Diario dei sogni lucidi di Hari
olrac ha scritto:Davvero forte l'esperienza con la roba gelatinosa che risale il corpo...Non mi è mai capitata una cosa del genere, credo.
Questo genere di cose traumatizzerebbero la maggior parte dei sognatori...invece tu hai affrontato la situazione senza andare nel panico. Non è una cosa da poco!
Sì, diciamo che ormai ci ho fatto il callo , ormai non reagisco più con paura, anche se poi alla fine in questo caso ho ceduto e sono uscito forzatamente dalla paralisi, ero poco lucido e non avevo abbastanza energia per fare quello che andava fatto.
Non saprei, potrebbero esserlo come potrebbero essere dei semplici p.o. creati dalla mia mente, diciamo che stavolta non ho avuto una sensazione netta di avere a che fare con persone reali come accaduto in altre occasioni. Dal loro atteggiamento comunque sembravano abbastanza serene e tranquille, non sembrava che avessero bisogno di aiuto. Purtroppo anche in quel caso la mia lucidità non era delle migliori e mi sono fatto coinvolgere nella conversazione, dimenticandomi le domande che avrei dovuto fare.olrac ha scritto: Nelle altre due esperienze con le nonnine...beh, hai pensato che potrebbero essere dei 'p.o.' disincarnati che cercano in qualche modo aiuto o sono bloccate in qualche dimensione di '''basso astrale'''?...chissà...bisognerebbe analizzare bene le loro emanazioni energetiche (termine generico) e provare a fare qualche semplice domanda.
olrac ha scritto:Cmq complimenti per le tue splendide esplorazioni!
Grazie , complimenti anche a te per le tue, seguo sempre con piacere il tuo diario
May my heart be my guiding key
1 luglio 2023
Lucido ore?
Sono a casa nel seminterrato, la mia lucidità è bassa, faccio cadere a terra di proposito un oggetto, forse una tazza o un piatto, che si rompe all'impatto col pavimento. Vado poi verso le scale ma qui il ricordo sfuma.
Lucido ore 5.45-7.30
Sono a casa al piano terra, ad un certo punto mi viene in mente di provare a levitare nonostante l'ambiente intorno a me sia molto stabile e reale.Ci riesco al primo tentativo, esco dal portone e volo in direzione del mare. Vorrei spingermi al largo ed esplorare il paesaggio che mi troverò davanti, curioso di vedere cosa mi apparirà, stavolta però non ci riesco, vengo deviato e mi ritrovo a volare lungo la costa. Mi ritrovo poi nuovamente a sorvolare il mio quartiere, ad un certo punto atterroe mi ritrovo in situazioni caotiche nelle quali la mia lucidità va via via scemando.
2 luglio 2023
Lucidi ore 5.45-8.10
Episodio 1:
Sono in uno stato ipnagogico intenso, mi sento spostare in avanti velocemente come se fossi in macchina lungo una strada, vedo scorrere gli edifici e allo stesso tempo mi percepisco sdraiato a letto sul fianco destro.Prendo lucidità e attendo il momento giusto per entrare nello scenario, vedo che le immagini sono abbastanza stabili e per un attimo sento di poterlo fare semplicemente alzandomi dal letto. Mi sollevo e sposto le coperte per prepararmi a scendere ma qui esito, non sono ancora convinto di essere totalmente nel corpo sottile, temo ancora di poter muovere una parte del mio corpo fisico, così mi rimetto giù. Questa esitazione fa svanire lo scenario, poco dopo però ne compare un altro, non molto diverso, si tratta sempre di una città, di giorno. Stavolta mi sento pronto e scendo dal letto, ritrovandomi in strada. E' tutto estremamente stabile e reale, sono davanti ad una villetta e leggo un cognome sul citofono. Purtroppo l'ho dimenticato ma ricordo che era un cognome strano e che guardandolo più volte le lettere che lo componevano cambiavano posizione. Vedo poi un signore sulla sessantina che si dirige verso il cancelletto d'ingresso, lo osservo mentre mi passa accanto, constatando quanto il suo aspetto e i suoi movimenti siano al 100 % reali. Qualche istante dopo arriva invece una signora più o meno della stessa età, dai capelli biondi tinti, forse la moglie del signore di prima. Attraversa il cancelletto anche lei e io la seguo e le parlo, le chiedo come si chiama e dove ci troviamo e nel frattempo lei cambia aspetto, ora ha i capelli scuri ed è più giovane. Non ricordo il suo nome, non ricordo nemmeno se me lo ha detto o meno, alla seconda domanda invece risponde dicendo di non ricordarsi. << Ma come? Non ricordi il nome del posto in cui vivi? >> le dissi, al che lei rispose : << è finita >>. Non so a cosa si riferisse, inoltre ho dimenticato parte della nostra conversazione. Ricordo però che parlava con accento romano o quantomeno laziale.
Episodio 2:
Sono lucido e mi trovo in compagnia di due persone, un uomo e una donna, nello spazio esterno di un edificio. Attraversiamo un tratto cementato, forse il parcheggio o l'area di manovra dei garage, per poi uscire dalla parte opposta, sul retro dell'edificio, dove c'è un ampio giardino. L'uomo si lamenta del fatto che non vuole stare al sole e io gli dico che qui il sole non scotta e il vento non è mai troppo freddo. Raggiungiamo una stradina e troviamo delle sedie di plastica che però sono sporche e bagnate, forse per l'umidità. Per tutto il tempo da quando abbiamo attraversato il parcheggio fino alla fine dell'esperienza ho avuto continui crolli della vista, dovuti sicuramente al fatto che nella realtà fisica in quel momento era già giorno e i raggi solari battevano sulla mia faccia.
6 luglio 2023
Lucido/paralisi ore 2.45-4.00
Sono a casa al piano terra, c'è mio nonno che sta parlando con un tizio, lo guardo bene, è alto circa 1.80, fisico snello e slanciato, capelli brizzolati, folti e ben pettinati. Dice di avere 74 anni e gli dico che se li porta molto bene. Ad un certo punto l'uomo esce in strada mentre io mi fermo in giardino e lo osservo mentre si avvia lungo la strada. Ad un certo punto lo sento lamentarsi, temo si sia fatto male ma poi vedo che si è trattato di un falso allarme. Ora infatti lo vedo addirittura correre verso la sua macchina ed entrarci, nel frattempo io mi sposto e raggiungo il piazzaletto da cui si vede bene la strada. Quando torno a guardare la strada, con mia sorpresa vedo che la macchina è sparita, eppure è impossibile che in quei pochi secondi abbia già percorso tutti i 300 metri della via e abbia già girato l'angolo. Realizzo dunque di stare sognando, ora sono lucido ed esco in strada. E' notte e pioviccica, mi sento un po' pesante, a quanto pare non sono ancora del tutto distaccato dal mio corpo fisico. Le cose peggiorano invece di migliorare quando imbocco la via che inizia davanti al cancello di casa mia, mi sento un po' ovattato e sempre più pesante. C'è un vento contrario che diventa sempre più forte fino ad impedirmi di proseguire e addirittura a spingermi indietro. Inizialmente cerco di sforzarmi di andare avanti, poi però mi rendo conto che non ne vale la pena e decido invece di lasciarmi andare e farmi trasportare da questo vento. Poco dopo la vista si oscura, mi trovo nel buio totale e per un po' percepisco ancora la sensazione di spostamento. Ad un certo punto però inizio ad avere delle sensazioni negative e pochi istanti dopo ecco che mi trovo in paralisi, con la solita entità parassita sopra di me a bisbigliarmi cose incomprensibili mentre mi preme sul corpo. Esco temporaneamente dalla paralisi per fare una pausa, poi mi lascio andare di nuovo con l'intenzione di provare ad eseguire il distacco. Qui però mi sento premere con forza su un fianco, la pressione aumenta fino ad essere dolorosa, il che mi spinge ad uscire nuovamente dalla paralisi. Stavolta però decido di svegliarmi definitivamente, per poi pentirmene subito dopo.
9 luglio 2023
Lucido/paralisi/OBE ore 5.00-6.35
Mi trovo nella casa in montagna dei miei nonni, al primo piano, entro in una delle camere da letto e vedo che il letto non c'è. Sono semi lucido, mi volto immaginando che il letto ci sia e poi mi lascio cadere ma il letto continua a non esserci e vado col sedere per terra . Mi rialzo ed esco da una porta, attraverso alcune porte a vetri e piccoli cancelletti fino a raggiungere uno spazio esterno. Avverto un cambio di livello, sono in un grande parco, sulla sinistra ci sono campetti sportivi, vedo gente, perlopiù giovani ragazzi e ragazze, che giocano a calcio e ad altri giochi. Osservo un po' le persone a distanza, ogni tanto sfrego le mani tra loro per stabilizzarmi, poi mi chino a sfregarle sull'erba per ottenere una maggiore immersione sensoriale. Raggiungo un gruppetto di ragazzini che giocano a pallone sul prato, mi metto a giocare un po' con loro, poi inizio a fare delle domande. Chiedo come si chiama questo posto e mi rispondono qualcosa tipo "Pozzo d'Adda", che poi andando a verificare su Google scoprirò esistere nella realtà fisica (è probabile che io l'abbia sentito nominare, sebbene coscientemente non me ne ricordi). Uno dei ragazzi indossa una maglia dell'Inter con scritte sulla parte alta della schiena due iniziali: "L.A.". Dice di chiamarsi Luca Austria, in effetti le iniziali coincidono con il suo nome e cognome, anche se quest'ultimo è decisamente insolito, non credo esista davvero un cognome del genere. Un altro ragazzo invece mi dà un nome e cognome stranieri che ora non ricordo, dice di venire da un paese straniero ma invece di dirmi quale mi dà degli indizi per indovinarlo. Non ricordo quali fossero questi indizi, mi sembra di ricordare che tra essi avesse nominato l'Austria. In seguito mi sveglio e penso di scrivere subito quello che ricordo delle informazioni ricevute dai ragazzi, poi però mi accorgo che sto ancora sognando, si è trattato di un falso risveglio. Rimango per qualche istante indeciso se proseguire o svegliarmi subito in modo da non rischiare di dimenticare quelle informazioni, che poi sono esattamente quelle che ho già riportato, dato che le altre già a questo punto del sogno le avevo dimenticate. Alla fine decido di continuare, dicendo a me stesso che li ricorderò in ogni caso e infatti così è stato alla fine. Tuttavia non vado molto lontano, ad un certo punto infatti mi ritrovo in paralisi, la cosa strana però è che percepisco di essere sdraiato al contrario, con la testa ai piedi del letto, nonostante io sia consapevole che il mio corpo fisico è sdraiato nel verso giusto. Inizio a sentire una presenza su di me, provo a comunicare con essa, dicendo che posso aiutarla, posso accompagnarla in un posto migliore dove non avrà bisogno di succhiare energia agli altri per sopravvivere. La mia voce però esce strozzata e metallica, non una cosa piacevole da sentire. Vengo lentamente inglobato dall'entità, la sensazione è sgradevole ma mi sforzo di sopportarla e appena possibile mi alzo ed esco dalla mia stanza. Non sono però ancora libero da questa presenza appiccicosa, mi sento avvolto da uno sgradevole campo elettromagnetico che sembra almeno in parte trattenermi. Raggiungo il salotto e chiedo all'entità di mostrarsi, al che compare una sagoma umanoide dell'altezza di un bambino piccolo, che poi si rimpicciolisce fino a diventare delle dimensioni di una mano. E' come se si fosse sgonfiato, ora infatti sembra proprio un palloncino sgonfio, solo che invece di essere rotondo ha la forma di una sagoma umanoide. Esco di casa e prendo il volo, l'ambiente però è confusionario vado verso il mare ma poi non riesco a proseguire verso il largo, una forza invisibile mi tracina via, non riesco a controllare i miei movimenti. Le immagini sono confuse e si sovrappongono, probabilmente sto esaurendo la mia energia, forse c'entra qualcosa l'aggressione di quell'entità parassita. Il ricordo qui sfuma.
10 luglio 2023
Lucido ore 2.20-4.45
Sono semi lucido, osservo delle immagini di edifici e penso a cosa potrei trovare una volta entrato nel sogno. Parlo con qualcuno, una voce fuori campo forse, mentre cammino lungo una strada, davanti a me vedo una signora anziana che passeggia. [/color]Ad un certo punto prendo lucidità e mi trovo in una sala dove si sta svolgendo una festicciola, si tratta di un buffet con vari tavoli sparsi qua e là. Giro un po' per i tavoli e vedo che non c'è rimasta molta roba da mangiare però, sembrerebbe che la festa sia iniziata già da un pezzo, forse è quasi finita. Osservo le persone, perlopiù ragazzi e ragazze, è tutto estremamente vivido e reale, mi limito ad osservare senza interagire con nessuno per il momento e nel frattempo mangio una pizzetta, che si rivela molto buona e friabile. Ci sono anche dei cornetti su un tavolo ma decido di fermarmi qui per non rischiare di perdere lucidità.In ogni caso l'esperienza non va avanti ancora per molto, non ricordo bene cosa succede, forse mi sveglio o forse mi perdo in un sogno normale.
