in grado di mantenere la promessa. Io infatti so come svegliarmi e tornare alla realtà fisica in qualsiasi momento ma non ho idea di come tornare in un determinato luogo di questa dimensione, e tra l'altro non so nemmeno quale sia questo luogo in cui la ragazza deve tornare. Lei dice qualcosa che non ricordo in risposta all'uomo, dalla loro conversazione comunque capisco che lui sta per andare via, lasciandoci soli qui ad eseguire il nostro compito, che non so nemmeno quale sia. Scherzando gli dico << non sia mai che rimani pure tu per una volta eh >> come se questa non fosse la prima volta che facciamo qualcosa del genere insieme. Anche di questo non ho alcun ricordo da sveglio, ma lì per lì a quanto pare ricordavo di essere già stato con loro altre volte e che l'uomo è colui che ci accompagna di volta in volta in un determinato posto, lasciandoci poi lì a svolgere le nostre mansioni. A differenza della donna però non ricordo il suo nome, così gli dico << lei si chiama Theta, tu invece ? >> al che lui risponde qualcosa che non capisco bene inizialmente, qualcosa tipo "Melu". Gli chiedo di ripetermelo e stavolta è decisamente più chiaro: "Meleum", con l'accento sulla prima sillaba. Poi mi dice che questo è il suo cognome, al che gli chiedo di dirmi il suo nome ma mi dice di non averne alcuno, la cosa mi sembra un po' senza senso ma fa niente, lo chiamerò Meleum.[/slpc] Qui però lo scenario inizia a dissolversi e poco dopo mi sveglio.


25 novembre 2021


Lucido ore 3.30-5.00

Dopo un sogno normale di quelli caotici e grotteschi mi ritrovo sulla rampa del garage di casa mia e prendo gradualmente lucidità. [slpc]L'ambiente diventa spontaneamente estremamente stabile e reale, esco in strada e mi guardo intorno leggendo cartelli e targhe delle macchine parcheggiate e vedo che le scritte rimangono immutate da uno sguardo all'altro. Non c'è nessuno in giro ed è tutto molto tranquillo, rimango un attimo a pensare a cosa fare, mi rendo conto che non essendoci nessuno con cui parlare dovrei cambiare scenario. Entro in una villa alla mia destra, il cortile è molto ampio, la casa è a più di 20 metri dal cancello. Percorro il tratto dal cancello all'ingresso dell'abitazione e vedo che mi viene incontro una ragazza carina dai tratti vagamente orientali. Mi saluta come se ci conoscessimo, io però non ho idea di chi sia, non ho alcun ricordo di lei. Entriamo in casa e vedo sul tavolo un dolce tipo ciambellone molto invitante, probabilmente al cioccolato a giudicare dal colore. Dovrei salutare la ragazza e proseguire per la mia strada, cercando un'altra porta da cui uscire e raggiungere un ambiente più elevato. Tuttavia la ragazza mi si para davanti e, evitando di entrare nei dettagli, diciamo che tenta di sedurmi in maniera abbastanza...diretta, in realtà si comporta come se io fossi il suo compagno/marito, e inizialmente decido di stare al gioco. Quasi subito però inizio a destabilizzarmi e prima che sia troppo tardi mi tiro indietro. Lei si mostra un po' contrariata, ci è rimasta male, ora la osservo e vedo che non è più la giovane ragazza di prima, ora ha l'aspetto di una donna ultra quarantenne. La mia lucidità in ogni caso è ormai calata e mi dimentico del mio obbiettivo, tanto che mi siedo e mi metto ad assaggiare dei dolcetti. Ne prendo uno di colore scuro con una crema dentro, che la donna dice essere al gusto mirtillo ma mi avvisa che non sa di niente. Lo assaggio e in effetti è totalmente insipido, ne assaggio poi un altro di colore giallognolo con una crema dello stesso colore, presumibilmente al limone, e si rivela addirittura peggio del primo, con un sapore addirittura sgradevole. Ora sono in piedi e c'è un uomo adesso seduto al tavolo, mentre la donna è impegnata a spicciare la cucina. Riflettendo tra me e me mi rendo conto che finora la donna mi ha trattato come se fossi suo marito o compagno, ma ho l'impressione che quell'uomo sia il suo vero marito/compagno. Volevo chiederle il nome ed altre informazioni ma non sapevo come fare senza passare per matto ai suoi occhi, ora però che c'è quest'uomo con noi forse potrei convincerla che è lui il suo vero marito/compagno e che io sono un estraneo. La cosa sembra funzionare, le chiedo nomee cognome e mi risponde << Propius Postium >>, mentre l'uomo dice di chiamarsi Seri Debilisco. Due nomi e cognomi piuttosto strani e inverosimili, sembrano più che altro parole in lingua latina.[/slpc] Qui la situazione però inizia a farsi confusa, ora ci sono altre persone in casa e la mia lucidità cala ulteriormente. Ad un certo punto la donna esce su un balcone e decido di seguirla ma prima di uscire il sogno si dissolve e mi sveglio.


27 novembre 2021

Paralisi/OBE ore 5.45-7.00

Il trailer

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio in paralisi, mi sento comprimere il torace e l'entità che mi si struscia addosso. Sento il viscidume della larva su di me ma rimango immobile, in attesa di potermi muovere e alzarmi dal letto. Ad un certo punto l'essere mi bisbiglia qualcosa che non capisco bene, io però lo ignoro e mi metto a canticchiare, finché non riesco a muovermi e a rotolarmi giù dal letto, piombando sul pavimento. Mi alzo in piedi a fatica ed esco dalla mia stanza, dico a me stesso che non devo mollare, qualunque cosa accada, cado a terra ma mi rialzo e proseguo. La mia vista è sgranata, sono debole e mi gira pure la testa, è come se il parassita mi avesse succhiato parecchia energia. Non voglio dargliela vinta però stavolta, sforzandomi arrivo di sopra e quando esco dal portone, anziché trovarmi nel cortile di casa mia, mi trovo in un luogo chiuso e confuso. Proseguendo l'ambiente si stabilizza un po', entro in quella che sembra un'aula scolastica, non ci sono però studenti seduti ai banchi, c'è solo una donna dai capelli lunghi e lisci biondo platino seduta alla cattedra. Deve trattarsi di un'insegnante, avrà all'incirca quarant'anni ed è una bella donna. << Ciao, come ti chiami ? >> le chiedo mentre mi avvicino a lei, che mi risponde << Caravaggio >>. Suppongo che si tratti del cognome, così le chiedo il nome e devo farmelo ripetere più volte prima di capire bene, alla fine mi risponde spazientita: << Selina ! >> Dunque si chiama Selina Caravaggio, nome e cognome non molto comuni ma non inverosimili stavolta. Dovrei farle altre domande ma vedo che la sua immagine a tratti scompare, poi lo scenario si dissolve e mi ritrovo in paralisi. Qui inizia una serie di episodi più o meno confusi in cui mi alzo più volte dal letto ma fatico a stabilizzarmi. In uno di questi mi trovo a camminare all'interno di un edificio, un ambiente confuso e ovattato. Vedo però una porta a vetri che dà sun un ambiente all'aperto e luminoso, ne approfitto subito e non appena la attraverso percepisco un cambio di livello. Non si tratta ancora di uno di quegli ambienti super stabili e reali, sembra più uno scenario di mezzo, ma comunque più elevato di quello in cui mi trovao poco prima. Mi trovo in una strada piuttosto affollata, nel centro di una qualche città. Mi guardo intorno e noto con sorpresa che i palazzi sono completamente tappezzati da schermi televisivi di varie dimensioni che trasmettono ognuno una cosa diversa. In pratica si tratta di palazzi di vetro, solo che al posto delle vetrate trasparenti ci sono degli schermi televisivi. Alcuni di essi sono molto grandi, dei maxi schermi praticamente e ipotizzo che vengano usati per trasmettere eventi di grande rilevanza. Mi concentro su uno di questi schermi, di cui si sente anche l'audio. Sta trasmettendo il trailer di un film con i dinosauri, penso che potrebbe trattarsi di un nuovo capitolo della saga di Jurassic Park. Le immagini si susseguono e ad un certo punto sembra che questi dinosauri siano intelligenti e addirittura parlanti. Ad un certo punto una voce pronuncia una frase che mi colpisce, non ricordo le parole esatte ma il senso è questo: "se vogliamo avere una storia non possiamo avere una vita lunga". Non so spiegare perché ma so che per "storia" intendeva "storia dell'Umanità" e per "vita lunga" intendeva la durata della vita degli esseri umani intesi come specie. Mentre sento questa frase mi sto allontanando e sto salendo una rampa di scale che ricorda quella di casa mia che va dal seminterrato al piano terra. In pratica qui l'ambiente di questa città sembra fondersi con il seminterrato di casa mia. Ora però torno indietro e mi avvicino allo schermo, mentre mi avvicino vedo che il trailer sta per finire, ora stanno comparendo le scritte relative forse al titolo e alla data d'uscita ma sono troppo lontano per leggere. Quando sono abbastanza vicino trovo una schermata scura e in basso, scritte in piccolo, delle scritte tra cui una di cui ricordo chiaramente il numero 2040. Prima del numero c'erano due lettere, probabilmente le iniziali di qualcosa, forse del titolo del film ma non potrei dirlo con certezza. Più avanti mi trovo a svolazzare mentre penso ancora a quella frase del trailer. Vado verso l'alto e vedo sopra di me una barriera, una sorta di telo, simile a quello incontrato altre volte. Penso di strapparlo e passarci attraverso, lo strappo ma per qualche motivo invece di salire inizio a cadere.[/slpc]L'ambiente si dissolve prima che io riesca a risalire.


