Indice ‹ Condivisione Esperienze ‹ Diario dei sogni non lucidi > Il meglio dei "comuni" di Filippo

[Filippo]

Salve esploratori del mondo onirico. Vedrò di selezionare i miei migliori o più significativi sogni comuni (i più suggestivi o cmq quelli che penso possano intrigare ed ispirare) e trascriverli quì. Buona lettura.

[Filippo]

01 - 02 - 2013 - La profezia del sacerdote scheletrico.

Mi trovo in una grotta buia dal soffitto basso. Sono in compagnia di amici ma in realtà non sò chi siano veramente; mi dicono di scendere lungo una via scavata nella roccia. Camminiamo per un pò e arriviamo in quello che sembra un rifugio sotterraneo costruito in un’ampia voragine. In basso c’è un lago bianco come il latte, immobile e tranquillo. Vi sono casse e botti di legno, sacchi e oggetti lavorativi di ogni tipo. 4 individui che si trovano qui mi invitano ad entrare in quella che sembra una prigione con celle formate da sbarre di ferro. Entro in una di queste e mi trovo davanti una specie di monaco con un lungo vestito bianco e il volto coperto da un foulard grigio pieno di simboli che mi parla di qualcosa di cui non ricordo. Mi tocca il braccio con le sue mani scheletriche grigie provocandomi un brivido agghiacciante lungo tutto il corpo. Provo un misto di curiosità e timore. Non sò se sia una donna o un uomo ma mi dice che dovrò fare "quella cosa" prima o poi.

[Filippo]

03 - 02 - 2013 - Il complesso di piramidi ed il labirinto impenetrabile.

Lo scenario è immenso, davanti a me vedo un mausoleo che sembra una via di mezzo tra una piramide Maya e una Egizia; altissimo risplende d’oro ai raggi del sole. Sullo sfondo un cielo macchiato raramente da spruzzi di nuvole bianchissime. Il complesso architettonico sembra inarrivabile perchè c’è un labirinto di mura davanti all’entrata. Sò però che è li che devo andare per trovare la risposta ad ogni domanda, una sensazione di curiosità mista ad eccitazione. Inizio a scendere e salire tra le mura dorate e calde, a mani nude, con un senso di rassegnazione e stanchezza che aumenta costantemente; ogni tanto vedo scene da sopra la cresta delle mura di animali enormi immersi nella vegetazione intenti a vivere con i loro movimenti lenti e possenti, sia dentro che fuori l’enorme labirinto. Dentro di me sento però che non arriverò mai. Ora vedo la scena da spettatore lontano allontanandomi pian piano come la panoramica alla fine di un film.

[Filippo]

05 - 02 - 2013 - La capanna di legno.

Sono in un’auto decappottata con molta gente; c'è qualcuno in piedi rivolto verso di noi, come la guida di un autobus in gita, e ci illustra gli edifici che scorrono sulla sinistra. Guardo il tutto girato verso sinistra come se fosse un film, con la musica in sottofondo che sò di aver inventato io; la canto, la modifico, mi piace tantissimo e so che avrà successo (ovviamente l'ho dimenticata al risveglio). Le case e i palazzi si trovano in mezzo alla giungla. Alcuni degli edifici sono costruzioni americane come casinò e negozi di lusso. Ci fermiano e salgo in una casa da una scala di legno esterna immersa nella vegetazione. Poi cerco di entrare nella casa affianco e sò che non dovrei. Ora è notte e mi arrampico sulla casa che è interamente di legno. Sono quasi arrivato alla finestra che una donna bellissima nuda e bianca mi sorprende dandomi la mano e aiutandomi a salire. Una volta nella casa la donna sparisce e cerco di non fare rumore. Ci sono delle candele accese che fanno una luce arancione calda. Dentro ci sono 4 ragazzi in fila e un vecchio ingessato dal busto alle ginocchia. Gli sta mostrando come devono fare per mangiare delle feci da un secchio in legno. Ora vedo con gli occhi del vecchio, sono dentro di lui, sento che sono ingessato e debole, sento che sono senza denti; mangio dal secchio le feci e sputo per terra, una sensazione orribile, un sapore che non so descrivere. Ora provo odio. Ritorno di nuovo nel mio corpo e inizio a colpire i ragazzi e il vecchio. Anche loro vogliono farmi del male. Provo dolore quando ricevo un colpo e soddisfazione quando lo sferro. Va avanti così per un pò.

