PK2, in realtà io non mi ostino affatto, ma mi limito semplicemente a sollevare dei dubbi assolutamente legittimi e pertinenti, come si conviene nelle analisi critiche dei lavori scientifici. Il metodo di selezione delle fotografie da parte del ricevitore, così come descritto in alcuni degli studi sui Maimonides, non specifica che i successi considerati come tali siano quelli in cui il ricevitore indovina univocamente la foto bersaglio, ma estrapola un punteggio sulla base del numero di fotografie che rientrano all'interno della categoria che troverebbe una corrispondenza con i contenuti del sogno, considerando come successo il fatto che la foto bersaglio si trovi anch'essa in quella categoria. Quindi i risultati giudicati positivi non dicono che il sognatore abbia sempre riconosciuto la foto target come quella corretta, ma che abbia semmai disposto la foto target nel lato giusto. Il numero di trial di questi studi è molto basso e può capitare a tutti di lanciare una moneta anche 10 volte e avere sempre testa o sempre croce. Anche ammettendo che non vi sia malafede, non dimentichiamoci che in ripartizioni binarie come queste, gli effetti del caso si vedono solo su un numero alto di tentativi, almeno superiori a 100 (per non dire 1000):
http://www.basic-mathematics.com/coin-t ... ility.html Siamo sicuri inoltre che lo sperimentatore non abbia tenuto per se tutti i dati in cui tali successi non si sono verificati? Questa cattiva pratica comune a molti parapsicologi (e non solo) è conosciuta come "cherry-picking". Come se non bastasse non ho trovato per nessuno di questi studi il materiale supplementare (raw data) che mostra esplicitamente questi risultati e quindi non mi posso basare solo sulla parola data, anche perchè è ormai risaputo che gli autori di questi studi hanno già commesso palesemente molti errori nel disegnare questi test, come esplicitamente ammesso anche da loro (vedi link sugli autori), senza contare che alcuni di loro sono già stati colti con le mani nel sacco per aver omesso la pubblicazione dei dati negativi afferenti a numerosi altri tentativi condotti (bias di pubblicazione) o sono stati deliberatamente ingannati dai soggetti che si sono prestati all'esperimento, dimostrando di possedere una certa ingenuità nel credere acriticamente a certi fenomeni paranormali e mostrando, sovente, di essere affeti da bias di aspettativa, bias di conferma o wishful thinking. E' il caso ad esempio della sensitiva Felicia Paris, che ha fatto credere a Honorton, uno degli autori, di avere il potere della telecinesi, quando in realtà usava dei fili invisibili tra le mani per spostare gli oggetti o ancora il caso di Dean Radin che era pronto a giurare sulla genuinità dei poteri extrasensoriali posseduti dalle sorelle Fox, quando loro stesse avevano ammesso di aver utilizzato dei trucchi da prestigiatore. Dalle mie parti si dice che la reputazione si perde una volta sola, quindi alla luce di queste frodi ritengo più che legittimo rimanere prudenti e stare all'erta sulla valutazione di questi studi. Agli inizi del XX secolo il numero di spiritualisti nei soli Stati Uniti era pari a circa 8 milioni e l'aspettiva, nonchè l'entusiasmo verso la parapsicologia erano altissime, sia tra l'opinione pubblica che tra gli scienziati. Se oggi il numero di medium si è ridotto al lumicino ciò non è dovuto ad una estinzione di massa del gene che conferisce i poteri paranormali agli esseri umani, ma ad un miglioramento dei metodi di indagine scientifica, nati in primo luogo per migliorare la qualità delle ricerche della scienza stessa, mediante un processo interno di critica, e utilizzati in secondo luogo per smascherare i numerosissimi casi di frode o almeno criticare i difetti negli esperimenti parapsicologici condotti in buona fede.
