Rieccomi a stilare un'ennesima analisi critica di un paio di articoli presentati recentemente da PK2 in un topic di parapsicologia. Per brevità riporto qui di seguito i link dei suddetti articoli:
ftp://www.fourmilab.ch/pub/entrenous/ra ... n9810d.pdf
http://www.ptep-online.com/index_files/ ... -37-01.PDF
Il primo articolo, intitolato "Realization of discrete states during fluctuations in macroscopic
processes" è quello su cui si basano anche sia le premesse che le conclusioni del secondo articolo, intitolato "General Relativity Theory Explains the Schnoll Effect and Makes Possible Forecasting Earthquakes andWeather Cataclysms".
Procediamo con ordine: secondo quanto affermato nel primo articolo esisterebbero delle periodicità temporali, sia di eventi fisici (es: decadimento radioattivo di particelle alfa e beta di alcuni radionuclidi) che di eventi chimici (es: rapporti di reazione di certi composti) anche afferenti ad alcuni sistemi biologici, che appaiono nel corso di alcune misurazioni. Tali periodicità, stando alle affermazioni degli autori, sarebbero riconducibili all'effetto provocato da alcuni pianeti, quali in particolare la Terra ed il Sole, poichè gli intervalli temporali di tali periodicità coinciderebbero con l'intervallo di rotazione che il nostro pianeta compie sul proprio asse, della durata di 24 ore, nonchè al periodo sinodico del Sole rispetto alla Terra, della durata di 27 giorni, e alla rotazione del nostro pianeta rispetto al Sole, della durata di 365 giorni. Pertanto qualche appassionato di oroscopi potrebbe pensare che tali fenomeni siano un chiaro esempio dell'influenza che certi pianeti eserciterebbero su alcuni fenomeni che riguardano sia il regno minerale che quello animale, come anticamente stabilito dall'astrologia. Lo studio riguardante questo primo articolo è particolarmente incentrato all'analisi dei dati ottenuti dalle misurazioni del decadimento radioattivo dei radionuclidi e rivela l'insorgenza di alcuni pattern che non solo possiedono una forma "miracolosamente" sovrapponibile e chiaramente distinguibile, ma che addirittura tendono a ripetersi con elevata probabilità ad intervalli di tempo più o meno regolari, rivelando quindi l'esistenza di un qualche ordine nascosto, ovvero di un qualche evento non casuale che emerge da codeste misurazioni. Gli autori tengono comunque a sottolineare che l'insieme complessivo delle misurazioni non mina le fondamenta della statistica, poichè l'andamento dei dati della popolazione rispecchia fedelmente la distribuzione di Poisson, che è una distribuzione stocastica di eventi perfettamente indipendenti e quindi casuali. Piuttosto gli autori si concentrano su quella che loro definiscono la "struttura fine" degli istogrammi, ovvero l'andamento dei valori che oscillano localmente all'interno dell'intervallo dei dati di ogni distribuzione di Poisson. Devo dire che l'argomento in questione mi trova molto preparato, poichè l'analisi delle dinamiche non lineari è uno di quei campi di ricerca su cui mi sono speso parecchio negli ultimi anni. Chi non ha molta confidenza con questa disciplina potrebbe forse stupirsi del fatto che, per così dire, possa emergere un ordine intrinseco all'interno di un insieme di eventi i cui valori oscillano in modo casuale, ma in realtà situazioni di questo genere sono molto comuni nei sistemi caotici, tanto nel regno minerale, quanto in quello animale. A tal proposito vi invito a leggere un bellissimo libro che mi fu donato da un amico ai tempi dell'università, che si intitola "Caos – La nascita di una nuova scienza", scritto da un grande divulgatore scientifico statunitense di nome James Gleik:
https://it.wikipedia.org/wiki/Caos._La_ ... va_scienza
Il libro in questione ha molto ispirato il mio lavoro di ricercatore e mi ha permesso di scoprire quell'ordine di fenomeni complessi capaci di rivelare col tempo l'esistenza di pattern estremamente regolari dei dati, quali ad esempio il cosiddetto "attrattore strano" di Lorentz:
https://it.wikipedia.org/wiki/Attrattore
così come le figure frattali che emergono da certe distribuzioni casuali:
https://en.wikipedia.org/wiki/Barnsley_fern
o ancora le regolarità scoperte dallo studio delle funzioni matematiche legate ai fenomeni caotici, da parte di Mitchell Feigenbaum:
https://it.wikipedia.org/wiki/Costanti_di_Feigenbaum
Tutti questi fenomeni rientrano in modo più generale nell'alveo della cosiddetta “Teoria del Caos deterministico”:
