Altari Demoniaci, Crocifissi e Mariti Indiani
Sogno del 23/6/2017, Casa
E' iniziato in un "luogo ricorrente" che sognavo spesso qualche anno fa. Mi trovavo in un bellissimo paesino arroccato su una montagna, nell'entroterra ligure, in una giornata leggermente nuvolosa e ventosa ma senza essere fredda. Quella volta, la terra cominciò a tremare sempre più forte, fino ad aprirsi con spettacolari zampilli di lava e getti di fumo nero. Presto il cielo fu completamente oscurato, striato solamente dalla luce instabile e pericolosa di lampi giganteschi, e l'aria divenne calda, quasi irrespirabile. Inutile dire che cominciai a correre a perdifiato verso la montagna accanto, sulla cui cima vedevo in lontananza la Basilica di Superga (che in realtà si trova sulla collina torinese, in Piemonte) e dove sapevo sarei stata al sicuro.
Dopo alcuni minuti mi ritrovai in una radura bruciata, al cui centro si ergeva un antico altare di pietra grezza. Su di esso si trovava un bacile di pietra scolpito, contenente una notevole quantità di incandescente oro fuso. Era bellissimo, così decisi di avvicinarmi per curiosare un po', pensando che in fondo sarebbe stato improbabile avere nuovamente l'occasione di osservare in totale libertà il comportamento fisico dell'oro fuso, in futuro. Non saprei dire quanto tempo rimasi ad osservare affascinata il prezioso metallo sobbollire piano ma infine un'esplosione poco lontano mi riportò alla realtà, ricordandomi di essere in fuga. Allora afferrai un bastoncino e ne intinsi la punta nel bacile, in modo da poterne portare un po' con me ed osservarlo meglio nel suo processo di solidificazione. Ripresi a correre in direzione della montagna ma dopo pochi metri provai una potentissima sensazione di pericolo che nulla aveva a che vedere con il cataclisma che si stava scatenando attorno a me.
Mi bloccai al confine della radura e osservando il bastoncino ricoperto d'oro capii che se lo avessi portato con me sarei stata per sempre maledetta dal demonio. Tornata velocemente all'altare, gettai il bastone dentro il bacile di pietra, dove a contatto con l'oro fuso prese fuoco, poi mi voltai e ripresi a correre in direzione della Basilica, ben più velocemente di come ero arrivata. Correndo ebbi la sensazione di essere inseguita da qualcosa che non potevo vedere e la cosa mi riempì di angoscia al punto di spingermi quasi alle lacrime. Quando credevo che sarei stata presa, arrivai ad un bivio, al cui centro si ergeva, luminoso contro il cielo nero, un bellissimo crocifisso di ferro battuto, come quelli che si possono trovare sulla cima delle montagne. Tutto intorno le tenebre sembravano arretrare come fantasmi alla luce del sole. Credo si trattasse di una tappa della Via Crucis ma non saprei assolutamente dire quale. Ho preso il sentiero di destra ed ho continuato a correre, sapendo che ormai nulla avrebbe potuto farmi del male (a parte le eruzioni che continuavano tutto attorno, s'intende
).
Dopodiché il sogno è cambiato completamente: ero Julia Roberts (solo fisicamente) e mi trovavo in India, dove vivevo nella casa dei genitori di mio marito (
nota: non sono sposata ma convivo da più di un anno. L'uomo del sogno, però, non è il mio ragazzo). Avevamo un figlio piccolissimo, di pochi mesi, e bello come non ne avevo mai visti. Tuttavia odiavo la situazione: sentivo che non era il
mio posto. In alcuni momenti mi sono sentita come se stessi vivendo la vita di qualcun altro, una vita molto infelice. Nemmeno la persona destinata ad essa doveva esserne felice. E' stato molto strano, un po' agivo ed un po' vivevo il "racconto". Poi presi il bambino e fuggii, ritrovandomi a Londra. Non che mio marito non mi amasse ma non mi considerava sua pari e non potevo tollerarlo. Poi mi sono svegliata.
NOTA: no, non sono una fanatica religiosa, anzi. Nonostante sia credente, all'epoca del sogno avevo un rapporto più conflittuale del solito con il concetto di divinità, a causa di una padellata di cavoli miei legati a brutte cose successe ad una persona a me molto cara in quel periodo.