Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni lucidi > Diario dei sogni lucidi di Hari

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 05/08/2022, 19:10

2 luglio 2022

Serie di lucidi ore 6.15-8.10

Sono in una specie di piazza, di giorno, c'è un gran via vai di gente e la nozione di base che ho è di essere in uno scenario di un videogioco. [slpc]Prendo lucidità e smetto di seguire la trama del videogioco/sogno, faccio un giro di esplorazione e trovo su un tabellone un timer con il conto alla rovescia. So istintivamente che il countdown indica il tempo che mi rimane nel sogno. Ad un certo punto però mi trovo ad attraversare una linea di delimitazione posta sul pavimento della piazza e di fatto accedo ad un'altra area, dove trovo un altro tabellone con un altro timer e relativo countdown. Mi accorgo però che il tempo rimanente qui è diverso, non ricordo se fosse di più o di meno, come se ciò significasse che questo è un altro sogno ed anche la sua durata è diversa rispetto al primo. Proseguo ed accedo ad una terza area, attraversando una linea analoga a quella di prima. Terza area e terzo timer con countdown, anche questo diverso. Ricordo che uno dei tre stava intorno ai 15 minuti e che un altro, forse lo stesso, forse no, aveva sul tabellone l'immagine di Zoro di One Piece. Lo spazio da esplorare è bello grande e per di più molto stabile e reale, sono indeciso su dove andare e cosa fare e mi trovo a gironzolare qua e là senza un vero obbiettivo. In particolare mi fermo a dare un' occhiata ad un banco dove sono esposti fumetti, videogiochi ed altre cose, dopo aver visto al timer di quest'area ed aver constatato che manca poco più di un minuto. Mi sposto poi in un 'altra area prima che scada il tempo, mi rendo conto però che qui c'è troppa confusione, troppa gente e un chiacchiericcio di fondo ininterrotto, devo raggiungere un luogo più tranquillo se voglio combinare qualcosa di concreto. Poco dopo però il sogno si dissolve. In seguito avviene una serie di episodi lucidi di cui però ho ricordi frammentari. In uno di questi esco da casa e volo verso il mare e quando lo raggiungo la mia vista crolla. In un altro esco di casa e punto verso la casa di fronte ma prima di arrivarci la vista crolla e mi chino a sfregare le mani sull'asfalto per stabilizzarmi. Quando la vista si riattiva mi trovo nello stesso punto, entro nel cortile della casa di fronte e vedo uscire dal portone un uomo sui 45-50, alto circa 1.85 e dalla corporatura snella. Mi guarda e mi chiede: << chi sei? >> al che gli rispondo dicendogli il mio nome e cognome e gli chiedo se si ricorda di me. Lui però dice di non conoscermi, gli chiedo allora se per caso è Gianfranco ma lui non mi risponde. Entro comunque in casa e trovo una donna sulla cinquantina seduta su un divano, intenta in qualche attività che non ricordo. La saluto ma lei nemmeno mi guarda, ci sono anche dei ragazzini, sembra si stia festeggiando un compleanno. Dico loro che, visto che non mi hanno riconosciuto, toglierò il disturbo, a quel punto però loro mi offrono una fetta di torta. Io però la rifiuto dicendo che se la mangiassi avrei poi problemi di digestione, ovviamente non posso dirgli che devo uscire al più presto da qui e spostarmi su un piano più elevato e che la
torta mi rallenterebbe e rischierebbe di farmi perdere lucidità :D. Attraverso una porta e mi ritrovo in una stanza, che però non mi soffermo ad esaminare perché vedo subito un'altra porta dalla parte opposta. Cammino lentamente verso la porta concentrandomi sull'intento di raggiungere uno scenario all'aperto. Sono su una strada extraurbana e vedo in alto alla mia destra una strada sopraelevata. Devo raggiungerla ma c'è uno strano parapetto metallico che non riesco ad oltrepassare. E' troppo alto per scavalcarlo ma non riesco nemmeno a passarci sotto perché è costituito da sbarre curve ed irregolari che non concedono abbastanza spazio. Alla fine lo sradico con la forza e lo lancio via, in questo modo riesco a raggiungere la strada. Scavalcarlo o passarci sotto no, troppo difficile, giustamente è più semplice usare la forza bruta per toglierlo di mezzo :D[/slpc]. Qui comunque la mia lucidità cala notevolmente e il ricordo sfuma.


3 luglio 2022

Paralisi/OBE/Lucido ore 6.00-7.05

[slpc]Sono sul letto nel dormiveglia, rimango fermo e dopo qualche secondo inizio a sentire le vibrazioni, accompagnate da una voce che parla continuamente di cose che capisco e ricordo solo vagamente, qualcosa che ha a che fare con la religione, forse quella cristiana. La voce continua a parlare mentre sono in paralisi, inizio a sentire delle pressioni in vari punti del corpo e temo stia per manifestarsi la solita entità a rendere più complicato il distacco. Il timore è dovuto al fatto che sia il contenuto del discorso, sia il modo di parlare di questa voce (mi pare fosse femminile) sono un po' inquietanti e dalla frequenza vibratoria bassa. Per alzare le vibrazioni mi metto dunque a canticchiare una canzone allegra e la cosa funziona perché riesco ad alzarmi e non compare nessuna entità maligna a disturbarmi. Faccio qualche saltello e do dei colpetti all'armadio per stabilizzarmi, poi esco dalla mia stanza e vado di sopra. Qui incontro i miei nonni, li saluto ed esco di casa e mentre mi avvio verso il cancello li sento parlare tra loro. Pare stiano cercando qualcosa e uno dei due dice che forse dovrebbero chiedere a me se so dove si trova questo qualcosa, l'altro però dice che sarebbe inutile perché sicuramente io non ne so niente. Alla fine però, un attimo dopo che sono uscito dal cancello, mia nonna mi chiama e mi chiede se per caso so dove si trova questo oggetto. Non capisco bene di cosa si tratta, mi sembra di capire che abbia a che fare in qualche modo con il parmigiano, forse è una grattugia. Le dico che forse l'ha preso mio padre e le suggerisco di andare di sotto a controllare se si trova ancora lì. Mi dirigo poi verso la casa di fronte, suono il citofono e resto in attesa per qualche secondo. Non sento lo scatto del cancello che si apre ma sento un suono come se qualcun altro avesse suonato il citofono o come se, dopo che l'ho premuto, avesse suonato a scoppio ritardato. Visto che nessuno mi risponde apro il cancello per conto mio e vado verso il portone d'ingresso. Alla destra del portone c'è un'ampia vetrata da cui si vede l'interno della casa, io apro il portone ed entro. Mi trovo in un corridoio stretto e corto, giro l'angolo sulla destra e sono in un altro corridoio simile. Sulla sinistra c'è una porta aperta dalla quale esce una bellissima ragazza bionda che indossa un vestitino bianco svolazzante e
dall'ampia scollatura. La ragazza si china in avanti mettendo ulteriormente in risalto tale scollatura, come se volesse provocarmi. Io tengo a bada i miei istinti e mi limito a farle dei complimenti per farle credere di aver abboccato. Le dico che non mi aspettavo di trovare qui una ragazza così giovane e bella, che pensavo di trovarci Gianfranco e Luisa e le chiedo se per caso è una loro parente o amica ma mi risponde di no. Nel frattempo mi accorgo che ha cambiato aspetto, ora è una donna sulla quarantina, sempre bionda e comunque attraente. Penso tra me e me che potrebbe essere la stessa persona ma ad un'età più avanzata, del resto il tempo in questa dimensione non è lineare e ne ho avuto prova più volte. Il sogno poi si destabilizza e anche lei si deforma e si dissolve praticamente davanti ai miei occhi. Cerco un'uscita per andarmene al più presto da quello che ormai è divenuto un ambiente di basso livello. Imbocco una rampa di scale a scendere, scendo forse tre piani, dopodiché inizio a percepire un'energia potente intorno a me, che mi riporta subito alla mente quegli ambienti sotterranei nei quali più di una volta ho incontrato i cosiddetti Vampiri. Sono avvolto da un'aura che vibra ad alta frequenza attorno al mio corpo, mi sento leggero e so che mi basterebbe lasciarmi andare per volare via, trasportato verso l'alto dalla Forza Invisibile. In questo stato è senza dubbio più facile volare che camminare, devo sforzarmi infatti anche solo per rimanere coi piedi a terra. E' inutile opporsi a questa Forza, decido quindi di lasciarmi andare e vedere dove mi porterà stavolta, consapevole che potrei anche ritrovarmi a ripartire dalla base, nello stato intermedio. Non appena mi stacco da terra lo scenario si oscura completamente e mi ritrovo a fluttuare nel buio totale. Percepisco una sensazione di spostamento lenta e poco fluida e a tratti mi percepisco in paralisi. Per evitare di ritrovarmi a partire dalla paralisi inizio a concentrare il mio intento sull'ancorarmi in un qualche ambiente specifico. Mi concentro prima sulle braccia e sulle mani, tentando di afferrare qualcosa di solido ma non trovo nulla. Provo allora a porre l'attenzione su gambe e piedi per sentire una superficie solida sotto di me su cui atterrare. Inizio ad intravedere qualcosa, immagini indefinite, perlopiù in penombra, a tratti vedo delle luci colorate e delle forme indefinite. Sembra che io mi stia spostando in un luogo chiuso, attraversandone pareti, soffitti e mobili, ciò spiegherebbe lo scorrere caotico di immagini indistinte alternate al buio. Dopo un po' inizio a sentire qualcosa sotto i miei piedi e finalmente atterro da qualche parte, la Forza Invisibile ha mollato la sua presa su di me, ora sono di nuovo in controllo del mio corpo onirico/astrale. E' notte e mi trovo in piedi su un qualcosa di indefinito, a qualche metro da terra. Mi calo giù aggrappandomi alla parete di un edificio per aiutarmi, ora sono sulla strada ma non riesco ancora a capire dove sono. Sembrerebbe una zona periferica di una qualche città, intorno a me ci sono strutture basse, la cui natura non mi è chiara. Faccio qualche passo e finalmente vedo qualcosa di familiare: degli alberi alti 4 o 5 metri e dalle foglie verdi e fitte. Vedo poi il cartello che indica la via, la leggo anche ma poi me la dimentico. Voglio capire in che città mi trovo, mi fermo davanti a dei manifesti pubblicitari attaccati ad una parete e penso che su di essi potrei trovare qualche indizio. Su questo tipo di cartelli infatti in genere compare l'indirizzo con il nome di un comune, la via e il numero civico in cui si trova il negozio o l'attività pubblicizzata. Ne leggo uno, non ricordo il nome dell'attività in questione perché mi concentro subito sull'indirizzo e in particolare sul nome del comune: Marina Sig. di Gardena. Leggo anche il CAP, che poi però ho dimenticato, e la sigla della provincia che è BS (Brescia). Mi sforzo di memorizzare queste informazioni, poi guardo di nuovo il manifesto e stavolta compare la scritta "Bressanone" e anche il CAP è cambiato. Ora imbocco una strada e cammino sul marciapiede dando un'occhiata ai negozi alla mia sinistra. Nel frattempo rifletto su alcune cose, ad un certo punto penso di specchiarmi in una delle vetrine dei negozi e ne scelgo una di un negozio di abbigliamento, che però non risulta sufficientemente riflettente. Ne scelgo un'altra poco più avanti ed osservo il mio riflesso, sembro io ma con la barba lasciata crescere più a lungo (nella realtà fisica non la faccio mai crescere più di una settimana) e con una corporatura più robusta. Proseguo a camminare ma, non avendo un obbiettivo specifico in mente, finisco col perdermi in pensieri e riflessioni. Ad un certo punto decido di svegliarmi per non dimenticare le informazioni ottenute su questo posto,[/slpc] finisco però col trovarmi in un falso risveglio in cui scrivo tali informazioni. Nel frattempo c'è mio padre che mi detta una serie di numeri affinché io li scriva prima che lui li dimentichi e impreca :censored: perché io rinvio continuamente la scrittura di questi numeri per dare la priorità alle mie informazioni.


12 luglio 2022

Lucido ore 4.00-6.00

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, non mi trovo però sul mio letto nella mia stanza, bensì su un divano in un salotto che ricorda vagamente il seminterrato di casa mia ma è molto diverso. Mi alzo e mi guardo un po' intorno, ancora un po' confuso, nel frattempo il luogo inizia ad assomigliare sempre di più a casa mia. Salgo una rampa di scale e quando arrivo di sopra mi trovo di fatto al piano terra di casa mia, ci sono anche i miei nonni che stanno cercando qualcosa nello sgabuzzino accanto al portone. Esco di casa e qui lo scenario cambia, mi ritrovo in una città sconosciuta, cammino e mi guardo intorno leggendo alcune scritte, perlopiù insegne di negozi che però poi dimentico. E' giorno ma molti negozi su questa via sono chiusi. Proseguo e lo scenario intorno a me inizia a farsi familiare, ora ricorda molto una via della mia città dove ci sono dei giardini pubblici con campetti da basket e ampie aree verdi. Qui vicino c'è un istituto comprensivo nel quale ho fatto le scuole medie e poco più avanti anche il liceo che ho frequentato, decido di andare in quella direzione.[/slpc] Qui però c'è un evidente calo di livello di sogno oltre che della mia lucidità e mi ritrovo ad essere infastidito da un gruppo di bulli, sia ragazzi che ragazze. Riesco ad allontanarmi ma loro continuano a guardarmi ed a schernirmi. Chiedo loro perché ce l'abbiano con me e una ragazza mi risponde accusandomi di averla molestata. Le dico che non è possibile che ciò sia accaduto, è una cosa che non farei mai. Poi riflettendo tra me e me penso che potrei aver fatto qualcosa del genere in uno stato di bassa lucidità onirica.

17 luglio 2022

Paralisi/Lucido ore 6.00-7.50

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio in paralisi, con la solita entità a farmi "compagnia" . La sua morsa è molto forte, mi fa pressioni in vari punti del corpo, bisbiglia, ad un certo punto me la ritrovo davanti (sono sdraiato sul fianco destro), la percepisco come una presenza fisica accanto a me, una presenza opprimente. Mi metto a canticchiare una canzone allegra e dopo un po' riesco ad alzarmi. Esco di casa continuando a cantare per esorcizzare l'aura negativa che mi circonda, ad un certo punto mi sollevo in levitazione per poi atterrare davanti al cancello di una palazzina. L'obbiettivo è quello di entrare per poi scendere nei sotterranei, cosa che di solito faccio entrando nella casa di fronte alla mia, stavolta però sentivo il bisogno di allontanarmi dall'attrazione dell'entità che percepivo ancora forte e decisa. Apro il cancello e vedo arrivare verso di me una ragazza carina dai capelli ricci e neri e la carnagione un po' scura. Ci presentiamo stringendoci la mano, lei dice di chiamarsi Deborah. Ritiro subito la mano perché ho il timore di incappare in una trappola dell'entità, la quale spesso si manifesta sotto sembianze di ragazze di bell'aspetto. La saluto e vado per la mia strada mentre lei esce dal cancello. Quando arrivo al portone però me la ritrovo di nuovo davanti, è la stessa identica ragazza e capisco che si tratta dell'entità che mi ha sgamato. Il fatto di essermi fermato a salutare una sconosciuta deve aver fatto allertare il "lato oscuro", ovvero quella parte del mio inconscio che osteggia la mia lucidità. Indietreggio preparandomi a combattere, ci scambiamo qualche colpo ma ho ben poca energia e soccombo quasi subito, venendo sbattuto fuori e ritrovandomi in paralisi con la presenza opprimente. Mi libero nuovamente cantando un altra canzone, esco di casa e stavolta mi sento subito tranquillo, non percepisco più quell'aura negativa di prima. Mi dirigo lentamente verso la casa di fronte, senza perdere tempo a citofonare apro il cancello e vado verso il portone, da cui esce ad accogliermi un signore brizzolato sui 60-70, che suppongo essere Gianfranco. Ci salutiamo ed entriamo in casa, hanno degli ospiti a pranzo o cena (non ricordo se fosse giorno o notte), ci sono due o tre uomini sui 50-60 seduti a tavola. Vedo che sono tutti piuttosto corpulenti ed hanno la pancia bella gonfia. Mi invitano ad unirmi a loro ma declino l'invito dicendo che sono qui solo di passaggio. Chiedo però di poter bere un goccio d'acqua e me ne verso un po'in un bicchiere di plastica trasparente che estraggo da una pila di bicchieri. Bevo e poi saluto tutti dirigendomi lungo un corridoio alla ricerca di una porta da cui uscire. Nel frattempo sento la voce di una donna provenire da una delle stanze del corridoio, forse si tratta di Luisa. Attraverso una porta ma forse troppo frettolosamente e mi ritrovo nel buio e pochi istanti dopo di nuovo in paralisi con l'entità. Provo di nuovo la tecnica del canto[/slpc]ma qui il ricordo si fa vago e confuso, probabilmente alla fine cedo alla pressioni sempre più forti e dolorose, esco dalla paralisi e mi sveglio.

18 luglio 2022

Semi lucido ore?

