Indice ‹ Condivisione Esperienze ‹ Diario dei sogni non lucidi > Il meglio dei "comuni" di Filippo

[Filippo]

12 - 06 - 2013 - Boss malavitoso, scagnozzo e fantasma.

Sono in cucina a casa insieme a mia sorella e due uomini. Uno è grasso vecchio e basso, l’altro è alto giovane e magro. Siamo tenuti in ostaggio dai due che devono essere un boss malavitoso e il suo scagnozzo. Il boss chiama mia sorella, la costringe a sedersi sulle sue gambe e minaccia di non fare storie altrimenti ci avrebbe ucciso. Allora inizia a toccarla e a baciarla con la sua bocca viscida. Mi arrabbio e apro il cassetto delle posate e prendo un coltello da cucina. Mia sorella blocca il boss e io alle spalle sgozzo l’uomo alto, con odio; ora provo molta eccitazione nel sentire la lama che più volte passa attorno alla sua gola e fa fuoriuscire il sangue caldo. Vado dal boss e faccio lo stesso. Poi in fretta e furia portamo i corpi in cantina e puliamo tutta la cucina anche dalle eventuali impronte digitali. Salgo in piazza per crearmi un alibi. Ora mi trovo in un altro luogo che somiglia a piazza Duomo all'Aquila. Sto camminando con D. lungo un vicolo dove c’è una porta. D. non vede l’ora di entrare nel rifugio del boss e rubargli tutte le sue ricchezze. Gli dico di aver visto il caveau pieno di soldi e opere d’arte di altissimo valore. Stiamo per entrare, avidi, ma un fantasma trasparente di donna sbuca attraverso la porta e si avvicina verso di noi urlando. Dico a D. di non preoccuparsi. Arretriamo e il fantasma scompare. Spiego che quello è il fantasma della madre del boss, ho la sensazione di avere un mucchio di conoscenze sulla vicenda, come se fossi un altro. Non ricordo però la parola d’ordine per entrare nel nascondiglio e dobbiamo andare a chiederlo a mia sorella.

[Filippo]

16 - 06 - 2013 - Folla religiosa mette a rogo un uomo.

Cammino in montagna da un pò di tempo senza una meta in particolare; è una bella giornata caratterizzata da un sole limpido e da aria fresca. All’improvviso sento delle voci in lontananza; mi avvicino ad una radura e vedo degli uomini vestiti in abiti scuri medioevali. Ci sono tre gabbie di metallo poggiate sull’erba con all’interno degli attrezzi di tortura. In una di esse c’è un uomo appeso ad una corda per i polsi. La folla gli urla contro di convertirsi alla loro religione altrimenti lo avrebbero torturato fino ad ucciderlo; brandiscono troce, mazze, rastrelli e forche. L’uomo si rifiuta più volte fino a quando la folla non appicca un fuoco sotto i suoi piedi. L’uomo inizia a prendere lentamente fuoco dagli stracci che porta addosso. Appena la gente nota la mia presenza mi urlano contro di convertirmi alla loro religione ma io senza paura inizio a spiegare di non avere nessuna religione che guida la mia ragione perchè le religioni non sono altro che invenzioni della mente umana per spiegare eventi inspiegabili e per fuggire dalle paure del futuro. Invito ora la folla a salvare l’uomo da quella trappola mortale. La moltitudine di gente, che era rimasta in silenzio alle mie parole, acconsente tirando fuori l’uomo dalla gabbia. La folla sembra essersi calmata e convertita alla mia filosofia, le loro facce sono pensierose. L’uomo mi ringrazia sofferente.

[Filippo]

29 - 06 - 2013 - Festa e confronto tra la regina cinese e nonna.