11 luglio 2023
Paralisi/OBE ore 3.45-5.30
Prendo lucidità in paralisi, mi proietto fuori dal corpo mentalmente e vado di sopra aggrappandomi alla ringhiera per stabilizzarmi. La vista si attiva dopo che esco dal portone, poi scendo le scale e mi fermo sul vialetto ad esaminare le piante del giardino. Mi soffermo in particolare su una pianta dai fiori violacei, osservo le foglie e i fiori nei dettagli, annuso i fiori, i quali hanno un odore gradevole, anche se non molto intenso. Esco in strada e vado verso la casa di fronte, sulla soglia incontro Gianfranco, lo saluto ed entro in casa, al che lui mi consiglia di salire al piano di sopra. Gli dico che non sapevo ci fosse un piano di sopra, vedo una scalinata che però si rivela finta e lui mi dice che non è quella e mi indica quella vera. Salgo dunque al primo piano e mi ritrovo in una stanza piena di roba di vario genere, tra cui vestiti, sembra una specie di magazzino, ci sono degli scaffali a ridosso delle pareti. Proseguo e vedo altre stanze e sale e mi rendo conto che qui c'è molto più di un piano di una casa, sembra piuttosto un piccolo centro commerciale. Mi trovo ora su un pianerottolo, alla mia destra c'è un'altra sala, mentre di fronte a me a circa 15-20 metri c'è una scala mobile. Decido di prendere la scala mobile, dicendo a me stesso che una volta arrivato in cima incontrerò la mia guida ad attendermi. Giunto al piano superiore però trovo solo persone normali che camminano. Più avanti esco all'aperto e stavolta incontro un uomo sulla trentina alto e snello che sembrava stare lì ad aspettarmi. Gli chiedo se è lui la mia guida e mi risponde di sì ma poco convinto, in effetti non emana alcuna energia, deve trattarsi dell'ennesimo impostore. Lo seguo per un po', parliamo di qualcosa che non ricordo.
19 luglio 2023
Lucido ore 4.15-5.30
Sono a lavoro in un condominio, abbiamo quasi finito e io e una collega stiamo iniziando a portare fuori il materiale per caricarlo in macchina. Sono semi lucido, tra le varie cose da prendere ci sono dei secchi e siccome ho già le mani occupate e vorrei risparmiarmi un viaggio provo a farli levitare col pensiero, così da portarmeli dietro fino alla macchina. Tuttavia è tutto estremamente stabile e reale e i secchi non si muovono di un millimetro, non c'è proprio verso di spostarli senza toccarli. Provo allora in un altro modo, ne prendo uno mezzo vuoto e lo lascio cadere per poi provare col pensiero a tenerlo sospeso a mezz'aria, un po' come faccio io stesso per volare quando non riesco a levitare direttamente da terra, che salto o mi lascio cadere da un punto rialzato per poi rimanere sospeso. Non funziona però nemmeno così, il secchio cade esattamente come farebbe nella realtà fisica, con tutto il suo peso ed emettendo lo stesso rumore. La cosa comunque non mi dispiace affatto, anzi, sono felice di tanto realismo e stabilità, mi trovo già in un ambiente pronto da esplorare e che potenzialmente potrebbe regalarmi un'esperienza anche abbastanza duratura. Esco dal condominio e man mano la mia lucidità aumenta e mi stacco dalla trama del sogno. Proseguo a camminare lentamente, senza alcuna fretta, con l'intenzione di esplorare e memorizzare dettagli. Mi guardo intorno, sono in una qualche città, una città piuttosto affollata, forse nella tarda mattinata o pomeriggio. Leggo alcune scritte e insegne, ci sono numerosi negozi e locali, tra cui un ristorante con tanti tavoli all'aperto. Tra le varie insegne lette fuori dai negozi e locali ne ricordo una in particolare: "Atelier", non ricordo però se fosse un negozio o qualcos'altro. Raggiungo poi un chiosco gastronomico e chiedo ad una donna dietro a bancone come si chiama questo posto ma lei non mi risponde, forse non mi sente o forse è semplicemente troppo indaffarata a servire i numerosi clienti. Probabilmente ho scelto un pessimo momento per fare le mie domande, dunque rinuncio e proseguo a camminare. Vado verso una porta ma quando la apro e la attraverso mi ritrovo in un ambiente sfocato ed ovattato, in pratica è successo l'esatto contrario di quello che capita di solito quando attraverso delle porte, che solitamente mi portano ad un livello superiore di sogno. Provo a tornare indietro ma le cose non cambiano,sembra che io abbia perso quello scenario, probabilmente però non è stato l'attraversamento della porta a farmelo perdere, bensì la perdita di concentrazione e calo di lucidità avvenute già prima di aprire la porta stessa. Ripensandoci in effetti quella porta non avrebbe dovuto essere lì, dato che mi trovavo già all'aperto, evidentemente lo scenario intorno a me si era già modificato senza che me ne accorgessi.
23 luglio 2023
Lucido ore 6.30-9.00
Cammino per le strade di una città e ad un certo punto prendo lucidità. Attraverso un ampio viale pedonale, nel quale ci sono dei militari che marciano e per non ricordo quale motivo penso di essere il loro bersaglio, penso che mi stiano cercando. Prima che mi vedano provo a colpire uno di quei militari a distanza ma i miei poteri sembrano non funzionare qui. I soldati avanzano, ormai sono nel loro campo visivo ma mi ignorano completamente, ne arriva poi un altro gruppo che mi sfila accanto senza fare niente, forse non mi hanno riconosciuto. Proseguo e raggiungo quello che sembra un centro storico, ci sono edifici vecchi, risalenti forse all'Ottocento. Ho un vago ricordo di dover andare in un certo luogo ed incontrare una certa persone, siccome non ricordo quasi nulla però decido di chiamare colui che mi ha affidato tale compito per chiedere spiegazioni. Mi fermo davanti a dei negozi in un vicolo, prendo il cellulare dalla tasca e premo il dito sull'ultima chiamata ricevuta, che deve essere di quella persona che mi ha chiesto di fare questa cosa che non ricordo. Mi risponde quasi subito e gli chiedo qual è l'indirizzo a cui devo citofonare e chi devo incontrare ma lui mi dà indicazioni imprecise e confuse. Scopro che nemmeno lui conosce l'indirizzo, mi dice solo che devo citofonare ad un tizio che si trova su una via di questa città, senza però dirmi quale. Mi dice solo il numero civico (che non ricordo però) e io lo mando a quel paese dicendogli che non posso mica citofonare a quel numero di ogni singola via di questa città. Alla fine la telefonata è servita solo a farmi perdere tempo e a farmi innervosire e anche a farmi destabilizzare, tanto che l'esperienza poco dopo si interrompe.
25 luglio 2023
OBE/Paralisi ore 22.30-2.40
Sono in un luogo indefinito e ad un certo punto vengo risucchiato in una specie di vortice. Inizialmente per paura oppongo resistenza ma poi mi lascio andare. Mi sento trasportare a gran velocità in una specie di tunnel buio, solo a tratti vedo davanti a me come dei pattern geometrici che però si muovono velocissimi e risultano del tutto confusi. Mi trovo poi in paralisi e mi sento schiacciare da una presenza, l'istinto è quello di uscire e svegliarmi ma mi impongo di restare. Provo a muovermi e ad alzarmi ma sono completamente immobilizzato, dunque provo con la proiezione mentale e dopo qualche tentativo ci riesco. Esco dalla mia stanza e salgo le scale, poi però il ricordo sfuma, forse l'esperienza si interrompe poco dopo.
30 luglio 2023
Paralisi/OBE/Lucido ore 7.00-9.00
Sono a letto in paralisi con una presenza che lentamente mi avvolge, io però la ignoro e appena possibile mi alzo dal letto. Cammino un po' intontito, salgo le scale, arrivo al piano terra e ora le cose già vanno meglio. Entro in bagno e mi guardo allo specchio, inizialmente il mio riflesso è abbastanza fedele al mio aspetto fisico, poi però cambia totalmente, mostrandomi l'immagine di un ragazzo robusto, dal viso paffuto e capelli chiari. Esco di casa e attraverso il giardino, per poi uscire dal cancelletto sul retro, che trovo già aperto. Vedo delle persone che camminano lungo la via in discesa, poi imbocco un sentiero nel campo di sterpaglie, e proseguo per un po' in questa direzione. Incontro un gruppo di ragazzini che giocano, osservo uno di loro, vedo che indossa una felpa con una scritta che ora non ricordo. Non ho però un obbiettivo chiaro in mente e poco dopo il sogno crolla. Riparto dal letto, mi alzo e vado di sopra, stavolta alla cieca. Esco dal portone e prima di arrivare al cancello la vista si attiva. Esco in strada e invece di andare dritto come faccio di solito, mi dirigo verso l'incrocio alla mia sinistra. Vedo uno strano trenino dalla forma dei treni a vapore, lungo 20-25 metri e alto non più di 2, parcheggiato sul lato destro della strada. Poco dopo aver girato l'angolo mi ritrovo poi in un cortile con una scalinata che scende e senza pensarci due volte la imbocco, sperando possa portarmi nei Sotterranei. Scendo due o tre piani ma stavolta non sento quell'energia particolare tipica dei Sotterranei. Proseguo comunque e incontro subito una donna che indossa una tuta da lavoro arancione. La cosa non mi è affatto nuova, tempo fa dopo esser sceso nei Sotterranei sono stato aggredito da uomini che indossavano tute da lavoro arancioni, e che si sono rivelati essere dei Vampiri-Zombie. La donna viene verso di me con fare minaccioso ed io indietreggio e le dico che non ho intenzione di creare problemi, sono qui solo per esplorare. La donna si ferma e torna indietro, sembra essersi convinta che non rappresento un pericolo. Mi imbatto ora in due uomini, i quali hanno l'aria di essere dei direttori o qualcosa del genere. Chiedo loro a cosa stanno lavorando qui, memore anche delle visite fatte in passato nei Sotterranei. Loro non mi respingono ma non sembrano avere voglia di rispondermi, uno di loro però mi indica una porta alle mie spalle, dicendo che lì c'è una stanza dove posso vedere un filmato che mi spiegherà tutto quello che c'è da sapere su questo posto. Io come uno stupido mi faccio abbindolare, entriamo nella stanza e il tizio fa partire un filmato su un televisore e poi se ne va. Il volume è basso e provo ad alzarlo ma dopo aver toccato il tasto del volume il filmato
si interrompe, come se avessi cambiato canale. Chiamo il tizio di prima per far ripartire il filmato ma neanche lui ci riesce, affida il compito ad un altro uomo che si trovava già nella stanza e quest'ultimo accetta con riluttanza. In ogni caso qui il sogno si interrompe senza che io sia riuscito ad ottenere nulla. Non avrei dovuto dare ascolto al direttore, avrei dovuto proseguire ed esplorare direttamente, anche a costo di essere respinto e dovermi fare strada con la forza. Invece ho scelto la strada apparentemente più semplice che però si è rivelata una fregatura.
1 agosto 2023
Paralisi/OBE/Lucido ore 1.40-5.15
In seguito ad eventi che non ricordo, mi ritrovo in paralisi e vengo inglobato dalla solita entità. Mi alzo comunque dal letto, vado di sopra ed esco dal portone. Qui mi fermo ad esaminare alcuni fiori, li annuso ma stavolta non sento alcun odore, sento di avere il naso un po' chiuso. Esco in strada e la attraverso, mi fermo ad esaminare le foglie di una pianta che sporgono da dietro il muro di recinzione della casa di fronte. Poi mi volto e vedo passare una ragazzina bionda di non più di 12-13 anni, sul marciapiede davanti casa mia, per qualche motivo mi viene d'impulso dirle che non dovrebbe girare da sola di notte alla sua età e lei mi risponde in malo modo, tipo "fatti i c...i tuoi", poi arriva in fondo alla strada e gira l'angolo. Entro nel cortile della casa di fronte e vedo entrare da un altro cancello una ragazza carina, che viene accolta da un'altra ragazza, molto bella, ha capelli scuri lisci e lunghi all'incirca fino alle spalle e indossa un vestito rosso elegante con un'ampia scollatura. Vado verso di loro, vedo dei tavoli apparecchiati per quella che sembrerebbe una festa, mi rivolgo alla ragazza dicendole se posso "autoinvitarmi" a questa festa e lei accetta. Nel frattempo si aggiungono altre persone, tra cui una ragazza cicciottella con gli occhiali e alcuni ragazzi, tra i quali c'è anche mio fratello. Qualcuno ad un certo punto tira fuori una vaschetta di gelato artigianale, ci sono tre gusti: cioccolato al latte, cioccolato fondente e un altro di colore marroncino chiaro, forse nocciola. Mio fratello mi consiglia di assaggiare il cioccolato fondente, dicendo che è speciale, io ne assaggio un cucchiaino ma non mi concentro molto sul sapore, poiché mi preme di più interagire con la ragazza dal vestito rosso. Mi siedo accanto
a lei ad un tavolo e, mentre aspetto che mi venga servito il gelato, parlo un po' con lei. Le chiedo come si chiamano lei e le sue amiche, dice di chiamarsi Anna ma di non sapere o non ricordare il nome delle altre due, il che mi fa pensare che non siano sue amiche ma persone che ha appena conosciuto. Lo chiedo allora direttamente alla ragazza grassottella che dice di chiamarsi Katia Ghezzella, mentre nel frattempo la terza ragazza non è più con noi, forse è già andata via o si è solo assentata temporaneamente. Qui ho un calo di lucidità perché la ragazza con gli occhiali è diventata una bottiglia di una qualche bevanda alcolica e io continuo a parlarle convinto di star parlando con la ragazza. A mia parziale giustificazione, la bottiglia ha disegnati sopra un paio di occhiali dalle lenti rotonde, simili a quelli che indossava la ragazza . Poi mi rivolgo di nuovo ad Anna e le chiedo il suo cognome, così da poter verificare una volta sveglio se esiste fisicamente. Mi risponde:
<< Monaci di Roma >>, dunque oltre al cognome mi ha detto anche la sua provenienza, prima che glielo chiedessi. In effetti probabilmente la domanda successiva sarebbe stata quella, evidentemente sapeva già che glielo avrei chiesto. Le dico poi che per aiutarmi a ricordare i loro nomi al risveglio mi sarebbe utile scriverli su un pezzo di carta, qui però l'esperienza si interrompe. Mi trovo poi in un falso risveglio in cui sono a scuola e sento l'urgenza di scrivere quei nomi e cognomi su un pezzo di carta prima di dimenticarli.
