DayDreamer ha scritto:Questa domanda necessita di una risposta cauta visto l'argomento.
La mia prima impressione è stata che non sai di cosa parli. In senso buono, ovvero che non hai provato sostanze simili quindi il tuo riferimento agli insegnamenti deriverebbe da letture probabilmente su internet. Quindi chiediamoci: quali insegnamenti? Qualunque sostanze psicotropa insegna (termine davvero improprio, meglio dire che provoca) stati alterati di coscienza dovuti alla stimolazione o disattivazione di alcune funzioni mentali.
Da una parte i sogni, lucidi e non, sono già stati alterati di coscienza da cui è possibile trarre insegnamenti. Esperienze profonde che però possono necessitare di allenamento per ottenerle, tempo e fatica. Il sogno lucido ci insegna che la mente è divisa in funzioni, tanti pezzi che collaborano nel darci l'illusione dell'io. Questo è simile agli "insegnamenti" dovuti a sostanze, di cui tralascio il discorso riguardante il dipenderne in senso sia esperienziale che psicofisico.
D'altra parte le sostanze producono i loro effetti da svegli rendendoci subito consapevoli delle fondamenta allucinatorie e di costrutto della percezione della realtà stessa: è diverso rispetto a quando avviene in sogno, dove lo consideriamo quasi scontato. Però non aspettarti che una simile esperienza cambi il tuo modo di vedere il mondo: non è una realizzazione personale ma una forzatura neurologica. Finisce che la sostanza diventa il maestro, la porta che mostra la magia. Finita la sostanza si torna alla normalità... esperienza senza consapevolezza.
Concludendo sarò di parte ma il lavoro sui sogni ha un potenziale a lungo termine nettamente maggiore e più stabile. Gli "insegnamenti" non sembrano gli stessi ma lo sono. Non ci sono i fuochi d'artificio delle sostanze ma un'assimilazione naturale. Possono insorgere difficoltà di percorso e frustrazione dovute a mancanza di discplina ma questo è un discorso a parte.
Sono d'accordo su un po' tutto quello che dici: devo dire che da varie esperienze lette qua e là su internet, sono giunto più o meno alle stesse conclusioni.
Parte delle persone che cerca questo tipo di esperienze finisce per viverle come fine a se stesse; il fatto è che la sostanze di per se non ti può cambiare; se non c'è la volontà di mettere in pratica ciò che si è appreso c'è poco da fare.
Ora non ricordo bene, ma in un documentario ho sentito una frase del genere sugli stati alterati di coscienza:<<utilizzare certe sostanze è come fare un giro in barca; ma tutti noi sappiamo che prima o poi bisognera scendere e continuare il proprio viaggio a piedi>>.
Quello che voglio dire è che sì, finita l'esperienza, si torna alla normalità, ma se affronti l'esperienza nel modo e con la preparazione giusta si ritorna con qualcosa in più e se si ha la volontà di metterla in pratica potrà servire anche nel nostro faticoso viaggio quotidiano a piedi.
Ciò non toglie che quasi tutto il lavoro debba essere fatto scesi dalla barca, nello stato di coscienza ordinario, che sarà quello che poi darà i risulati più duraturi, riguardo sia la realtà che i sogni; non ci si può sfondare di sostanze sperando che magicamente se ne esca arricchiti e incolumi.
Il concetto di barca poi è molto azzeccato perchè, dopo che ti è servita ad attraversare un fiume, devi abbandonarla, sarebbe solo un peso in più che ti porteresti appresso, problema che si crea con le dipendenze.
Il discorso meriterebbe un tema a sè, ma non continuo perchè non voglio finire ulteriormente off topic; mi sono dilungato anche perchè leggo che oltre ad esploratori del Sogno siamo esploratori della Mente
Il discorso non voleva essere di incitazione all'uso di qualsiasivoglia sostanza, ma un mio pensiero.
Tornando in tema, leggendoti varie esperienze potresti provare a ricreare quegli effetti in un sogno lucido, ma sarebbero più che altro tue costruzioni mentali su quello che si potrebbe provare.
A volte mi è successo di scambiare nel sogno momenti in cui ero debole o provavo qualcosa di strano, per effetti che avevo per l'assunzione di una fantomatica droga; ma questo penso sia dovuto più che altro a degli sprazzi di lucidità non completa: capivo che c'era qualcosa di strano, ma non realizzavo che era un sogno.
Per quanto riguarda il bad trip, facendo una metafora coi sogni, anche un incubo ci vuole comunicare qualcosa; i discorso sulla salute mentale è complesso e non ne sono un esperto, quindo non stò ne a decandantare l'incolumità di certe cose ne ad esaltarne l'incolumità; penso dipenda tutto da "chi sei" (inteso nel più vasto senso che si riesca ad immaginare), ma questa è la mia modesta opinione.