E’ una bella giornata, il sole risplende tra strumenti musicali durante una sfilata colorata fuori casa; una musica di festa accompagna il tutto. Raggiungo nonna e la saluto; lei sta ballando a ritmo di musica e mi sorride, indossa un cappellino nero a pois bianchi. Penso che sta veramente bene. Finita la sfilata vedo un gatto nero molto piccolo che saltella intorno a me con fare giocoso. Salgo sulla colonna del cancello e la piego sotto il mio peso per scendere. Arriva un altro gatto, grigio, molto più grosso, che inizia a giocare con il gattino nero; poi iniziano ad aggredirsi e graffiarsi; alla fine il gattone stacca un dito con un morso secco da una zampa del gattino che corre via. Il gatto grigio mordicchia il dito. Ad un tratto inizio ad udire una musica epica enfatizzata da un coro femminile e, dal cancello di casa, arriva una Regina cinese insieme a guardie del corpo che la sostengono sopra un trono coperto. Sono vestiti con le tipiche tuniche cinesi di seta variamente colorate e decorate. Arriva mia nonna seduta anch’essa su un trono; io e mia sorella ci disponiamo ai suoi fianchi e fissiamo i vessilli della nostra famiglia davanti a noi. Espando in un sol colpo quella che sembra una tenda da campeggio trasparente con all’interno il viso enorme di mia nonna in bianconero e in 3d circondato da fumo. Le guardie cinesi iniziano a bersagliare la cupola animata del volto di mia nonna con delle cerbottane che sparano proiettili a raffica. L’immagine di nonna viene bucherellata fino a sgonfiarsi. Mi volto verso mia nonna seduta sul trono; il suo sguardo è saggio e fisso verso la vecchia Regina cinese che la ricambia con lo stesso sguardo impassibile. Ora le guardie iniziano a colpirci con le cerbottane e io avverto i proiettili che mi si conficcano dietro la schiena come aghi.

[Filippo]

05 - 06 - 2013 - Battaglia con il diavolo e accoppiamento.

Mi trovo come all’interno di un videogioco insieme a G. e ad una ragazza. Impersoniamo dei personaggi con un’armatura dorata e armi medioevali. E’ notte e il nostro obbiettivo è salire lungo una strada e farci largo tra creature enormi, che avvolte sono zombi, altre satiri, che ci attaccano. Li faccio a pezzi divertito, con spade, asce e martelli. La ragazza combatte a distanza con arco e magia. Ora arriviamo ad un punto dove c’è una specie di boss che sembra un diavolo con delle corna enormi. Ha la nostra stessa armatura che emana una luce dorata tutt’attorno, non sembra avere armi. G. va avanti senza di noi; provo ad avvertirlo ma non mi sente. Come sta per sferrare un colpo con un enorme martello alla creatura, essa lo anticipa sferrandogli una manata di traverso scaraventandolo a centinaia di metri di distanza. Ora attacca la ragazza che lo colpisce con un paio di dardi, poi lo atterra con un calcio in corsa e gli piomba addosso cercando di trafiggerlo con un pugnale. Ora succede tutto con una velocità pazzesca. La creatura mentre è a terra si triplica; una parte passa attraverso la ragazza, un’altra le si affianca e l’ultima viene verso di me. La parte sul fianco si scrolla la ragazza di dosso con un calcio; la parte che è distesa a terra si alza. Io arretro non sapendo cosa fare. I 3 diavoli poi si ricongiungono. La ragazza rinviene e lo spinge alle spalle contro un muro. Io allora mi avvicino e mi appoggio dietro la ragazza, la spoglio (è bionda con dei lineamenti e forme delicatissime) e da dietro iniziamo ad accoppiarci. Continuiamo così per un pò con il mostro che non riesce a eludere la presa della ragazza. La paura si trasforma in eccitazione e violenza sessuale.

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09 - 06 - 2013 - La salita misteriosa e la forma gelatinosa.