Lucido ore?
Sono a casa nel seminterrato, la mia lucidità è bassa, faccio cadere a terra di proposito un oggetto, forse una tazza o un piatto, che si rompe all'impatto col pavimento. Vado poi verso le scale ma qui il ricordo sfuma.
Lucido ore 5.45-7.30
Sono a casa al piano terra, ad un certo punto mi viene in mente di provare a levitare nonostante l'ambiente intorno a me sia molto stabile e reale.Ci riesco al primo tentativo, esco dal portone e volo in direzione del mare. Vorrei spingermi al largo ed esplorare il paesaggio che mi troverò davanti, curioso di vedere cosa mi apparirà, stavolta però non ci riesco, vengo deviato e mi ritrovo a volare lungo la costa. Mi ritrovo poi nuovamente a sorvolare il mio quartiere, ad un certo punto atterroe mi ritrovo in situazioni caotiche nelle quali la mia lucidità va via via scemando.
2 luglio 2023
Lucidi ore 5.45-8.10
Episodio 1:
Sono in uno stato ipnagogico intenso, mi sento spostare in avanti velocemente come se fossi in macchina lungo una strada, vedo scorrere gli edifici e allo stesso tempo mi percepisco sdraiato a letto sul fianco destro.Prendo lucidità e attendo il momento giusto per entrare nello scenario, vedo che le immagini sono abbastanza stabili e per un attimo sento di poterlo fare semplicemente alzandomi dal letto. Mi sollevo e sposto le coperte per prepararmi a scendere ma qui esito, non sono ancora convinto di essere totalmente nel corpo sottile, temo ancora di poter muovere una parte del mio corpo fisico, così mi rimetto giù. Questa esitazione fa svanire lo scenario, poco dopo però ne compare un altro, non molto diverso, si tratta sempre di una città, di giorno. Stavolta mi sento pronto e scendo dal letto, ritrovandomi in strada. E' tutto estremamente stabile e reale, sono davanti ad una villetta e leggo un cognome sul citofono. Purtroppo l'ho dimenticato ma ricordo che era un cognome strano e che guardandolo più volte le lettere che lo componevano cambiavano posizione. Vedo poi un signore sulla sessantina che si dirige verso il cancelletto d'ingresso, lo osservo mentre mi passa accanto, constatando quanto il suo aspetto e i suoi movimenti siano al 100 % reali. Qualche istante dopo arriva invece una signora più o meno della stessa età, dai capelli biondi tinti, forse la moglie del signore di prima. Attraversa il cancelletto anche lei e io la seguo e le parlo, le chiedo come si chiama e dove ci troviamo e nel frattempo lei cambia aspetto, ora ha i capelli scuri ed è più giovane. Non ricordo il suo nome, non ricordo nemmeno se me lo ha detto o meno, alla seconda domanda invece risponde dicendo di non ricordarsi. << Ma come? Non ricordi il nome del posto in cui vivi? >> le dissi, al che lei rispose : << è finita >>. Non so a cosa si riferisse, inoltre ho dimenticato parte della nostra conversazione. Ricordo però che parlava con accento romano o quantomeno laziale.
Episodio 2:
Sono lucido e mi trovo in compagnia di due persone, un uomo e una donna, nello spazio esterno di un edificio. Attraversiamo un tratto cementato, forse il parcheggio o l'area di manovra dei garage, per poi uscire dalla parte opposta, sul retro dell'edificio, dove c'è un ampio giardino. L'uomo si lamenta del fatto che non vuole stare al sole e io gli dico che qui il sole non scotta e il vento non è mai troppo freddo. Raggiungiamo una stradina e troviamo delle sedie di plastica che però sono sporche e bagnate, forse per l'umidità. Per tutto il tempo da quando abbiamo attraversato il parcheggio fino alla fine dell'esperienza ho avuto continui crolli della vista, dovuti sicuramente al fatto che nella realtà fisica in quel momento era già giorno e i raggi solari battevano sulla mia faccia.
6 luglio 2023
Lucido/paralisi ore 2.45-4.00
Sono a casa al piano terra, c'è mio nonno che sta parlando con un tizio, lo guardo bene, è alto circa 1.80, fisico snello e slanciato, capelli brizzolati, folti e ben pettinati. Dice di avere 74 anni e gli dico che se li porta molto bene. Ad un certo punto l'uomo esce in strada mentre io mi fermo in giardino e lo osservo mentre si avvia lungo la strada. Ad un certo punto lo sento lamentarsi, temo si sia fatto male ma poi vedo che si è trattato di un falso allarme. Ora infatti lo vedo addirittura correre verso la sua macchina ed entrarci, nel frattempo io mi sposto e raggiungo il piazzaletto da cui si vede bene la strada. Quando torno a guardare la strada, con mia sorpresa vedo che la macchina è sparita, eppure è impossibile che in quei pochi secondi abbia già percorso tutti i 300 metri della via e abbia già girato l'angolo. Realizzo dunque di stare sognando, ora sono lucido ed esco in strada. E' notte e pioviccica, mi sento un po' pesante, a quanto pare non sono ancora del tutto distaccato dal mio corpo fisico. Le cose peggiorano invece di migliorare quando imbocco la via che inizia davanti al cancello di casa mia, mi sento un po' ovattato e sempre più pesante. C'è un vento contrario che diventa sempre più forte fino ad impedirmi di proseguire e addirittura a spingermi indietro. Inizialmente cerco di sforzarmi di andare avanti, poi però mi rendo conto che non ne vale la pena e decido invece di lasciarmi andare e farmi trasportare da questo vento. Poco dopo la vista si oscura, mi trovo nel buio totale e per un po' percepisco ancora la sensazione di spostamento. Ad un certo punto però inizio ad avere delle sensazioni negative e pochi istanti dopo ecco che mi trovo in paralisi, con la solita entità parassita sopra di me a bisbigliarmi cose incomprensibili mentre mi preme sul corpo. Esco temporaneamente dalla paralisi per fare una pausa, poi mi lascio andare di nuovo con l'intenzione di provare ad eseguire il distacco. Qui però mi sento premere con forza su un fianco, la pressione aumenta fino ad essere dolorosa, il che mi spinge ad uscire nuovamente dalla paralisi. Stavolta però decido di svegliarmi definitivamente, per poi pentirmene subito dopo.
9 luglio 2023
Lucido/paralisi/OBE ore 5.00-6.35
Mi trovo nella casa in montagna dei miei nonni, al primo piano, entro in una delle camere da letto e vedo che il letto non c'è. Sono semi lucido, mi volto immaginando che il letto ci sia e poi mi lascio cadere ma il letto continua a non esserci e vado col sedere per terra . Mi rialzo ed esco da una porta, attraverso alcune porte a vetri e piccoli cancelletti fino a raggiungere uno spazio esterno. Avverto un cambio di livello, sono in un grande parco, sulla sinistra ci sono campetti sportivi, vedo gente, perlopiù giovani ragazzi e ragazze, che giocano a calcio e ad altri giochi. Osservo un po' le persone a distanza, ogni tanto sfrego le mani tra loro per stabilizzarmi, poi mi chino a sfregarle sull'erba per ottenere una maggiore immersione sensoriale. Raggiungo un gruppetto di ragazzini che giocano a pallone sul prato, mi metto a giocare un po' con loro, poi inizio a fare delle domande. Chiedo come si chiama questo posto e mi rispondono qualcosa tipo "Pozzo d'Adda", che poi andando a verificare su Google scoprirò esistere nella realtà fisica (è probabile che io l'abbia sentito nominare, sebbene coscientemente non me ne ricordi). Uno dei ragazzi indossa una maglia dell'Inter con scritte sulla parte alta della schiena due iniziali: "L.A.". Dice di chiamarsi Luca Austria, in effetti le iniziali coincidono con il suo nome e cognome, anche se quest'ultimo è decisamente insolito, non credo esista davvero un cognome del genere. Un altro ragazzo invece mi dà un nome e cognome stranieri che ora non ricordo, dice di venire da un paese straniero ma invece di dirmi quale mi dà degli indizi per indovinarlo. Non ricordo quali fossero questi indizi, mi sembra di ricordare che tra essi avesse nominato l'Austria. In seguito mi sveglio e penso di scrivere subito quello che ricordo delle informazioni ricevute dai ragazzi, poi però mi accorgo che sto ancora sognando, si è trattato di un falso risveglio. Rimango per qualche istante indeciso se proseguire o svegliarmi subito in modo da non rischiare di dimenticare quelle informazioni, che poi sono esattamente quelle che ho già riportato, dato che le altre già a questo punto del sogno le avevo dimenticate. Alla fine decido di continuare, dicendo a me stesso che li ricorderò in ogni caso e infatti così è stato alla fine. Tuttavia non vado molto lontano, ad un certo punto infatti mi ritrovo in paralisi, la cosa strana però è che percepisco di essere sdraiato al contrario, con la testa ai piedi del letto, nonostante io sia consapevole che il mio corpo fisico è sdraiato nel verso giusto. Inizio a sentire una presenza su di me, provo a comunicare con essa, dicendo che posso aiutarla, posso accompagnarla in un posto migliore dove non avrà bisogno di succhiare energia agli altri per sopravvivere. La mia voce però esce strozzata e metallica, non una cosa piacevole da sentire. Vengo lentamente inglobato dall'entità, la sensazione è sgradevole ma mi sforzo di sopportarla e appena possibile mi alzo ed esco dalla mia stanza. Non sono però ancora libero da questa presenza appiccicosa, mi sento avvolto da uno sgradevole campo elettromagnetico che sembra almeno in parte trattenermi. Raggiungo il salotto e chiedo all'entità di mostrarsi, al che compare una sagoma umanoide dell'altezza di un bambino piccolo, che poi si rimpicciolisce fino a diventare delle dimensioni di una mano. E' come se si fosse sgonfiato, ora infatti sembra proprio un palloncino sgonfio, solo che invece di essere rotondo ha la forma di una sagoma umanoide. Esco di casa e prendo il volo, l'ambiente però è confusionario vado verso il mare ma poi non riesco a proseguire verso il largo, una forza invisibile mi tracina via, non riesco a controllare i miei movimenti. Le immagini sono confuse e si sovrappongono, probabilmente sto esaurendo la mia energia, forse c'entra qualcosa l'aggressione di quell'entità parassita. Il ricordo qui sfuma.
10 luglio 2023
Lucido ore 2.20-4.45
Sono semi lucido, osservo delle immagini di edifici e penso a cosa potrei trovare una volta entrato nel sogno. Parlo con qualcuno, una voce fuori campo forse, mentre cammino lungo una strada, davanti a me vedo una signora anziana che passeggia. [/color]Ad un certo punto prendo lucidità e mi trovo in una sala dove si sta svolgendo una festicciola, si tratta di un buffet con vari tavoli sparsi qua e là. Giro un po' per i tavoli e vedo che non c'è rimasta molta roba da mangiare però, sembrerebbe che la festa sia iniziata già da un pezzo, forse è quasi finita. Osservo le persone, perlopiù ragazzi e ragazze, è tutto estremamente vivido e reale, mi limito ad osservare senza interagire con nessuno per il momento e nel frattempo mangio una pizzetta, che si rivela molto buona e friabile. Ci sono anche dei cornetti su un tavolo ma decido di fermarmi qui per non rischiare di perdere lucidità.In ogni caso l'esperienza non va avanti ancora per molto, non ricordo bene cosa succede, forse mi sveglio o forse mi perdo in un sogno normale.
11 luglio 2023
Paralisi/OBE ore 3.45-5.30
Prendo lucidità in paralisi, mi proietto fuori dal corpo mentalmente e vado di sopra aggrappandomi alla ringhiera per stabilizzarmi. La vista si attiva dopo che esco dal portone, poi scendo le scale e mi fermo sul vialetto ad esaminare le piante del giardino. Mi soffermo in particolare su una pianta dai fiori violacei, osservo le foglie e i fiori nei dettagli, annuso i fiori, i quali hanno un odore gradevole, anche se non molto intenso. Esco in strada e vado verso la casa di fronte, sulla soglia incontro Gianfranco, lo saluto ed entro in casa, al che lui mi consiglia di salire al piano di sopra. Gli dico che non sapevo ci fosse un piano di sopra, vedo una scalinata che però si rivela finta e lui mi dice che non è quella e mi indica quella vera. Salgo dunque al primo piano e mi ritrovo in una stanza piena di roba di vario genere, tra cui vestiti, sembra una specie di magazzino, ci sono degli scaffali a ridosso delle pareti. Proseguo e vedo altre stanze e sale e mi rendo conto che qui c'è molto più di un piano di una casa, sembra piuttosto un piccolo centro commerciale. Mi trovo ora su un pianerottolo, alla mia destra c'è un'altra sala, mentre di fronte a me a circa 15-20 metri c'è una scala mobile. Decido di prendere la scala mobile, dicendo a me stesso che una volta arrivato in cima incontrerò la mia guida ad attendermi. Giunto al piano superiore però trovo solo persone normali che camminano. Più avanti esco all'aperto e stavolta incontro un uomo sulla trentina alto e snello che sembrava stare lì ad aspettarmi. Gli chiedo se è lui la mia guida e mi risponde di sì ma poco convinto, in effetti non emana alcuna energia, deve trattarsi dell'ennesimo impostore. Lo seguo per un po', parliamo di qualcosa che non ricordo.
