Indice Tecniche e Divulgazione Fenomeni del sonno > Senso critico di giorno e di notte

Tutto ciò che riguarda il sonno e non rientra all'interno di un'esperienza onirica consapevole, ovvero: domande sui sogni normali, falsi risvegli, dormiveglia, allucinazioni, qualità del sonno, metodi di addormentamento e rilassamento.

Senso critico di giorno e di notte

Messaggioda Searig » 22/03/2016, 20:05

In questo topic viewtopic.php?f=4&t=9577

ho trovato questa frase:

fcm19 ha scritto:nel sogno il senso critico è disattivato e il cervello tende a razionalizzare qualsiasi cosa, per cui anche la più grande assurdità apparirà come qualcosa di perfettamente normale. Se riconoscessimo ogni volta queste stranezze ogni sogno che faremmo diventerebbe lucido fin dall'inizio, ma purtroppo non è così... [...] Per attivare questo senso critico durante i sogni bisogna (teoricamente) abituarsi ad attivarlo durante la veglia


che mi ha dato un po' da pensare. Ne abbiamo già parlato tante volte, solo che non ci avevo mai fatto caso:

-nei sogni normali il senso critico è disattivato (con tanto di dimostrazioni mediche fatte con brain imaging etc.)
-per questo non si riconoscono i dream signs
-per averlo nei sogni bisogna "attivarlo" nella veglia

ma:

Nella veglia esso è già attivo e funzionante!

Voglio dire, non in senso lato, è chiaro che si può essere più o meno critici a seconda delle situazioni, della personalità etc., ma parlo di quel minimo fisiologico di base, quello che si attiva con le aree frontali e che durante la veglia è normalmente funzionante, quello che ci fa capire, ad esempio, che c'è qualcosa che non va se dopo avere fatto un saltello rimaniamo sospesi in aria, oppure se mentre stiamo parlando con una persona all'improvviso stiamo parlando con qualcun'altro (senza alcuno "stacco" sensibile tra i due interlocutori)... Quel senso critico è già attivo durante la veglia, quindi a che varrebbe esercitarlo quando, di fatto, già lo si esercita e ciò non comporta cambiamenti sostanziali nei sogni?

Forse che una attenzione forte ed un senso critico in senso lato (secondo la prima accezione che ho indicato nel post) valga ad ottenere una ipercriticità nella veglia tanto forte da riflettersi in una criticità sufficiente (senza iper ;) ) residua nel sonno?
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Re: Senso critico di giorno e di notte

Messaggioda fcm19 » 22/03/2016, 20:37

Questo argomento è sempre interessante! Provo a spiegare in breve il mio punto di vista, ma è molto semplice. Come dici tu, siamo sempre in grado di riconoscere una stranezza, ad esempio vediamo passare per strada un elefante e pensiamo: «Che cosa strana!». Però poi il tutto si ferma qui perché, sia che siamo svegli, sia che sogniamo, siamo sempre convinti che quel fatto sia comunque un fenomeno di QUELLA realtà, e non ci sfiora minimamente l'idea che possa esistere un'altra realtà. Se noi da svegli vediamo passare un elefante per strada, siamo sicuramente scossi da tanta assurdità, per cui riconosciamo sì che c'è qualcosa che non va, ma saremo sempre convinti che questa sia comunque una rappresentazione della realtà. Proprio questo intendo quando dico che il senso critico è disattivato, perché diamo per scontato che quella della veglia sia l'unica realtà esistente.

E nei sogni, visto che essi sono in gran parte un riflesso dei nostri comportamenti della veglia, capita la stessa identica cosa: non mettiamo nulla in dubbio perché anche nei sogni in quel momento siamo convinti che quella sia l'unica realtà esistente, proprio come nella veglia! Da questo si evince che non c'è senso critico né durante la veglia né durante il sogno.

