Shaitan ha scritto:Sto girando per una galleria d'arte. Gli altri quadri non hanno alcuna importanza, li guardo disinteressato, voglio uscire da questo posto. Tanto non c'é nessuno. Al contempo però vorrei finire di vedere gli altri quadri nelle altre sale.
Mia personalissima interpretazione. La galleria d'arte rappresenta te (anch'io una volta mi sono rappresentata in un museo). I quadri non hanno alcuna importanza, eppure sono tue caratteristiche, probabilmente quello che ti identifica come persona. Sei disinteressato e vorresti uscire. Forse significa che non ti riconosci nella persona che sei, o non ti concedi la giusta importanza, o non ti ritieni interessante.
In pratica stai percorrendo e sfogliando la tua personalità come si visita un museo, ma non vedi nulla che ti attira.
Malgrado ciò vuoi continuare, come se sapessi che in fondo è una cosa importante... quindi fa sperare bene.
Così mi avvicino alle altre stanze, e mi accorgo che qualcosa che non va. Sono in un corridoio. Sulla sinistra c'é un anticamera che conduce ad altre due stanze. Ma tra le due stanze c'é un quadro. Una raffigurazione di un uomo muscoloso con occhi scarlatti e minacciosi, la testa da toro, l'anello tra le narici. È dipinto a tre quarti in una posa combattiva. Questo...minotauro...il suo sguardo è aggressivo, e mi vuole morto. Sento che se incrociassi il suo sguardo potrei morire, ma io devo...DEVO passare.
Questo rappresenta il tuo superio, una cosa che ti appartiene, e allo stesso tempo ti rema contro. Probabilmente ricorda la figura di tuo padre, nella presenza fisica, nell'idea di onnipotenza e soverchiamento. Come se quella creatura potesse annientarti.
Per superarla non devi sconfiggerla, ma capire che è una parte di te, e capire che non deve avere tutto questo potere su di te. Devi affermare la tua individualità, la tua autonomia, la tua determinazione. Devi accettarti e amarti, solo così potrai oltrepassare il blocco che ti impedisce di proseguire il tuo percorso (ti impedisce di vivere).