Indice Conversazioni Off Topic La dimora del filosofo > Quando i ricordi diventano troppo ingombranti

Pensieri liberi di un certo spessore, riflessioni, ipotesi e speculazioni di varia natura. Ragionamenti all'interno dell'ambito umanistico non necessariamente attinenti all'onironautica.

Quando i ricordi diventano troppo ingombranti

Messaggioda fcm19 » 30/08/2015, 10:30

Vi propongo una riflessione molto personale che mi fa piacere condividere qui sul forum con voi. C'è un po' da leggere, quindi abbiate pazienza.

L’introversione ha sempre rappresentato un tratto distintivo della mia personalità fin da quando ero piccolo e col passare degli anni si è accentuata in modo sempre crescente, facendo di conseguenza aumentare in modo esponenziale il mio dialogo e la mia consapevolezza interiori. Questo dialogo interiore si è evoluto nel corso degli anni: ricordo che era già presente, seppure in modo ancora molto primordiale, all'età dell'asilo (4-5 anni), quando già percepivo certe emozioni con una lieve venatura di malinconia (attenzione, non nel senso di depressione, ma secondo il significato romantico del termine). Ora che ho 20 anni questo dialogo ha raggiunto dei livelli di complessità e profondità notevoli, tanto che io stesso farei molta fatica ad esplicare per iscritto in modo chiaro i miei stessi pensieri. Penso che questa quantità di pensieri sia un tantino eccessiva per la mia età, magari mi sbaglio, ma anche no. Se mi sono avvicinato al mondo dei sogni lucidi è soltanto merito della mia introversione: cosa c’è di più introspettivo dei propri sogni?
Diciamo che fino all'età di circa sedici anni, ovvero fino al 2011, il mio livello di consapevolezza interiore era ancora piuttosto basso se paragonato a quello odierno, infatti non stavo a scervellarmi molto su questioni interiori troppo astratte e complesse, ma prendevo la vita in modo tutto sommato spensierato; vivevo, si potrebbe dire, nel "mondo dei sogni" tipico dell'infanzia e dalla prima adolescenza. Il 2011 che ho citato prima è stato un anno di svolta, poiché a causa di vari fatti negativi che si sono succeduti in breve tempo (morte di mio nonno in primis), questa spensieratezza è stata in breve tempo spazzata via del tutto da una serie di pensieri cupi, scaturiti proprio da una rapida presa di coscienza della cruda realtà. Da allora il livello della mia autocoscienza inizia ad impennarsi e la mia mente diviene sempre più affollata da pensieri di tipo esistenziale e da teorie tutte mie personali sulla vita, che non sto qui a spiegare, meglio evitare. Un elemento fondamentale che distingue le due fasi che ho appena descritto è il rapporto tra il presente e il passato: nell'era pre-2011 giudicavo il presente qualitativamente superiore al passato, ad esempio nel 2007 dicevo che quell'anno è sicuramente meglio di quello precedente, che a sua volta è stato meglio del 2005, e così via. Nell'era post-2011-attuale, invece, questa visione del rapporto presente-passato si è invertita, ad esempio nel 2014 ritenevo che il 2013 fosse stato un anno migliore, e così via. Secondo questa visione si deduce infatti che avverto il passare del tempo come qualcosa che determina una lenta e inarrestabile decadenza. Ma questa decadenza è soltanto un'impressione, poiché basandosi sui fatti oggettivi non è così; di questo ne parlerò meglio in seguito.
Dopo questa premessa necessaria, ora si può passare al nucleo vero e proprio di questo topic.
Da tutte le osservazioni che ho fatto prima, si può quindi dedurre che l'elemento che maggiormente caratterizza la mia introversione è il rapporto tra presente e passato, che viene esplicato grazie al RICORDO. Quello che affolla la mia mente per gran parte della giornata è la costante focalizzazione della mia attenzione sul passato, il mio passato, composto dai ricordi di esperienze vissute, persone conosciute, luoghi, atmosfere e canzoni che hanno caratterizzato ogni determinato periodo della mia vita. Nonostante questo *passato* non sia sempre stato oggettivamente felice e spensierato (ognuno di noi alterna periodi felici a periodi tristi, è normale) ogni singolo attimo di esso, a partire dai momenti più recenti fino a quelli meno, lo rivivo nel ricordo come qualcosa di glorioso e idilliaco, insomma, come se in quelle circostanze che richiamo alla memoria vivessi in modo estremamente felice. Ma questo è soltanto un inganno della mente, che come si sa, col passare tempo tende a deformare i ricordi (di questo noi del forum ne sappiamo qualcosa a proposito dei sogni). Questo mondo idilliaco che è il mio passato, o meglio, la sua rievocazione, si contrappone al presente, che lo vedo come qualcosa di squallido, banale e tutto sommato triste, anche se si tratta dello stesso presente che è entrato nei ricordi tanto idolatrati. Questi ricordi li rivivo in chiave estremamente malinconica, perché vorrei tanto ritornare indietro nel tempo per rivivere quei momenti, ma ovviamente ciò non è possibile, le macchine del tempo esistono solo nei film di fantascienza! Per questo motivo, una mia frase ricorrente è: «Che bei tempi...!», oppure: «Ah, com’ero fortunato all’epoca...!». Devo chiarire che per "presente" non intendo soltanto l'istante in cui mi accorgo di essere qui e adesso, ma abbraccia un lasso di tempo più o meno esteso, che in genere può variare da pochi mesi ad un anno intero. Proprio per questo motivo, trascorso quell’intervallo di tempo variabile, il presente si trasforma in passato ed entra quindi a far parte di quell’immaginario perfetto che si forma nella mia mente. Per fare un esempio, in questi giorni inizia ad entrare a far parte di questo passato dorato il periodo marzo-aprile di quest’anno. Il vero problema è che nel ricordo rimpiango pure momenti che oggettivamente erano qualitativamente inferiori ad adesso (scusate la dissonanza tra le parole): in fondo, uno, due o tre anni fa, vivevo giornate come quelle di adesso, avevo le solite preoccupazioni, i soliti problemi da risolvere, forse anche più di adesso. Eppure non c'è niente da fare: nel ricordo quelle giornate acquisiscono una perfezione indescrivibile, mentre il presente non mi trasmette nessuna sensazione, se non quelle negative e questo senso di decadenza inarrestabile.
