Religione, il vostro parere?

Pensieri liberi di un certo spessore, riflessioni, ipotesi e speculazioni di varia natura. Ragionamenti all'interno dell'ambito umanistico non necessariamente attinenti all'onironautica.
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Lucky144
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Quando c'è religione è meglio uscire un'ora prima.
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Obbiettivo: Indurre sogni lucidi tutte le notti.
Diario dei sogni lucidi

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Dovresti pensare che dove ora sei tu io ci sono già stato, tu invece qui non ci sei ancora arrivato.........
Cerchi un programma per tenere traccia dei tuoi sogni ?...http://www.sognilucidi.it/forum/viewtop ... f=4&t=4528
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dixit
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Alle superiori, il primo anno, mi insegnavano tutte le religioni, non il catechismo, ma la storia delle stesse. E i loro fondamenti.

Dovrebbe essere così tutti gli anni, no?
"Devi decommissionare l'importanza personale."
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dixit
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themoneymaker99 ha scritto:"Il problema con la Chiesa è che ti dicono: muori adesso, paga dopo."
Ti ho visto adesso! :shock:
Se ci sei ancora, ci fai un post di presentazione? : Wink :
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Mirror
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vincentwise ha scritto:[...]porsi unicamente una sola domanda (che basta e avanza in quanto a profondità e difficoltà): siamo disposti a credere in un potere più grande di noi?
Avverto che non esiste un tempo X per rispondere. Possono volerci giorni, mesi, anni o tutta la vita.
Tutte le altre domande vengono dopo questa secondo me.

Ciao : greeting :
Più che domandarci se SIAMO DISPOSTI A CREDERE in qualcosa (ma quanto siamo egocentrici noi umani!!!!!)
Dovremmo domandarci: Se esiste un potere superiore, gliene frega qualcosa di noi?

Così tanto per parlare...
Secondo le ultime ricerche, SOLO nella Via Lattea ci sono un centinaio di miliardi di pianeti (100'000'000'000 pianeti) nell'universo osservabile ci sono circa cento miliardi di galassie quindi in linea teorica nell'universo OSSERVABILE ci sono 100'000'000'000'000'000'000'000 pianeti. ora tralasciamo l'universo nascosto e dedichiamoci alla piccola porzione che vediamo e a quei pianeti... se anche solo 1/100'000'000 fosse abitato da 3'000'000'000 di esseri viventi ci troveremmo con (100'000'000'000'000x3'000'000'000) anime... ora...
A questo potere superiore gliene frega qualcosa se ti fai una pippetta o se non vai in chiesa la domenica o se bevi alcool o se mangi prima del tramonto????????? Soprattutto gliene frega qualcosa se tu chiedi il suo aiuto o con gli amici al bar dici: IO CREDO IN DIO.

(spero di non aver dimenticato zeriXD)
Amo l'atletica perchè è poesia, se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta
(Eugenio Montale)

« Profeta - io dissi - creatura del male! - certamente profeta, sii tu uccello o demonio! -
- « Sia che il tentatore l'abbia mandato, sia che la tempesta t'abbia gettato qui a riva,
« desolato, ma ancora indomito, su questa deserta terra incantata
« in questa visitata dall'orrore - dimmi, in verità, ti scongiuro -
« Vi è - vi è un balsamo in Galaad? dimmi, dimmi - ti scongiuro. -
Disse il corvo: « Mai più ».
vincentwise
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Ti ringrazio per il tuo intervento.
Immagino che a Dio gliene freghi poco messa così.
Se poi supponiamo che sia un Dio d'amore, cioè buono, allora gliene frega nella misura in cui ti ama.
In entrambi i casi Dio basta a se stesso e non ha bisogno di "noi".
Il discorso è totalmente diverso per noi; se possiamo contare su Dio è ben diverso che non poter contare su nessuno.

Ciao!
vincentwise
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Mirror ha scritto:
Più che domandarci se SIAMO DISPOSTI A CREDERE in qualcosa (ma quanto siamo egocentrici noi umani!!!!!)
Dovremmo domandarci: Se esiste un potere superiore, gliene frega qualcosa di noi?

Hai centrato il problema: l'egocentrismo. Il SIAMO DISPOSTI A CREDERE voleva essere un invito, nel senso di lasciare la porta socchiusa alla possibilità che esista.
In altre parole si potrebbe dire così: chi sono io per dire che Dio non esiste? (L'egocentrismo qui viene distrutto).

Ciao!
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cikalino
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Mirror ha scritto:
vincentwise ha scritto:[...]porsi unicamente una sola domanda (che basta e avanza in quanto a profondità e difficoltà): siamo disposti a credere in un potere più grande di noi?
Avverto che non esiste un tempo X per rispondere. Possono volerci giorni, mesi, anni o tutta la vita.
Tutte le altre domande vengono dopo questa secondo me.

Ciao : greeting :
Più che domandarci se SIAMO DISPOSTI A CREDERE in qualcosa (ma quanto siamo egocentrici noi umani!!!!!)
Dovremmo domandarci: Se esiste un potere superiore, gliene frega qualcosa di noi?

Così tanto per parlare...
Secondo le ultime ricerche, SOLO nella Via Lattea ci sono un centinaio di miliardi di pianeti (100'000'000'000 pianeti) nell'universo osservabile ci sono circa cento miliardi di galassie quindi in linea teorica nell'universo OSSERVABILE ci sono 100'000'000'000'000'000'000'000 pianeti. ora tralasciamo l'universo nascosto e dedichiamoci alla piccola porzione che vediamo e a quei pianeti... se anche solo 1/100'000'000 fosse abitato da 3'000'000'000 di esseri viventi ci troveremmo con (100'000'000'000'000x3'000'000'000) anime... ora...
A questo potere superiore gliene frega qualcosa se ti fai una pippetta o se non vai in chiesa la domenica o se bevi alcool o se mangi prima del tramonto????????? Soprattutto gliene frega qualcosa se tu chiedi il suo aiuto o con gli amici al bar dici: IO CREDO IN DIO.

