inconscio subconscio conscio
- NebulaWa
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I sogni lucidi sono sono sogni consci, anche se non interamente.
I sogni normali, le insognazioni e gli incubi invece:
c'è chi dice che fanno parte dell'inconscio ("istinti" umani), e chi del subconscio come i desideri o le paure.
Abbiamo vari punti di vista, anche di chi studia psicologia, voi che ne pensate?
Discutiamone.
PS. il subconscio è a metà tra l'inconscio e il conscio.
I sogni normali, le insognazioni e gli incubi invece:
c'è chi dice che fanno parte dell'inconscio ("istinti" umani), e chi del subconscio come i desideri o le paure.
Abbiamo vari punti di vista, anche di chi studia psicologia, voi che ne pensate?
Discutiamone.
PS. il subconscio è a metà tra l'inconscio e il conscio.
..Superare i propri limiti.. SogniLucidi.net
Sono propensa verso la teoria junghiana.
"A mio modo di vedere l’inconscio è un concetto-limite psicologico che copre tutti quei contenuti o processi psichici che non sono coscienti, ossia che non sono riferiti all’Io in modo percettibile. (..)
Migliaia di esperienze di questo genere ci autorizzano a parlare dell’esistenza di contenuti psichici inconsci. La questione dello stato nel quale si trova un contenuto inconscio fino a che non è ancora associato alla coscienza si sottrae a ogni possibilità di conoscenza. (...)
È anche assolutamente impossibile indicare quale sia l’ambito dell’inconscio, ossia quali contenuti esso comprenda. Questo può essere deciso solo dall’esperienza. In base a essa noi sappiamo anzitutto che contenuti coscienti possono divenire inconsci per la perdita del loro valore energetico.
Questo è il normale meccanismo del dimenticare. Che questi contenuti non vadano definitivamente perduti cadendo al di sotto della soglia della coscienza lo sappiamo per esperienza, potendo essi riemergere, talvolta anche dopo decine di anni, in circostanze adatte, per esempio nel sogno, nell’ipnosi, come criptomnesia, o per il rinnovarsi di associazioni connesse con il contenuto dimenticato.
Inoltre l’esperienza ci insegna che contenuti coscienti possono finire per dimenticanza intenzionale al di sotto della soglia della coscienza senza perdita troppo rilevante di valore, processo cui Freud ha dato il nome di rimozione di un contenuto penoso. Un effetto analogo si ha per dissociazione della personalità, cioè per dissolvimento dell’organicità della coscienza in conseguenza di un violento affetto o d’uno shock nervoso, oppure nella schizofrenia per la disgregazione della personalità (Bleuler).
Cosí pure sappiamo per esperienza che alcune percezioni sensoriali, a causa della loro debole intensità o a causa di una deviazione dell’attenzione, non raggiungono l’appercezione cosciente e tuttavia divengono contenuti psichici mediante un’appercezione inconscia, il che può essere ugualmente dimostrato, per esempio con l’ipnosi. La stessa cosa può verificarsi nel caso di determinate conclusioni e altre combinazioni che rimangono inconsce per troppo scarsa consistenza o per diversione dell’attenzione. Infine l’esperienza ci insegna anche che vi sono connessioni psichiche inconsce, per esempio immagini mitologiche, che non furono mai oggetto di consapevolezza e che procedono quindi interamente da un’attività inconscia.
Fin qui l’esperienza ci fornisce degli indizi che confortano l’ipotesi dell’esistenza di contenuti inconsci. Essa però non può dir nulla su ciò che eventualmente potrebbe essere un contenuto inconscio. È ozioso fare supposizioni al riguardo, perché non è dato determinare tutto quello che potrebbe essere un contenuto inconscio. Dov’è il limite inferiore di una percezione sensoriale subliminale? Esiste un qualsiasi criterio per determinare l’esiguità o la portata di combinazioni inconsce? Quand’è che un contenuto dimenticato è totalmente estinto? Per questi interrogativi non v’è risposta.".
A questo punto Jung divide in classificazioni l'incoscio.