Il metodo più immediato per rievocare un preciso periodo del mio passato è l'ascolto della musica, in quanto ne sono un grandissimo appassionato fin da quando ho memoria e posso arrivare ad ascoltarla anche per dieci ore al giorno. I miei generi preferiti sono tutti quelli contenuti nella immensa categoria "Rock", dal Rock n roll degli anni 50 al black metal più furioso, passando per l'hard rock, l'heavy metal classico e il punk dei Ramones (tengo a precisare che il punk inglese invece non mi piace e non ne condivido le tematiche). Il black metal è un genere che mi ha sempre affascinato, perché mi dà delle sensazioni profonde che nessun altro genere più dare, nonostante possa sembrare di primo impatto soltanto urla e rumore. Salvo alcune rare eccezioni, gli altri generi al di fuori di quelli che ho nominato, in particolare pop ed elettronica in generale, li considero generi di basso livello e con canzoni "usa e getta", perché dopo pochi ascolti (per carità, anche piacevoli) diventano stucchevoli e mi causano un certo senso di rigetto e nervoso. Una canzone rock o metal, invece, non tradisce mai e può essere ascoltata anche più di mille volte senza che l'attrazione per essa diminuisca. Tutto questa parentesi musicale serve per far capire un altro aspetto della mia mentalità; nessuno me ne voglia, questa è solo la mia visione della musica.
Tornando a quello che dicevo prima, ogni periodo della mia vita è scandito dalle varie canzoni che ascoltavo in quel periodo, che sono rimasti legati in modo indissolubile tra di loro. Appena sento poche note di una canzone, so dire perfettamente in che epoca e in quali circostanze la ascoltavo, facendomi tornare alla mente tutti i ricordi.
L’apoteosi di questa mia tendenza a pensare al passato è avvenuta per quanto riguarda il periodo che va dal novembre 2013 al marzo 2014. Quei cinque mesi sono stati per me qualcosa di emotivamente complesso e di una profondità impressionante sotto vari punti di vista: affettivo, sentimentale, familiare, ecc...Non sto qui ad approfondire perché è qualcosa di troppo personale. Bene, quel periodo mi è rimasto impresso nella memoria in modo indelebile e da allora non c’è stato singolo giorno in cui non lo abbia rievocato. Se ora faccio un paragone oggettivo tra ora e quei momenti, ovvero basandomi sui fatti e non sulle emozioni scaturite dai ricordi, sicuramente sono più sereno in questo periodo piuttosto che allora, ma purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista) tutte quelle atmosfere che si sono formate all'epoca hanno lasciato una traccia indelebile nel mio ricordo. Per chi volesse dare un ascolto, QUESTO è l'album-simbolo di quel periodo; sono sette canzoni di una profondità impressionante, ma non è musica per tutti, per apprezzarla a pieno vi vogliono almeno dieci ascolti.
A marzo di questo anno, ho addirittura scritto una specie di storia dettagliata di tutti i fatti che sono avvenuti in quei cinque mesi; ho fatto un pdf di oltre 100 pagine scritte piccolissime, solo per rendere l’idea, perché temevo che quei ricordi prima o poi sarebbero svaniti nella mia mente. Avrei addirittura in progetto di estendere questa storia alla mia vita intera (una sorta di cronologia biografica), ma credo che per ora rimarrà soltanto un progetto, poiché mi richiederebbe troppo tempo e concentrazione che ora non posso permettermi.
Un'altra piccola curiosità che vi rivelo: il 19 presente nel mio nickname qui sul forum ha proprio a che fare con quel periodo, non è la mia età, come si potrebbe pensare... Fc sono le mie iniziali e la m è una lettera aggiuntiva (anch'essa ha un suo perché di esserci, ma preferisco sorvolare).
Coloro che hanno letto con attenzione il mio post fin qui si saranno senz’altro accorti che non ho nominato nemmeno una volta la parola FUTURO. Il motivo è semplice: non essendo qualcosa di materiale, non lo prendo in considerazione. Non credendo per nulla alle premonizioni o alle varie cose magiche (sono una persona 100% razionale), lo posso soltanto immaginare nella mia fantasia, ma non posso in alcun modo prevedere se esso seguirà questo andamento decadente o se ci sarà una seconda inversione di tendenza come quella del 2011.
Alla luce di questo, una mia task per i sogni lucidi infatti è sempre stata quella di tele trasportarmi in questo passato per cercare di riviverne i momenti più belli. Ma purtroppo i miei lucidi scarseggiano, quindi….
Non c’è una domanda vera e propria che vi pongo, ma indicativamente mi piacerebbe sentire da voi cosa ne pensate di questa visione a mio avviso così assurda del ricordo e di questa presenza così ingombrante del passato con una visione del presente così squallida. Purtroppo è venuto fuori un post così lungo, ma mi è stato necessario per descrivere tutto per bene, visto che in genere faccio molta fatica a mettere nero su bianco i miei pensieri. Sperando di non avervi annoiato (molto probabile), sarò molto lieto di leggere i vostri eventuali commenti. :)