Di conseguenza, per arrivare a mettere in dubbio il sogno e acquisire lucidità, dovremmo iniziare a mettere in dubbio la realtà della veglia, o meglio, eliminare questa dualità tra il sogno e la realtà, considerando tutto come un sogno. Questo atteggiamento critico verso la realtà si rifletterà nel sogno, per cui è sufficiente vedere una stranezza o un qualsiasi altro elemento per passare dalla convinzione di essere svegli alla convinzione di stare sognando. Questo infatti è il principio della reflection (ma anche ad esempio dello yoga del sogno e della WIR).

Spero di essere stato comprensibile ;)
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Re: Senso critico di giorno e di notte

Messaggioda Searig » 23/03/2016, 18:13

Si ho capito e sono d'accordo, ma continuo a ritenere che stiamo usando il termine con due accezioni diverse, anche se di poco. E' vero che le stranezze ci colpiscono ma non al punto di dubitare della realtà (se vedo un tizio strano in strada penso "ma che strano" e tiro dritto, se non si accende la lampadina per prima cosa penso che sia fulminata e da cambiare, solo se magari non funziona tutto il resto del mondo comincio a sospettare di essere in un sogno), ma un senso critico di base minimo comunque c'è: se vedessi persone volare o le case vicino alla mia spostate rispetto all'ordine in cui le ho sempre viste non so come reagirei... Nei sogni lo so benissimo, non ci faccio caso, ma da sveglio? Ritengo che me ne accorgerei subito, anche se per ovvie ragioni non lo si può sperimentare...
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Re: Senso critico di giorno e di notte

Messaggioda NewDreamer94 » 23/03/2016, 18:50

A quanto pare, dunque, mantenere un' "ipercriticità" durante la veglia indurrebbe a tenere un atteggiamento di criticità anche nel sogno. Come dici tu, però, nella veglia già siamo critici. Forse, però, non lo siamo abbastanza. Interessante argomento... magari qui per criticità non si intende il distinguere semplicemente cosa sia razionale o meno, possibile o impossibile, ma analizzare all'estremo qualsiasi circostanza, qualsiasi avvenimento, arrivando ai medesimi risultati di alcune filosofie orientali. Molto interessante. In un suo video, Doctor Vendetta parla di questa tecnica definendola come estremamente utile al fine di raggiungere un sogno lucido durante la notte.
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Re: Senso critico di giorno e di notte

Messaggioda EternalDreamer94 » 23/03/2016, 19:02

NewDreamer94 ha scritto:A quanto pare, dunque, mantenere un' "ipercriticità" durante la veglia indurrebbe a tenere un atteggiamento di criticità anche nel sogno. Come dici tu, però, nella veglia già siamo critici. Forse, però, non lo siamo abbastanza. Interessante argomento... magari qui per criticità non si intende il distinguere semplicemente cosa sia razionale o meno, possibile o impossibile, ma analizzare all'estremo qualsiasi circostanza, qualsiasi avvenimento, arrivando ai medesimi risultati di alcune filosofie orientali. Molto interessante. In un suo video, Doctor Vendetta parla di questa tecnica definendola come estremamente utile al fine di raggiungere un sogno lucido durante la notte.

Forse l'ADA?
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"Ehm..."
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Ti interessano i miei sogni?: [slpc]LUCIDI[/slpc], COMUNI, A ONIRIA
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Re: Senso critico di giorno e di notte

Messaggioda NewDreamer94 » 23/03/2016, 19:13

Esatto! Proprio l'ADA. : Tick :
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Re: Senso critico di giorno e di notte

Messaggioda fcm19 » 23/03/2016, 21:27

Searig ha scritto:Si ho capito e sono d'accordo, ma continuo a ritenere che stiamo usando il termine con due accezioni diverse, anche se di poco.

Penso anch'io sia così, come al solito! :D


Searig ha scritto:E' vero che le stranezze ci colpiscono ma non al punto di dubitare della realtà (se vedo un tizio strano in strada penso "ma che strano" e tiro dritto, se non si accende la lampadina per prima cosa penso che sia fulminata e da cambiare, solo se magari non funziona tutto il resto del mondo comincio a sospettare di essere in un sogno), ma un senso critico di base minimo comunque c'è: se vedessi persone volare o le case vicino alla mia spostate rispetto all'ordine in cui le ho sempre viste non so come reagirei... Nei sogni lo so benissimo, non ci faccio caso, ma da sveglio? Ritengo che me ne accorgerei subito, anche se per ovvie ragioni non lo si può sperimentare...