La setta dei veli dorati

Salto la prima parte del sogno nella quale mi trovavo in una pizzeria insieme a mio fratello ed alcuni suoi amici. Ad un certo punto non siamo più in pizzeria, bensì nella casa dove abitavano i miei bisnonni e nella quale da bambino trascorrevo una buona parte delle mie giornate. Si tratta dunque di uno dei luoghi più importanti della mia infanzia e di conseguenza nei miei sogni è sempre intriso di un'energia particolare. Mi trovo a parlare con la ragazza che ci aveva servito al tavolo in pizzeria, dice di essere bloccata in un certo posto a causa di una setta che la tiene segregata lì. La descrive come una setta che seppellisce vive le persone, in particolare militari e membri delle forze dell'ordine e dice qualcosa a proposito di veli dorati, forse il simbolo o uno dei simboli di questa setta. Siccome dice di trovarsi imprigionata nonostante sia qui con noi, capisco che ci troviamo in un sogno e che lei è un onironauta come me e sta usando il sogno come mezzo per comunicare col mondo esterno e chiedere aiuto. Continua a parlare di questa setta ed io cerco di memorizzare quello che dice. Poi ad un certo punto perdo quel poco di lucidità che ho e le chiedo << ma se sei imprigionata come fai ad essere qui? >> e un attimo dopo [slpc]mi ricordo che siamo in un sogno e dico << ah già è vero, siamo in un sogno! >> A questo punto irrompono in casa due uomini che capisco subito essere membri della setta, inviati qui per prendere la ragazza e forse impedirle di chiedere aiuto. I due non sono uomini normali, hanno dei poteri psichici dei quali si servono per ipnotizzare quasi tutti i presenti, forse anche la ragazza stessa. Incantano le loro vittime fissandole con i loro occhi inquietanti, inducendole a seguirli senza opporre la minima resistenza, come automi. Mentre usano le loro pupille si illuminano di una luce azzurrina opaca. Io ovviamente non vengo minimamente influenzato dai loro poteri, combatto e li metto temporaneamente al tappeto, scagliando uno di loro nel salotto di casa e l'altro in strada. Come conseguenza del mio intervento sembra che l'effetto ipnotico sulle vittime sia svanito, ci allontaniamo ma i due si rialzano e tornano all'attacco. Ora siamo sulla strada davanti alla casa e combatto uno dei due, riuscendo alla fine a metterlo a terra. Scappiamo ma sappiamo che ci inseguiranno ancora, se non loro due altri membri della setta.[/slpc]Mentre ci allontaniamo parlo con la ragazza, la quale sembra intenzionata a fare irruzione nella sede della setta e io le dico che forse non è una buona idea, sarà pericoloso, anche se da un lato l'idea di affrontare e sbaragliare dei cattivi mi esalta. Ad un certo punto passiamo proprio davanti alla sede della setta, che riconosco come tale perché vedo delle bandiere dorate all'ingresso, che mi riportano alla mente i veli dorati di cui mi parlava la ragazza. Siccome in quel momento stavamo parlando del fatto che nel nostro gruppo abbiamo un militare e un poliziotto, quando ci avviciniamo all'ingresso la ragazza cambia subito discorso. Sembra aver cambiato idea sul fare irruzione nella sede della setta perché invece di entrare tiriamo dritto. Poco dopo però veniamo raggiunti da un tipo losco, probabilmente un altro sicario della setta. Mi viene incontro con aria minacciosa, ha una sigaretta in mano che prova a spegnere su di me, io però la blocco col dito senza bruciarmi grazie al potere dell'intento. Poi lo metto ko, gli rubo l'accendino e provo a dargli fuoco mentre è a terra per liberarmi definitivamente di lui. Non riuscendoci però lo faccio fare ad un altro membro del gruppo mentre proseguo lungo la strada. Da qui il ricordo sfuma.


21 luglio 2022


Lucido/OBE ore 5.00-5.20

P[slpc]rendo lucidità mentre sono a scuola, seduto su un banco nella mia aula. I compagni mi fissano e ridono di me, io scendo dal banco ed inizio a fare dei saltelli per levitare ma fallisco, facendoli ridere ancora di più :D. Salgo poi in piedi sulla sedia, salto e rimango sospeso a mezz'aria allargando le braccia. Dico dunque agli altri: << adesso non ridete più eh? >> Dopodiché esco in volo dalla finestra, qui il ricordo si fa vago, mi trovo per un po' a fluttuare nel buio, poi inizio a percepirmi sul letto e sento le voci dei miei e della TV. Forse essi provengono dalla realtà fisica, dato che la porta della mia stanza in questo momento è aperta e i miei si sono già alzati e hanno acceso la TV. A tratti mi sento
anche ronzare una zanzara all'orecchio e temo che possa svegliarmi ma ciò non accade. Si verificano alcuni episodi un po' confusi, in uno dei quali arrivo fino al cancello e qui mi trovo davanti un cane di dimensioni medio-piccole che, non si sa come, è entrato nel mio cortile che mi abbaia contro di continuo. Lo accarezzo per tranquillizzarlo ma non funziona, forse non sono abbastanza sereno e il cane lo percepisce. Lascio perdere ed esco in strada ma qui incontro un altro cane, stavolta abbastanza grosso che abbaia e ringhia. Siccome ne ho abbastanza di tutte queste interruzioni, stavolta non vado troppo per il sottile e uso i miei poteri psichici per farlo svenire. Il cane crolla a terra in mezzo alla strada e io attraverso dirigendomi verso la casa di fronte. Prima di entrare però lo faccio rotolare verso il marciapiede sul lato opposto della strada per evitare che venga investito da un'auto in corsa. Qui però mi destabilizzo e il ricordo si confonde. In un altro episodio mi trovo nel seminterrato di casa mia a svolazzare, poi esco di casa e raggiungo subito la casa di fronte. Suono il campanello ma nessuno risponde così entro da solo, mi ritrovo in un piccolo androne, le luci sono spente ed essendo notte sarebbe completamente buio se non fosse per una luce accesa proveniente da una stanza alla mia destra. Entro in questa stanza e vedo che si tratta della cucina, ci sono anche un uomo e una donna entrambi sui 50-60, probabilmente Gianfranco e Luisa, intenti a fare non so cosa, forse a lavare i piatti. Li saluto e dico loro che sono qui di passaggio, poi però decido di entrare in cucina e chiedo se si può bere l'acqua del rubinetto. Mi rispondono di sì e aggiungono qualcosa del tipo " rubinetto o non, sempre acqua è ". Giro la manopola sul lato freddo, contraddistinto da un puntino blu, verso un po' d'acqua in un bicchiere e bevo. E' tutto molto reale e vivido. Saluto Gianfranco e Luisa, esco dalla cucina e mi avvio verso una una porta aperta. Entro in un bagno stretto e lungo, lo esamino alla ricerca di un'uscita ma non trovo nulla, nemmeno una finestra. Mi viene in mente allora di cercare un passaggio segreto, come ho già fatto altre volte in passato. Sulla destra c'è un'ampia doccia, provo a tirare via il muro ma non accade nulla, si comporta come un normalissimo e solido muro. Esco dal bagno e cerco
un'altra uscita ma qui mi destabilizzo e perdo parzialmente lucidità. Torno al bagno di prima e accendo la luce, nel caso in cui io decida di tornarci se non dovessi trovare nient'altro. Mi fermo sulla soglia di un'altra stanza senza entrarci, mi metto invece ad osservare la parete di fronte alla porta di tale stanza, sulla quale trovo appeso un dipinto. Lo osservo con l'intenzione di memorizzarne i dettagli ma qui il sogno si destabilizza di nuovo e lo scenario si dissolve. Ho un vago ricordo di cosa fosse raffigurato su quel dipinto, c'erano sicuramente delle teste, forse dei teschi, ma non si trattava di qualcosa di pauroso o inquietante.[/slpc]

26 luglio 2022

Lucido ore 3.30-5.45

Sono a letto e ad un certo punto [slpc]prendo lucidità, mi alzo e mi guardo intorno, constatando come tutto sia molto reale e stabile. Leggo una scritta su un oggetto indefinito di legno appoggiato sopra il termosifone, poi guardo l'ora sul mio smartband, che non indosso al momento ma si trova sul comodino. L'orario cambia da uno sguardo all'altro, dunque la stabilità non è ancora al suo massimo. Esco dalla mia stanza, vado in salotto, do una rapida occhiata in giro, poi vado di sopra e trovo mio nonno che si sta facendo la barba in bagno. Ci salutiamo e lui mi dice qualcosa che non ricordo, poi esco di casa, è notte ma non troppo buio, i lampioni sono accesi, l'atmosfera è di quelle tranquille. Mi incammino
lungo la via che inizia di fronte casa mia, cammino lentamente, mantenendo la presenza in me stesso. Data l'ottima stabilità mi viene in mente di raggiungere il centro ed esplorare questa versione parallela della mia città. Tuttavia mi rendo conto che in un ambiente così stabile a piedi ci metterò troppo tempo (nella realtà fisica ci vogliono circa 10 minuti per andare a piedi da casa mia alla stazione), perciò decido di prendere un mezzo di trasporto. Inizialmente penso di rubare una delle macchine parcheggiate ma poi scarto l'idea perché mi rendo conto che chiudermi in una macchina potrebbe farmi destabilizzare. Vedo poi arrivare un uomo sulla quarantina a bordo di un motorino e penso che questo possa fare al caso mio. A bordo di un motorino andrei molto più veloce senza però perdere troppo il contatto con l'ambiente circostante. Chiedo al tizio se posso prendere in prestito il suo mezzo ma lui mi guarda malissimo e mi manda giustamente a quel paese :D. Proseguo e ne prendo uno parcheggiato, arrivato alla fine della via però devo fermarmi perché mi accorgo che mi sto comunque destabilizzando. Probabilmente ciò è dovuto al fatto di aver interrotto il contatto con il terreno. Proseguo a piedi ma a questo punto c'è un vuoto di memoria. Più avanti mi trovo ad esplorare un luogo chiuso, leggo delle scritte ma molte cose le dimentico anche perché dopo questo lucido non mi sveglierò subito ma continuerò a sognare normalmente per un tempo abbastanza lungo. Ad un tratto incontro una ragazza mora carina, alta circa 1.75 e dalla corporatura snella e slanciata. La saluto e mi presento, dicendole il mio nome, non ricordo però quale fosse il suo. Scambiamo qualche parola, dopodiché la invito a sedersi con me ad un tavolo a bere qualcosa e lei accetta. Ad un certo punto inizio a farle delle domande per capire se si tratta di una persona disincarnata e, se così fosse, se sa di esserlo. Le chiedo da dove viene e lei risponde: << da qui! >> al che io le chiedo: << sì ma dov'è "qui"? Cos'è questo posto? >> Lei però non sa rispondere, le dico allora che ci troviamo nell'Aldilà ma che questo non deve turbarla, anzi, deve esserne contenta perché significa che la vita continua dopo la morte del corpo fisico. Mi appresto ad accompagnarla in un posto migliore, la invito a seguirmi e nel frattempo chiedo l'assistenza di un Aiutante, il quale però non si presenta. Usciamo su un balcone e dico alla ragazza di andare incontro alla luce (la quale dovrebbe rappresentare il passaggio dimensionale verso un ambiente più elevato), a dire il vero però non vedo alcuna luce, devo aver sbagliato qualcosa.[/slpc] Si fa tutto molto confuso, anche la mia lucidità vacilla mentre la ragazza si trasforma in qualcosa di indefinito che faccio volare fuori dal balcone con l'intenzione di spingerla verso quella luce che però non c'è.


28 luglio 2022

Lucido/OBE ore 4.00-5.30

Sono in un luogo indefinito al chiuso e al buio, [slpc]prendo lucidità, gironzolo un po' senza meta, dopodiché mi lancio contro una parete per uscire da questo scenario. Mi ritrovo in paralisi, fluttuo fuori dalla mia stanza, svolazzo un po' nel salotto poi esco di casa e volo in direzione del mare, trasportato dalla Forza Invisibile. Raggiungo il mare, vorrei spingermi a largo ma la forza mi trascina invece lungo la costa per poi lasciarmi su un'insenatura.[/slpc]Qui però il ricordo si fa troppo vago.


31 luglio 2022

Lucido ore 7.00-8.10

Mi trovo in un luogo indefinito al chiuso, gironzolo immerso nei miei pensieri e ad un certo punto [slpc]prendo lucidità e mi apro un passaggio tirando di lato una parete. Esco all'aperto e mi ritrovo in un vicolo stretto, mi arriva una piacevole folata di vento, sento l'aria accarezzarmi la pelle in maniera molto vivida e reale. Osservo le mie mani, hanno 5 dita come sempre, poi il resto del corpo e vedo che indosso una maglietta e un paio di pantaloni entrambi neri. Mi guardo un po' intorno ma la mia vista vacilla e per stabilizzarla sfrego le mani tra loro e poi su una parete. Alla fine mi ritrovo in un appartamento che, non so per quale motivo, so essere il mio, un appartamento in cui vivo da solo, deve trattarsi dunque di una di quelle realtà parallele in cui ogni tanto mi capita di trovarmi. Esco e busso alla porta dell'appartamento di fronte al mio, con l'intenzione di entrarvi e trovare un passaggio verso un ambiente all'aperto (non ho idea del perché non mi sia venuto in mente di uscire direttamente dal mio di appartamento). Una signora mi apre e le chiedo se posso andare in bagno, inventandomi che il mio è guasto, e lei acconsente. Attraverso la prima porta che trovo ed entro in una camera da letto (curioso il fatto che quando apro porte il più delle volte mi ritrovo in bagno mentre ora che mi serviva proprio un bagno, anche se solo per dare credibilità alla mia scusa, trovo invece una camera da letto :D). Chiudo a chiave e vado subito verso la finestra. La signora, vedendo che non sono entrato in bagno bensì in una camera, chiaramente si insospettisce e la sento girare una chiave nella serratura per aprire, mentre io salgo sul davanzale della finestra. La donna entra e mi vede mentre mi lascio andare e quasi le prende un colpo perché pensa che io mi stia suicidando. Ovviamente rimango sospeso a mezz'aria e mi metto a svolazzare. Noto subito, su un balcone di un palazzo di fronte, una ragazza dalla carnagione olivastra, forse indiana, e dal corpo esile che si spoglia completamente nuda senza motivo. Ne arriva poi un'altra che si siede accanto a lei, qui però lo scenario si dissolve. Più avanti mi ritrovo, non ricordo come, ad entrare nel palazzo di prima da cui mi ero lanciato. Salgo forse due piani di scale ed entro in un appartamento con la porta aperta, in pratica mi imbuco insieme ad una signora che stava entrando come ospite a casa di un'altra signora. Nessuno ha da obbiettare comunque sulla mia presenza qui, pertanto proseguo indisturbato e volo via da una finestra. Raggiungo in volo una città e atterro[/slpc], da qui però il ricordo sfuma.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Luna » 10/08/2022, 16:46

Ciao Hari, complimenti per i tuoi sogni lucidi, interessanti e pieni di dettagli!

Anche io uso contare le dita come test di realtà preferito, soprattutto perché non ti mette in imbarazzo come saltare in strada per cercare di levitare : Thumbup :
Dedicato con immensa gratitudine a Ben, amico insostituibile ed artefice dei miei sogni!
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 10/08/2022, 18:44

Ciao Luna, grazie ;), in effetti all'inizio quello delle dita era il mio test di realtà preferito, è semplice da fare nella realtà fisica senza dare troppo nell'occhio e di conseguenza mi veniva automatico farlo anche nei sogni. Dopo un po' però ha perso efficacia perché le mie mani hanno iniziato a presentarsi sempre perfettamente normali e reali nei miei lucidi e di ciò sono contento perché è indice di stabilità e realismo. Ora il test che uso più spesso per avere conferma di stare sognando e che risulta per me più efficace e veloce è quello di leggere più volte l'ora sul cellulare o un orologio digitale, funziona praticamente sempre. Mi è rimasta comunque l'abitudine di guardarmi le mani sia nella veglia come test di realtà quando si verifica una situazione insolita, che nel sogno una volta presa lucidità , come parte degli esercizi di stabilizzazione dello scenario onirico :).
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Luna » 10/08/2022, 19:46

Hai ragione Hari, prima come test cercavo di allungare le dita delle mani e in sogno ci riuscivo , ma col tempo le dita oniriche si allungavano sempre meno, fino a niente , e ho abbandonato questo tipo di test. Secondo te perché succede questa specie di adattamento? Io non lo so spiegare, a meno che l ‘inconscio non voglia giocarci qualche scherzetto : greeting :
Dedicato con immensa gratitudine a Ben, amico insostituibile ed artefice dei miei sogni!
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 11/08/2022, 17:28

Difficile dare una risposta universale a questa domanda, posso risponderti per quello che mi riguarda, ma quello che vale per me potrebbe non valere per altri.
Credo sia sopratutto una questione di aspettative e di esperienza. Un principiante all'inizio della sua pratica si affida moltissimo ai test di realtà, questo perché non avendo esperienza non ha altro modo di distinguere la realtà fisica da quella onirica. Li ripete più volte al giorno nelle ore di veglia affinché gli venga di farli anche in sogno e funzionano perché si aspetta che lo facciano. Andando avanti però le cose cambiano, si acquisisce familiarità con il mondo onirico e si impara a riconoscerlo istintivamente, senza che vi siano necessariamente delle stranezze nel sogno ( i cosiddetti dream signs), si ha semplicemente la consapevolezza di stare sognando ad un certo punto, come una lampadina che si accende (a volte istantaneamente, altre volte in maniera graduale). A quel punto non abbiamo più bisogno di fare continuamente test di realtà per capire se stiamo sognando o meno, e li usiamo più che altro a scopo di conferma, soprattutto quando ci troviamo in ambienti già molto stabili e reali e che in quanto tali ci lasciano con il dubbio. È proprio perché questi scenari sono così stabili e reali che i test di realtà non funzionano più. In un ambiente solido e reale tanto quanto la realtà fisica è logico aspettarsi che le nostre mani siano perfettamente normali, con 5 dita che ovviamente non si allungano né si deformano in alcun modo. In questo stato di grande stabilità molti test falliscono o comunque ci vogliono più tentativi prima che funzionino, soprattutto quelli più"fisici" come appunto quello di allungarsi le dita oppure saltare per vedere se si rimane sospesi a mezz'aria.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 06/09/2022, 17:18

10 agosto 2022

Lucido ore 2.00-4.45

Mi trovo in una città non molto lontana dalla mia insieme a mia madre e mio fratello, ad un certo punto prendo lucidità e decido di salire sul tetto del palazzo più alto della città per guardare il panorama da lì e poi prendere il volo. Mi ricordo dell'esistenza in questa città di un quartiere nel quale si trovano alcuni edifici di oltre 10 piani. Mi arriva il ricordo onirico di essere già stato sul tetto di uno di quei palazzi in un lucido. Mi incammino e mi guardo intorno alla ricerca di questi edifici, dovrebbero vedersi ed essere distinguibili anche ad alcuni chilometri di distanza, tuttavia non li vedo da nessuna parte. Noto poi un palazzo un po' più alto degli altri e dall'architettura e colore che mi ricorda uno di quegli edifici. Non è alto come lo ricordavo, saranno 7 o 8 piani al massimo, in ogni caso sembra il più alto della zona quindi può andar bene. Qui però perdo parzialmente lucidità, un tizio che ricorda una persona che conosco della mia città mi chiama da un balcone di questo palazzo. Mi invita a salire e raggiungere lui e i suoi amici sul balcone, così inizio a levitare e salgo verticalmente e lentamente fino a raggiungere il balcone. Qui mi arriva un altro ricordo onirico di aver già fatto la stessa cosa in passato. Saluto tutti uno per uno, poi però mi metto in un angolo in disparte e dopo un po' riprendo lucidità. Entro in casa e mi arriva l'ennesimo ricordo onirico: sono già stato qui dentro in un sogno lucido ed ho esplorato diverse stanze. Di tutti e tre gli episodi non ho alcun ricordo nella veglia, tuttavia non escludo del tutto la possibilità che possano trovarsi da qualche parte nel mio diario, tra i sogni non lucidi. Apro diverse porte, scendo le scale e mi guardo intorno. Ho diverse opzioni tra i vari obbiettivi che ho in sospeso, alla fine decido di scendere per raggiungere i Sotterranei. Scendo alcuni piani di un'ampia scalinata e man mano che vado giù percepisco quella peculiare energia dei Sotterranei farsi sempre più forte. Giunto alla fine della scalinata mi trovo con due opzioni: da una parte c'è una grande porta a vetri che dà su un salotto elegante e lussuoso, dall'altro una porta chiusa che non so dove mi porterà. Nell'indecisione perdo troppo tempo e il sogno si dissolve prima che io possa scegliere.