PS. Se poi mi viene in mente qualche altro dettaglio lo aggiungerò in seguito.
Spoiler:
Edit: ho corretto alcune parole di cui avevo frainteso il reale significato
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Re: Quando i ricordi diventano troppo ingombranti

Messaggioda Kurgan » 30/08/2015, 14:31

Innanzitutto,almeno io,non l'ho trovato affatto noioso il tuo post,anzi,mi è piaciuto molto a dirla tutta. Comprendo perfettamente quel che dici al rigaurdo delle riflessioni interiori essendo anch'io una persona molto riflessiva e piuttosto introversa.
Tenersi stretti i propri ricordi è una cosa giustissima da fare,anche quelli brutti perché ci sono sempre d'insegnamento. Però un conto è tenersi questi ricordi e "ripassarli" in qualche occasione,è anche una bella cosa,invece vivere nei ricordi è un altro paio di maniche. Cercherei di vivere con più positività il presente dando ad esso ed all'immediato futuro la possibilità di essere belli. Se parti già con l'idea che il presente fa schifo non hai certo un atteggiamento che aiuta.....ti pare? Poi ti succede la cosa un po' assurda che una volta passato tot tempo che fa si che quello che era lo squallido presente diventi un bel passato.....riflettici un po',è un tantino assurdo,no?
Quindi su,dai,svegliati sereno e positivo ogni giorno a prescindere dal fatto che piova o ci sia il sole e vedrai che sarai più propenso a cogliere quelle "carte degli imprevisti positive" che la vita ci propone. Almeno per esperienza,la cosa importante è non avere mai troppe aspettative così si evitano pesanti delusioni e si possono valorizzare al massimo le cose positive,anche quelle più piccole.
Piccolo esempio e pensiero che può esserti d'aiuto come primo del giorno : ti svegli e sei in salute. E' una cosa piuttosto banale ma,ahimè,non lo è proprio per tutti a questo mondo,purtroppo. Ti par poco? Non è già solo questo un buon motivo per iniziare la giornata con il sorriso?


O\T : mi piace vedere che ci sia qualche altro rockettaro\metallaro!! : Cowboy : Fra un po' comincerà a rinfrescare così potrò tirare fuori dall'armadio il mio fido chiodo nero compagno di mille avventure\concerti ;) Oh,si potrebbe aprire una discussione su cosa ascoltiamo nella sezione bar.....avrei pagine da scrivere mi sa.
Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di fare tentativi? (Vincent Van Gogh)
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Re: Quando i ricordi diventano troppo ingombranti

Messaggioda fcm19 » 30/08/2015, 16:09

Molto bella la tua risposta Kurgan, grazie! :)

Kurgan ha scritto:Tenersi stretti i propri ricordi è una cosa giustissima da fare,anche quelli brutti perché ci sono sempre d'insegnamento. Però un conto è tenersi questi ricordi e "ripassarli" in qualche occasione,è anche una bella cosa,invece vivere nei ricordi è un altro paio di maniche
Hai perfettamente ragione: i ricordi sono una parte importante di noi stessi ed è utile ripercorrerli sia come "passatempo piacevole" sia per capire il nostro presente e i nostri errori del passato per migliorarci. Forse nel mio post sono stato un po' eccessivo e posso aver dato l'idea che vivo tutta la giornata con la mente proiettata nel passato; non è proprio così: io sono una persona molto attiva tutto il giorno sia negli hobby che negli impegni più seri, mi ci vorrebbero delle giornate di 40 ore, quindi si può dire che vivo a pieno il presente e non ho moltissimo tempo per rifugiarmi nella mia mente. Il problema insorge nei momenti di noia e quando mi accorgo che tutto va male (quando mi arriva una brutta notizia o quando vengo criticato, ad esempio); purtroppo sono uno che se la prende anche per la minima facezia. A quel punto si innesca quel meccanismo assurdo, oserei dire inconscio, che mi fa giudicare il presente come qualcosa di orrendo e spontaneamente mi affiorano tutti quei bei ricordi in cui vorrei disperatamente immergermi. È in quegli istanti che mi vado ad ascoltare tutte quelle canzoni evocative; l'album che ho linkato (a mio giudizio nessun altro album gli tiene testa, nemmeno le pietre miliari del black metal) è una specie di "viaggio" che mi concedo raramente, in momenti in cui sono mentalmente predisposto.

