E' così, esatto! Tutti gli stimoli inviati dai nervi sensitivi raggiungono il talamo e poi questo li smista, mandandoli ognuno all'area di riferimento, secondo il principio delle vie marcate: lui non è in grado di leggerli, almeno fino a un certo punto, ma se un segnale arriva dal nervo olfattivo sa che dovrà spedirlo alla corteccia olfattiva, etc.
Questo spiega alcune cose:
1 la sinestesia: il talamo invia il segnale ad un'area sbagliata, per errore o perché l'intensità del segnale è tale da coinvolgere anche recettori progettati per altri tipi di sensazioni (e in questo secondo caso l'errore non è del talamo ma dei recettori sensitivi stessi).
2 la selettività sensoriale mentre si dorme: c'è il famoso esempio da libro di biologia della neomamma col bambino piccolo, che non si sveglia con le cannonate ma si sveglia immediatamente al primo vagito del bambino: il talamo coglie tutte le informazioni sensoriali mentre si dorme, poi le confronta con altre parti per un giudizio sommario di queste e se da tale giudizio emerge che sono informazioni importanti, allora le invia alle cortecce relative, dove le informazioni vengono elaborate in sensazioni, quindi le "sentiamo" e ci svegliamo (in questo caso il talamo oltre a fare questo procede anche ad attivare le arre che gestiscono il risveglio), mentre se sono giudicate routinarie e non importanti (ad esempio nel caso citato la neomamma abita vicino alla ferrovia ma il passaggio dei treni non la sveglia) allora le trattiene: non giungono alla corteccia, non vengono elaborate, quindi il sonno può procedere tranquillamente.
3 infine, sempre a proposito del sonno, l'assenza di elaborazione sensoriale stessa già trattata al punto precedente, ovviamente in funzione del sonno stesso.
Il meccanismo è squisitamente evolutivo, perché permette di mantenere una "sentinella" sempre pronta ad avvertirci dei pericoli anche quando dormiamo, sentinella che però eviterà di disturbarci nel caso in cui non ci sono pericoli ma solo stimoli "neutri". Quindi protegge da un lato la sopravvivenza dell'individuo e dall'altro il suo sonno.
Però puoi parlare pure di" disconnessione degli organi di senso", se vuoi, tanto anche se non stiamo a sviscerare la cosa fisiologicamente si capisce che cosa intendi;
anzi:
se proprio vuoi fare una via di mezzo, in maniera di essere non impreciso ma anche sintetico, puoi sempre parlare di disconnessione, sì, ma dalle percezioni sensoriali, invece che dagli organi di senso.
In questo modo, se ci pensi, gli organi di senso in sé funzionano e quello da cui ci sconnettiamo temporaneamente è solo la percezione della loro attività
fcm19 ha scritto:Stanotte ho avuto due esperienze significative con la wild: la prima, un caso di ipnagogica vividissima, l'ho già raccontata nel topic di Searig intitolato "questa ve la devo raccontare", mentre la seconda, che riguarda le vibrazioni, è la seguente:
Faccio la wild subito dopo un risveglio: posizione supina, rilassamento e respirazione. Dopo un po' arrivano le famigerate vibrazioni. Fatto molto strano è che durante questo fenomeno
sentivo i denti battere tra di loro, come quando fa freddo,
in sintonia con le vibrazioni.
Qui le possibilità sono due:
1) queste vibrazioni sono una manifestazione fisica e non puramente "onirica" come ho sempre pensato, cioè il corpo vibra davvero mentre si addormenta.
2) visto che ero a cavallo tra la veglia e il sonno, la sensazione di battere i denti era magari un'allucinazione.
Dopo qualche istante tutto termina e mi ritrovo sveglio. Comunque mi chiedo come mai da un mese a questa parte non riesco più ad andare oltre la transizione perché tutto svanisce
...il mistero si infittisce...
Avete qualche idea?
Ma, non saprei se la vibrazione sia fisica, quando una persona si addormenta, vista da fuori, non trema... Sono più propenso per il post precedente in cui la attribuivi ad un'allucinazione, correlandola anche all'assenza di sensazioni tattili e propriocettive... Forse il battere dei denti non è molto indicativo... Quando poi ti sei svegliato avevi freddo realmente?