2 dicembre 2021

Lucido/OBE ore 2.45-5.00

Freddo pungente e spiaggia affollata

Vari episodi un po' confusi, ne riporto solo uno, il più significativo per stabilità e vividezza. [slpc]Mi alzo dal letto ed esco in strada, la vista si attiva, è notte e vedo che sta pioviccicando. Fin qui nulla di insolito, se non fosse che fa anche piuttosto freddo e nonostante io sia perfettamente lucido continuo a sentire freddo come se mi trovassi nella realtà fisica. Mi era capitato altre volte di sentire gli effetti della temperatura, alta o bassa che fosse, per alcuni istanti appena diventato lucido ma poi svanivano in fretta, questa volta invece rimangono per un bel po'. Essendo tuttavia perfettamente consapevole che in questa dimensione il freddo non può in alcun modo nuocermi, proseguo in tutta tranquillità senza preoccuparmi di coprirmi. In seguito lo scenario si modifica, ora è giorno e non fa più freddo, inoltre mi trovo in un'altra città, lungo una strada che ad un certo punto curva verso sinistra. Percorro la curva e vedo sbucare alla mia destra un campo di calcio, il ricordo qui è un po' vago, forse mi fermo da qualche parte ad interagire con qualche personaggio onirico. Alla fine raggiungo una spiaggia e mi sdraio sulla sabbia, rotolandomici sopra e giocandoci un po', poi mi alzo e giro un po' per la spiaggia, che è piena di belle ragazze in costume da bagno che tentano di sedurmi e devo sforzarmi di ignorarle.[/slpc] Mi dimentico di quelli che sono i miei obbiettivi e continuo a girare a vuoto finché il sogno non si dissolve.

4 dicembre 2021

Lucido ore 3.30-5.30


[slpc]Prendo lucidità mentre sono a letto nella mia stanza, in un contesto già stabile e con la vista pienamente attiva, dunque non si tratta di stato intermedio, sebbene il punto di partenza sia sempre il letto. Mi alzo e un piede mi rimane inizialmente impigliato nelle coperte, forse ultimo residuo di stato intermedio, riesco comunque a liberarlo ed esco dalla mia stanza. Una volta uscito dal portone ho per un attimo il dubbio di essermi svegliato fisicamente, essendo tutto estremamente stabile e reale. Penso di verificarlo saltando dall'ultimo gradino per vedere se rimango sospeso a mezz'aria ma poi ci ripenso, meglio non rischiare, così scendo le scale normalmente e mi accorgo di essere scalzo. Questo mi dà la conferma definitiva di essere in un sogno e mi ricordo subito la task alternativa di Daydreamer, ovvero quella di contare per alcuni secondi mentre ci si concentra sulle proprie mani, sul proprio corpo e sull'ambiente circostante. Conto i secondi fino a 10 mentre cammino lentamente verso il cancello, mi guardo le mani e pongo l'attenzione sull'ambiente intorno a me, cosa che faccio spesso anche da sveglio. Arrivo al cancello e premo il pulsante sul muro, facendo attenzione a sentirlo bene al tatto, esco e richiudo il cancello. Qui smetto di contare e mi incammino lungo la strada, tornando ogni tanto ad osservarmi rapidamente le mani e il mio corpo. Appena imboccata la via che inizia di fronte al cancello di casa mia, noto che ci sono due cartelli ad indicare il nome della strada, uno a sinistra e uno a destra. Le scritte inoltre sono diverse, sul cartello di destra c'è scritto "via Deffistelli", su quello di sinistra non ricordo. Decido di andare fino alla stazione e incontrare lì le mie guide Meleum e Theta, per poi prendere insieme un treno. Devo avvisarli però e dare loro appuntamento lì, così prendo il cellulare ma qui mi rendo conto che il sogno si sta destabilizzando così rimando la chiamata a più tardi e mi concentro sul guardarmi e sfregarmi le mani. Una volta giunto al sottopassaggio riprendo il cellulare e chiamo Theta, le dico che sono arrivato e le chiedo qual è il binario giusto, lei risponde che è il 5, a cui si accede subito appena entrati nel sottopassaggio. Io però nel frattempo sono arrivato all'incirca a metà del sottopassaggio quindi devo tornare indietro,[/slpc] il sogno però crolla prima di arrivarci.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda olrac » 06/12/2021, 22:15

Interessante quello che succede dopo la chiamata del se superiore. Quando si chiama, e capita così anche a me, spesso compare questa forza invisibile che ci fa muovere, anche a grande velocità, e sposta l'esploratore verso mete impreviste e situazioni che apparentemente non hanno una logica precisa. A me capitava di sentirmi 'tirato dentro me stesso' e di ritrovarmi a fluttuare in mezzo ambienti cosmici insieme a stelle e punti luminosi.
Le domande sono tante: cosa è questa forza?
A quale scopo avviene lo spostamento?
A cosa corrisponde esattamente il comando 'se superiore' sul corpo 'astrale'? Come traduce l'inconscio (o superconscio) questo comando?
Quali cambiamenti avvengono dopo lo spostamento?

Tu che ne pensi?...:)
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 07/12/2021, 17:28

Sono domande che mi sono fatto e mi faccio anche io, per le quali posso solo ipotizzare delle risposte. Quello che posso dire è che avevo già sperimentato qualcosa di simile in passato ma in maniera del tutto spontanea (non ero io ad invocarla ma arrivava da sola). In genere venivo tirato verso l'alto e non c'era modo di fermarmi se non svegliandomi, e di solito mi svegliavo prima del tempo per l'emozione, almeno le prime volte. Recentemente ho imparato a richiamare questa forza invisibile a comando, però ho notato delle differenze sostanziali rispetto a quando ciò avveniva in maniera spontanea. Questa forza infatti quando sono io a chiamarla non mi porta mai verso l'alto, o almeno non oltre una certa altezza. Di solito vengo sollevato leggermente da terra e poi proiettato a gran velocità in avanti o verso il basso, con lo scenario intorno a me che si dissolve. Mi ritrovo dunque a quel punto nel buio totale, per poi materializzarmi in qualche ambiente chiuso, spesso case di altre persone, oppure direttamente alla base, ovvero sul mio letto in paralisi. Quello che ha in comune con la forza spontanea che ho citato prima è il fatto che una volta partito non posso fermarmi quando lo decido io e non posso decidere la destinazione. Quello che penso è che si tratti in realtà della stessa forza, ma che il fatto che quando sono io a chiamarla non venga mai o quasi trasportato verso l'alto sia dovuto proprio al fatto che sono io a chiamarla. Se c'è una cosa che ho capito di questa forza è che ha che fare con una parte di noi che esula totalmente dal controllo della mente razionale e credo che perché funzioni al massimo delle sue possibilità ci si debba lasciare andare completamente, inibendo del tutto il pensiero. Il fatto stesso di invocarla a piacimento implica un coinvolgimento del nostro io razionale, il quale limita le possibilità di spostamento che essa offrirebbe. Non credo sia un caso che l'esperienza migliore che ho avuto sia quella in cui ho semplicemente chiesto di essere sorpreso e che mi venisse mostrato qualcosa di grandioso e spettacolare, senza fare richieste specifiche su dove andare o chi incontrare. Di contro, quando invece ancora  invocavo il Sé Superiore come fosse qualcuno che dovesse arrivare in mio servizio, ecco che mi ritrovavo di fronte ad una presenza malvagia e autoritaria che si manifestava con una voce tonante e minacciosa che mi schiacciava letteralmente, facendomi sentire impotente, una nullità. Lo scenario collassava e mi ritrovavo in paralisi schiacciato, straziato e umiliato.
In sintesi, più ci si lascia andare a questa forza, migliore sarà l'esperienza. Più si cerca di controllarla più essa ci si rivolterà contro, con conseguenze decisamente poco gradevoli.

Quello che penso è che questa forza sia l'Inconscio stesso nella sua totalità, dalla parte più "bassa" e animalesca, che potremmo chiamare Sé Inferiore, a quella più "alta", spirituale, il Sé Superiore. Come essa si manifesta dipende dal coinvolgimento del nostro ego, più esso è presente più tenderemo a scendere verso il "basso" (e quindi ai livelli più bassi ad incontrare larve, parassiti ed altri esseri spaventosi e malevoli ed a percepire emanazioni negative come paura, odio ecc.) ; più riusciamo a metterlo da parte più si riesce a salire verso l'"alto" (ai livelli più alti guide, angeli, maestri spirituali, emanazioni di pace, gioia, amore). Ovviamente come in tutte le cose esiste anche un'ampia fascia intermedia, che potremmo definire neutrale. Per quanto riguarda lo scopo dello spostamento, credo che solo l'Inconscio lo conosca, e spesso non ha alcuna intenzione di rivelarcelo :D.

Ovviamente questa è la mia opinione attuale,  basata su un'analisi approfondita delle mie esperienze. Ho cercato di sintetizzare il più possibile un concetto che ho elaborato negli anni e sto continuando ad elaborare. Sto cercando anche di esprimere questo concetto nero su bianco per conto mio, tracciando una sorta di schema che descriva il mio mondo onirico e l'interazione con l'Inconscio nelle sue varie manifestazioni. Ho iniziato ad elaborarlo alcuni anni fa e nel frattempo mi sono già trovato a modificare alcune "conclusioni" alle quali ero giunto e probabilmente ciò accadrà ancora in futuro. Credo infatti che non ci sia mai una risposta definitiva su certi argomenti.


Mi scuso per il papiro ma più di così non sono proprio riuscito a sintetizzare :D .

P.S.

