A cosa serve lo psicologo...

Pensieri liberi di un certo spessore, riflessioni, ipotesi e speculazioni di varia natura. Ragionamenti all'interno dell'ambito umanistico non necessariamente attinenti all'onironautica.
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Nanni
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Premetto che la psicologia mi piace da morire. Avrei fatto psicologià all'uni, ma poi per vari motivi ho optato per ingegneria (e non me ne pento: sono sempre stato troppo creativo e dovevo sviluppare anche la mia parte razionale. Ora mi sento equilibrato, anche se la creatività la fa ancora da padrona : Nar : )

In secondo luogo, nel tuo post hai pronunciato la parolina magica che, quasi come una suggestione, ti ha fatto guadagnare la mia concordia: società (più volte nei miei post è uscita questa parola come calamita per le colpe)
Credo che io e te stiamo dicendo fondamentalmente la stessa cosa, e mi fa piacere che pur non avendo pieno titolo per parlare riesco a trovare dei riscontri nelle parole di un "addetto ai lavori" :)
Quello che dici è giusto secondo me, infatti:
Nanni ha scritto: Non ce l'ho con psicologi o preti, ce l'ho con quei deboli (solo quelli che sono deboli per colpa loro) che permettono agli psicologi e ai preti di comandare le masse, facendo credere a tutti che solo loro hanno il potere di aiutarli quando in realtà non è affatto così. Loro dovrebbero essere solo dei consulenti (ovviamente pagati).
E vorrei sottolineare la differenza tra le parole consulente e guida. La figura dello psicologo, come mi ha fatto capire AFCL, dovrebbe avere più un ruolo di consulente, ossia di qualcuno che da dei buoni consigli a un cliente, che però deve sapere di cosa si sta parlando. Invece per colpa di questa società la gente si adagia sugli allori e le responsabilità sono sempre degli altri (intanto se mi rapinano ci sono i carabinieri, intanto se sto male c'è il medico, ecc...). Ci si lamenta e non si fa mai nulla per migliorare.
Se ognuno fosse più consapevole della propria forza interiore, non solo ci sarebbero meno probabilità di aver bisogno dello psicologo, ma nel caso ce ne fosse davvero bisogno (non tutti in fondo hanno una famiglia solida alle spalle o amici fidati con cui confidarsi), le sesioni di terapia sarebbero molto più proficue, proprio perché il cliente andrebbe già preparato sul problema da affrontare assieme al terapista.
Per quel che riguarda la parola "guida", a me non piace troppo...
Tutto ciò, ovviamente, è solo il mio parere! ;)
nebulawa ha scritto: ne hai una qui : Thumbup :
E' stato un casino si ma basta essere leale con se stessi e trovare pace interiore. Uno psicologo da parte sua ha come buona l'esperienza di altre persone
Complimenti, davvero...
durente i miei sogni lucidi, quando facevo domande specifiche ai personaggi loro si limitavano a fissarmi immobili :shock:
peccato che per colpa del passaggio al mondo del lavoro ho dovuto smettere di esercitarmi nei sogni lucidi... ma per fortuna sto entrando in un periodo in cui sembrerebbe più facile riprendere!
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mattyna
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ordunque
i consigli e i pareri sono un po' la faccia impomatata dei giudizi.
quando feci le sweat lodge mi si propose di imparare ( o almeno di tentare perchè è molto difficile ) un ascolto incondizionato, senza giudizi interruzioni e neppure consigli
se si ascolta ( perdono per il luogo comune) con il cuore in mano si ascolta con sincera fiducia e rispetto e si è certi così che la persona che sta parlando anche dei suoi problemi sappia risolverli da sè.
e questo mi pare l'ascolto di cui tutti abbiamo bisogno; fin da bambini.ma gli psicologi i preti e i falsi esperti si guardano bene dall' esser così : anche perchè è la loro posizione sul piedistallo che non funziona e denota abuso di potere.
altro è : parlami dei tuoi problemi e poi io ti parlo dei miei.
altro è : parlami dei tuoi problemi e poi ti consiglio su come risolverli
e chi sarà mai? mandrake?
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Nanni
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Esatto :!: :)
E soprattutto uno che dà consigli non deve inca :censored: se l'altro non li segue. "Consiglio" significa "parere disinteressato su come l'altro dovrebbe agire".
