15 novembre 2019 - Pianeti
Ricordo quello che penso sia l'"inizio". Ero all'entrata del cancello di casa mia. Ad un paio di metri, dentro la proprietà, c'era mio nonno. Vidi in cielo una gigantesca terra, e a mio nonno, facendogli segno col dito di guardare, forse dicendogli anche Guarda!, disse: sapevo sarebbe successo; qualcosa del genere. Alla sinistra di questa gigantesca terra, poco dopo la mia casa, ci fu un altro pianeta. E al suo fianco, in basso a destra, un pianeta più piccolo, incandescente come il sole; un sole in miniatura. Questo sole inizia, come un buco nero, a risucchiare questo pianeta, per poi iniziare a risucchiare anche noi; vidi dallo spazio come in terza persona i detriti della terra che si staccarono e si facevano attrarre da questo pianeta, che all'apparenza era piccolo, ma non così tanto. Ho iniziato ad abbracciare una persona, non ricordo se maschio o femmina, so solo di conoscerla e di volerle molto bene. Ad un certo punto la terra "esplose", tutti noi ci catapultammo con violenza nello spazio. Finì il sogno.
15 novembre 2019 - Pianeti #2
Inizio col salire delle scale per poi scenderle poco dopo, c'erano moltissime persone, era notte ed ero in una specie di aeroporto, l'unico particolare: nessun aereo in vista. Era un'area abbastanza vasta, a forma di quadrato. Due lati dell'area, sinistra e destra, erano chiusi da delle mura molto alte. Io ero vicino al muro di destra. Tutto d'un tratto in cielo, vidi un pianeta abbastanza grande che pian piano iniziò a diventare incandescente per poi esplodere in centinaia di pezzi grandi, quei pezzi vennero scaraventati molto velocemente, superando di 100 km/h la velocità di avanzamento. Caso strano volle che ogni masso che mi venne addosso, riuscì a scaraventarlo via con le mani per non farmi beccare, per poi scappare con tutta la gente che scappava in preda al panico.
15 novembre 2019 - Semilucidità? Boh, forse
Il sogno inizia ad occhi chiusi, dove tante immagini venivano visualizzate stile slot machine, ma anziché dall'alto al basso, da destra a sinistra, e io dovevo selezionarne una per entrarci dentro, per renderlo un sogno. Cioè, un sogno in un sogno, dove pensi di essere lucido ma senza prendere coscienza. Un classico, diciamo. Apro gli occhi, mi guardo intorno, tutto tace. La finestra della camera era aperta, potei vedere fuori. Nulla, non successe nulla. Così che, volendo testare la materializzazione, provai a materializzare una donna per rendere interessante il sogno, e sapete di cosa parlo. Niente da fare, anziché una donna, riuscivo a materializzare un manichino, con il viso distorto. Materializzai pure un manichino in miniatura, così a caso. Poi tutto d'un tratto, fuori dalla camera successe una cosa: la fine del mondo. Tornado a non finire.
Appunti: non ho mai tenuto un diario dei sogni prima di questo. Ricordo ogni notte uno-due, massimo tre sogni.
E oltre a questi tre scritti, ne ho fatti altri 2-3 lunghi uguali o quasi. Stanotte è stata la prima notte dove ricordo abbastanza bene ogni sogno, con anche i particolari, o quasi. Gli altri 2, 3 preferirei non dirli, cose private ecco. E inizio a scrivere i sogni perché preferirei un giorno iniziare a farne uno lucido, se Dio vorrà.