Ritornando al metodo utilizzato in alcuni studi Maimonides, quel che stavo cercando di farti notare è semmai che sappiamo che è evidente, ad esempio, che un sognatore caucasico sognerà con più probabilità persone di razza caucasica piuttosto che persone di colore, politici occidentali piuttosto che politici del medio oriente, che una donna potrà sognare più spesso gioielli, trucchi o abiti alla moda piuttosto che trattori, gig robot d'acciao o attrezzi per il bricolage. Quindi è più che plausibile che i filtri applicati dalla mente durante i sogni possono trovare una implicita associazione con i contenuti delle fotografie, che si basano anch'esse su stereotipi comuni, come dimostrato appunto dai test di associazione implicita. Al fine di fugare questo dubbio sarebbe stato necessario effettuare un esperimento di controllo e valutare i punteggi di associazione tra foto non trasmesse telepaticamente e sogni di un altro gruppo di soggetti, magari selezionando foto bersaglio contenenti immagini improbabili sul piano dell'imprinting culturale. Gli studi che riportano risultati positivi, intendo quelli di tabella 1, sono purtroppo molto datati e non prevedono simili esperimenti di controllo, anche perchè a quel tempo non si aveva cognizione dei test di associazione implicita. Inoltre la maggior parte degli studi che vantano risultati positivi, come ti torno a dire, ha un numero di trial estremamente limitato, pari a 7, 8, massimo 12 e con un campione così ristretto di dati è facilissimo far apparire anomalie nei risultati. Se guardi ad esempio il penultimo studio citato in tabella 1, quello che cioè include un numero di trial pari a 203, noterai infatti che l'effetto anomalo tende a sparire e che, in generale, sia in tabella 1 che in tabella 2, gli effect size più alti sono quelli che contemplano il numero più basso di trials. Anche ammettendo che in ciascuno di questi esperimenti apparentemente positivi vi sia stato un match esatto tra la foto target e quella scelta dal ricevitore (cosa che non è) ciò non è comunque prova di telepatia, come non è prova di chiaroveggenza il fatto che il polpo Paul abbia indovinato tutte le 8 previsioni sulle partite della Germania, durante il campionato del mondo di calcio del 2010.
https://it.wikipedia.org/wiki/Polpo_PaulInfatti non mi risulta che da allora la gente sia corsa nelle pescherie ad acquistare molluschi cefalopodi da mettere nell'acquario nella speranza di fare 13 alla schedina. Quindi se una rondine non fa primavera, allora un polpo non fa di certo un campionato. E' stato inoltre calcolato che per compensare statisticamente i possibili risultati positivi di un esperimento condotto con modalità uguali a quelle dei Maimonides, occorrono appena una quindicina di studi con risultati negativi e se includiamo la valanga di studi omessi per bias di pubblicazione, ma anche se non la includiamo, allora siamo ben al di sopra di questo numero. Quindi non vale affatto la regola secondo la quale un fenomeno anomalo che si presenta occasionalmente è dimostrazione dell'esistenza del fenomeno stesso. Anch'io potrei tirare 10 volte un dado e avere per una volta sempre lo stesso risultato, ma ciò è perfettamente contemplato nella legge dei grandi numeri. Partiamo bene dal presupposto che tutti questi argomenti non valgono solo per le critiche sugli studi di parapsicologia, ma sono ancor di più e ancor più in primo luogo validi per la critica di tutti gli studi scientifici propriamente detti. Infatti nessuno studio scientifico, al contrario della parapsicologia, può permettersi il lusso di ottenere la cittadinanza di presunti fenomeni anomali che appaiono o scompaiono a capriccio o in modo evasivo, di cui non si hanno vere spiegazioni o non se ne conoscono le cause, che presentano incontrollabili oscillazioni dei parametri statistici, dove ipotesi su correlazioni positive tra grandezze possono portare anche a correlazioni negative "ad absurdum". Se la scienza mainstream adottasse le stesse larghe maglie di interpretazione pretese dalla parapsicologia, allora gli scienziati perderebbero la loro reputazione e tutto diventerebbe opinabile, ma non è possibile permettersi questo