Indice Conversazioni Off Topic La dimora del filosofo > Accontentarsi.

Pensieri liberi di un certo spessore, riflessioni, ipotesi e speculazioni di varia natura. Ragionamenti all'interno dell'ambito umanistico non necessariamente attinenti all'onironautica.

Accontentarsi.

Messaggioda Samoon » 14/01/2017, 19:26

Premetto che questa è una discussione nata con lo scopo di saziare la mia curiosità.
Non si intende insultare o discriminare nessuno.

Detto questo: quante volte vi è capitato di sentire la frase "Ma sì, c'è chi sta peggio!", oppure "C'è chi è meno fortunato!" eccetera?
Vorrei sapere la vostra opinione circa le persone che adottano questa forma di pensiero.
Intendo dire: sì, magari là fuori c'è gente che ha problemi più gravi dei nostri e si trova ad affrontare situazioni difficili, ma questo deve davvero fermarci?

Ad esempio, se ho un difetto fisico che non riesco ad accettare e per colpa di questo non vivo in armonia, è giusto accettare l'opinione della gente che dice: "C'è chi è senza mani!", o "C'è chi è più sfortunato di te!"?
O un altro esempio: voglio comprare qualcosa che mi è piaciuto tanto ed in questo momento non posso, quindi scatta un piccolo lamento. E la risposta che può utilizzare qualcuno è: "C'è gente che non ha niente!".

Non voglio assolutamente essere egoista, anzi, credo di essere una persona abbastanza solidale. Ma così facendo come possiamo migliorarci? O perlomeno, dobbiamo accontentarci perché sì, è vero, là fuori c'è chi sta peggio di noi?

Ringrazio tutti coloro che hanno letto fin qui e doppiamente chi risponderà.
Buona serata!
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Re: Accontentarsi.

Messaggioda Sonme » 15/01/2017, 1:40

Appezzare ciò che si ha é giusto. Accontentarsi é sbagliato.

Tutto ciò che cerchiamo e vogliamo é la felicità, sempre. E la maggior parte di noi, ha tutte le carte in regola per essere felice. Sul serio.
La maggior parte di noi, può dire "Apprezzo tutto ciò che ho". Molti non Lo fanno, perché sono convinti di avere bisogno di qualcosa di cui in realtà non hanno bisogno.
La felicità non é qualcosa che si trova o che facciamo crescere dentro noi stessi... No! É qualcosa che abbiamo già. Basta solo accettarla. Cominciando a vivere nel momento e cominciando ad apprezzare ciò che si ha. Parlo sia materialmente che non.
Cominciamo a vivere nel momento e apprezziamo ciò che abbiamo. Viviamo nel momento e apprezziamo ciò che abbiamo.
Ci sono pochi che possono dire di non poter essere felici con ciò che hanno. Davvero pochi. E se tu sei seduto davanti al computer di casa tua in questo momento, o stai leggendo questo topic col cellulare in mano, non sei sicuramente una di quelle persone.

C'è solo una cosa che devo avere, per essere felice: qualcosa che mi faccia vivere, nel momento: l'Obettivo. Se dico che non mi accontento prima di avere un obbiettivo, un vero obbiettivo (a voi interpretare cosa è un vero obbiettivo), la prima cosa di cui vado realmente in cerca, é appunto l'obbiettivo.
Qualunque altra cosa cerchiamo cerchiamo al di fuori dei nostri "veri obbiettivi", è in realtà inutile. Parliamo per lo più di cose materiali. L'esempio più comune sono i soldi. Se crediamo di cercare soldi, ci sbagliamo. Non apprezziamo i soldi. Se faremo un sacco tanti soldi non é detto che saremo felici, non ci accontenteremo (e questo va bene), ma non apprezzeremo in fondo ciò che avremo.

Io posso essere un uomo super ricco e essere felice, me non perché ho i soldi. Ma perché so vivere felice.
Apprezzare ciò che si ha, essere felici, ma non accontentarsi mai, volere sempre di più da noi stessi, senza pretesa, apprezziamo ciò che riceviamo e andiamo avanti, questo vuol dire "sapere essere felice".

Il "non accontentarsi " é ciò che ci spinge avanti, a continuare a fare ciò che si ama fare e essere quindi felici.
L' "apprezzare ciò che si ha" é il vedere positivo la propria situazione è essere quindi felici.
Il "fare ciò che si ama", senza pretese é vivere nel momento e fare qualcosa solo per il gusto di farlo, perché ci fa stare bene, e essere quindi felici.

Sommando le tre cose avremo una vita degna di essere vissuta.

Abbiamo tutti i motivi per essere felici. E mi dispiace per chi la pensa diversamente, perché vuol dire che non sarà in grado di vivere col sorriso.

Non accontentiamoci, perché non c'è limite a ciò che possiamo avere. Basta solo muovere il culo.

