NeuroEngineer ha scritto:Questa notte ho avuto una esperienza, come dire, complessa da comprendere e metabolizzare...Non è stato né un SL, né un sogno/incubo normale, né un'allucinazione, né OBE, né una paralisi standard o altro che io conosca.
Ad alcuni di voi è capitato? Cosa ne pensate? Mi piacerebbe ragionarci insieme.
Vado a dormire, faccio un sogno normale (non lucido) e mi sveglio. Di solito mi riaddormento subito, ma questa volta stavo morendo davvero di sete. Prendo l'acqua dal comodino come al solito ma noto che è finita. Non voglio alzarmi per andare in cucina a prenderne un'altra e spero di riaddormentarmi; ero troppo stanco. Sono 3:45, sono passati 20 minuti dal risveglio e ancora nulla. Mi stavano frullando troppi pensieri in testa e decido di alzarmi a riempire queste benedetta bottiglia. Succede molto raramente che interrompo la fase di sonno.
Vado in cucina, riempio l'acqua e torno a letto. Soddisfatto di essermi finalmente idratato, decido di provare una "WILD" (sempre la solita tecnica dell'immaginare le percezioni).
Non accade nulla. Lascio perdere e mi abbandono alla stanchezza. Forse e sottolineo forse mi sono addormentato, vedremo dopo il perché.
Cambia ambientazione: mi ritrovo in salone, sempre nel buio della notte (con qualche luce artificiale che passa dalla finestra), a guardare la TV. C'è Netflix acceso, io ho il telecomando in mano.
Da quello che sembrava stavo visitando la Home in cerca di un film da guardare. Ma...aspetta! Perché sono qui?
Rimango paralizzato dalla sensazione di estraneità. Ero completamente lucido, memoria sin da subito attiva e mi sentivo in tutto e per tutto (coscienza, ambiente uguale al salone reale, percezioni, ecc) come nella realtà.
Ricordo che fino a poco fa stavo a letto e che mi ero alzato solo per andare in cucina. Mi venne da sussurrare un WTF.
Ancora fermo, iniziai a ragionare riacquisendo un pò di calma e controllo. Inizio a ipotizzare tre scenari:
1) Sono in un SL o sogno iper-vivido come già successo in passato (viewtopic.php?f=11&t=12923). No, questa volta era diverso. Dovevo essere a casa mia, a quell'orario e lì effettivamente mi trovavo. In più il troppo realismo era un ostacolo troppo grande da superare, faticavo a credere che fosse illusorio anche se sapevo che sarebbe potuto accadere.
2) Una volta andato in cucina, mi sono fermato sul divano invece di andare a letto perché stanco fisicamente, lì mi sono addormentato ed ho sognato di andare a letto. Poi mi sono svegliato ed eccomi qui. Mmmhh...no. Neanche questa. Ero sicuro che ero nella realtà quando ero andato a letto e non ricordavo di essere passato dal divano.
3) Sono sonnambulo. Mi sono addormentato dopo il tentativo fallito della WILD, ho camminato inconsciamente fino a qui e poi mi sono svegliato. Sul telecomando della tv è presente proprio un pulsante per accendere Netflix, quindi magari lo avevo preso in mano e per sbaglio ho premuto quel pulsante. Mi sembra la strada più plausibile.
A questo punto, decido di alzarmi e tornarmene a letto. Avrei ragionato su questo sonnambulismo mai sperimentato prima il giorno dopo.
Provo a muovere le dita verso il pulsante di spegnimento del telecomando, ma...non ci riesco!
Sono bloccato. Provo a lasciare il telecomando dalla mano destra, ma nulla. Ero una statua umana.
Spaventato provo ad alzarmi, ma non ci riesco. Ho pensato che fosse una paralisi del sonno sul divano o che ero troppo stanco...aspetto un pò e ritento, ma nulla.
Poi, letteralmente in un batter d'occhi, mi si annebbia la vista e mi ritrovo catapultato (proprio buttato giù come se prima fossi sospeso a mezz'aria) sul letto.
Ahem...ancora, WTF?
Ancora più confuso di prima. Neanche il tempo di capire se quella fosse la realtà che mi ritrovo, dopo uno sbattere di palpebre durato forse mezzo secondo mi trovo seduto sulla sedia di lavoro. Di notte, senza nessun collega presente.
Stavo sognando? Mi sono addormentato a lavoro? Provo stranito ad alzarmi ma anche qui ho una paralisi. Aspetto un eventuale teletrasporto che non arrivò.
Provo a svegliarmi ma non ci riesco. Allora provo ad alzarmi: nulla. Ero ancora paralizzato. Decido di averne abbastanza, dovevo chiamare aiuto: provo a contrarre tutti i muscoli del corpo (che sento davvero contrarre, ripeto, tutte le sensazioni erano reali, anche l'aria che respiravo e la sedia su cui ero seduto) e con uno sforzo fisico mai avuto in vita mia prima d'ora mi muovo per la prima volta.
Riesco a fare un singolo passo ma poi crollo nuovamente in ginocchio a terra. Era come se la gravità fosse diventata il triplo del normale e il mio corpo stava divenendo marmo.
L'unica via era provare a gattonare verso l'uscita. Pensai: "Ma guarda in che situazione sono, se mi vede qualcuno...Ho bisogno seriamente di andare in ospedale".
Ho pensato di dirigermi verso la segreteria, dove ci dovrebbe essere il portinaio notturno.
Altro sforzo, la tredicesima fatica di Ercole, mi muovo gattonando/strisciando verso la porta.
La stanza dove mi trovavo (dove lavoro di solito) era uguale a quella reale e nonostante fosse al buio qualcosa vedevo, sempre grazie alle luci notturne esterne.
Al di là della porta, invece, c'era il nero assoluto, forse perché una parte interna dell'edificio senza finestre (c'è un corridoio lì).
Poi faccio uno sforzo muscolare così grande che riesco ad alzarmi in piedi: senza pensarci, ne approfitto del momento di vantaggio e oltrepasso la porta correndo (anche se in modo strano perché faticavo ancora).
Una volta che mi ritrovai nel buio del corridoio, poco dopo la soglia della porta, mi ritrovai a cadere per circa 2 secondi verso il basso.
Ho pensato alle scale: no...non erano lì e tra l'altro ora che sto cadendo c'è il nulla.
Poi vedo dopo poco la luce: sto cadendo dal SOFFITTO di camera mia, esattamente sopra il letto. Cado sul letto e per prepararmi all'impatto chiudo gli occhi: l'impatto non avvenne.
Li riapro e mi ritrovo sotto le coperte del letto.
Puntualizzo che il grado di realismo è uguale in tutti i momenti che sto narrando e pari alla veglia.
E' finita? Penso. Provo a muovermi ma sono in paralisi del sonno. Forse questa era una paralisi vera, forse ero nel mio letto reale.
Sento le palpebre chiudersi e sforzo gli occhi a rimanere aperti: eh no! Fino a fine paralisi io rimango con gli occhi ben aperti adesso!
Lotto con le mie stesse palpebre per circa 1 minuto ma poi vincono loro. UN SECONDO, un FOT*UTO SECONDO di chiusura di palpebre: le riapro immediatamente e...mi ritrovo seduto sulla mia scrivania, nella stanza del lavoro di prima, ma questa volta con i colleghi. Era mattina.
Volevo chiedere aiuto a uno di loro, ma non riesco a muovere la bocca. Era serrata. Allora mi appoggio sulle spalle di un amico-collega lì presente e cerco di alzarmi dalla scrivania.
Ci riesco. Ascolto le loro conversazioni ma capisco che non hanno senso: troppo banali e nessuno presta attenzione alla mia condizione attuale. Stavo mezzo penzolante a lottare con la gravità, appoggiato alle spalle del mio amico. "Ok, sai che ti dico?" Pensai. Approfittiamone, questo sarà un SL strano.
Infatti riesco a comandare con l'immaginazione il comportamento dei colleghi/colleghe, ormai PO, come delle marionette.
Riuscivo a controllare loro ma non il mio corpo, la vista a volte mi si annebbiava e a volte tornava normale e il corpo ancora paralizzato.
Non potendo fare altro, mi metto a giocare con i miei poteri da onironauta di controllo PO: mi stava dando sollievo, almeno ora sapevo di non essere nella realtà nonostante quella situazione fosse iper-vivida.
Poi, ad un tratto, la vista si oscurò così tanto che dovetti accasciarmi sul pavimento. Mi risvegliai nel letto, preso dallo spavento risbattei le palpebre e, indovinate un pò...via, teletrasporto immediato!
Mi ritrovo nel corridoio di casa mia. Ora sentivo il corpo e la mente star in un certo senso "morendo". Avevo paura di svegliarmi nella realtà e ritrovandomi in stato vegetativo.
Sentivo il corpo pietrificarsi dal basso verso l'alto. Urlai e questa volta riuscivo a parlare.
Dopo l'urlo mi risvegliai ancora nel letto, provai a muovermi ma ancora ero paralizzato. Nessuno sforzo riusciva a cambiare la situazione fisica. Risbattei velocemente le palpebre per necessità (automatica) ed eccomi ncora nel corridoio dove ero prima. Da qui inizia un alternarsi rapidissimo di: letto/corridoio/letto/corridioio...Alla fine mi ritrovo nel corridoio e non riesco più a tornare indietro al letto.
Ero intrappolato lì. Mi muovo verso il salone disperato, le gambe si stavano ormai trascinando da sole: stavano diventando pietra fluida, paralizzate ma quasi sciolte a terra.
Poi, arrivato alla porta del salone, noto che quello non è il MIO salone: è simile a quello reale, ma questa volta era diverso (sempre di notte).
C'era, tanto per cominciare, una televisione a tubo catodico (https://tech.meteoweek.com/wp-content/u ... ll-min.jpg).
Ho trovato questa immagine su internet che rende l'idea non solo della TV ma anche del suo "comportamento": su di essa c'era il tipico "fruscio di pixel" neri e bianchi, che facevano anche rumore.
Mi avvicino ad essa, ormai metà corpo (fino al petto) era diventato gelatina pietrificata e mi trovavo alto la metà.
Guardo nel display e noto la mia immagine riflessa: ero io, uguale al me stesso. Poggio la mano su quel monitor a pixel neri e bianchi, il rumore del "fruscio" dava solo che malinconia nel silenzio della notte.
Ora ero terrorizzato, mi sentivo morire psico-fisicamente. Urlo la parola che uso nei SL per fare qualunque cosa (estratto: Urlandola, funge da "formula magica" per far succedere qualunque cosa io voglia: cambiare luogo, fermare il tempo, far comparire oggetti anche di dimensioni titaniche, far comparire persone, andare idealmente nel passato e nel futuro, cambiare aspetto e acquisire superpoteri, ecc. Diciamo che funge da catalizzatore per quelle abilità onironautiche a volte difficili da controllare.). Non la uso mai nella realtà o quando la realtà illusoria in cui mi trovo sembra reale. Ora feci un'eccezione.
Urlai a squarciagola quella parola, sperando che potesse aiutarmi. Nulla.
La mano scivolò giù dal monitor abbattuta. Stavo iniziando a piangere, sussurrai ancora una volta la parola (che non nominerò perché è la regola) e mi ritrovai finalmente nel letto. Ero stanco, non volevo neanche pensare se quella era la realtà o meno. Mi abbandonai a me stesso. Dopo una paralisi durata ANCORA 1 minuto e mezzo, ormai tendente alla "depressione terrificante", mi girai senza volerlo dall'altra parte.
Mi ci volle qualche secondo per rendermi conto dell'eccezionalità di quello che avevo appena fatto: SONO LIBERO!
Da lì mi alzai e quella era la realtà. Ero felice.
Oh, rimane la realtà a meno che io, adesso che sto scrivendo in questo momento, non sbatta le palpebre e mi ritrovi teletrasportato in qualche altro lu...........................Errore..........( )
EDIT: Inizio a pensare, dopo tutte le ormai frequenti esperienze oniriche e simili che faccio, che dentro l'acqua che prendo ci sia qualche sostanza davvero strana
Non so...a me sembra una obe con basso livello di consapevolezza. Mi pare di aver avuto esperienze simili e la caratteristica era proprio che c'era un rapporto inversamente proporzionale fra livello di lucidità e realismo dell'ambiente: più sembra tutto reale più la consapevolezza vacilla e viene messa a rischio dalla 'realtà del sogno'...