https://en.wikipedia.org/wiki/Chaos_theory
e rivelano appunto l'esistenza di un “rumore bianco di fondo” dovuto alle condizioni iniziali di un sistema, che genera effetti capaci di sommarsi di volta in volta durante l'evoluzione del sistema stesso, fino a portare all'emergenza di fenomeni che appaiono in modo regolare anche all'interno di una distribuzione casuale di dati. E' in ragione di simili effetti che Philip Merilees ha coniato la domanda “Può il battito di una farfalla in Brasile generare un uragano in Texas?”:
https://en.wikipedia.org/wiki/Butterfly_effect
Quindi la presenza di certe regolarità nei dati di Schnoll non rappresenterebbe nulla di insolito per la scienza, perchè tali regolarità potrebbero essere spiegate in termini di dinamiche non lineari, ma rimane comunque da stabilire le cause specifiche di tali dinamiche. Per capire il contributo apportato dagli effetti che ricorrono in un dato fenomeno, bisogna quindi capire quali sono le cause legate alle condizioni iniziali del fenomeno stesso, partendo dal presupposto che ogni distinto fenomeno può essere influenzato da sue distinte cause, che quindi non si richiamano necessariamente a qualche principio cosmogonico universalmente valido che possa farci cadere nella tentazione di formulare grossolane generalizzazioni come quelle dell'articolo che stiamo esaminando. Gli autori sembrano infatti non avere dubbi sulle cause che influenzano quest'ordine di fenomeni, poiché a loro dire tali cause sarebbero ascrivibili ad un influsso di natura astrologica esercitato dalla Terra e dal Sole. Appellandomi alla mia personale esperienza sullo studio delle dinamiche non lineari, potrei riportare dei casi in cui l'analisi di decine di migliaia di dati ha portato all'individuazione di pattern tra loro sovrapponibili e aventi forme che si ripetono. Un esempio potrebbe essere quello dovuto al calcolo dei profili di idrofobicità delle sequenze aminoacidiche delle proteine: ogni singolo aminoacido ha infatti un suo precipuo valore di idrofobicità, ma quando più aminoacidi si combinano linearmente a dare una sequenza polipeptidica, si ha l'emergenza di un profilo di idrofobicità specifico per quella sequenza. Uno specifico profilo di idrofobicità di una sottosequenza aminoacidica può rappresentare un fingerprint in grado di rivelare aspetti sulle caratteristiche strutturali di quella corrispondente porzione della proteina, ma tale fingerprint non sempre si rivela univoco per una data struttura e può quindi trarre in inganno, poiché le combinazioni tra aminoacidi all'interno di una proteina sono virtualmente infinite e se si analizzano migliaia di sequenze sarà sempre possibile trovare profili che si assomigliano anche per sequenze aminoacidiche tra loro differenti e che non rivelano necessariamente strutture identiche. Un altro esempio può essere quello dato dalle analisi delle cinetiche di ripiegamento conformazionale delle proteine: quando una proteina è nel suo stato denaturato, la sua catena aminoacidica si presenta come una sorta di gomitolo aperto. Se la proteina viene rinaturata si assiste ad un ripiegamento della sua catena che la porta nell'arco di pochi microsecondi a raggiungere la cosiddetta “conformazione nativa”. Questa conformazione viene “scelta” univocamente dalla proteina su un numero virtualmente infinito di altre possibili conformazioni. Se il ripiegamento dovesse avvenire portando la proteina a scegliere casualmente una conformazione tra tutte quelle possibili, allora occorrerebbero tempi astronomici prima che la proteina riesca a trovare la sua conformazione corretta. Tuttavia il raggiungimento della conformazione nativa avviene in un tempo ristrettissimo poiché l'evoluzione ha selezionato le sequenze aminoacidiche in modo che nel corso della “ricerca conformazionale”, che obbedisce a principi termodinamici basati sulla ricerca della stabilità energetica, si vengano prima ad appaiare sottoparti della catena aminoacidica che riescono a trovare una loro stabilità energetica locale, come in un attrattore strano di Lorentz, e tali parti una volta appaiatesi non si disgiungono più, creando un ordine parziale temporalmente stabile e lasciando che anche le altre parti sgomitolate provino a congiungersi secondo lo stesso principio, fino a che la somma delle varie parti consenta di ricostruire l'intera struttura tridimensionale:
https://www.youtube.com/watch?v=gFcp2Xpd29I