S. mi dice che entrare dentro un pc. Ci avviciniamo e veniamo risucchiati da unoschermo e ci ritroviamo tra le rovine di un’antica civiltà. Ci sono colonne e mura di pietra distrutte dal tempo avvolte nella vegetazione muschiosa. S. dice che dobbiamo salire. Mi guardo intorno; è giorno, le rovine in cui ci troviamo sono sospese in un immenso fiume alimentato da una cascata enorme davanti a noi, il tutto è avvolto da una nebbiolina e dagli schizzi d’acqua. C’è altra gente insieme a noi che deve “salire”. Seguiamo la folla che sembra volersi gettare in acqua ma, incredibilmente, resta sospesa in aria galleggiando a pochi centimetri dall’acqua. S. mi dice di non passare troppo lontano perchè il ponte invisibile è largo pochi metri. Saliamo per un pò su quell’enorme lastra trasparente che sembra fatta di vetro. Arriviamo in un’altra piattaforma di rovine. Dobbiamo continuare a salire ma il ponte sembra instabile. Infatti qualcuno sprofonda nelle acque e qualcun’altro nuota per poi risalire. Arrivo in un punto in cui il ponte sembra fermarsi e lasciar posto a delle alghe. Come ci metto il piede sopra una forza immensa mi trascina all’indietro lungo il ponte fino a tornare alla seconda piattaforma. Quando mi fermo cambio forma. Divento una poltiglia gelatinosa che si contorce fino a stabilizzarmi nella forma di un vecchietto gobbo, più lento e goffo rifaccio il percorso. Torno a quel punto e lo aggiro. Siamo arrivati. Sulla vetta c’è una città in pietra stile medioevale, con vicoli, chiese, piccole case e torri sullo sfondo. Si fa notte e seguo S. che mi dice che siamo vicini.

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19 - 06 - 2013 - Manipolare il sasso.

Sono una sorta di essere superiore dalla forma umana con poteri speciali. Mi trovo in una casa e sto facendo levitare una piccola pietra attorno a molta gente che guarda stupita. Continuo a manipolare il sasso marrone, che sembra un piccolo meteorite, cambiandogli forma e disintegrarlo per poi ricompattarlo; ora mi arrabbio all’improvviso. Cerco un mio familiare, sta dormendo sotto le lenzuola bianche in un letto e decido di sparargli con una pistola. Il sangue ricopre le sagome dei proiettili. Impazzisco e mi getto a pesce da un balcone nel vuoto buio della notte fino ad infrangermi nel suolo d’erba. Mi sveglio di soprassalto con un forte dolore al volto.

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27 - 06 - 2013 - Cavalcare le corna dell’alce.

Sono lungo una strada di campagna con 4 amici. E’ una giornata molto soleggiata che presenta una grande vallata sotto di noi ricca di vegetazione. F. sta aspettando che passi un carro della tipica processione che fanno in quelle zone. Poco dopo passano dei carri colorati alcuni trainati da cavalli e altri no. Proseguiamo ed entriamo nella fitta boscaglia. Davanti a noi c’è, imponente, un enorme alce dalle corna lunghissime. Ci avviciniamo e come ci nota si avvicina. Ora trascorre un tempo considerevole in cui corriamo dall’alce infuriata nascondendoci dietro e sopra gli alberi. L’alce prende A., lo impiglia tra le corna e lo solleva ribaltandolo più volte. Poi prende me ma mi aggrappo alle corna e non le mollo. L’alce si dimena e poi, quando si stanca, mollo la presa e corro via. Le corna sono insolite; Le prime due sono tipiche del cervo ma molto più lunghe e robuste, le due successive che si trovano dietro al collo sono come quelle di un rinoceronte ma tagliate a metà. Ora arriva un alce piccolo che mi si avvicina con fare aggressivo ma io l’allontano con dei calcetti. L’alce adulto se ne va e noi lo seguiamo. Notiamo che arriva in un punto del bosco dove ce ne sono decine di altri. Ora la scena cambia e siamo in una specie di show televisivo dove un ragazzino tenta di battere il record mondiale facendosi lanciare in aria dall’alce. Io sono con lui e gli consiglio di voltarsi verso il pubblico che gli trasmetterà coraggio e calore. E riesce nell’impresa, spiccando un salto dalle corna dell’animale di diversi metri, tra gli applausi della folla.