"L’esperienza che finora abbiamo circa la natura dei contenuti inconsci ci consente però di compierne una certa classificazione generale. Possiamo distinguere un inconscio personale che comprende in sé tutte le acquisizioni dell’esistenza personale, dunque cose dimenticate, rimosse, percepite, pensate e sentite al di sotto della soglia della coscienza. Accanto a questi contenuti inconsci personali esistono però altri contenuti che non provengono da acquisizioni personali, ma dalla possibilità di funzionamento che la psiche ha ereditato, cioè dalla struttura cerebrale ereditata. Queste sono le trame mitologiche, i motivi e le immagini che in ogni tempo e luogo possono riformarsi indipendentemente da ogni tradizione e migrazione storica. Questi contenuti io li denomino collettivamente inconsci.
L’esperienza ci insegna che anche i contenuti inconsci, al pari di quelli coscienti, sono impegnati in una determinata attività. Come dall’attività psichica cosciente derivano determinati risultati o prodotti, cosí anche l’attività inconscia svolge un’attività produttiva che si esprime per esempio nei sogni e nelle fantasie.
L’esperienza ci insegna che anche i contenuti inconsci, al pari di quelli coscienti, sono impegnati in una determinata attività. Come dall’attività psichica cosciente derivano determinati risultati o prodotti, cosí anche l’attività inconscia svolge un’attività produttiva che si esprime per esempio nei sogni e nelle fantasie. È ozioso speculare sul grado di compartecipazione della coscienza, per esempio nei sogni. Un sogno ci si presenta, non siamo noi a produrlo coscientemente. Certo, la riproduzione cosciente, o anche addirittura la stessa percezione, apportano in esso molte modificazioni, senza però annullare in alcun modo il fatto fondamentale di un impulso produttivo di provenienza inconscia."
Ritengo che sia una costruzione molto interessante (nn solo per me ovviamente :P) ed è supportata da un'ampio studio del fenomeno a livello esperenziale e non solo teorico.
"A mio modo di vedere l’inconscio è un concetto-limite psicologico che copre tutti quei contenuti o processi psichici che non sono coscienti, ossia che non sono riferiti all’Io in modo percettibile. (..)
Migliaia di esperienze di questo genere ci autorizzano a parlare dell’esistenza di contenuti psichici inconsci. La questione dello stato nel quale si trova un contenuto inconscio fino a che non è ancora associato alla coscienza si sottrae a ogni possibilità di conoscenza. (...)
È anche assolutamente impossibile indicare quale sia l’ambito dell’inconscio, ossia quali contenuti esso comprenda. Questo può essere deciso solo dall’esperienza. In base a essa noi sappiamo anzitutto che contenuti coscienti possono divenire inconsci per la perdita del loro valore energetico.
Questo è il normale meccanismo del dimenticare. Che questi contenuti non vadano definitivamente perduti cadendo al di sotto della soglia della coscienza lo sappiamo per esperienza, potendo essi riemergere, talvolta anche dopo decine di anni, in circostanze adatte, per esempio nel sogno, nell’ipnosi, come criptomnesia, o per il rinnovarsi di associazioni connesse con il contenuto dimenticato.
Inoltre l’esperienza ci insegna che contenuti coscienti possono finire per dimenticanza intenzionale al di sotto della soglia della coscienza senza perdita troppo rilevante di valore, processo cui Freud ha dato il nome di rimozione di un contenuto penoso. Un effetto analogo si ha per dissociazione della personalità, cioè per dissolvimento dell’organicità della coscienza in conseguenza di un violento affetto o d’uno shock nervoso, oppure nella schizofrenia per la disgregazione della personalità (Bleuler).
Cosí pure sappiamo per esperienza che alcune percezioni sensoriali, a causa della loro debole intensità o a causa di una deviazione dell’attenzione, non raggiungono l’appercezione cosciente e tuttavia divengono contenuti psichici mediante un’appercezione inconscia, il che può essere ugualmente dimostrato, per esempio con l’ipnosi. La stessa cosa può verificarsi nel caso di determinate conclusioni e altre combinazioni che rimangono inconsce per troppo scarsa consistenza o per diversione dell’attenzione. Infine l’esperienza ci insegna anche che vi sono connessioni psichiche inconsce, per esempio immagini mitologiche, che non furono mai oggetto di consapevolezza e che procedono quindi interamente da un’attività inconscia.