https://www.youtube.com/watch?v=_hMa6G0ZoPQ
Quindi in questo caso le condizioni iniziali del sistema, capaci di generare ordine nel caos, sono riconducibili alla presenza di specifiche sequenze aminoacidiche evolutivamente conservate. Questo meccanismo, che è stato inizialmente studiato per l'inibitore pancreatico bovino della tripsina, si trova bene in accordo con il cosiddetto “Paradosso di Levinthal” e con il “Dogma di Anfinsen”:
https://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_Levinthal
https://it.wikipedia.org/wiki/Dogma_di_Anfinsen
Torniamo quindi a chiederci quali potrebbero essere le cause che hanno generato le periodicità nei dati presentati dall'articolo che stiamo esaminando. Prima di tutto mi chiedo: perchè gli autori hanno voluto necessariamente trovare una correlazione con i movimenti di due pianeti come il Sole e la Terra, ovvero due sistemi che, se pur in relazione tra loro, risultano separati, quando avrebbero potuto preferire correlazioni ancora più stringenti, magari con un solo sistema isolato come l'essere umano? Infatti anche l'essere umano ha un ciclo di 24 ore definito “circadiano”, così come ha un ciclo di 27 giorni che è quello mestruale e un ciclo di un anno che è quello della rigenerazione completa di alcuni globuli bianchi. Quindi come vedete la scelta dei pianeti è basata su una correlazione arbitraria e come ho già frequentemente fatto notare in altri topic, la correlazione non implica necessariamente una causazione. Cosa hanno di speciale questi pianeti rispetto ad altri sistemi che presentano simili periodicità? Magari per aggirare l'ostacolo si potrebbe affermare che anche questi cicli biologici umani sono influenzati dai pianeti, ma questo non è vero poiché ogni specie di mammifero presenta periodicità diverse per ciascuno di questi stessi cicli biologici e tali periodicità dipendono da fattori fisici, biochimici ed ormonali perfettamente studiati, che non risentono in alcun modo della rotazione dei pianeti. Inoltre se da un lato le periodicità dei pianeti sono sempre puntuali (ogni giorno dura sempre 24 ore, ogni anno dura sempre 365 giorni e 6 ore, ecc..), dall'altro lato le periodicità dei decadimenti radioattivi risultano collocarsi in intervalli temporali più approssimativi(es: circa 27 giorni, oppure da 360 a 367 giorni, ecc..), sollevando ancora più dubbi sul reale significato di queste correlazioni. Diciamo che gli autori hanno voluto convenientemente scegliere possibili coincidenze, trascurando tutte le altre dissonanze, come avviene nei casi di bias di conferma:
https://www.youtube.com/watch?v=hcucGn_X8AA
https://www.youtube.com/watch?v=vb083Unh7ck
Tra le miriadi di fenomeni studiati in natura troverete sempre periodicità accidentalmente corrispondenti a quelle di qualche pianeta o di qualche altro sistema, quindi gli autori hanno davvero esagerato nell'affermare con così tale sicumera che i fenomeni da loro osservati hanno un influsso astrologico, dal momento che hanno solo trovato una correlazione e non hanno trovato la maniera di falsificare le loro ipotesi, ovvero agire sulle variabili in ingresso così da dimostrare o confutare le possibili cause che generano il fenomeno. A questo punto quindi provvederò io a falsificare le loro ipotesi. Partiamo dalle periodicità delle reazioni chimiche nei sistemi biologici. Quanto viene descritto nell'articolo vorrebbe quasi far apparire simili periodicità come frutto di eventi strani ed insoliti. Chi è ferrato in quest'argomento sa bene invece che esistono miriadi di casi in cui determinati pattern metabolici manifestano periodicità ricorrenti perchè si comportano come oscillatori:
http://hopf.chem.brandeis.edu/pubs/pub236%20rep.pdf
Avevo già presentato un caso simile quando mi occupai dell'analisi di un lavoro di parapsicologia scritto da Persinger, a proposito di pattern fotonici emessi da colture cellulari:
viewtopic.php?f=50&t=7957&start=10
Le periodicità degli oscillatori molecolari non sono sempre sincronizzate con i cicli planetari, contrariamente a quanto vorrebbe fa credere l'articolo di Schnoll,ma le loro cause biochimiche sono ben conosciute ed è pertanto possibile allestire metodi che consentano in tempo reale di manipolare tali processi intervenendo sugli stati dinamici desiderati, al fine di stabilizzarli. Schnoll non ha fatto altro che selezionare reazioni chimiche che ancora una volta presentano periodicità sovrapponibili a quelle dei cicli di alcuni pianeti, senza mai risalire alle vere cause. Se desiderate invece conoscere le cause che stanno alla base degli oscillatori molecolari, allora provate ad esempio a dare un'occhiata alle pubblicazioni prodotte da Tyson e collaboratori:
