Indice Conversazioni Off Topic La dimora del filosofo > [mia poesia] Il ditirambo anelante dell'essere

Pensieri liberi di un certo spessore, riflessioni, ipotesi e speculazioni di varia natura. Ragionamenti all'interno dell'ambito umanistico non necessariamente attinenti all'onironautica.

[mia poesia] Il ditirambo anelante dell'essere

Messaggioda Vespero » 26/05/2010, 0:40

dato che ieri scherzavate sulla mia intro posto una mia poesia, (spero sia la sezione corretta e pertinente con il regolamnete in caso contrario chiedo venia).
ortografia grammatica sintassi ..... sono (più o meno) volutamente messe da parte.

ci sono molte immagini e riferimenti scientifici.
per esempio la serpe finale è l'uroboro... se alcune parti son poco chiare chiedetemi pure :)


Il ditirambo anelante dell'essere
L'inizio singolare del lo cosmo


Il grande sommo Dio si riposava
assai Divinamente limitato,
limitato singolarmente stava
in un singolare punto da ei creato.

Egli era senza spazio et materia
neanche il tempo trascorreva
par questa cosa poco seria
et meco anch'egli ciò ammetteva.

Adimensionalmente meditava
sul prossimo possibile confine
costantemente finemente strutturava
definendo la costante di struttura fine

et pensoso tra il nulla scolpiva
la gravitazione et la curvatura
et alla forza nucleare ambiva
ci dedicò tutta la sua statura

nulla esistea pria d'allora
se non qualche nulla pria creato
infinitesimamente esplora
il futuro spazio delineato.

Quand'ecco ch'egli disse:<<Avanti!>>
et lo disse nel primo tempo
et si videro forme fluttuanti
et il fluir del tempo nel contempo

et le forze prima salde et unite
una ad una tra loro si scissero
si crearono coppie disunite
et par che un segreto custodissero.

Un'asimmetria assai bizzarra
che ricondusse in brievi istanti,
almeno cosi la mia storia narra,
all'annichilazione dei limitanti.

Ciò che oggi ben tutti conosciamo
è la conseguenza di quel fatto
l'antimateria raramente osserviamo
che fortunevole divino artefatto!

L'inflazione accelerò l'universo
che da più piccolo di un protone
divenne come un pallone da canestro
era giunta l'epopea dell'adrone.

Durante il tempo degli adroni
l'energia termica divenne bassa
et si creavano questi mattoni
...si udì una fanfara con la grancassa...

gli angeli suonavano a festa
danzando lodavano la creazione
et la gloria di Dio ora si manifesta
in tutta la sua infinita passione.

Ch'et lo tempo fortunatamente
costante passava et andava
et con esso incommensurabilmente
ecco la materia che si creava

i primi nuclei di elio et hidrogeno
nell'opaco universo nascevano
et ancora troppo caldo et alieno
reagivano già essi et vivevano.

Le irregolarità materiali
la disomogenea distribuzione
porto a creazioni celestiali
tutto ciò causato dall'inflatone

passaron diverse ere da qui in poi
quasar et supernovae creavanosi
et spero ben che capiate voi
lo miracolo mentre combinavanosi


Lo foco dello vitale gioco
del''universale magno mutare
non arrestòsi manco per poco
nel suo continuo ricreare.

Et furon tutte sue le creazioni,
i soli supermassicci brillavano
et ivi dentro le prime fusioni
che più grevi elementi creavano.

Una gaiezza mentale pe' lo fattore
una gioconda giostra materiale
comandata da intelligenza et amore
t volontà et umana forza vitale.

Poiché divino è lo umano raziocinio
di discernere il divino dal materiale
discernendo si impone lo dominio
ad ogni ente immanente e trascendentale

Lo conoscente et lo conoscibile
son allo stesso piano di importanza
cosi che l'uno crea lo intelligibile
sullo secondo con sua incostanza

ma affinché il tutto sia godibile
poco conta o nulla la coerenza
amorevole è'l mondo riconoscibile
et esplorabile in ogni sua essenza

così millanta uomini in riverenza
han smesso di apprezzare lo creatore
et in un attimo di mentale assenza
osan dubitare di 'esta divina albore.