Fin qui l’esperienza ci fornisce degli indizi che confortano l’ipotesi dell’esistenza di contenuti inconsci. Essa però non può dir nulla su ciò che eventualmente potrebbe essere un contenuto inconscio. È ozioso fare supposizioni al riguardo, perché non è dato determinare tutto quello che potrebbe essere un contenuto inconscio. Dov’è il limite inferiore di una percezione sensoriale subliminale? Esiste un qualsiasi criterio per determinare l’esiguità o la portata di combinazioni inconsce? Quand’è che un contenuto dimenticato è totalmente estinto? Per questi interrogativi non v’è risposta.".
A questo punto Jung divide in classificazioni l'incoscio.
"L’esperienza che finora abbiamo circa la natura dei contenuti inconsci ci consente però di compierne una certa classificazione generale. Possiamo distinguere un inconscio personale che comprende in sé tutte le acquisizioni dell’esistenza personale, dunque cose dimenticate, rimosse, percepite, pensate e sentite al di sotto della soglia della coscienza. Accanto a questi contenuti inconsci personali esistono però altri contenuti che non provengono da acquisizioni personali, ma dalla possibilità di funzionamento che la psiche ha ereditato, cioè dalla struttura cerebrale ereditata. Queste sono le trame mitologiche, i motivi e le immagini che in ogni tempo e luogo possono riformarsi indipendentemente da ogni tradizione e migrazione storica. Questi contenuti io li denomino collettivamente inconsci.
L’esperienza ci insegna che anche i contenuti inconsci, al pari di quelli coscienti, sono impegnati in una determinata attività. Come dall’attività psichica cosciente derivano determinati risultati o prodotti, cosí anche l’attività inconscia svolge un’attività produttiva che si esprime per esempio nei sogni e nelle fantasie.
L’esperienza ci insegna che anche i contenuti inconsci, al pari di quelli coscienti, sono impegnati in una determinata attività. Come dall’attività psichica cosciente derivano determinati risultati o prodotti, cosí anche l’attività inconscia svolge un’attività produttiva che si esprime per esempio nei sogni e nelle fantasie. È ozioso speculare sul grado di compartecipazione della coscienza, per esempio nei sogni. Un sogno ci si presenta, non siamo noi a produrlo coscientemente. Certo, la riproduzione cosciente, o anche addirittura la stessa percezione, apportano in esso molte modificazioni, senza però annullare in alcun modo il fatto fondamentale di un impulso produttivo di provenienza inconscia."
Ritengo che sia una costruzione molto interessante (nn solo per me ovviamente :P) ed è supportata da un'ampio studio del fenomeno a livello esperenziale e non solo teorico.
- DrManhattan
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Propendo istintivamente anch'io verso le teorie junghiane...
Ultimamente sto cercando di applicarmi (con notevole difficoltà, devo ammetterlo) ad una pratica denominata "junghiana-senoi", di un certo Kilton Stewart, psicologo e antropologo americano vissuto negli anni '30 (chi volesse sapere di che si tratta, può leggerne qualcosa cliccando qui o facendo ulteriori ricerche su internet).
Secondo me, i sogni sono di sicuro una fonte inesauribile per l'evoluzione umana, e penso che i tre "lati" della nostra mente citati nel titolo di questo thread, debbano in qualche modo trovare il modo (naturale e spontaneo) di "dialogare" tra loro... io li vedo un pò come due opposti polari complementari (inconscio e conscio), con un medium (subconscio) che fa da tramite tra i due.
E la stessa cosa si può riscontrare in tutto. Ogni cosa è creata dall'incontro di due polarità (presenti all'interno di tutte le cose in misura variabile)... la nostra consapevolezza è il tramite che le mette in rapporto creativo tra di loro.
Ultimamente sto cercando di applicarmi (con notevole difficoltà, devo ammetterlo) ad una pratica denominata "junghiana-senoi", di un certo Kilton Stewart, psicologo e antropologo americano vissuto negli anni '30 (chi volesse sapere di che si tratta, può leggerne qualcosa cliccando qui o facendo ulteriori ricerche su internet).