Kurgan ha scritto:Cercherei di vivere con più positività il presente dando ad esso ed all'immediato futuro la possibilità di essere belli. Se parti già con l'idea che il presente fa schifo non hai certo un atteggiamento che aiuta.....ti pare? Poi ti succede la cosa un po' assurda che una volta passato tot tempo che fa si che quello che era lo squallido presente diventi un bel passato.....riflettici un po',è un tantino assurdo,no?
Quindi su,dai,svegliati sereno e positivo ogni giorno a prescindere dal fatto che piova o ci sia il sole e vedrai che sarai più propenso a cogliere quelle "carte degli imprevisti positive" che la vita ci propone. Almeno per esperienza,la cosa importante è non avere mai troppe aspettative così si evitano pesanti delusioni e si possono valorizzare al massimo le cose positive,anche quelle più piccole.
Piccolo esempio e pensiero che può esserti d'aiuto come primo del giorno : ti svegli e sei in salute. E' una cosa piuttosto banale ma,ahimè,non lo è proprio per tutti a questo mondo,purtroppo. Ti par poco? Non è già solo questo un buon motivo per iniziare la giornata con il sorriso?
È da parecchio tempo che cerco di vivere al meglio il mio presente per cogliere tutte quelle cose belle che offre, ma purtroppo è una cosa che mi riesce molto difficile, specialmente quando non c'è nulla che va per il verso giusto. Hai ragione che bisogna riflettere sul fatto che diamo per scontate molte cose che purtroppo non sono per tutti, salute prima di tutto, io stesso tendo a considerare questi "doni" come una cosa ovvia ed è un male. Adesso che mi ci hai fatto riflettere cercherò di migliorare anche su questo aspetto.

Grazie! :)

Kurgan ha scritto:O\T : mi piace vedere che ci sia qualche altro rockettaro\metallaro!! : Cowboy : Fra un po' comincerà a rinfrescare così potrò tirare fuori dall'armadio il mio fido chiodo nero compagno di mille avventure\concerti ;) Oh,si potrebbe aprire una discussione su cosa ascoltiamo nella sezione bar.....avrei pagine da scrivere mi sa.
Anche per me è un grande piacere scoprire che gira qualche "metalhead" su questo forum; anch'io avrei paginate da scrivere su questo argomento. Ti risponderò molto volentieri se deciderai di aprire un topic sull'argomento. : Chessygrin : .
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Re: Quando i ricordi diventano troppo ingombranti

Messaggioda Kurgan » 30/08/2015, 16:42

Mi fa un piacere immenso che la mia umile risposta ti sia stata un po' d'aiuto! : Thumbup :

Il momento di sconforto capita a tutti,anche a me nonostante sia fondamentalmente un "combattente". Certe volte però è dura...problemi sul lavoro,problemi famigliari e sentimentali tutti insieme. Magari mi fumo qualche sigaretta più del solito ma alla fine rifletto e mi focalizzo sugli aspetti positivi della mia vita e sugli obiettivi che voglio raggiungere così,alla fine,simbologicamente parlando,riprendo in mano spada e scudo e mi rimetto a combattere.

Il discorso delle critiche che ti fanno male :

in primis bisogna saper distinguere la loro qualità : le medesime parole hanno un peso diverso a seconda della loro fonte,non mi permetterei mai di "vendertela" come verità universale eh,è solo un mio pensiero. Quindi valuta bene chi ti ha criticato e riflettici su. Se evinci che hanno detto una stupidaggine,beh,fregatene e ridici su. Se invece pensi che avessero ragione,pensa un po' a come comportarti per evitare di ricadere vittima di tale critica (ad ogni azione corrisponde una reazione). In questo caso non devi affatto prendertela con chi ti ha criticato,anzi,dovresti essergliene grato. E' più facile a dirsi che a farsi perché le critiche non piacciono a nessuno.
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Re: Quando i ricordi diventano troppo ingombranti