I preti non consigliano affatto, giudicano e basta. Gli psicologi penso che consiglino, anche perché per colpa della società consumistica in cui viviamo, per sopravvivere conviene loro che i clienti non seguano i loro consigli :)
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Esploratrice
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Ho seguito con molto interesse questo topic. Secondo me, Nanni, i punti salienti del discorso sono già venuti a galla.
Nanni ha scritto: Secondo me è che non tutti vogliono ascoltare se stessi ;) basterebbe semplicemente trovare le parole per descrivere quel "non so che" che ci mette a disagio (e che in realtà sappiamo benissimo, solo che la parte cosciente di noi lo seppellisce per non soffrire) come se dovessimo rispondere ad un amico che ce lo chiede...
AFCL ha scritto: Lo psicologo non ti conosce al primo appuntamento, ma dopo le varie sedute ti conoscerà meglio di quanto tu possa conoscerti! E' questo il loro lavoro, e se uno è bravo e sa quale sono i perni giusti da muovere può anche essere definito un Ottimo Psicologo!
Ecco, questa frase mi è già di grande aiuto :) effettivamente non tutti, anche i più emotivamente forti, riescono a trovare i "perni" giusti per sbloccare l'inconscio... e la figura dello psicologo visto come "consulente" mi piace già di più. Anche se continuo a preferire me stesso come consulente, ma si sa, io sono testardo! : Wink :
Per quanto riguarda gli psicologi, io mi sono fatta un'idea diversa rispetto a quella che li vede come 'persone che credono di poter risolvere tutti i problemi del paziente (magari con l'uso di farmaci)'. Ho sempre pensato alla figura dello psicologo non tanto come uno sputasentenze in grado di darti la soluzione al problema dall'alto della sua Laurea, ma piuttosto come una persona in grado di fornire a chi ne ha bisogno gli strumenti e i mezzi per arrivare da sè al nocciolo del problema e quindi alla soluzione. Questo aiuto non è certo indispensabile, perchè, come dicevi tu, noi stessi siamo la causa e la chiave per risolvere la quasi totalità dei nostri problemi; però a mio parere è un supporto validissimo per chi non è in grado/non ha le forze/non è capace/non vuole farcela da solo. Non tutti disponiamo di amici e familiari in grado di dare questo tipo di aiuto. La risposta tipica dei miei amici, ad esempio è: "Non ti preoccupare, non ci pensare, vedrai che le cose si sistemeranno..." eccetera eccetera. E questo può essere di conforto, ma alla lunga non è di molto aiuto.
Poi, come dicevate voi, bisogna sempre trovare lo psicologo in gamba, certo! Di ''medici'' poco validi ce ne sono a bizzeffe, purtroppo. Una mia familiare ha avuto questa fortuna, e io che la conosco bene posso dire che il suo cambiamento dopo alcuni incontri con la psicologa è stato notevole, e sopratutto non solo transitorio o 'di facciata'.
In sostanza, io non ci vedo nulla di male nel chiedere aiuto a uno sconosciuto, se non si è in grado di farcela da soli. Poi, ovviamente, sono solo mie opinioni! : Wink :
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Nanni
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Esploratrice ha scritto: In sostanza, io non ci vedo nulla di male nel chiedere aiuto a uno sconosciuto, se non si è in grado di farcela da soli. Poi, ovviamente, sono solo mie opinioni! : Wink :
E su questo sono d'accordo anche io, soprattutto dopo le riflessioni a cui mi hanno portato tutti i vostri post. :)
Quel che volevo che trasparisse dal mio pensiero però (e che non so se sono riuscito a spiegare) è che ci sono persone che al primo minimo problema vanno in terapia credendo che lo psicologo faccia miracoli, e soprattutto con la convinzione che loro non dovranno impegnarsi.
Lo psicologo potrebbe essere una risorsa preziosa per chi sa far buon uso delle sue parole, e solo dopo che ha visto che da solo non ce la fa: con lui bisognerebbe dibattere, discutere e aprirsi, non lasciare che sia lui a guidare il gioco, che sia solo lui a fare le domande. E per fare tutto ciò è necessario prima sapersi ascoltare. Negli altri casi lo psicologo è inutile. Ma qui si entra in un circolo vizioso: chi si sa ascoltare ha già la potenzialità di guarirsi da solo, e allora perché andare dallo psicologo?