19 luglio 2023
Lucido ore 4.15-5.30
Sono a lavoro in un condominio, abbiamo quasi finito e io e una collega stiamo iniziando a portare fuori il materiale per caricarlo in macchina. Sono semi lucido, tra le varie cose da prendere ci sono dei secchi e siccome ho già le mani occupate e vorrei risparmiarmi un viaggio provo a farli levitare col pensiero, così da portarmeli dietro fino alla macchina. Tuttavia è tutto estremamente stabile e reale e i secchi non si muovono di un millimetro, non c'è proprio verso di spostarli senza toccarli. Provo allora in un altro modo, ne prendo uno mezzo vuoto e lo lascio cadere per poi provare col pensiero a tenerlo sospeso a mezz'aria, un po' come faccio io stesso per volare quando non riesco a levitare direttamente da terra, che salto o mi lascio cadere da un punto rialzato per poi rimanere sospeso. Non funziona però nemmeno così, il secchio cade esattamente come farebbe nella realtà fisica, con tutto il suo peso ed emettendo lo stesso rumore. La cosa comunque non mi dispiace affatto, anzi, sono felice di tanto realismo e stabilità, mi trovo già in un ambiente pronto da esplorare e che potenzialmente potrebbe regalarmi un'esperienza anche abbastanza duratura. Esco dal condominio e man mano la mia lucidità aumenta e mi stacco dalla trama del sogno. Proseguo a camminare lentamente, senza alcuna fretta, con l'intenzione di esplorare e memorizzare dettagli. Mi guardo intorno, sono in una qualche città, una città piuttosto affollata, forse nella tarda mattinata o pomeriggio. Leggo alcune scritte e insegne, ci sono numerosi negozi e locali, tra cui un ristorante con tanti tavoli all'aperto. Tra le varie insegne lette fuori dai negozi e locali ne ricordo una in particolare: "Atelier", non ricordo però se fosse un negozio o qualcos'altro. Raggiungo poi un chiosco gastronomico e chiedo ad una donna dietro a bancone come si chiama questo posto ma lei non mi risponde, forse non mi sente o forse è semplicemente troppo indaffarata a servire i numerosi clienti. Probabilmente ho scelto un pessimo momento per fare le mie domande, dunque rinuncio e proseguo a camminare. Vado verso una porta ma quando la apro e la attraverso mi ritrovo in un ambiente sfocato ed ovattato, in pratica è successo l'esatto contrario di quello che capita di solito quando attraverso delle porte, che solitamente mi portano ad un livello superiore di sogno. Provo a tornare indietro ma le cose non cambiano,sembra che io abbia perso quello scenario, probabilmente però non è stato l'attraversamento della porta a farmelo perdere, bensì la perdita di concentrazione e calo di lucidità avvenute già prima di aprire la porta stessa. Ripensandoci in effetti quella porta non avrebbe dovuto essere lì, dato che mi trovavo già all'aperto, evidentemente lo scenario intorno a me si era già modificato senza che me ne accorgessi.
23 luglio 2023
Lucido ore 6.30-9.00
Cammino per le strade di una città e ad un certo punto prendo lucidità. Attraverso un ampio viale pedonale, nel quale ci sono dei militari che marciano e per non ricordo quale motivo penso di essere il loro bersaglio, penso che mi stiano cercando. Prima che mi vedano provo a colpire uno di quei militari a distanza ma i miei poteri sembrano non funzionare qui. I soldati avanzano, ormai sono nel loro campo visivo ma mi ignorano completamente, ne arriva poi un altro gruppo che mi sfila accanto senza fare niente, forse non mi hanno riconosciuto. Proseguo e raggiungo quello che sembra un centro storico, ci sono edifici vecchi, risalenti forse all'Ottocento. Ho un vago ricordo di dover andare in un certo luogo ed incontrare una certa persone, siccome non ricordo quasi nulla però decido di chiamare colui che mi ha affidato tale compito per chiedere spiegazioni. Mi fermo davanti a dei negozi in un vicolo, prendo il cellulare dalla tasca e premo il dito sull'ultima chiamata ricevuta, che deve essere di quella persona che mi ha chiesto di fare questa cosa che non ricordo. Mi risponde quasi subito e gli chiedo qual è l'indirizzo a cui devo citofonare e chi devo incontrare ma lui mi dà indicazioni imprecise e confuse. Scopro che nemmeno lui conosce l'indirizzo, mi dice solo che devo citofonare ad un tizio che si trova su una via di questa città, senza però dirmi quale. Mi dice solo il numero civico (che non ricordo però) e io lo mando a quel paese dicendogli che non posso mica citofonare a quel numero di ogni singola via di questa città. Alla fine la telefonata è servita solo a farmi perdere tempo e a farmi innervosire e anche a farmi destabilizzare, tanto che l'esperienza poco dopo si interrompe.
25 luglio 2023
OBE/Paralisi ore 22.30-2.40
Sono in un luogo indefinito e ad un certo punto vengo risucchiato in una specie di vortice. Inizialmente per paura oppongo resistenza ma poi mi lascio andare. Mi sento trasportare a gran velocità in una specie di tunnel buio, solo a tratti vedo davanti a me come dei pattern geometrici che però si muovono velocissimi e risultano del tutto confusi. Mi trovo poi in paralisi e mi sento schiacciare da una presenza, l'istinto è quello di uscire e svegliarmi ma mi impongo di restare. Provo a muovermi e ad alzarmi ma sono completamente immobilizzato, dunque provo con la proiezione mentale e dopo qualche tentativo ci riesco. Esco dalla mia stanza e salgo le scale, poi però il ricordo sfuma, forse l'esperienza si interrompe poco dopo.
30 luglio 2023
Paralisi/OBE/Lucido ore 7.00-9.00
Sono a letto in paralisi con una presenza che lentamente mi avvolge, io però la ignoro e appena possibile mi alzo dal letto. Cammino un po' intontito, salgo le scale, arrivo al piano terra e ora le cose già vanno meglio. Entro in bagno e mi guardo allo specchio, inizialmente il mio riflesso è abbastanza fedele al mio aspetto fisico, poi però cambia totalmente, mostrandomi l'immagine di un ragazzo robusto, dal viso paffuto e capelli chiari. Esco di casa e attraverso il giardino, per poi uscire dal cancelletto sul retro, che trovo già aperto. Vedo delle persone che camminano lungo la via in discesa, poi imbocco un sentiero nel campo di sterpaglie, e proseguo per un po' in questa direzione. Incontro un gruppo di ragazzini che giocano, osservo uno di loro, vedo che indossa una felpa con una scritta che ora non ricordo. Non ho però un obbiettivo chiaro in mente e poco dopo il sogno crolla. Riparto dal letto, mi alzo e vado di sopra, stavolta alla cieca. Esco dal portone e prima di arrivare al cancello la vista si attiva. Esco in strada e invece di andare dritto come faccio di solito, mi dirigo verso l'incrocio alla mia sinistra. Vedo uno strano trenino dalla forma dei treni a vapore, lungo 20-25 metri e alto non più di 2, parcheggiato sul lato destro della strada. Poco dopo aver girato l'angolo mi ritrovo poi in un cortile con una scalinata che scende e senza pensarci due volte la imbocco, sperando possa portarmi nei Sotterranei. Scendo due o tre piani ma stavolta non sento quell'energia particolare tipica dei Sotterranei. Proseguo comunque e incontro subito una donna che indossa una tuta da lavoro arancione. La cosa non mi è affatto nuova, tempo fa dopo esser sceso nei Sotterranei sono stato aggredito da uomini che indossavano tute da lavoro arancioni, e che si sono rivelati essere dei Vampiri-Zombie. La donna viene verso di me con fare minaccioso ed io indietreggio e le dico che non ho intenzione di creare problemi, sono qui solo per esplorare. La donna si ferma e torna indietro, sembra essersi convinta che non rappresento un pericolo. Mi imbatto ora in due uomini, i quali hanno l'aria di essere dei direttori o qualcosa del genere. Chiedo loro a cosa stanno lavorando qui, memore anche delle visite fatte in passato nei Sotterranei. Loro non mi respingono ma non sembrano avere voglia di rispondermi, uno di loro però mi indica una porta alle mie spalle, dicendo che lì c'è una stanza dove posso vedere un filmato che mi spiegherà tutto quello che c'è da sapere su questo posto. Io come uno stupido mi faccio abbindolare, entriamo nella stanza e il tizio fa partire un filmato su un televisore e poi se ne va. Il volume è basso e provo ad alzarlo ma dopo aver toccato il tasto del volume il filmato
si interrompe, come se avessi cambiato canale. Chiamo il tizio di prima per far ripartire il filmato ma neanche lui ci riesce, affida il compito ad un altro uomo che si trovava già nella stanza e quest'ultimo accetta con riluttanza. In ogni caso qui il sogno si interrompe senza che io sia riuscito ad ottenere nulla. Non avrei dovuto dare ascolto al direttore, avrei dovuto proseguire ed esplorare direttamente, anche a costo di essere respinto e dovermi fare strada con la forza. Invece ho scelto la strada apparentemente più semplice che però si è rivelata una fregatura.
1 agosto 2023
Paralisi/OBE/Lucido ore 1.40-5.15
In seguito ad eventi che non ricordo, mi ritrovo in paralisi e vengo inglobato dalla solita entità. Mi alzo comunque dal letto, vado di sopra ed esco dal portone. Qui mi fermo ad esaminare alcuni fiori, li annuso ma stavolta non sento alcun odore, sento di avere il naso un po' chiuso. Esco in strada e la attraverso, mi fermo ad esaminare le foglie di una pianta che sporgono da dietro il muro di recinzione della casa di fronte. Poi mi volto e vedo passare una ragazzina bionda di non più di 12-13 anni, sul marciapiede davanti casa mia, per qualche motivo mi viene d'impulso dirle che non dovrebbe girare da sola di notte alla sua età e lei mi risponde in malo modo, tipo "fatti i c...i tuoi", poi arriva in fondo alla strada e gira l'angolo. Entro nel cortile della casa di fronte e vedo entrare da un altro cancello una ragazza carina, che viene accolta da un'altra ragazza, molto bella, ha capelli scuri lisci e lunghi all'incirca fino alle spalle e indossa un vestito rosso elegante con un'ampia scollatura. Vado verso di loro, vedo dei tavoli apparecchiati per quella che sembrerebbe una festa, mi rivolgo alla ragazza dicendole se posso "autoinvitarmi" a questa festa e lei accetta. Nel frattempo si aggiungono altre persone, tra cui una ragazza cicciottella con gli occhiali e alcuni ragazzi, tra i quali c'è anche mio fratello. Qualcuno ad un certo punto tira fuori una vaschetta di gelato artigianale, ci sono tre gusti: cioccolato al latte, cioccolato fondente e un altro di colore marroncino chiaro, forse nocciola. Mio fratello mi consiglia di assaggiare il cioccolato fondente, dicendo che è speciale, io ne assaggio un cucchiaino ma non mi concentro molto sul sapore, poiché mi preme di più interagire con la ragazza dal vestito rosso. Mi siedo accanto
a lei ad un tavolo e, mentre aspetto che mi venga servito il gelato, parlo un po' con lei. Le chiedo come si chiamano lei e le sue amiche, dice di chiamarsi Anna ma di non sapere o non ricordare il nome delle altre due, il che mi fa pensare che non siano sue amiche ma persone che ha appena conosciuto. Lo chiedo allora direttamente alla ragazza grassottella che dice di chiamarsi Katia Ghezzella, mentre nel frattempo la terza ragazza non è più con noi, forse è già andata via o si è solo assentata temporaneamente. Qui ho un calo di lucidità perché la ragazza con gli occhiali è diventata una bottiglia di una qualche bevanda alcolica e io continuo a parlarle convinto di star parlando con la ragazza. A mia parziale giustificazione, la bottiglia ha disegnati sopra un paio di occhiali dalle lenti rotonde, simili a quelli che indossava la ragazza . Poi mi rivolgo di nuovo ad Anna e le chiedo il suo cognome, così da poter verificare una volta sveglio se esiste fisicamente. Mi risponde:
<< Monaci di Roma >>, dunque oltre al cognome mi ha detto anche la sua provenienza, prima che glielo chiedessi. In effetti probabilmente la domanda successiva sarebbe stata quella, evidentemente sapeva già che glielo avrei chiesto. Le dico poi che per aiutarmi a ricordare i loro nomi al risveglio mi sarebbe utile scriverli su un pezzo di carta, qui però l'esperienza si interrompe. Mi trovo poi in un falso risveglio in cui sono a scuola e sento l'urgenza di scrivere quei nomi e cognomi su un pezzo di carta prima di dimenticarli.