Ok, anche su questo sono d'accordo. Prova però a partire dalla prospettiva della maggior parte delle persone che abitano questo mondo, ovvero di non conoscere nulla dell'onironautica e dare pochissima importanza ai sogni. Quante volte, se tu vedessi una cosa strana, inizieresti a dubitare di essere in un sogno? Molto raramente, credo...
Noi, che a differenza di quella gente diamo molta importanza ai sogni, conosciamo l'argomento "sogni lucidi" e tutte le varie metodologie, abbiamo imparato che un modo per indurre sogni lucidi è quello di dubitare della realtà, per cui siamo portati quasi automaticamente a pensare ai sogni qualora vedessimo una stranezza. Questo è un abbozzo di reflection, ma non è sufficiente per indurre sogni lucidi, visto che si tratta di scardinare un modello mentale radicato fin dalla nascita e quindi molto resistente.

Come già sottolineavo in questo vecchio topic (viewtopic.php?f=4&t=8809), io sono dell'idea che una capacità di riconoscere le stranezze (che all'epoca chiamavo forse erroneamente "senso critico") sia più o meno attivata pure nei sogni. Ora come ora per senso critico io intendo non esattamente la capacità di riconoscere una stranezza, ma la spinta automatica a mettere in dubbio la realtà nella quale ci troviamo, in seguito al riconoscimento di una stranezza. Secondo questa visione si capisce che siamo più o meno sempre in grado di riconoscere delle stranezze, sia nei sogni che nella veglia, ma il senso critico (secondo la "mia" accezione) è disattivato in entrambe, o per lo meno è fortemente debole.

Te lo spiego con un esempio proprio di qualche notte fa: in un sogno mi ritrovo a maneggiare una moneta da 3 euro (che nella realtà ovviamente non esiste), e infatti tra me e me penso: «Che cosa strana, una moneta da tre euro, mah...», però poi appiano immediatamente questo dubbio pensando: «Ah, già... avevano detto che avrebbero inventato le monete da tre euro!» e continuo il sogno come se niente fosse. Da questo episodio si evince che la capacità di riconoscere quella stranezza fosse attivata, forse perché in quel momento erano parzialmente attivate pure delle memorie a lungo termine che mi hanno suggerito che una moneta da tre euro non esiste, però il tutto è stato razionalizzato come qualcosa di perfettamente normale (ecco che rientra in gioco la famosa razionalizzazione!). Ma di esempi di questo tipo che potrei raccontare ce ne sarebbero a pacchi...

E allora cosa potrebbe rappresentare questa razionalizzazione? Secondo me (e ripeto SECONDO ME) è un meccanismo di difesa che ci tiene ancorati alla realtà nella quale ci troviamo, perché se iniziassimo ad avere dei dubbi in tal senso ne usciremmo letteralmente pazzi. E te lo posso dire perché l'ho sperimentato spesso sulla mia pelle da quando applico la WIR. La tecnica WIR non è nulla di nuovo, perché non è altro che il principio primo dell'antichissimo yoga del sogno, che dice che per avere la lucidità nei sogni sia innanzitutto necessario cominciare ad eliminare l'ormai radicato dualismo veglia-sogno, e vedere tutto come se fosse un sogno, un semplice prodotto della mente. Quando ho applicato questo principio ho avuto alcune volte delle ripercussioni psicologiche veramente disturbanti e molto forti: ero completamente disorientato e non sapevo più in che realtà mi trovassi, con sintomi (per fortuna lievi, almeno credo) di depersonalizzazione, dissociazione e depressione. Tutto questo solo perché ho provato a mettere in dubbio la realtà! Come dicevo prima, la razionalizzazione sembrerebbe quindi un meccanismo di difesa che ci tiene saldamente ancorati alla realtà, altrimenti le conseguenze sarebbero molto negative. Non a caso, in quei giorni in cui mi veniva automatico mettere in dubbio la realtà, spesso a causa di forti stress emotivi che non sto qui a raccontare, tutto questo si è subito ripercosso sul sonno della notte immediatamente successiva, con episodi veramente allucinanti di lucidità nel primo ciclo del sonno, oppure anche quattro sogni lucidi in serie in una sola notte... è come se durante tutto quel sonno la coscienza fosse rimasta attiva quasi ininterrottamente e non si volesse spegnere.

