Sono d'accordissimo che ci sono periodi di disperazione, io stesso ho ammesso nel post precedente di averne passato più di uno. Sono uno che si abbatte facilmente, ma proprio per questo ho anche ammesso di aver lottato strenuamente per uscirne. Non importa vincere o perdere, l'importante è dimostrare che non ci si abbandona in balia degli altri.
Io sono certo che ognuno di noi abbia la forza per rialzarsi dentro di se... è solo che (e sono certo anche di questo) la società di oggi è quella del "tutto e subito": non c'è spazio per educare le persone al lento processo di introspezione. Inoltre per colpa della società i ragazzini di 14 anni vogliono già comportarsi come trentenni, bruciando le tappe fondamentali in cui devono formare e rafforzare la loro personalità. Risultato? Ragazzini che fanno sesso, compiono omicidi, che si sentono adulti e che quando è troppo tardi scoprono che il mondo è ben diverso da come se lo aspettavano.
Voglio che sia
chiaro: io non sono un moralista, tantomeno un bigotto. Sono ateo, anticonformista ed individualista (con note di misantropia e cinismo, per fortuna non troppo marcate). Per esempio (è un esempio!!! non vorrei scatenare una flame, se mai apriamo un altro topic
) non mi importa se uno fa sesso a 12 anni, l'importante è che sia
pronto a farlo, e non lo faccia solo perché alla pubblicità o nei programmi spazzatura degli idioti lo facciano apparire come la massima aspirazione della vita. Basterebbe aspettare un po' di più per formare la propria persona, capire cosa si cerca in un partner e sperimentare l'amore. Prima si deve creare se stessi, poi ci si può dedicare agli altri.
E questo è solo il banale, trito e ritrito discorso del sesso! Figuriamoci se ci mettessimo a parlare di lavoro, realizzazione personale, autostima, ecc...
Il problema è che oggi ci si accontenta della inutile protezione del "branco", cosa che dissolve ancor di più la personalità del singolo. Si creano dei cloni che seguono la "moda" (parola che odio talmente tanto, che mi faceva schifo persino quando studiavo statistica all'università). E quando inevitabilmente uno rimane solo, perché bisogna star certi che prima o poi la vita ci mette di fronte alle nostre responsabilità, non sa cosa fare!
Questa è la
debolezza di cui parlo nel post precedente. Non siamo più nella preistoria dove i deboli fisicamente soccombono. Oggi soccombono i deboli di animo e psiche. Questi individui si ritrovano con una mentalità immatura a trent'anni e la reazione più ovvia qual è? cercare la "mamma" (personificata nello psicologo, prete, ecc...).
Tutti passano momenti difficili, ma penso che le persone che hanno dedicato il giusto tempo alla propria formazione interiore sappiano uscirne, come dei veri adulti. Sai quale è stata la frase che mi ha permesso di combattere meglio la depressione? "Nanni, è colpa tua, ora escine!". E' inutile accollare le responsabilità dei nostri fallimenti a Dio, Satana, mamma o papà. La gente deve prendersi le propie responsabilità.
Chiedo già scusa per i miei toni forse un po' duri, ma quando parlo di una cosa che reputo importante tendo ad infervorarmi
Comunque sia, da qui veniva fuori il mio discorso: i
sogni lucidi sono un modo per parlare col nostro subconscio, e secondo me un sano lavoro interiore di questo tipo può portare veramente a non avere mai più bisogno di uno psicologo!
Per quel che riguarda le risonanze durante un sogno lucido credo che rivelerebbero un'attività cerebrale del tutto simile (magari non identica) a quella dello stato di veglia!
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