May my heart be my guiding key
6 agosto 2023
Paralisi/lucido ore 14.30.15.35
Sono sul letto in paralisi e sento le voci della TV nella realtà fisica (c'è mio fratello che sta guardando la TV sul suo letto). Rimango per un po' in questa posizione, poi ad un certo punto mi alzo, sono ancora pesante, esco dalla mia stanza e salgo al piano terra, muovendomi lentamente. Esco dal portone e qui la vista si attiva ma le immagini sono confuse e si sovrappongono tra loro. Il rumore della TV accesa mi impedisce di isolarmi totalmente dagli stimoli della realtà fisica, quindi continuo a percepirmi a metà tra sogno e paralisi. Avanzo lungo la strada senza sforzarmi per il momento di stabilizzarmi, poiché sarebbe solo fatica sprecata in queste condizioni. Mi concentro piuttosto sul mantenere la lucidità, poiché so che andando avanti prima o poi mi staccherò dalla percezioni fisiche e l'ambiente si stabilizzerà da solo.[/slpc] La mia lucidità è un po' altalenante, ad un certo punto mi ritrovo a casa nel seminterrato e tento di spegnere il televisore, convinto di poter spegnere quello fisico. Oltre a questo sto anche sbagliando televisore, perché quello che sento è quello nella mia stanza. Ovviamente ogni tentativo di abbassare il volume o spegnere non funziona minimamente, continuo a sentire chiaramente le voci della TV. In seguito mi trovo nuovamente in paralisi e mi alzo di nuovo, stavolta mi metto a fluttuare a mezz'aria per il seminterrato, poi volo di sopra ed esco di casa. Salgo un po' di quota ma l'ambiente intorno a me continua ad essere di quelli palesemente finti e grotteschi. Ora c'è un Accompagnatore con me, che mi parla mentre cerco di salire in cima ad una specie di pilastro sottile. Gli rispondo e la nostra conversazione si fonde con le parole del film d'animazione che sta andando in onda in questo momento in TV (si trattava di un film di Lupin). Vedo dall'alto una specie di piazza con delle strutture, tra cui quello che sembra un tendone da circo. Continua ad essere tutto finto però, è come essere in un set cinematografico al chiuso, infatti
sopra di me c'è un soffitto. Mi viene in mente di quando, in un'esperienza di circa due anni fa, squarciai un telo sopra la mia testa e attraversando l'apertura mi ritrovai poi in un ambiente completamente diverso, un ambiente reale che percepivo esistere indipendentemente da me. In quel caso si trattava di una specie di stazione spaziale popolata da alieni di varie razze. Voglio fare la stessa cosa, solo che stavolta sopra la mia testa c'è un soffitto solido e sarà un po' più difficile aprirmi un varco. Inizialmente traccio un perimetro perforando il soffitto con un dito, poi lo squarcio con entrambe le mani, aprendomi un varco. Attraverso l'apertura mentre ancora sento le voci della TV, mi ritrovo inizialmente nel buio totale, poco dopo però lo scenario intorno a me prende forma. Mi materializzo all'interno di una casa, forse un'appartamento di un palazzo o palazzina. Vedo infatti davanti a me una porta finestra che conduce ad un balcone e dalla quale si vede un paesaggio di alberi spogli su un terreno brullo. Si tratta di uno scenario reale e non sento nemmeno più le voci della TV, attraversando quel varco mi sono distaccato completamente dal corpo fisico e mi sono traslocato altrove. L'Accompagnatore è ancora con me e gli dico di rimanere dentro e di non seguirmi mentre esco sul balcone. Esco e vedo che il balcone è senza ringhiera, il che è quasi un invito a prendere subito il volo. Decido però di restare e mi accorgo che nel frattempo l'Accompagnatore è uscito anche lui, ma si è messo da una parte per conto suo a fare non so cosa. Penso che potrebbe essere interessante mettermi ad osservare l'Accompagnatore e vedere cosa fa, visto che di solito questo tipo di personaggi mi accompagnano rimanendo perlopiù fuori dal mio campo visivo. Alla fine però non lo faccio, rientro in casa, attraverso una piccola saletta ben arredata e mi dirigo verso la cucina, per poi uscire da un altro balcone. Vedo anche qui un bosco di alberi spogli, più numerosi e fitti però rispetto a quelli che si vedevano dall'altro lato dell'appartamento. Qui lo scenario inizia a destabilizzarsi e poco dopo mi sveglio.
12 agosto 2023
Paralisi/lucido ore 15.00-15.50
Prendo lucidità in paralisi mentre sento le voci della TV nella realtà fisica. Faccio dei piccoli movimenti per verificare se ho o meno il pieno controllo del mio corpo astrale, quando mi sento sicuro mi alzo. Esco di casa e continuo a sentire la TV, il che mi impedisce di isolarmi e stabilizzarmi, mantenendo la mia percezione divisa tra sogno e realtà fisica. Mi trovo a rialzarmi più volte dal letto e ad uscire di casa ma ogni volta dopo un po' la TV ha la meglio e mi fa ripartire dalla base. All'ennesima uscita riesco stavolta ad allontanarmi un po' di più, pur continuando comunque a sentire la TV. Una forza invisibile mi solleva e mi trascina nel buio, dopo qualche istante mi percepisco di nuovo in paralisi, stavolta però con una forte pressione alle tempie che aumenta sempre di più fino a diventare dolorosa. Il dolore diventa insopportabile e sono costretto a forzare il risveglio e ad uscire dalla paralisi.Faccio più fatica del solito perché la paralisi è molto profonda, cosa che sarebbe positiva se non fosse per il dolore alle tempie che mi costringe a svegliarmi. In passato mi è capitato di riuscire ad ignorare questo dolore e ad alzarmi dal letto, stavolta però sento di non avere abbastanza energie per farlo. Alla fine con uno sforzo riesco ad uscire dalla paralisi.
16 agosto 2023
Lucido/OBE ore 4.00-5.30
Prendo lucidità non ricordo come, mi ritrovo poi in OBE e mi rendo disponibile per un recupero, chiedendo di essere portato da chi ha bisogno di aiuto. Vengo trasportato e mi ritrovo nel buio, poi in paralisi con le vibrazioni. Percepisco una presenza, cerco di comunicare ma non ottengo risposta, perlomeno non a parole. Sento infatti ogni tanto delle specie di impulsi, non saprei in che altro modo definirli, come se questa presenza stesse rispondendo, solo che non ho idea di come interpretarli. Riparto e mi ritrovo nel giardino di casa mia, ripeto la stessa richiesta di prima e poco dopo sono di nuovo in paralisi. Stavolta non percepisco alcuna presenza però, almeno inizialmente, poi provo a tendere una mano e qualcuno la prende delicatamente, per un po' ho una vaga sensazione di camminare mano nella mano con qualcuno. Poi sono di nuovo in giardino e mi siedo su un muretto a gambe incrociate in meditazione, faccio dei respiri profondi che mi aiutano a centrarmi nel momento presente. Mi alzo in piedi, faccio un saltino e prendo il volo, dritto di fronte a me vedo il mare a qualche centinaio di metri di distanza, mentre nella realtà fisica dovrebbe essere alla mia sinistra, considerando il punto da cui sono partito. Comunque punto dritto verso il mare e in pochi istanti lo raggiungo, mi spingo verso il largo a grande velocità e ad un tratto inizio a vedere dei rilievi completamente bianchi, delle piccole montagne di ghiaccio. Inizialmente hanno un aspetto finto, virtuale, poi però diventano reali, atterro su uno spazio pianeggiante puntando il pugno destro verso il basso. All'atterraggio il pugno colpisce la superficie ghiacciata e mi trovo a slittare per alcuni metri, sento tutto il freddo del ghiaccio che quasi mi scortica la pelle, la quale continua a bruciarmi per un po'. Ora con me ci sono mia madre, una sua cugina acquisita e nostra collega di lavoro e sua figlia, una ragazza diciottenne, nonché mia cugina di terzo grado. Entriamo in una casa piuttosto grande ma un po' vecchia, dalle pareti interne ruvide di colore arancione. Esploro un po' la casa stanza per stanza, è tutto estremamente vivido e reale, ricordo una camera con letto matrimoniale, uno o due bagni e un salotto con un camino spento. Dal salotto si accede ad un balcone attraverso una porta-finestra, esco un attimo sul balcone e vedo che intorno ci sono numerosi palazzi e palazzine, è un'area molto densa di edifici. Rientro e noto che ci sono due maniglie sulla porta-finestra, unica stranezza in un ambiente perfettamente coerente con la realtà fisica. Do una rapida occhiata verso il camino e noto un piccolo globo, forse un mini mappamondo, appoggiato su una mensola.La mia lucidità qui cala notevolmente e anziché esplorare più nel dettagli la casa, mi perdo in attività inutili fino al risveglio.
28 agosto 2023
Lucido ore 4.30-5.30
Sono sul letto in uno stato di paralisi parziale e con la vista che a sprazzi si attiva, in pratica sono in un sogno nel quale sto sognando di essere in dormiveglia, una roba un po' contorta . Con me c'è l'entità femminile, non è ostile però, ci parlo e ci scherzo e gradualmente prendo lucidità. Esco di casa e mentre cammino per strada incontro una ragazza bionda carina dal fisico esile, in piedi sul bordo della strada. Dice di voler fare la ballerina o comunque di voler lavorare nel mondo dello spettacolo. Insieme camminiamo fino alla porta di un edificio, qui perdo lucidità e il ricordo sfuma.
30 agosto 2023
Lucido ore 23.00-3.40
Prendo lucidità forse in paralisi, esco di casa e mi metto a svolazzare tra i palazzi. Vedo su un terrazzo delle persone sedute ad un tavolo a giocare ad un gioco di società, mi avvicino e svolazzo un po' vicino a loro, i quali però non sembrano accorgersi di me, forse non possono vedermi. Raggiungo poi un altro luogo, mi sposto a piedi, entro in un paio di locali, gironzolo un po' e assaggio qualcosa da mangiare. Siccome non mi sono svegliato subito dopo il lucido ed ho continuato a sognare a lungo prima del risveglio, gran parte del ricordo dell'esperienza è andato perso. In ogni caso la mia lucidità in questa esperienza non è stata mai molto alta e non credo di aver fatto cose particolarmente memorabili.
Paralisi/lucido ore 14.30.15.35
Sono sul letto in paralisi e sento le voci della TV nella realtà fisica (c'è mio fratello che sta guardando la TV sul suo letto). Rimango per un po' in questa posizione, poi ad un certo punto mi alzo, sono ancora pesante, esco dalla mia stanza e salgo al piano terra, muovendomi lentamente. Esco dal portone e qui la vista si attiva ma le immagini sono confuse e si sovrappongono tra loro. Il rumore della TV accesa mi impedisce di isolarmi totalmente dagli stimoli della realtà fisica, quindi continuo a percepirmi a metà tra sogno e paralisi. Avanzo lungo la strada senza sforzarmi per il momento di stabilizzarmi, poiché sarebbe solo fatica sprecata in queste condizioni. Mi concentro piuttosto sul mantenere la lucidità, poiché so che andando avanti prima o poi mi staccherò dalla percezioni fisiche e l'ambiente si stabilizzerà da solo.[/slpc] La mia lucidità è un po' altalenante, ad un certo punto mi ritrovo a casa nel seminterrato e tento di spegnere il televisore, convinto di poter spegnere quello fisico. Oltre a questo sto anche sbagliando televisore, perché quello che sento è quello nella mia stanza. Ovviamente ogni tentativo di abbassare il volume o spegnere non funziona minimamente, continuo a sentire chiaramente le voci della TV. In seguito mi trovo nuovamente in paralisi e mi alzo di nuovo, stavolta mi metto a fluttuare a mezz'aria per il seminterrato, poi volo di sopra ed esco di casa. Salgo un po' di quota ma l'ambiente intorno a me continua ad essere di quelli palesemente finti e grotteschi. Ora c'è un Accompagnatore con me, che mi parla mentre cerco di salire in cima ad una specie di pilastro sottile. Gli rispondo e la nostra conversazione si fonde con le parole del film d'animazione che sta andando in onda in questo momento in TV (si trattava di un film di Lupin). Vedo dall'alto una specie di piazza con delle strutture, tra cui quello che sembra un tendone da circo. Continua ad essere tutto finto però, è come essere in un set cinematografico al chiuso, infatti
sopra di me c'è un soffitto. Mi viene in mente di quando, in un'esperienza di circa due anni fa, squarciai un telo sopra la mia testa e attraversando l'apertura mi ritrovai poi in un ambiente completamente diverso, un ambiente reale che percepivo esistere indipendentemente da me. In quel caso si trattava di una specie di stazione spaziale popolata da alieni di varie razze. Voglio fare la stessa cosa, solo che stavolta sopra la mia testa c'è un soffitto solido e sarà un po' più difficile aprirmi un varco. Inizialmente traccio un perimetro perforando il soffitto con un dito, poi lo squarcio con entrambe le mani, aprendomi un varco. Attraverso l'apertura mentre ancora sento le voci della TV, mi ritrovo inizialmente nel buio totale, poco dopo però lo scenario intorno a me prende forma. Mi materializzo all'interno di una casa, forse un'appartamento di un palazzo o palazzina. Vedo infatti davanti a me una porta finestra che conduce ad un balcone e dalla quale si vede un paesaggio di alberi spogli su un terreno brullo. Si tratta di uno scenario reale e non sento nemmeno più le voci della TV, attraversando quel varco mi sono distaccato completamente dal corpo fisico e mi sono traslocato altrove. L'Accompagnatore è ancora con me e gli dico di rimanere dentro e di non seguirmi mentre esco sul balcone. Esco e vedo che il balcone è senza ringhiera, il che è quasi un invito a prendere subito il volo. Decido però di restare e mi accorgo che nel frattempo l'Accompagnatore è uscito anche lui, ma si è messo da una parte per conto suo a fare non so cosa. Penso che potrebbe essere interessante mettermi ad osservare l'Accompagnatore e vedere cosa fa, visto che di solito questo tipo di personaggi mi accompagnano rimanendo perlopiù fuori dal mio campo visivo. Alla fine però non lo faccio, rientro in casa, attraverso una piccola saletta ben arredata e mi dirigo verso la cucina, per poi uscire da un altro balcone. Vedo anche qui un bosco di alberi spogli, più numerosi e fitti però rispetto a quelli che si vedevano dall'altro lato dell'appartamento. Qui lo scenario inizia a destabilizzarsi e poco dopo mi sveglio.
