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Incubo terrificante: sensazione di possessione

Messaggioda RobertoDM1 » 27/11/2019, 17:30

Ciao a tutti oggi ho fatto un incubo angosciante ma non è la prima volta che mi capita di farne di questi, solo che stavolta ho scoperto questo sito e finalmente posso raccontare i miei sogni a qualcuno che non siano i miei genitori... Mi sento cupo e un po' depresso perché certi sogni m' instillano come l' idea che io non mi riesca a conoscere fino in fondo, non capisco qual è il mio ruolo nel mondo, le mie possibilità e cosa posso fare di buono e a volte credo che sia necessario arrivare fino al sacrificio di me pur di stimolare nella coscienza dell' uomo un senso di unità relazionale più forte.. Il modo in cui mi percepisco e percepisco la realtà è da sempre conflittuale, insomma, non riesco a togliermi dalla testa la necessità di dover essere un eroe che cambi tutto da solo... E non ho la forza di espandermi essendo introverso. In verità sono anche carino e ho delle persone che mi vogliono bene, però io tendo anche a percepire la "bellezza" come se fosse unita all' "afflizione", cose gotiche, da letteratura gotica. Comunque dopo questo breve riassunto sento come il bisogno di esprimermi su questo sogno... Ci sono degli elementi classicheggianti perché io studio filosofia da anni e il classicismo è presente in me, ma ci sono anche altri elementi che non individuo bene...

QUESTO è L' INCUBO:

Ero sul letto sdraiato e stavo leggendo un libro con le pagine completamente bianche e io con il mio pensiero scrivevo delle parole su questo libro, cioé pensando queste parole, poi le facevo comparire sulle pagine. Mi sono detto questa frase: "c' é una dimensione che é profonda vuotezza e c' é una dimensione che é profonda pienezza". Dopo ricordo che compariva un capoverso con un' ultima frase, ma la ricordo solo come "frase grammaticale", in senso sintattico, non in senso semantico, ricordo poi che apparivano due parole nuove alla fine, prima inesistenti e senza significato che però non "dipendevano da me del tutto": "tolique" e un' altra che non ricordo bene ma suonava come "xitricia", "atrixia". E dopo averle viste, mi sono chiesto: "le ho inventate o le ho scoperte? o nessuna delle due?"

Dopo aver letto quest' ultimo parola, DI BOTTO, l' inferno, un sentimento ANGOSCIANTE "di un istante in cui dall' avere tutto perdevo tutto", paralizzato, come un lampo caduto su di me, perdo il controllo del mio corpo pur sapendo di averlo perso e sento che é sotto il controllo di "qualcos' altro", mi sento posseduto, come se un' altra coscienza mi si fosse entrata dentro e mi avesse tolto tutto tranne la consapevolezza di essere stato preso e sento una sensazione di gelo, mi appaiono due figure ma non davanti, dentro, come in un canale: "statua di ghiaccio elegante di una donna con un velo sul volto" e dopo "bocca eternamente immobile" zoomata ma non c' entra con la statua, sono due scene diverse ma sentite come "contemporaneamente", nella statua non si vede il volto né la bocca, nella seconda invece una bocca impassibile che "non si può aprire mai". é la presenza che me le fa apparire, ma non la vedo perché è diventata me, una presenza zitta, gelida, allineata al freddo, al ghiaccio, al gelo, "vento grigio", "decadenza elegante". Ma soprattutto sento in lei che quella presenza mi sente come un pupazzo, come un giocattolo, una macchina. Solo un giocattolo di cui poteva disporre come voleva... Mi ha dato la sensazione della mentalità che "agisce muta", "agisce per agire". Una cosa terrificante! Poi sento che mi sente anche come "suo". Mi brama come "suo" ma il suo influsso è così prepotente e intenso che non ci si può resistere. Mi sentivo annichilito!