Qui concludo la creazione
facendo parlare il sommo Dio:
«Miei figli per la vostra evoluzione,
ricordatevi dello sforzo mio»


La fine de lo kosmo

Diversi miliardi trascorsero
varie vite di stelle passarono
i buchi neri affamati tutto morsero
et ben presto soli restarono.

L'universo tutto, tutto quanto
è ormai inesorabilmente diventato
un loco coperto d'un buio manto
et nessun uomo si è salvato.

Se si potesse posare lo sguardo
dalle due estremità dell'universo
tutto intorno con occhio attento et tardo
di mirare alcuna cosa non v'è verso.

Et ancora che lo tempo movevasi,
materia o poca et fredda o manco,
i profondi neri buchi fondevansi
fin quando perì l'ultimo corpo stanco.

La radiazione di hawking poco faceva
il corpo nero, si, lentamente evaporava
ma celere nel piccolo kosmo riprendeva
la materia che virtualmente donava,

il confine del kosmo ormai stava
ripiegato su se stesso fortemente
sì che lo corpo virtuale che se n'andava
non potea allontanarsi seriamente.

Nulla rimase di vivo et tangibile
solo un profondo pozzo gravitazionale
cosa è questa totalmente inesprimibile
è solo un grande corpo oscuro et eccezionale

ma ove nel quale l'universo piegasi
lo Dio perturbato ritorno a pensare
sullo singolare punto ricreatosi
et prese ancora na volta a parlare:

<<Curioso ripetersi del gioco
il mondo nuovamente è vecchio
et solo solamente per poco
di ciò che era, ora è specchio.

Ripetutamente ivi ci ritroviamo
et ad ogne passaggio ripensare
su ciò che visse cose nove scopriamo
et dovrei forse io novamente giudicare?

Ad ogni passaggio mi si richiede
che io debba giudicare eternamente
ogni uomo che giustamente o in malafede
in un'altra vita spera seriamente.

Ma se or'io qui vi dissi
che solamente una fù
direste:<<se sol meglio la vissi
me la serei goduta di più!>>?


Questo è il vostro inferno
sol una vita vi vien donata
et su essa fate perciò perno
per giustificare l'esistenza limitata.

Per chi visse sol'un minuto
potendo dire, quest'è tutto!
con viso chino e verso muto
sarà morto evitandosi'l lutto.

per chi abbandonò se stesso
per qualcosa al di la del mondo
abbandonò il mondo et con esso
L'uman vitale giocoso girotondo.

Dio vengo ad ogni ciclo chiamato
ma son semplicemente ciò che è
et ora novamente con corpo malato
mi ripreparo al gioco senza un perchè

ad ogni fine ciclo ogni volta
ripenso a ciò che diverso avvenne
et alla possibilità che mai vien tolta
di rendersi eternamente perenne,

se sol l'umano genere potesse
capire la folle mia esistenza
accetterebbe le sfide et con esse
rafforzerebbe la sua potenza,

alcune volte sentì parlare
dell'eterno ritorno dell'uguale
se sol in più sapessero ascoltare
potrebbero immergersi nel ciclo vitale.

Perché ciclico è ogni ente
et senza morte è la sua natura
il raziocinio l'armonia sente
se solo ascoltassero senza paura...>>

ma il tempo si è perso nel tempo
come una goccia in mezzo al mare
et vivido prodigio nel frattempo
comincia l'umano aureo ad irraggiare,

l'umano et lo divino perturbare
mostrasi come lo più bello svolazzare
de lo kosmo sul kosmo lo pensvagare
è l'apoteosi dell'animo,
l'affogare in alto mare...

<<loco di gaiezza per la mente
solo mio divino rompicapo
et delizioso et grazioso astrale ente
Questo fu il cosmo? Da capo!>>

Et la serpe anelò lo spazio
Et un anello nel cosmo si snoda
Et nel contempo il Dio io ringrazio
...imperitura si morde la coda!
"Ciò che la vita ci ha promesso, noi vogliamo mantenerlo alla vita" F.Nietzsche

Io che sono stato sognato da un mio amico ha scritto:Io: Questo è il posto dove non c'è né alba né tramonto.
Lui: Sono forse in un sogno?
Io: Già!