12 agosto 2023
Paralisi/lucido ore 15.00-15.50
Prendo lucidità in paralisi mentre sento le voci della TV nella realtà fisica. Faccio dei piccoli movimenti per verificare se ho o meno il pieno controllo del mio corpo astrale, quando mi sento sicuro mi alzo. Esco di casa e continuo a sentire la TV, il che mi impedisce di isolarmi e stabilizzarmi, mantenendo la mia percezione divisa tra sogno e realtà fisica. Mi trovo a rialzarmi più volte dal letto e ad uscire di casa ma ogni volta dopo un po' la TV ha la meglio e mi fa ripartire dalla base. All'ennesima uscita riesco stavolta ad allontanarmi un po' di più, pur continuando comunque a sentire la TV. Una forza invisibile mi solleva e mi trascina nel buio, dopo qualche istante mi percepisco di nuovo in paralisi, stavolta però con una forte pressione alle tempie che aumenta sempre di più fino a diventare dolorosa. Il dolore diventa insopportabile e sono costretto a forzare il risveglio e ad uscire dalla paralisi.Faccio più fatica del solito perché la paralisi è molto profonda, cosa che sarebbe positiva se non fosse per il dolore alle tempie che mi costringe a svegliarmi. In passato mi è capitato di riuscire ad ignorare questo dolore e ad alzarmi dal letto, stavolta però sento di non avere abbastanza energie per farlo. Alla fine con uno sforzo riesco ad uscire dalla paralisi.
16 agosto 2023
Lucido/OBE ore 4.00-5.30
Prendo lucidità non ricordo come, mi ritrovo poi in OBE e mi rendo disponibile per un recupero, chiedendo di essere portato da chi ha bisogno di aiuto. Vengo trasportato e mi ritrovo nel buio, poi in paralisi con le vibrazioni. Percepisco una presenza, cerco di comunicare ma non ottengo risposta, perlomeno non a parole. Sento infatti ogni tanto delle specie di impulsi, non saprei in che altro modo definirli, come se questa presenza stesse rispondendo, solo che non ho idea di come interpretarli. Riparto e mi ritrovo nel giardino di casa mia, ripeto la stessa richiesta di prima e poco dopo sono di nuovo in paralisi. Stavolta non percepisco alcuna presenza però, almeno inizialmente, poi provo a tendere una mano e qualcuno la prende delicatamente, per un po' ho una vaga sensazione di camminare mano nella mano con qualcuno. Poi sono di nuovo in giardino e mi siedo su un muretto a gambe incrociate in meditazione, faccio dei respiri profondi che mi aiutano a centrarmi nel momento presente. Mi alzo in piedi, faccio un saltino e prendo il volo, dritto di fronte a me vedo il mare a qualche centinaio di metri di distanza, mentre nella realtà fisica dovrebbe essere alla mia sinistra, considerando il punto da cui sono partito. Comunque punto dritto verso il mare e in pochi istanti lo raggiungo, mi spingo verso il largo a grande velocità e ad un tratto inizio a vedere dei rilievi completamente bianchi, delle piccole montagne di ghiaccio. Inizialmente hanno un aspetto finto, virtuale, poi però diventano reali, atterro su uno spazio pianeggiante puntando il pugno destro verso il basso. All'atterraggio il pugno colpisce la superficie ghiacciata e mi trovo a slittare per alcuni metri, sento tutto il freddo del ghiaccio che quasi mi scortica la pelle, la quale continua a bruciarmi per un po'. Ora con me ci sono mia madre, una sua cugina acquisita e nostra collega di lavoro e sua figlia, una ragazza diciottenne, nonché mia cugina di terzo grado. Entriamo in una casa piuttosto grande ma un po' vecchia, dalle pareti interne ruvide di colore arancione. Esploro un po' la casa stanza per stanza, è tutto estremamente vivido e reale, ricordo una camera con letto matrimoniale, uno o due bagni e un salotto con un camino spento. Dal salotto si accede ad un balcone attraverso una porta-finestra, esco un attimo sul balcone e vedo che intorno ci sono numerosi palazzi e palazzine, è un'area molto densa di edifici. Rientro e noto che ci sono due maniglie sulla porta-finestra, unica stranezza in un ambiente perfettamente coerente con la realtà fisica. Do una rapida occhiata verso il camino e noto un piccolo globo, forse un mini mappamondo, appoggiato su una mensola.La mia lucidità qui cala notevolmente e anziché esplorare più nel dettagli la casa, mi perdo in attività inutili fino al risveglio.
28 agosto 2023
Lucido ore 4.30-5.30
Sono sul letto in uno stato di paralisi parziale e con la vista che a sprazzi si attiva, in pratica sono in un sogno nel quale sto sognando di essere in dormiveglia, una roba un po' contorta . Con me c'è l'entità femminile, non è ostile però, ci parlo e ci scherzo e gradualmente prendo lucidità. Esco di casa e mentre cammino per strada incontro una ragazza bionda carina dal fisico esile, in piedi sul bordo della strada. Dice di voler fare la ballerina o comunque di voler lavorare nel mondo dello spettacolo. Insieme camminiamo fino alla porta di un edificio, qui perdo lucidità e il ricordo sfuma.
30 agosto 2023
Lucido ore 23.00-3.40
Prendo lucidità forse in paralisi, esco di casa e mi metto a svolazzare tra i palazzi. Vedo su un terrazzo delle persone sedute ad un tavolo a giocare ad un gioco di società, mi avvicino e svolazzo un po' vicino a loro, i quali però non sembrano accorgersi di me, forse non possono vedermi. Raggiungo poi un altro luogo, mi sposto a piedi, entro in un paio di locali, gironzolo un po' e assaggio qualcosa da mangiare. Siccome non mi sono svegliato subito dopo il lucido ed ho continuato a sognare a lungo prima del risveglio, gran parte del ricordo dell'esperienza è andato perso. In ogni caso la mia lucidità in questa esperienza non è stata mai molto alta e non credo di aver fatto cose particolarmente memorabili.
May my heart be my guiding key
10 settembre 2023
Lucido ore 5.30-7.00
Cammino per le strade di una città e ad un certo puntoprendo lucidità, senza alcun motivo particolare, semplicemente ricordandomi di essermi addormentato con il chiaro intento di sognare lucido, dopo essermi alzato di notte ed essere rimasto alzato per 30-40 minuti. Era da un po' che non riuscivo a fare una WBTB come si deve, poiché ultimamente non ho avuto molte notti con abbastanza ore di sonno a disposizione. Alla prima occasione ha subito funzionato alla grande, come se non avessi mai smesso di farla, a testimonianza di quanto sia efficace questa tecnica. Mi trovo in una piazzetta piuttosto affollata, c'è molto movimento e chiacchiericcio di fondo, quindi so che potrei facilmente distrarmi e perdere lucidità. Per questo motivo dico a me stesso che devo rimanere concentrato sul mantenere la lucidità, senza fare nulla di particolare per il momento. Si alza un vento forte e penso subito che possa avere a che fare con il fatto che sono lucido. Ho l'impressione che quel
vento sia qui per me, per trasportarmi oltre i confini del sogno, in ambienti più elevati. Per un attimo penso di lasciarmi andare a questo vento ma poi decido di non farlo per il momento, voglio prima esplorare un po' questo posto. Attraverso una strada e leggo dei cartelli blu di quelli che indicano la direzione delle località, alla mia sinistra ci sono negozi e locali. Proseguo lungo la strada, che ad un certo punto inizia a restringersi e curva leggermente verso sinistra, uscendo dalla piazza affollata ed immettendosi in un lungomare. Guardo in direzione del mare alla mia sinistra e Vedo che nonostante il vento e il mare mosso c'è parecchia gente in spiaggia. Proseguo per un breve tratto, poi siccome vedo che la strada porta fuori dal centro urbano, decido di tornare indietro. Entro in un locale pieno di ragazzi e ragazze, faccio un giro alla ricerca di qualcuno con cui valga la pena interagire, incontro il mio amico MR e altri che conosco, li saluto e scambio due parole con alcuni di loro ma senza soffermarmi. Già il fatto di aver rivolto loro la parola è un rischio in questo posto, qui c'è troppa confusione e chiacchiericcio di fondo, il rischio di perdersi è alto. La mia lucidità infatti vacilla in alcuni momenti, fortunatamente però decido di uscire prima che sia troppo tardi. Non appena metto piede all'esterno del locale la mia mente torna ad essere più lucida, sento di nuovo quel vento, stavolta però è decisamente più debole rispetto a prima. Quando mi decido a lasciarmi andare è troppo tardi, il vento è ormai svanito e pochi istanti dopo anche lo scenario intorno a me si dissolve. Mi ritrovo a letto in paralisi, mi alzo ed esco di casa levitando, svolazzo un po' nei dintorni di casa, poi prendo il volo lungo la strada. Lo scenario si modifica e ora mi trovo su un lungomare e atterro sulla spiaggia. Entro in acqua, la vista qui è instabile, dunque mi concentro sul tatto, sento chiaramente l'acqua che mi bagna i piedi e ciò aiuta a stabilizzare anche la vista. Mi tolgo e rimetto più volte gli occhiali e la differenza è nettissima, proprio come nella realtà fisica, nonostante io sappia di stare sognando e di non aver bisogno degli occhiali per vedere bene qui, in pratica mi sto portando dietro la mia miopia nel mondo onirico. Cammino in acqua, che ora mi arriva fino a metà gambe, poi mi sollevo in levitazione ed inizio a fluttuare a pelo d'acqua, sfiorandone la superficie con le dita dei piedi. Poi c'è un piccolo stacco, mi ritrovo seduto su un letto in una stanza e dopo un attimo di confusione mi ricordo di stare sognando. Mi guardo intorno e non riconosco la stanza in cui mi trovo, vedo però attaccate alle pareti delle foto in bianco e nero, che ritraggono perlopiù dei bambini. Alcuni di questi bambini hanno
un aspetto familiare, ho l'impressione che siano dei miei parenti dalla parte di mio padre. Vedo poi delle figurine di calciatori, a colori stavolta, in particolare l'occhio mi cade su una di queste, che ritrae una squadra di calcio intera in posa. Leggo "Crescentini, Viterbo 1996-97", la scritta è assolutamente chiara e stabile, così come questa e le altre figurine, nulla si modifica di una virgola, nonostante io rimanga ad osservarle per alcuni minuti. Mi sento pienamente stabilizzato in questo scenario, lo percepisco inattaccabile, sento di poter restare qui per tutto il tempo che serve. Sempre sulla stessa figurina vedo un calciatore che tiene in mano una maglia rivolta sul lato posteriore, su cui si legge il cognome "Crescentini". Il primo giocatore da sinistra, che dovrebbe essere il portiere, tiene anche lui una maglia allo stesso modo, con la scritta "Amos". Vedo poi il numero 4 in alto a sinistra sul bordo della figurina, dunque si tratta della figurina numero 4 dell'album. Osservo poi rapidamente le altre figurine, tutte ritraggono non singoli giocatori ma squadre al completo, una di queste ha le divise grigiorosse, probabilmente si tratta della squadra della Cremonese, anche se la parte dove dovrebbe esserci scritto il nome della squadra non si legge, forse è strappato. Su un'altra figurina c'è invece una squadra in divisa rossa e bianca e in alto si legge qualcosa tipo "Pro Monza" (non ricordo molto bene questa parte). Mi viene in mente poi di zoomare una di queste figurine, così da vedere bene i volti dei giocatori, che per ovvi motivi in una figurina che ritrae tutta la squadra sono molto piccoli. Eseguo lo zoom come si fa con le immagini sul cellulare, con il pollice e l'indice ingrandisco l'immagine e noto con piacere che i volti si vedono molto bene, la definizione dell'immagine non risente minimamente dello zoom. Mi chiedo ora cosa succederebbe se ingrandissi ulteriormente, concentrandomi su un singolo volto, penso che oltre un certo punto potrei cominciare a vedere i volti pixellati. Ingrandisco e in effetti qui i volti iniziano a diventare strani, sono palesemente finti, virtuali, come quelli creati da IA non molto avanzate, o di videogiochi di vecchia generazione, paragonabili ad una PS2 per intenderci. Forse ciò è dovuto alla mia aspettativa di vedere volti meno definiti aumentando lo zoom, in ogni caso non proseguo ad ingrandire ulteriormente.La mia lucidità per un momento vacilla, sento la voce di mia madre che mi chiama dicendomi che è ora di alzarsi per andare a lavoro, e lì per lì ci casco, dimenticandomi che è domenica e non devo andare a lavorare e soprattutto che mia madre e mio padre in questo momento sono in vacanza all'estero . In ogni caso era ora di svegliarmi, in modo da scrivere subito questa esperienza prima di dimenticare parte di essa. Alla fine dunque l'inganno della voce di mia madre si è rivelato provvidenziale, altrimenti forse sarei rimasto nel sogno e dato che stavo perdendo lucidità, probabilmente avrei proseguito a sognare normalmente per chissà quanto, rischiando di dimenticare parte dell'esperienza.
23 settembre 2023
Lucido/OBE ore 6.00-9.20
Prendo lucidità mentre sono in una casa molto affollata, dopo una serie di eventi di cui ho un ricordo molto vago. L'atmosfera era piacevole ed allegra, una volta presa consapevolezza di stare sognando però decido lo stesso di uscire subito da qui ed andarmene per la mia strada, prima di venire distratto e perdere lucidità. Ora mi accorgo di trovarmi al piano terra di casa mia, precisamente in cucina ed esco da una delle due porte. Appena fuori vedo che è tutto troppo buio, così decido di rientrare immediatamente, adesso però lo scenario è cambiato, sembra non esserci più nessuno in casa, la bella atmosfera di prima è andata persa. Decido a questo punto di uscire proprio dal sogno ed andare in OBE, mi lancio nel vuoto e mi ritrovo per un po' a spostarmi in una sorta di tunnel. In questo stato mi rivolgo al mio Sé Superiore, chiedendo di mandarmi una guida. Dopo un po' mi percepisco sdraiato sul letto in posizione supina (il mio corpo fisico in realtà si trova sdraiato sul fianco destro in questo momento). C'è una presenza femminile che fluttua sopra di me, non posso vederla ovviamente perché la mia vista non è attiva ma la percepisco chiaramente come femminile e non ostile. Penso che potrebbe essere la guida che avevo chiesto, le chiedo come si chiama e lei risponde qualcosa tipo "Malena" o "Melana". Ho l'impressione di non avere molto tempo a disposizione con lei, devo chiederle subito qualcosa ma inizialmente non mi viene in mente niente. Quando finalmente riesco a farmi venire in mente una domanda intelligente da farle è ormai troppo tardi, prima che mi possa rispondere il contatto si interrompe. Io comunque sono ancora nello stato intermedio, non mi sono svegliato quindi mi alzo e prendo le scalema da qui non ricordo nient'altro.
