da Felie » 21/07/2011, 14:26
21 Luglio 2011 (mattina)
Mi trovavo all'aperto.
Il cielo era terso ma ancora buio anche se la sensazione era di trovarsi di mattina presto.
Ero accovacciata insieme a un altro paio di persone su un pavimento costituito da assi di legno e guardavo oltre il parapetto. Avevo in mano una piccola lanterna di vetro e così l'acqua sotto di me prendeva una sfumatura scura e verdastra. E' stato così che mi sono trovata nel sogno, sul ponte di una nave.
A quel punto le persone a fianco a me hanno iniziato a discutere animatamente e a parlare in modo angosciato: dovevamo partire verso una meta che all'inizio non ho compreso ma il viaggio per arrivarci era molto pericoloso perchè in quel momento il mare era in tempesta e, anche se non stava piovendo, si formavano continuamente grandi vortici d'acqua che avrebbero potuto rovesciare o addirittura far affondare la nave.
Incalzati da una persona che non ricordo ci siamo finalmente decisi a prendere la rotta ma non prima di aver cantato una canzone di buon auspicio. Io non facevo parte dei marinai che si occupavano della nave e dato che era pericoloso stare sul ponte, mi è stato consigliato di scendere sotto coperta.
... buco di memoria.
Mi sono trovata seduta sul pavimento. Ero in una enorme stanza dove il colore predominante era il bianco. Il pavimento infatti era completamente costituito da marmo bianco. Il soffitto era altissimo ed esso, come anche i muri, era dello stesso colore del pavimento. Non c’era una porta d’ingresso ma una grande arcata ai lati della quale c’erano due meravigliose colonne alte fino al soffitto. C’erano delle grandi finestre stile gotico da cui entrava una calda luce solare, suppongo perciò che la mia memoria abbia fatto un salto di qualche ora.
E’ in questo momento che ho preso lucidità: mi sono guardata intorno e ho notato con piacere che ero in compagnia di un gruppo di ragazzi.
Guardandoli bene mi è venuto un colpo: tra loro c’era un enorme scoiattolo rosso di dimensioni umane che parlava con una bella voce femminile….era Ilaria-Snockfy!!!!!!! In effetti ora che mi veniva in mente le avevo chiesto come stesse andando il suo viaggio Onirico…ed eccola lì davanti a me!
Facendo 1+1 ho dedotto che se mi trovavo su una nave insieme a Snockfy voleva dire che quella non era una nave qualsiasi…ma la SogniLucidi! Infatti chiedendole di più lei mi ha detto che eravamo in viaggio da circa 5 ore ma che ci sarebbero volute ancora molte prima di arrivare a Oniria. Infatti i vortici che si formavano nel mare non erano scomparsi anche se il tempo era bello e perciò bisognava cambiare continuamente la rotta per evitarli.
Entusiasta della nuova scoperta mi sono guardata intorno alla ricerca di qualcun altro di conosciuto, ma purtroppo non conoscevo nessuno dal momento che erano persone comuni e non come Ila che aveva la forma del suo Totem.
Dal momento che non sapevo cosa fare ho perciò deciso di esplorare la nave: sono uscita dalla stanza e ho iniziato a vagare: c’erano corridoi ampi e stanze del tutto identiche a quella in cui mi ero trovata: stesse colonne, stesse finestre stesso pavimento, soffitto altissimo….vedere tutto quel marmo bianco mi faceva una strana impressione, come se mi trovassi in un’altra dimensione.
In una stanza appartata ho notato una mia compagna di elementari con cui sono amica che se ne stava seduta tutta sola su un tavolo a scrivere con una calcolatrice in mano. (anche lei si chiama Ilaria come Snockfy, il mio cervello avrà cercato tutte le Ilaria che conosco).
Non ci ho fatto molto caso ma in quel momento tutti noi ragazzi della stanza iniziale siamo stati chiamati per una “urgenza”.
Ci siamo raccolti in una camera più piccola e meno sfarzosa delle altre, con al centro un tavolo di legno. Qualcuno in quel momento ha detto che per sapere se veramente eravamo l’equipaggio giusto, dovevamo superare una prova. C’era una ragazza seduta al tavolo: sembrava più piccola di me (o semplicemente più bassa non saprei) e l’unica cosa che mi ricordo del suo aspetto era la pelle molto pallida e lunghi capelli biondo scuro legati in una coda che terminava a metà schiena.
Uno a uno i ragazzi prima di me sono andati vicino alla ragazza e lei gli metteva la mano sopra il dorso della loro mano destra e ogni ragazzo sussurrava delle parole che non capivo. Finalmente era arrivato il mio turno e mi sono posizionata al fianco della ragazza. Lei mi ha messo la mano sopra la mia e quando l’ha tolta era rimasta una macchia gialla. Lei mi ha detto che per passare la prova dovevo guardarla bene e dire che forma aveva. Mi sono allora concentrata sulla mia mano e guardandola bene ho notato che non era una macchia, bensì un cerchio da cui si iniziavano ad allungare piccoli raggi…un sole!
La risposta era esatta ma la prova non era conclusa: dopo che la ragazza aveva posato la mano sulla mia, era rimasta un’altra macchia gialla. Questa volta non mi sono lasciata ingannare e ho avvicinato subito il dorso della mano agli occhi per vederla meglio: sembrava il viso di una bambina. Avevo un po’ di dubbi a rispondere avendo il timore di sbagliare e infatti la mia esaminatrice ha detto che non era facile come lo era stato la prima volta. Avvertita del trabocchetto ho iniziato a studiarla meglio…ma sembrava proprio una bambina! Non cambiava aspetto….Poi però mi è venuta una illuminazione: ho provato a girare il polso più volte per cercare un’angolazione diversa ma niente. Poi ho pensato di cambiare illuminazione e ho girato la mano in modo da far trovare l’immagine proprio sotto la luce…era cambiata! In realtà si trattava del muso di un gatto!
Lo avevo comunicato alla ragazza e lei aveva sorriso…avevo superato la prova! Potevo rimanere a bordo.
Diventata più tranquilla ho chiesto a qualcuno perché la mia compagna di classe si trovava sulla nave non essendo Onironauta e mi è stato spiegato che era un’imbucata ma che stava in isolamento appunto perché non faceva parte di noi Sognatori e un ragazzo che doveva essere il portavoce e somigliava a Ciclope degli X-Man ha detto che non dovevamo assolutamente parlare con lei.
Ormai era circa l’una di pomeriggio così intuendo la nostra fame siamo stati condotti in una delle sale più grandi dove erano stati posizionati vassoi pieni di ogni sorta di pietanza ci si possa immaginare. Con l’inizio di questo pranzo-banchetto mi sono svegliata alle 9,30 del mattino.
Sorella di Snockfy e Blackmoral
Non è vero che abbiamo poco tempo,
abbiamo troppo tempo che non riusciamo ad utilizzare... (Séneca)