Salve a tutti, mi sono finalmente decisa a farlo e ho intenzione di pubblicare tutti (o quasi) i miei sogni da quando mi sono decisa di annotarli a 13 anni.
Sono una sognatrice lucida naturale, non faccio uso di funghi allucinogeni anche se la domanda col tempo sara` molto ricorrente
Ormai ho 20 anni passati e di sogni lucidi ne faccio tutt'ora, sogno dopo sogno ho sviluppato i così detti poteri, il più delle volte facevano cilecca nei momenti meno opportuni, ma questo non mi ha impedito di padroneggiarli in seguito... non essendo a conoscenza di questo Reale studio dell'argomento, tutto quello che leggerai è frutto di pura passione autodidatta, e le varie tecniche che ho utilizzato rigorosamente senza saperlo, sono arrivate da sole, giorno dopo giorno di tentativi e fallimenti con sempre in testa l'obbiettivo di stare lucida nei sogni. Quindi sì, la gran maggioranza delle volte partivo addormentandomi col pensiero fisso di voler sognare.
Col tempo mi sono resa conto che tutti i miei sogni precedenti si collegano tra loro in qualche maniera, sviluppando una trama alquanto sottile e incasinata che tutt'oggi mi affascina, facendomi attendere a volte con ansia il capitolo seguente.
Molto bene. Partiamo dal principio.
N.b.: Potrebbe essere noioso all'inizio ma ne e` il pilastro di tutto quello che ne verra`.
Benvenuti nella DreamWorld, la mia dimensione onirica.
01- Scoperta Ali
Inizia tutto in una specie di primo giorno di scuola, nell'aula, tutti ammassati. Individuo due amiche delle medie, una capelli rossi e l'altra capelli castano chiaro. Anna e Laura. Le intravedo tra la folla e mi ci avvicino per salutarle. Loro non mi vedono e camminano verso il fondo della classe. Solo che la classe è stretta e lunga e ci sono solo 2 colonne di banchi. Una a destra e una a sinistra. Mentre le raggiungo vedo che a sinistra in terza fila c'è il mio zaino posto sopra il banco appoggiato al muro. Ok, lì è il mio posto. Raggiungo le ragazze di prima e le saluto.
Ci scambiamo 2 parole, poi chiedo ad Anna se vuole sedersi vicino a me. Sta per rispondermi, poi guarda dietro di me e si siede velocemente lì sulla sedia che aveva vicino.
Sento: "EEE LA SIGNORINA FREGONESE È PREGATA DI SEDERSI".
Mi giro di scatto e tutti sono seduti ai propri posti che mi fissano, compreso il prof Coccolo di fisica che sta in piedi dietro la cattedra, aspettando che mi sedessi. E` appoggiato con le braccia dritte contro la cattedra con in mezzo un prisma di fogli. Sguardo molto arrabbiato...
Vado a sedermi al mio posto in totale vergogna quando vedo che appoggiato a terra al mio banco c'era lo zaino di Pettinato, quello che odio, e sul mio zaino c'era il suo giubbotto che me lo copriva tutto. Ma Pettinato è seduto dietro di me. Mi siedo, prendo il giubbotto con due dita che e` sopra il mio zaino e glielo tiro in faccia con schifo dicendogli
"Il giubbotto puoi anche metterlo sul tuo zaino eh!!"
Lui mi guarda e con i suoi occhi da pesce mi dice
"Eemh.."
Proprio da ebete.
Bon, inizio a seguire la lezione di fisica ma c'è una ragazza che scrive alla lavagna. Calligrafia da gallina, non si capisce niente perché 1. Non sa scrivere 2. Ho tanta gente davanti, e per finire in bellezza 3. Il prof era davanti la lavagna, braccia ai fianchi che copriva tutta la lavagna. In poche parole non riesco a copiare niente...