Messaggioda Ale312 » 30/08/2015, 17:16

Purtroppo, o per fortuna, mi trovo perfettamente in quasi tutto quello che hai scritto. Anche io ho avuto uno/due periodi sereni e felici, alternati però con periodi un po' meno felici, e ancora oggi li rimpiango e spesso, come te, li rivivo nella mia testa (associandone anche le canzoni di quelle situazioni). Ed oggi per me, spesso, il presente è ormai un dovere, un obbligo da cui passare per arrivare, si spera, ad un periodo veramente felice. Poi essendo anche uno che si fa abbastanza s***e mentali sul futuro ci sono momenti in cui m'immagino un futuro bello e questo ha effetto sul mio umore del momento, e al contrario.. vabbè si è capito. Il problema è che so che quell'umore è variato per una mia illusione apparente, quindi forse è meglio non avere aspettative troppo grosse come avete detto.
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perchè non so cosa fare
in verità la malinconia
m'ha catturato in questa notte
provo un'agonia nel calpestare marciapiedi
già calpestati più volte durante periodi sereni"

Task principale: suonare "al chiaro di luna" in una prateria sotto un chiaro di Luna
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Re: Quando i ricordi diventano troppo ingombranti

Messaggioda Sonme » 30/08/2015, 17:19

Ho solo sedici anni quindi avrò una visione meno matura e completa delle cose, ma ti dirò comunque come la penso
L’introversione ha sempre rappresentato un tratto distintivo della mia personalità fin da quando ero piccolo e col passare degli anni si è accentuata in modo sempre crescente

(Anche io sono sempre stato introverso :) , anche se negli ultimi anni, il mio lato estroverso si sta facendo un po sentire… )

Da tutte le osservazioni che ho fatto prima, si può quindi dedurre che l'elemento che maggiormente caratterizza la mia introversione è il rapporto tra presente e passato, che viene esplicato grazie al RICORDO. Quello che affolla la mia mente per gran parte della giornata è la costante focalizzazione della mia attenzione sul passato, il mio passato, composto dai ricordi di esperienze vissute, persone conosciute, luoghi, atmosfere e canzoni che hanno caratterizzato ogni determinato periodo della mia vita. Nonostante questo *passato* non sia sempre stato oggettivamente felice e spensierato (ognuno di noi alterna periodi felici a periodi tristi, è normale) ogni singolo attimo di esso, a partire dai momenti più recenti fino a quelli meno, lo rivivo nel ricordo come qualcosa di glorioso e idilliaco, insomma, come se in quelle circostanze che richiamo alla memoria vivessi in modo estremamente felice. Ma questo è soltanto un inganno della mente, che come si sa, col passare tempo tende a deformare i ricordi (di questo noi del forum ne sappiamo qualcosa a proposito dei sogni).


Il presente soltanto è reale, il passato lo ricordiamo diverso da come era e il futuro non sarà mai come lo immaginiamo.

in questi giorni inizia ad entrare a far parte di questo passato dorato il periodo marzo-aprile di quest’anno. Il vero problema è che nel ricordo rimpiango pure momenti che oggettivamente erano qualitativamente inferiori ad adesso (scusate la dissonanza tra le parole): in fondo, uno, due o tre anni fa, vivevo giornate come quelle di adesso, avevo le solite preoccupazioni, i soliti problemi da risolvere, forse anche più di adesso. Eppure non c'è niente da fare: nel ricordo quelle giornate acquisiscono una perfezione indescrivibile, mentre il presente non mi trasmette nessuna sensazione, se non quelle negative e questo senso di decadenza inarrestabile.


.. Passi il tuo tempo a rimugnare sul tuo passato mentre dovresti vivere il presente, l’unica cosa reale.

Il metodo più immediato per rievocare un preciso periodo del mio passato è l'ascolto della musica, in quanto ne sono un grandissimo appassionato fin da quando ho memoria e posso arrivare ad ascoltarla anche per dieci ore al giorno. I miei generi preferiti sono tutti quelli contenuti nella immensa categoria "Rock", dal Rock n roll degli anni 50 al black metal più furioso, passando per l'hard rock, l'heavy metal classico e il punk dei Ramones (tengo a precisare che il punk inglese invece non mi piace e non ne condivido le tematiche). Il black metal è un genere che mi ha sempre affascinato, perché mi dà delle sensazioni profonde che nessun altro genere più dare, nonostante possa sembrare di primo impatto soltanto urla e rumore. Salvo alcune rare eccezioni, gli altri generi al di fuori di quelli che ho nominato, in particolare pop ed elettronica in generale, li considero generi di basso livello e con canzoni "usa e getta", perché dopo pochi ascolti (per carità, anche piacevoli) diventano stucchevoli e mi causano un certo senso di rigetto e nervoso. Una canzone rock o metal, invece, non tradisce mai e può essere ascoltata anche più di mille volte senza che l'attrazione per essa diminuisca.


Wow anche io vivo di musica, ho cominciato a studiare chitarra classica a dieci anni e da allora la musica è la mia via o vita... una "t" in più, una in meno.. :D . I miei generi preferiti erano (fino a poco tempo fa) rock in primis e poi il metal : Twisted : , ora al posto del rock è arrivata (paradossalmente) la musica classica (che ha molto in comune con il metal e secondo me è molto più complessa rispetto a certe musiche di oggi (pop ed elettronica proprio) che sono di una banalità incredibile..)