Mi piacerebbe ovviamente conoscere anche la tua opinione sull'argomento :).
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 09/12/2021, 21:02

Grazie :), anche se in realtà le mie esperienze sono piene di strane entità :D e di cose che possono dare l'idea di mistico. Il mio però è stato sempre un approccio molto razionale anche nei confronti di questi elementi che di razionale hanno ben poco, almeno in apparenza. Prima di iniziare a fare certe esperienze ero molto scettico su questioni riguardanti tutti quei fenomeni cosiddetti "paranormali", poi però mi sono dovuto in parte ricredere, poiché ho avuto prova io stesso dell'effettiva esistenza di alcuni di essi. Tuttavia non li ho mai visti come qualcosa di mistico o esoterico ma semplicemente come capacità latenti dell'essere umano, non ancora esplorate dalla scienza, probabilmente soprattutto a causa della loro rarità e della difficoltà nel riprodurli a comando. Grazie alle mie esperienze mi rendo comunque conto del perché molte persone invece considerano certi fenomeni come roba mistica, proveniente da chissà quale mondo proibito, accessibile solo a pochi eletti, magari addirittura come opera del "demonio" o cose del genere. I miei incontri con certe entità negative durante le esperienze di paralisi del sonno infatti, che mi porto dietro praticamente sin da bambino, sono sempre stati accompagnati da un'aura mistica e demoniaca, suscitando in me per molto tempo grande terrore e angoscia. Ancora oggi, nonostante io sappia benissimo di cosa si tratti ed abbia imparato ormai a gestire certe situazioni, a volte mi capita di venire sopraffatto da questi esseri che continuo a percepire come qualcosa di mistico e demoniaco, soprattutto quando il mio livello di lucidità è basso. Se persino io, che sono sempre stato razionale e libero da preconcetti e sistemi di credenze, devo sforzarmi per distaccarmi dall'idea di mistico quando mi trovo in certe situazioni, posso solo immaginare cosa accada nella testa di persone che magari sono cresciute con un educazione religiosa o esoterica e che si trovino a vivere esperienze simili. Mi sono anche reso conto col tempo che un approccio un po' più mistico e meno razionale è addirittura necessario nelle mie esperienze di sogni lucidi, OBE ecc., proprio perché aiuta a lasciarmi andare a questa Forza Invisibile e dunque ad aprirmi nuove e magnifiche possibilità. Quello di fatto è il linguaggio che il nostro Inconscio utilizza per comunicare e siamo noi che dobbiamo adattarci a Lui e non il contrario :D. Ultimamente sto cercando proprio di prendere questa direzione per quanto riguarda le mie esperienze, sempre però mantenendo il mio approccio razionale quando si tratta di analizzarle una volta sveglio. Come in tutte le cose occorre trovare il giusto equilibrio, per il momento a dire il vero l'ago della bilancia pende ancora un po' troppo dal lato della razionalità, quindi ho ancora parecchio lavoro da fare :). Per quanto riguarda il testo che sto elaborando, è una cosa che ho iniziato per gioco ma che mi sta già aiutando a capire delle cose. Si tratta di uno schema in cui analizzo le caratteristiche dei vari tipi di personaggi onirici e entità (ho in mente di farne un altro in futuro che tratti invece dei vari tipi di luoghi e scenari) che popolano il mio mondo onirico/astrale, realizzato con un approccio se vogliamo un po' "fantasy" e "videoludico" :D. Ho infatti diviso l'Inconscio in Lato Chiaro e Lato Oscuro e inserito poi in seguito anche una zona neutrale, dividendo il tutto in livelli a seconda della "potenza" delle emanazioni di questi personaggi. E' una cosa che faccio per mia utilità e anche divertimento, però chissà, magari un giorno potrei decidere di condividerlo, più che altro per la curiosità di vedere se altre persone si ritrovano almeno in parte in questa mia personale interpretazione della realtà onirica/astrale. :)
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda olrac » 17/12/2021, 20:35

Hari ha scritto:Sono domande che mi sono fatto e mi faccio anche io, per le quali posso solo ipotizzare delle risposte. Quello che posso dire è che avevo già sperimentato qualcosa di simile in passato ma in maniera del tutto spontanea (non ero io ad invocarla ma arrivava da sola). In genere venivo tirato verso l'alto e non c'era modo di fermarmi se non svegliandomi, e di solito mi svegliavo prima del tempo per l'emozione, almeno le prime volte. Recentemente ho imparato a richiamare questa forza invisibile a comando, però ho notato delle differenze sostanziali rispetto a quando ciò avveniva in maniera spontanea. Questa forza infatti quando sono io a chiamarla non mi porta mai verso l'alto, o almeno non oltre una certa altezza. Di solito vengo sollevato leggermente da terra e poi proiettato a gran velocità in avanti o verso il basso, con lo scenario intorno a me che si dissolve. Mi ritrovo dunque a quel punto nel buio totale, per poi materializzarmi in qualche ambiente chiuso, spesso case di altre persone, oppure direttamente alla base, ovvero sul mio letto in paralisi. Quello che ha in comune con la forza spontanea che ho citato prima è il fatto che una volta partito non posso fermarmi quando lo decido io e non posso decidere la destinazione. Quello che penso è che si tratti in realtà della stessa forza, ma che il fatto che quando sono io a chiamarla non venga mai o quasi trasportato verso l'alto sia dovuto proprio al fatto che sono io a chiamarla. Se c'è una cosa che ho capito di questa forza è che ha che fare con una parte di noi che esula totalmente dal controllo della mente razionale e credo che perché funzioni al massimo delle sue possibilità ci si debba lasciare andare completamente, inibendo del tutto il pensiero. Il fatto stesso di invocarla a piacimento implica un coinvolgimento del nostro io razionale, il quale limita le possibilità di spostamento che essa offrirebbe. Non credo sia un caso che l'esperienza migliore che ho avuto sia quella in cui ho semplicemente chiesto di essere sorpreso e che mi venisse mostrato qualcosa di grandioso e spettacolare, senza fare richieste specifiche su dove andare o chi incontrare. Di contro, quando invece ancora  invocavo il Sé Superiore come fosse qualcuno che dovesse arrivare in mio servizio, ecco che mi ritrovavo di fronte ad una presenza malvagia e autoritaria che si manifestava con una voce tonante e minacciosa che mi schiacciava letteralmente, facendomi sentire impotente, una nullità. Lo scenario collassava e mi ritrovavo in paralisi schiacciato, straziato e umiliato.
In sintesi, più ci si lascia andare a questa forza, migliore sarà l'esperienza. Più si cerca di controllarla più essa ci si rivolterà contro, con conseguenze decisamente poco gradevoli.

Quello che penso è che questa forza sia l'Inconscio stesso nella sua totalità, dalla parte più "bassa" e animalesca, che potremmo chiamare Sé Inferiore, a quella più "alta", spirituale, il Sé Superiore. Come essa si manifesta dipende dal coinvolgimento del nostro ego, più esso è presente più tenderemo a scendere verso il "basso" (e quindi ai livelli più bassi ad incontrare larve, parassiti ed altri esseri spaventosi e malevoli ed a percepire emanazioni negative come paura, odio ecc.) ; più riusciamo a metterlo da parte più si riesce a salire verso l'"alto" (ai livelli più alti guide, angeli, maestri spirituali, emanazioni di pace, gioia, amore). Ovviamente come in tutte le cose esiste anche un'ampia fascia intermedia, che potremmo definire neutrale. Per quanto riguarda lo scopo dello spostamento, credo che solo l'Inconscio lo conosca, e spesso non ha alcuna intenzione di rivelarcelo :D.

Ovviamente questa è la mia opinione attuale,  basata su un'analisi approfondita delle mie esperienze. Ho cercato di sintetizzare il più possibile un concetto che ho elaborato negli anni e sto continuando ad elaborare. Sto cercando anche di esprimere questo concetto nero su bianco per conto mio, tracciando una sorta di schema che descriva il mio mondo onirico e l'interazione con l'Inconscio nelle sue varie manifestazioni. Ho iniziato ad elaborarlo alcuni anni fa e nel frattempo mi sono già trovato a modificare alcune "conclusioni" alle quali ero giunto e probabilmente ciò accadrà ancora in futuro. Credo infatti che non ci sia mai una risposta definitiva su certi argomenti.


Mi scuso per il papiro ma più di così non sono proprio riuscito a sintetizzare :D .

P.S.

Mi piacerebbe ovviamente conoscere anche la tua opinione sull'argomento :).






...la mia opinione in merito si basa su alcune decine di esperienze a contatto con questa 'forza'.
Penso di aver capito alcune cose:
- la forza sembra essere estranea all'esploratore ma mi sono accorto che invece sia semplicemente un comando che viene rivolto al sé superiore prima di iniziare l'avventura, magari già in stato di paralisi, e spesso quando ho utilizzato mantra per tutto il giorno. Questo causa degli effetti ritardanti che si sbloccano solo quando ci si riavvicina all'obiettivo (non so se è chiaro)
- la forza, quando viene dato il comando 'se superiore', invia il corpo astrale verso zone più interne della personalità, cioè fa arrivare il sognatore nel punto in cui c'è qualcosa che lo riguarda da vicino, e non in un punto generico di esplorazione, come se facesse il punto della situazione. Questi passaggi avvengono attraverso delle zone che nel mio caso coincidono con alcuni chackra del corpo, ma questo può essere un fattore soggettivo
- la forza in sostanza è semplicemente una riorganizzazione dell'esperienza in un ambiente nuovo, come un navigatore interno che seleziona una modalità di esperienza più intensa e soggettiva per le caratteristiche dell'esploratore
- la forza ha qualcosa che è strettamente collegato al corpo del sognatore, infatti si sente chiaramente che si viene tirati dalla testa o dal petto o dalla schiena
- la forza non è un'entità esterna (o almeno io non la percepisco così) ma può essere collegata al 3 tipo di 'corpo', cioè quello stato di coscienza di fase in cui non esiste spazio e tempo e sembra essere tutto simultaneo e dove il tatto è la vista non hanno molta importanza.
Per questo ciò che avvertiamo come spostamento in realtà è solo illusorio perché per spostarsi bisogna trascinarsi dietro il corpo e ciò risulta più difficoltoso quando si è ben stabilizzati in un ambiente onirico
olrac
 