lusso, al contrario di quanto pretenderebbero certi parapsicologi. Un paracadute deve sempre svolgere la sua funzione e se per una volta non si apre, allora ciò è dovuto ad un difetto sul modo in cui è stato progettato e non al fatto che la legge di gravità ha deciso capricciosamente di non fare la sua parte. Se si aprissero così facilmente le porte alla pseudoscienza, allora forse avremmo un sacco di nuove presunte scoperte in più, anche se sincretiche e in lizza l'una contro l'altra, ma siamo sicuri che il mondo diventerebbe un luogo migliore? E' recente la notizia che il governo australiano ha bandito la medicina omeopatica nel proprio Paese perchè sempre più persone attratte da queste cure finivano per comportare un aggravio per le spese pubbliche, peggiorando in realtà la propria condizione di salute. L'America pullula di brevetti sui cosidetti motori a moto perpetuo, che violerebbero le leggi della termodinamica e della quantità di moto, promettendoci energia infinita gratis, ma ancora tutti paghiamo la bolletta della luce. Luc Montagner, premio Nobel per la medicina, giurava di aver scoperto che l'acqua possedesse una memoria intrinseca capace di ricostruire la sequenza nucleotidica di un frammento di DNA, ma in realtà le provette dei suoi esperimenti erano contaminate con gli enzimi che replicano il DNA. Cosa ne sarebbe della scienza e del progresso dell'umanità se non si applicasse uno scrupoloso controllo su affermazioni come queste? Gli scienziati sanno di doversi porre in atteggiamento umile verso le critiche della comunità scientifica e sono pronti a farsi rigettare 9 lavori su 10 come spesso realmente accade, non soltanto in campi come quelli della parapsicologia, così esposti a pericolo di frode. Stiamo attenti quindi ad acque miracolose, guarigioni a distanza, olii di serpente, metodi Stamina, cure di Hamer, terapie Di Bella e in generale a tutte le pratiche che non hanno dimostrato di poter essere riprodotte. Lo dico con cognizione di causa anche perchè ho avuto persone a me vicine che hanno usato rimedi alternativi e non ce l'hanno fatta.
Le ragioni per cui sono così scettico nel campo della telepatia non si limitano però soltanto agli argomenti da me esposti. Molti utenti del sito sanno infatti che anch'io ho condotto personalmente un esperimento di telepatia su 200 soggeti, di cui 100 del gruppo standard e 100 del gruppo di controllo, cercando di replicare gli studi di un noto parapsicologo, per un totale di 2000 tentativi di trasmissione telepatica. A parte il fatto che l'esperimento non ha messo in luce nessuna evidenza di telepatia per nessuno dei due gruppi, nemmeno in modo blandamente significativo, ciò che invece è emersa dall'analisi statistica dei metadati è stata l'esistenza di una anomalia che mi ha permesso di avanzare delle ipotesi per arrivare alla costruzione di un modello matematico che una volta tradotto in un algoritmo, per mezzo di un opportuno linguaggio di programmazione, ha creato una simulazione capace di far "apparire per magia" il fenomeno della telepatia, con punteggi aventi significatività sovrapponibile a quella degli studi del sedicente parapsicologo in questione. Naturalmente mi riservo di rivelare i dettagli sui miei risultati, all'uopo di tutelare legittimamente i diritti sulle mie scoperte, ma è molto probabile che tra qualche mese vedrete una pubblicazione in merito, su qualche rivista. Ancora una volta quindi è stato possibile individuare dei difetti su questo genere di esperimenti e ciò è un motivo in più per adottare un atteggiamento critico, unicamente basato sul buon senso. Quando tra qualche tempo farò notare i difetti nell'esperimento condotto dal Dr. Powell, sperando che qualche utente del forum sia nel frattempo capace di anticiparli, avrete cognizione ancora più chiara di ciò che intendo dire con queste parole. Quindi prima di dare il Nobel al Dr. Powell per il suo lavoro, bisogna essere sicuri di cosa si ha davanti, altrimenti la scienza finisce per perdere la sua reputazione insieme a quella di certi parapsicologi che hanno sacrificato lo spirito di una prudente ricerca della verità sull'altare delle loro personali ambizioni.