Scrivo da IPad, é notte e non ho voglia di ricontrollare la risposta. Notte a tutti.
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Re: Accontentarsi.

Messaggioda Searig » 16/01/2017, 9:07

Sonme ha scritto:Scrivo da IPad, é notte e non ho voglia di ricontrollare la risposta. Notte a tutti.


:lol: :lol: :lol: Sonme la chiusa è geniale!

Scherzi a parte, anche il resto è degno motivo di riflessione, grazie! ;)
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Re: Accontentarsi.

Messaggioda LunainpescilLady » 18/01/2017, 21:05

Ormai ho perso il conto di quanto sento parlare del "migliorarsi"...è una fissazione xd

Bella discussione ed è un argomento che non raramente ho affrontato dal vivo,sui social o anche sui forum :)
Si può legare tutto sommato anche col concetto di ambizione,obbiettivo ecc.. forse spesso si utilizza in modo interscambiabile la parola accontentare con accettare (o magari sono termini che utilizzi impropriamente pure io)
Credo sia veritiero il detto -chi si accontenta gode- e generalmente uno dei problemi della nostra società è il non sapere accontentarsi..ma in effetti sarebbe meglio sostituire il termine con quello di accettare.Il rischio magari di chi si accontenta è quello che sotto sotto non ha accettato perciò si limita nelle sue scelte ma continua a desiderare dell'altro mentre se davvero hai accettato sei più sereno.
L'opinione che il pensare -tizio sta peggio di me- non aiuti a crescere, sia poco costruttivo e comporti un accontentarsi è molto comune ahimè....e secondo me denota da un lato l'egoismo della società in cui viviamo e dall'altro l'incapacità o la difficoltà di molte persone che hanno tale pensiero di non vedere alternative. Perchè proprio questo pensiero può fare invece crescere...tutto può farci riflettere...può ad esempio gettare una luce positiva su quello che prima vedevano solo in negativo. Se mi lamento per qualcosa e mi accorgo che c'è chi è messo peggio magari mi rendo conto che tutto sommato la mia è una cavolata in confronto ad altre...e molto,troppo spesso la gente si lamenta per cavolate e non problemi seri :)
Viviamo in una società che punta alla performance per cui accontentarsi e non sapere accettare è male!Perchè?Perchè devi sempre puntare a essere di più,migliore, a correre per andare poi dove non si sa a parte chiuderti in ulteriori gabbie mentali....
Sarà un caso e magari giusto io le ho incontrate ma le persone che ho conosciuto e che conosco che più sostengono sia bene migliorarsi sempre e accontentarsi è male sono quelle spesso vivono peggio.Le più insicure,le più bisognose dell'approvazione dell'altro e sempre in ansia nel dimostrare ciò...quelle che si "accontentano" viste tanto male da tutti sono spesso le più serene.
Sopratutto però secondo me in tale ragionamento c'è un errore di fondo colorato in gran parte da egoismo ma anche solo da schemi mentali precostituiti.Stabilire già con certezza cosa è migliore o peggiore e il fatto che chi sta "peggio" deve avvicinarsi a chi sta "meglio" in quanto modello da seguire.Dopotutto...domandiamoci...che significa migliorarci?
Siamo davvero così sicuri che non possiamo imparare qualcosa da chi sta peggio di noi in termini di salute,economici/lavorativi ecc ecc?..Non è che possiamo imparare dall'altro reciprocamente?Non è che dalla persona con poche risorse economiche possiamo imparare a essere più oculati con i soldi rendendoci magari conto (poi magari no....perchè sono parametri individuali quindi ognuno ha i suoi criteri giustamente) che tutto sommato non abbiamo davvero bisogno dell'ultimo modello apple?Non è che posso imparare dalla persona che sta peggio di me in termini di salute a essere combattiva come lei e se non lo è che io ho una ragione in più per esserlo?Per molti no perchè fa paura fare un simile ragionamento..

Quando io e altre persone abbiamo avuto a che fare con bambini che sono vissuti in altri paesi con ristrettezze economiche e dove c'era la guerra (alcuni di questi li ho conosciuti proprio andando in tali territori) siamo rimasti basiti da quanto spesso siano diversi dai nostri...e per certi aspetti in positivo.Perchè basta poco per farli sorridere...ricorderò sempre lo sguardo di una bambina a cui ho dato un regalo molto semplice...una cosa che per noi sarebbe scontata ma per loro i colori lì in quel luogo non lo sono. I bambini qua facilmente non apprezzerebbero altrettanto...i bambini che magari in certi paesi non potevano studiare molto qui da noi si danno molto più da fare rispetto a quelli italiani che sono troppo abituati (ovvio non tutti...non generalizziamo) ad avere tutto e subito.Sono rimasta sgomenta di come nel giro di poche settimane sono riuscita a far imparare a un bambino rumeno appena arrivato in Italia prima le doppie e poi le basi dell' analisi grammaticale e logica (assieme ad altre insegnanti). I bambini e ragazzini italiani invece queste cose non le sapevano. Sicuri quindi che sono loro a dover seguire i nostri standard e non in parte noi i loro? (io l'italiano con orrore vedo che lo sto dimenticando in compenso : Razz : )