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 20/12/2021, 21:48

Sì, è la mia vera data di nascita, grazie per gli auguri! :)
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 02/01/2022, 19:59

6 dicembre 2021

Lucido/paralisi ore 3.00-6.00

Contatto con un bambino sofferente

[slpc]Prendo lucidità non ricordo come, mi trovo inizialmente in una qualche città indefinita, poi a casa mia nel seminterrato. Vado di sopra ed esco in strada, raggiungo una zona tranquilla e silenziosa e penso che sia l'ideale per contattare il Sé Superiore. Chiedo di essere guidato dove ho bisogno di andare, senza dare alcun comando specifico, voglio lasciarmi andare il più possibile alla Forza Invisibile. Mi sollevo in levitazione ed inizio a sentire le vibrazioni che mi avvolgono, si oscura tutto e mi ritrovo sul letto in posizione supina. Percepisco una presenza nella mia stanza e sento anche una voce provenire dal letto di mio fratello. Non è lui però che parla, è la voce di un bambino, una voce disperata e sofferente che ripete più volte << sto male ! Sto malissimo ! > e altre cose che non ricordo. Avverto una forte carica di negatività, percepisco tutta la sua sofferenza, tutto questo è difficile da sostenere. Sono inquieto, penso che potrebbe trattarsi di un bambino defunto e bloccato, sento di doverlo aiutare ma al tempo stesso temo che mi si rivolti contro se tentassi di comunicare con lui. Metto da parte questa preoccupazione e gli chiedo come si chiama, al che lui risponde << Babbo Natale >>. Sono sorpreso da una simile risposta in un contesto così angoscioso, mi rivolgo di nuovo a lui e gli chiedo di dirmi nome e cognome ma lui dice di non averne. Cerco allora di capire cosa gli sia successo ma non riesco a comunicare con lui, non reagisce. Dopodiché il contatto svanisce[/slpc]e il ricordo sfuma.


7 dicembre 2021

Lucido ore 4.00-6.00

[slpc]Prendo lucidità non ricordo come, esco di casa e mio fratello mi segue. Arrivati al cancello lui mi si para davanti per non farmi uscire e mi sfida dicendomi << e ora che fai? >> So che cercare di spostarlo con la forza sarebbe controproducente, dunque lo aggiro e raggiungo la rampa del garage, dopodiché uso i miei poteri per attraversare il cancello grande automatico. Ora sono in strada e lui è rimasto dentro, per evitare però che esca e continui a disturbarmi uso ancora i miei poteri, stavolta quello del "blocco", rivolgendolo verso il cancello. Dico ad alta voce "stop !" mentre batto le mani due volte in rapida successione. Così facendo blocco il cancello per qualche secondo, il tempo sufficiente ad allontanarmi da mio fratello, che non è in grado di attraversare la materia. Raggiungo il cancello della casa accanto, entro e percorro il cortile guardandomi intorno. Vedo in lontananza sulla destra una specie di casetta di legno. Proseguo e mi trovo in uno spiazzo, a sinistra c'è un locale di cui leggo l'insegna, che si modifica leggermente da uno sguardo all'altro. Le lettere rimangono le stesse ma si mescolano tra loro formando parole diverse e prive di significato, almeno in lingue che conosco. Proseguo e raggiungo uno spiazzo più grande, anche qui c'è un locale sulla sinistra, stavolta con dei tavoli all'aperto ai quali sono sedute delle persone. Mi trovo in un ambiente dall'aspetto rustico, con spiazzi e stradine sterrate e alberi intorno. Vado verso uno di questi tavoli, al quale sono sedute due donne, una di fronte all'altra. Scelgo questo perché agli altri tavoli siedono gruppi più numerosi, qui invece ci sono sono queste due donne che tra l'altro sembrano ignorarsi, almeno in questo momento. Mi rivolgo ad una delle due, una donna sui 30-35, dai capelli neri lunghi e legati in una coda. Le chiedo se posso farle alcune domande, dicendole che è per una specie di sondaggio, lei acconsente e dice che sà già quale sarà la prima domanda. Dice di chiamarsi Lella e di essere nata qui, ma che non si ricorda quando, quando però le chiedo come si chiama questo posto non sa rispondermi. Nel frattempo mi trovo circondato da altre persone, sembra che abbiano capito che sono un sognatore lucido, così dico loro che lo sono ma che non ho alcuna intenzione di creare problemi. Dopodiché mi trovo a parlare con un ragazzo[/slpc] ma qui il ricordo è un po' vago.

8 dicembre 2021

Lucido ore 6.30-8.30

Zalandia

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, forse in seguito all'uscita da un sogno. Scendo dal letto e faccio dei saltelli in rapida successione per stabilizzarmi, poi esco dalla mia stanza. Sono nel buio, avanzo lentamente e mi aggrappo alla ringhiera mentre salgo le scale. Arrivo di sopra e una volta uscito dal portone richiamo alla mente nozioni della veglia, esercizio molto utile per aumentare la lucidità e che non facevo da un po'. Dico che oggi è il 9 dicembre 2021, dunque sbaglio di un giorno dato che oggi è l'8, ma poi non ho il tempo di correggermi perché nel premere il pulsante per aprire il cancello mi accorgo che non funziona. Devo dunque aprire il cancello manualmente, esco e lo richiudo e quando mi volto non sono già più davanti casa ma in tutt'altro luogo. Mi trovo nel centro di una grande città e c'è un gran via vai e traffico, oltre ad un continuo chiacchiericcio di fondo. Ad un certo punto vedo passare una macchina dai cui finestrini si vede Francesco Totti seduto sul sedile posteriore. La sua presenza e gli edifici circostanti, tranne alcuni che mi sembrano un po' troppo alti e fuori contesto, mi fanno pensare di essere nel centro di Roma. Mi fermo un attimo a pensare a cosa fare, forse dovrei allontanarmi dal chiasso ed accedere ad un ambiente più elevato, magari usando il vecchio metodo di entrare in un edificio per poi uscire da un'altra porta. Mi allontano un po' dalla confusione e mi trovo in una zona molto
più tranquilla. Ora è sera, mi fermo e mi guardo intorno cercando con lo sguardo qualcuno di interessante con cui parlare, qualcuno che si trovi da solo, niente gruppi, nemmeno di due persone. Vedo ad una cinquantina di metri da me un albero con sotto una panchina, sulla quale è seduto qualcuno. Avvicinandomi vedo che si tratta di una ragazza, è vestita di rosso, ha capelli lunghi, lisci e scuri e porta gli occhiali. Mi avvicino ulteriormente alla panchina e richiamo l'attenzione della ragazza, la quale però nel vedermi si alza e si allontana intimorita. Mi rendo conto che il modo in cui mi sono avvicinato deve esserle sembrato furtivo e sospetto, dunque mi scuso con lei dicendole che voglio solo farle delle domande. La seguo e dopo un po' lei si ferma e si volta verso di me, accetta di rispondere alle mie domande ma è ancora diffidente mi chiede di rimanerle a distanza. Rispetto la sua richiesta e mi fermo, nel frattempo lei cambia aspetto, ringiovanisce fino a diventare una bambina. Noto la cosa e le dico:
<< ora sei una bambina, ma va bene lo stesso >>.
<< Che posto è questo? >> le chiedo
<< Zalandia >> risponde lei
<< Cosa significa e a cosa serve questo luogo? >>
<< per me e la mia famiglia è la nostra casa >>
<< vale lo stesso anche per tutte le altre persone che ho visto e che vedo qui o ci sono anche turisti e gente di passaggio?>>
<< ci sono sia persone che vivono qui sia turisti >>.
Nel frattempo arriva un altro bambino e qui mi rendo conto che sto focalizzando troppo la mia attenzione sulla mia interlocutrice e così facendo l'ambiente intorno a me si sta destabilizzando e deformando. Chiedo allora ai due bambini di continuare a parlarmi di Zalandia mentre camminiamo e di mostrarmi così le cose direttamente. Dunque ci incamminiamo lungo una stradina illuminata da lampioni o lampade ai lati, attraversiamo anche un ponticello. I bambini mi dicono qualcosa a proposito di un individuo che è al comando di questo posto, forse il sindaco. Qui però io mi perdo in alcuni pensieri e riflessioni, mi distraggo e mi destabilizzo.[/slpc] Qui il ricordo inizia a farsi vago e poco dopo il sogno si dissolve.

17 dicembre 2021

Sogno lucido ore 4.45-5.30


Cammino nei pressi di casa mia contando i secondi, come nella task proposta da Daydreamer, solo che qui [slpc]prendo piena lucidità solo quando ho già iniziato a contare e non ricordo il momento in cui ho iniziato. Arrivato a 22 mi fermo perché mi rendo conto che mi sto leggermente destabilizzando e mi metto a sfregare le mani su un muro per recuperare la stabilità. Ora proseguo e mi accorgo di avere addosso un giacchetto che mi ingombra un po', così me lo tolgo e lo poggio tra le sbarre di un cancello a caso.[/slpc] Qui però il sogno si dissolve e mi sveglio.