11 agosto 2022

OBE/Lucido ore 4.00-5.00

Prendo lucidità nello stato intermedio, mi rotolo giù dal letto ed esco dalla mia stanza. Esco di casa in volo e percorro così tutta la strada che inizia di fronte a casa mia, per poi atterrare poco prima della fine della via. E' notte e c'è troppa poca luce, i lampioni sono spenti e dopo qualche istante mi ritrovo nel buio totale e devo mettermi a sfregare le mani sulle pareti per recuperare la vista. Una volta recuperata mi trovo sempre per strada, sempre di notte e cammino lungo un muro di recinzione alla mia sinistra. Giro un angolo e vedo che una porzione del muro è illuminata da un fascio di luce che inizialmente non capisco da dove provenga. Guardando meglio vedo che alla mia destra c'è un lampione acceso, che proietta la sua luce su quella porzione di muro. Proseguo, giro una altro angolo e trovo il portone d'ingresso di un edificio, finalmente un passaggio per potermi spostare altrove! Attraversato il portone mi trovo di fronte tre opzioni per proseguire: una rampa di scale e due ascensori, uno normale e uno con le pareti di vetro trasparente. Scelgo quest'ultimo, entro e vedo che sul pannello dei comandi ci sono diversi tasti con segni + o - ma nessuno con i numeri. Premo uno di quelli col segno +, immaginando che serva per salire e così è. L'ascensore sale e solo adesso mi accorgo che non ci sono tasti per fermarlo nel caso in cui la salita durasse troppo a lungo, come già accaduto altre volte. L'ascensore sale per alcuni piani e quando penso che sia ora di fermarlo ecco che si ferma da solo, forse è già arrivato a destinazione. Esco e mi trovo all'aperto ma rimango deluso perché invece di raggiungere un ambiente più elevato sembra addirittura di essere tornato indietro, è sempre notte e c'è molta confusione, con un via vai di gente e immagini poco nitide. Proseguendo le immagini migliorano un po' ma continuo a trovarmi in un ambiente di basso livello. Sono su un terrazzo e un omone alto, robusto e un po' grassottello mi viene incontro con aria bellicosa. E' a pochi centimetri da me e tenta di prendermi a pugni ma non riesce a colpirmi, sono leggero e sottile e li schivo o forse addirittura mi passano attraverso. Poi inizio a svolazzare a bassa quota e lui insiste ancora nell'aggredirmi ma non rappresenta minimamente una minaccia per me e lo neutralizzo semplicemente con il pensiero. Da qui il ricordo sfuma.

12 agosto 2022

Lucido ore 3.45-5.00

Gelato insipido

Sono in giro da solo nel centro della mia città di notte, percorro una delle vie principali correndo, è tutto molto stabile e reale ma la mia lucidità non è delle migliori e non mi ricordo il mio piano d'azione. Dopo un po' realizzo che mi sto spostando troppo lentamente, così decido di prendere il volo ma qualcosa va storto, non riesco a direzionarmi come vorrei, dunque atterro e proseguo a piedi. Nel frattempo si è fatto giorno ed ora mi trovo nell'area esterna di un bar-gelateria. C'è il bancone dei gelati artigianali e decido di fermarmi e prenderne uno. Davanti a me c'è un uomo, il quale mi guarda e mi dice che tocca prima a lui, io però vado di fretta ed uso i miei poteri di manipolazione mentale per farlo andare via. La ragazza dietro al bancone mi mostra i vari gusti di gelati, tra cui alcuni mix predefiniti di 3 gusti l'uno che però non mi convincono a pieno, preferisco scegliere io i gusti. La mia scelta ricade su pistacchio, cocco e nocciola (quest'ultimo lo dice la ragazza prima che lo dica io, come se mi avesse letto nel pensiero o conoscesse già i miei gusti). Una volta preparata la coppetta però i gusti non sembrano corrispondere a quelli da me scelti, almeno per quanto riguarda la nocciola che sembra essere stata sostituita con il cioccolato a giudicare dal colore. In ogni caso rimango piuttosto deluso, tutti e tre i gusti risultano insipidi, ho solo sprecato il mio tempo qui.

14 agosto 2022

Lucido ore 7.00-7.50

Recupero in mare

Mi trovo nel giardino di casa mia ad osservare uno dei gatti di mia zia che si comporta in modo strano, come se avesse visto qualcosa nell'erba che ai miei occhi è invisibile. Scava il terreno in maniera frenetica, poi si mette a saltare qua e là come impazzito e ad un certo punto corre via. Mentre rifletto su quanto ho visto, chiedendomi cosa gli abbia preso a quel gatto, prendo lucidità e mi ricordo del mio obbiettivo di oggi, che consiste nell'eseguire un recupero. Esco in strada e mi dirigo verso l'incrocio alla mia sinistra, qui a differenza della realtà fisica, dove ci sono solo villette, si trovano dei negozi ed un bar. Mi arrivano ricordi onirici di essere già stato in quel bar e di sapere già che ci fosse un certo negozio sul lato destro della strada. Si tratta di un negozio che vende articoli per premiazioni, coppe, medaglie, targhette etc. e ci passo davanti dandogli una rapida occhiata. Il bar invece si trova più avanti sulla sinistra e ricordo di esserci stato più volte. Proseguo e ad un certo punto, siccome c'è un gran via vai di gente e un chiacchiericcio di fondo piuttosto insistente, chiedo più volte ad alta voce di fare silenzio, nessuno però mi dà retta, il chiacchiericcio non si arresta. In ogni caso non è poi così fastidioso, riesco ad isolarmi da esso facilmente. Come primo step del mio piano d'azione devo entrare in contatto con il mio Sé Superiore e per farlo vorrei comunque prima raggiungere un luogo meno affollato. Arrivo alla fine della strada, che ormai non è più quella via e non sono più nemmeno nella mia città, e sto per svoltare a sinistra quando mi accorgo che in quella direzione c'è poca luce. Prendo allora la direzione opposta e vedo che da quella parte c'è il mare, distante qualche decina di metri da me. Raggiungo il lungomare, c'è una staccionata bianca che separa la strada dalla spiaggia, potrei scavalcarla facilmente ma decido di fermarmi qui. Qui infatti c'è decisamente meno gente e meno rumore, mi sento pronto per contattare il mio Sé Superiore. Lo chiamo a gran voce e chiedo di essere guidato da Esso, dopo qualche istante vengo sollevato da terra, lo scenario si dissolve e tutto si fa bianco. Mentre fluttuo nel vuoto bianco esprimo l'Intento di eseguire un recupero ed ecco che mi sento trasportare dalla Forza Invisibile, che dopo qualche secondo mi lascia andare. La mia vista si riattiva e vedo che mi trovo in mare, a pochi metri dalla riva. Capisco che è qui che devo effettuare il recupero, qualcuno deve essere da poco morto annegato. Vedo subito un bambino venire verso di me e inizialmente penso sia lui. Nuota a stento e lo aiuto a togliersi dall'acqua alta dove non tocca. Mi indica una direzione e dice: << 25-27 >>, gli chiedo a cosa si riferiscano questi numeri e lui risponde che si tratta dell'età della persona che mi sta indicando. Insieme al bambino raggiungo il punto indicato, a ridosso di un alto scoglio. Ipotizzo che questa persona sia morta annegata proprio qui, magari in seguito ad un malore, il bambino ha un'aria disperata il che mi fa pensare che il defunto sia una persona a lui cara, forse il padre, come età potrebbe anche starci. Ad un certo punto vedo galleggiare il corpo di un uomo che però non sembra un ragazzo di 25-27 anni, ne dimostra almeno 35. Ha gli occhi chiusi e non reagisce agli stimoli, sembra effettivamente morto. Rifletto sul perché il bambino sia qui, forse è un sognatore inconsapevole o forse è morto anche lui. Ora l'uomo si sveglia e il bambino esprime tutta la sua gioia nel vedere che è ancora vivo. Inizio a chiedere all'uomo alcune informazioni su di lui così che io possa verificare la sua esistenza una volta sveglio, nel frattempo arrivano altre persone che sembrano voler collaborare con me. L'uomo dice di chiamarsi Billy Primo e di essere nato in California, in una città di nome Saraceno (non mi risulta esista una città con questo nome in California e infatti quando poi da sveglio vado a verificare su Google non la trovo). Commetto poi l'errore di portarla troppo per le lunghe e finisco col perdere lucidità prima di aver portato a termine il recupero. Proseguo a sognare ancora un po' con sprazzi di lucidità ogni tanto.

22 agosto 2022

Lucido ore 4.00-5.20

Sono a casa nel seminterrato e dopo varie situazioni confuse in cui sono semi lucido e svolazzo per il salotto, prendo piena lucidità e mi ricordo dell'obbiettivo di viaggiare nel tempo. Vado di sopra, esco di casa e mi ritrovo nel buio, mi sposto fluttuando per poi ritrovarmi sul letto, convinto di essermi svegliato, ma probabilmente si è trattato di un falso risveglio. In seguito mi ritrovo in un sogno normale nel quale sono in macchina coi miei e ci stiamo recando a lavoro. Arrivati a destinazione parcheggiamo e quando scendo dalla macchina inizio a ricordare di stare sognando. E' tutto molto instabile, una situazione a metà strada tra stato ipnagogico e sogno. Senza farmi notare dai miei, inizio a camminare nella direzione opposta a quella in cui dovrei andare, sia per allontanarmi dalla trama del sogno, sia per stabilizzarmi. Dopo qualche passo mi rendo conto che è meglio correre e così faccio, corro per le vie del paese, allontanandomi dalla nostra macchina parcheggiata. Lo scenario è ancora instabile, non mi sento ancora del tutto integrato in esso ma sento che questa è la strada giusta. Mi allontano parecchio ma ad un certo punto inizio comunque a sentire la voce di mia madre che mi chiama incazzata nera perché sono scappato. A quanto pare si è finalmente accorta della mia assenza, mi chiama in continuazione e riesco a sentire la sua voce nonostante in teoria a questo punto dovrei essere a centinaia di metri da lei. Giro un angolo e vedo la spiaggia ed il mare in fondo alla strada, la percorro e qui incontro di nuovo i miei e vengo nuovamente coinvolto nella trama del sogno, anche se ora invece di andare a lavorare stiamo andando in spiaggia. Sembra quasi che il sogno, pur di non farmi lucidare, abbia cambiato i piani in corsa, creando una situazione più piacevole per convincermi a restare. Inizialmente ci casco, perdo lucidità e mi avvio verso la spiaggia con i miei, appena arrivati però mi accorgo che sono senza maglietta e la cosa mi fa sentire a disagio, nonostante siamo in spiaggia. Mi faccio dare da mia madre le chiavi della macchina per andare a prendere la mia maglietta e una volta presa e chiuso lo sportello inizio a riprendere lucidità. Torno verso la spiaggia ma proseguo lungo la strada adiacente, osservando mentre cammino il mare alla mia sinistra e notando che le immagini non sono ancora del tutto nitide. Proseguo e arrivo davanti ad una palazzina, qui il sogno sembra già essere salito di livello, meno confusione e immagini nitide e reali. Vado inizialmente verso la porta con l'intenzione di entrare nell'edificio per usarlo come passaggio dimensionale, poi però mi rendo conto che l'ambiente in cui mi trovo è già soddisfacente. Salgo dunque una rampa di scale e raggiungo una strada sopraelevata dalla quale si vede il mare, io però vado dalla parte opposta, giro un angolo e raggiungo un cortile tra alcune palazzine. Mi fermo ad osservarne una, che è forse la stessa di prima vista dal lato opposto. Si tratta di un edificio vecchio, risalente forse agli anni '50, dalle pareti in gran parte scrostate che gli conferiscono una colorazione sul grigio chiaro. Ci sono 4 file di finestre dalle persiane verdi, probabilmente di legno, le quali mi ricordano quelle della casa in montagna dei miei nonni. Nel cortile ci sono piante di vario genere, una di queste ha dei fiori rossi, tocco le foglie e i fiori, poi il pavimento di cemento, anch'esso scrostato e ruvido, è tutto estremamente stabile e reale, non vi è alcuna differenza con la realtà fisica. Ora mi avvicino ad un'altra pianta, tocco anche qui le foglie e ad un certo punto mi sento pungere la mano, ho beccato una foglia di ortica! Tiro indietro la mano ed evito di proseguire nell'esaminare la pianta al tatto, la mano mi brucia ancora, la sensazione è assolutamente vivida e reale al 100 %. Erano forse quasi vent'anni che non mi capitava di pungermi con l'ortica ed avevo dimenticato quanto fosse sgradevole, questo episodio me l'ha rammentato, le sensazioni sono esattamente quelle che provavo quando mi pungevo da bambino per andare a recuperare i palloni finiti tra le erbacce. Mi viene subito in mente un sogno lucido che ho letto di recente qui sul forum, non ricordo di chi fosse, in cui il sognatore si pungeva con l'ortica proprio come accaduto a me. Mi guardo intorno e vedo un lavandino attaccato ad una parete di un altro edificio di quelli che circondano il cortile. E' un lavandino di quelli vecchi, in perfetta armonia con gli edifici circostanti, vado per sciacquarmi le mani in modo da avere un po' di sollievo dal bruciore. Il rubinetto è difettoso e l'acqua schizza da tutte le parti, me ne schizza anche un po' addosso e mi affretto a richiuderlo prima che dell'acqua mi vada negli occhi mettendo a rischio la mia permanenza qui. Comunque l'acqua fa il suo effetto, il bruciore ora è svanito. Torno verso la palazzina ed incontro una signora, finora l'unica persona a comparire in questo posto. Ho bisogno di raccogliere informazioni su questo luogo, perciò approfitto della sua presenza per farle delle domande. Le chiedo innanzitutto come si chiama questo posto ma lei non sa rispondermi. Un'altra signora nel frattempo interviene dicendomi che quella domanda sul nome di questo luogo è una domanda stupida, da ciò capisco che questo posto non ha un nome a quanto pare. Seguo la prima signora, che nel frattempo si sta allontanando dagli edifici, le chiedo come si chiama e da quanto tempo si trova qui ma la donna sembra essere in stato confusionale, come se non sapesse o ricordasse nulla. Con noi c'è anche un'altra persona, forse la signora di prima o forse qualcuno che si è aggiunto successivamente. Ci fermiamo e questa persona mostra due fotografie alla signora, ognuna ritraente il volto di una persona. Mi viene in mente che potrebbe trattarsi di due persone che quella signora conosce e che l'altra persona gliele stia mostrando per farle ricordare qualcosa di importante. Il ricordo qui a dire il vero è un po' vago, parlo ancora con la signora ma non ricordo cosa ci diciamo, poi ad un certo punto lei sembra improvvisamente essere tornata in sé. Dice qualcosa del tipo: << è il momento di accettare la verità >> al che io le chiedo: << quale verità? >> e lei: << che sono morta >>. Ad un certo punto non so perché la signora diventa un signore, non ricordo però se prima o dopo aver pronunciato le due frasi o magari tra una e l'altra. Le dico che questa verità in ogni caso non deve turbarla, dato che si trova in un luogo tranquillo e piacevole. Inoltre, le dico che se vuole posso accompagnarla in un posto ancora migliore. Il signore sembra sapere già cosa intendo dire, infatti mi dice che per raggiungere questo posto di cui parlo dovrebbe andare verso la luce e nel frattempo me la indica e la vedo: una luce nel cielo che sembra quella del sole ma più grande e non abbagliante (cita anche gli Aiutanti, mostrando di sapere chi sono e cosa fanno, ora però non ricordo esattamente cosa abbia detto in proposito ). Gli dico che spetta a lui decidere cosa fare, una parte di lui sembra tentata di andare verso la Luce, qualcosa però lo trattiene lì e alla fine decide di non andare, si volta e torna indietro. A quanto pare è ancora troppo legato a questo luogo e a quello che rappresenta per lui, qualunque cosa sia. Poco dopo l'ambiente si dissolve e mi sveglio.