Per cui in un sogno tu potresti vedere una persona volare in cielo, magari coglierai la stranezza, magari no, però ti parrà la cosa più normale al mondo perché in quella realtà (il sogno) quella è la norma, e in quanto tale la accetti. In fondo sogniamo fin dalla nascita, per cui fin dalla nascita portiamo avanti parallelamente queste due realtà, la veglia e il sogno, e mentre viviamo ognuna di esse tutto appare normale, ciascuna delle due ha le sue leggi, le sue stranezze, ecc che abbiamo accettato, ed è ovvio che non mettiamo in dubbio né una né l'altra!

Sempre rimanendo della prospettiva di colui che non conosce nulla dei sogni lucidi, la veglia è una realtà che ha le sue leggi, le sue stranezze e non si dubita, il sogno è un'altra realtà che ha le sue leggi, le sue stranezze e non si dubita. Mentre viviamo una realtà pensiamo che tutto sia normale, mentre viviamo l'altra idem. Il sogno lucido sembrerebbe un'intersezione della realtà della veglia in quella del sogno, cioè "la veglia che entra nel sogno", infatti spesso si diventa lucidi perché riconosciamo che un elemento del sogno è assurdo secondo la logica della veglia.

Quindi, quando in quel passo che mi hai citato nel primo post ho parlato di senso critico disattivato, mi riferivo a questo: siamo più o meno sempre in grado di riconoscere le stranezze, sia nella veglia che nei sogni, ma la capacità di pensare che possa esistere un'altra realtà è fortemente inibita. Molto probabilmente ho solo fatto un uso improprio del termine "senso critico", però il succo del discorso che volevo fare è questo.

La reflection (e la WIR, che è comunque una forma di reflection) sarebbero quindi degli esercizi per allenarci a dubitare più spesso della realtà, o meglio ancora, di pensare che tutta la realtà sia un sogno, in modo tale che questo atteggiamento si rifletta nei sogni, con tutte le conseguenze del caso che conosciamo bene.

Ma poi questa ovviamente è solo la mia opinione da mezzo centesimo bucato eh... :)
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Re: Senso critico di giorno e di notte

Messaggioda Searig » 23/03/2016, 23:26

Gran bel post!

fcm19 ha scritto:
Searig ha scritto:Si ho capito e sono d'accordo, ma continuo a ritenere che stiamo usando il termine con due accezioni diverse, anche se di poco.

Penso anch'io sia così, come al solito! :D


:lol:

fcm19 ha scritto:Ok, anche su questo sono d'accordo. Prova però a partire dalla prospettiva della maggior parte delle persone che abitano questo mondo, ovvero di non conoscere nulla dell'onironautica e dare pochissima importanza ai sogni. Quante volte, se tu vedessi una cosa strana, inizieresti a dubitare di essere in un sogno? Molto raramente, credo...


Vero...

fcm19 ha scritto:Come già sottolineavo in questo vecchio topic (viewtopic.php?f=4&t=8809), io sono dell'idea che una capacità di riconoscere le stranezze (che all'epoca chiamavo forse erroneamente "senso critico") sia più o meno attivata pure nei sogni. [...] Te lo spiego con un esempio proprio di qualche notte fa: in un sogno mi ritrovo a maneggiare una moneta da 3 euro (che nella realtà ovviamente non esiste), e infatti tra me e me penso: «Che cosa strana, una moneta da tre euro, mah...», però poi appiano immediatamente questo dubbio pensando: «Ah, già... avevano detto che avrebbero inventato le monete da tre euro!» e continuo il sogno come se niente fosse. Da questo episodio si evince che la capacità di riconoscere quella stranezza fosse attivata, forse perché in quel momento erano parzialmente attivate pure delle memorie a lungo termine che mi hanno suggerito che una moneta da tre euro non esiste, però il tutto è stato razionalizzato come qualcosa di perfettamente normale (ecco che rientra in gioco la famosa razionalizzazione!). Ma di esempi di questo tipo che potrei raccontare ce ne sarebbero a pacchi...