http://mpf.biol.vt.edu/lab_website/publications.php
Avrete la possibilità di visionare tutti i grafici dei pattern individuati da questi ricercatori e potrete confrontare le loro periodicità con quelle trovate da Schnoll. Vi anticipo che non troverete nemmeno una corrispondenza tra i pattern temporali degli oscillatori biochimici scoperti da Tyson e i cicli astronomici di Schnoll, ma troverete di certo le cause molecolari che stanno alla base del comportamento di questi oscillatori.
Passiamo adesso al decadimento radioattivo dei radionuclidi. Io non sono un radiologo e quindi non ho molta confidenza con questa disciplina, ma se mi dovessi occupare della review di un simile articolo, allora avrei almeno due altre obiezioni da sollevare: in primo luogo, malgrado Schnoll abbia affermato di aver messo a punto tutti i pensabili esperimenti di controllo per eliminare possibili artefatti, sarebbe stato necessario riconoscere che comunque la misurazione è già di per sé frutto di un artefatto, dal momento che ogni contatore Geiger presenta dei tempi di latenza di alcune frazioni di millisecondi, necessarie a far resettare lo strumento tra una misurazione e quella successiva. E' noto che la serie di questi effetti tra una misurazione e l'altra finisce per sommarsi fino a generare un sottile bias:
https://en.wikipedia.org/wiki/Geiger%E2 ... Cller_tube
Quindi per un numero così alto di misurazioni effettuate a ciclo continuo, come quelle condotte da Schnoll, sarebbe stato necessario usare non un contatore Geiger, ma una camera di ionizzazione. A riprova delle mie affermazioni vi è lo stesso esempio riportato da Schnoll, il quale afferma che anche un generatore di numeri casuale prodotto da un computer ha finito per generare le stesse forme ottenute dal contatore Geiger. Infatti sia il generatore di numeri random del computer che il contatore Geiger presentano lo stesso difetto: per numeri elevati di misure si comportano come generatori pseudocasuali.
Ad oggi cioè non è ancora possibile ottenere un generatore di numeri che sia realmente random se si effettuano molte estrazioni. Si spera di risolvere un giorno questo problema grazie all'avvento dei computer quantistici. E' inoltre curioso che Schnoll e collaboratori considerino giustamente il decadimento radiattivo come un processo fisico, mentre la generazione casuale di numeri da parte del computer viene considerato come frutto di un semplice fenomeno aritmetico astratto: in realtà anche la generazione dei numeri pseudocasuali da parte del computer è frutto di un processo fisico, ovvero l'oscillazione del quarzo della CPU, il quale tenderà ad oscillare anch'esso verso i suoi “attrattori strani”, causando un bias nell'estrapolazione dei numeri da parte dell'algoritmo. Quindi se il computer genera gli stessi pattern del contatore Geiger ciò sarebbe una prova in più del fatto che è presente una pseudocasualità dovuta ad un problema intrinseco dello strumento. Abbiamo quindi individuato una prima possibile causa di questi pattern dinamici non lineari. Questo difetto intrinseco degli strumenti sarebbe però in grado di spiegare solamente la presenza delle forme dei pattern, ma non spiegherebbe ancora l'esistenza delle periodicità temporali registrate dal contatore Geiger, sovente assenti nelle distribuzioni di numeri generati dal computer. Per dare una possibile spiegazione di queste temporalità si potrebbe fare ricorso a quell'effeto conosciuto come “Paradosso di Zenone” o “Paradosso di Turing” già presente tra l'altro in alcuni casi di oscillatori biomolecolari:
https://en.wikipedia.org/wiki/Quantum_Zeno_effect
E' stato infatti visto che nel caso delle misurazioni come quelle dei decadimenti radioattivi, anche per scale di tempo scelti arbitrariamente sarà sempre probabile influenzare la misurazione:
http://journals.aps.org/pra/abstract/10 ... .91.022106
Quindi questo effetto Zenone spiegherebbe in particolare il perchè i pattern aventi forma simile tenderebbero ad essere distribuiti preferenzialmente l'uno vicino all'altro.Infine, sempre per quanto riguarda l'articolo di Schnoll, ho avuto anche la fortuna di trovare il modo di falsificare direttamente le sue asserzioni, poiché se è vero che alcuni pattern dipendono dalla rotazione della Terra intorno al proprio asse, allora non esiste migliore verifica se non quella di analizzare i dati sulle variazioni della velocità della terra durante il ciclo delle 24 ore e scoprire se le periodicità di queste fluttuazioni rispecchiano le periodicità dei pattern afferenti al decadimento radioattivo:
https://en.wikipedia.org/wiki/Day_length_fluctuations
http://www.iers.org/IERS/EN/DataProducts/ITRF/itrf.html
Per evitare di farvi perdere tempo nell'analisi dei dati vi anticipo che tali pattern coincidenti non esistono, in quanto le periodicità riscontrate sulla rotazione del nostro pianeta non dipendono dall'influsso dei pianeti, ma semmai dipendono dal trasferimento di momento angolare tra la crosta terrestre e le sue componenti fluide geomagnetiche e hanno temporalità diverse da quelle registrate da Schnoll, con pattern che ricorrono prevalentemente ogni 5,9 anni :
http://phys.org/news/2013-07-pair-year- ... h-day.html
http://www.nature.com/nature/journal/v4 ... 12282.html
Passiamo adesso al secondo articolo. In questo caso abbiamo a che fare con un lavoro altamente pseudoscientifico e lo dimostra anche il fatto che l'autore è anche l'editore della rivista priva di impact factor la cui missione è quella di accogliere tutti quegli studi randagi che sono stati rigettati dalle riviste scientifiche serie perchè giudicati appunto pseudoscientifici:
“The journal aims to promote fair and non-commercialized science, as stated in its Declaration of Academic Freedom: Owing to furtive jealousy and vested interest, modern science abhors open discussion and wilfully banishes those scientists who question the orthodox views. Very often, scientists of outstanding ability, who point out deficiencies in current theory or interpretation of data, are labelled as crackpots, so that their views can be conveniently ignored. “
L'articolo non fa altro che cercare ancora una volta di trovare correlazioni tra variabili indipendenti senza mai dare prova delle ipotetiche cause che ne stanno alla base, aggiungendo ulteriori cicli palindromi riscontrati in alcuni pianeti che potrei ad esempio controbilanciare con altri cicli di uguale lunghezza che si trovano nel corpo umano (es: 180 giorni è il tempo di riproduzione dei globuli rossi) o di altri mammiferi o di chissà quali altri sistemi. Quindi non è il numero di correlazioni trovate che rende il fenomeno “non triviale”, come erroneamente ed ingenuamente sostenuto dagli autori. Si prova inoltre a dare una ipotetica spiegazione basata sulla relatività generale, ma si parte da premesse infalsificabili quali l'esistenza non ancora dimostrata dei tachioni o la costruzione di un sistema di riferimento di comodo, opportunamente semplificato per provare a far quadrare i conti. Sia inteso che non c'è niente di male in tutto questo, poiché altre teorie molto più interessanti di questa (es: teoria delle stringhe) fanno uso di simili stratagemmi, ma dal momento che mancano le evidenze sperimentali, trattasi appunto soltanto di teorie che aspettano una conferma. Ho comunque individuato almeno un paio di punti che falsificano questa teoria. Il primo riguarda il millantato entanglement tra gli stati in questione: sappiamo adesso finalmente che non esiste alcuna corrispondenza tra la periodicità della rotazione terrestre e il decadimento radioattivo. Inoltre, se poniamo il problema sul piano della fisica quantistica, c'è già uno studio che spiega bene la reale origine dell'entanglemente e lo fa sfruttando la relatività speciale dovuta alla dilatazione temporale, in totale contrasto con le premesse della relatività generale presentata dagli autori, poiché le due cose sono mutualmente esclusive:
http://przyrbwn.icm.edu.pl/APP/PDF/125/a125z5p07.pdf
Il secondo punto riguarda la misurazione delle fluttuazioni temporali con un orologio reale all'interno del sistema di riferimento inerziale considerato, che in realtà è un concetto che non può essere mai applicato veramente:
http://phys.org/news/2015-10-perfectly- ... sible.html
Infine gli autori si sbilanciano bellamente, asserendo che alla luce di questa teoria è necessario, nonchè urgente, verificare l'effetto dei pianeti su altre variabili come:
• Random mass migrations of people;
• Fluctuations in the stock exchange market;
• Fluctuations of the sickness rate among the masses of
people, animals, and plants;
• Fluctuations of social unrest (local conflicts, etc.)