24 agosto 2022

Lucido ore 21.10-1.35

Relax in spiaggia

Sono in spiaggia e prendo gradualmente lucidità. All'inizio lo scenario non è molto stabile, sono sdraiato a pancia in giù e ad un certo punto mi alzo. In seguito l'ambiente si stabilizza ma la mia lucidità resta comunque bassa e non mi viene in mente nessuno dei miei obbiettivi. Mi metto invece ad attendere l'arrivo di una ragazza, immaginando di avere un appuntamento qui con lei. Nel frattempo vado verso il mare ed entro in acqua immergendomi fino a quasi alle ginocchia. Siccome però mi accorgo che così rischio di destabilizzarmi e porre fine anticipatamente all'esperienza, esco dall'acqua e mi siedo sul bagnasciuga, tenendo immersi solo i piedi e gettandomi l'acqua con le mani fino alle cosce. Le sensazioni sono estremamente vivide e reali, l'acqua è fresca ed ha un effetto rilassante. Passa qualche secondo ma la ragazza ancora non si vede, forse non ho messo sufficiente convinzione nel pensiero di incontrarla. Mi guardo intorno, la spiaggia è molto grande ma semi deserta, quasi incontaminata, anche perché lontana dalle città. La sabbia è di un grigio chiaro e il mare una tavola, il tutto mi trasmette sensazioni di estremo rilassamento e serenità, come difficilmente si riesce a provare nella veglia. In seguito mi sveglio e sento per alcuni istanti la musica proveniente dalla discoteca che si trova ad un paio di chilometri da casa mia, poi mi riaddormento quasi subito e continuo per un po' a sognare normalmente.


25 agosto 2022

Lucido/OBE ore 4.30-5.20

In seguito ad un sogno caotico mi ritrovo a letto e realizzo di stare sognando. Mi rotolo giù ed esco dalla mia stanza, vado di sopra ed esco in strada. La vista si attiva, è notte e pioviccica, vedo una macchina passare davanti al cancello, giro l'angolo ad un incrocio e proseguo lunga la strada, ritrovandomi poco dopo in una zona completamente diversa, che assomiglia molto al centro della mia città. Qui è molto affollato, cammino in mezzo alla gente, mi guardo intorno osservando i volti delle persone, senza però interagire con loro. Tutti questi individui che parlano tra loro generano un chiacchiericcio continuo, nel quale cerco invano di distinguere alcune frasi. Proseguo fino a raggiungere un ampio spazio all'aperto dove si sta svolgendo una specie di festa, con musica da discoteca e gente che canta e balla. Ora si è fatto giorno, c'è un'atmosfera festosa e allegra, un ambiente tutto sommato piacevole, nel quale potrei anche rimanere se volessi semplicemente divertirmi un po', tuttavia ho altri programmi per oggi. Passo in mezzo alla gente continuando a non interagire con nessuno ma osservando i volti, i quali sono estremamente reali ed espressivi. In particolare ricordo un tizio sui 35-40, dai capelli di un colore tra il biondo e il rossiccio e il viso chiaro e lentigginoso. Poco più avanti ne vedo un altro che gli assomiglia moltissimo, i due potrebbero essere fratelli, forse addirittura gemelli. Qui accade una cosa strana: proseguendo a camminare e ad osservare volti, mi accorgo che tutti quelli che guardo hanno come stampato in faccia il pattern di lentiggini dei due fratelli, solo che le lentiggini qui sono ingrandite di almeno 10 volte e risultano come delle grosse macchie di colore beige. Mi dirigo verso un'area meno affollata, dove c'è una specie di torretta di pietra antica, risalente forse al medioevo. C'è un ingresso nella torretta e una scalinata, entro e noto subito un netto abbassamento del volume della musica, che continua ad abbassarsi poi man mano che salgo le scale fino a sparire del tutto. Pochi istanti dopo si oscura tutto ed inizio a percepire un'energia negativa. Mi ritrovo in paralisi con una presenza dietro di me, dalla quale mi sento risucchiare dietro al collo. Senza pensarci troppo, mi metto subito a canticchiare una canzone allegra per aiutarmi a distaccarmi da questa presenza opprimente. Dopo qualche secondo riesco ad alzarmi, esco dalla mia stanza e poi in strada, continuando a canticchiare mentre cammino, smettendo solo quando giungo alla fine della via. Qui mi rivolgo al sogno chiedendogli di far partire una canzone specifica, ovvero "Enter Sandman" dei Metallica, la prima che mi viene in mente pensando a qualcosa che abbia a che fare con i sogni. Subito parte una canzone, dalle prime note sembrerebbe quella ma poi diventa qualcosa di completamente diverso e che non mi piace. Blocco la canzone e riformulo la richiesta, stavolta chiedendo di far partire una canzone che non esista nella realtà fisica, purché sia comunque un pezzo metal, di quelli che danno la carica. Parte allora un'altra canzone ma è tutto fuorché metal :D. Nel frattempo arrivo davanti al sottopassaggio, dove trovo un gruppo di persone in piedi davanti ad una postazione con un microfono. Sembra siano in attesa che qualcuno si esibisca in una performance canora. Mi metto io al microfono, potrei cantare una delle canzoni che conosco a memoria, tanto sono in un sogno, non ho motivo di vergognarmi, potrei persino cantare bene. Mi rendo conto però che non mi viene in mente nessuna canzone al momento di cui sappia a memoria l'intero testo, quindi lascio perdere. Ora con me c'è un accompagnatore che ricorda vagamente mio fratello, entrambi concordiamo sulla necessità di allontanarci da questo ambiente caotico. Per farlo dovrei entrare in una delle case vicine ed usarla come passaggio dimensionale. L'ambiente è instabile, le proporzioni e le distanze sono sballate, è il tipico scenario onirico di basso livello. Entro in una casa e incontro subito una signora sui 60, mi guarda male e sembra volermi aggredire. Io comunque la ignoro e proseguo attraversando diverse stanze insieme al mio accompagnatore. Ad un certo punto ci troviamo in un piccolo corridoio con almeno due porte e decidiamo di dividerci nell'esplorazione. Io attraverso una porta, lui un'altra e alla fine ci incontriamo di nuovo in un altro corridoio. Qui ci sono altre persone, tra cui una ragazza dai capelli neri, lunghi e lisci, probabilmente latino americana a giudicare dall'aspetto e dalla corporatura. Corre e urla terrorizzata, l'accompagnatore si ferma ad assisterla ma la ragazza continua a dare di matto, evidentemente in preda ad un delirio. Io proseguo ed entro in un'altra stanza, la mia lucidità qui ormai è andata a farsi benedire e finisco col farmi distrarre da una bella ragazza poco vestita sdraiata su una poltrona.


31 agosto 2022

Lucido ore 2.00-4.30

Prendo lucidità mentre sono a casa nel seminterrato, vado di sopra ed esco di casa. Nel frattempo mi viene in mente la serie a fumetti "Sandman" e penso che sarebbe interessante incontrare gli Eterni, non tutti però, eviterei sicuramente Desiderio, Disperazione e Delirio. Riflettendo tra me e me ad alta voce, dico che Sogno l'ho già incontrato una volta in un lucido, seppur di sfuggita, mentre Morte...beh, prima o poi tutta la incontriamo. Mi incammino lungo la via che inizia di fronte al cancello di casa mia, mi guardo intorno, è tutto molto stabile e reale. E' giorno e c'è un'atmosfera molto serena e piacevole, non c'è nessuno nei paraggi con cui interagire però. Penso a cosa fare ma non ho le idee molto chiare, nessuno degli obbiettivi che ho in sospeso mi viene in mente. In ogni caso devo spostarmi altrove, esplorare posti nuovi, dunque dovrei usare una delle case vicine per come passaggio dimensionale, però non vorrei rischiare di destabilizzarmi entrando in un luogo chiuso, sarebbe davvero un peccato perdere il contatto con lo scenario stabile e piacevole in cui mi trovo ora. Decido allora di entrare sì nella villa ma non in casa, bensì di attraversare il cortile e uscire sul retro. In questo modo cambierò scenario senza dover transitare da un luogo chiuso, mantenendo quindi una certa continuità con l'ambiente in cui mi trovo ora. Detto fatto, entro da un cancello ed esco da un altro sul retro, ritrovandomi in una città che sicuramente non è la mia. Raggiungo una piazzetta nella quale vi sono due locali, uno alla mia sinistra e l'altro alla mia destra. Mi reco prima a quello di sinistra, dove trovo dietro al bancone dei tizi che indossano delle strane maschere bianche, e un altro tizio senza maschera e dai tratti orientali, probabilmente cinese. Questo bar, o qualunque cosa sia, non mi ispira molto, perciò vado all'altro locale, dove ordino un cappuccino, cosa che non bevo da anni dato che sia il caffè che il latte mi danno qualche problema, soprattutto il caffè. Prima di poterlo assaggiare però intervengono dei personaggi che mi distraggono e mi fanno perdere lucidità. Il sogno prosegue per un po' ma il ricordo dello stesso è vago e frammentato.


2 settembre 2022

OBE/Lucido ore 4.30-5.15

Sono nello stato intermedio in posizione supina, sul letto con me c'è un gatto che ad un certo punto mi morde una mano. La cosa mi fa subito prendere lucidità, poiché mi riporta alla mente l'entità della paralisi, la quale, tra le altre cose, ha la simpatica abitudine di mordermi le mani o comunque pungerle con i suoi artigli. Stavolta però tale presenza ostile non si palesa, io resto immobile ed al momento giusto mi alzo dal letto. Vedo mio fratello che dorme nel suo letto e sento del movimento fuori dalla mia stanza. Vado verso la porta e do dei pugnetti al muro, il quale risulta solido come nella realtà fisica, se lo avessi colpito un po' più forte mi sarei fatto male. Esco dalla mia stanza e vedo mia madre in camera insieme a qualcuno, forse mia nonna, poi vado in salotto e trovo mio padre seduto sul divano. Vado di sopra e vedo nuovamente mia madre e mia nonna, stavolta sedute sul divano a guardare la TV. Esco dalla porta finestra della veranda, è il crepuscolo e vedo che sul piazzaletto ci sono due tavoli con sopra delle candele accese. Esco e mi incammino lungo la via che inizia di fronte al cancello di casa mia. Mi viene in mente l'obbiettivo di incontrare RSN ( Ragazza Senza Nome, la chiamerò così finché non riuscirò ad incontrarla di nuovo ed a conoscere il suo vero nome), incontrata la prima volta circa 5 anni fa proprio mentre camminavo lungo questa strada. Cammino lentamente mantenendo la presenza in me stesso e parlando ad alta voce come se mi stessi rivolgendo a questa ragazza: << non conosco il tuo nome, ma voglio davvero rivederti, incontriamoci all'incrocio alla fine di questa strada >>. Mentre parlo cerco di richiamare quell'emozione particolare provata in quell'occasione, ad un tratto mi volto a guardare dietro di me, poiché quella volta lei era comparsa proprio alle mie spalle. E' un tentativo velleitario però, so già che non è lì altrimenti avrei percepito la sua presenza, come accadde quella volta. Proseguo ed arrivo alla fine della strada ma lei ancora non si vede, cambio allora il luogo dell'incontro dicendo ad alta voce che ci vedremo davanti ad un bar. Quando sto per giungere all'incrocio vedo un ombra spuntare da dietro l'angolo a sinistra e spero sia lei ma a dire il vero già so che non è possibile, per lo stesso motivo di prima. Un attimo dopo infatti compare il proprietario di quell'ombra, un uomo sui 40-50. Girato l'angolo mi trovo in un'area molto affollata con diversi locali all'aperto pieni di gente ed altra gente che passeggia, con il conseguente chiacchiericcio di fondo. Qui la mia lucidità subisce temporaneamente un calo, ed anche lo scenario in cui mi trovo si destabilizza e deforma. Mi ritrovo nella mia stanza, mi guardo rapidamente allo specchio, dopodiché riacquisisco piena lucidità ed esco dalla camera. Inizialmente penso di provare nuovamente ad incontrare RSN, poi però cambio idea e decido invece di esplorare il Mondo Sotterraneo. Esco di casa e mi dirigo verso la casa di fronte, nella quale si trova uno dei passaggi verso tale mondo. Altre volte infatti mi sono trovato a scendere nei piani sotterranei, i quali rappresentano una specie di anticamere del Mondo Sotterraneo vero e proprio. Finora mi sono sempre fermato prima di arrivarci, le prime volte sono stato aggredito e sbattuto fuori dai Vampiri, l'ultima volta invece sono riuscito a raggiungere una specie di sala d'attesa ma mi sono svegliato prima di riuscire a chiedere informazioni su come accedere al Mondo Sotterraneo. Suono il citofono e mi risponde Luisa, la moglie di Gianfranco, le dico chi sono e lei mi risponde che adesso non può farmi entrare perché ha ospiti a casa. Le dico che sono solo di passaggio, sarò veloce e non si accorgeranno nemmeno della mia presenza, lei allora dice che mi farà entrare solo se le spiegherò perché lo faccio. Le prometto allora che se mi fa entrare glielo dirò, lei dunque mi apre e io le dico che non ho mai detto loro la verità sul perché passo spesso di qui per poi sparire perché probabilmente non mi avrebbero creduto. Nel frattempo entriamo in casa e vedo che in realtà a parte lei e Gianfranco non c'è nessuno, dico: << ah ma allora era tutta una finta! >> Dopodiché mi metto a spiegare, dico loro che vivo in una realtà parallela e che vengo qui per conoscere me stesso. Non me la sento di dire loro che siamo in un sogno e che loro sono personaggi onirici, sia perché potrebbero offendersi, sia perché non posso essere sicuro al 100 % che lo siano. Dico che forse anche loro hanno una vita nella realtà fisica o l'hanno avuta in passato, che i loro nomi e il loro aspetto attuale potrebbe essere influenzato da una di queste vite fisiche passate. Loro comunque non sembrano sorpresi dalle mie parole e ad un certo punto mi dicono che stanno per andare a dormire. Li saluto e do loro la buonanotte, mi avvio poi alla ricerca di una porta da cui uscire e mentre rifletto su alcune cose. Mi chiedo come sia la loro vita qui, se vivono le loro giornate come noi nella realtà fisica, scandite dallo scorrere del tempo, dall'alternanza giorno-notte. Nel frattempo lo scenario si destabilizza, sento che il sogno mi sta scivolando via e qualche istante dopo mi sveglio.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda olrac » 08/09/2022, 14:57

...e complimenti anche per i tuoi 'recuperi', davvero niente male!! :)
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/10/2022, 13:32

8 settembre 2022

Paralisi/OBE ore ?

Sono in macchina con mia madre che guida, stiamo percorrendo una strada di montagna, con numerose curve e andiamo troppo veloce. Preoccupato dico a mia madre di rallentare ma lei non mi ascolta, inizio ad avere paura. Ad un certo punto invece di prendere una curva verso sinistra andiamo dritti sparati verso degli alberi ma prima dell'impatto lo scenario si dissolve e mi ritrovo in paralisi. Sono avvolto da vibrazioni ma sono ancora in stato confusionale e inizialmente cerco di uscirne e svegliarmi, poi peròprendo lucidità, mi tranquillizzo ed al momento giusto eseguo il distacco. Fluttuo nel buio senza una meta precisa, ad un tratto ho una brusca deviazione verso il basso e mi rendo conto e decido che è ora di stabilizzarmi e materializzarmi da qualche parte. Allungo le mie braccia per toccare il pavimento ma poi ci ripenso perché mi rendo conto che se lo facessi ora mi ritroverei nel seminterrato di casa mia, io invece vorrei materializzarmi direttamente in un posto nuovo da esplorare. Per farlo devo prima allontanarmi idealmente da casa mia, così torno a spostarmi fluttuando e nel frattempo cerco di pensare a qualcos'altro per togliermi dalla mente l'idea di casa mia, in modo da potermi teletrasportare in un altro luogo a caso. Dopo qualche secondo mi materializzo in una stanza che non è la mia, e dalla quale esco subito, inizialmente con l'idea di uscire all'aperto. Appena varcata la soglia della stanza mi volto a dare un'occhiata verso la stanza e vedo un grosso mobile di legno scuro che copre quasi tutta una parete. Proseguo ed incontro un bambino seduto su una specie di seggiolone. Siccome mi trovo in una di quelle situazioni nelle quali ho l'impressione di essere nel corpo di qualcun altro, chiedo al bambino di dirmi come mi chiamo. << Meis >> risponde lui, gli chiedo poi come si chiama lui e mi risponde << Dave >>. Ipotizzo che il bambino possa essere "mio" fratello, dunque gli chiedo qual è il nostro cognome e lui risponde << West One >> o forse << Weston >>. Dice anche qualcos'altro che non ricordo, dopodiché il sogno crolla e mi sveglio.

10 settembre 2022

Paralisi ore 3.30-5.00

Mi ritrovo in paralisi con delle presenze intorno a me e sopra di me, le quali emanano negatività ed hanno voci spettrali, sembrerebbero fantasmi, anime tormentate. La mia lucidità è bassa e di conseguenza anche il ricordo non è molto limpido, è successo tutto all'improvviso e non ho memoria di quello che stavo facendo/sognando prima. Chiedo a queste presenze e forse ad una in particolare se stanno bene, una domanda piuttosto ingenua e figlia del mio stato di scarsa lucidità in quel momento. Non ricordo se e quale risposta ricevo, sento perlopiù bisbigli spettrali ed inquietanti e soprattutto sento aumentare la carica di negatività. Un attimo dopo quei bisbigli si trasformano in una risatina maligna, di quelle che fanno venire i brividi. Ho l'impulso di uscire dalla paralisi e svegliarmi, ne esco parzialmente ma poi cambio idea e rimango fermo perché non voglio rinunciare così facilmente. Torno in paralisi con l'intenzione di sopportare la pressione di queste entità, per poi eseguire il distacco. Qui però inizio a sentirmi pungere tra addome e torace, sul lato sinistro. Il dolore è abbastanza forte da spingermi a lasciar perdere per oggi, non ho abbastanza lucidità ed energia per affrontare queste entità. Esco di nuovo parzialmente dalla paralisi, stavolta con una certa fatica, e dopo qualche istante in cui rimango indeciso se tentare di nuovo o no, alla fine decido di rinunciare e cambio posizione col corpo fisico per staccarmene definitivamente.