Iroquois ha scritto:Niente può succedere finché non è stato sognato.

L'atiedipo - schizzofreina e capitalismo ha scritto: A chi domanda: crede lei in Dio, dobbiamo rispondere in modo strettamente kantiano o schreberiano: certo ma solo come nel padrone del sillogismo disgiuntivo, come nel principio a priori di questo sillogismo (Dio definisce l'Omnitudo realitatis da cui provengono per divisione tutte le realtà derivata).
Avatar utente
Vespero
 
Messaggi: 23
Iscritto il: 25/05/2010, 22:43
Località: Bologna
Ha  fatto 'Mi piace': 0 volta
'Mi piace' ricevuti:: 3 volte

Re: [mia poesia] Il ditirambo anelante dell'essere

Messaggioda MightyBlue » 26/05/2010, 19:22

Il nuovo Dante :shock:
Avatar utente
MightyBlue
 
Messaggi: 1470
Iscritto il: 01/08/2008, 11:35
Ha  fatto 'Mi piace': 12 volte
'Mi piace' ricevuti:: 14 volte

Re: [mia poesia] Il ditirambo anelante dell'essere

Messaggioda Antonio » 27/05/2010, 12:37

per quanto non ami molto la scrittura per rime e preferisca forme stilistiche piu' snelle devo dire che il tuo "update filo-scientifico/modernizzazione-generale" dello stile dantesco e' molto originale, un vero e proprio "free-style" di cui ti do merito. Il contenuto mi e' piaciuto, a partire dal doppiosenso di dio "limitato singolarmente" in cui chiaramente alludi alla singolarita' gravitazionale
Vespero ha scritto:Egli era senza spazio et materia
neanche il tempo trascorreva
par questa cosa poco seria
et meco anch'egli ciò ammetteva.
Vespero ha scritto:Adimensionalmente meditava
sul prossimo possibile confine
costantemente finemente strutturava
definendo la costante di struttura fine

et pensoso tra il nulla scolpiva
la gravitazione et la curvatura
et alla forza nucleare ambiva
ci dedicò tutta la sua statura


fino a dopo il big bang, con l'inizio della creazione dell'universo a 3 dimensioni spaziali e una temporale (superstringhe escluse XD)...passando poi per forze nucleari eccetera...

quello che non mi e' chiaro e' se... usi Dio come metafora della natura o come Dio in senso religioso
Vespero ha scritto:così millanta uomini in riverenza
han smesso di apprezzare lo creatore
et in un attimo di mentale assenza
osan dubitare di 'esta divina albore.



Alla fine la visione d'un Dio che agisce ormai per inerzia... (o per egoismo)
Vespero ha scritto:Dio vengo ad ogni ciclo chiamato
ma son semplicemente ciò che è
et ora novamente con corpo malato
mi ripreparo al gioco senza un perchè


Cmq hai del talento, continua cosi'.
"Se un albero raggiunge il paradiso, di certo le sue radici affondano fino all'inferno"
F. Nietzsche
Avatar utente
Antonio
 
Messaggi: 217
Iscritto il: 08/01/2010, 1:31
Ha  fatto 'Mi piace': 0 volta
'Mi piace' ricevuti:: 0 volta

Re: [mia poesia] Il ditirambo anelante dell'essere

Messaggioda NebulaWa » 27/05/2010, 13:12

belle!


(Unica cosa: la frase "divenne come un pallone da canestro" non mi piace.)

Cmq :cool:
..Superare i propri limiti.. SogniLucidi.net
Avatar utente
NebulaWa
 
Messaggi: 1965
Iscritto il: 28/01/2008, 20:19
Ha  fatto 'Mi piace': 35 volte
'Mi piace' ricevuti:: 113 volte

Re: [mia poesia] Il ditirambo anelante dell'essere

Messaggioda ddsx » 27/05/2010, 13:54

Niente male! : Thumbup :
L'unica critica che posso farti è che secondo me quelle rime sono un po' pesanti
Avatar utente
ddsx
 
Messaggi: 2757
Iscritto il: 07/05/2009, 14:07
Ha  fatto 'Mi piace': 28 volte
'Mi piace' ricevuti:: 70 volte

Re: [mia poesia] Il ditirambo anelante dell'essere

Messaggioda Cenwyn » 27/05/2010, 14:24

sarà che preferisco lo stile Haiku alla poesia tradizionale, ma la trovo decisamente troppo lunga.
E nn la definirei poesia. Altre cose, ma non poesia.
Così come la divina commedia, come ha fatto notare qualcuno.
Per ultimo, il volerci mettere "et" ovunque è una scelta puramente estetica che avrei evitato. Non è la forma che fa la poesia, ma i contenuti.