18 dicembre 2021

Paralisi/lucido ore 6.00-7.58

Grande abbuffata e visita al cimitero

[slpc]Prendo lucidità al termine di un sogno in cui mi trovavo a scuola e mi ritrovo in paralisi, al momento giusto mi alzo dal letto e vado di sopra. Mentre salgo le scale sento una voce un po' inquietante, una voce disturbata, tipo alla radio quando c'è un'interferenza. Proseguo verso l'uscita ed inizio ora a sentire anche la voce di mia nonna, questa però assolutamente chiara e limpida, che parla con quella voce distorta. Penso che forse mia nonna stia parlando al telefono con qualcuno in questo momento e che io stia sentendo la sua voce fisica e la voce della persona con cui sta parlando al telefono, la quale però mi arriva distorta. Inizialmente non si capisce cosa stia dicendo quella voce, poi però mi fermo un attimo ad ascoltare e distinguo alcune parole e capisco di cosa stanno parlando. Proseguo e mi ritrovo in un luogo indefinito all'aperto, ci sono dei palazzi intorno a me, uno in particolare piuttosto alto, di almeno 20 piani ma quello che più balza all'occhio è la sua base (che comprende almeno i primi 5-6 piani), la quale ha una forma a zig zag. Osservando gli altri palazzi della zona noto che sono tutti un po' storti e asimmetrici, soprattutto per quanto riguarda la disposizione dei balconi. Entro in un luogo chiuso e mi ritrovo in un'ampia sala con tavoli pieno di cibo di ogni genere. Gironzolo tra i tavoli assaggiando dolci di ogni tipo, il cui sapore risulta reale e intenso. Ad un certo punto mi trovo il corridoio ostruito da un gruppo di uomini in giacca e cravatta intenti a mangiare in piedi nei pressi di uno di questi tavoli. Quando mi vedono arrivare però non solo si spostano per farmi passare ma addirittura si allontanano come se avessero paura di me. Un tizio dietro di me che mi accompagna dal momento in cui sono entrato in questa sala mi dice che quegli uomini mi volevano con loro, ma io gli rispondo che non mi sembra proprio visto il loro comportamento. Raggiungo il tavolo dal quale si stavano servendo quegli uomini e prendo un dolcetto ripieno di Nutella, poi proseguo a camminare e guardarmi intorno mentre gusto il dolcetto. Non ci sono solo dolci ma anche roba salata, noto in particolare dei supplì, sui quali normalmente mi avventerei come un avvoltoio :D, adesso però con ancora il sapore di Nutella in bocca non mi pare il caso :D. In ogni caso decido che è ora di uscire, ho già perso fin troppo tempo ad ingozzarmi come se non ci fosse un domani. Chiedo all'accompagnatore di condurmi all'uscita ma poi vedo una scalinata che sale e la imbocco. La scalinata però porta al buio e un attimo dopo mi ritrovo sul letto in paralisi, dopo un po' inizio a sentire anche la presenza della solita entità sopra di me ma resto tranquillo e al momento giusto mi alzo. L'entità però mi segue e qui parte una lotta corpo a corpo che prosegue per tutte le scale fino al piano terra. Arrivati in cima alle scale la osservo mentre continuiamo a scambiarci dei colpi, è una sagoma completamente nera e senza volto, più bassa di me. Ad un certo punto la afferro e me la porto dietro mentre esco dal portone e corro veloce fino a raggiungere la strada. Qui la lascio andare in modo da avere un confronto faccia a faccia, pensando che ormai essa sia troppo debole per aggredirmi di nuovo. Mi sbagliavo però perché subito mi salta addosso e sono costretto a bloccarla di nuovo. Provo un senso di fastidio e devo sforzarmi per resistere alla tentazione di colpirla ancora. Penso che dovrei piuttosto cercare di farci pace ed integrarla, tuttavia non mi fido a lasciarla andare di nuovo. Provo a comunicare mentre la tengo ferma tra le mani, convinto di avere io il controllo. Così facendo però mi distraggo e poco dopo mi rendo conto che sono di nuovo semi paralizzato e che l'essere mi sta tenendo sospeso a qualche centimetro da terra. Non so come liberarmene adesso, di questo passo finirò col ripartire dalla paralisi, ho solo perso tempo finora. Poi però vedo davanti a me una macchina parcheggiata e istintivamente mi viene da aggrapparmi ad essa con una mano, facendo leva, e con l'altra mi stacco l'essere di dosso e lo scaravento a terra. Finalmente me ne sono liberato, almeno per il momento non mi disturberà più. Cammino e mi accorgo che non sono più davanti casa mia, mi trovo infatti in una strada ai cui lati ci sono dei portici disposti uno accanto all'altro, tutti uguali tra loro, con colonne e architravi di colore bianco e rosa molto chiaro. Per qualche motivo ho l'impressione di trovarmi in una specie di cimitero e che questi portici siano dunque delle tombe riservate però a persone importanti oppure appartenenti ad una famiglia facoltosa. Entro in uno di questi portici ma non trovo niente che assomigli ad una lapide, trovo però una piccola pietra con delle incisioni. Si legge chiaramente la scritta Villadoria e accanto o sotto di essa due numeri romani divisi da un trattino e seguiti dalla scritta sec. a.C. Ricordo per intero solo il secondo numero: "VI", il primo aveva sicuramente una "C" ma non ricordo cosa ci fosse prima, comunque la scritta appariva suppergiù in questo modo: ...C-VI sec. a.C. Sempre sulla stessa pietra vi è poi incisa l'immagine di una grossa villa o forse castello,
con delle alte guglie a punta. Su un'altra pietra leggo invece dei nomi e cognomi, di cui ricordo un certo "Arrison" (ricordo solo il cognome), poi a parte leggo "Ford". Mi viene subito spontaneo collegare i due cognomi all'attore Harrison Ford, anche se qui sono riportati appunto come due cognomi separati e senza la H iniziale di "Harrison". Trovo anche una piccola figura di un animale a quattro zampe, non ricordo però che animale fosse.[/slpc] Poco dopo il tutto si dissolve e mi sveglio.



20 dicembre 2021

Lucido/OBE ore 3.00-5.45


Cammino per strada guardando sul cellulare video e immagini che parlano di yoga e meditazione. Ricordo in particolare l'immagine di un gruppo di persone in meditazione davanti ad una sorta di palco rialzato sul quale si trova un uomo, sulla cui testa splende una forte luce bianca. Inizio poi a sentire una voce che parla di esseri provenienti da mondi sottili che talvolta intervengono nel nostro mondo fisico, risultando però invisibili ai più. Mi viene mostrato un filmato in cui si vedono delle persone entrare in un locale e so che ora verranno mostrati uno o più di questi esseri extradimensionali che normalmente non vediamo ma che in questo caso la telecamera è riuscita a riprendere. Io però distolgo lo sguardo, non voglio vedere come sono fatti attraverso dei video che potrebbero essere dei falsi, voglio prima vederli con i miei occhi senza filtri. Sento ancora la voce che parla mentre io mi trovo ora a fluttuare in aria in ambiente nebbioso. [slpc]Dopo qualche istante mi ritrovo nella mia stanza sul letto e subito mi rotolo giù sul pavimento. Lo sento al tatto con le mani ma qui sento anche la voce di mio padre nella realtà fisica, dato che mi trovo in uno stato di sonno molto leggero. Non mi ritrovo però subito nel
corpo fisico, mi sento destabilizzare ma rimango ancora qualche istante in OBE. Cerco di allontanarmi il prima possibile dalla mia stanza e quindi dagli stimoli fisici[/slpc] ma non faccio in tempo, mi ritrovo nel corpo fisico, sveglio.


23 dicembre 2021

Lucido ore 21.30-3.30

La fotografia

[slpc]Prendo lucidità mentre sto camminando in un luogo chiuso che sembrerebbe un supermercato. Cammino lentamente, mantenendo un certo grado di presenza e ripetendo più volte ad alta voce << sto sognando e sono lucido >>.[/slpc] Il sogno però si dissolve quasi subito e perdo lucidità. Mi trovo ora seduto ad un tavolo a maneggiare dei piccoli dischetti simili a monete, con lettere scritte o incise su di essi. Osservo poi una fotografia in cui si vede parte della facciata di una chiesa antica, con una piccola nicchia nella parete nella quale c'è una statuina, probabilmente di un santo. Inizialmente mi sembra di riconoscere quello che vedo come qualcosa che si trova nella mia città o che comunque ho già visto dal vivo. Ora però vedo un'altra foto che prende uno spazio più ampio, come se la foto di prima fosse una sorta di zoom di questa. Si vede la stessa nicchia nel muro con la statua e qualche metro più in là un ampia scalinata di pochi gradoni che conduce all'ingresso della chiesa. Non esiste niente del genere nella mia città, qui però ho una specie di dejavu, ricordo di aver già visto queste foto e di aver pensato anche quella volta in un primo momento di star guardando qualcosa di familiare, per poi ricredermi dopo aver visto la seconda foto.


