[Coscienza = Pensiero di Pensiero] Il mestiere della mente
- ipparcos
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Molto bello il tuo post!NeuroEngineer ha scritto: 2) Se vi sforzate per più minuti di fila di pensare di pensare, arriverete ad un punto in cui il pensiero non avrà più contenuto e sarà tutto un concetto astratto, completamente vuoto.
3) ... dopo un pò di tempo sarete portati addirittura a dimenticarvi della tecnica che stavate eseguendo e l'inconscio sottometterà completamente il conscio e di conseguenza non penserete più al fatto di star pensando ma penserete a qualcos'altro e basta
Concordo e ho fatto esperienza dei punti 2 (quando mi fermo a pensare a quello che stavo pensando il pensiero svanisce e rimane solo il mio IO) e 3 (dopo un pò di tempo si innesca il pensiero automatico perchè non siamo capaci di rimanere troppo tempo PRESENTI A NOI STESSI).
Farò l'esercizio che ci hai suggerito. Ti farò sapere.
EDIT: in serata ci ho provato ed in effetti in quello stato di "primo pensiero" ci rimango veramente poco, anche pochi secondi. Con uno sforzo più attento anche un paio di minuti ma nulla più. Poi il "secondo pensiero" quello automatico prende il sopravvento.
DOMANDA: come tutto questo potrebbe essere tradotto in tecnica/modo per avere sogni lucidi?
- ipparcos
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Questa discussione è così stimolante! Ora ad esempio mi son messo a fare qualche minuto di pensiero di pensiero. Ebbene per un paio di minuti ci sono riuscito. Poi cosa è successo? È’ piombata nella mia mente un pensiero: ma oggi che tempo farà? È quasi in automatico ho tirato fuori il cellulare per vedere le previsioni! Assurda questa cosa! Un pensiero venuto dal nulla mi ha così condizionato da fermare l’esercizio e farmi prendere il cellulare. Questo mi è successo nel piccolo. Figuriamoci questi pensieri come condizionano la nostra vita nel grande!
- ipparcos
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Viviamo in una società nevrotica in cui o si diventa tutti tiktok's style (cioè continui e veloci pensieri che all'atto pratico ti lasciano con "un pugno di mosche in mano" ) oppure si diventa fissati su pensieri ossessivi compulsivi (su preoccupazioni, cibo, sesso). Siamo diventati così.
In tutto questo nevrotismo quello che ci può salvare è l'OSSERVATORE che è dentro di noi. Che a nostra discrezione (con un atto di volontà) può zittire tutte le nostre nevrosi ed OSSERVARE.
In tutto questo nevrotismo quello che ci può salvare è l'OSSERVATORE che è dentro di noi. Che a nostra discrezione (con un atto di volontà) può zittire tutte le nostre nevrosi ed OSSERVARE.
- Reylock
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Innanzitutto grazie mille perché come detto nel DreamCon da qualcuno, "poche" righe racchiudono un enorme e semplice significato da intuire su cui alcuni scrivono interi libri.
Questo concetto finalmente interiorizzato al meglio sta già rivoluzionando i miei processi mentali, le mie abitudini, stile di vita, approccio al sogno lucido, alla realtà, alla gestione delle emozioni negative,
apprezzare di più il presente, avere maggiore focus nelle attività più impegnative, ridurre lo stress etc etc...
Questi post, quindi la tua spiegazione, ha fatto da collante per una serie di letture, approcci alla meditazione e al "carpe diem"...e tutto ciò sta trasformando la mia vita, letteralmente sta avvenendo una metamorfosi. ( in positivo)
Ora è un mesetto che lo pratico, e da circa due settimane con più impegno.
Essendo una persona molto persa nei pensieri, complice a volte i lavori ripetitivi e una naturale attitudine di avere "la testa nelle nuvole", per me è stato abbastanza impegnativo riuscire a praticarlo.
Ora riesco a restare in quello stato per una ventina di minuti, ma dopo incontro un leggero affaticamento mentale, e preferisco focalizzarmi sul respiro, visto che ho notato che andando e venendo il ritmo del respiro crea dei momenti vuoti in cui l'attenzione si può " riposare". Quindi devo ancora capire quale equilibrio ricercare e con che ritmo aumentare ogni sessione.
Detto ciò sono molto soddisfatto perché durante il giorno i momenti in cui la coscienza si risveglia sono sempre più numerosi e stanno crescendo esponenzialmente man mano che la pratica prosegue.
Finalmente inizia ad essere riportato pure nei sogni normali, ma non ne segue lucidità, immagino che i momenti sono troppo brevi per il momento.
L'ho utilizzato alcune volte nei sogni lucidi e ne è conseguita una buona stabilità sia della realtà onirica, sia a livello emotivo e di aspettativa.
Salvo un caso nel quale il pensiero di pensiero unito alla non aspettativa mi ha portato in una totale e completa attenzione per il presente, per alcune decine di secondi non sono riuscito più ad accedere alla memoria,
quello unito al mondo iperrealistico mi ha fatto entrare in totale panico, non riuscendo più a capire dove mi trovassi.