E io mi dico: "oh noooooooo" come cadendo in un tubo mi "so posseduto" ma ho solo questo sapere mentre "lui" continua ad avere tutto il resto di me ma non mi muove, mi lascia fermo pur sapendo io che potrebbe muovermi, mi fa sentire "sondato, analizzato, scandagliato" da lui, come se "mi avesse preso in prestito" per "verificare qualcosa" ma mi fa sentire anche come se pretendesse che io dovessi persino essergli grato per essere stato posseduto "ma senza essere mosso"! Una cosa che non accetta visceralmente di essere rifiutata e contraddetta: "è così e basta" sottilmente. Un odio sulla libertà: "è giusto così." mi s' inonda. "Solo macchina". Tutto questo senza mai dirmelo a voce, ma telepaticamente e io dico dentro me stesso: "Chi sei? Nemesi? Ti prego vattene via demone, vattene via, vattene via, vattene via" e dopo mi sveglio. Il sogno sarà durato qualcosa come 10 secondi!

Non ho capito perché l' ho chiamato così, potevo chiamarlo meglio Ade, Ares, Satana qualcosa di più oscuro e "immediato" e invece ho preso un concetto che ho trascurato tantissimo nei miei studi classici e che ho appena letto di sfuggita. In questo sogno invece è stato l' unico a emergere fra tutti gli altri..
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Re: Incubo terrificante: sensazione di possessione

Messaggioda World » 27/11/2019, 20:06

in questo forum ci sono molti maestri che ti possono indicare la via
comunque tu come tutti noi principianti hai un disguido di consapevolezza
ti consiglio di partire con una tecnica che sto praticando assieme alle meditazione

devi dire mentalmente voglio prendere le energia mie
alternare con sempre mentalmente voglio prendere le energie tue
e poi fai l'inverso con il restituire
voglio dare le energie mie
voglio dare le energie tue

ovviamente io sono ancora in fase di sperimentazione
non ho mai letto la soglia dell'energia di baston ma comunque ho disguidi di centratura
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Re: Incubo terrificante: sensazione di possessione

Messaggioda RobertoDM1 » 28/11/2019, 16:40

Grazie, farò come dici tu.
In questi due giorni la mia mente è un po' concentrata su questo sogno e mi capita di dirmi cose fuorvianti del tipo: " Quella cosa mi ha tolto tutto ---> anzi quasi tutto ---> però non mi ha tolto tutto ---> In fondo non è la cosa peggiore ---> Avrebbe potuto per esempio "torturarmi", ma non lo ha fatto ---> mi ha "solo invaso e preso". Vabbè dai, è capitato. Oppure "ci sono cose peggiori di lei", come se io fossi costretto a scegliere tra due mali uno minore e uno maggiore, mai tra un male e un bene, oppure mai in altri termini, come se mi costringesse a optare attraverso il concetto di "peggiore", come se il concetto di "migliore" non lo avesse proprio nel suo "ragionare", come se il "peggio" fosse ovunque e totale. Questa cosa di mostrarsi "meno male" non "più buona" è molto forte in quell' energia. Il "più buono" non c'è in "lui", c' è il "meno peggio".
Poi mi sono detto cose: "però in effetti è un "peggio" che va contro altri "peggio", non contro i "meglio". Oppure: "può proteggermi contro gli altri peggio". E poi qui mi sono sentito di rispondermi in tre negazioni: "no, io posso almeno scegliere 1) non ho bisogno della sua protezione 2) non c' è niente su cui proteggersi 3) mi proteggo da solo" 4) mi proteggo da me.
Mi sono reso conto però che tra le tre opzioni quella più adatta da dire a una cosa del genere è la 4: "mi proteggo da me" perché è la più affermativa delle ultime due e non è una negazione nelle prime due.
La 1 sottintende "la sua protezione no, però magari un' altra sì, e il concetto di bisogno non è negato in sé, ma solo quello di protezione e di "sua protezione", quindi si è nel bisogno, cioè in una situazione di auto-insufficienza interiore, quindi pur sempre nel desiderio di sentirmi "protetto". E quella cosa lì che ho sognato, è come se ci nuotasse su queste cose così sottili. La 1 non protegge bene da "lui".
2) è un' evasione perché in cuor mio so di essere limitato, distruttibile, "alterabile", posso essere condizionato, "sono comunque in relazione".
3) la protezione dipende dalla mia solitudine. Significa rispondergli che io sono autosufficiente, che la mia forza è nelle mie affermazioni, che "lui" non ha ma è nella "solitudine", dove invece si avvertono cose come la "non-pienezza". Questa risposta è una delle migliori ma non ancora abbastanza perché si è sempre in un canale incerto e debole dove si afferma sé stessi ma non si conoscono le affermazioni esterne di altri viventi. Che è un po' quello che trasmette lui: "impone sé stesso a sé stesso e assoggetta tutto ciò che è esterno a sé".
4) Mi proteggo da me, in me trovo la protezione di me stesso, ma senza "separarmi" dagli altri. La mia volontà è autosufficiente e la mia forza è nelle mie affermazioni, ma affermo anche che c' è un bene nelle relazioni che è potenziale e "adattabile" al mio bene. Oggi ho sognato per la prima volta una delle mie zie dandole un bacio sulla fronte e credo che questa immagine l' abbia sognata per la prima volta attraverso quest' opzione: la 4.