24 dicembre 2021

Paralisi/OBE ore 3.30-5.30

[slpc]Mi trovo in paralisi in posizione supina, sento una forte pressione al centro della fronte che aumenta sempre di più di intensità. Non la contrasto però, cerco anzi di assecondarla e sfruttarla poiché sento che può aprirmi delle nuove possibilità di esplorazione. Dopo un po' inizio a sentirmi sollevare, mi stacco completamente e mi sento sparare verso l'alto. Dopo qualche istante inizio ad intravedere il cielo notturno con le stelle, poi anche dei pianeti, ma è una visione poco chiara, molto sbiadita e offuscata. Vorrei spostarmi verso uno di questi pianeti ed atterrarci per esplorarlo ma ciò non accade e alla fine mi ritrovo di nuovo al punto di partenza, in paralisi. Ho dei flash che non riesco a collocare cronologicamente nei quali mi sono trovato ad alzarmi dal letto ma in una stanza che non è la mia stanza fisica, in una casa sconosciuta. Più avanti sono di nuovo in paralisi in posizione supina e stavolta concentro intenzionalmente le vibrazioni al centro del petto, provando lo stesso tipo di pressione di prima, ma in un punto diverso. Non accade però nulla di particolare stavolta, non provo alcuna emozione né sensazione particolare e dopo un po' mi alzo normalmente dal letto. Mi guardo intorno e mi accorgo di non essere nella mia stanza, bensì nella stessa stanza di prima, di cui ho vaghi flash. C'è una piccola saletta comunicante con la stanza in cui mi trovo con un balcone in fondo. Per il momento rimango nella stanza e mi guardo allo specchio, il mio volto è piuttosto fedele a quello fisico, ho però delle escoriazioni appena al di sopra del labbro superiore. Ora esco dalla camera ma non verso la saletta, bensì verso un piccolo corridoio dove ci sono diverse porte, almeno 4 o 5. Mi arriva una lieve sensazione di inquietudine, le porte sembrano condurre tutte in ambienti bui e e senza via d'uscita, non ha senso attraversarle, meglio tornare indietro ed uscire dal balcone. Raggiunto il balcone salto sul parapetto e mi lascio andare, atterrando su un balcone più grande sottostante, su della ghiaia che ricopre tutto lo spazio del balcone.[/slpc] Nel frattempo inizio a percepire una presenza alle mie spalle che mi accompagna e mi parla e man mano, mentre la mia lucidità cala, prende sempre di più il controllo. Di fatto ora agisce al posto mio, io sono ancora consapevole di essere in un sogno ma non sono io a decidere cosa fare e cosa dire, mi sento come telecomandato e non faccio nulla per oppormi, rimango totalmente passivo. Raggiungo una ragazza bionda che a quanto pare conosco già e mi perdo in attività erotiche con lei. Come detto però non sono io ad agire, semplicemente assecondo questa personalità alternativa che ha preso temporaneamente il mio posto, e mi trovo a fare e dire cose che sono del tutto estranee al mio modo di essere.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/02/2022, 18:06

4 gennaio 2022

Lucido ore 5.00-5.45


Quattro chiacchiere al bar

Sono a casa al piano terra, seduto sulla poltrona a parlare con mia nonna che è seduta sul divano. Divento semi lucido e faccio levitare il divano con lei sopra ed altre cose, tra cui un cuscino che cerco di prendere al volo ma ci riesco solo dopo alcuni tentativi.[slpc]Prendo piena lucidità e decido di uscire, so che tra poco suonerà la sveglia, dovrei avere ancora un po' di tempo per un'esplorazione ma devo fare in fretta. Mi precipito fuori e, mentre corro verso il cancello, sento la voce di mia madre che mi sta chiamando e temo che sia quella fisica e che quindi sto per svegliarmi. Fortunatamente non è così perché rimango stabilmente nel sogno, ma lo prendo come un ulteriore avvertimento a sbrigarmi. Ovviamente, come spesso accade, più si ha fretta più si viene ostacolati dalle situazioni più improbabili. Il pavimento del vialetto infatti è stranamente accidentato, con le mattonelle mezze rotte, storte e rialzate, il che mi crea qualche difficoltà. Esco comunque in strada e proseguo dritto e di corsa lungo la strada che inizia di fronte al cancello di casa mia. Ad un certo punto sento un bruciore al braccio destro, come se mi fossi scorticato strusciando su qualcosa, devo aver urtato un muro o qualcosa di metallo sporgente mentre uscivo di casa. Sia il bruciore che la ferita alla vista sono così vividi e reali che per un attimo temo di essermi ferito fisicamente muovendomi durante il sonno, poi però allontano subito questa idea a dir poco assurda e inverosimile. Al primo cancello che trovo aperto ne approfitto per entrare, voglio subito entrare in casa per poi uscire da un'altra porta e raggiungere un nuovo scenario. Trovo quella che sembra una serranda di un garage, non fa al caso mio, al di là di essa troverò certamente un ambiente chiuso e buio. Vedo poi però finalmente una porta, entro e mi ritrovo, come spesso accade, in un bagno. Mi sciacquo la ferita nel lavandino e ne sento chiaramente il bruciore mentre, poi mi guardo allo specchio e il riflesso non mi assomiglia per niente. Il volto che vedo allo specchio ha un aspetto androgino, difficile determinare se sia maschio o femmina. Apro ora una porticina e mi ritrovo in uno spazio angusto con il solo water all'interno, non posso andare da nessuna parte passando di qui. Torno indietro, penso un attimo a cosa fare, poi vedo la doccia, ci entro ma anche questo è un vicolo cieco. Poi all'improvviso mi arriva un'illuminazione! La manopola della doccia! La giro e sento subito un rumore tipo scatto alla mia destra, la manopola serviva in realtà ad aprire un passaggio segreto nel muro. Tiro via il finto muro ed ecco che mi ritrovo davanti ad un'ampia vetrata, con una porta sempre di vetro. Esco e mi ritrovo su una veranda di un locale, davanti ad un tavolo al quale sono sedute 6 persone, 4 uomini e 2 donne. Hanno un look particolare, sembrerebbe tipo anni '50-'60, forse attraversando quel passaggio ho viaggiato indietro nel tempo di qualche decennio. Li saluto e scambio qualche parola con loro, chiedo come si chiamano e mi rispondono quasi tutti ma non riesco a ricordare tutti i nomi e cognomi. Tre di loro fanno di cognome Paniconi o Panico (con l'accento sulla i) e sono fratello, sorella e padre. Il padre avrà all'incirca 60 anni, capelli brizzolati e un accenno di barba, i figli dovrebbero stare sulla trentina. Altri due invece, un uomo e una donna, fanno entrambi di cognome Cumino, sembrano avere all'incirca la stessa età ma dicono di non essere fratello e sorella. Non ricordo il nome e cognome del sesto. Il loro aspetto è assolutamente reale e resta stabile per tutto il tempo, le loro espressioni e i loro comportamenti risultano del tutto naturali. Chiedo poi in che anno siamo e mi rispondono "1989".[/slpc]Li saluto e vado in un altra sala del locale, davanti al bancone, qui però il ricordo sfuma.


7 gennaio 2022

Lucido ore ?

La ragazza e il libro

Mi trovo in strada davanti casa di mia zia (casa adiacente alla mia), sono seduto ed osservo il cielo. Vedo una piccola nuvola nera che spunta da dietro delle case in fondo alla discesa e si sposta molto velocemente attraversando in una manciata di secondi tutto il cielo e sparendo dietro i palazzi al di là della ferrovia. Per il resto il cielo è cosparso di nuvolette bianche, il cosiddetto "cielo a pecorelle". Inizio a prendere lucidità e la prima cosa che mi viene in mente è di provare a spostare le nuvole col pensiero. Mi accorgo però che il sogno è molto stabile e le nuvole non si spostano di un millimetro.[slpc]Meglio così, uno scenario stabile era quello che volevo, ora sono pienamente lucido, mi alzo e mi fermo in mezzo alla strada, pensando a come approfittare al meglio di questa stabilità. Non sembra esserci nulla di interessante da fare qui, né qualcuno con cui parlare, quindi dovrò spostarmi da qualche altra parte. Mi incammino lungo la strada lentamente, mantenendo la concentrazione sull'ambiente circostante. Dopo un po' vedo però vedo qualcosa di insolito in fondo alla strada, sembra che essa si interrompa prima del solito, sembra ci sia un passaggio aperto verso qualche altro luogo, come se fosse lì ad attendermi. Lo raggiungo e lo attraverso, ritrovandomi di colpo in un ambiente completamente diverso, un locale al chiuso ma piuttosto ampio, probabilmente un ristorante. Mi guardo intorno e leggo delle scritte, in particolare una frase scritta su una lavagnetta appoggiata ad una parete che purtroppo però ho dimenticato. Accanto alla lavagnetta c'è una mappa, nella quale riconosco una forma simile a quella della penisola italica dal centro in su, mentre la parte meridionale appare diversa, forse perché coperta da un'altra mappa. Le città sono completamente sballate e fuori posto, ad esempio Milano (scritto in inglese "Milan") si trova in Toscana, solo Roma risulta essere nella regione giusta, anche se non proprio nella posizione esatta, forse un po' più a sud di dove dovrebbe essere. Proseguo ed accedo ad una sala più piccola, dove sento delle persone, forse dei camerieri del ristorante, discutere tra loro di questioni relative al lavoro. Raggiungo un angolo della sala dove c'è un bancone e degli scaffali pieni di libri. Al bancone c'è una ragazza indaffarata in qualche attività, le chiedo se può consigliarmi un libro da leggere e lei, con gentilezza, mi dice di aspettare un attimo che finisca di fare quello che sta facendo. Qui però arriva un'altra ragazza, una ragazza molto carina dai capelli neri, lunghi e lisci. La ragazza di prima dice che ora ci penserà questa sua collega a consigliarmi dato che ne sa più di lei. Dunque mi rivolgo a questa ragazza mora, ha in mano un libro e mi sorprende con una domanda filosofica << cos'è per te il tempo? Rimango un po' spiazzato ma mi piace l'idea di avere a che fare con una mente brillante e filosofeggiante, di certo non si tratta di un comune personaggio onirico. Qualcosa mi dice che questa domanda abbia in qualche modo a che fare con il libro che intende consigliarmi. Le rispondo dicendole che non ho una risposta certa su cosa sia il tempo ma che comunque lo vedo come qualcosa che è in un certo senso "aggirabile", non fisicamente ma a livello mentale, spirituale. Alludo al fatto che attraverso sogni lucidi ed esperienze extracorporee si può viaggiare nel tempo. Ora non ricordo tutta la conversazione e cosa lei mi abbia risposto, ad un certo punto però inizia a parlare del tempo come se fosse una divinità personificata e di divinità minori che hanno deciso di coalizzarsi per fargli la guerra. A quanto pare è questa la trama del libro che mi sta consigliando, molto interessante. Vedo per un attimo la copertina del libro che tiene in mano, non riesco però a ricordare il titolo, ammesso che io l'abbia letto. Mi cita alcuni personaggi di questa storia, divinità potentissime e spesso malvagie. Vedo ora il retro della copertina, sul quale compare il volto di un essere umanoide con le corna. Parlando, la ragazza cita un certo leocorno o qualcosa del genere e vedendo l'immagine penso si riferisca a quello.[/slpc] Ora mi ritrovo a vedere, non so su quale dispositivo, un filmato con scene di combattimenti epici tra esseri sovrannaturali, probabilmente gli dei di cui mi sta parlando la ragazza. Si vedono due di questi che combattono, hanno forza e velocità sovrumane, uno dei due ha un'enorme mano a forma di...non saprei definire di cosa si tratta, forse rami di un albero, con la quale colpisce il nemico e lo scaglia contro delle rocce che si spaccano all'impatto. Il cielo è scuro e minaccioso, attraversato da fulmini e saette. Dico alla ragazza che la storia promette molto bene a giudicare da queste immagini (pare che esse appartengano al film tratto da questo libro). Qui però il sogno si dissolve, peccato, avrei potuto chiedere alla ragazza il titolo del libro e magari anche il suo nome, così da rendere più facile incontrarla di nuovo.


