22 Agosto
Venezia. Strade deserte. Ammiro l'architettura splendida, i colori brillanti, il riflesso del sole sull'acqua dei canali. Da una piccola calle arrivo al molo, è affollato, un musicista di strada suona una melodia orientale con un piccolo flauto. Ha un carretto con degli strumenti musicali. Sento la voglia di unirmi a lui e vedo uno strumento a corde nel carretto. Prima che possa raggiungerlo, una mia amica d'infanzia, E, esce dalla calle ed inizia a suonare con un flauto dolce di legno. Sono contento di vederla perché non ho avuto contatti con lei per molto tempo. Voglio farle una sorpresa iniziando a suonare con loro, raggiungo il carretto e prendo lo strumento, ma mi rendo conto che è solo un pezzo di legno.
Senza nessun motivo apparente, sento di essere in un sogno. E so che posso trasformare il legno in uno strumento musicale. Gli passo sopra la mano ed ecco che mi ritrovo a stringere un Baglama Turco. Il sogno sembra estremamente stabile e sento che durerà a lungo. Io ed E ci sediamo sulla sabbia ed iniziamo a suonare una canzone popolare. Arpeggio su un Re minore e un La con un plettro improvvisato, accompagnando E che canta. Mi sorprendo della stabilità dell'ambiente onirico - nessun segno che possa dissolversi o tremolare. Un turista grassoccio seduto sulla sabbia inizia a cantare con noi. Alla fine della canzone, abbraccio E e mi rivolgo al personaggio onirico.
"Chi sei?" gli chiedo. Non ricordo perfettamente la sua risposta, niente di particolarmente interessante. "Te lo chiedo perché in questo momento ci troviamo in un mio sogno". Risposta vaga, non sembra aver capito la domanda. Faccio un'osservazione sul fatto che lui svanirà alla fine del sogno ma lui è certo che ci incontreremo ancora. Sento che è il momento di svegliarmi, ho paura di perdere lucidità e dimenticare il sogno. Abbraccio il turista, sento affetto e compassione nei suoi confronti. Anche se non è troppo sveglio so che è un personaggio onirico di buon cuore. Mi dice "ci vediamo presto!". Desidero di svegliarmi
Falso risveglio, scrivo il sogno sul mio diario in un bazaar di Istanbul, un mercante cerca di vendermi caffè turco ad un prezzo spropositato.
27 August
Edificio in cima ad una collina. Maestro buddhista, anziano, seduto fuori da un edificio. Sento profondo rispetto e reverenza.
[...]
Cammino fuori da un edificio con un gruppo di gente per andare ad incontrare il maestro. Due donne mi dicono che vorrebbero venire ad una delle mie classi di Yoga. Mi sento lusingato ma penso che, con un maestro così saggio come quello che stiamo andando ad incontrare, è un po' stupido pensare alle mie classi di Yoga.
Cambio di scena. Mi sono alzato alle 6 per svolgere un compito assegnatomi dal maestro. Mi sento soddisfatto sapendo che sono stato il primo a svegliarsi, ma sento che mi sarei dovuto svegliare all'una per svolgere il compito al meglio. Colori dell'alba nel cielo. Sono in un cortile che ricorda quello di una vecchia scuola.
Faccio un test di realtà senza nessuna ragione precisa. Sono molto sorpreso di poter respirare col naso tappato. Ne faccio un altro e non ho più dubbi. Stabilizzo il sogno ripetendomi che sto sognando. Inizio a volare e ad osservare la città dall'alto. La città si arrampica sul versante di una collina, ci sono molti alberi, piccole case. Volo al di sopra di una chiesa e di un cimitero con degli alberi di cipresso.
Mi sveglio prima di averla raggiunta. Ho una tazza di latte al cioccolato tra le mani. Bevo un sorso pensando che mi ci vuole proprio, è la bevanda perfetta per recuperare l'energia spesa per il sognare.
Mi sveglio sul serio, faccio un test di realtà. Fuori è completamente buio, credo sia intorno alle 3. Strano per me avere lucidi a quest'ora.
5 Settembre (Chattone powah!!)
Giardino di una scuola. Mi prendo cura di una pianta di Lavanda. Quando la innaffio, un gran numero di formiche nere esce dal terreno.
Memoria confuse di dovere andare da qualche parte, forse per una lezione. Studenti nei corridoi.
Mi trovo nel bagno della scuola, tre porte di fronte a me, un piccolo lavandino. Faccio un test di realtà (non ricordo esattamente per che motivo, forse solo per abitudine)
Respiro dal mio naso tappato. Uno studente con un maglione rosso entra in uno degli scompartimenti e chiude la porta dietro. Lo chiamo: "hey, tu!". Nessuna risposta. Girandomi vedo due porte, una chiusa, una aperta. Esco da quella aperta. Mi ritrovo in un corridoio, mia madre cammina di fronte a me, decido di seguirla. Il corridoio conduce fuori, vedo la luce del sole, ma mi sveglio prima di raggiungere l'uscita.
Apro gli occhi, ma vedo solo da quello sinistro. Metà del mio campo visivo è una macchia grigia. Vedo il tetto e pochi altri oggetti. La gravità è strana, muovendomi il campo visivo cambia ma non la percezione del mio peso. Penso che è facile ingannare la mente e che quelle poche impressioni visive sono abbastanza a ricreare l'illusione della realtà.
Respiro dal naso tappato. Mi ci vuole un po' per recuperare completamente la vista. Uso la tecnica Castanediana di guardare le mie mani e poi dare occhiate veloci agli oggetti del sogno. Il sogno sembra stabile.
Mi trovo in camera dei miei, nella casa in cui sono cresciuto. Il sole entra dalla finestra alla mia sinistra. Mio fratello è sdraiato sul letto. C'è un palloncino rosso a mezz'aria, immobile. È come se il tempo fosse fermo. Faccio uno sforzo di volontà per rimetterlo in moto, il palloncino inizia a fluttuare, il mio gatto va in giro per la stanza. Lo seguo fuori e mi trovo in giardino. Mi guardo intorno, l'ambiente onirico è estremamente fedele alla casa in cui sono cresciuto. C'è un gatto dal pelo corto, rosso scuro, che soffia in maniera molto aggressiva verso il mio, sguainando gli artigli e mostrando i denti. Lo trovo un animale molto bello, dallo spirito guerriero, ammiro la sua fierezza. Mi sveglio.
Mentre scrivo il sogno, mi viene in mente che il gatto ha gli attributi energetici del pianeta Marte. Colore rosso scuro, spirito guerriero, artigli sguainati, fiera bellezza.
Edit: Mi è venuta voglia di vedere se Marte fosse coinvolto in qualche evento astrologico e... è in congiunzione con il Sole. Fascinating...