Correva nel buio: senza meta, senza idee, senza emozioni...
La sua lucidità mentale era offuscata dal nero opprimente di quel luogo, dove ogni sfera percettiva era labile quanto una bolla di sapone.
Ma ecco all'improvviso una luce. Era lì, davanti a lui. L'approccio ignaro quanto reale alla sorgente luminosa spezzò le lancette all'orologio, il Tempo e lo Spazio persero importanza.
Una voce, un abbraccio, una lacrima...le urla silenziose della mente.
"Cosa sei?" disse alla luce.
"Una serratura, uno squarcio dentro di te. Vuoi sbirciare?"
Tentò, ma era troppo luminoso.
"Non riesco a vedere. Come faccio?" disse l'umano.
"Ripeti ciò che hai detto" disse la luce.
"Non vedo nulla, mi hai accecato, non so cosa c'è dall'altra parte" ripeté l'essere.
"Esatto, allora hai già visto abbastanza"
La serratura si chiuse, la voce misteriosa si azzittì.
E l'umano? Si rese conto di star ridendo, senza sapere il perché...