Lun 09/02/2015
Dopo una stancante giornata lavorativa di 9 ore, torno a casa, ma aspetto mio padre per cenare e so che arriverà tardi.
Ho fame, cosí giusto per sgranocchiare qualcosa, mi lavo un gambo di finocchio e lo mangio con un po' di maionese.
Mi rilasso un po' ma le palpebre si fanno prepotentemente pesanti... "Quasi quasi nell'attesa mi faccio un pisolino, che magari ci scappa il lucido". Mi infilo sotto le coperte e alle 21:46, punto il timer a 30 min e chiudo gli occhi.
È tardo pomeriggio, il cielo è ancora illuminato ma si sta scurendo.
Sono in una piazzetta che mi ricorda vagamente il parcheggio a pagamento di una località balneare visitata un bel po' di anni fa.
Ci sono 2 o 3 macchine parcheggiate.
Vicino ad esse, 2 gruppi di ragazzini dell'età media di 15/16 anni discutono animatamente fra di loro, sembra tirare aria di rissa.
Sono in compagnia del mio amico V che fronteggia al mio fianco.
Io e V avanziamo e al nostro passaggio i ragazzi si spostano in religioso silenzio, con rispettoso timore.
Sembra che abbiamo interrotto un vero e proprio duello tra bande.Ci guardiamo per un attimo negli occhi e con un complice sguardo d'intesa ci comunichiamo di cambiare zona.
Io spicco un salto librandomi in volo, lui mi segue nell'istante successivo.
In volo mi affianca urlandomi divertito di seguirlo, e cosí faccio.
Il palpabile senso di libertà dato dal volo, dal fatto che stia sognando lucidamente, e dalla gradevole compagnia, mi sta facendo divertire di cuore. Ho un forte senso di benessere.
Vedo V che si sta abbassando di quota, in prossimità di un incrocio stradale, dove ci sono ragazzi e ragazze di varie età.
Mi guarda e dice "Siamo in un sogno, no?" indicando con gli occhi una bellissima ragazza nel gruppo.
Io mi metto a ridere e giocosamente atterro a "cavalluccio" sulle spalle di lei, che ride divertita e mi porta a spasso per qualche metro.
Poi salto giù, la guardo dritto negli occhi (anche per vedere se succede qualcosa) e rimango sbigottito dalla sua bellezza.
Le carezzo il collo e lei se lo lascia fare con una dolcezza particolare, sembra quasi che ci conosciamo da una vita.
La saluto con un bacio delicato e mi rimetto in volo.
Io e V planiamo verso un piccolo palazzo ed entriamo attraversando le finestre aperte sul pianerottolo del 1° o 2° piano.
V si dirige verso una porta, la apre e mi invita dentro.
Ci troviamo in quella che dev'essere la sua abitazione. Dentro c'è M, la sua ragazza, che mi da il benvenuto.
È un piccolo bilocale di circa 25 m², la pavimentazione non è lineare, ci sono dei gradini che dividono le zone (letto, porta-pc, divano, cucina, balcone). M è seduta sul divano, alle sue spalle una portafinestra che affaccia sul balcone sul quale esco: guardando giù vedo un angolo di strada che mi è familiare.
Torno dentro, do un'occhiata ad una parete gialla con un chiodo su cui è appeso un mazzo di poche chiavi e dico a V "Ma davvero mi vuoi dire che anche tu stai sognando?" " Certo uomo!" mi risponde ridendo.
Sono entusiasta "Ca*zo, questo è incredibile!".
Inspiro profondamente e lentamente, accentuando tutti i miei sensi di percezione: delineo mentalmente lo spazio che mi circonda, sento l'aria passarmi dalle narici e riempirmi i polmoni, il torace mi si gonfia, sento la pelle sul mio corpo, i miei vestiti su di essa, odo il silenzio della notte provenire dall'esterno, la pressione del mio peso che posa sulle piante dei miei piedi all'interno delle scarpe, e tanti altri dettagli.
Chiudendo gli occhi in uno stato mentale di ricezione assoluta, pronuncio le parole "Sono io, qui, ora".
È come se venessi travolto da un'incontenibilità di "dati percettivi" e sensazioni, è uno stato che fa provare un senso simile alle vertigini.