Se riesco a mettere in rima
"ordunque" o "perdindirindina"
non è poesia più di prima
ma vecchie parole in naftalina.
La vita è scoprire quello che accade dopo il presente, un po' per volta
Avatar utente
Cenwyn
 
Messaggi: 2310
Iscritto il: 29/03/2010, 9:19
Località: Padova
Ha  fatto 'Mi piace': 597 volte
'Mi piace' ricevuti:: 629 volte

Re: [mia poesia] Il ditirambo anelante dell'essere

Messaggioda Vespero » 27/05/2010, 16:12

Grazie per tutti i commenti (non esageriamo con dante xD anche se mi fa piacere)
rispondo con un unico messaggio un pò a tutti.

Le rime
Questa non è una poesia, è un ditirambo
wikipedia ha scritto:Il ditirambo (in greco ??????????) era, nell'antica Grecia, un inno cantato e danzato in onore del dio Dioniso (presso i romani Bacco).
Si trattava di una composizione poetica corale, dove poesia, musica e danza erano fusi insieme e tutti e tre indispensabili in ugual misura.

Le rime rendono tutta questa "opera" in qualche modo una canzone, infatti quando la leggo io la leggo a ritmo molto rapido quasi frenetico, mentre invece facendola leggere a miei amici la leggono molto più "classicamente" mettendo pause ecc.. (quando arrivo in fondo l'obbiettivo è non avere più fiato!)

Lo "et"
<et> sinceramente mi piace molto. Spacca la frase, e dato che tutta la lettura è molto rapida "si fa sentire".
essempio:
vado a comprare banane e mele.
vado a comprare banane et mele.

io quel et lo sento durissimo. Non so come dirlo...
Cenwyn ha scritto:Non è la forma che fa la poesia, ma i contenuti.

Non sono totalmente daccordo. I contenuti sono fondamentali, ma la forma non è assolutamente da meno.
Moltissime delle poesie "moderne" che leggo in giro sono fondamentalmente dei testi in prosa con degli a capo qua e la... una strutturazione aulica può benissimo combinarsi con i contenuti e farli saltare all'orecchio. l'et impone di essere ascoltato e fa prestare attenzione a ciò che c'era prima e dopo.
Ovviamente si tratta solamente di gusti personali xD

Dio
La mia definizione di Dio è estremamente semplice. é tutto ciò che è, tutto ciò che ci circonda.
Potrei discuterne anche un po' ma rischio di divagare enormemente...


Antonio ha scritto:Alla fine la visione d'un Dio che agisce ormai per inerzia... (o per egoismo)

Il mio Dio, non prova egoismo, di per se nemmeno pensa (se non attraverso noi), per inerzia si.
Egli è "costretto" a perpetuarsi, principio della conservazione della materia e dell'energia.
Dio vengo ad ogni ciclo chiamato
Noi umani iniziamo con identificare Dio come la natura, in eta arcaica,
poi successivamente gli diamo vari attributi.
ma son semplicemente ciò che è
Appunto.. cio che esiste.
et ora novamente con corpo malato
a dato il via ad un gioco, e ora è alla fine, come infinite volte nel passato.
mi ripreparo al gioco senza un perchè
Non ha senso fare qualcosa "per", "a fine di"
(io ritengo) sia per noi, ma ancor di più per Dio.
Dio come tutto non "ha motivo" di nulla.

per farmi capire meglio, spiego questa parte:
ma il tempo si è perso nel tempo
come una goccia in mezzo al mare
et vivido prodigio nel frattempo
comincia l'umano aureo ad irraggiare,

l'umano et lo divino perturbare
mostrasi come lo più bello svolazzare
de lo kosmo sul kosmo lo pensvagare
è l'apoteosi dell'animo,
l'affogare in alto mare...