[Filippo]

01 - 03 - 2013 - Tempesta sulla quercia.

Mi affaccio alla finestra di casa, davanti a me vedo un cielo nuvoloso che in pochissimo tempo si aggroviglia a formare una tromba d’aria immersa nella pioggia. Passa davanti casa, lungo le strade e la terra, travolgendo ogni cosa. Un grigio tetro avvolge l’atmosfera. C’è un enorme confusione tutt’attorno. Il vento è talmente forte che la quercia secolare (la terza in Italia per grandezza) davanti casa viene pian piano piegata fino a perdere tutte le foglie; i rami secchi si allungano attratti dal vento finchè l’albero non viene sdradicato dal terreno e le molte radici che lo legano al suolo si spezzano. Quando si piega su un fianco, la grande quercia mostra una voragine lungo tutto il tronco rivelando un profondo vuoto al suo interno. Tutto si è svolto come a rallentatore.

[Filippo]

23 - 03 - 2013 - Tortura fatta e subita.

Non so dove mi trovo e non vedo niente; sento che non ho un respiro regolare e non riesco a muovermi. Ora guardo con gli occhi di chi mi è di fronte e noto che il mio corpo è appeso ad una ragnatela di fili di ferro che mi sostengono in aria; indosso una specie di maschera che mi copre la testa e mi tiene la bocca semiaperta. Premo una leva e si aziona un macchinario che manda il mio corpo originario in una vasca d’acqua. Quando entro in acqua torno al mio corpo legato e lotto per non morire annegato. Quando riemergo guardo di nuovo con gli occhi di chi mi tortura e premo ancora la leva. Va avanti così per un pò di tempo con l’alterarsi delle sensazioni, prima soddisfazione e piacere nell’infliggere la tortura, poi dolore e impotenza nel riceverla.

[Filippo]

27 - 03 - 2013 - Il clown pazzo con il rasoio.

Mi trovo nella mia camera. Fuori da essa però ci sono corridoi universitari e mi trovo a frequentare un college di stampo americano. Abbasso le tapparelle della stanza e noto che non c’è una finestra ma sono tre e la camera è diventata molto più grande. Vado a chiudere la porta ma entra un ragazzo vestito da clown e mi chiede se può usare il bagno. Io gli dico che c’è quello pubblico fuori ma lui sembra triste e allora lo faccio entrare. Io intanto mi cambio. Poi vado in bagno e il clown non c’è; noto però che gli asciugamani sono tutti bagnati, lo spazzolino è senza tappo ed emana un odore simile al sangue. Torno in camera e il clown esce dal bagno ricoperto di sangue e brandisce un rasoio da barbiere. Mi arrabbio e gli dico cosa diavolo ha fatto; lui mi risponde che non devo dire una parola a nessuno e che sta architettando un crimine orrendo. Lo mando a quel paese e vado fuori a chiamare la polizia ma lui mi taglia un dito con il rasoio (quando mi sono svegliato avevo un taglio proprio dove mi ha colpito ). Arretro impaurito e gli dico che faccio tutto quello che vuole. L’odore forte del sangue mi riempie le narici. Lui mi dice che devo organizzare una festa in palestra per concentrare tutti li e distrarli. Acconsento e mentre usciamo lui è davanti a me. Prendo una sedia dalla parte dello schienale e lo colpisco dietro la nuca tre volte; ad ogni colpo si accascia fino a cadere per terra, ricoprendosi ancor più di sangue. Da una stanza spunta un uomo di colore e disperato mi dice “che cosa hai fatto!?!”; cerco di spiegargli che era un criminale pazzo e lui invece mi dice che era un agente sotto copertura.