Chiarissimo. Anche io ne avrei a pacchi di esempi così! Questo è vero ed è interessante,ci accorgiamo delle stranezze (non sempre ma tante volte si) anche nei sogni, eppure non basta per dubitare della realtà; in questa accezione penso anche io come te che il senso critico sia inattivo sia nei sogni che da svegli, diciamo che questo era quello che avevo chiamato lì per lì senso critico in senso lato e avevo differenziato da quello, diciamo "normale", che si attiva con alcune aree della corteccia frontale... Potremmo dire di questo che è normalmente attivo da svegli e disattivo nei sogni, mentre dell'altro, quello di cui parli tu, che sia normalmente disattivo in entrambi i casi...

fcm19 ha scritto:E allora cosa potrebbe rappresentare questa razionalizzazione? Secondo me (e ripeto SECONDO ME) è un meccanismo di difesa che ci tiene ancorati alla realtà nella quale ci troviamo, perché se iniziassimo ad avere dei dubbi in tal senso ne usciremmo letteralmente pazzi. E te lo posso dire perché l'ho sperimentato spesso sulla mia pelle da quando applico la WIR. La tecnica WIR non è nulla di nuovo, perché non è altro che il principio primo dell'antichissimo yoga del sogno, che dice che per avere la lucidità nei sogni sia innanzitutto necessario cominciare ad eliminare l'ormai radicato dualismo veglia-sogno, e vedere tutto come se fosse un sogno, un semplice prodotto della mente. Quando ho applicato questo principio ho avuto alcune volte delle ripercussioni psicologiche veramente disturbanti e molto forti: ero completamente disorientato e non sapevo più in che realtà mi trovassi, con sintomi (per fortuna lievi, almeno credo) di depersonalizzazione, dissociazione e depressione. Tutto questo solo perché ho provato a mettere in dubbio la realtà! Come dicevo prima, la razionalizzazione sembrerebbe quindi un meccanismo di difesa che ci tiene saldamente ancorati alla realtà, altrimenti le conseguenze sarebbero molto negative.


Molto interessante e tra l'altro mi conferma il sospetto che avevo che WIR e ADA non sono tecniche leggere e innocue, ma possono comportare effetti collaterali a livello psicologico di un certo peso, per cui non vanno affrontate con leggerezza...

fcm19 ha scritto:Non a caso, in quei giorni in cui mi veniva automatico mettere in dubbio la realtà, spesso a causa di forti stress emotivi che non sto qui a raccontare, tutto questo si è subito ripercosso sul sonno della notte immediatamente successiva, con episodi veramente allucinanti di lucidità nel primo ciclo del sonno, oppure anche quattro sogni lucidi in serie in una sola notte... è come se durante tutto quel sonno la coscienza fosse rimasta attiva quasi ininterrottamente e non si volesse spegnere.


:shock: ... Quattro in una notte! Penso che questo ti ricompensasse di tutto lo stress dovuto a ciò...

fcm19 ha scritto:In fondo sogniamo fin dalla nascita, per cui fin dalla nascita portiamo avanti parallelamente queste due realtà, la veglia e il sogno, e mentre viviamo ognuna di esse tutto appare normale, ciascuna delle due ha le sue leggi, le sue stranezze, ecc che abbiamo accettato, ed è ovvio che non mettiamo in dubbio né una né l'altra!