Alla luce di tutte le vostre interessanti risposte penso di poter arrivare ad una deduzione: la scelta di rivolgersi ad uno psicologo deve essere ben ponderata e deve risultare da una buona dose di autoanalisi. Non si deve mancare di fiducia in se stessi, ma a volte è necessario ammettere di avere bisogno di aiuto.
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blackmoral
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Io sono dell'idea che invece lo psicologo sia una figura importante.
Vi è mai capitato di trovarvi la mente così ingarbugliata e piena di contraddizioni da non sapere da che parte iniziare a districare la matassa?
A me sì. E se avessi avuto il coraggio di andare da uno psicologo e parlarne perlomeno avrei ricevuto un'opinione di una persona esterna, che può vedere oggettivamente i fatti.
Questa è solo un'opinione buttata lì, devo ammettere che non ho neanche letto tutti i post di questo topic.
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ErikBauer
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megalex ha scritto:Io sono laureando in psicologia e sono ormai alla fine. Quindi credo che potrei esprimermi in maniera abbastnza chiara

Abbiamo bisogno di psicologi?

Certo che non ne abbiamo bisogno, in questa vita sono pochissime le cose di cui c'è davvero bisogno e sappiamo tutti quali sono(mangiare, dormire) che sono poi quelle strettamente utili ai fini della sopravvivenza. A voler essere piu cinico non c'è nemmeno bisogno di dormire( ne sono una riprova quelli che soffrono di insonnia) e non c'è nemmeno bisogno di mangiare(ne sono una riprova i santoni che stanno anni senza ingurgitare nulla). In quadro come questo lo psicologo diventa utile quanto puo esserlo un singolo, isolato granello di sabbia in una spiaggia confinata

A cosa serve lo psicologo?O meglio a cosa dovrebbe servire?

Dovrebbe servire a guarire di problemi psicologici che sono molto vari e ramificati. Per fare questo si adottano vari metodi. Il piu classico e quello piu conosciuto nell'immaginario collettivo e quello classico: il paziente disteso sul lettino e lo psicologo accanto a lui con un taccuino che pronuncia la tipica frase"E lei come si sente a riguardo?".
Il punto è che la psicologia al contrario di quelo che si crede non è affatto un scienza precisa, anzi tutt'altro: è estremamente approsimativa.
Sono state sviluppate numerose teorie sulle psicosi, fobie ecc.....Ma la cosa buffa è che dopo decenni il metodo rimane fondamentalmente lo stesso. Scavare e fare ritornare a quello che si suppone sia il momento che ha originato il problema
Ora la cosa si fa interessante perchè nonostante il suddetto metodo sia inefficace, lento, e dia pochi risultati c'è ostinazione da parte della comunità psicologica a rimanerci ancorati. Se pensate che c'è gente che sta in analisi una viota e non ne cava un ragno dal buco : Frown : : Frown : . Bè sarebbe ora di rivedere un pelino l'interno processo

Ma non basterebbe imparare ad ascoltare noi stessi?
Concordo in pieno. Ma è sempre lo stesso annoso ripetitivo problema. MA non basterebbe che tutti facessero la raccolta differenziata?Non basterebbe che tutti pagassero le tasse?Non basterebbe che nessuno si ubriacasse prima di guidare? La lista è infinita : zip :
Questo per dire che con questo discorso non si va da nessuna parte. LA vera dura e brutta realtà è che questi problemi nascono per un preciso motivo e il motivo è(suono di campane): la società. Cribbio sempre lei. I problemi psicologici nascono peruna serie di meccanisimi dovuti a questo bellissimo sistema in cui viviamo; che (nota bene) è lo stesso sistema che ha formato gli psicologi. Il cerchio è chiuso e noi giriamo. Volevo scrivere la morale. Ma credo che sia piu giusto che ognuino ci possa trovare la propria

Ma non basterebbe stare ad ascoltare il subconscio?
Stragiusto. Ma qui si presenta un problema. Il subconscio è grande profondo, complesso e strapienissimo di roba. Se poi ci mettiamo che siamo bombardati di informazioni da mattina a sera( la maggior parte della queli sono pura spazzatura). Trovare ed estapolare le cose giuste è un bel casino

Ma i sogni non potrebbero essere un metodo di terapia?
Si potrebbero esserlo ma come tantissime altre cose. C'è la cromoterapia, il reiki, lo yoga, la meditazione, le diete a base di acqua, i massaggi shiatsu, il rebirthing e chi piu n ha piu ne metta
E visto che qui si parla di sogni lucidi, mi sembra il posto ideale proprio perché sono convinto che i sogni lucidi siano un ottimo mezzo per surclassare lo psicologo e mettere alle strette il proprio subconscio! Che ne pensate?
L'idea è interessante. Ma qui mi pongo una domanda: quante persone sono riuscite a risolvere problemi personali con i sogni lucidi e a risolvere problemi seri? Io non conosco persone che abbiano messo alle strette il proprio subconscio con i sogni. Poi non si sa mai : Thumbup :

Uao... Megalex, rispetto tantissimo il tuo punto di vista e la tua schiettezza, visto che sei un laureando in psicologia.
E da come la vedi, il giorno che dovessi avere bisogno di uno "strizzacervelli" spero di incontrarne uno come te.

In effetti, secondo il mio modestissimo parere da inesperto in materia, classificare i disagi in patologie è sempre sembrato un po' come mettere un'etichetta sul paziente, classificarlo e farlo diventare un qualcosa che non è. Il tutto per poi passarlo a "cure standard" per la sua patologia. Sicuramente è un'idea molto riduttiva e probabilmente sbagliata di quanto succede nello studio di uno psicologo, è semplicemente una sensazione che ho sempre avuto io, derivata sicuramente dall'immaginario collettivo che hai descritto nel tuo post.