[Filippo]

01 - 05 - 2013 - Sesso con la vampiressa.

Mi trovo in una stanza da letto illuminata da candele. Davanti a me c’è una donna vampiro legata con le braccia e le gambe all’indietro riunite in un unico nodo e appesa ad una corda penzolante dal soffitto. E’ vestita in pantaloni di pelle nera e un gilè sempre in pelle nera. Infilata in bocca ha una palla rossa legata ad un elastico. Mi alzo, le tolgo la palla dalla bocca e ci infilo il pene. Porta un rossetto rosso acceso e sento gli inconfondibili denti da vampiro. Il sogno prosegue per un pò con la travolgente sensazione di piacere che poi si estende quando la slego, la denudo, e lei con forza di siede sopra di me e continuiamo il rapporto. Provo sensazioni di libertà e piacere esteso tutt'intorno al bacino.

[Filippo]

02 - 06 - 2013 - Destino, lotta con il millepiedi rosso gigante e fusione.

Mi trovo lungo dei vicoli di paese e sto giocando con altri ragazzi; all’improvviso una voce possente e roca da dentro di me dice che devo prepararmi per per qualcosa. E’ notte e la voce mi conduce in un prato dove davanti a me c’è una strana creatura. E’ un incrocio disgustoso tra un millepiedi e uno scarafaggio. E’ di un rosso acceso, a tratti un pò più scuro, rivestito di una corazza a scaglie e le zampe sembrano artigli. Enorme, lungo circa 2 metri e molto grosso. La voce mi dice che dovrò ucciderlo per superare la prova e ottenere maggior potere. Mi avvicino, lui è immobile davanti a me, ai suoi lati ci sono posate sull’erba 2 sciabole di pietra con strani simboli scolpite sulle lame grigie. Quando mi avvicino per prenderle il mostro si conficca una zampa nel punto in cui c’è la testa. Il foro che si viene a creare si allarga quasi a sembrare una bocca. Abbasso la guardia e il mostro si alza sulle 2 zampe posteriori e con una velocità impressionante mi stritola e mi divora da quel foro. E’ tutto buio per un pò, non provo dolore, penso di essere all’interno del mostro. Sento di nuovo la voce misteriosa che mi dice di aver superato la prova in quanto non sono stato violento con una creatura immobile e pacifica. Ora vedo dall’esterno la creatura che è diventata una specie di enorme Buddha rosso. La voce dice che dalla nostra unione è nato l’essere superiore. Ammiro la rilassata figura cicciottella del Buddha dall’alto, devo fondermi con essa.

[Filippo]

04 - 06 - 2013 - Lotta eterna con l’umanoide bianco.

Sono in una villa abbandonata circondata da imponenti mura grigie di cemento dalla forma rettangolare. L’atmosfera è anch’essa grigia e avvolta nella nebbia bianca che combatte con l’oscurità della notte. La villa è fatta internamente di legno e io mi sposto tra una stanza e l’altra a passi silenziosi cercando di non farmi individuare dai nemici, sò che ci sono. All’improvviso dei colpi di arma da fuoco mi fischiano accanto e io con un balzo sfondo una finestra in legno e cado sul morbido prato esterno. Dal grande muro scende un orrendo umanoide bianco grande e grosso sporco di sangue un pò dappertutto, mi ricorda l'omino della Micheline. Estraggo una spada e inizio a lacerarlo; lui dimena le ampie braccia e io schivo facilmente i colpi. Il sogno prosegue nella lotta; il mostro muore per le ferite che gli infliggo ma dopo un pò si rialza, continuiamo il combattimento, il mostro muore di nuovo ma puntualmente si rialza e continuiamo la lotta eterna per un tempo indefinito.