In una vecchia discussione in chat Davidiust e un altro di cui non ricordo il nome esprimevano dubbi riguardo alla persistenza dei ricordi nella memoria, soprattutto riguardo quelli molto antichi, risalenti magari ai primi giorni dopo la nascita. Io dal canto mio ero (e sono) convinto invece che tutti i ricordi, per quanto lontani nel tempo, sono sempre recuperabili, se non in stato di coscienza vigile, almeno sotto ipnosi regressiva profonda.
Oggi ho trovato questo articolo che sembra trovare un compromesso scientifico tra le due linee di pensiero:
Il cervello umano archivia i ricordi stipando i vecchi nella neocorteccia per far posto ai nuovi che affollano l'ippocampo. Il tutto avviene con un meccanismo di cancellazione delle tracce provvisorie dei ricordi formati in precedenza, eseguita dai neuroni deputati a formare i nuovi. Il sistema, permette che nessuna informazione venga persa, perche' ad essere cancellata e' solo la traccia provvisoria dei ricordi, nell'ippocampo. La scoperta si deve a Kaoru Inokuchi in Giappone.
Fonte: Ansa.it
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