16 settembre 2022

Lucido ore 4.15-5.15

Prendo lucidità non ricordo come, sono nei pressi di casa mia e mi fermo davanti al cancello di una palazzina. Suono il citofono, qualcuno mi apre, attraverso il cancello e raggiungo il portone della palazzina, entro e sento delle voci appartenenti ad una donna e a dei bambini, i quali dicono qualcosa tipo << è arrivato >>, forse riferendosi a me. Salgo fino al secondo piano, trovo una porta aperta, è da lì che venivano quelle voci, entro e passo per la cucina, dove prendo una bottiglietta d'acqua e ne bevo qualche sorso. Nel frattempo arrivano dei bambini, li saluto e per cazzeggiare verso un po' d'acqua sulla testa di uno dei due :D. Me ne esce un po' troppa però ed oltre a bagnare la testa del povero bimbo, finisce anche sul pavimento. Contemplo con soddisfazione l'estremo realismo e vividezza di tutto ciò, poi abbraccio i due bambini, il secondo mi dà anche un bacio sulla guancia sinistra, provano grande affetto per me, è possibile che "io" sia loro padre. Vado poi alla ricerca di una porta da cui uscire ma nel frattempo il sogno si destabilizza e deforma, trasformandosi in uno scenario cupo e ovattato. In seguito mi trovo a casa mia nel seminterrato con F.S., un mio ex compagno di squadra di quando giocavo a calcio, sono semi lucido. Usciamo insieme di casa e dopo un po' altre persone, ragazzi e ragazze, si uniscono a noi, il ricordo qui però si fa sempre più vago fino a sfumare del tutto insieme alla mia lucidità.

21 settembre 2022

Paralisi/OBE/lucido ore 6.00-7.20

Prendo lucidità nello stato intermedio in paralisi, arrivano le vibrazioni e al momento giusto mi alzo dal letto. Sono in piedi nella mia stanza, pesante, avvolto dalle vibrazioni, mi sento tirare indietro ma resisto. Mi sollevo in levitazione e volo fuori dalla mia stanza, chiedo di eseguire un recupero ma continuo a spostarmi nel buio senza che si materializzi alcuno scenario intorno a me. Capisco allora che devo essere io ad ancorarmi ad un ambiente aggrappandomi a qualcosa di solido. Atterro su un pavimento ma non riesco ad allontanare dalla mia mente l'idea di essere a casa mia e infatti quando la mia vista si attiva sono proprio qui nel seminterrato. Procedo allora alla vecchia maniera, salendo le scale ed uscendo dal portone, esco poi in strada e mi dirigo subito verso la casa di fronte con l'intenzione di scendere nei Sotterranei. Stranamente però qui trovo un sacco di gente che sta entrando dal cancello del villino, pare sia in corso una festa in casa di Gianfranco e Luisa. Il cancello è aperto quindi mi imbuco anche io e nel cortile incontro Gianfranco, lo saluto e gli dico << hai ospiti a cena stasera >>. Vado poi verso la rampa di scale che sale verso il portone d'ingresso ma devo aspettare un po' perché è intasata di gente. Nel frattempo guardo un po' intorno per vedere se c'è un altro ingresso alla casa ma non lo trovo. Prendo quindi le scale, infilandomi tra i partecipanti alla festa, entro in casa e imbocco un corridoio alla ricerca di una porta da cui accedere ai
Sotterranei. Il ricordo però qui è un po' vago, ad un certo punto sto per entrare in bagno ma qualcuno mi ferma dicendomi che c'è una ragazza dentro.
Lo scenario si destabilizza e per un po' mi perdo in attività confuse e senza senso. Più avanti riprendo lucidità ed entro in una piccola stanza che dovrebbe essere un bagno e chiudo la porta. Ora c'è silenzio e maggiore chiarezza, osservo il muro davanti a me e penso di poterlo tirare via per aprirmi un passaggio, come ho già fatto altre volte. C'è una cordicella appesa al soffitto che scendo lungo il muro e penso che tirandola si aprirà il passaggio, invece scopro che serve semplicemente per scaricare lo sciacquone :D. Dunque devo aprirmi il passaggio manualmente, tiro via il muro di lato scoprendo uno stretto cunicolo, troppo piccolo per passarci. Poco dopo però in qualche modo si allarga, ora ci passo tranquillamente e c'è anche una rampa di scale. Inizio a scendere ma devo fermarmi subito dopo perché è troppo buio. Torno indietro e qui il ricordo sfuma. Più avantiriparto da casa mia, esco e trovo alcune persone davanti casa di Gianfranco e Luisa. Stavolta non entro e tiro dritto lungo la via, per poi fermarmi poco più avanti, davanti ad uno scooter parcheggiato. Lo tocco per stabilizzarmi e mi accorgo che il sellino è bagnato, deve aver piovuto di recente. Decido di usarlo per spostarmi più velocemente, torno indietro verso casa mia e poi giro a sinistra verso l'incrocio e una volta raggiunto mi fermo e il ricordo qui si interrompe di nuovo. In seguito mi materializzo all'interno di un cantiere di un edificio in costruzione con gli operai a lavoro. Mi trovo ad una decina di metri sopra il livello della strada, trovo un punto più basso, salto giù e atterro su un sentiero che si addentra in quello che sembra un bosco ma che, proseguendo, poi si rivela essere solo un piccolo agglomerato di alberi.

25 settembre 2022

Paralisi/lucido ore 7.30-8.10

Prendo lucidità nello stato intermedio al termine di un sogno normale che ho dimenticato. Sono in paralisi avvolto dalle vibrazioni ed inizio a sentirmi stringere e pungere la mano destra. Capisco di avere la solita entità addosso e infatti inizio a sentire pressioni anche in altri punti del corpo. Voglio comunque approfittare della situazione per eseguire il distacco, dunque sopporto e mi metto a canticchiare mentalmente (all'inizio la voce non mi esce se non molto soffocata). Nel farlo mi sento sempre più sprofondare finché ad un certo punto non riesco a muovermi o forse mi trovo già in piedi in salotto e mi dirigo verso le scale. Esco di casa e mi incammino lungo la via che inizia di fronte al cancello di casa mia, noto subito una bella ragazza bionda che esce da un cancello sulla destra e prende per mano due bambini sul marciapiede per condurli dentro. Nel farlo lascia il cancello aperto ed io ne approfitto, entro nel cortile e poi in casa con l'intenzione di raggiungere la ragazza. Entro in casa e trovo un bel po' di gente, sembra esserci una festa, nessuna traccia però della ragazza di prima. La cerco ma ci sono troppe stanze, potrebbe essere in una qualunque di esse. Attraverso una sala dal pavimento nero nella quale ci sono altre persone, tra cui forse dei bambini. Qui però il sogno si destabilizza e la mia vista inizia a vacillare, faccio sempre più fatica a mantenermi sintonizzato e alla fine decido di teletrasportarmi altrove. Mi lancio nell'oscurità ed inizio dopo un
po' a sfregare le mani a terra immaginando di essere all'aperto su una strada asfaltata, così da materializzarmi in una città. Prima che la mia vista si attivi sento una voce femminile che mi dice che mi trovo sopra una macchina e non sulla strada. Quando la mia vista si attiva infatti sono sopra il tetto di una macchina parcheggiata, salto giù e mi incammino lungo la strada che si rivela essere un lungomare, molto simile a quello della zona centrale della mia città. C'è un sacco di gente e tanta confusione, la mia mente è in uno stato caotico e non mi permette in questo momento di accedere ad un ambiente di livello superiore. Al momento sono lucido ma comunque intrappolato in questi scenari onirici caotici e instabili. Mi faccio strada tra
la folla e il traffico di macchine e motorini, con l'intenzione di raggiungere la spiaggia e allontanarmi un po' da questo chiasso. Riesco ad attraversare la strada ed a raggiungere il marciapiede sul lato opposto. C'è un gruppo di donne, alcune sedute sul muretto che separa il marciapiede dalla spiaggia altre in piedi accanto ad esso ad occupare il passaggio che conduce alla spiaggia. C'è comunque sufficiente spazio per scavalcare il muretto e ci riesco, anche se un po' a fatica perché ad un certo punto mi si impiglia il giacchetto da qualche parte. Raggiungo dunque la spiaggia, mi tolgo il giacchetto e lo appoggio su una grossa pietra che spunta dalla sabbia, poi mi tolgo scarpe e calzini e mi dirigo verso il mare. Qui inizio di nuovo a destabilizzarmi, la mia vista vacilla e devo sfregare le mani sulla sabbia per stabilizzarla. Nel frattempo striscio verso il bagnasciuga ed inizio a sentire al tatto la sabbia sempre più umida. Ad intervalli regolari le onde del mare invadono il bagnasciuga per poi ritirarsi e tornare qualche secondo dopo, mi bagno le mani e assaggio anche l'acqua che risulta leggermente salata. Quando la vista si riattiva mi alzo ma evito di entrare in acqua perché sento che mi destabilizzerei subito. Giro per la spiaggia senza meta
fino a perdere lucidità.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/11/2022, 18:39

3 ottobre 2022

Lucido ore 22.30-3.10

La tromba d'aria

Sono a letto, fuori c'è un vento fortissimo, aumenta sempre di più d'intensità, il rumore è come un ululato ed è qualcosa di spaventoso. Temo che stia arrivando una tromba d'aria e infatti poco dopo sento tremare tutto e mi rannicchio nel letto sperando che non colpisca in pieno casa nostra. Una volta passata la tempesta mi alzo e vado in salotto, dove racconto a mia madre quello che ho sentito ma lei mi dice che non si trattava di una tromba d'aria né di un terremoto, bensì delle vibrazioni che precedono il distacco dal corpo. A questo punto prendo lucidità e mi sollevo in levitazione dirigendomi verso la finestra per attraversarla e uscire di casa. Si rivela un errore, perché dietro il p.o. di mia madre si nascondeva in realtà la solita entità, sento infatti la sua risatina malefica e pochi istanti dopo mi ritrovo in paralisi. Provo a cantare una canzone allegra e dopo un po' riesco ad alzarmi dal letto, mi sento però ancora l'entità addosso. In questo momento non ho abbastanza energia e lucidità per sopportare la sua pressione, perciò decido di uscire dalla paralisi e svegliarmi.

Lucido ore 4.00-5.00

Mi trovo in un'ipnagogica molto intensa e prendo gradualmente lucidità mentre scendo le scale interne di un edificio e l'ambiente si stabilizza intorno a me. Man mano che scendo percepisco un'energia particolare che mi avvolge e mi sento un po' pesante, come quando sono nello stato intermedio, prossimo al distacco. Finito di scendere mi trovo in un piccolo androne quadrato o rettangolare circondato da una vetrata con due uscite, una subito davanti a me e una sul lato opposto. Da entrambe le parti vedo un cortile/giardino con delle persone presenti. Esco dall'apertura più vicina e mi trovo ad attraversare un vialetto con un chiosco-bar sulla destra e gente che passeggia. Mi guardo intorno osservando i volti di alcune persone, molti di loro sono di carnagione scura, probabilmente latino americani. Sulla sinistra c'è una piccola rampa di pochi gradini che scende su un altro vialetto, più lungo e più affollato, con almeno un altro chiosco su un lato. Scendo i gradini e fermo un ragazzino mulatto chiedendogli se posso fargli delle domande. Gli chiedo come si chiama questo posto e lui mi risponde un nome strano che non riesco a capire, probabilmente nella sua lingua, gli chiedo più volte di ripetermelo ma proprio non riesco ad afferrarlo, ricordo che aveva una X in mezzo. Raggiungo il cortile dalla parte opposta dell'androne e noto subito un contrasto con quello di prima, questo infatti ha un aspetto più spartano, come se mi trovassi ora in un quartiere povero, anche la gente qui presente dà questa impressione. In tutto questo ho l'impressione di trovarmi in una città brasiliana, almeno questo è quanto mi arriva a livello telepatico. Passo di fronte ad un palazzo di 6-7 pian che ipotizzo essere quello da cui sono uscito poco fa. Qui lo scenario si destabilizza e si deforma, ora le immagini si fanno sempre più sgranate e confuse. Mi metto a sfregare le mani su un muro ruvido e lo lecco, pure nel tentativo di stabilizzarmi. La vista migliora un po' ma sono comunque in un ambiente onirico di basso livello, vedo il mare davanti a me ma si vede chiaramente che è qualcosa di finto. Mi lascio andare in levitazione e subito lo scenario intorno a me si sgretola, mi ritrovo a fluttuare nel buio ed esprimo l'intento, non troppo convinto a dire il vero, di effettuare un recupero.Mi ritrovo poco dopo sul letto in un falso risveglio, mi allungo per accostare la porta e ci riesco senza dovermi alzare. Faccio il test di realtà di guardare l'ora, la quale però non cambia da un'occhiata all'altra e concludo quindi di essermi svegliato nella realtà fisica. In realtà già il fatto di aver potuto accostare la porta senza alzarmi dal letto avrebbe dovuto farmi capire che stavo ancora sognando.

5 ottobre 2022

Lucido ore 1.30-5.00

Sono nella casa in montagna dei miei nonni, sono qui da qualche giorno con la mia famiglia in una rimpatriata con altre due famiglie con le quali quando ero piccolo venivamo tutti gli anni qui per Capodanno. Devo andare in bagno ma vedo che quello al piano terra è occupato, decido di non aspettare e di andare a quello del primo piano. Mentre salgo le scale mi rendo conto che in tutti questi giorni che sono stato qui non ero mai salito. Salite le scale accedo al salotto del primo piano e siccome è quasi buio (a giudicare dalla luce che viene da fuori sembrerebbe il crepuscolo) premo l'interruttore per accendere la luce ma stranamente non funziona. La cosa mi fa sorgere il dubbio, vuoi vedere che sto sognando? Faccio dunque il test di realtà di guardare l'ora sul mio smartband, l'ora cambia da uno sguardo all'altro, come pensavo, sto sognando! Inizialmente penso ancora di andare in bagno ma poi realizzo che non ne ho bisogno visto che sono in un sogno, posso ignorare lo stimolo, ci andrò nella realtà fisica quando mi sveglierò. Entro in una delle due stanze del primo piano aspettandomi di trovarci qualcuno a dormire, invece la trovo vuota. Esco dalla finestra e atterro su un balcone sottostante che nella realtà fisica non esiste. Da qui prendo il volo ed inizio a sorvolare un paesello con poche abitazioni sparse e tanto verde. Atterro poi su un prato sdraiandomici sopra, sento chiaramente l'erba al tatto, mi alzo e mi dirigo verso l'ingresso del centro storico del paese, rappresentato da un arco in pietra. Accanto all'arco, sulla sinistra, c'è un cartello con un elenco di scritte che dovrebbero essere nomi di luoghi, di essi però ricordo solo AQ, che potrebbe riferirsi alla città de L'Aquila, e ATOMIC, che invece non riesco a collegare a nessun luogo conosciuto. C'era anche un altro nome che invece sembrava a tutti gli effetti un luogo, purtroppo però al risveglio lo dimentico. Attraverso l'arco e faccio un giro nel piccolo centro storico, le cui strade sono fatte di sampietrini. La mia lucidità comunque non è delle migliori e anche il ricordo inizia a vacillare. In seguito perdo totalmente lucidità e il sogno continua per un po' con situazioni confuse e poco realistiche.