24 settembre 2023
Lucido ore 6.30-8.00
Prendo lucidità in circostanze che non ricordo, mi trovo ad uscire da una casa e ad attraversare un cortile circondato da un muro di recinzione bianco, alto circa 180 cm. E' ancora tutto molto instabile e per un po' la mia consapevolezza continua a rimbalzare tra scenario onirico e stato intermedio sul letto. Per stabilizzarmi mi fermo in un angolo del muro di recinzione, mi metto a sfregare le mani sul muro e nello stesso momento anche a leggere delle scritte. La cosa funziona, concentrandomi sul leggere un piccolo fogliettino, preso dalla cassetta della posta, mi stabilizzo più velocemente. Sul fogliettino leggo quella che sembra una data, che però si modifica di continuo, a volte diventando una data assurda e inesistente, tipo 31/02/23. Stacco poi dal muro un foglietto più grande, su cui è scritto un testo a penna, in corsivo. Provo a leggere ma la calligrafia mi risulta di difficile comprensione, dunque lascio perdere anche perché ormai mi sono stabilizzato a sufficienza. Continuo distrattamente a scorrere la mano sul muro mentre guardo da un'altra parte e ad un certo punto mi sento delle ragnatele sulle dita. Tolgo subito le dita e sposto lo sguardo nel punto in cui stavo toccando, c'è in effetti una ragnatela proprio sotto un ripiano in marmo che fa da tetto al muro e che sporge di un paio di centimetri oltre lo spessore del muro stesso. La visione è incredibilmente reale e dettagliata, così come era stata la sensazione al tatto quando l'avevo toccata inavvertitamente. La cosa particolare è che in quel momento stavo guardando da tutt'altra parte e pensando a tutt'altro, non ero minimamente concentrato sul toccare il muro, lo stavo facendo distrattamente eppure non solo il muro era lì comunque ma è apparso un altro elemento, la ragnatela, a cui non stavo assolutamente pensando. Mi trovo chiaramente in uno di quegli ambienti che sembrano esistere indipendentemente da me, i cui elementi sono presenti intorno a me indipendentemente dal fatto che io li percepisca consapevolmente o meno. Continuo per un po' ad esaminare nei dettagli gli elementi di questo luogo, in particolare mi soffermo su delle foglie di una pianta che si trova al di là del muro, le quali sporgono oltre il muro stesso. Le foglie si trovano ad una ventina di centimetri sopra la mia testa ma riesco comunque a distinguerne alcuni dettagli, dei quali ricordo una macchia marrone su una di esse. Penso di staccarne una per poterla osservare ancor più dettagliatamente, poi però ci ripenso perché sento che non sarebbe giusto farlo. Avanzo di qualche metro raggiungendo uno spiazzo leggermente più ampio, vedo uno specchio su una parete e mi ci avvicino per vedere il mio riflesso. Lo vedo solo di sfuggita però perché in questo momento sento la voce di mia nonna che chiama mia madre. La cosa mi distrae e mi fa destabilizzare perché lì per lì credo che la voce provenga dalla realtà fisica e che quindi io stia per svegliarmi, dimenticandomi che in questo momento mia madre e mio padre sono in vacanza all'estero. Mi ritrovo poi su un lungomare e sento una voce che mi parla e che nel frattempo è diventata una presenza più concreta che sento avvicinarsi, mentre la mia vista va e viene, in uno scenario molto instabile. L'unica cosa stabile sembra essere questa presenza. Inizialmente penso di colpirla con un pugno non appena mi raggiungerà, così da togliermela dai piedi, poi però ci ripenso. Il ricordo qui è un po' vago, la presenza ad un certo punto mi dice qualcosa, una frase di cui non ricordo le parole esatte ma il cui significato è che si è aperto un portale che ora posso attraversare e non devo farmelo sfuggire. Capisco a cosa si riferisce, lo sento anche io, percepisco un'energia intorno a me, devo solo lasciarmi andare affinché mi trasporti da qualche parte e così faccio. Mi sento trasportare e non esprimo alcun comando sulla destinazione, lascio fare a questa forza invisibile, curioso di scoprire dove mi porterà. Alla fine però non succede nulla, mi ritrovo sul lettoe forse per qualche istante mi sveglio nella realtà fisica. In ogni caso riprendo quasi subito a sognare, inizialmente forse in maniera non lucida. Più avanti riprendo lucidità, sono all'interno di una stanza e provo a levitare per salire in piedi sul davanzale di una finestra per poi lanciarmi da lì e prendere il volo. Riesco a levitare ma solo di poche decine di centimetri da terra e quindi non riesco a raggiungere il davanzale, non riesco a salire di quota nemmeno sforzandomi. Provo allora a levitare dal letto ma mi ritrovo più volte a cadere all'indietro in maniera goffa. Sono poi in un'altra stanza e stavolta esco a piedi da una porta e mi ritrovo su un balcone. Scendo al piano terra, percorro uno stretto vialetto che gira intorno ad una struttura indefinita e conduce ad una spiaggia molto affollata. Cammino a piedi scalzi sulla sabbia, poi mi siedo e me ne tiro un po' addosso, sentendola chiaramente sulla mia pelle. La sensazione è molto piacevole, è' una sabbia dorata e incredibilmente soffice e vellutata. Mi alzo con l'intenzione di farmi un bagno ma qui inizio a destabilizzarmi. Mentre cerco di recuperare lo scenario penso che potrei interagire con qualcuno, qui però perdo lucidità e proseguo per un po' a sognare normalmente prima del risveglio.
28 settembre 2023
Lucido ore 2.30-5.00
Sono in macchina con mia madre e qualcun altro, stiamo tornando a casa e ad un certo punto su un lato della strada vedo passare un grosso cane con del fumo scuro che gli esce dal dorso. Non riesco a spiegarmi cosa cavolo sia ed inizio a pensare di stare sognando. Quando parcheggiamo davanti casa, leggo una scritta su un cancello, la quale non ha alcun senso, ho dunque la conferma di essere in un sogno. Corro via verso un incrocio e giro l'angolo, poi prendo il volo con l'intenzione di andare verso il mare. Il problema è che non riesco a salire più in alto di così e le palazzine in questo modo costituiscono una barriera. Dato che non posso scavalcarle provo ad aggirarle, cercando uno spazio tra due edifici in cui passare ma qui il ricordo sfuma, probabilmente devo aver perso lucidità subito dopo.
Lucido ore 5.30-7.00
Cammino per le strade di una città e ad un certo puntoprendo lucidità, senza alcun motivo particolare, semplicemente ricordandomi di essermi addormentato con il chiaro intento di sognare lucido, dopo essermi alzato di notte ed essere rimasto alzato per 30-40 minuti. Era da un po' che non riuscivo a fare una WBTB come si deve, poiché ultimamente non ho avuto molte notti con abbastanza ore di sonno a disposizione. Alla prima occasione ha subito funzionato alla grande, come se non avessi mai smesso di farla, a testimonianza di quanto sia efficace questa tecnica. Mi trovo in una piazzetta piuttosto affollata, c'è molto movimento e chiacchiericcio di fondo, quindi so che potrei facilmente distrarmi e perdere lucidità. Per questo motivo dico a me stesso che devo rimanere concentrato sul mantenere la lucidità, senza fare nulla di particolare per il momento. Si alza un vento forte e penso subito che possa avere a che fare con il fatto che sono lucido. Ho l'impressione che quel
vento sia qui per me, per trasportarmi oltre i confini del sogno, in ambienti più elevati. Per un attimo penso di lasciarmi andare a questo vento ma poi decido di non farlo per il momento, voglio prima esplorare un po' questo posto. Attraverso una strada e leggo dei cartelli blu di quelli che indicano la direzione delle località, alla mia sinistra ci sono negozi e locali. Proseguo lungo la strada, che ad un certo punto inizia a restringersi e curva leggermente verso sinistra, uscendo dalla piazza affollata ed immettendosi in un lungomare. Guardo in direzione del mare alla mia sinistra e Vedo che nonostante il vento e il mare mosso c'è parecchia gente in spiaggia. Proseguo per un breve tratto, poi siccome vedo che la strada porta fuori dal centro urbano, decido di tornare indietro. Entro in un locale pieno di ragazzi e ragazze, faccio un giro alla ricerca di qualcuno con cui valga la pena interagire, incontro il mio amico MR e altri che conosco, li saluto e scambio due parole con alcuni di loro ma senza soffermarmi. Già il fatto di aver rivolto loro la parola è un rischio in questo posto, qui c'è troppa confusione e chiacchiericcio di fondo, il rischio di perdersi è alto. La mia lucidità infatti vacilla in alcuni momenti, fortunatamente però decido di uscire prima che sia troppo tardi. Non appena metto piede all'esterno del locale la mia mente torna ad essere più lucida, sento di nuovo quel vento, stavolta però è decisamente più debole rispetto a prima. Quando mi decido a lasciarmi andare è troppo tardi, il vento è ormai svanito e pochi istanti dopo anche lo scenario intorno a me si dissolve. Mi ritrovo a letto in paralisi, mi alzo ed esco di casa levitando, svolazzo un po' nei dintorni di casa, poi prendo il volo lungo la strada. Lo scenario si modifica e ora mi trovo su un lungomare e atterro sulla spiaggia. Entro in acqua, la vista qui è instabile, dunque mi concentro sul tatto, sento chiaramente l'acqua che mi bagna i piedi e ciò aiuta a stabilizzare anche la vista. Mi tolgo e rimetto più volte gli occhiali e la differenza è nettissima, proprio come nella realtà fisica, nonostante io sappia di stare sognando e di non aver bisogno degli occhiali per vedere bene qui, in pratica mi sto portando dietro la mia miopia nel mondo onirico. Cammino in acqua, che ora mi arriva fino a metà gambe, poi mi sollevo in levitazione ed inizio a fluttuare a pelo d'acqua, sfiorandone la superficie con le dita dei piedi. Poi c'è un piccolo stacco, mi ritrovo seduto su un letto in una stanza e dopo un attimo di confusione mi ricordo di stare sognando. Mi guardo intorno e non riconosco la stanza in cui mi trovo, vedo però attaccate alle pareti delle foto in bianco e nero, che ritraggono perlopiù dei bambini. Alcuni di questi bambini hanno
un aspetto familiare, ho l'impressione che siano dei miei parenti dalla parte di mio padre. Vedo poi delle figurine di calciatori, a colori stavolta, in particolare l'occhio mi cade su una di queste, che ritrae una squadra di calcio intera in posa. Leggo "Crescentini, Viterbo 1996-97", la scritta è assolutamente chiara e stabile, così come questa e le altre figurine, nulla si modifica di una virgola, nonostante io rimanga ad osservarle per alcuni minuti. Mi sento pienamente stabilizzato in questo scenario, lo percepisco inattaccabile, sento di poter restare qui per tutto il tempo che serve. Sempre sulla stessa figurina vedo un calciatore che tiene in mano una maglia rivolta sul lato posteriore, su cui si legge il cognome "Crescentini". Il primo giocatore da sinistra, che dovrebbe essere il portiere, tiene anche lui una maglia allo stesso modo, con la scritta "Amos". Vedo poi il numero 4 in alto a sinistra sul bordo della figurina, dunque si tratta della figurina numero 4 dell'album. Osservo poi rapidamente le altre figurine, tutte ritraggono non singoli giocatori ma squadre al completo, una di queste ha le divise grigiorosse, probabilmente si tratta della squadra della Cremonese, anche se la parte dove dovrebbe esserci scritto il nome della squadra non si legge, forse è strappato. Su un'altra figurina c'è invece una squadra in divisa rossa e bianca e in alto si legge qualcosa tipo "Pro Monza" (non ricordo molto bene questa parte). Mi viene in mente poi di zoomare una di queste figurine, così da vedere bene i volti dei giocatori, che per ovvi motivi in una figurina che ritrae tutta la squadra sono molto piccoli. Eseguo lo zoom come si fa con le immagini sul cellulare, con il pollice e l'indice ingrandisco l'immagine e noto con piacere che i volti si vedono molto bene, la definizione dell'immagine non risente minimamente dello zoom. Mi chiedo ora cosa succederebbe se ingrandissi ulteriormente, concentrandomi su un singolo volto, penso che oltre un certo punto potrei cominciare a vedere i volti pixellati. Ingrandisco e in effetti qui i volti iniziano a diventare strani, sono palesemente finti, virtuali, come quelli creati da IA non molto avanzate, o di videogiochi di vecchia generazione, paragonabili ad una PS2 per intenderci. Forse ciò è dovuto alla mia aspettativa di vedere volti meno definiti aumentando lo zoom, in ogni caso non proseguo ad ingrandire ulteriormente.La mia lucidità per un momento vacilla, sento la voce di mia madre che mi chiama dicendomi che è ora di alzarsi per andare a lavoro, e lì per lì ci casco, dimenticandomi che è domenica e non devo andare a lavorare e soprattutto che mia madre e mio padre in questo momento sono in vacanza all'estero . In ogni caso era ora di svegliarmi, in modo da scrivere subito questa esperienza prima di dimenticare parte di essa. Alla fine dunque l'inganno della voce di mia madre si è rivelato provvidenziale, altrimenti forse sarei rimasto nel sogno e dato che stavo perdendo lucidità, probabilmente avrei proseguito a sognare normalmente per chissà quanto, rischiando di dimenticare parte dell'esperienza.