• Fluctuations of the Earth’s crust— earthquakes;
• Fluctuations of weather (weather events and weather
cataclysms);
• and many others.
Beh, posso anticiparvi che in almeno questi ultimi 30 anni (intervalli di tempo che ho considerato) non vi è alcuna correlazione con queste variabili, come del resto prevedibile, ma avete sempre tempo e modo di verificare la cosa di persona, scegliendo una nazione a caso (io ho scelto gli Stati Uniti) e andando a leggere le statistiche riguardanti tutte quelle variabili, nella speranza di trovare qualche correlazione.
Se invece volete trovare con certezza delle correlazioni, allora vi consiglio il seguente sito, sperando che possa venire compreso una volta per tutte il fatto che correlazione non corrisponde necessariamente a causazione:
http://www.businessinsider.com/spurious ... 014-5?IR=T
Riguardo alla previsione dei terremoti è noto che ad oggi NESSUNO è ancora capace di fare previsioni sul loro manifestarsi, poiché il numero di variabili in gioco è troppo alto e la geologia è ancora una scienza troppo giovane. Ci sono fior fiori di scienziati che lavorano alla NASA che cercano ogni giorno di costruire dei modelli previsionali, ma ripeto NESSUNO è ancora capace di fare previsioni come richiesto da una vera e robusta teoria scientifica. Per contro esistono miriadi di studi osservazionali che cercano di mettere in correlazione le più astruse variabili, ma senza trovare una causazione. Giusto per fare un esempio:
http://arxiv.org/abs/1403.5728
Inutile dire che data la fantasiosità con cui vengono scelte le variabili da correlare, questi studi sono tutti in contrasto gli uni con gli altri, come anche gli studi epidemiologici osservazionali che mettono in relazione le diete con le malattie. Anche noi italiani abbiamo avuto il nostro profeta studioso dei terremoti, il cui nome è Raffaele Bendandi e le cui teorie sembrano molto affini a quelle di Dmitri Rabounski and Larissa Borissova :
https://it.wikipedia.org/wiki/Raffaele_Bendandi
Se i terremoti si potessero davvere prevedere, allora non passerebbe molto tempo prima che una di queste teorie venga confermata. Basterebbe avere un'osservatorio su internet che fornisca i dati delle previsioni. Al momento esiste già una persona che si diletta a fare questo lavoro, ma pare si tratti solo di un irresponsabile ciarlatano:
http://www.examiner.com/article/earthqu ... -vs-quakes
Dire di conoscere il modo di prevedere i terremoti senza fornire le prove oggettive di queste previsioni è da irresponsabili. Immaginate ad esempio cosa accadrebbe se qualcuno prevedesse un terremoto a Milano. Magari la gente per paura si trasferirebbe in massa verso Brescia e se per malaugurata sorte proprio in quel giorno un terremoto dovesse davvero colpire Brescia, il numero di potenziali vittime finirebbe per salire ancora più tragicamente.
Ed ora, per chiudere in bellezza, vi fornisco io uno studio ancora più astrologico di quello suggerito da PK2! In questo caso la correlazione è addirittura tra certe malattie e la data di nascita! I lettori di oroscopi sanno già che nelle stelle sono scritte queste corrispondenze!
http://www.washingtonpost.com/news/wonk ... f-disease/
Ogni astrologo sognerebbe il verificarsi di una simile corrispondenza, ma da come avrete modo di leggere, lo studio in questione non è affatto pseudoscientifico...anzi...
E voi che ne pensate?
https://www.youtube.com/watch?v=4v8O4ziVgLw