7 ottobre 2022

Lucido ore 2.00-5.00

Verso i Sotterranei, episodio 3: incontro con i Vampiri

Prendo lucidità non ricordo come, vado di sopra ed esco in strada. E' tutto già molto stabile e posso subito dedicarmi all'obbiettivo che mi ero prefissato: scendere nei Sotterranei. Mi dirigo dunque verso la casa di fronte, dove si trova il punto d'accesso ai Sotterranei. Suono il citofono e mentre attendo che qualcuno mi apra do un'occhiata all'incrocio in direzione della ferrovia. Vedo una ragazza uscire da un cancello e la seguo con lo sguardo, constatando quanto sia tutto così stabile e reale, finché non scompare dietro una macchina parcheggiata o dietro l'angolo. Siccome nessuno mi ha ancora risposto al citofono, apro da solo il cancello ed entro. Mi dirigo verso una piccola rampa di scale che conduce alla veranda, dalla quale poi si accede all'interno della casa. In cima alle scale trovo stranamente dei tavoli e sedie ad ostacolare il passaggio. Non ho intenzione di perdere tempo a fare il giro, così li sposto senza troppi complimenti. Sulla veranda incontro Gianfranco seduto su una sedia e lo saluto, poi entro in casa e noto che l'interno è allestito come se fosse un bar, con tanto di bancone lungo. Di fronte al bancone c'è un tavolo con delle bottiglie e bicchieri di vetro, su una di queste bottiglie o bicchieri c'è una scritta che purtroppo al risveglio dimentico, mi pare fosse una domanda. Proseguo all'interno di una casa e Gianfranco mi segue. Distesa su un ripiano, rialzato di pochi centimetri rispetto al pavimento, c'è una mappa cartacea del mondo con i nomi di diverse città evidenziati in rosso. La maggior parte di esse si trovano in Europa e Americhe, ce ne sono alcune anche in Africa, Asia e Oceania ma in netta minoranza. Gianfranco mi dice che quelle sono le città che ha visitato durante i suoi viaggi. Restiamo un po' a parlare di questa mappa e mi dice qualcos'altro che ricordo vagamente a proposito delle città evidenziate. Sto quasi per perdere lucidità ma giusto in tempo mi ricordo del perché sono venuto qui, saluto Gianfranco e mi avvio alla ricerca della porta d'accesso ai Sotterranei. Ora con me c'è un'Accompagnatrice, una ragazzina sui 12-14 anni, dai capelli scuri. Mi chiedo se sia il caso di portarla con me, forse sarebbe meglio proseguire da solo, poi però mi rendo conto che potrebbe rivelarsi un valido aiuto. Essendo in due possiamo aprire due porte contemporaneamente, il che non è un dettaglio dato che spesso in queste situazioni mi trovo di fronte a più opzioni nello stesso momento e spesso sono costretto a scegliere. Con il suo aiuto risparmierei tempo prezioso e ridurrei il rischio di mancare la porta giusta. Insieme ci addentriamo nei corridoi ed apriamo porte, trovando però sempre delle piccole stanze, perlopiù bagni. Ad un certo punto finalmente troviamo un passaggio con una rampa di scale che scende. Essendo buio però mando avanti lei, dicendole di chiamarmi se la strada è quella giusta e di accendere la luce una volta arrivata giù. Mentre aspetto mi volto a guardare indietro e vedo un corridoio non molto illuminato dalle pareti chiare. Noto che ora è tutto molto stabile e reale, ho già oltrepassato la soglia tra il sogno e quello che io chiamo l'Oltre, dunque la scalinata che scende davanti a me deve essere la strada giusta. Anche se la ragazzina non mi ha ancora chiamato e non mi è sembrato di vedere accendersi alcuna luce, ora non è più così buio e posso finalmente scendere. Al termine della scalinata mi trovo in uno spazio molto ampio ma completamente spoglio, senza nemmeno il pavimento, un piano ancora in costruzione. Inizio anche a percepire quella particolare e inconfondibile energia dei Sotterranei, la quale aumenta d'intensità man mano che scendo ulteriormente. Scendo altre due rampe di scale trovando altri due spazi praticamente identici al primo. Giunti al terzo piano sotterraneo (che per praticità chiamerò -3), stiamo per scendere ancora quando noto la presenza di tre individui che si stanno dirigendo verso di noi. La ragazzina Accompagnatrice è già andata avanti mentre io mi fermo perché penso che potrebbe essere interessante interagire con loro. Potrei chiedere informazioni su questo posto, tuttavia vedo subito che non hanno affatto buone intenzioni. Si avvicinano con aria minacciosa e chiedono, forse telepaticamente, cosa ci facciamo qui. Io allora cerco subito di farli ragionare dicendo che vengo in pace e che non ho cattive intenzioni. Inizialmente i tre si fermano, poi però tornano a muoversi verso di me (o almeno uno di loro). Io inizio ad agitarmi ed anche la mia lucidità ne risente, tanto che per giustificare la mia presenza qui, invece di dire la verità, cioè che sono qui in esplorazione, mi invento una stupidaggine dicendo che io e la ragazzina siamo capitati qui per sbaglio mentre stavamo facendo un gioco di sopra. Non so come mi sia venuto di dire questa cosa, è la tipica reazione di chi è con le spalle al muro e spara la prima cosa che gli viene in mente nella speranza di togliersi dai guai. Ovviamente il mio arrampicarmi sugli specchi non porta a nulla di buono, a pochi centimetri da me c'è uno dei tre individui, vedo le pupille dei suoi occhi diventare improvvisamente rosse e percepisco una forte emanazione negativa. Un istante dopo affonda i suoi denti nel mio braccio destro, senza che io abbia modo di prevedere le sue intenzioni e spostarmi, accade tutto in una frazione di secondo, è velocissimo. Sento dolore, il mio braccio è paralizzato e non c'è modo di divincolarmi, l'unico modo per togliermi da questa situazione sarebbe smaterializzarmi, tuttavia non c'è tempo, l'ambiente intorno a me si sta già sgretolando. Mi sveglio e mi incazzo con me stesso per la mia stupida reazione, è possibile che proprio il fatto di aver mentito abbia scatenato quella reazione da parte del Vampiro. Avrei dovuto dire la verità sul perché ero lì e mostrarmi fermo e deciso, invece ho mostrato debolezza e sono stato silurato in un attimo. Non so cosa mi sia preso, non avevo paura quando sono sceso lì sotto, né quando sono comparsi quei tre individui che chiamo Vampiri, tanto che sono stato io stesso a fermarmi per parlare con loro, avrei potuto proseguire ignorandoli. Questi esseri comunque non sono gli stessi che ho incontrato nelle mie precedenti visite nei Sotterranei, quelli che ho sempre chiamato Vampiri erano in realtà dei vampiri-zombie, privi di personalità e volontà. Quelli incontrati in questo episodio invece hanno dimostrato di possedere un certo grado di consapevolezza e di saper comunicare telepaticamente. Assomigliano più al tizio che ho incontrato nell'episodio del Finto Obitorio (che rappresenta una sorta di preludio alle mie visite nei Sotterranei, essendo stata di fatto la mia prima visita in tale mondo ma del tutto casuale ), dotato anche lui di consapevolezza e volontà e in grado di manovrare orde di Vampiri-Zombie. Non so se anche lui sia classificabile come Vampiro dato che in quell'occasione non mi aveva aggredito direttamente né aveva mostrato le pupille rosse. Tuttavia sia lui che l'essere incontrato in questo episodio (e quindi probabilmente anche gli altri due che erano con lui) possono essere considerati come "pari grado" dei cosiddetti Agenti, sia per la loro emanazione, sia per quello che sembra essere il loro scopo, ovvero ostacolare le mie esplorazioni in determinate circostanze. Ciò in cui sembrano differire è il modus operandi e i poteri che possiedono. Questa esplorazione non è andato proprio come speravo, avrei voluto scendere più in profondità, invece mi sono bloccato al primo ostacolo e per di più stavolta dandomi praticamente la zappa sui piedi da solo. Ciò nonostante non è stata un totale fallimento poiché, proprio grazie a quel mio errore, ho avuto modo di comprendere qualcosa in più sulla natura delle entità che popolano quel mondo, aggiungendo un piccolo tassello al puzzle.

8 ottobre 2022

Lucido ore 2.00-3.40

Un bambino di nome Gabriel

Sogno di essere in viaggio in macchina con alcuni amici, ad un certo punto ci fermiamo a visitare una grande chiesa in un qualche paese indefinito. Nel frattempo parlo con alcuni di questi miei amici, i quali però tra il viaggio in macchina e la visita alla chiesa cambiano, non sono gli stessi. In seguito il viaggio prosegue e le persone che sono con me cambiano ancora, ora ci sono mia madre e delle sue cugine. Ci fermiamo a casa di una di loro per prendere delle cose da portare con noi, soprattutto cibo e in particolare patate. Poi ancora mi trovo a casa della mia nonna paterna per recuperare dei vestiti che mi serviranno dove stiamo andando perché so che lì farà piuttosto freddo. Qui ad un certo punto prendo lucidità, esco sul balcone, salgo sulla ringhiera e prendo il volo. Svolazzo per un po' tra i palazzi finché non mi rendo conto che non vedo bene perché ho gli occhiali molto sporchi. Me li tolgo e la situazione peggiora perché mi porto dietro la mia miopia anche nel sogno, ed anche rimettendomeli continuo a vedere sfocato. Decido allora di uscire da questo ambiente onirico, mi lancio in avanti e subito lo scenario si dissolve. Mi ritrovo a spostarmi velocemente nel buio totale e chiedo mentalmente di eseguire un recupero. Dopo qualche secondo un ambiente si forma intorno a me, mi trovo a fluttuare a mezz'aria e vedo un bambino sui 7-8 anni che indossa una maglietta verde e un paio di bermuda jeans, in mano tiene un giacchetto jeans. Con lui c'è un uomo, del quale mi arriva istantanea l'informazione che è un insegnante, forse un professore. L'uomo si allontana, io atterro vicino al bambino, lo osservo e memorizzo il suo volto, ha dei bellissimi occhi azzurri luminosi e dei folti capelli castani lisci. Gli chiedo come si chiama, nome e cognome, ricordo però solo il nome: Gabriel. Noto che addosso, sia sui vestiti che sulla pelle ha degli strani pallini verdi brillanti che sembrano degli adesivi tridimensionali. Mi spiega anche il significato di questi pallini, fa tutto un discorso lungo che però non ricordo. Ad un certo punto interviene un ragazzo che corregge alcune sue affermazioni, dando a sua volta delle spiegazioni che comunque non capisco.

15 ottobre 2022

Lucido ore 3.00-3.40

Sono sdraiato sul letto in posizione supina e sto eseguendo una sorta di meditazione guidata con l'obbiettivo di entrare direttamente nel sogno lucido. A fare da guida è la voce di Saladriel :D, tuttavia nonostante la stranezza non mi rendo conto di essere già nel sogno e rimango immobile per non svegliarmi. Ora sono in paralisi, inizio a sentire le vibrazioni e rimango in attesa del momento giusto per eseguire il distacco ed alzarmi dal letto. Tale momento però non arriva, poiché ad un certo punto mi sveglio e devo ricominciare da capo. A dire il vero non so dire tuttora se fosse un falso risveglio o se mi sono davvero svegliato, anche perché poi mi sono riaddormentato subito. Mi ritrovo poi sempre sdraiato ma con il busto leggermente sollevato e appoggiato a qualcosa, forse un cuscino. Mi accorgo di non essere però a letto, bensì davanti alla porta del garage, realizzo allora di stare sognando, mi alzo e do un'occhiata in garage, decido poi di uscire di casa passando per il piano terra. Attraverso dunque il salotto del seminterrato e salgo le scale, giunto al piano terra nella penombra scorgo le parti smontate dell'albero di Natale, davanti alla porta-finestra che dà sulla veranda. Esco in veranda e qui mi accorgo che fuori è quasi completamente buio e fumoso, come se lo scenario finisse qui. Cammino nell'oscurità verso dove dovrebbe esserci il giardino, mi lascio andare e invoco il Sé Superiore, chiedendo di essere trasportato dove c'è bisogno di aiuto per un recupero. Inizio a fluttuare nel buio e poco dopo mi ritrovo sdraiato sempre nel mio giardino, praticamente al punto di partenza. Mi dirigo allora a piedi verso il cancello e mi imbatto in un tizio che mi ferma e mi lancia una mosca morta che afferro con entrambe le mani. E' un moscone più che una mosca, mi fa un po' senso e lo appoggio a terra sul vialetto, il tizio però mi dice che lì non va bene perché qualcuno la schiaccerà, devo metterla in un punto rialzato in modo che sia visibile, come se fosse una sorta di trofeo. Raccolgo la mosca, che nel frattempo è diventata ancora più grossa e non sembra neanche più tanto una mosca, e la metto su un muretto. Esco in strada e mi dirigo verso la casa di fronte, apro subito il cancello premendo un pulsantino sul cancello stesso, raggiungo il portone e qui incontro Luisa che sta per entrare a sua volta, trattiene a stento una risata, non so per quale motivo. Entro e incontro Gianfranco vicino ad un tavolo apparecchiato, intento a sistemare un piatto con sopra quella che lui dice essere una crostata ma in realtà sono tutte fette di pane con la marmellata sopra, disposte in modo da sembrare un tutt'uno e quindi una crostata. Perdo parzialmente lucidità e mi trovo a mangiare una mela mentre parlo con Luisa e Gianfranco che poi diventano mia nonna e mio nonno. Riprendo lucidità e mi avvio alla ricerca di un passaggio verso i Sotterranei. Per un attimo esco di casa ma Gianfranco mi suggerisce di rientrare subito, perché a detta sua stanno per arrivare delle persone da cui è meglio che non mi faccia vedere. Rientro in casa e passo per la cucina, dove trovo Gianfranco intento a far sparire frettolosamente qualcosa. La cucina assomiglia molto a quella del piano terra di casa mia e infatti un attimo dopo sono proprio lì. Esco di nuovo e ancora vado verso casa di Gianfranco e Luisa. Mentre attraverso la strada vedo mio padre che è appena arrivato e sta parcheggiando la macchina, mi sbrigo ad entrare evitando di farmi vedere. Entro in casa, saluto rapidamente Gianfranco e Luisa e mi metto alla ricerca di un passaggio verso un altro scenario, non necessariamente i Sotterranei stavolta. Attraverso varie porte e stanze, seguito anche da un Accompagnatore che ad un certo punto mi aiuta a spostare dei libri da uno scaffale, poiché penso possa esserci un passaggio nascosto dietro. Togliendo i primi libri però vedo che dietro ce ne sono altri, l'Accompagnatore toglie anche quelli e troviamo una terza fila di libri. Inizio a pensare che le file potrebbero essere anche infinite, insistiamo a spostare i libri e dopo la quarta fila finalmente finiscono, solo che non c'è nessun passaggio, solo una parete. Proseguo ed ora l'Accompagnatore è mio fratello, ci troviamo in
una saletta con due porte e ci dividiamo per poterle aprire contemporaneamente e scegliere poi quale attraversare (tra me e l'Accompagnatore c'è una sorta di connessione telepatica, quindi quello che vede lui lo percepisco anche io anche se i miei occhi onirici vedono altro). Mentre apro la mia porta però so già che sia questa che l'altra conducono allo stesso posto, infatti dopo averla attraversata incontro di nuovo mio fratello che è appena uscita dall'altra porta. Ci troviamo ora in un'enorme sala che ospita, tra le altre cose, una fila di banchi con degli alunni seduti, proprio di fronte alle porte che abbiamo attraversato. Dalla parte opposta della sala invece c'è una stazione ferroviaria. Io e mio fratello usciamo e ci troviamo a percorrere
una lunga strada di una città sconosciuta, di sera. Ci sono pochi e bassi edifici ed è pieno di insegne pubblicitarie, arriviamo fino ad un certo punto e non trovando nulla di interessante decido di tornare indietro. Mi viene in mente di prendere il treno per spostarmi altrove, così torniamo verso la grande sala dove c'è la stazione ferroviaria. Scendiamo una rampa di scale che però è molto intasata, perciò scavalco la ringhiera e salto giù. Sono circa tre metri di altezza ma atterro planando dolcemente. Proseguo e, siccome vado di fretta, sposto con la forza persone e oggetti che mi intralciano, anche roba pesante come una specie di grossa e lunga cassa. Nel frattempo altri si sono uniti a noi, dobbiamo raggiungere un punto dove ci verranno controllati i documenti. Questo posto però si trova al piano di sotto e siccome non ci sono scale nelle vicinanze scavalco di nuovo e salto giù, planando come prima, da un'altezza anche superiore. Qui ci sono degli agenti addetti al controllo dei document
i, qui però perdo definitivamente lucidità e poi anche il treno, perché mi sveglio prima che arrivi.

Serie di lucidi ore 6.15-7.55

Serie di lucidi un po' caotici, dei quali ho ricordi frammentari e che non riesco ad ordinare cronologicamente. Riporto gli episodi che ricordo in ordine casuale.

Episodio 1:

Esco di casa e prendo il volo, attraverso le sbarre del cancello e proseguo in direzione del mare. Inizialmente volo basso, passando attraverso gli edifici, poi invece mi trovo a sorvolare una grande città piena di grattacieli. Vado ancora verso il mare, il quale però ora ovviamente non è più quello della mia città. Lo raggiungo e vengo sfiorato da una grossa onda anomala che poi si abbatte sulla costa, proseguo verso il largo e sento il rumore delle onde e i versi degli uccelli, forse gabbiani. Ci sono anche delle imbarcazioni qua e là e ad un certo punto mi imbatto in una piattaforma semi coperta dall'acqua. Mi spingo ancora più a largo, ricordandomi della meravigliosa esperienza del 7 agosto 2021, tuttavia so bene che oggi non si ripeterà, non percepisco minimamente quella stessa energia, percepisco l'ambiente intorno a me come finto e costruito, a differenza di quella volta. Pochi istanti dopo infatti lo scenario si dissolve e mi ritrovo nel buio. Mi aggrappo a qualcosa di solido per materializzarmi da qualche altra parte, sento al tatto quello che sembra un tavolo di legno ma anche se la mia vista non è attiva, in qualche modo percepisco che non si trova all'interno di una casa, bensì all'aperto, in una piazza. Quando la vista si attiva infatti sono nella piazza principale della mia città, davanti ad una fermata degli autobus che nella realtà fisica non esiste. Non solo la fermata non esiste ma anche il senso di marcia è invertito rispetto a come è nel mondo di veglia su quella via. Per un attimo penso di salire su un pullmino fermo e con le portiere aperte. Quando mi decido però il pullmino è già ripartito, c'è un pullman più grande subito dietro ma anche questo è già in movimento e con le portiere chiuse. Rinuncio dunque all'idea di recarmi altrove a bordo dell'autobus, attraverso la strada e incontro una ragazza dai lunghi capelli neri e lisci con la quale scambio due parole. Poi il ricordo sfuma.

Episodio 2: Il villaggio nel bosco

Mi trovo nel cortile di una casa ma le proporzioni sono sballate, con la testa arrivo ben al di sopra della porta d'ingresso, non capisco se sia la casa ad essere in miniatura o se sono io ad essere un gigante. Proseguendo mi ritrovo in un bosco pieno di queste abitazioni alte non più di 2 metri ed inizio a pensare che appartengano ad una razza di nani che vivono qui nel bosco. La cosa mi incuriosisce, percorro un sentiero tra gli alberi guardandomi intorno, stranamente però non incontro nessuno, non c'è anima viva in giro. Il villaggio ha un aspetto curato, non sembra assolutamente abbandonato, probabilmente stanno ancora tutti dormendo.


22 ottobre 2022

Paralisi/OBE ore 00.00-3.00

Prendo lucidità in paralisi ma è una lucidità bassa e le mie azioni sono piuttosto automatiche, dettate più che altro dall'abitudine. Mi rotolo giù dal letto ed esco dalla mia stanza, invece di salire le scale verso il piano terra, come faccio quasi sempre, mi dirigo verso la porticina del garage. Inizio a percepire un'energia negativa ed inquietante, mi sollevo in levitazione e un attimo dopo vengo attirato in quella direzione come fosse una calamita. Lo scenario si oscura ed ora sono totalmente in balia di questa entità malevola, la quale mi tiene immobilizzato ed emette strani rumori che potrei definire "alieni". La sua emanazione non mi è familiare, potrebbe trattarsi di un'entità nuova, mai incontrata prima. La percepisco come aliena ed ho la sensazione che voglia nutrirsi della mia energia, in questo dunque non c'è nulla di nuovo, è anche questa una larva, un parassita. A confermarlo ci sarebbe il fatto che ogni mio tentativo di comunicare cade nel vuoto, tuttavia devo anche dire che la forte carica negativa che mi avvolge mi impedisce di pensare lucidamente. Cerco infatti stupidamente di comunicare a parole, pur sapendo bene che questo tipo di linguaggio non può funzionare con queste entità. Non riesco però a farmi venire in mente un modo per tradurre quello che voglio chiedere in immagini o impressioni che questo essere possa comprendere. Al di là di ciò ho comunque la sensazione che questa entità non abbia alcun interesse a comunicare con me, quello che le interessa è la mia energia. A questo punto ho due possibilità, scacciarla in qualche modo oppure scappare io, prima che mi prosciughi totalmente. Non avendo sufficiente lucidità alla fine opto per forzare l'uscita dalla paralisi e quindi il risveglio. Me ne pento subito dopo ma ormai è troppo tardi per questa volta, sarà per la prossima.