(spero di non aver dimenticato zeriXD)
mah.. è un discorso che non regge in quanto secondo molte religioni e tradizioni spirituali dio è trascendente e onniscente o comunque non confinato dallo spaziotempo, dunque qualsiasi argomentazione logica che intenda considerare l'immensità dell'universo (o la numerosità degli esseri viventi) per escludere l'esistenza di un dio simile è del tutto fuorviante.

Certo è che credere nell'esistenza di un dio personale dotato di caratteristiche relative come quello cattolico, che sovente viene descritto da molti teologi cristiani come "puro amore" ma che obiettivamente non può esserlo secondo gli stessi pilastri della loro fede (cristianesimo e in generale ogni religione monoteistica sono infatti fallaci per logica), è INDISCUTIBILE segno di intelligenza primitiva.

Inoltre, chiunque crede in dio dovrebbe fare attenzione a questa sua credenza: cela essa una reale fede o, come è più probabile, una o più paure esistenziali?
Spesso la fede in Dio è semplicemente la maschera fatta indossare dal religioso alla proprio paura di morire e timori correlati.
Chi non si aspetta nulla dopo la morte può credere in quel che vuole senza ricavarne alcun danno. In caso contrario la fede è SEMPRE una limitazione, antitetica rispetto alla vita.
vincentwise
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cikalino ha scritto: mah.. è un discorso che non regge in quanto secondo molte religioni e tradizioni spirituali dio è trascendente e onniscente o comunque non confinato dallo spaziotempo, dunque qualsiasi argomentazione logica che intenda considerare l'immensità dell'universo (o la numerosità degli esseri viventi) per escludere l'esistenza di un dio simile è del tutto fuorviante.

Certo è che credere nell'esistenza di un dio personale dotato di caratteristiche relative come quello cattolico, che sovente viene descritto da molti teologi cristiani come "puro amore" ma che obiettivamente non può esserlo secondo gli stessi pilastri della loro fede (cristianesimo e in generale ogni religione monoteistica sono infatti fallaci per logica), è INDISCUTIBILE segno di intelligenza primitiva.

Inoltre, chiunque crede in dio dovrebbe fare attenzione a questa sua credenza: cela essa una reale fede o, come è più probabile, una o più paure esistenziali?
Spesso la fede in Dio è semplicemente la maschera fatta indossare dal religioso alla proprio paura di morire e timori correlati.
Chi non si aspetta nulla dopo la morte può credere in quel che vuole senza ricavarne alcun danno. In caso contrario la fede è SEMPRE una limitazione, antitetica rispetto alla vita.

In effetti chi trae giovamento dalla fede, dopo un lutto, un'esperienza forte negativa, o simili, diventa credente per necessità. Non che la cosa sia sbagliata, perchè a quel punto è meglio credere indipendentemente dalla verità, in quanto porta beneficio. Ci sono poi credenti che vivono una situazione di serenità nello spirito e nella mente senza per forza assere passati per brutte esperienze. Lo stesso vale per chi non crede; ci sono atei e agnostici che vivono bene e in pace tanto quanto.
Indicativamente la questione sembra essere puramente personale, ecco perchè ho seguito l'altro thread sul solispsismo. Ma è solo un'idea...
Sulla questione del cristianesimo invece ho sondato a fondo alcune questioni degne di nota. Ne cito una, fra le meno conosciute, giusto come esempio.
Ecco il link: http://it.wikipedia.org/wiki/Il_miracolo_%28Messori%29

Alla fine, a mio parere, che uno creda nella scienza, in Dio o in niente, la sostanza non cambia; sempre di fede si tratta.
Ciao! : Indian: : Indian:
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Mirror
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cikalino ha scritto:Inoltre, chiunque crede in dio dovrebbe fare attenzione a questa sua credenza: cela essa una reale fede o, come è più probabile, una o più paure esistenziali?
Spesso la fede in Dio è semplicemente la maschera fatta indossare dal religioso alla proprio paura di morire e timori correlati.
Chi non si aspetta nulla dopo la morte può credere in quel che vuole senza ricavarne alcun danno. In caso contrario la fede è SEMPRE una limitazione, antitetica rispetto alla vita.
Infatti quando parlo con qualcuno della sua fede mi dice che ha paura di morire e l'idea che non ci sia nulla dopo lo terrorizza. Crede in un Dio per semplice paura, altre volte invece crede perchè gli è stato insegnato così da piccolo ed è troppo pigro per porsi domande..
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« Profeta - io dissi - creatura del male! - certamente profeta, sii tu uccello o demonio! -
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« desolato, ma ancora indomito, su questa deserta terra incantata
« in questa visitata dall'orrore - dimmi, in verità, ti scongiuro -
« Vi è - vi è un balsamo in Galaad? dimmi, dimmi - ti scongiuro. -
Disse il corvo: « Mai più ».
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cikalino
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vincentwise ha scritto: Sulla questione del cristianesimo invece ho sondato a fondo alcune questioni degne di nota. Ne cito una, fra le meno conosciute, giusto come esempio.
Ecco il link: http://it.wikipedia.org/wiki/Il_miracolo_%28Messori%29
interessante but i don't understand the point
non necessariamente concepire le credenze religiose come roba per allocchi significa escludere l'esistenza del "miracolistico".
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