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01 - 07 - 2013 - La strega nella scuola di magia.

Mi trovo all’esterno di una cattedrale di pietra immensa in un giardino ricco di scale, terrazze, piccole case e strutture di ogni genere, il tutto circondato da una cinta muraria. E’ notte e l’atmosfera è carica di magia. Attorno a me c’è un viavai di personaggi strani e misteriosi che popolano quella che sembra essere un’università di magia. Anche io sono un mago; posseggo una tunica lunga, scura e decorata. Davanti a me c’è una strega vestita con un abito e un cappello nero che si libra in aria e minaccia la sicurezza della scuola. Provo a fermarla. Estraggo un bastone magico e luminoso all’estremità ed inizio a colpirla con molti incantesimi luminosi; ma la strega sembra essere immortale. Allora decido di avvicinarmi, estraggo una spada e la colpisco più volte dividendola in tre parti. Poi con un raggio di ghiaccio congelo le tre parti per far si che non si rigeneri. Ora sono insieme a M. che sembra affascinata dalla scuola. Le faccio fare un giro intorno all’enorme struttura fino a tornare nel luogo dove avevo congelato i tre pezzi della strega. Uno di loro si è scongelato e la strega è scappata. La inseguo correndo a velocità incredibile brandendo il bastone. Sò che la strega è più debole perchè non si è riunita con le altre due parti. Giungo in un villaggio immerso nel bosco illuminato dal sole mattutino. Chiedo in una locanda di legno se hanno visto passare la strega e mi fermo un pò a parlare con quella gente; in particolare con una ragazza la quale ho il sospetto sia la strega trasformata.

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11 - 07- 2013 - Libri e cimeli di nonno defunto.

Sono in cucina a casa di nonno. Inizia a parlarmi di libri e me ne da qualcuno raccomandandomi di leggeri. Gli dico che appena finisco gli esami li leggerò senz’altro. Li ha scritti lui mi dice, e poi mi darà dei reperti storici. Uno in particolare me lo mostra bene e mi spiega che era dei templari. Incuriosito osservo l’oggetto, è una sorta di piccola scultura in pietra di un muro con all’interno una statuetta d’oro di una figura di donna, tipo madonna. Ora sono fuori nel giardino a casa di nonno B. con Papà e Mamma, è notte. Arriva anche nonno O. e mi chiede se ho letto i libri. Gli dico che tra una settimana comincerò. Ora devo andarmene e prendo tutte le mie cose, libri e oggetti. Le chiavi della macchina le ho in bocca insieme ad altri oggetti metallici. Inizio ad estrarli. Mano a mano che tiro fuori pezzi di ferro sento sollievo dal dolore in bocca. Alcuni pezzi sono incastonati nelle gengive e tra i denti. Estraggo uno dopo l’altro i piccoli pezzi e ogni volta provo più dolore e disgusto oltre che ansia e oppressione. Quando estraggo l’ultimo e sento la bocca libera, mi sveglio.

[Filippo]

29 - 07 - 2013 - Esperimento.

Sono in una stanza e sto discutendo con qualcuno di un esperimento. Metto in una pentola dei fagioli con un filo l’acqua. In un’altra pentola metto della carne con un filo d’acqua. Poi dico ad alcune persone di aspettare qualche giorno. Quando torniamo le pentole sono state aperte e da quella dei fagioli spuntano degli alberi con i tronchi intrecciati verdi e forti. Da quella con la carne spunta un arbusto giallastro e arido. Provo a toccarlo e mi si sbriciola in mano come fosse di spugna secca. Mi sento soddisfatto perchè l'esperimento ha funzionato.