Quella cosa mi ha trasmesso di avere una mentalità che si regge su "pochi concetti", e li esprime come se fossero "tutti i concetti", senza sapere che non lo siano. Non sa nemmeno fino in fondo cosa c' entri legarne uno all' altro, tipo "eleganza" e "decadenza". Ma dove sono insieme questi due? è come se li vedesse "insieme" ovunque. Sembra una "forza stupida", "più limitata" dell' uomo in quanto a "conoscenze", ma molto intensa e concentrata su quel poco che "conosce".
Poi una cosa che mi è emersa dopo il sogno è che mi ha fatto sentire "maledetto", ma espresso lentamente in maniera scandita e netta: "ma.le.det.to" così. Una cosa che è legata molto a questo concetto, però in realtà mi è anche sembrato che lo "generasse" da sé come concetto, che fosse "lui stesso" a produrne l' essenza che poi venendo "prelevata" dalla mente umana verrebbe indicata con il concetto di "maledizione" e il suo significato. "Lui" non ha concetti e significati, ha un tipo di "vitalità" che viene poi identificata e filtrata nella mente umana attraverso concetti e significati. Ma la "vitalità" si sente anche per un uomo. Ha la "vitalità del maledire", non il significato di maledire.

Infine mi sono concentrato molto su questo concetto: "la conoscenza dell' essere è inferiore all' essere del conoscere. Il passaggio dall' ontologico all' ontico è impossibile attraverso la conoscenza, perché la conoscenza viene dopo l' essere e c' è essere senza conoscere. Ma l' essere del conoscere è solo una una delle parti di tutto l' Essere, perché ci sono esseri che non si conoscono. Anche l' ontico è una parte, l' ontologico una parte della parte.

Ora comunque sono più sereno ma sento di avere molta riflessività e di "sentirmi un po' staccato" da cose come la "televisione, computer, cellulare, libri ecc."
Ma mi passa.
Potresti dirmi come posso contattare uno dei "maestri"?
Grazie...
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Re: Incubo terrificante: sensazione di possessione

