L'inconscio è personale: a parte Jung che ha accennato a un inconscio (pseudo)collettivo, l'inconscio è un cassetto privato soggettivo. Non ce ne sono due uguali: differiscono in base ai contenuti rimossi, al retroterra culturale e genealogico, al rapporto che si ha con l'idea di questa dimensione psichica interiore. Ci sarà chi lo definisce un Dio, chi un tiranno, chi un processo meccanico, chi un amico, chi un cavallo, chi dirà che nemmeno esiste: abbiamo tutti ragione.
L'inconscio e i sogni, le certezze: riorganizzano la memoria integrando nelle reti neurali i contenuti nuovi con quelli vecchi. Creano connessioni, aggiornano le priorità e accessibilità dei contenuti psichici. Ricerche e studenti confermano che dormire fissa la memoria a lungo termine. I sogni sono inoltre la fonte principe di creatività e problem solving: tantissime scoperte, invenzioni, opere d'arte sono causate o derivate da sogni normali o lucidi. Al contrario la privazione di sonno REM provoca confusione, perdita di memoria e di controllo motorio. La psicologia aggiunge che essi ci permettono di conoscere e soddisfare i nostri desideri repressi mettendoli in scena in un ambiente protetto e libero dalle condanne sociali esterne. I sogni normali inoltre si usano in psicoanalisi come ponte per reintegrare gli stati dissociativi dei pazienti, e iniziano a emergere le ricerche che sottolineano l'uso terapeutico dei sogni lucidi nei confronti di traumi e incubi.
Quindi i sogni, sia normali che lucidi, mi sembrano terribilmente adattivi, sia per l'ambito sociale che per la gestione della nostra parte predatrice. Sarò di parte, ma per queste cose i lucidi mi sembrano anche migliori, e ancora non ho incontrato autori di riguardo che gli hanno dato contro. D'altra parte è vero che Laberge ha la faccia da pazzo.
L'inconscio si stanca? No, non è una persona ma una struttura organizzatrice di base. L'io può danneggiarlo sognando lucido? No: sarebbe come dire che posso bruciare un foglio disegnandoci sopra un fuoco. L'inconscio lo immagino come una Tv che trasmette sul suo schermo le avventure epiche o tragiche dei nostri ego multipli durante la veglia e i sogni: qualunque sia la trama, per la Tv è lo stesso. Inoltre in tutte le malattie mentali a danneggiarsi è sempre e solo l'io. Considero un errore mettersi sullo stesso piano dell'inconscio: sia l'io che i sogni sono sue emanazioni.
Quando penso all'inconscio mi viene in mente Tezcatlipoca, divinità azteca il cui nome significa "specchio fumoso": uno specchio che restituirebbe il nostro aspetto psicofisico totale, se solo fosse accessibile alla coscienza. Dio della guerra, della notte, della magia e delle tentazioni. Opposto a Quetzalcoatl, dio della cultura (Superego). Concludendo darei al tutto una spiegazione meccanica, ma la domanda "l'inconscio è intelligente?" resta aperta...
IMHO
Concordo: come se sognassimo 24 ore al giorno. La macchina umana procede imperterrita ma, a volte, l'io viene autorizzato a mettersi in mezzo e così la novità diventa possibile: Deus ex Machina.ho avuto la percezione che i costrutti mentali che chiamiamo sogni non smettono con la veglia ma semplicemente vengono tenuti "in background" rispetto a quello che percepiamo come attività di veglia
Approfondiremo ma intanto ti consiglio urgentemente "Lucid Dreaming" di Waggoner. E' stato scritto per te, ora.Ecco, credo in ultima analisi delle mie esperienze personali, che l'affaticamento percepito da alcuni sia dato proprio dall'attrito tra conscio ed inconscio, sovente dovuto ad una non comprensione di intenti.