Io, prima di saltare, prestai attenzione allo spettacolo che avevo davanti: dal dirupo, si vedeva in lontananza un albero gigante (ma davvero davvero titanico) con delle isole volanti che lo circondavano e da alcune di esse scorrevano delle cascate verso il basso.
Sul tronco dell'albero erano presenti funghi giganti e delle strutture che sembravano casette.
Sei anche tu un tipo da Isekai
Adesso tocca a me:
Questo è il finale di uno dei miei primi sogni lucidi.
In quel periodo ero preso dal cercare Luke, una forma perfetta di me stesso che può manifestarsi solo nei sogni. Ciò equivale al cercare il Dio interiore, che è presente in ognuno di noi. Non so se sia una cosa illusoria, probabilmente è anche un idea malata, ma ero affascinato dalla possibilità di potergli parlare.
Ricordo che ero dentro casa, non ho idea di come ho cominciato questa ricerca. Credo che al posto di cercarlo ho fatto venire lui da me. Lui non inteso come il Dio interiore, ma il me stesso a 14 anni (al momento ne avevo 16).
I 14 anni per me sono stati un'età di profonda insicurezza.
Per certi versi l'esatto opposto di chi mi aspettavo di incontrare.
Quando mi ha visto sembrava terrorizzato.
Infastidito dal vedermi in uno dei miei anni più insicuri gli ho detto "Dai muoviti dimmi dov'è Luke".
Lui ha iniziato a balbettare al ritmo delle martellate che stavano tirando gli operai fuori da casa mia nella realtà.
Il sogno si è "fuso" con la realtà, e mi sono svegliato.
Quella è stata la prima e ultima volta che ho visto una mia copia.
Sinceramente sono ancora interessato a cercare la mia parte filtrata dalle imperfezioni.
Se dopo questa precisazione mi date del pazzoide sappiate che vi capisco.