Messaggioda World » 28/11/2019, 17:59

RobertoDM1 ha scritto:Grazie, farò come dici tu.
In questi due giorni la mia mente è un po' concentrata su questo sogno e mi capita di dirmi cose fuorvianti del tipo: " Quella cosa mi ha tolto tutto ---> anzi quasi tutto ---> però non mi ha tolto tutto ---> In fondo non è la cosa peggiore ---> Avrebbe potuto per esempio "torturarmi", ma non lo ha fatto ---> mi ha "solo invaso e preso". Vabbè dai, è capitato. Oppure "ci sono cose peggiori di lei", come se io fossi costretto a scegliere tra due mali uno minore e uno maggiore, mai tra un male e un bene, oppure mai in altri termini, come se mi costringesse a optare attraverso il concetto di "peggiore", come se il concetto di "migliore" non lo avesse proprio nel suo "ragionare", come se il "peggio" fosse ovunque e totale. Questa cosa di mostrarsi "meno male" non "più buona" è molto forte in quell' energia. Il "più buono" non c'è in "lui", c' è il "meno peggio".
Poi mi sono detto cose: "però in effetti è un "peggio" che va contro altri "peggio", non contro i "meglio". Oppure: "può proteggermi contro gli altri peggio". E poi qui mi sono sentito di rispondermi in tre negazioni: "no, io posso almeno scegliere 1) non ho bisogno della sua protezione 2) non c' è niente su cui proteggersi 3) mi proteggo da solo" 4) mi proteggo da me.
Mi sono reso conto però che tra le tre opzioni quella più adatta da dire a una cosa del genere è la 4: "mi proteggo da me" perché è la più affermativa delle ultime due e non è una negazione nelle prime due.
La 1 sottintende "la sua protezione no, però magari un' altra sì, e il concetto di bisogno non è negato in sé, ma solo quello di protezione e di "sua protezione", quindi si è nel bisogno, cioè in una situazione di auto-insufficienza interiore, quindi pur sempre nel desiderio di sentirmi "protetto". E quella cosa lì che ho sognato, è come se ci nuotasse su queste cose così sottili. La 1 non protegge bene da "lui".
2) è un' evasione perché in cuor mio so di essere limitato, distruttibile, "alterabile", posso essere condizionato, "sono comunque in relazione".
3) la protezione dipende dalla mia solitudine. Significa rispondergli che io sono autosufficiente, che la mia forza è nelle mie affermazioni, che "lui" non ha ma è nella "solitudine", dove invece si avvertono cose come la "non-pienezza". Questa risposta è una delle migliori ma non ancora abbastanza perché si è sempre in un canale incerto e debole dove si afferma sé stessi ma non si conoscono le affermazioni esterne di altri viventi. Che è un po' quello che trasmette lui: "impone sé stesso a sé stesso e assoggetta tutto ciò che è esterno a sé".
4) Mi proteggo da me, in me trovo la protezione di me stesso, ma senza "separarmi" dagli altri. La mia volontà è autosufficiente e la mia forza è nelle mie affermazioni, ma affermo anche che c' è un bene nelle relazioni che è potenziale e "adattabile" al mio bene. Oggi ho sognato per la prima volta una delle mie zie dandole un bacio sulla fronte e credo che questa immagine l' abbia sognata per la prima volta attraverso quest' opzione: la 4.

Quella cosa mi ha trasmesso di avere una mentalità che si regge su "pochi concetti", e li esprime come se fossero "tutti i concetti", senza sapere che non lo siano. Non sa nemmeno fino in fondo cosa c' entri legarne uno all' altro, tipo "eleganza" e "decadenza". Ma dove sono insieme questi due? è come se li vedesse "insieme" ovunque. Sembra una "forza stupida", "più limitata" dell' uomo in quanto a "conoscenze", ma molto intensa e concentrata su quel poco che "conosce".
Poi una cosa che mi è emersa dopo il sogno è che mi ha fatto sentire "maledetto", ma espresso lentamente in maniera scandita e netta: "ma.le.det.to" così. Una cosa che è legata molto a questo concetto, però in realtà mi è anche sembrato che lo "generasse" da sé come concetto, che fosse "lui stesso" a produrne l' essenza che poi venendo "prelevata" dalla mente umana verrebbe indicata con il concetto di "maledizione" e il suo significato. "Lui" non ha concetti e significati, ha un tipo di "vitalità" che viene poi identificata e filtrata nella mente umana attraverso concetti e significati. Ma la "vitalità" si sente anche per un uomo. Ha la "vitalità del maledire", non il significato di maledire.

Infine mi sono concentrato molto su questo concetto: "la conoscenza dell' essere è inferiore all' essere del conoscere. Il passaggio dall' ontologico all' ontico è impossibile attraverso la conoscenza, perché la conoscenza viene dopo l' essere e c' è essere senza conoscere. Ma l' essere del conoscere è solo una una delle parti di tutto l' Essere, perché ci sono esseri che non si conoscono. Anche l' ontico è una parte, l' ontologico una parte della parte.