Ancora, riguardo agli studi Ganzfeld, non mi risulta affatto che vi siano prove così schiaccianti sulla loro riproducibilità. Dalla morte di Charles Honorton in poi, gli studi Ganzfeld hanno cominciato a declinare sempre di più. Come affermato da Wiseman e Milton:
"The new ganzfeld studies show a near-zero effect size and a statistically nonsignificant overall cumulation... The autoganzfeld results have not been replicated by a "broader range of researchers." The ganzfeld paradigm cannot at present be seen as constituting strong evidence for psychic functioning."
La ragione per cui in generale gli studi di telepatia sono declinati nell'ultimo decennio è dovuta principalmente al fatto che finalmente gli scienziati hanno iniziato a pretendere che venissero forniti i dati supplementari (raw data) su queste ricerche. E' quindi molto probabile, a mio avviso, che tra un po' di anni potremmo non sentir più parlare della telepatia. Parapsicologi seri come Richard Wiseman hanno anche creato una bacheca per accogliere finalmente tutti quegli studi mai pubblicati ed abbandonati nei cassetti che davano risultati negativi ed ancora, studiosi in parapsicologia come lo stesso Wiseman e Caroline Watt, hanno disegnato esperimenti su larghissima scala, individuando criticamente le anomalie come i bias di aspettativa, bias di conferma, problemi che sorgono dal confronto multiplo dei dati, ecc.. che si celano dietro presunti risultati positivi e facendo nascere una fruttuosa collaborazione con gli psicologi:
https://richardwiseman.wordpress.com/20 ... g-methods/http://www.richardwiseman.com/resources/Twitter.pdfhttps://richardwiseman.files.wordpress. ... /pets2.pdfhttp://www.csicop.org/si/show/heads_i_w ... ll_resultshttp://www.richardwiseman.com/resources/review.pdfhttp://www.richardwiseman.com/resources/MediumBJP.pdfhttp://www.richardwiseman.com/resources/BJP-key.pdfhttp://www.richardwiseman.com/resources/seanceBJP.pdfhttp://www.richardwiseman.com/resources ... ntings.pdfQuindi, riassumendo, grazie anche alla collaborazione critica degli amici PK2 e nagual, ecco quali sono secondo me le criticità maturate sugli studi Maimonides:
- soggettività sull'interpetazione delle immagini;
- possibilità di associazione implicità dovuta a condizionamenti culturali inconsci;
- mancanza di materiale supplementare per eccessiva datazione degli studi;
- mancanza di uniformità sui criteri per l'allestimento dei vari esperimenti;
- presenza di effect size r negativi, che non solo smentiscono l'ipotesi iniziale, ma che addirittura dimostrerebbero "ad absurdum" effetti di
interferenza sulla trasmissione telepatica;
- numero esiguo dei trial di molti studi, sotto la soglia di dati statisticamente accettabile;
- mancanza di esperimenti di controllo a doppio cieco;
- effect size che tendono a zero per studi con numero di trial maggiori di 100, che contraddicono gli effect size alti su studi con numero basso di trial;
- mancanza di replicabilità.
Tralasciando la mancanza di replicabilità che è solo una valutazione post hoc, sarebbe bastato anche solo uno di questi difetti per rimandare indietro il lavoro e chiedere allo sperimentatore se fosse possibile risolvere le criticità entro un tempo prestabilito. In caso contrario, l'editore di una rivista scientifica non avrebbe potuto esimersi dal rigettare lo studio.
A questo punto mi fermo qui, dato che il mio scopo è solo quello di fornire contenuti che invitino a riflettere e a ragionare e non certo quello di redimere qualcuno, come forse altri pretenderebbero. Lascio a voi come promesso l'ultima parola e semmai scriverò in futuro le ultime battute sull'esperimento di telepatia del Dr. Powell, quando sarà utile farlo.