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Dragonslayer - l'eterna incompiuta

Messaggioda Saladriel » 24/09/2022, 19:25

Pesanti gocce d'acqua cadevano dal cielo come se non dovesse esserci un domani… di tanto in tanto un fulmine squarciava l'oscurità, come un artiglio di luce rapido e fatale… a seguirlo l'immancabile, roboante tuono.
Amnaron l'ammazzadraghi si fermò per un istante a contemplare la sua preda: un grosso drago blu, un maschio a giudicare dai riflessi Indaco delle sue scaglie. Il corpo doveva misurare una trentina di metri almeno… era uno dei draghi più grossi che avesse mai visto, e cacciato…



Improvvisamente la mano fermò il suo movimento, e la penna smise di tracciare i neri caratteri sulla carta, lo scrittore emise un profondo respiro… sperava di esserci, questa volta… ma evidentemente si sbagliava.
“No… questa volta ci sono!” riuscì per un attimo a modellare il suo pensiero in qualcosa di propositivo “Ricorda quello che ti ha insegnato il monaco, sei tu a scrivere, ma le parole non sono tue… rilassati...”
Prese un paio di respiri profondi, si concentrò sul rumore della pioggia battente, sull'alone di silenzio che seguiva il fragore del tuono… ci volle qualche istante, ma alla fine la mente si placò.
Un nuovo flusso di parole ed immagini si fece strada in lui e la mano riprese a muoversi sul foglio

Il mio nome è Saladriel Amrael, e quelle che state leggendo non sono parole mie… bensì il volere dettato da Verena, la Dea che servo… sono anni che le sento ribollire nel mio animo ma mai sono stato in grado di esprimerle a dovere. Ora si è aggiunto un senso di urgenza tale per cui non posso più esimermi dal metterle nero su bianco.
Non è nelle mie facoltà comprendere il significato di ciò che letteralmente mi viene dettato nel cuore, ma so che è necessario farlo.
Prego Sigmar di aver appreso al meglio gli insegnamenti del Monaco e di essere uno scriba degno delle Forze Celesti che mi hanno scelto per questo compito.


Un'altra pausa nel flusso di parole ed immagini… per un attimo ebbe paura di aver nuovamente chiuso il canale con Verena, ma la sua mente era ancora silenziosa, poteva osservare la paura in maniera distaccata mentre questa si rannicchiava dentro di lui.
La pioggia continuava a cadere copiosa, Saladriel la trovava rilassante, lo aiutava a sgomberare la mente.
“Evidentemente l'Ispirazione di Verena arriva a tratti” si disse… “non rimane che attendere”.

Si sedette comodo, com'era che gli aveva insegnato Wang Zing? Ah sì… “Ascolta tuo lespilo… pelcepisci sensazioni che plova tue nalici mentle alia entla ed esce da tuo colpo… pelcepisciti lespilale”
Sorrise, la parlata buffa del Monaco delle terre dell'Est creava un netto contrasto con la sua innata saggezza… si ascoltò respirare, dapprima ad occhi chiusi, poi quando la mente fu sgombra li riaprì ed osservò la stanza nella quale era seduto:
si trattava di una modesta costruzione in legno, illuminata e riscaldata da un piccolo fuoco acceso al centro e contenuto da un cerchio di pietre, la luce delle fiamme danzanti disegnava ombre e riflessi rossastri in movimento, mentre il fumo si dirigeva verso l'apertura di sfogo nel soffitto.
Lungo la parete destra giaceva addormentata da ormai un'ora Marlene Schonn, la sua compagna. Gli occhi di Saladriel indugiarono per qualche istante sul suo viso lentigginoso circondato da una folta chioma di capelli ramati e ricci, le sue curve rotonde a malapena nascoste dalla coperta, le palpebre abbassate nascondevano il colore smeraldino dei suoi occhi.
“Quanto sei bella” il pensiero gli attraversò la mente e lui lo lasciò andare, osservandolo… era fortunato, si sentiva fortunato ad averla come compagna, una Druida come poche se n'erano conosciute nella storia, degna erede degli insegnamenti di Amnaron, una delle poche persone mai state in grado di portare il suo sacro bastone. Continuò ad osservarla, ascoltando nel contempo le belle emozioni che ciò gli provocava.
“Quando sei tulbato, la paula ti fa visita o temi che la tua connessione con Velena si osculi, concentlati su qualcosa di bello… la bellezza della natula è uno stlumento di lisveglio molto potente, amico mio” Gli insegnamenti di Wang erano semplici quanto diretti ed efficaci.
Spostò di poco lo sguardo, fermandolo nuovamente sulla staffa appoggiata alla parete, il Bastone di Amnaron… la sua natura semplice e allo stesso tempo potente non smetteva mai di affascinarlo, sembrava l'unione dell'estro artistico di un Elfo e di un Umano che tentassero di rappresentare lo stesso sogno mandato loro da Madre Natura. Il corpo della staffa era fatto da spesse fibre fatte di legno dell'Albero Sacro che si trovava al centro del regno degli Elfi dei Boschi intrecciate con altre composte di Rame e di Argento, lunghe quanto da terra alla spalla di un uomo adulto. L'intreccio dei tre materiali gli ricordava l'immagine di serpenti in lotta.
Il legno dell'Albero Sacro aveva la caratteristica di rimanere in vita, anche se usato per modellare armi, case o attrezzi… e quello del bastone non faceva differenza: le fibre avevano tutto l'aspetto di rami vivi. Le parti in rame e argento d’altro canto erano palesemente incantate dalle incisioni di parole di potere e di preghiere alla Dea Madre che le ricoprivano in buona parte, nonostante questo i due metalli erano parzialmente ossidati, conferendo alla staffa un aspetto antico.
Alla base ogni fibra terminava in una radice appuntita, aveva visto più volte Marlene usare quelle punte in battaglia con la stessa efficacia di una Lancia da fanteria oppure conficcarle nel terreno affinché il bastone le trasmettesse il potere della Terra per alimentare i suoi sortilegi. All'altra estremità l'intreccio si apriva come a formare una mano nella quale era incastonata una grossa gemma di ambra, ora spezzata. Non riusciva a smettere di pensare che gli ricordava un'uovo dischiuso […]
"E' vero che il Templare è forte e coraggioso perchè combatte i Demoni del Caos e degli Inferi.
Ma ricorda che il Bardo non è da meno, perchè combatte i demoni del Cuore"

I sogni sono il sussurro di un bambino che non sa ancora mentire

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