Nella prima parte l'umano e lo divino si incontrano,
non ha senso parlare di tempo, visione ciclica della vita.
E questo è un miracolo tante che la mente (l'umano aureo) ad irraggiare
(lo spiego più avanti)
è l'umano qui che crea, sentendo e percependo può dire esiste!
E questo umano e divino perturbare (unirsi, sincronizzarsi facendo tremare
le fondamenta stesse della ragione e della natura, è la più alta forma di libertà
(mostrasi come lo più bello svolazzare), ma dato che Dio è natura, questo pensvagare
(divagare, vagare col pensiero) del cosmo Dio (e noi che lo percepiamo quindi gli diamo
parola emozione pensiero) sul cosmo (quindi noi uniti con dio che ci autopensiamo quindi autoproclamiamo
la nostra esistenza quindi più semplicemente ci creiamo) è l'apoteosi dell'animo.
L'affogare in alto mare. Copiata schifosamente da leopardi xD ma per chi conosce la poesia "L'infinito"
capisce cosa, in questo passaggio, volevo dire.

Poi ovviamente cadauno lo può interpretare con la sua personalissima
professione di fede, per quanto riesca a concigliarsi con quel ch'è espressamente
scritto ^^
ps: anche se avevo promesso di non divagare non sono riuscito molto a trattenermi xD perdon
"Ciò che la vita ci ha promesso, noi vogliamo mantenerlo alla vita" F.Nietzsche

Io che sono stato sognato da un mio amico ha scritto:Io: Questo è il posto dove non c'è né alba né tramonto.
Lui: Sono forse in un sogno?
Io: Già!

Iroquois ha scritto:Niente può succedere finché non è stato sognato.

L'atiedipo - schizzofreina e capitalismo ha scritto: A chi domanda: crede lei in Dio, dobbiamo rispondere in modo strettamente kantiano o schreberiano: certo ma solo come nel padrone del sillogismo disgiuntivo, come nel principio a priori di questo sillogismo (Dio definisce l'Omnitudo realitatis da cui provengono per divisione tutte le realtà derivata).
Avatar utente
Vespero
 
Messaggi: 23
Iscritto il: 25/05/2010, 22:43
Località: Bologna
Ha  fatto 'Mi piace': 0 volta
'Mi piace' ricevuti:: 3 volte

Re: [mia poesia] Il ditirambo anelante dell'essere

Messaggioda Cenwyn » 27/05/2010, 17:00

Sarò stata tratta in inganno dal tag nel titolo del topik: [mia poesia]

Lo "et"
<et> sinceramente mi piace molto. Spacca la frase, e dato che tutta la lettura è molto rapida "si fa sentire".

Per spaccare spacca, ma non sono sicura che si tratti della frase...

Moltissime delle poesie "moderne" che leggo in giro sono fondamentalmente dei testi in prosa con degli a capo qua e la...

Beh, se li ritieni "a capo qua e là" stiamo parlando lingue diverse.
Nella mia, la poesia ha in sè lirica ed immagini, perchè il suo compito principale è quello di trasmettere emozioni.
Gli a capo che per te sono a casaccio fanno parte della lirica, e sebbene alcuni poeti dilettanti talvolta ne abusino, sono fondamentali per dare la giusta espressione al verso.
La metrica è solo uno dei possibili aspetti della poesia, così come la rima o le figure retoriche.
Per me la poesia è arte, non artigianato.
La vita è scoprire quello che accade dopo il presente, un po' per volta
Avatar utente
Cenwyn
 
Messaggi: 2310
Iscritto il: 29/03/2010, 9:19
Località: Padova
Ha  fatto 'Mi piace': 597 volte
'Mi piace' ricevuti:: 629 volte

Re: [mia poesia] Il ditirambo anelante dell'essere

Messaggioda Vespero » 27/05/2010, 17:33

mmm la canzone è un tipo di poesia?
si certamente almeno io non vedo perche no...
ma nella canzone la parte metrica è fondamentale,
forse uguale se non superiore alla forma.