Per chi volesse dare un ascolto, QUESTO è l'album-simbolo di quel periodo; sono sette canzoni di una profondità impressionante, ma non è musica per tutti, per apprezzarla a pieno vi vogliono almeno dieci ascolti.


Non tutti hanno orecchie per ascoltare cose complesse.. molti sono abituati a sentire sempre le solite cose ripetitive … carine per carità… ma ripetitive.. ;)
Complimenti per la tua apertura musicale :)

A marzo di questo anno, ho addirittura scritto una specie di storia dettagliata di tutti i fatti che sono avvenuti in quei cinque mesi; ho fatto un pdf di oltre 100 pagine scritte piccolissime, solo per rendere l’idea, perché temevo che quei ricordi prima o poi sarebbero svaniti nella mia mente. Avrei addirittura in progetto di estendere questa storia alla mia vita intera (una sorta di cronologia biografica), ma credo che per ora rimarrà soltanto un progetto, poiché mi richiederebbe troppo tempo e concentrazione che ora non posso permettermi.


Mi sembra utilissimo, scrivi, assapora i ricordi, e lascia andare ciò che è passato, scrivendo potrai osservare il tutto con distacco, e realizzerai che quel passato non è meglio del presente…
Il tuo dolore è dato dal tuo desiderio del rivivere il tuo passato, o meglio, vivere la tua vita com’era nel tuo passato… quindi dovresti disfarti di questo desiderio di vita… (anche io ho il tuo stesso problema (e credo quasi tutti in realtà, ma non tutti ne sono completamente coscienti... ), vedo il periodo di quando avevo 12 anni come se fosse il mio periodo d’oro (anche se spesso penso che erano stupide le cose che facevo e che ero stupido io rispetto a come sono adesso (altra cosa comune tra parecchie persone da quel che so)), non oso immaginare a vent’anni come vedrò il mio passato… adesso, ad ogni modo mi sto mettendo d’impegno a vivere il presente… è solo questo il trucco, vivi il presente… fare meditazione è una delle cose più importanti per farlo, prova se non lo fai già..
Penso che tu stia passando da quella fase (quando siamo giovani) in cui viviamo la vita come se fosse infinita, in cui sembra che dobbiamo fare le corse per raggiungere qualcosa che non sappiamo cosa sia e raramente, se non mai, pensiamo al fatto che un giorno moriremo (o lo pensiamo, ma la cosa c'è talmente distante ed estranea che non ci tocca particolamente)..., alla fase in cui vogliamo tirare il freno a mano perché vediamo la fine che si avvicina sempre di più e guardiamo al passato come ad un’ancora di salvezza..

ma non posso in alcun modo prevedere se esso seguirà questo andamento decadente o se ci sarà una seconda inversione di tendenza come quella del 2011.


Attento a non stare ad aspettare qualche incredibile evento o era della tua vita, perché l'unbica cosa che starai aspettando sarà la morte (fateci caso, stiamo sempre ad aspettare qualcosa di straordinario che certamente accadrà prima o poi… ma in realtà stiamo soltando aspettando la “fine della nostra benemata vita” :o )


Ti scrivo queste cose da grande appassionato di Schopenhauer, spero che terrai di conto il mio parere, anche se forse ancora poco maturo :)

Anyway :), non mi hai per niente annoiato, anzi ho ritrovato qualche cosa in comune tra le nostre esistenze: (anche mio nonno è morto nel 2011 e anche se non l’ho dimostrato a nessuno mi ha molto scosso la sua morte e da allora anche la mia visione del mondo sta cambiando in maniera repentina… mi sono pure appassionato di filosofia.. cosa che non avrei mai creduto di poter fare una volta..)
Ultima modifica di Sonme il 30/08/2015, 20:12, modificato 1 volta in totale.
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Re: Quando i ricordi diventano troppo ingombranti

Messaggioda fcm19 » 30/08/2015, 18:14

Davvero molto interessanti le vostre risposte, Kurgan, Ale e Sonme, vedo che abbiamo molti punti in comune. Vi ringrazio molto!

Adesso sono di fretta, quindi non posso commentare ma stasera o domani vi faccio sapere.