Finisce la lezione e il ragazzo seduto davanti a me si gira di profilo. È Daniele. Ma è più brutto e raggrinzito di com'e` in realta`, non è proprio lui ma ci assomiglia. Ha il naso con due gobbe, la fossetta sul mento, le sopracciglia incolte e la testa a triangolo. Orribile. Si accorge che lo sto fissando. Si gira verso di me, appoggia il suo braccio lungo il mio banco, sfoggia un sorrisetto malizioso e alza il sopracciglio.
"Macciao"
Lo fisso storta per un attimo cercando di non vomitare...
"Mapperfavvore"
Non so come, non chiedermi perché, arriva il giorno dopo. Sono per strada e passa vicino a me a passo d'uomo una macchina col finestrino del passeggero aperto, e vedo il prof Coccolo con la testa fuori. Vedo che ha un prisma di fogli in braccio.
Chiedo "Ma sono verifiche?"
Annuisce
"Su cosa sono?"
"Sulle cose fatte ieri"
C*zzo non so niente!
Sono di nuovo in classe allo stesso posto, spaesata sul come ci sono tornata. Il prof è fuori che chiacchiera, apro l'astuccio e mi trovo dentro un anello in oro con uno smeraldo a rombo molto elegante con altre gemme incastonate attorno. Lo provo e mi sta bene. Ma lo tolgo perché non sono abituata a portare anelli. Entra il prof e chiedo dietro un quaderno, di chi era riuscito a prendere qualche appunto. Dietro di me non c'era più Pettinato ma la Chiara (la mia vera e unica ragazza in classe nella realta`) e a fianco un altro ragazzo che non ricordo. Le chiedo il quaderno. Cerco l'ultimo paragrafetto sulle possibili cose che avevamo fatto ieri... leggo, leggo, ma non riesco a ricordare.
Puf. ~tradotto e` un cambiamento improvviso di scenario da un posto all'altro, inaspettato e incontrollato~
Dovevo partecipare alla sfilata di moda della scuola (che in realta` non esiste), ma non ho fatto in tempo a rifiutare che mi ci ritrovo coinvolta. La passerella bianca è sopraelevata e alla fine di essa vedo una porta d'uscita d'emergenza. Mi ci dirigo ma Coccolo mi sbarra la strada.
Mi dice "vai fino lavvia e poi torna indietro".
Mi sento a disagio. Forse perché mi guarda il seno nel frattempo... mica lo assecondo (?) e cammino ugualmente verso l'uscita. A metà via c'è uno specchio verticale sulla sinistra. Ovviamente mi do un'occhiata. Sono bionda con i capelli raccolti in uno chignon alto con ciuffi di capelli ribelli che ricadono alle spalle e tanti altri fronzoli di capelli. Maglia bianca e grigia a righe orizzontali larghe con un seno enorme e sporgente che con questa maglia e` ancora più visibile. Pantaloni bianchi stra aderenti che evidenziano e risaltano moltissimo il mio di-dietro enorme e sporgente. La schiena è incurvata così tanto che il seno e` altissimo e il di-dietro è all'insù. Faccio due passi per girarmi e traballa tutto, mi fermo e continua a traballare tutto. Il tutto è sorretto da due tacchi a spillo, sandali dorati con le perline. Tacco e plateau. Non faccio passi da più di 20 cm. Non esiste. Non sono io. Sono orribile. Dove sono la mia felpa e le scarpe nere?? Devo uscire da qui. Che vada a farsi f*ttere quel viscido di Coccolo. Incontro poi una signorina tutta agghindata come me, acconciatura uguale solo che lei è castana, con la frangia, e la sua maglia è a fasce rosse e grige.
borbotta cose cercando di parlarmi ma viene sopraffatta dai pensieri e core a fare cose (?)
Puf.
Sono nel vialetto di casa mia vestita normalmente. Spero. Sto entrando dal cancello grande quando incrocio mia nonna
"Eh! Cosa fai qui?! Dovresti essere a scuola a fare le prove per la sfilata, e devi imparare a camminare, devi essere preparata..."