: Thumbup :

fcm19 ha scritto:Il sogno lucido sembrerebbe un'intersezione della realtà della veglia in quella del sogno, cioè "la veglia che entra nel sogno"


Anche a livello neurologico, infatti quando si lucida si riattivano mentre ancora si sta sognando proprio quelle aree in questione...

fcm19 ha scritto:infatti spesso si diventa lucidi perché riconosciamo che un elemento del sogno è assurdo secondo la logica della veglia.


E qui passiamo dalla neurologia alla filosofia: sembrerebbe, cioè, che possiamo riconoscere una realtà, qualunque essa sia, solo misurandola con un'altra...

fcm19 ha scritto:Quindi, quando in quel passo che mi hai citato nel primo post ho parlato di senso critico disattivato, mi riferivo a questo: siamo più o meno sempre in grado di riconoscere le stranezze, sia nella veglia che nei sogni, ma la capacità di pensare che possa esistere un'altra realtà è fortemente inibita. Molto probabilmente ho solo fatto un uso improprio del termine "senso critico", però il succo del discorso che volevo fare è questo.

La reflection (e la WIR, che è comunque una forma di reflection) sarebbero quindi degli esercizi per allenarci a dubitare più spesso della realtà, o meglio ancora, di pensare che tutta la realtà sia un sogno, in modo tale che questo atteggiamento si rifletta nei sogni, con tutte le conseguenze del caso che conosciamo bene.

Ma poi questa ovviamente è solo la mia opinione da mezzo centesimo bucato eh... :)


Altro che! Sono delle riflessioni molto "dense"! Poi anche io sono affascinato dal concetto di senso critico, l'ho sempre ritenuto una cosa molto importante.

Forse, perché la WIR sia meno "disturbante", più che partire dal presupposto di dubitare della realtà di veglia, cosa che può mettere in crisi, si dovrebbe partire da quello di accettare la realtà dei sogni, come di "pari dignità" dell'altra: non dubitare della realtà da svegli, ma accettare come "ugualmente consistente" quella dei sogni! Per viverle entrambe, perché entrambe sono importanti ed escluderne una o l'altra è ugualmente dannoso per noi...
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Re: Senso critico di giorno e di notte

Messaggioda LunainpescilLady » 04/08/2016, 21:56

Topic molto interessante e come sempre belli i vostri post!:)
Condivido in linea generale con fcm che ha scritto un bel post (come spesso daltronde!)
Sto seriamente pensando che lo sviluppare il senso critico per come lo intendiamo qui sul forum giovi molto nella pratica onitonautica. Sto sperimentando su di me da un mesetto circa e oltre ad avere fatto vari sogni lucidi o pre-lucidi (mai successo nel giro di così poco tempo che ne ho fatti tal numero...piccolo ma per me già soddisfacente perchè prima non li facevo proprio) quasi tutte le notti in più sogni infatti mi domando perchè e come accadano certe cose,mi soffermo a pensare molto alla stranezza di ciò che vivo. Prima non mi era mai successo o quasi mai
Credo possa essere la strada per accedere non solo alla lucidità ma magari anche al controllo (su quest'ultimo non saprei..). Certo non credo serva ne che faccia bene passare la giornata domandandosi se si sta sognando oppure no altrimenti c'è il rischio veramente di uscire di cabina.

Concordo con fcm sul senso critico,la necessità e l'utilità del razionalizzare ecc.
Dopotutto come molti animali anche l'uomo ha bisogno di una certa routine,del territorio conosciuto su cui fare riferimento così come determinate regole che lo aiutano a comprendere,prevedere il mondo e a muoversi in esso. Questo dopotutto vale anche nel mondo onirico.Test di realtà vari,metodi vari di stabilizzazione ecc sono tutte "regole" che servono a noi per prevedere e conoscere un mondo che conosciamo molto poco.Non per niente se non si applicano molti onironauti non riescono più a pilotare il sogno.

Il libro dello yoga dei sogni vorrei tanto leggerlo ma non lo trovo in casa...devo averlo lasciato da un altra parte dove non andrò per un mesetto..speriamo sia lì almeno!