PS Ho in mente di aprire a breve un post in Pseudoscienza legato in qualche modo a questo argomento, quindi tentevi forte. :lol:
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Re: Quando i ricordi diventano troppo ingombranti

Messaggioda NovaKZ » 30/08/2015, 21:44

Io ho addirittura 15 e anche da poco quindi non spettanti grandi cose da me ma ti posso dire che nonostante sia estroverso ma neanche troppo, Ho alcuni momenti di tristezza in cui penso a quanto stanno andando male le cose e ripenso al passato ma io non penso quasi mai a ricordi positivi ma ricordi inerenti al mio problema e guardacaso quando anche nel passato questi problemi si erano ripresentati e la situazione peggiora. Poi magari riascolto anche una canzone che ascoltavo in quel periodo e il mix è perfetto. Di solito questi problemi non durano tanto, per risolverli vado in un posto dove sono solo e nessuno può disturbarmi. Qui mi sfogo dicendo tutto quello che va male e come in realtà dovrebbe essere. Poi ascolto qualche canzone di solito questahttp://www.youtube.com/watch?v=3YxaaGgTQYM che anche se forse non ha nessun significato mi aiuta e mi vengo o in mente le spiegazioni del perché questa situazione è in questo modo è penso al da farsi. Ritornano ai ricordi sono un cosa bellissima e non vanno repressi ma neanche rimpiangerli troppo. Nel tuo caso di consiglierei di analizzare questi ricordi e visto che vorresti rivivere datti da fare e pensa a dei modi per rivivere quelle belle sensazioni con quelle persone o facendo una determinata cosa anche senza rivivere il ricordo tale e quale è vedrai che ti sentirai più felice. Pensa ai ricordi e applicati nel presente. Io al contrario tuo peso anche al futuro e penso magari a come vorrei io la situazione fosse è mi impegno al massimo per cercarla di avversaria anche se solo in parte perché almeno so che ho dato il massimo. Non dico di essere razionale al 100% perché in effetti certe volte fantastico un po' troppo sul futuro ma almeno non sto con le mani in mano e mi do da fare. Perché io sono dell'idea che on c'è niente che tu non possa fare se ti impegni al massimo, forse penserete che questa è una cosa sciocca ed anche io lo pensavo ma se ci state pensare e una cosa tutto sommato vera, non sempre ma la maggior parte del tempo vera, perché se tu vuoi fare veramente un cosa la fai ma magari in quel momento pensi che se lo faresti feriresti qualcuno oppure sai che dopo averla fatta passerai un momento difficile e che sarà difficile recuperare. In quel istante ti convinci inconsciamente che non lo vuoi veramente e finisci per non farlo.
Attento a non stare ad aspettare qualche incredibile evento o era della tua vita, perché l'unbica cosa che starai aspettando sarà la morte (fateci caso, stiamo sempre ad aspettare qualcosa di straordinario che certamente accadrà prima o poi… ma in realtà stiamo soltando aspettando la “fine della nostra benemata vita” :o )
non posso che quotare ma almeno io me ne faccio una ragione e so che è una cosa inevitabile e sinceramente non sono il tipo che aspetta i trepidante qualcosa anche se non sa cos'è ma cerco di ottenerla quella cosa de e una cosa ben precisa.
Finisco dicendo che anche se ti sembra di vivere i momenti peggiori della tua vita vai avanti e fai diventare anche quella situazione solo un ricordo.

Ps scusate se ho scritto in modo confusionale e si capisce poco quello che voglio dire
Ultima modifica di NovaKZ il 31/08/2015, 14:57, modificato 1 volta in totale.
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Re: Quando i ricordi diventano troppo ingombranti

Messaggioda fcm19 » 30/08/2015, 22:21

Eccomi qua! Divido la mia risposta in più post perché è molto ampia e con tutti i quote verrebbe qualcosa di immenso. Se si considera pure che sto postando col telefono...ho detto tutto. :o

Kurgan ha scritto:Mi fa un piacere immenso che la mia umile risposta ti sia stata un po' d'aiuto! : Thumbup :
Ogni post ha sempre qualcosa di bello da dare e anche un piccolissimo dettaglio scritto può essere di grande aiuto. :)
Kurgan ha scritto:Il discorso delle critiche che ti fanno male :
in primis bisogna saper distinguere la loro qualità : le medesime parole hanno un peso diverso a seconda della loro fonte,non mi permetterei mai di "vendertela" come verità universale eh,è solo un mio pensiero. Quindi valuta bene chi ti ha criticato e riflettici su. Se evinci che hanno detto una stupidaggine,beh,fregatene e ridici su. Se invece pensi che avessero ragione,pensa un po' a come comportarti per evitare di ricadere vittima di tale critica (ad ogni azione corrisponde una reazione). In questo caso non devi affatto prendertela con chi ti ha criticato,anzi,dovresti essergliene grato. E' più facile a dirsi che a farsi perché le critiche non piacciono a nessuno.
So perfettamente accettare le critiche se sono costruttive, perché aiutano a capire i miei errori e a migliorarmi, mentre se sono critiche infondate le "rispedisco al mittente" e se è il caso mando anche a quel paese la persona che le ha mosse :angry: . Le critiche che mi fanno star male a cui mi riferivo prima sono essenzialmente quelle dei miei genitori: la cosa brutta è che quando mi rimproverano qualcosa, so che hanno perfettamente ragione, ma la loro critica mi provoca uno sconforto enorme poiché mi fanno rendere conto delle mie incapacità senza che io abbia la forza di volontà per migliorarle.
Ale312 ha scritto: Ed oggi per me, spesso, il presente è ormai un dovere, un obbligo da cui passare per arrivare, si spera, ad un periodo veramente felice.
Stesso mio punto di vista. Ritengo però che vedere il presente scorrere via in attesa di un'epoca migliore è a mio avviso una grande perdita di tempo (la vita è breve). Siamo noi gli artefici del nostro futuro e quindi non dobbiamo aspettare che un bel giorno cambi tutto in meglio. Purtroppo, però mi manca ancora la forza di volontà per prendere in mano la situazione e crearmi questo futuro...
Ale312 ha scritto: Poi essendo anche uno che si fa abbastanza s***e mentali sul futuro ci sono momenti in cui m'immagino un futuro bello e questo ha effetto sul mio umore del momento, e al contrario.. vabbè si è capito. Il problema è che so che quell'umore è variato per una mia illusione apparente, quindi forse è meglio non avere aspettative troppo grosse come avete detto.
Anche io finisco spesso a fantasticare sul futuro, immaginandomi scene di massima esaltazione personale, in una realtà perfetta e felice in cui mi sento realizzato a pieno. Questo fantasticare mi prende molto, come se stessi sognando ad occhi aperti, tanto che mi ci vuole poco tempo per immedesimarmi perfettamente nella scena ed isolarmi dalla realtà. Quando però ritorno "lucido" capisco che tutto ciò è frutto della mia immaginazione e ci rimango malissimo.
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Re: Quando i ricordi diventano troppo ingombranti