25 ottobre 2022

Serie di lucidi ore 4.30-5.30


Episodio 1:

Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze, ad un certo punto mi trovo in un bagno e mi guardo allo specchio mentre apro il rubinetto del lavandino e mi sciacquo le mani. E' tutto estremamente vivido e reale, compreso il mio riflesso allo specchio. Prendo un bicchiere di plastica e lo riempio d'acqua per berla ma poi ci ripenso, non mi piace molto l'idea di bere acqua del rubinetto anche se so di stare sognando. Ora voglio uscire, apro una finestra ma nell'arrampicarmi sul davanzale il sogno di deforma e quando esco mi accorgo con mia grande delusione e frustrazione che le immagini sono completamente sgranate e irreali. Dopo qualche istante il sogno si dissolve del tutto e mi ritrovo a spostarmi nel buio totale. La mia lucidità però qui non è delle migliori e il ricordo va a confondersi tra i vari episodi, che da qui in avanti riporterò in ordine non necessariamente cronologico.

Episodio 2:

Mi trovo a casa nel seminterrato eriprendo lucidità. Anche qui il ricordo si confonde tra vai episodi iniziati in modo simile. In uno di questi salgo al piano terra, esco di casa e prendo il volo in direzione del mare. Sorvolo gli edifici, attraversando quelli più alti, fino a raggiungere il mare. Qui freno e scendo in picchiata direttamente sull'acqua, aspettandomi di creare uno schizzo enorme quando toccherò la superficie, invece alla fine non è niente di speciale, come se fosse caduto qualcosa di molto più leggero. Esco subito dall'acqua, vado a fare un giro in città (che non è più la mia città a questo punto) e noto subito una locandina di un film che ritrae una donna bionda di profilo, con la bocca spalancata, la lingua di fuori e denti da vampiro. Quando ci passo vicino vedo invece su uno schermo un filmato che mostra una ragazza sempre bionda con le lentiggini. Osservando il volto nel dettaglio noto che ha almeno una lentiggine a forma di mezza luna.
Episodio 3:

Mi ritrovo nello stato intermedio a letto, mi alzo e rimango un po' nella mia stanza, toccando l'armadio per stabilizzare, finché la mia vista non si attiva. Vedo mio fratello che dorme nel suo letto, faccio un po' di rumore ma non si sveglia, al massimo emette qualche mugugno ma continua a dormire. Esco dalla mia stanza, vado di sopra ed esco in strada. Siccome sento rumori che sembrerebbero provenire dalla realtà fisica (i miei sono già svegli) e mi sento richiamare dal corpo fisico, mi metto a correre per allontanarmi più velocemente da casa e quindi dagli stimoli fisici. Mi fermo quasi subito però, perché decido che voglio entrare nella casa di fronte per poi scendere nei Sotterranei. Apro il cancello e raggiungo il portone d'ingresso, accanto al quale c'è una vetrata, dalla quale vedo un gruppo di persone sedute ad un tavolo, tra le quali Gianfranco. Entro in casa e incontro Luisa, ci salutiamo e scambiamo qualche battuta, dopodiché raggiungo una rampa di scale a scendere, è quello che mi serviva ma c'è troppa poca luce lì sotto, devo aspettare che aumenti. Nel frattempo Luisa mi raggiunge e scende le scale prima di me, spero dunque che sia lei ad accendere la luce una volta scesa e nel frattempo inizio a scendere anche io lentamente. Quando arrivo giù però la situazione non è cambiata, c'è solo una lampada attaccata al muro che emette una luce troppo debole, Luisa è sparita e non ha acceso nessuna luce. Avanzo di qualche passo sperando che magicamente la luce aumenti, invece accade l'esatto contrario, l'ambiente si oscura totalmente e poco dopo mi sveglio.


27 ottobre 2022

Lucido/OBE ore 3.30-5.00

Prendo consapevolezza in paralisi e cerco subito di rotolarmi giù dal letto ma quando provo a muovermi sento come delle braccia che mi tengono fermo. Rimango dunque immobile ad attendere il momento giusto e nel frattempo pronuncio più volte il mantra "om", che mi aiuta a concentrarmi e ad elevare le vibrazioni. Mi rotolo giù dal letto, esco dalla mia stanza, vado di sopra ed esco in strada, è notte, come accade il più delle volte subito dopo una OBE. Mentre cammino lungo la strada le scarpe mi danno fastidio, come se fossero troppo strette, perciò me le tolgo e ciò mi permette di sentire meglio il contatto con il terreno, il che mi aiuta a stabilizzarmi. Eseguo esercizi di stabilizzazione ma vengo più volte interrotto da macchine che passano e mi costringono a spostarmi. Ad un certo punto incontro dei bambini intenti a fare non so cosa, forse qualche gioco tipo nascondino e simili. Mentre cammino mi guardo più volte le mani, che appaiono sempre perfettamente reali. Raggiungo la strada che costeggia la ferrovia, qui mi volto a guardare indietro e vedo sullo sfondo delle case e degli alberi che superano in altezza le case stesse. Cammino per un po' all'indietro continuando ad osservare quelle case e quegli alberi e li vedo scomparire un po' alla volta sotto il livello della strada man mano che mi allontano. Raggiungo i giardinetti e in un primo momento penso di prendere il sottopassaggio e raggiungere il centro. Vedo però che il sottopassaggio è un po' troppo affollato, un sacco di persone che entrano ed escono, perciò cambio idea e decido di andare dalla parte opposta. Mi serve infatti un luogo più tranquillo, onde evitare distrazioni che possano farmi perdere lucidità. Il mio obbiettivo infatti è quello di ottenere il sogno lucido dilatato descritto da NeuroEngineer, anche se non ho ancora un piano preciso su come fare, dovrò improvvisare e affidarmi alle mie conoscenze e abilità che ho acquisito in questi anni. Percorro un tratto di strada, qui c'è decisamente meno gente ma anche meno luce e poco dopo lo scenario si dissolve e si fa tutto completamente oscuro. La mia lucidità però rimane intatta e subito mi metto a sfregare le mani sull'asfalto per materializzarmi da qualche parte. Poco dopo le immagini tornano e mi trovo in una città indefinita, sempre di notte. Giro per le strade, molto affollate e caratterizzate da un'atmosfera festosa, con della musica da discoteca ad alto volume. Ad un certo punto raggiungo una piazza fatta di sampietrini che, al contrario delle strade di prima, è completamente deserta e quasi buia. Siccome temo di essere risucchiato nuovamente dal buio torno subito verso la zona affollata, passeggio un po' senza una meta, dopodiché torno alla piazza. Stavolta inizia ad esserci qualcuno anche qui ed è illuminata dalla luce emessa da uno schermo cinematografico acceso, sistemato su una parete che la delimita. Come detto, lo schermo è acceso ma al momento è completamente bianco, forse è in programma la proiezione di un film a breve, anche se non vedo nemmeno una sedia, la piazza è totalmente sgombra. Ad un lato della piazza trovo un piccolo locale la cui insegna presenta una scritta luminosa gialla che curva su sé stessa ed è qualcosa tipo "La Taverna del..." non ricordo l'ultima parola, mi pare fosse "Siracusano" ma non ne sono sicuro. Se così fosse sarebbe l'ennesimo riferimento a città siciliane nei miei sogni, lucidi e non. Entro nel locale e lo attraverso senza fermarmi, per poi uscire da una porta sul retro. In seguito mi trovo in una zona con alcune bancarelle e chioschetti, uno di questi in particolare sembrerebbe vendere gelati, granite e altri dolciumi sfiziosi. Per un attimo sono tentato di andare ad assaggiare qualcosa ma poi ci ripenso perché mettermi a mangiare potrebbe distrarmi dal mio obbiettivo e farmi perdere lucidità. Decido piuttosto di cercare di ottenere informazioni su questo posto, a cominciare dal suo nome. Mi rivolgo ad una signora intenta a scegliere degli ortaggi ad una bancarella. Non appena richiamo la sua attenzione le cade dalle mani un ortaggio verde dalla forma allungata, forse una zucchina o un cetriolo. Le chiedo come si chiama questa città ma lei non sa
rispondermi, ripeto la domanda anche ad altri ma nessuno sembra in grado di dare una risposta. Tutte queste persone non sembrano dotate di grande consapevolezza, si comportano come degli automi. Ora ho anche l'impressione di essere osservato da alcuni di loro, come se avessero capito che sono un sognatore lucido e siano sul punto di attaccarmi. Nel dubbio mi allontano prima che la situazione degeneri. Sento che la mia energia sta per esaurirsi ma mi sforzo per rimanere ancorato qui, sebbene non ci sia molto per cui valga la pena farlo. Probabilmente proprio per questo poco dopo lo scenario si dissolve e in seguito mi ritrovo da un'altra parte. Stavolta è giorno e intravedo dei campi da calcio/calcetto in quello che sembra un complesso di campi sportivi. Sento la voce di uno speaker proveniente da non so dove che tra le altre cose nomina la città di Ankara,
poi il ricordo sfuma.


30 ottobre 2022

Lucido ore 5.30-7.00

Mi trovo in una piccola stanza, un ambiente di quelli confusi e instabili. Ho appena un barlume di lucidità ma mi trovo a sprecare tempo in attività futili, finché non prendo piena lucidità e decido di uscire da questa stanza. Una volta uscito mi trovo in una sala più grande e mi siedo ad un lungo tavolo con altre persone. Il ricordo qui è vago, forse scambio qualche parola con qualcuno, dopodiché esco anche da qui e mi trovo finalmente all'aperto. Avverto subito il cambio di livello non appena attraverso la soglia, è una bella giornata di sole e c'è parecchia gente che passeggia. Percorro un tratto, mi trovo a passare per un altro luogo chiuso per poi uscire di nuovo all'aperto. Mi allontano dalla folla alla ricerca di un luogo più tranquillo, percorro una stradina stretta con vista su delle colline verdeggianti alla mia sinistra. Raggiungo poi una strada più larga con un albero al centro, di cui tocco la corteccia per stabilizzarmi. Per tutto il tempo di fatto continuo a sentirmi in bilico e mi sfrego continuamente le mani per stabilizzarmi e rimanere ancorato all'ambiente in cui mi trovo.Alla fine comunque lo perdo prima di riuscire a combinare qualcosa di concreto.


31 ottobre 2022

Lucido/OBE ore 3.30-5.00

La falsa guida

Sono a casa al piano terra insieme a Keanu Reeves, il quale sta combattendo contro il Diavolo che vuole trascinarlo a forza all'inferno. Ad un certo punto si vede Keanu Reeves che viene risucchiato in un buco oscuro a mezz'aria che so essere la bocca del Diavolo stesso e so che al di là di quel buco c'è l'inferno. Mentre viene risucchiato il corpo di Keanu Reeves si allunga e si assottiglia, in qualche modo però riesce a liberarsi e a ricacciare nel suo buco il Diavolo, il quale comunque continua a minacciarlo, dicendogli qualcosa del tipo << non è finita qui >>.Ci allontaniamo di corsa e qualche istante dopo mi ritrovo in paralisi. Prendo lucidità e, per esorcizzare la negatività che mi porto dietro dal sogno appena fatto, mi metto a canticchiare una canzone allegra. Mi alzo dal letto ed esco di casa continuando a canticchiare, mi incammino lungo la strada e mi viene in mente di incontrare la Ragazza Senza Nome. Mentre cammino sento delle voci alle mie spalle, dopodiché vedo una ragazza in bicicletta che va nella direzione opposta alla mia e mi sfila dietro velocemente. La riconosco, è F., una mia ex compagna di classe del liceo. Mi volto e la raggiungo di corsa, la fermo e ci salutiamo, dopodiché la invito a venire con me. Facciamo un pezzo di strada insieme e scambiamo qualche parola, poi le chiedo se le va di fare da canale per la mia guida e lei accetta. Le prendo entrambe le mani e le chiedo di canalizzare un messaggio da parte della mia guida. Il suo volto nel frattempo si è modificato, ora non assomiglia più a F., inoltre mi sento leggermente pungere le mani, come se avesse degli artigli, il che mi lascia un po' perplesso. Inizio a rendermi conto che forse sto perdendo tempo, non otterrò un contatto con una vera Guida da questo incontro. Mancano tutte le caratteristiche che dovrebbe avere un contatto con una Guida, a cominciare dall'ambiente notturno, instabile e poco chiaro, passando per l'aspetto mutevole della ragazza e ovviamente la questione delle mani che pungono. Questo è esattamente ciò che accade in presenza di entità ostili che si nascondono dietro le sembianze di belle ragazze o di persone familiari. Decido comunque di continuare e vedere cosa succede, anche perché ho l'impressione che se cambiassi idea, mostrando di aver compreso la vera natura della ragazza, le cose si metterebbero male, dunque meglio assecondarla. La ragazza si toglie gli orecchini e se li attacca, non so come, sulla fronte, più o meno all'altezza degli occhi, uno a destra e uno a sinistra. Pare che questo gesto sia una sorta di rito propiziatorio, con il quale riesce a mettersi in contatto con la guida. Mi comunica subito un messaggio un po' enigmatico, non ricordo esattamente le sue parole ma il senso era che devo evitare di pronunciare una certa parola o quantomeno evitare di pronunciarla troppo spesso. Non mi dice di quale parola si tratta, così le chiedo di dirmela e la sua risposta è << calciatore >>. Tutto ciò non sembra avere molto senso, comunque nel frattempo perdo anche lucidità e mi ritrovo a scuola, in classe, a riflettere e commentare questi messaggi con degli ex compagni di liceo.
May my heart be my guiding key
Hari
 
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 03/12/2022, 19:53

10 novembre 2022

Paralisi/OBE ore?

Sono in paralisi e sento mio fratello rientrare in casa e scendere le scale. Penso "non appena entrerà in camera mi sveglierò in automatico, come sempre", e invece non succede, il che mi fa capire che i rumori che sto sentendo, per quanto estremamente reali, non appartengono alla realtà fisica. Dopo qualche istante mi alzo dal letto col mio corpo sottile e do uno sguardo al letto di mio fratello, lo trovo già sdraiato a dormire, nonostante poco fa l'abbia sentito entrare. Poi il ricordo sfuma.

11 novembre 2022

Lucido ore?

Mi trovo a sorvolare delle isole, ad un certo punto atterro su una di queste e mi accorgo che tutto intorno a me è finto, sia il paesaggio che le persone hanno un aspetto non reale, come in un videogioco dalla grafica poco realistica. La cosa non mi piace, vorrei uscire da qui e raggiungere un livello più elevato, qualcuno però mi dice che non posso farlo, non ancora. Inizialmente ignoro le sue parole e, vedendo una porta, la apro e mi appresto ad attraversarla ma qualcosa mi trattiene. Sento il sogno scivolare via e so che se varcherò quella soglia mi sveglierò. Rinuncio ad uscire e la richiudo, qualcosa mi dice che potrò uscire da qui e proseguire in un ambiente più elevato soltanto seguendo le regole del gioco e portandolo a termine. Entro in una stanza piena di persone, c'è uno schermo sul quale dovrebbe comparire una frase indizio su come arrivare alla fine del gioco ed uscire da questo scenario virtuale e queste persone stanno facendo la fila per ottenere tale indizio. Per ottenerlo infatti bisogna inserire una moneta nella fessura di un apposito macchinario che si trova più avanti. Vedo alcuni inserire delle monete da 2 euro penso << cazzo! Io non ho monete da 2 euro con me, e mo' come faccio? >> Poi però mi ricordo che sto sognando e posso far comparire qualunque cosa, una moneta è una cosa facile da far apparire, mi basterà frugare nella tasca dei pantaloni e prima o poi uscirà fuori. Detto fatto, estraggo dalla tasca destra dei pantaloni una moneta da 2 euro e quando è il mio turno la inserisco nella fessura orizzontale, che è tipo quella di un salvadanaio per intenderci. Volendo ne avrei anche un'altra da mettere, e in teoria potrei crearne all'infinito ma alla fine decido di metterne una sola, nonostante qualcuno prima di me ne avesse messe due o tre per avere più possibilità. Vedo poi qualcuno inserire la mano in un'apertura laterale del macchinario per riprendersi la moneta appena messa, a quanto pare c'è un grosso difetto in questo macchinario, le monete si possono riprendere. In pratica queste persone stanno approfittando di una specie di bug del sistema che a quanto pare permette di riprendere la moneta dopo aver ottenuto l'indizio :D.La mia lucidità qui è calata nettamente, tanto che provo anche io a riprendere la mia (giuro che nella vita di veglia non sono così tirchio :D)ma non trovandola subito ci rinuncio. Da qui non ricordo altro.