Sento il buio dato dal retro delle mie palpebre che si allontana a velocità da capogiro (suona strano ma non saprei descriverlo meglio).Improvvisamente, sono fuori dal sogno. Non saprei dire se sono sveglio o in una sorta di blackworld, ma è quiete assoluta.
"Peccato che sia finito, ma la sveglia? non è ancora suonata? Possibile che non siano ancora passati 30 minuti?"
Mi sfiora il dubbio di essere ancora nel limbo tra sonno e veglia. "Inutile che resti ancora coricato o che tenti di ottenere un altro sogno, la sveglia suonerà a secondi" penso. Ma per qualche ragione, ci riprovo.
Eccomi ricomparso nell'attimo e nel luogo preciso in cui ero sparito. Quasi non ci speravo, sono più uniche che rare le volte in cui sono riuscito a rientrare volontariamente in un sogno abbandonato, lucidamente forse mai.
"Oh, rieccolo!" esclama V a M, riferendosi a me, "Te l'avevo detto!". Io sorrido incredulo.
La coscenza che esista realmente un "mondo/luogo" nel quale poter accedere, insondabile per chiunque all'infuori del sognatore, unita al fatto che i sognatori, in questo esclusivo caso, siano 2, mi eccita moltissimo (indipendentemente dal fatto che tale coscenza corrisponda o meno alla realtà).
"Vieni" mi esorta V, "voglio farti provare una cosa". Lo seguo nella piccolissima stanza da letto dove apre un cassetto ed estrae un fucile a pompa corto e dall'aspetto moderno "Tieni".
Lo afferro e guardando oltre la finestra della camera che affaccia su una piazza vuota e silenziosa, con un capannino mo'di serra circondato esternamente da siepi di varie altezze, vedo C (un ubriacone attaccabrighe che va a bere nel bar dove di solito ci incontriamo con la compagnia) con un altro uomo, che si stanno dirigendo furtivamente verso il chioschetto vetrato.
Entrano, ma questo non mi impedisce di tenerli sotto tiro.
C sembra sentirsi osservato, si guarda attorno con aria da psicopatico mentre parla con l'altra persona.
Io indietreggio per non farmi vedere e quasi inciampo sul letto dietro di me.
V mi tranquillizza: non ci possono vedere e non ho bisogno di aprire la finestra socchiusa per sparare, inquanto i vetri resteranno intatti.
Prendo la mira e la mia vista si fa molto acuta e zoomma fino a farmi vedere la faccia di C come se ce l'avessi a 20cm dagli occhi.
Miro al centro della sua fronte. Improvvisamente C punta gli occhi dritti verso i miei e urla "Attento!" all'uomo in sua compagnia, buttandolo giù dalla sedia sulla quale si era appena seduto.
Tengo la mira e premo il grilletto.
È come se il tempo si stirasse, rendendo un decimo di secondo percepibile come un minuto (le mie azioni e tutto il resto si svolge in proporzionale lentezza).
La smorfia dell'urlo è ancora in atto sul volto di C.
Non odo alcuno sparo ma la mia visuale zoomma a velocità vertiginosa sulla sua fronte.
C'è un istante di confusione totale, perdo l'equilibrio e il tempo ritorna al suo normale fluire.
V mi evita la caduta a terra tenendomi dalle spalle e ci mettiamo a ridere tornando in cucina, dove M ci aspettava e dice imbronciata a V "Amo, lo sai che non mi piacciono 'ste cose...", "Tranquilla" risponde lui e io intervengo dicendo "È vivo e vegeto". Lei sembra rasserenata alla notizia, ma V aggiunge "Anche se sicuramente si stava preparando ad una rapina, non sarebbe stata una grande perdita". Non ricordo altro, ma ora sono nuovamente coricato a occhi chiusi sotto le coperte, ripensando alle scene appena vissute e mi rilasso per qualche secondo.
"Ma cavolo, la sveglia??? Vuoi vedere che non l'ho puntata?..." penso. Mi giro sul fianco, apro gli occhi e guardo il telefono. Non solo il timer sta ancora andando, ma segna 4:46! Tutto questo vissuto onirico concentrato in soli 25 min (senza contare il tempo di addormentamento). Fatico a crederci, ma l'orologio parla chiaro.
Non è la prima volta che faccio SL in brevi lassi di tempo, ma questo è il più corposo che ricordo di aver mai avuto, in rapporto alla durata.