Il ditirambo è un tipo di poesia ? si ... non vedo perche no... Il contenuto è importante? si... ma in quanto canto in onore al piacere di vivere ritengo che sia molto più importante la semplice forma.
Anzi ritengo che nella mia ci siano fin troppi contenuti ^^
Un buon ditirambo è quando sei ubriaco e dici che la vita e bella e cominci a sbiascicare parole, o quando "sotto influssi psicotropi" scoppi in lacrime "perche il mondo è troppo bello" xD

Cenwyn ha scritto:Per spaccare spacca, ma non sono sicura che si tratti della frase...

Non ho capito cosa vuoi dire.

Cenwyn ha scritto:Beh, se li ritieni "a capo qua e là" stiamo parlando lingue diverse.
Nella mia, la poesia ha in sè lirica ed immagini, perchè il suo compito principale è quello di trasmettere emozioni.
Gli a capo che per te sono a casaccio fanno parte della lirica, e sebbene alcuni poeti dilettanti talvolta ne abusino, sono fondamentali per dare la giusta espressione al verso.
La metrica è solo uno dei possibili aspetti della poesia, così come la rima o le figure retoriche.
Per me la poesia è arte, non artigianato.
Sarò stata tratta in inganno dal tag nel titolo del topik: [mia poesia]

Se sono qua e la non stiamo parlando lingue diverse.. hai detto te stesso che spesso "poeti dilettanti" ne abusino...
"ma se sono fondamentali per dare la giusta espressione al verso" (e cosi devono essere) non capisco perche quando le tolgo semplimente mi sembra di leggere una lettera. Se sono fondamentali la loro assenza dovrebbe far perdere senso a tutto il contenuto, e non come talvolta accade che lo migliora xD
Inoltre da bravo nichilista è difficile che un "contenuto" mi attiri,
e spesso un contenuto chiaro diretto e mostrato direttamente mi sembra che manchi di pudore.
(Ovviamente gusti personalissimi non dico che questi devono essere i canoni della bella poesia xD)

Ma alla fine è un discorso estremamente ampio bisognere discutere su ogni singola poesia e si rieschia che questo discutere conduca a far perdere senso alla poesia...
Cenwyn ha scritto:La metrica è solo uno dei possibili aspetti della poesia, così come la rima o le figure retoriche.
che ha più o meno importanza in corrispondenza anche di che tipo di stile poetico si vuole fare.
Cenwyn ha scritto:Per me la poesia è arte, non artigianato.

Per me anche l'artigianato è arte.
Anche se detesto la parola arte perche non capisco cosa voglia dire...

(Spero che non ti sei sentito attaccato :)
voglio solo dire che non ne ho alcuna intenzione
cadauno deve vederla a suo modo)
ps: Scusa ho usato il maschile perche non sapevo il tuo sesso.
"Ciò che la vita ci ha promesso, noi vogliamo mantenerlo alla vita" F.Nietzsche

Io che sono stato sognato da un mio amico ha scritto:Io: Questo è il posto dove non c'è né alba né tramonto.
Lui: Sono forse in un sogno?
Io: Già!

Iroquois ha scritto:Niente può succedere finché non è stato sognato.

L'atiedipo - schizzofreina e capitalismo ha scritto: A chi domanda: crede lei in Dio, dobbiamo rispondere in modo strettamente kantiano o schreberiano: certo ma solo come nel padrone del sillogismo disgiuntivo, come nel principio a priori di questo sillogismo (Dio definisce l'Omnitudo realitatis da cui provengono per divisione tutte le realtà derivata).
Avatar utente
Vespero
 
Messaggi: 23
Iscritto il: 25/05/2010, 22:43
Località: Bologna
Ha  fatto 'Mi piace': 0 volta
'Mi piace' ricevuti:: 3 volte

Re: [mia poesia] Il ditirambo anelante dell'essere

Messaggioda mattyna » 27/05/2010, 18:59

sto andando a vedere cosa diamine siano gli adroni
: WallBash :
che sapore hanno? su wikipedia dice ce l'abbiano... io spero bignè al cioccolato : Razz :
mattyna
 
Messaggi: 193
Iscritto il: 17/04/2008, 0:45
Ha  fatto 'Mi piace': 0 volta
'Mi piace' ricevuti:: 1 volta

Prossimo

Torna a La dimora del filosofo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti