da IlBagatto » 27/09/2019, 23:08
24 Settembre - Via quel dente!
Festa nella casa in cui sono cresciuto. Ci sono degli amici in soggiorno, la stanza è illuminata, ascoltiamo della musica allegra. Sento il rumore di un vetro che si rompe e vado a controllare il giradischi. Voglio fermarlo per cercare di capire se c'è qualcosa di rotto, e mi rendo conto che ci sono 3 canzoni che vengono trasmesse in contemporanea, in perfetta armonia l'una con le altre, dalla radio e dal giradischi. Mentre cerco di capire come spegnere il giradischi sento un fastidio nella parte destra della gola, vado in bagno a controllare e guardandomi allo specchio vedo che c'è qualcosa che sporge... Uno stuzzicadenti. Ecco spiegato il fastidio. Chissà da quanto tempo era lì... Lo tiro via, e all'altra estremità vedo un dente cariato che viene via.
Tipica situazione onirica, penso! Non ho quasi bisogno di fare un test di realtà. Esco dal bagno e torno in soggiorno. Gli invitati se ne sono andati, la casa e vuota. Un uomo sulla 40ina entra dalla porta, faccio per seguirlo perché voglio parlargli, ma lui si allontana in fretta. La stessa scena si ripete con una donna. Decido di non perdere tempo con loro. Esco in giardino, il cielo è arancio, il sole è appena tramontato dietro le montagne. C'è una chiesa in cima alla montagna più vicina, decido di raggiungerla con la tecnica di Castaneda. Mi arrampico sulla balaustra e sono pronto a lanciarmi, ma il sogno finisce.
Altri due vividi la stessa notte: in uno, scopro un magazzino pieno di semi e di provviste. Nell'altro, leggo un papiro antico con simboli alchemici ed un sutra Buddhista con istruzioni per la meditazione.
27 Settembre - La Sua Luce e la Musica delle Sfere
Sono in un appartamento con M., un collega. Il livello d'illuminazione è estremamente basso. Non so cosa mi spinge a fare un test di realtà, ho la sensazione che qualcosa sia fuori posto. Realizzo di essere in un sogno e il buio si fa completo. Inizio a cantare, improvvisando una canzone sul momento, a tema spirituale. La trovo molto piacevole e profonda (ovviamente l'ho dimenticata). L'ambiente onirico a poco a poco riappare. Sono in cima ad un palazzo molto alto in stile barocco, ci sono dei panni stesi e delle piante in dei vasi. Mi muovo ed osservo il panorama, continuando a cantare - sento che aiuta a stabilizzare il sogno. Ripenso a Charley Morley, che suggeriva di mostrare gratitudine e fare delle offerte quando diventiamo lucidi. Mi viene in mente che cantare è una cosa che trovo molto piacevole e che, in effetti, si tratta di un'offerta gradita. Penso che devo ringraziare Charley per il consiglio.
Mi lancio in volo dal palazzo e plano per le strade della città. Ricorda la mia città natale. Vedo alcuni pescatori che preparano il pesce per il mercato. Penso a cosa fare del sogno e decido di tentare qualcosa di grosso. Atterro e, guardando verso l'alto, mi rivolgo al Principale e gli dico "Mostrami la tua Luce, sono pronto a riceverla" (leggere Dante ti mette in testa strane idee...). Ci sono delle nuvole nel cielo. Una luce abbagliante le penetra, sento il mio corpo sollevarsi da terra e fluttuare nell'aria.
Ma forse non sono ancora pronto, perché il sogno collassa e mi ritrovo in un mondo buio... E sento una musica arcana. Eterea. Non di questo mondo. Dal buio emergono i colori dell'iride, come se fossero la controparte visuale della melodia eterica. Non so quanto tempo rimango in questo stato, forse secondi, forse minuti, mi sento in pace e a contatto con qualcosa di ultraterreno. Il sogno riprende in una strada di un paesino di campagna, illuminata dal sole. Perdo lucidità. Bambini che escono da scuola. Passeggio chiacchierando con un caro amico.
Mi sveglio alle 3.25. Non mi capita spesso di avere lucidi così presto. Il sogno mi ha lasciato una grande pace e concentrazione. Decido di fare una passeggiata sotto le stelle, torno a letto verso le 5.
La guida Tibetana (WILD)
Mi trovo in un ospedale affollato. Memore del sogno di prima, dico al Principale: "Desidero imparare, ti prego, mandami una guida." La guida arriva. È un uomo Tibetano dai lineamenti gentili e lo sguardo vispo. Somiglia molto a Wangyal Rinpoche. Indossa una tonaca blu che gli lascia scoperta la spalla destra. Noto che ha una cicatrice a simmetria quadrata. Mi spiega che la cicatrice è stata dovuta ad una serie di fattori... Mentre me ne parla, scendiamo delle scale. Mi dice che mi condurrà ad incontrare il Dalai Lama, che in questo momento sta tenendo una lezione per insegnare delle tecniche speciali ad un gruppo di chirurghi...
Un rumore molto forte, qualcosa che cade fuori in giardino, mi sveglia di soprassalto.
Dovetti abbandonare l’idea della superiorità dell’ego.
Compresi che ogni sentiero che avevo seguito, ogni singolo passo,
mi riportava verso un unico punto – il centro.