Tornando a noi: sicuramente i disagi della maggior parte dei pazienti derivano dalla società, o secondo me dal troppo identificarci in quello che la società si aspetta da noi a discapito dell'identificarci con noi stessi, con quello che siamo e quello che realmente vogliamo.
A mia idea questo è causato in buona parte da una forte carenza nella nostra cultura: nessuno, in nessuna scuola e in nessuna famiglia, ci insegna ad essere introspettivi, ad Essere, ad ascoltare il nostro corpo. Nessuno ci insegna che noi SIAMO la nostra coscienza e che la mente è in realtà solo un nostro strumento (anzi ci insegnano il contrario) "Pensa a quello che fai", "Usa la testa quando fai le cose", "Ogni tanto ascolta la vocina della coscienza"...
Vedete... la nostra cultura è "pensierocentrica", si da un'esagerata importanza al pensiero logico e razionale. Dico esagerata perchè in realtà la mente razionale è uno strumento in grado di risolvere problemi, è bravissima a farlo. Peccato che sia in grado di fare praticamente solo quello, per cui se noi la usiamo per fare tutto, se noi le diamo in mano la gestione completa della nostra vita (come ci insegnano a fare la nostra cultura e la nostra società), lei trasformerà tutto quanto in un problema, perchè i problemi sono l'unica lingua che riesce a capire!
E allora nascono ansia, frustrazioni, depressioni, malattie fisiche da stress, bulimia, anoressia, suicidi.

Il ruolo dello psicologo dovrebbe essere, a mio avviso, non solo quello di sbrogliare la matassa incasinata che si forma nelle menti di alcuni pazienti, ma anche quello di insegnare ad utilizzare in maniera equilibrata la nostra mente, di insegnare ad ascoltarci, ad essere la nostra coscienza e ad identificarci in noi stessi e in nient'altro.
I sogni sono il sussurro di un bambino che non ha ancora imparato a mentire.

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ErikBauer ha scritto: Il ruolo dello psicologo dovrebbe essere, a mio avviso, non solo quello di sbrogliare la matassa incasinata che si forma nelle menti di alcuni pazienti, ma anche quello di insegnare ad utilizzare in maniera equilibrata la nostra mente, di insegnare ad ascoltarci, ad essere la nostra coscienza e ad identificarci in noi stessi e in nient'altro.
Non so se con questo ti riferivi al mio intervento, ma giusto per chiarire: secondo me lo psicologo NON deve sbrogliare la famosa matassa. E' solo compito dell'individuo farlo. Nessun altro può riuscirci. Ma lo psicologo può aiutarti a trovare il capo del filo da cui partire e guidarti nel percorso. Se tu non vuoi risolvere la situazione, lui di certo non può risolverla per te.
Non parlo per esperienza diretta, ma per quanto mi ha raccontato una ragazza che ha chiesto aiuto allo psicologo più volte. Lei soffriva, si sentiva persa, senza scopo, ha persino tentato il suicidio. E lo psicologo non ha mai, mai pronunciato la parola depressione. Non l'ha mai trattata come un caso da manuale che si risolve con una serie di procedure codificate, ma come un individuo. Questo, secondo me, è come si deve agire: aiutando la persona, non curando la malattia.
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Blackmoral, hai perfettamente ragione.
Devo aver scritto quello che ho scritto, che il ruolo dello psicologo dovrebbe essere anche quello di sbrogliare la matassa, per una mia marcata abitudine a voler "combattere le battaglie" di chi mi sta vicino. Abitudine che pur avendo scoperto da tempo NON funzionare continuo a far fatica a perdere : WallBash :
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Confermo che è l'individuo che fa tutto il lavoro e aggiungo: lo psicologo "presta" la sua mente più funzionante e utile allo scopo di prestare la matassa. Tramite trasfert e controtrasfert e altre chicche simili, il paziente "sposta" la sua matassa nella mente dello psicologo, che è una specie di officina pulita e attrezzata (quindi l'efficacia di uno psicologo dipende molto da quanto egli abbia lavorato su di sè). Sbroglia lì il problema e quindi se lo riprende risoluto. E si continua così con tutte le matasse finchè la mente del paziente è abbastanza sbrogliata da iniziare a risolversi le cose da sola. Ma è certo che solo chi vuole star meglio e non riesce va dallo psicologo, solo chi riconosce la propria difficoltà e vuole stare meglio ma da solo non riesce.
"I’ve learned how to have lucid dreams at will, so I know that it can be done, and I also know that it’s easy
— once you know how." (S. Laberge)
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