14 gennaio 2022

Lucido ore 6.15-7.10

Paesino semi distrutto e abbandonato

[slpc]Prendo lucidità non ricordo in quale circostanza. Raggiungo una casa e suono il campanello, viene ad aprirmi un uomo coi baffi che dice di chiamarsi Luigi, mi chiede chi sono, gli dico il mio nome e che sono qui di passaggio. Mi invento che devo raggiungere una piazzetta che si trova dietro casa sua ma, siccome il passaggio per accedervi è temporaneamente chiuso per lavori, devo per forza passare da casa sua. Lui allora mi fa entrare e io esco dalla prima porta che trovo e scendo una lunga e stretta rampa di scale. Vedo dei ragazzini di sotto, uno di loro mi chiama per cognome chiedendomi di raggiungerli per giocare a pallone con loro. Io però faccio finta di niente e proseguo, mi trovo ora a percorrere degli stretti vicoli simili a quelli di un borgo medievale. Scendo delle scale, pare non ci sia nessuno da queste parti, si direbbe una zona ormai abbandonata. Man mano che scendo, i vecchi edifici si fanno sempre più diroccati, finché non mi trovo circondato da edifici interamente o parzialmente crollati, forse in seguito ad un terremoto, ed ormai abbandonati da anni. Proseguo lungo il sentiero in mezzo alle macerie fino a raggiungere una specie di spiaggia fatta di sassi bianchi. Il mare stesso è bianco, piatto e immobile, sembra esso stesso fatto di sassi, frammenti delle macerie del paesino. In realtà ora inizio a vedere l'acqua e vedo che dietro di me, nel punto da cui sono arrivato, ci sono ora degli edifici moderni, palazzine di 3-4 piani. Penso che questi forse hanno resistito al terremoto o più probabilmente sono state costruiti in seguito. Guardo di nuovo verso il mare e vedo che anche al di là di esso ci sono edifici simili, a circa 20 metri dalla sponda sulla quale mi trovo io. Ora infatti non è più un mare ma un fiume, vedo la corrente scorrere, penso che potrebbe essere difficoltoso attraversarlo. Qui ho un vuoto di memoria, forse mi perdo in pensieri e riflessioni, forse mi chiedo se e come attraversarlo. In seguito torno in me e penso che dovrei parlare con qualcuno e fare delle domande che è un po' di tempo che vorrei fare. Mi trovo davanti tra il fiume e una palazzina e Vedo una signora sulla cinquantina, le chiedo qualcosa che però ho dimenticato, in ogni caso lei mi dice che ha da fare e se ne va. Incontro ora invece la mia collega di lavoro S., le dico che vorrei farle alcune domande ma lei dice che non vuole rimanere qui fuori, se voglio parlarle dovrò seguirla all'interno dell'edificio verso il quale si
sta dirigendo. Le dico che non ho intenzione di tornare di sopra e le propongo un compromesso, entrerò con lei ma rimarremo nell'androne al piano terra. Lei accetta e si ferma. Mi avvicino a le dico: << dimmi qualcosa di importante su di me che devo sapere >>. Lei rimane qualche istante in silenzio a guardarmi, poi sta per dire qualcosa ma io la fermo e le dico che se è qualcosa di brutto non voglio saperlo. Lei dice allora che non è qualcosa di brutto, poi però lascia la parola ad un cane parlante che nel frattempo è comparso e se ne va, come se questo cane sia più indicato di lei a darmi certe informazioni. Quello che mi dice il cane lo tengo per me perché è qualcosa di personale, ricordo comunque solo la prima parte. Nel frattempo usciamo dall'androne, ma dal lato opposto rispetto a quello da cui sono entrato poco fa.[/slpc]Chiedo al cane di ripetermi una delle cose che mi ha detto e che ho già dimenticato ma ormai l'animale è diventato un pupazzo inanimato che tengo in mano.


18 gennaio 2022

OBE ore 7.00-8.00


[slpc]Mi trovo sul letto in paralisi, una forza mi attira verso l'alto, cerco di lasciarmi andare a questa forza ma all'inizio solo le braccia e parte del busto si sollevano, mentre il resto del corpo rimane ancorato al letto. Cerco di rilassarmi al massimo per lasciarmi andare completamente e dopo un po' ci riesco. Mi sento trascinare verso l'alto velocemente, avvolto da intense vibrazioni. Poco dopo però inizio a scendere finché non mi ritrovo di nuovo nel corpo in paralisi e inizio a sentire una presenza che mi avvolge. Non è né positiva né negativa, la sua natura dipende da me, dal mio stato emotivo, in questo momento è neutrale.[/slpc] Più avanti mi trovo nel salotto del seminterrato, in piedi fermo, inizialmente in uno stato confusionale, poi però [slpc]mi ricordo di stare sognando. Vado di sopra[/slpc]ma qui lo scenario crolla e con esso la mia lucidità. In seguito[slpc]riprendo lucidità mentre sono seduto al mio posto a tavola, sempre nel seminterrato, vedo mia madre che gira per casa e parla con qualcuno. So di stare sognando ma è tutto molto ovattato e mi chiedo se non sia il caso di uscire da questo scenario confuso e ripartire dalla paralisi. Decido per il momento di rimanere e di assecondare quello che mi accade intorno, mi alzo e sento le vibrazioni, come un'aura che mi avvolge, dalla quale mi sento in qualche modo protetto. Allo stesso tempo però mi sento anche pesante, cammino lentamente verso le scale, dimenticandomi che in questo stato non ha senso cercare di muovermi come se fossi nel corpo fisico. C'è mia madre vicino alle scale e temo che vedendomi salire potrebbe decidere di intralciarmi, come spesso accade in esperienze simili. Questa volta fortunatamente ciò non accade, non appena prendo le scale però si oscura tutto e devo aggrapparmi alla ringhiera per rimanere in qualche modo ancorato all'ambiente e recuperarlo al più presto. Stranamente la ringhiera risulta diversa dal solito al tatto, le barre verticali di legno sembrano più grosse del dovuto. Raggiungo il portone e anche la maniglia appare diversa al tatto, più piccola di come dovrebbe essere, inoltre quando esco e lo richiudo sento una maniglia anche qui, dove invece dovrebbe esserci il pomello rotondo. Esco in strada, è notte, piove e c'è un vento molto forte, tanto che faccio fatica ad avanzare perché mi spinge indietro. Raggiungo una delle due estremità della mia via e giro a destra, qui il vento aumenta d'intensità ma con uno sforzo riesco comunque a proseguire ed a raggiungere il portone di una casa. Suono il campanello e resto in attesa, una donna sulla cinquantina dai capelli scuri viene ad aprirmi e con la scusa che fuori piove e tira vento chiedo di poter entrare. Mi fa entrare, chiedo scusa per l'intrusione dicendo che sono qui di passaggio, ho solo bisogno di una porta per teletrasportarmi altrove. Attraverso una saletta e mi dirigo verso una porta-finestra, esco e mi ritrovo su una veranda, in cima ad una lunga scalinata. Mi trovo in uno scenario completamente diverso da quello della zona di casa mia, sono in un punto abbastanza rialzato ed osservo il paesaggio. Vedo di sotto una strada fiancheggiata da numerosi alberi dalla folta chioma, e mi sembra di vedere degli sprazzi di neve qua e là. E' un ambiente tranquillo e penso che sia l'ideale per un'esplorazione, inizio a scendere le scale[/slpc] ma qui il sogno si dissolve di colpo e mi sveglio.


23 gennaio 2022

Lucido ore ?