Messaggioda fcm19 » 30/08/2015, 22:47

Sonme ha scritto:Ho solo sedici anni quindi avrò una visione meno matura e completa delle cose, ma ti dirò comunque come la penso
Ho letto attentamente il tuo post e sono rimasto sbalordito dalla profondità del tuo pensiero!

Sonme ha scritto:(Anche io sono sempre stato introverso :) , anche se negli ultimi anni, il mio lato estroverso si sta facendo un po sentire… )
Sei fortunato ad avere anche questa componente di estroversione perché può rappresentare una valvola di sfogo dalla quale fare uscire i propri pensieri. Un'introversione forte come la mia può essere talvolta opprimente perché ci si tiene tutto dentro e certe volte si arriva molto vicino al punto di scoppiare. Io quando mi accorgo di arrivare a questo punto critico mi scarico facendo una bella pedalata in bici o suonando la chitarra. Funziona!

Sonme ha scritto:Wow anche io vivo di musica, ho cominciato a studiare chitarra classica a dieci anni e da allora la musica è la mia via o vita... una "t" in più, una in meno.. :D . I miei generi preferiti erano (fino a poco tempo fa) rock in primis e poi il metal : Twisted : , ora al posto del rock è arrivata (paradossalmente) la musica classica (che ha molto in comune con il metal e secondo me è molto più complessa rispetto a certe musiche di oggi (pop ed elettronica proprio) che sono di una banalità incredibile..)
Anche io suono la chitarra! Qualche anno fa passavo molto tempo a suonare canzoni di gruppi come Metallica, Megadeth, Pantera e simili, mentre attualmente sono rimasto folgorato dalla tecnica di Johnny Ramone e dai riffoni glaciali degli Immortal. : Chessygrin : La musica classica è uno di quei generi che non ascolto ma ho sempre avuto un grande rispetto per essa per l'immenso impatto culturale che ha avuto e soprattutto per i musicisti che la suonano, che si esercitano anni e anni per ottenere un'esecuzione perfetta. Sono d'accordo con te anche sul discorso che la musica classica e quella metal siano molto legate, non a caso si dice il vero precursore della musica metal sia stato addirittura il compositore Wagener (non so se l'ho scritto giusto). C'è comunque stato un breve periodo in cui apprezzavo Vivaldi, Rossini, Bach e Satie. Parlando delle canzoni elettroniche (house, dance, techno, dubstep) posso dire che ci sono stati brevi periodi in cui le ho ascoltate, ma le ho sempre ritenute banali e non all'altezza del rock/metal. Penso che per fare quattro beats ripetuti a manetta al computer non ci vuole un genio...
Sonme ha scritto:Non tutti hanno orecchie per ascoltare cose complesse.. molti sono abituati a sentire sempre le solite cose ripetitive … carine per carità… ma ripetitive.. ;)
Complimenti per la tua apertura musicale :)
Io ho la teoria che più una canzone è orecchiabile e minore è il suo valore; la musica pop, ad esempio, punta al commercio e quindi una melodia semplice e accattivante attira subito l'ascoltatore all'acquisto del disco. Ma dopo tre o quattro ascolti, quella canzone diventa noiosa e si "getta via". Le canzoni con sonorità ostiche e inaccessibili come il black metal, al contrario, possono apparire inizialmente inascoltabili, ma dopo alcuni ascolti si inizia ad apprezzare veramente la loro profondi e non ci si stanca più di ascoltarle.

Sono contento che questa parentesi musicale sia venuta alla luce. :)
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