Secondo me, i sogni sono di sicuro una fonte inesauribile per l'evoluzione umana, e penso che i tre "lati" della nostra mente citati nel titolo di questo thread, debbano in qualche modo trovare il modo (naturale e spontaneo) di "dialogare" tra loro... io li vedo un pò come due opposti polari complementari (inconscio e conscio), con un medium (subconscio) che fa da tramite tra i due.
E la stessa cosa si può riscontrare in tutto. Ogni cosa è creata dall'incontro di due polarità (presenti all'interno di tutte le cose in misura variabile)... la nostra consapevolezza è il tramite che le mette in rapporto creativo tra di loro.
O nessuna conoscenza, o tutta la conoscenza diretta verso un punto.
- NebulaWa
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A mio modo di vedere le cose, i sogni sono come un bel tramonto, sono come un'abbuffata di un cibo che ci piace, sono come la musica che ascoltiamo.
Io ancora non ho capito quale è la collocazione precisa dei sogni;se sia giusto o meno classificarli all'interno del subconscio, dell'inconscio o del conscio
Credo sia piu giusto classificarli come uno stato dell'arte.Come un qualcosa che ci piace e non sappiamo perchè ci piace.
Sono quella parte della percezione e della cognizione umana, che puo essere raggiunta solo con un mezzo etereo e sconfinato come i sogni.
Quando sogniamo riusciamo ad abbattere quelle barriere che il mondo fisico ci impone per poter entrare veramente in quello che è la vera essenza dell'animo umano e dell'essere umano.
Shakespeare ha detto una frase che io adoro:
Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i nostri sogni, e la nostra esistenza è avvolta nel sonno
Io ancora non ho capito quale è la collocazione precisa dei sogni;se sia giusto o meno classificarli all'interno del subconscio, dell'inconscio o del conscio
Credo sia piu giusto classificarli come uno stato dell'arte.Come un qualcosa che ci piace e non sappiamo perchè ci piace.
Sono quella parte della percezione e della cognizione umana, che puo essere raggiunta solo con un mezzo etereo e sconfinato come i sogni.
Quando sogniamo riusciamo ad abbattere quelle barriere che il mondo fisico ci impone per poter entrare veramente in quello che è la vera essenza dell'animo umano e dell'essere umano.
Shakespeare ha detto una frase che io adoro:
Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i nostri sogni, e la nostra esistenza è avvolta nel sonno
Fate finta che qui ci sia scritta una frase profonda e geniale
- controproducente
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Non so se può essere interessante.. cmq nella mia esperienza sono riuscito a dimostrare che i sogni e gli avvenimenti che in essi accadono sono frutto del nostro subconscio.. ovviamente ho scoperto l'acqua calda, comunque sono soddisfatto per il fatto che l'ho dimostrato personalmente.. la particolarità di ciò è che l'ho sperimentato in un sogno normale.. ora ve lo racconto:
Una mia prof mi aveva consigliato di guardare il cielo stellato per scoprire qualcosa, allora ero a casa di una mia amica per cercare uno sprazzo di cielo per vedere un pò di stelle; nella mia ricerca ho incontrato un cane: io possedevo una specie di strumento che consentiva di cambiare il proprio odore. Quando azionavo l'odore di una preda, il cane mi mordeva, se azionavo il mio odore, il cane mi lasciava stare..
al risveglio del sogno (ma anche adesso) mi sono convinto che quello strumento non poteva essere che il mio subconscio, che era in grado di cambiare gli avvenimenti a seconda della sua volontà.. ho imparato anche che nel sogno lucido, il subconscio è nelle mie mani..
Una mia prof mi aveva consigliato di guardare il cielo stellato per scoprire qualcosa, allora ero a casa di una mia amica per cercare uno sprazzo di cielo per vedere un pò di stelle; nella mia ricerca ho incontrato un cane: io possedevo una specie di strumento che consentiva di cambiare il proprio odore. Quando azionavo l'odore di una preda, il cane mi mordeva, se azionavo il mio odore, il cane mi lasciava stare..
al risveglio del sogno (ma anche adesso) mi sono convinto che quello strumento non poteva essere che il mio subconscio, che era in grado di cambiare gli avvenimenti a seconda della sua volontà.. ho imparato anche che nel sogno lucido, il subconscio è nelle mie mani..