Ora comunque sono più sereno ma sento di avere molta riflessività e di "sentirmi un po' staccato" da cose come la "televisione, computer, cellulare, libri ecc."
Ma mi passa.
Potresti dirmi come posso contattare uno dei "maestri"?
Grazie...



ti posso dare un consiglio? Smettila di provare emozioni negative, le emozioni negative inquinano il tuo organismo
cerca di essere imparziale
ti mando un topic viewtopic.php?f=7&t=11197
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Re: Incubo terrificante: sensazione di possessione

Messaggioda RobertoDM1 » 28/11/2019, 18:18

Però io non voglio provare emozioni negative. Ma è veramente difficile non provarle se si viene a sapere che i miliardi nel mondo vengono usati per finanziare divisioni ideologiche, per gettare ignoranza, pregiudizi, incomprensioni, svilendo i legami, riempiendo la mente di tutti con concetti che non servono alla propria spontaneità, né alla propria intimità, dannosi alle proprie potenzialità e possibilità, alterando anche la propria naturalezza, cose come virilità e femminilità.
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Re: Incubo terrificante: sensazione di possessione

Messaggioda IlBagatto » 28/11/2019, 20:47

Ciao Roberto, ci vuole un pensatore profondo in questa comunità, benvenuto! Come dici tu è bello avere un luogo in cui condividere questo aspetto così importante e profondo, che spesso trova poco spazio nelle conversazioni quotidiane.

Mi sento cupo e un po' depresso perché certi sogni m' instillano come l' idea che io non mi riesca a conoscere fino in fondo, non capisco qual è il mio ruolo nel mondo, le mie possibilità e cosa posso fare di buono e a volte credo che sia necessario arrivare fino al sacrificio di me pur di stimolare nella coscienza dell' uomo un senso di unità relazionale più forte.. Il modo in cui mi percepisco e percepisco la realtà è da sempre conflittuale, insomma, non riesco a togliermi dalla testa la necessità di dover essere un eroe che cambi tutto da solo...

Nessun uomo, credo, si conosce fino in fondo. Forse un Buddha o un Cristo, ma chi può dire d'averne incontrati? Ognuno di noi cambia in continuazione. Siamo esseri dinamici, cresciamo, siamo in movimento... Puoi conoscerti un momento, ma quello dopo hai bisogno di conoscerti di nuovo, di rinnovare qualcosa. Sapere di non sapere è la forza che c'invita alla ricerca e alla scoperta. I sogni possono avere un ruolo importante in questo processo perché rivelano quali energie animano la nostra psiche e ci portano in luoghi cui la mente razionale non ha accesso diretto.

Ero sul letto sdraiato e stavo leggendo un libro con le pagine completamente bianche e io con il mio pensiero scrivevo delle parole su questo libro, cioé pensando queste parole, poi le facevo comparire sulle pagine. Mi sono detto questa frase: "c' é una dimensione che é profonda vuotezza e c' é una dimensione che é profonda pienezza".

Una perla. Per me significa molto e forse per te è qualcosa da esplorare. Leggendo il tuo incubo mi viene in mente che quello che hai sperimentato potrebbe essere legato a questa "profonda vuotezza", che tutti in un modo o nell'altro ci portiamo dentro (i Buddhisti parlano di 'vacuità', emptiness, come la natura fondamentale dell'esistenza). La presenza che descrivi è muta e gelida, due qualità legate alla vuotezza (o allo Yin dei Taoisti). Allo stesso tempo ti rende paralizzato e sottomesso, incarnando la passività stessa, la completa mancanza di azione e di libertà. Tutti noi ci portiamo dentro delle parti automatiche, istintuali, al di fuori del nostro controllo cosciente. Una macchina biologica, se vuoi, come l'entità stessa suggerisce. E questa è l'estrema vuotezza... Ma c'è anche il suo completamento, l'estrema pienezza. Forse questi sono opposti da conciliare in te.

Non ho capito perché l' ho chiamato così, potevo chiamarlo meglio Ade, Ares, Satana qualcosa di più oscuro e "immediato" e invece ho preso un concetto che ho trascurato tantissimo nei miei studi classici e che ho appena letto di sfuggita. In questo sogno invece è stato l' unico a emergere fra tutti gli altri..