Da capire se è un caso isolato e quindi solo imputabile a una bassa consapevolezza, o se il focalizzarsi sul pensiero di pensiero e totale non aspettativa sia meglio in seguito al parziale recupero di parte della memoria e risveglio della coscienza (magari pensiero di pensiero ma non aspettativa successivamente)
Un altro aspetto che immagino debba stabilizzarsi è una maggiore non lucidità di notte e al mattino, non capisco se è il confronto con le giornate che diventano man mano più consapevoli,
e quindi una prospettiva sfalsata. (Pure i sogni sembrano meno lucidi, meno dream sign, meno dubbi, meno reality check, sonno più profondo. ma potrebbero essere altri fattori a influire su questi ultimi)
Oppure l'inconscio che "spodestato" durante il giorno si prende la rivincita la notte?
Qualcun altro ha notato questo squilibrio la notte (e il mattino)?
Può essere che a causa dell'impegno nel praticare il pensiero di pensiero si creino zone del giorno in cui si concentra più consapevolezza e altre in cui è l'inconscio a guidare le azioni e pensieri?
In questo caso pensate che sia meglio lasciare un argine di manovra all'incoscio, oppure come suggerito
quindi è solo necessario un pò di tempo per riprogrammare le abitudini e abituarsi.
Questo concetto finalmente interiorizzato al meglio sta già rivoluzionando i miei processi mentali, le mie abitudini, stile di vita, approccio al sogno lucido, alla realtà, alla gestione delle emozioni negative,
apprezzare di più il presente, avere maggiore focus nelle attività più impegnative, ridurre lo stress etc etc...
Questi post, quindi la tua spiegazione, ha fatto da collante per una serie di letture, approcci alla meditazione e al "carpe diem"...e tutto ciò sta trasformando la mia vita, letteralmente sta avvenendo una metamorfosi. ( in positivo)
Ora è un mesetto che lo pratico, e da circa due settimane con più impegno.
Essendo una persona molto persa nei pensieri, complice a volte i lavori ripetitivi e una naturale attitudine di avere "la testa nelle nuvole", per me è stato abbastanza impegnativo riuscire a praticarlo.
Ora riesco a restare in quello stato per una ventina di minuti, ma dopo incontro un leggero affaticamento mentale, e preferisco focalizzarmi sul respiro, visto che ho notato che andando e venendo il ritmo del respiro crea dei momenti vuoti in cui l'attenzione si può " riposare". Quindi devo ancora capire quale equilibrio ricercare e con che ritmo aumentare ogni sessione.
Detto ciò sono molto soddisfatto perché durante il giorno i momenti in cui la coscienza si risveglia sono sempre più numerosi e stanno crescendo esponenzialmente man mano che la pratica prosegue.
Finalmente inizia ad essere riportato pure nei sogni normali, ma non ne segue lucidità, immagino che i momenti sono troppo brevi per il momento.
L'ho utilizzato alcune volte nei sogni lucidi e ne è conseguita una buona stabilità sia della realtà onirica, sia a livello emotivo e di aspettativa.
Salvo un caso nel quale il pensiero di pensiero unito alla non aspettativa mi ha portato in una totale e completa attenzione per il presente, per alcune decine di secondi non sono riuscito più ad accedere alla memoria,
quello unito al mondo iperrealistico mi ha fatto entrare in totale panico, non riuscendo più a capire dove mi trovassi.
Da capire se è un caso isolato e quindi solo imputabile a una bassa consapevolezza, o se il focalizzarsi sul pensiero di pensiero e totale non aspettativa sia meglio in seguito al parziale recupero di parte della memoria e risveglio della coscienza (magari pensiero di pensiero ma non aspettativa successivamente)
Un altro aspetto che immagino debba stabilizzarsi è una maggiore non lucidità di notte e al mattino, non capisco se è il confronto con le giornate che diventano man mano più consapevoli,
e quindi una prospettiva sfalsata. (Pure i sogni sembrano meno lucidi, meno dream sign, meno dubbi, meno reality check, sonno più profondo. ma potrebbero essere altri fattori a influire su questi ultimi)
Oppure l'inconscio che "spodestato" durante il giorno si prende la rivincita la notte?
Qualcun altro ha notato questo squilibrio la notte (e il mattino)?
Può essere che a causa dell'impegno nel praticare il pensiero di pensiero si creino zone del giorno in cui si concentra più consapevolezza e altre in cui è l'inconscio a guidare le azioni e pensieri?
In questo caso pensate che sia meglio lasciare un argine di manovra all'incoscio, oppure come suggerito
Quindi si può cercare una continuità maggiore nella coscienza durante le giornate e notti senza andare a creare uno squilibrio a livello mentale, perchè avverrà in parallelo ad essi.significa dire: "Inconscio, lascio gestire a te tutto questo chaos, fai emergere alla coscienza solo ciò che mi interessa. Io mi focalizzerò su questo, mentre tu in background pensi al resto". Filtrare è la parola chiave.
quindi è solo necessario un pò di tempo per riprogrammare le abitudini e abituarsi.
Pray. Do not wake me
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Infatti io prima ero appassionato di saggi, poi ho capito che nella maggior parte dei casi libri di 200 pagine ne tengono 200 di pagine solo perchè devono vendere, quando ne bastavano 20 di pagine. E quindi non compro più libri.Reylock ha scritto:Innanzitutto grazie mille perché come detto nel DreamCon da qualcuno, "poche" righe racchiudono un enorme e semplice significato da intuire su cui alcuni scrivono interi libri.
Pure io sono così. Quindi il tuo post mi è da ispirazione per provarci come stai facendo tu!Reylock ha scritto:Essendo una persona molto persa nei pensieri, complice a volte i lavori ripetitivi e una naturale attitudine di avere "la testa nelle nuvole", per me è stato abbastanza impegnativo riuscire a praticarlo.