Searig ha scritto:Si ho capito e sono d'accordo, ma continuo a ritenere che stiamo usando il termine con due accezioni diverse, anche se di poco. E' vero che le stranezze ci colpiscono ma non al punto di dubitare della realtà (se vedo un tizio strano in strada penso "ma che strano" e tiro dritto, se non si accende la lampadina per prima cosa penso che sia fulminata e da cambiare, solo se magari non funziona tutto il resto del mondo comincio a sospettare di essere in un sogno), ma un senso critico di base minimo comunque c'è: se vedessi persone volare o le case vicino alla mia spostate rispetto all'ordine in cui le ho sempre viste non so come reagirei... Nei sogni lo so benissimo, non ci faccio caso, ma da sveglio? Ritengo che me ne accorgerei subito, anche se per ovvie ragioni non lo si può sperimentare...


Mi verrebbe da dire anche se forse si rischia di finire più sul filosofico...siamo così sicuri che questo è senso critico e non pensiero dettato dall'abitudine?Dopotutto ci hanno insegnato che -gli asini non volano- (tanto che viene utilizzato come modo di dire e presa in giro più o mrno bonaria) che ci sembra ovvio che sia così. Intendiamoci non sto sostenendo che invece esistano asini volanti : Chessygrin : (in quel caso se esistessero sai bene che mi lamenterei visto che vorrei felini volanti o animali di vario genere xd)
Però quanto questo pensiero è dettato veramente dal senso critico o quanto invece dal fatto che ci hanno insegnato così?La maggior parte delle nostre azioni e dei nostri pensieri tutto sommato avvengono perchè noi siamo condizionati da qualcosa o qualcuno. Quanto siamo veramente "liberi" da pensare criticamente?
Nel mondo dei sogni potrebbe succedere la stessa cosa. Tutto avviene per abitudine. Lì ci sembra normale che gli asini volano non perchè possano effettivamente volare (anche se questa ipotesi che è quella di fcm la abbraccio pure più facilmente in effetti) ma perchè siamo abituati a "pensare" che in quel mondo ciò possa succedere. Secondo tale teoria quindi tutto deriverebbe dal nostro "abito mentale". Un pò contorta la cosa mi rendo conto xd


Molto interessante e tra l'altro mi conferma il sospetto che avevo che WIR e ADA non sono tecniche leggere e innocue, ma possono comportare effetti collaterali a livello psicologico di un certo peso, per cui non vanno affrontate con leggerezza...


Sulla WIR non mi pronuncio perchè non la conosco. Sulla ADA invece non ci vedo nulla di pericoloso ma anzi la ritengo una delle pratiche più salutari che esistano (assai più dell'onironautica ma anche della maggior parte). Non penso proprio abbia controindicazioni ma se crea effetti strani probabilmente avviene in quanto una persona ha già di suo qualche difficoltà di varia natura.
A volte però la meditazione sopratutto forse certe pratiche sembrano procurino danni perchè semplicemente "mostrano" quello che uno tentava di nascondere o non vedeva,aveva represso ecc rendendolo consapevole. Daltronde questo è il compito della meditazione....rendere consapevoli di tutto. Certo poi bisogna studiare meglio cosa si intende per effetto "negativo" eventuale.
... -mi dica un ultima cosa.E' vero?O sta succedendo dentro la mia testa?-
-Certo sta accadendo dentro la tua testa, Harry.Ma perchè dovrebbe voler dire che non è vero?- (Harry Potter)


Si dice che per soppravivere qui bisogna essere matti come un cappellaio.E per fortuna...io lo sono. (Alice in Wonderland)

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Re: Senso critico di giorno e di notte