Secondo Jung, le immagini terrificanti degli incubi vengono da parti della nostra psiche che non sono completamente riconosciute o accettate dal nostro io durante la veglia, e si presentano nei sogni per attrarre la nostra attenzione. Nemesi era la dea greca che puniva le ingiustizie. La parola viene da 'nemo', distribuisco: Nemesi è colei che dispensa giustizia. Ma in senso lato anche l'opposto, il nemico acerrimo come in 'la mia nemesi'. Forse questa presenza terrificante rappresenta l'impotenza e l'alienazione di fronte all'impossibilità di avere un impatto profondo: è l'esatto opposto del tuo desiderio 'solare' di agire, di cambiare le cose, di lottare contro l'ingiustizia del mondo; in un certo senso, la sua Nemesi! Non una figura maligna o cattiva, ma semplicemente il complemento di un'energia solare, piena, attiva e calda. Che tu, ricorda sempre, hai in te. Altrimenti non potresti conoscerne l'opposto (e non avresti alcun motivo per sognarlo!).

Ti lascio con questa storia che Charlie Morley racconta a proposito degli incubi... Si trovava in un ritiro spirituale buddhista e durante la colazione chiese al suo vicino: "Hai dormito bene?" e lui gli rispose: "Si grazie, ho passato una notte splendida, ho fatto un sacco di incubi!!!". La morale della favola, spiega, è che gli incubi sono un tipo di sogno estremamente utile perché ci collegano con parti di noi che non siamo in grado di vedere/accettare da svegli, offrendoci la possibilità di sciogliere i noti che portano alla luce.

P.S.: Le emozioni negative sono una costante dell'essere umani. Tutti quanti, chi più chi meno, ce le portiamo dentro, e reprimerle può fare più danno che altro. Trovo che prendere coscienza ed integrare qualsiasi tipo di emozione sia più importante di cercare di cambiare le cose ed imporre la propria idea di come uno pensa di dover essere...
Dovetti abbandonare l’idea della superiorità dell’ego.
Compresi che ogni sentiero che avevo seguito, ogni singolo passo,
mi riportava verso un unico punto – il centro.
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Re: Incubo terrificante: sensazione di possessione

Messaggioda dixit » 28/11/2019, 20:57

Dunque,
prima una domanda: "agire per agire" è un termine che ti è venuto così, o l'hai colto da qualche parte?

Allora...
quando siamo addormentati... se non si è esercitato il controllo tramite tecniche apposite, appunto il controllo non l'abbiamo! Quindi di fatto siamo in balia di tutte le correnti di attenzione che ci trascinano per ogni dove. I sogni sono caotici perché la percezione fluttua senza meta e l'attenzione la segue. Non c'è il mondo fisico, fisso, con le sue sollecitazioni precise. E' tutto lasciato in balia di noi stessi.
Quindi ci può capitare di sognare qualcosa di bello, o qualcosa di brutto e le possibilità sono infinite. Non me la sento di fare un'interpretazione dei contenuti del tuo sogno, non so nemmeno se abbia senso provarci. Ti dico invece che puoi imparare a controllare i sogni, controllando il loro stato dinamico, cioè non lasciando che se ne vadano per conto loro, controllando sempre la tua attenzione. Cosa stai facendo? Cosa stai guardando? Cosa stai pensando? Nei sogni riesci a concentrarti bene su un dettaglio, o più dettagli e tenere l'attenzione su di essi per un tempo indefinito?
Di solito non ci riesce nessuno, perché nessuno si esercita. Preferiamo tutti volare, giocare, controllare le cose un po' come capita. Ma così non avremo mai il vero controllo e continueremo a fare sogni lucidi solo quando capita e in balia di qualsiasi pulsione e sentimento proveremo. Paure, gioie, dolori. Fate un po' voi. Controlliamo noi stessi con molta difficoltà quando siamo svegli, figuriamo quando dormiamo, che non abbiamo alcun capo saldo a cui aggrapparci! Più che volare, nei sogni precipitiamo e rimbalziamo qua e là!
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Re: Incubo terrificante: sensazione di possessione

Messaggioda RobertoDM1 » 28/11/2019, 23:07

Ringrazio per le belle e importanti risposte.
Non me la sento di aggiungere altro, credo che sia stato detto già tutto quello che c' è d' importante. Secondo me ci sono alcuni miei moti interiori che dipendono da una suggestione, come per esempio quello della "maledizione", ma possono essercene altri... Sicuramente sono arrabbiato dal modo in cui vengono mosse la politica, la società, l' economia e l' antropologia e una parte del mio "subconscio" (non so i termini precisi) va a ripiegare, senza che io lo voglia davvero, sul concetto di "nemesi", "giustizia compensatrice" pur di mettersi in pace con il mondo e con l' uomo. Ma è un tentativo sbagliato, un disguido appunto che nel mio profondo però rigetto, pur sentendolo come una tentazione. Sicuramente devo tornare a leggere qualcosa di più solare e positivo, qualcosa di meno intellettualistico e tecnico ma devo anche dedicarmi di più alle persone. Grazie :)
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Re: Incubo terrificante: sensazione di possessione