Mi sto gia` inc*zzando, odio quando fa cosi`.
"Non ci vado, non voglio, e non me l'hanno neanche chiesto se volevo partecipare o no"
"E ma devi andare perché è importante e perché dopo si mangia tutti insieme"
"Davvero? E cosa si dovrebbe mangiare, sentiamo"
"Eee verdure grigliate"
"Non mi piacciono le verdure grigliate"
"E ma devi imparare a mangiare anche quello che non ti piace"
Ma cos'e` sta storia??
"Ma ttte le mangi tu!"
E le sbatto la porta in faccia.
Salgo in camera e mi ricambio per sicurezza. Vado in bagno e mi specchio.
Vedo due enormi ali marroni piumate chiuse che mi superano in altezza con due denti ricurvi alla fine.
Dimmi che non è un'illusione.
Dimmi che sono vere.
Non posso distogliere lo sguardo dallo specchio...
E se poi scomparissero?
Allungo la mano e le tocco. Sono morbidissime. Le apro un po e mi rendo conto che sono enormi...
FIIIGOOO.
Corro fuori in giardino uscendo dalla cucina e guardo il tetto. Prendo la spinta e salto, accompagnata da un battito potente delle ali. Vedo le ali spingere in basso l'aria, il rombo dell'aria, le vertigini leggere...
Arrivo al tetto in due secondi e atterro dolcemente sulle tegole. Sento lo schricchiolare delle tegole, il dislivello sotto i piedi.
Adrenalina a mille.
Mi lancio giù dal tetto verso la grande vigna e inizio a volare veloce. Prendo subito confidenza, controllo in parte il movimento delle ali per agevolare quello che voglio fare... salgo di quota allargando le braccia, sento l'aria sfrecciare tra le dita, i capelli sulla faccia, mi butto in picchiata, volteggio spensierata, e il vitigno mi sfreccia sotto gli occhi.
Arrivo ad una cittadina campagnola piena di cespugli e alberi. Poi qualcosa di estremamente duro mi colpisce al fianco sinistro e mi catapulta violentemente a terra facendomi sbattere di fianco a terra. Rotolo per un bel po' senza controllo. Ho fitte assurde di dolore tra le costole e non riesco a respirare.
Mi alzo a tentoni, barcollando un po', e vedo davanti a me un ragazzo più grande di me, incappucciato con un mantello scuro che tocca terra, e tiene un bastone grande di legno intarsiato, con una sfera trasparente incastonata in cima.
Tiene il bastone con entrambe le mani e dall'estremità si forma una sfera blu e grigia sempre più grande. Lancia l'incantesimo e mi colpisce di nuovo, facendomi battere la testa a terra e rotolare per molti metri. Stesso dolore di prima. Alzo lo sguardo a fatica e vedo una luce blu e grigia sempre più accecante. D'istinto alzo un'ala per coprirmi, vengo colpita di nuovo e fatta rotolare ancora e ancora. Devo reagire. Mi alzo a gattoni e noto che sotto al cespuglio davanti a me è nascosto un altro bastone intarsiato simile a quello del ragazzo. Sospetto della coincidenza, ma che alternative ho? E` successo tutto troppo in fretta. Non so dove mi trovo, chi sia quello la` e come si usi questo affare.
Gattono ugualmente verso il bastone e mi alzo aiutandomi con esso. Mi stabilizzo sulle gambe appena prima di focalizzare il ragazzo. Lui tira un altro incantesimo, più forte di quello precedente.
Sono letteralmente senza forze e mi viene in mente solo una cosa.
Allungo il mio bastone puntando la sfera di cristallo davanti a me e il colpo a contatto con la sfera si dissolve in fiamme blu vorticando tutt'attorno a me, facendomi chiudere gli occhi.