Messaggioda sciamano » 22/08/2016, 11:36

fcm19 ha scritto:
E allora cosa potrebbe rappresentare questa razionalizzazione? Secondo me (e ripeto SECONDO ME) è un meccanismo di difesa che ci tiene ancorati alla realtà nella quale ci troviamo, perché se iniziassimo ad avere dei dubbi in tal senso ne usciremmo letteralmente pazzi. E te lo posso dire perché l'ho sperimentato spesso sulla mia pelle da quando applico la WIR. La tecnica WIR non è nulla di nuovo, perché non è altro che il principio primo dell'antichissimo yoga del sogno, che dice che per avere la lucidità nei sogni sia innanzitutto necessario cominciare ad eliminare l'ormai radicato dualismo veglia-sogno, e vedere tutto come se fosse un sogno, un semplice prodotto della mente. Quando ho applicato questo principio ho avuto alcune volte delle ripercussioni psicologiche veramente disturbanti e molto forti: ero completamente disorientato e non sapevo più in che realtà mi trovassi, con sintomi (per fortuna lievi, almeno credo) di depersonalizzazione, dissociazione e depressione. Tutto questo solo perché ho provato a mettere in dubbio la realtà! Come dicevo prima, la razionalizzazione sembrerebbe quindi un meccanismo di difesa che ci tiene saldamente ancorati alla realtà, altrimenti le conseguenze sarebbero molto negative. Non a caso, in quei giorni in cui mi veniva automatico mettere in dubbio la realtà, spesso a causa di forti stress emotivi che non sto qui a raccontare, tutto questo si è subito ripercosso sul sonno della notte immediatamente successiva, con episodi veramente allucinanti di lucidità nel primo ciclo del sonno, oppure anche quattro sogni lucidi in serie in una sola notte... è come se durante tutto quel sonno la coscienza fosse rimasta attiva quasi ininterrottamente e non si volesse spegnere.



:shock: :shock: :shock: sono shockato! è incredibile! devi esserti spinto veramente molto in là!
in effetti ho sempre pensato che se lo yoga del sogno (per come l'ho come capito) funzionasse davvero, il suo risultato sarebbe dovuto essere devastante. Cioè di fatto per come ho capito io lo yoga del sogno non insegna a dubitare della realtà per poi dubitare del sogno per acquistare lucidità nel sogno e rendersi conto che il sogno è un'illusione. No! Questa è soltanto una nostra rilettura allo scopo pratico di lucidare, ma l'intento dello yoga del sogno è ben diverso: esso insegna dubitare della realtà e ugualmente del sogno per acquistare lucidità nel sogno e ugualmente nella realtà per rendersi conto che LA REALTA' è un'illusione così come il sogno.
(o almeno così per quanto ho inteso io)
Ed effettivamente un tale ragionamento o porta all'illuminazione o porta alla follia!

cmq fmc19 è davvero notevole la tua dedizione!


comunque vorrei aggiungere una mia prospettiva su tutto il problema di fondo sollevato da searig: se invece di chiedersi se quel particolare elemento sia o meno possibile con il senso critico, ci allenassimo a SPERARE CHE LO SIA???

mi spiego: ricapitolando il problema è che se nel sogno non ho senso critico e quindi non me lo chiedo, nella realtà ce l'ho già in modo automatico e quindi non mi posso allenare consapevolmente, è questo quel che dice searig, giusto?

ma se tu ti allenassi a SPERARE che un dato elemento sia impossibile, non aggireresti il problema? è una cosa che mi è venuta in mente un po' di tempo fa quando mi è successa una cosa talmente brutta da indurmi a sperare che non fosse vera! mentre al telefono ascoltavo la brutta notizia, mi è venuto spontaneo SPERARE che ciò che ascoltavo non fosse vero! che fosse un fottuto incubo! e quindo mi è venuto spontaneo contarmi che le dita che sfortunatamente erano 5.
però, senza che debba per forza accaderci una tragedia ogni volta, allenare questa abilità potrebbe funzionare credo. A rigor di logica, se io vedo un elemento strano nel sogno , non mi chiedo se è strano o meno perchè non ho il senso critico, però posso sperare che lo sia, no? il che non avrebbe niente a che vedere col senso critico... e si potrebbe allenare questa abilità di giorno aggirando anche il fatto che l'ovvio senso critico di giorno è già automaticamente attivato e quindi in questo senso non allenabile...

faccio fatica a spiegarmi... non so se è chairo quel che voglio dire...
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