Messaggioda World » 29/11/2019, 15:25

RobertoDM1 ha scritto:Ringrazio per le belle e importanti risposte.
Non me la sento di aggiungere altro, credo che sia stato detto già tutto quello che c' è d' importante. Secondo me ci sono alcuni miei moti interiori che dipendono da una suggestione, come per esempio quello della "maledizione", ma possono essercene altri... Sicuramente sono arrabbiato dal modo in cui vengono mosse la politica, la società, l' economia e l' antropologia e una parte del mio "subconscio" (non so i termini precisi) va a ripiegare, senza che io lo voglia davvero, sul concetto di "nemesi", "giustizia compensatrice" pur di mettersi in pace con il mondo e con l' uomo. Ma è un tentativo sbagliato, un disguido appunto che nel mio profondo però rigetto, pur sentendolo come una tentazione. Sicuramente devo tornare a leggere qualcosa di più solare e positivo, qualcosa di meno intellettualistico e tecnico ma devo anche dedicarmi di più alle persone. Grazie :)



devi usare l'area della volontà per selezionare un ricordo
gli occhi per vederlo
e il respiro per spazzarlo
così si fa la ricapitolazione secondo marco baston

io così sto facendo
inizio prima a scegliere i ricordi dove i miei genitori stanno bene perchè il fatto che lavorano molto mi fa stare triste e abbattuto
quindi nella ricapitolazione anche se non vuoi usare la lista almeno parti dalle cose essenziali
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Re: Incubo terrificante: sensazione di possessione

Messaggioda World » 29/11/2019, 15:25

RobertoDM1 ha scritto:Ringrazio per le belle e importanti risposte.
Non me la sento di aggiungere altro, credo che sia stato detto già tutto quello che c' è d' importante. Secondo me ci sono alcuni miei moti interiori che dipendono da una suggestione, come per esempio quello della "maledizione", ma possono essercene altri... Sicuramente sono arrabbiato dal modo in cui vengono mosse la politica, la società, l' economia e l' antropologia e una parte del mio "subconscio" (non so i termini precisi) va a ripiegare, senza che io lo voglia davvero, sul concetto di "nemesi", "giustizia compensatrice" pur di mettersi in pace con il mondo e con l' uomo. Ma è un tentativo sbagliato, un disguido appunto che nel mio profondo però rigetto, pur sentendolo come una tentazione. Sicuramente devo tornare a leggere qualcosa di più solare e positivo, qualcosa di meno intellettualistico e tecnico ma devo anche dedicarmi di più alle persone. Grazie :)



devi usare l'area della volontà per selezionare un ricordo
la volontà è la zona che si estende dall'ombelico a tutto il corpo tramite filamenti di energia sono sensazioni (volendo ti puoi aiutare anche con dei movimenti o dei massaggi sul tuo corpo per aiutare la volontà a lasciare il ricordo
gli occhi per vedere il ricordo
e infine il respiro spazzante appunto per spazzarlo
così si fa la ricapitolazione secondo marco baston

io così sto facendo
inizio prima a scegliere i ricordi dove i miei genitori stanno bene perchè il fatto che lavorano molto mi fa stare triste e abbattuto
quindi nella ricapitolazione anche se non vuoi usare la lista, come sempre secondo baston non è necessaria all'inizio, almeno parti dalle cose essenziali


P.S. in alternativa puoi usare l'eft che è una ricapitolazione breve e facile è un adattamento
si tratta di picchiettarsi sui punti dell'agopuntura
vai su youtube trovi tanti corsi sull'eft e sono gratuiti
o picchiettarsi oppure sempre su quei punti massaggiarsi semplicemente
bisogna come dice basto stimolare l'area dei ricordi
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