12 novembre 2022

Paralisi/OBE/Lucido ore 3.00-6.00

Sono in paralisi con la solita entità che mi si struscia addosso e bisbiglia parole incomprensibili. Non la vedo ma la percepisco come femmina, cerco di comunicare ma non ottengo alcuna risposta. Ad un certo punto mi alzo dal letto e la invito a venire con me a fare una passeggiata, la prendo anche per mano ma me la sento stringere con troppa forza, perciò la lascio subito. Esco dalla mia stanza con l'entità che mi segue, quando arrivo al piano terra la vista si attiva e riesco ad intravederla nella penombra, è una sagoma scura senza volto. Usciamo in strada ed ora ha assunto un aspetto umano, di una ragazzina sui 12 anni, e non c'è più traccia dell'emanazione negativa che aveva prima. Mentre camminiamo mi parla ma non ricordo praticamente nulla di quello che mi dice. Ora ci troviamo in una qualche città di notte e ci separiamo, incontro una bella ragazza mora e mi avvicino a lei per parlarle. Le chiedo come si chiama e mi risponde con una serie di nomi e cognomi che non ricordo, tutti ispanofoni ad eccezione dell'ultimo, anglofono. Mi rendo conto comunque che non sembra molto interessata ad interagire con me, così dopo un po' lascio perdere e me ne vado. Mi ritrovo poi in un luogo chiuso e salgo una rampa di scale, a metà rampa la vista si oscura e per recuperarla mi metto a tamburellare con le mani sui gradini. La vista torna che mi trovo all'interno di una stanza, mi guardo un po' intorno e vedo, appeso su una parete, un quadro che ritrae due animali dipinti o disegnati in maniera non realistica. Non ricordo che animali fossero, forse un orso e una tartaruga. Qui inizio a sentire le voci dei miei che parlano e soprattutto il televisore ad alto volume. La cosa mi fa incazzare, mi chiedo perché tengano il volume così alto a quest'ora. Sento che sto per svegliarmi a causa dell'alto volume e cerco di allontanarmi, esco da una porta e mi ritrovo su un balcone molto simile ad uno di quelli di casa mia al primo piano. Salto giù ed atterro su un edificio più basso, continuo a sentire la voce del televisore ma quando, pochi secondi dopo, mi sveglio, con mia sorpresa il rumore svanisce. Non c'era nessun televisore acceso, stanno tutti dormendo, era tutta un'illusione e ci sono cascato in pieno! : WallBash :

13 novembre

Serie di lucidi ore 5.45-7.15

Episodio 1:

Prendo lucidità in paralisi, c'è l'entità a farmi visita e stranamente, invece di bisbigliare cose incomprensibili, mi fa delle domande parlando chiaramente ed io le rispondo. Al momento giusto mi alzo dal letto ma da qui il ricordo si confonde tra i vari episodi. In uno di questi, forse il primo, esco di casa e trovo un muro davanti al cancello, forse un tentativo di tenermi bloccato dentro. Mi viene quasi da ridere, ho solo l'imbarazzo della scelta su come eludere l'ostacolo, se levitando, attraversando il muro oppure tirarlo via ed uscire direttamente dal cancello. Opto per quest'ultima, anche perché una volta che mi avvicino mi accorgo che il muro in realtà copre solo una parte del cancello, devo solo spostarlo un po', quando basta per passare. Apro poi il cancello semplicemente spingendolo (nella realtà fisica si apre verso l'interno quindi devo tirarlo per uscire e spingerlo per entrare, in questo caso è il contrario). Decido ora di entrare nella casa di fronte per recarmi nei Sotterranei, apro il cancello e nel giardino vedo dei divanetti sui quali sono sdraiate delle ragazzine di età tra gli 11 e i 13, che presumo essere le nipotine di Gianfranco e Luisa. Le saluto con un cenno della mano ed entro in casa, dove incontro Gianfranco e Luisa. Lei è seduta alla mia sinistra mentre lui è in piedi alla mia destra impegnato a fare qualcosa. Luisa, in tono scherzoso, mi dice che mi ha visto l'altra volta mentre facevo certe cose con una ragazza qui a casa loro. Io non ricordo niente del genere e le dico che si sta sbagliando, qualunque cosa abbia visto non ero io. Lei però insiste, dice che ero io, al che le ribadisco che non ricordo di aver fatto nulla del genere, ammetto però che potrebbe essere successo in un momento di non lucidità. Le dico che ora devo andare perché a differenza loro il mio tempo qui è limitato, poiché ho un corpo fisico che potrebbe richiamarmi da un momento all'altro. Con questa affermazione praticamente mi tiro la zappa sui piedi da solo, perché un attimo dopo accade proprio quello che ho detto e mi ritrovo a ripartire dal letto in paralisi.

Episodio 2:

Riparto dalla paralisi, stavolta è una paralisi più profonda e ci metto un po' ad acquisire mobilità. Inizialmente cerco di rilassarmi per fluttuare direttamente dal letto ma mi si sollevano solo le gambe, mentre il resto del corpo resta incollato al letto. Uso allora la tecnica del dondolamento e non appena prendo il controllo del mio corpo sottile mi alzo normalmente, esco di casae da qui non ricordo altro.

Episodio 3:
Riparto ancora dalla paralisi, fatico ancor più di prima per staccarmi, sono nel buio totale e fluttuo nell'oscurità recandomi idealmente al piano terra. Qui la vista si attiva e incontro mia nonna, che vedendomi dirigermi verso il balcone della cucina mi dice di non uscire da lì perché secondo lei ci sono cose pericolose lì fuori. Le dico che non è quello il problema, ma il fatto che da quella parte è tutto buio, dunque torno indietro ed esco dal portone, sempre fluttuando. Rientro in casa di Gianfranco e Luisa, stavolta non li trovo dove li avevo visto prima ma dopo un po' sento la voce di Luisa che chiama preoccupata una delle sue nipotine, che a quanto pare è sparita e la sta cercando. Io proseguo cercando la porta d'accesso ai Sotterranei, raggiungo una zona della casa quasi buia, apro delle porte ma non faccio che trovarmi sempre più nel buio. Alla fine mi lancio volontariamente nell'oscurità in modo da uscire da qui e ripartire dalla paralisi.

Episodio 4:

Mi alzo di nuovo dal letto ed esco, stavolta decido di allontanarmi il più rapidamente possibile da casa e quindi dall'attrazione del mio corpo fisico. Inizialmente mi metto a correre, poi però siccome mi sento pesante rallento e proseguo camminando. Mi ricordo di guardarmi le mani ed osservare come sono vestito. Indosso un giacchetto un po' ingombrante, me lo tolgo e lo appoggio sul tettino di una macchina parcheggiata, rimanendo con una maglietta a maniche corte scura, forse nera. Da qui il ricordo sfuma.


18 novembre 2022

Serie di lucidi/OBE ore 4.00-5.00

Episodio 1:

Sono in un ambiente molto confuso ed ovattato, prendo gradualmente lucidità e mi ritrovo in paralisi, sdraiato sul fianco destro. Cambio posizione, mettendomi a pancia in su e provo a levitare direttamente dal letto, senza però riuscirci. Mi alzo dunque normalmente ed esco di casa, raggiungo il parcheggio dietro casa e mentre mi dirigo lungo la discesa mi sfrego le mani per stabilizzare. Qualcosa però va storto perché poco dopo lo scenario crolla e devo sfregare le mani ancora, stavolta a terra e forse su un muro immaginario, per recuperarlo. Quando la vista torna mi trovo in un luogo chiuso, una specie di palestra. La mia lucidità però qui subisce un calo e mi ritrovo a gironzolare per la palestra senza ricordare il mio piano d'azione. La sala è molto affollata, c'è gente che si allena ma anche gente ferma a chiacchierare. Tra queste noto un gruppo di quattro o cinque giovani ragazze, interagisco con una di loro ma qui la mia lucidità cala ulteriormente e lo scenario nel frattempo si deforma, diventando il salotto del seminterrato di casa mia.

Episodio 2:

Riparto dalla paralisi, ho un vago ricordo di diversi tentativi di distacco e stabilizzazione inizialmente difficoltosi. Ad un certo punto comunque riesco finalmente ad uscire di casa, vado nuovamente verso il parcheggio e percorro tutta la discesa, per poi girare a sinistra. Qui lo scenario si modifica, tutto si fa più chiaro, stabile e reale, mi trovo in un'altra città, nei pressi di un complesso di campi sportivi. Salgo dei gradini, alla mia sinistra vedo diversi campi recintati di calcio/calcetto in erba sintetica verde. Raggiungo uno spiazzo dove ci sono dei tavolini, ai quali sono sedute diverse persone a chiacchierare, sgranocchiare o sorseggiare un drink, deve trattarsi dell'area esterna del bar del centro sportivo. Gironzolo un po' senza un chiaro obbiettivo in mente, ad un certo punto provo a far levitare alcuni oggetti posti sui tavolini, tra cui una tazzina. E' tutto estremamente stabile e reale e perciò fallisco, anche perché non ci metto sufficiente convinzione. Mi rendo poi conto che sto perdendo tempo e mi ricordo del mio piano d'azione, che prevede di raggiungere il Parco in focus 27. Non sapendo come fare però, mi viene in mente di chiedere a qualcuno. Chiedo ad una donna, la quale mi dice di salire delle scale e prendere una chiave per aprire una certa porta. Mi accompagna su per le scale e prende due chiavi, una la usa per aprire una porta, la attraverso e mi ritrovo in una stanza dove vengo accolto da un'altra donna. Mi fa sdraiare su un lettino e mi dice che deve farmi una specie di trattamento particolare per poter accedere al Parco. Inizia a scrivere cose su una specie di telo che ora ho addosso a coprire tutto il mio corpo. Ad un certo punto mi chiede come io abbia fatto ad entrare qui senza i vestiti adatti ed io le rispondo che ho semplicemente seguito le indicazioni di quella donna. Inizia poi a parlarmi di come è arrivata qui, dicendo che è morta 75 giorni fa in un incidente aereo mentre era a soli 8 minuti da Washington che, anche se non lo specifica, deduco essere stata la destinazione di quel volo. Continua a parlare e il suo tono si fa sempre più malinconico, fin quasi alla disperazione. Nel frattempo inizio a sentirmi graffiare con forza sul collo e la cosa inizia ad infastidirmi. La mia lucidità tuttavia non è sufficiente a farmi rendere conto che qui sto solo perdendo tempo, sono caduto nella solita trappola di un certo tipo di personaggi molto frequenti nelle mie esperienze. Rimango invece a parlare con la donna e la situazione si fa sempre più confusa finché il sogno non crolla e forse mi sveglio.

19 novembre 2022

Paralisi/OBE ore 4.30-5.30

Sono in dormiveglia, a tratti mi sveglio (forse apro anche gli occhi per un istante), passo più volte da una parte all'altra della linea di confine tra sonno e veglia. Quando sono dalla parte del sonno sento il rumore di una scopa che spazza il pavimento provenire dal salotto ma appena passo dalla parte della veglia tale rumore svanisce. Prendo lucidità e capisco che posso sfruttare questa situazione per avere una OBE. Mi lascio scivolare nel sonno rimanendo però consapevole, stavolta rimango rilassato così da rimanere da questa parte della "linea". Inizialmente sento che se muovessi anche minimamente un muscolo mi passerei immediatamente dall'altra parte della linea, col rischio di svegliarmi definitivamente. Rimango immobile invece e così facendo dopo qualche istante entro pienamente nello stato di paralisi. Al momento giusto mi alzo, sono in piedi al centro della mia stanza e percepisco come un campo elettromagnetico che mi circonda. Faccio dei saltelli sul posto, sono leggero e mi basterebbe lasciarmi andare per levitare, se però provo a camminare ecco che le cose si fanno più difficili, sono molto più pesante ed impacciato. Mi sollevo in levitazione e mi sposto al piano terra, per poi uscire di casa sempre levitando. Arrivo davanti al cancello e qui cerco di atterrare ma mi risulta più complicato del previsto, sono come un palloncino gonfiato ad elio. Cerco allora di uscire attraversando il cancello ma per qualche motivo rimango incastrato metà dentro e metà fuori. Alla fine in qualche modo riesco ad atterrare e ad uscire ma devo farlo di scatto perché il cancello stranamente si richiude con una forza esagerata rischiando di schiacciarmi. Attraverso la strada, c'è parecchia gente, cosa insolita da queste parti. Il mio obbiettivo è entrare nella casa di fronte per accedere ai Sotterranei, raggiungo il cancello d'ingresso alla villa e trovo una banconota da 5 euro incastrata. Apro il cancello e prendo la banconota, pensando che possa appartenere a Gianfranco e Luisa e che dovrei portarglielo. Mi dimentico però di stabilizzare e non appena attraverso il cancello il sogno crollae mi sveglio.

20 novembre 2022

Lucido ore 6.00-7.15

Il ricordo di questa esperienza è piuttosto vago, ad un certo punto prendo lucidità e mi trovo ad uscire più volte dal garage. In almeno una di queste occasioni riesco ad uscire in strada, mi dirigo verso l'incrocio e qui rallento. Mi viene in mente di provare ad eseguire le tecniche consigliate da NeuroEngineer al fine di ottenere il sogno lucido dilatato. Nello specifico provo con la tecnica dei tre tempi, iniziando dal richiamare alla memoria il momento in cui mi sono rimesso a letto dopo la WBTB e le azioni immediatamente precedenti. Qui però ho un attimo di incertezza in cui temo di svegliarmi prima del tempoed è proprio ciò che accade un attimo dopo, di fatto mi sono sabotato da solo.

26 novembre 2022

Lucido ore 4.00-5.50

Sono a casa nel seminterrato, sto pesando degli alimenti sulla bilancia digitale e ad un certo punto sul display leggo "37g" e subito mi rendo conto della stranezza. I grammi segnati sul display infatti vanno di 5 in 5, è impossibile che compaia quella cifra, forse sto sognando? Volgo lo sguardo al mio polso sinistro per guardare l'ora sul mio smartband, che però non c'è, altra stranezza. Guardo allora il televisore, che trasmette una partita dei mondiali, e mi concentro in particolare sulla grafica del punteggio e del tempo, notando un'anomalia nello scorrere dei secondi.Ora non ho più dubbi, sto sognando! Vado di sopra, è notte ed è tutto buio, troppo buio, non faccio in tempo ad uscire in strada che quel poco che resta dello scenario collassa definitivamente. Fluttuo nell'oscurità e mi proietto in avanti per un po', per poi fermarmi e sfregare le mani a terra per ancorarmi ad un nuovo scenario. Al tatto riconosco il pavimento di casa mia ma mi sveglio prima di riuscire a stabilizzarmi.

27 novembre 2022

Paralisi/OBE ore 7.30-8.40

Dopo una serie situazioni molto confuse in cui forse a tratti sono semi lucido, mi ritrovo a letto in paralisi e sento dei rumori che credo provenire dalla realtà fisica. Sento mio fratello entrare nella stanza e penso che ciò mi porterà a svegliarmi a breve. Un attimo dopo suona anche una sveglia ma nonostante ciò continuo a rimanere in paralisi. Capisco allora che ho ancora la possibilità di sfruttare questa situazione per una OBE o un lucido. Mi alzo un po' a fatica ed esco dalla mia stanza, con la vista ancora non attiva. Sento mio fratello lamentarsi del fatto che non trova i suoi calzini, al che gli dico che dovrebbe trovarne qualche paio stesi sul balcone di sopra. Ora però sono io a salire al piano terra e ad uscire proprio su quel balcone, per poi attraversare il giardino ed uscire dal cancelletto sul retro. Nel frattempo la vista è tornata attiva, qui mi sollevo in levitazione e mi allontano in volo, per poi atterrare su una strada. So che il prossimo step sarebbe quello di fermarmi ad osservare il mio corpo e richiamare alla mente i momenti immediatamente precedenti a quando mi sono messo a letto, prima però devo stabilizzarmi e la cosa si rivela più complicata del previsto. Proseguo a piedi e mentre cammino tocco con insistenza i muri di recinzione delle ville della zona, poi ad un certo punto mi fermo ad osservare le mie mani e il mio corpo. Vedo che indosso una felpa e una tuta molto simili a quelli che sono solito indossare dentro casa d'inverno, quando rialzo lo sguardo però mi accorgo che sono di nuovo a casa mia, nella cucina al piano terra. A quanto pare ho avuto troppa fretta di procedere con il piano d'azione, senza prima stabilizzarmi a sufficienza. Esco allora nuovamente sul balcone e poi dal
cancelletto sul retro. Stavolta proseguo dritto lungo la discesa ma quasi subito il sogno crolla e mi sveglio.

30 novembre 2022

Lucido ore 2.30-5.25

Sono nella mia stanza insieme a mio fratello, la TV è accesa e trasmetta una partita dei mondiali di calcio tra Arabia Saudita e Croazia. Ad un certo punto realizzo che questa partita non dovrebbe giocarsi perché le due nazionali si trovano in gironi diversi, c'è chiaramente un errore. Pur di non farmi prendere lucidità però la mia mente contorta arriva a fare un'ipotesi assurda per giustificare questa incongruenza. Siccome è tutto molto stabile e reale infatti, dico a me stesso: << non può essere un sogno, devono essersi sbagliati quelli della FIFA a far scontrare queste due squadre tra loro >>, manco fosse il torneo della parrocchia :D. Fortunatamente poco dopo mi rendo conto dell'assurdità di tale affermazione, esco dalla mia stanza edho la conferma definitiva di stare sognando quando l'ambiente intorno a me inizia a destabilizzarsi e deformarsi. Non mi sforzo di recuperare lo scenario, piuttosto mi lascio andare e vado in OBE. Vado di sopra ed esco di casa, con mia nonna che, allarmata, mi chiede dove sto andando a quest'ora di notte. Le rispondo che andrò a fare un giro qui intorno ma rientrerò presto, nel frattempo esco in strada ma qui ho un vuoto di memoria. In seguito mi trovo in un luogo chiuso e molto affollato, ci sono parecchie persone in fila per non so quale motivo. Vedo alcune persone, tra cui una donna, che sembra abbiano il compito di coordinare questa lunga coda di gente, al fine di mantenere l'ordine. Mi avvicino per chiedere per quale motivo queste persone sono in fila ed a rispondermi è un uomo in fondo alla fila stessa. Mi dice che sono qui per protesta, << protesta per cosa? >> chiedo io, e il tizio inizia un discorso che purtroppo ricordo solo vagamente, poiché dopo questo episodio ho perso lucidità e continuato per un po' a dormire e sognare normalmente.

3 novembre 2022

Lucido ore?

Sono in un luogo chiuso, costituito da una serie di corridoi e piccole stanze, dall'aspetto futuristico, con pareti metalliche, tra il bianco e il grigio. Sono semi lucido, attraverso alcune stanze, apro delle porte, a dire il vero però il ricordo è piuttosto vago. Ricordo un po' meglio l'ultima parte, nella quale sono lucido e mi trovo ad attraversare un lungo corridoio, con in fondo una porta bianca e nera. Cammino lentamente ma deciso verso questa porta, è tutto molto stabile e l'atmosfera è suggestiva, non vedo l'ora di aprire quella porta e scoprire cosa c'è al di là di essa. Raggiungo la porta e vedo che, al posto della maniglia, c'è una specie di protuberanza dalla forma allungata e tondeggiante. Capisco che per aprire la porta bisogna premere questa protuberanza e così faccio e la porta si apre. Entro in una piccola stanza, vedo una piccola finestra su un lato e mi affaccio, ansioso di scoprire cosa c'è fuori. Purtroppo però non ricordo altro, forse il sogno si interrompe proprio mentre sto aprendo la finestra.
May my heart be my guiding key
Hari
 
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