Fight club

Mi trovo in paralisi, percepisco una presenza accanto a me sul mio letto, sembrerebbe una presenza femminile ma non è per niente oppressiva, sembra come addormentata. Percepisco una leggera carica sessuale in questa presenza, inizialmente, complice un livello di lucidità non ottimale, mi lascio andare a questa energia. Così facendo ecco che la presenza inizia a farsi più consistente ed inizio a sentirmi avvolgere, seppur ancora in maniera blanda. [slpc]Alla fine però torno in me e mi rendo conto che sto solo sprecando tempo ed energie, dunque mi alzo dal letto ed esco dalla mia stanza. Mentre salgo le scale sento girare la chiave nella serratura del portone, deve essere mia nonna che lo sta aprendo dall'interno, a quanto pare si è già alzata. E' tutto così vivido e reale che per un attimo mi viene il dubbio di essermi alzato fisicamente, decido perciò di verificare guardando l'ora sullo smartband. La guardo più volte, gli orari sono inverosimili e cambiano da un'occhiata all'altra, inoltre qui lo schermo è tutto neri e l'ora appare nella parte bassa in piccolo. Esco dalla porta-finestra della veranda e mentre attraverso il giardino richiamo alla mente nozioni della veglia, dico ad alta voce che oggi è domenica 23 gennaio 2022 e fin qui ci siamo. In seguito però, nel richiamare alla mente i ricordi di quello che ho fatto ieri, faccio confusione mischiando ricordi della realtà fisica con quelli di sogni fatti stanotte o chissà quando. Nel frattempo sono entrato nel campo di sterpaglie ed ora mi trovo davanti ad un fossato, che supero con un salto di alcuni metri. Proseguo e dopo un po' inizio a sentire una musica da discoteca in sottofondo. Vedo davanti a me un altro fossato, più largo di quello di prima, la musica sembra provenire da lì sotto, deve esserci un locale lì. Mi affaccio a dare un'occhiata e in effetti vedo, ad alcuni metri sotto di me, un locale stretto e lungo che potrebbe essere un disco-bar o qualcosa del genere. Vedo però che in quello stretto spazio ci sono due uomini che stanno combattendo, non si tratta di una rissa ma di un incontro di lotta organizzato. Uno dei due è un bestione alto più di 2 metri, una voce commenta in diretta lo scontro enfatizzando la stazza di quest'uomo e il fatto che sia praticamente imbattibile. Sembrerebbe che questo sia un locale in cui si svolgono questi combattimenti clandestini, la cosa mi incuriosisce e mi calo giù per ottenere informazioni. Chiedo ad un tizio, non ricordo bene la conversazione ma mi sembra di capire che questo tizio gigante sia il campione e che a turno viene sfidato da altri lottatori per strappargli il titolo. Penso che potrei sfidarlo anche io, così resto in attesa che lo scontro finisca per poi subentrare al posto dello sconfitto. Mi chiedo se mi prenderanno sul serio quando mi offrirò come sfidante, penso che probabilmente si metteranno tutti a ridere pensando che si tratti di uno scherzo. La differenza fisica tra me e questo tizio è abissale, io sono alto poco più di 1.60 e mingherlino, oltre al fatto che non ho la minima esperienza nel combattimento. Tuttavia qui la forza fisica conta relativamente, se riesco a prendere il controllo dei miei poteri da onironauta potrei facilmente ribaltare la situazione a mio favore, dato che potrei metterlo fuori combattimento senza nemmeno toccarlo. Mentre rifletto su questo e cerco di concentrarmi per richiamare l'energia necessaria ad utilizzare i miei poteri, lo scontro finisce con una netta vittoria del campione ma un altro sfidante mi anticipa. Meglio così in ogni caso, ho più tempo per organizzarmi, probabilmente se lo affrontassi adesso mi distruggerebbe, e ciò vorrebbe dire nella migliore delle ipotesi ripartire dalla paralisi, oltre al fatto che non sarebbe del tutto indolore. L'ambiente infatti è abbastanza stabile e mi serve più tempo per concentrarmi, lo spazio qui dentro è stretto e non avrei modo di allontanarmi per temporeggiare una volta iniziato lo scontro, devo arrivarci già pronto. Lo scontro dura poco, il gigante vince facilmente e ancora una volta mi lascio anticipare da un altro tizio, io comunque mi prenoto come prossimo sfidante. Rimango in attesa in un angoletto e qui mi raggiunge una ragazzina, sembra anche lei una lottatrice dunque le propongo di fare un po' di riscaldamento insieme. Neanche il tempo di iniziare però che lo scontro nel frattempo è già finito, ora tocca a me. L'arbitro mi richiama e mi chiede di togliermi lo smartband che ho al polso sinistro e un braccialetto metallico (che non porto nella realtà fisica ma che è molto simile ad uno che portavo da bambino, ricevuto in regalo per la prima comunione). Li tolgo e li consegno all'arbitro, poi il mio avversario mi raggiunge e mi accorgo che lui ha al polso un orologio analogico metallico, ben più pericoloso del mio smartband di gomma e plastica. Gli dico direttamente a lui di toglierselo, dato che l'arbitro si è già allontanato, lui accetta senza problemi. Vedo però che il mio aversario non è più il gigante di prima, è alto poco più di me, anche se molto più robusto, quanto pare l'energumeno ha perso, ora il campione è quest'altro. Inizia lo scontro, lui parte subito all'attacco e io mi limito a schivare i suoi colpi indietreggiando, così facendo finisco e subito con le spalle al muro. Ora non ho scelta, devo parare i suoi colpi e contrattaccare, l'energia accumulata finora si rivela sufficiente a respingerlo, ora è lui ad indietreggiare leggermente. Il mio avversario, vedendo che non riesce a colpirmi, prende da qualche parte un oggetto metallico indefinito e tenta di colpirmi con quello. Io però ormai ho preso il via, non c'è più niente che possa spaventarmi, sento di poter neutralizzare qualunque attacco fisico senza problemi. Paro il colpo, lo disarmo e guadagno anche terreno staccandomi finalmente dal muro, al che lui afferra ora una sedia, in un tentativo disperato che però fallisce miseramente. Afferri infatti la sedia e gliela strappo dalle mani, ora il mio avversario indietreggia, vedo il terrore nei suoi occhi, probabilmente si sta rendendo conto di essere spacciato. Io avanzo lentamente tenendo in mano la sedia e mantenendo lo sguardo fisso e impassibile in modo da accentuare la sua paura. Era proprio quello che volevo, adesso non è più uno scontro fisico ma psicologico, non c'è più nemmeno bisogno di usare la forza. Il mio avversario tenta un ultimo assalto disperato tentando di colpirmi con un oggetto appuntito ma io sono più veloce, vedo i suoi movimenti in anticipo. Ora è lui con le spalle al muro, lo mando a terra e lo incastro tra le gambe della sedia, stando attento a non colpirlo. Non voglio fargli male, il mio obbiettivo è vincere lo scontro, possibilmente senza fare troppo male al mio avversario. Mi allontano un po' indietreggiando, aspetto che si alzi per dargli il colpo decisivo che metterà fine all'incontro, non voglio colpirlo mentre è a terra. Nel frattempo mi concentro ulteriormente per richiamare quell'energia necessaria per un colpo a distanza, mettendomi a fissare un punto davanti a me. Tuttavia non ce n'é bisogno perché il tizio non si rialza più, anzi ora mi accorgo che è sparito, dunque ho vinto io, senza nemmeno mai colpire fisicamente il mio avversario. Ora vado a recuperare lo smartband e il braccialetto ma non li trovo nel punto in cui li avevo lasciati. Alla fine li ritrovo in qualche modo insieme all'orologio del mio avversario, che lascio dov'è.[/slpc]Ora esco dal locale insieme ad un gruppo di ragazzi, nel frattempo ho perso lucidità e anche il ricordo sfuma da qui in poi.


26 gennaio 2022

Lucido/OBE ore 2.00-5.30

Sono in una sala con alcuni amici e altri ragazzi e ragazze che non conosco, qualcuno sta organizzando un torneo ad un qualche gioco di carte a cui dovrei partecipare anche io. Qui però [slpc]mi rendo conto di essere in un sogno e mi lancio fuori dalla finestra, subito lo scenario crolla e mi trovo a fluttuare nel buio totale. Penso di materializzare al tatto un qualche oggetto al fine di materializzarmi in uno scenario che non sia quello della mia stanza. Mi viene in mente di aggrapparmi ad una corda immaginaria ed eseguire il gesto di tirarmi su con essa. Dopo qualche istante inizio a sentire la corda tra le mani e continuo ad eseguire il movimento finché la vista non si attiva. Sono sdraiato su un letto ma non nella mia stanza e vedo ora la corda che pende dal soffitto. Mi alzo e mi guardo intorno, la luce della camera è spenta e la stanza è illuminata solo da una luce che proviene da fuori. Le pareti sono di una tonalità di giallo e sono in gran parte coperte da grosse tele sulle quali sono raffigurati disegni stilizzati di case. Vedo poi mio fratello che dorme sul suo letto, tenendo però la testa nel senso opposto al mio. E' tutto estremamente reale e stabile, sembra di essere in una realtà parallela, una situazione che ho vissuto già svariate volte, ogni volta sempre in una casa diversa ma incredibilmente piena di dettagli. In genere in questi casi sono rimasto tutto il tempo dentro casa ad osservare qua e là e memorizzare alcuni di questi dettagli, stavolta però ho intenzione di uscire all'aperto e vedere cosa mi aspetta fuori. Esco dalla stanza e mi rendo conto che la casa in cui mi trovo è piuttosto piccola. C'è una porta aperta alla mia destra che dà su una stanza nella quale vedo mia madre seduta ad una scrivania, per un attimo penso di entrare e dare un'occhiata anche qui ma poi ci ripenso e mi dirigo verso l'uscita. Una volta fuori mi ritrovo su un ampio marciapiede pavimentato in un'area affollata e piena di negozi. L'ambiente si presenta assolutamente reale e vivido come lo era l'interno della casa ma qui sento l'esigenza di interagire con la materia in modo da stabilizzarmi. Mi chino dunque a toccare il pavimento e lo sento piuttosto freddo al tatto, le sensazioni sono estremamente vivide. Penso di esplorare la zona con calma ora che mi sono stabilizzato, tuttavia c'è un guastafeste che irrompe sulla scena, un tizio armato di pistola che si mette a sparare alla gente. Io gli passo praticamente davanti e dei proiettili mi sfiorano, potrei affrontarlo ma non so se in questo contesto così stabile riuscirei ad usare i miei poteri. Cerco dunque di allontanarmi ma ora l'uomo sembra aver preso di mira proprio me, qui però il ricordo inizia a farsi vago, mi spara ma non mi colpisce o forse i proiettili mi attraversano perché sono intangibile.[/slpc] Probabilmente la presenza stessa di un folle che spara alla gente a pochi passi da me e la prospettiva di essere colpito anche io deve avermi fatto destabilizzare in automatico.
May my heart be my guiding key
Hari
 
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