Inoltre per quanto poco sia accettata come cosa è la vita stessa che ti impone spesso limiti e ti dice -no questo non puoi farlo- ...devi per forza accettare...non hai vie di scampo.Dire -no io voglio di più- porterà solo alla rovina.Puoi però decidere tu come accettare/accontentarti...se farlo con dignità e trasformandoti (come cantava De Andrè...dai diamanti non nasce niente...dal letame nascono i fior). Pertanto accontentarsi può talvolta essere una scelta molto più coraggiosa di quella di dire -no sarò di più-

Mi sono ricordata di una discussione su un forum in cui si parlava di speranza e ambizione..e c'era chi sostenesse la seconda cosa fosse buona mentre la prima no perchè passiva. Io invece trovo la speranza una cosa bellissima e tutt'altro che passiva perchè può farti avere un energia a volte che l'ambizione neppure sa cosa sia...e magari essere meno egoistica.Poi chiaro tutto va contestualizzato come sempre

Ovvio che non è da auspicarsi di essere poveri,senza lavoro,terremotati,in guerra o con malattie gravi. (non auguro comunque neppure quando nasce un bambino soldi,il massimo della salute ecc ecc se non ci sono altre qualità perchè sarebbero inutili)Queste cose però esistono e dobbiamo confrontarci con esse...e secondo me invece tutti dovremmo confrontarci di continuo ritenendoci fortunati in confronto perchè lo siamo.A noi sembra normale avere un tetto sulla testa,avere l'acqua calda,non soffrire la fame.Per molti non è così e questo ce lo scordiamo. Se solo ce lo ricordassimo forse butteremmo meno cibo,non ci sarebbe bisogno di mettersi a dieta ecc ecc.Viviamo però nel benessere e nello spreco (la crisi ha diminuito un pò la cosa ma non moltissimo in realtà...dipende poi dalle famiglie,dagli strati sociali e da tanti altri fattori). Raccontarsi che dopotutto sono loro che stanno male mentre noi siamo "a posto" (quando di fatto la loro condizione dipende dalla nostra società che si è arricchita troppo..) è secondo me un modo per non pensare,spegnere il cervello e ritenerci migliori.
Onestamente pensare -si sono più fortunato di Caio- secondo me non solo non è male ma sarebbe doveroso per una semplice questione di rispetto.Se però mi lamenterò sempre su come sto e come posso migliorare subentra l'egoismo e il narcisismo (..ahimè difficilmente ho visto persone che puntavano ad avere di più disponibili a guardare chi sta peggio).

Io dentro di mè ringrazio talvolta di avere cibo,acqua,un letto su cui dormire ecc perchè non è scontato..oppure anche solo quando sento i racconti di mio nonno e altre persone che hanno vissuto la guerra,la fame sono stati nei campi di concentramento.A noi sembra scontata la pace...ma non lo è affatto (e con il clima generale a livello mondiale forse ce ne stiamo rendendo conto..).Poi ovvio che non passo le mie giornate pensando ciò xd ogni tanto però accorgersene può fare bene....

Penso invece che non raramente chi sta "peggio" proprio per tale condizioni tiri fuori più forza e qualità di chi già sta bene e punta a migliorarsi..e abbia molto da dire a quest'ultimo
Per aiutare veramente l'altro deve diminuire il nostro orgoglio e la pietà che proviamo perchè l'altro è "poverino" vedendo ad esempio cosa può offrirci.

Chiaramente ho fatto un discorso non rivolto a te ma in generale
Mi rattrista sempre il pensiero comune che accontentarsi è male e cercare di mihliorarsi è figo...per certi aspetti penso esattamente il contrario :shock:
... -mi dica un ultima cosa.E' vero?O sta succedendo dentro la mia testa?-
-Certo sta accadendo dentro la tua testa, Harry.Ma perchè dovrebbe voler dire che non è vero?- (Harry Potter)


Si dice che per soppravivere qui bisogna essere matti come un cappellaio.E per fortuna...io lo sono. (Alice in Wonderland)

WILD=1 (forse) MILD= circa una dozzina
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Re: Accontentarsi.

Messaggioda Searig » 19/01/2017, 15:47

Bella anche la tua come riflessione. A me piacciono sia questa che quella di Sonme e non le vedo contrapposte; sostituire il verbo accontentarsi con accettare è molto chiarificatore e comunque ritengo che il desiderio di migliorare sia una spinta da non buttare via, purché non diventi una frustrazione continua come paventi. Io metterei insieme le tue riflessioni con quelle di Sonme per ottenere una bella ricetta! :)
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