23 settembre 2023
Lucido/OBE ore 6.00-9.20
Prendo lucidità mentre sono in una casa molto affollata, dopo una serie di eventi di cui ho un ricordo molto vago. L'atmosfera era piacevole ed allegra, una volta presa consapevolezza di stare sognando però decido lo stesso di uscire subito da qui ed andarmene per la mia strada, prima di venire distratto e perdere lucidità. Ora mi accorgo di trovarmi al piano terra di casa mia, precisamente in cucina ed esco da una delle due porte. Appena fuori vedo che è tutto troppo buio, così decido di rientrare immediatamente, adesso però lo scenario è cambiato, sembra non esserci più nessuno in casa, la bella atmosfera di prima è andata persa. Decido a questo punto di uscire proprio dal sogno ed andare in OBE, mi lancio nel vuoto e mi ritrovo per un po' a spostarmi in una sorta di tunnel. In questo stato mi rivolgo al mio Sé Superiore, chiedendo di mandarmi una guida. Dopo un po' mi percepisco sdraiato sul letto in posizione supina (il mio corpo fisico in realtà si trova sdraiato sul fianco destro in questo momento). C'è una presenza femminile che fluttua sopra di me, non posso vederla ovviamente perché la mia vista non è attiva ma la percepisco chiaramente come femminile e non ostile. Penso che potrebbe essere la guida che avevo chiesto, le chiedo come si chiama e lei risponde qualcosa tipo "Malena" o "Melana". Ho l'impressione di non avere molto tempo a disposizione con lei, devo chiederle subito qualcosa ma inizialmente non mi viene in mente niente. Quando finalmente riesco a farmi venire in mente una domanda intelligente da farle è ormai troppo tardi, prima che mi possa rispondere il contatto si interrompe. Io comunque sono ancora nello stato intermedio, non mi sono svegliato quindi mi alzo e prendo le scalema da qui non ricordo nient'altro.
24 settembre 2023
Lucido ore 6.30-8.00
Prendo lucidità in circostanze che non ricordo, mi trovo ad uscire da una casa e ad attraversare un cortile circondato da un muro di recinzione bianco, alto circa 180 cm. E' ancora tutto molto instabile e per un po' la mia consapevolezza continua a rimbalzare tra scenario onirico e stato intermedio sul letto. Per stabilizzarmi mi fermo in un angolo del muro di recinzione, mi metto a sfregare le mani sul muro e nello stesso momento anche a leggere delle scritte. La cosa funziona, concentrandomi sul leggere un piccolo fogliettino, preso dalla cassetta della posta, mi stabilizzo più velocemente. Sul fogliettino leggo quella che sembra una data, che però si modifica di continuo, a volte diventando una data assurda e inesistente, tipo 31/02/23. Stacco poi dal muro un foglietto più grande, su cui è scritto un testo a penna, in corsivo. Provo a leggere ma la calligrafia mi risulta di difficile comprensione, dunque lascio perdere anche perché ormai mi sono stabilizzato a sufficienza. Continuo distrattamente a scorrere la mano sul muro mentre guardo da un'altra parte e ad un certo punto mi sento delle ragnatele sulle dita. Tolgo subito le dita e sposto lo sguardo nel punto in cui stavo toccando, c'è in effetti una ragnatela proprio sotto un ripiano in marmo che fa da tetto al muro e che sporge di un paio di centimetri oltre lo spessore del muro stesso. La visione è incredibilmente reale e dettagliata, così come era stata la sensazione al tatto quando l'avevo toccata inavvertitamente. La cosa particolare è che in quel momento stavo guardando da tutt'altra parte e pensando a tutt'altro, non ero minimamente concentrato sul toccare il muro, lo stavo facendo distrattamente eppure non solo il muro era lì comunque ma è apparso un altro elemento, la ragnatela, a cui non stavo assolutamente pensando. Mi trovo chiaramente in uno di quegli ambienti che sembrano esistere indipendentemente da me, i cui elementi sono presenti intorno a me indipendentemente dal fatto che io li percepisca consapevolmente o meno. Continuo per un po' ad esaminare nei dettagli gli elementi di questo luogo, in particolare mi soffermo su delle foglie di una pianta che si trova al di là del muro, le quali sporgono oltre il muro stesso. Le foglie si trovano ad una ventina di centimetri sopra la mia testa ma riesco comunque a distinguerne alcuni dettagli, dei quali ricordo una macchia marrone su una di esse. Penso di staccarne una per poterla osservare ancor più dettagliatamente, poi però ci ripenso perché sento che non sarebbe giusto farlo. Avanzo di qualche metro raggiungendo uno spiazzo leggermente più ampio, vedo uno specchio su una parete e mi ci avvicino per vedere il mio riflesso. Lo vedo solo di sfuggita però perché in questo momento sento la voce di mia nonna che chiama mia madre. La cosa mi distrae e mi fa destabilizzare perché lì per lì credo che la voce provenga dalla realtà fisica e che quindi io stia per svegliarmi, dimenticandomi che in questo momento mia madre e mio padre sono in vacanza all'estero. Mi ritrovo poi su un lungomare e sento una voce che mi parla e che nel frattempo è diventata una presenza più concreta che sento avvicinarsi, mentre la mia vista va e viene, in uno scenario molto instabile. L'unica cosa stabile sembra essere questa presenza. Inizialmente penso di colpirla con un pugno non appena mi raggiungerà, così da togliermela dai piedi, poi però ci ripenso. Il ricordo qui è un po' vago, la presenza ad un certo punto mi dice qualcosa, una frase di cui non ricordo le parole esatte ma il cui significato è che si è aperto un portale che ora posso attraversare e non devo farmelo sfuggire. Capisco a cosa si riferisce, lo sento anche io, percepisco un'energia intorno a me, devo solo lasciarmi andare affinché mi trasporti da qualche parte e così faccio. Mi sento trasportare e non esprimo alcun comando sulla destinazione, lascio fare a questa forza invisibile, curioso di scoprire dove mi porterà. Alla fine però non succede nulla, mi ritrovo sul lettoe forse per qualche istante mi sveglio nella realtà fisica. In ogni caso riprendo quasi subito a sognare, inizialmente forse in maniera non lucida. Più avanti riprendo lucidità, sono all'interno di una stanza e provo a levitare per salire in piedi sul davanzale di una finestra per poi lanciarmi da lì e prendere il volo. Riesco a levitare ma solo di poche decine di centimetri da terra e quindi non riesco a raggiungere il davanzale, non riesco a salire di quota nemmeno sforzandomi. Provo allora a levitare dal letto ma mi ritrovo più volte a cadere all'indietro in maniera goffa. Sono poi in un'altra stanza e stavolta esco a piedi da una porta e mi ritrovo su un balcone. Scendo al piano terra, percorro uno stretto vialetto che gira intorno ad una struttura indefinita e conduce ad una spiaggia molto affollata. Cammino a piedi scalzi sulla sabbia, poi mi siedo e me ne tiro un po' addosso, sentendola chiaramente sulla mia pelle. La sensazione è molto piacevole, è' una sabbia dorata e incredibilmente soffice e vellutata. Mi alzo con l'intenzione di farmi un bagno ma qui inizio a destabilizzarmi. Mentre cerco di recuperare lo scenario penso che potrei interagire con qualcuno, qui però perdo lucidità e proseguo per un po' a sognare normalmente prima del risveglio.
28 settembre 2023
Lucido ore 2.30-5.00
Sono in macchina con mia madre e qualcun altro, stiamo tornando a casa e ad un certo punto su un lato della strada vedo passare un grosso cane con del fumo scuro che gli esce dal dorso. Non riesco a spiegarmi cosa cavolo sia ed inizio a pensare di stare sognando. Quando parcheggiamo davanti casa, leggo una scritta su un cancello, la quale non ha alcun senso, ho dunque la conferma di essere in un sogno. Corro via verso un incrocio e giro l'angolo, poi prendo il volo con l'intenzione di andare verso il mare. Il problema è che non riesco a salire più in alto di così e le palazzine in questo modo costituiscono una barriera. Dato che non posso scavalcarle provo ad aggirarle, cercando uno spazio tra due edifici in cui passare ma qui il ricordo sfuma, probabilmente devo aver perso lucidità subito dopo.
May my heart be my guiding key
5 ottobre 2023
Lucido/paralisi ore 23.00-3.30
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze, mi metto a correre ma ho qualche problema con le scarpe, come se fossero mezze sfilata, me le tolgo e proseguo senza. Ad un certo punto mi lascio andare nel buio ed esprimo l'intento di eseguire un recupero. Pochi istanti dopo mi ritrovo sul letto in paralisi, avvolto dalle vibrazioni, e chiedo se c'è qualcuno. Una presenza che percepisco negativa si manifesta, chiedo da dove viene, quanti anni ha, la sento rispondere con una voce metallica, l'unica cosa che capisco di quello che dice è "mille". Sento poi strani rumori e suoni, risucchi, pressioni sul corpo, sensazioni sgradevoli, decido quindi di uscire dalla paralisi. Indeciso se riprovare o rinunciare, rimango per un po' in quel sottile stato nel quale posso ancora lasciarmi andare alla paralisi oppure svegliarmi definitivamente. Nell'indecisione alla fine non faccio nessuna delle due, piombo invece nel sonno inconsapevole.
7 ottobre 2023
Paralisi/OBE/lucido ore 6.15-8.45
Prendo lucidità in paralisi, avvolto dalle vibrazioni, in posizione supina, anche se il mio corpo fisico è sdraiato sul fianco destro in questo momento. Rimango per qualche secondo fermo e, quando sento che è il momento giusto, inizio a muovermi. Sposto le coperte, faccio un po' di fatica perché in un punto sono impigliate ma alla fine riesco ad alzarmi. Esco dalla mia stanza, mi guardo le mani e le braccia, le intravedo appena nel buio, come delle ombre. Vado verso le scale e mentre salgo mi guardo di nuovo le braccia e le mani, stavolta le vedo perfettamente, sono perfettamente reali sia nella forma che nel colore. Esco dal portone ma qui vengo svegliato da un colpo di tosse di mia madre nella realtà fisica. Riparto dunque dalla paralisi, mi alzo e vado di sopra, stavolta faccio tutto più di fretta e così facendo mi ritrovo al piano terra con ancora la vista inattiva o comunque al buio. Sento dei rumori provenire dal divano del salotto, mi inquietano e mi spingono a lanciarmi contro il portone per attraversarlo. In questo modo mi ritrovo nel buio totale e poi forse di nuovo in paralisi. Dico forse perché qui c'è un vuoto di memoria,in seguito mi trovo direttamente a camminare lungo una strada di una città indefinita. Mi stabilizzo toccando le sbarre di una ringhiera, sfregando le mani sulle sbarre mi sento graffiare e guardandole più da vicino scopro che sono arrugginite, era la ruggine a graffiarmi. Mi soffermo ad osservare le sbarre nei dettagli, è notte quindi le condizioni di luce non sono l'ideale ma comunque riesco a vedere chiaramente la ruggine che le ricopre parzialmente. Proseguo e raggiungo uno spiazzo in cui delle persone si stanno organizzando per fare una partita a calcio balilla. Ci sono due calcio balilla, sento qualcuno di loro dire che hanno bisogno di un altra persona per giocare e prevedo già che vedendomi da solo chiederanno a me di tappare il buco. Non ho intenzione di fermarmi a giocare con loro, quindi faccio finta di niente e tiro dritto. Non ricordo a dire il vero se me lo chiedono o no, in ogni caso subito dopo la mia attenzione viene attirata da qualcos'altro. Appoggiato su un ripiano vedo infatti un oggetto dalla forma allungata, lungo circa 20 centimetri, che sembrerebbe un termometro. Al centro infatti c'è una linea con delle tacche proprio come nei termometri analogici, oltre a questo però c'è anche un display ed un pulsante come in quelli digitali. Premo il pulsante e sul display appare un numero ad indicare la temperatura, la quale inizia a salire vertiginosamente, arrivando in pochi istanti a 28 gradi. Io non percepisco la temperatura ma osservando le persone che passeggiano, vedo che sono tutti vestiti leggeri, dunque deve essere estate, 28 gradi sono una temperatura plausibile. Il problema è che continua a salire e si ferma solo quando è arrivata a 86 gradi, qui parte una voce automatica che dice qualcosa che ricordo vagamente. Proseguo per un po' a camminare senza un obbiettivo in mente e finisco per perdere lucidità.
11 ottobre 2023
Paralisi ore 3.00-5.20
Prendo lucidità in paralisi, tento di muovermi ma sono pesantissimo ed ho un'entità maligna sopra di me. Bisbiglia qualcosa, mi sento toccare la gola e sento delle pressioni, a tratti dolorose, in vari punti del corpo.Non mi lascia altra scelta che uscire dalla paralisi e svegliarmi. Poco dopo però mi riaddormento emi ritrovo di nuovo lucido in paralisi. Stavolta riesco ad alzarmi, anche se con una certa fatica. Inizialmente ho un atteggiamento bellicoso nei confronti dell'entità, poi però mi calmo e cerco di concentrarmi su emozioni positive per contrastare la negatività. Esco dalla mia stanza ancora nel buio totale, sono pesante, avvolto in un campo vibrazionale molto denso. Vado di sopra, esco dal portone e fuori è buio pesto, è notte fonda, un cielo nero senza stelle e tutti i lampioni spenti, uno scenario desolante. Mi ritrovo poi a lettoe poco dopo mi sveglio.
16 ottobre 2023
Lucido ore?
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze, cammino lungo la strada e vedo passare una bella ragazza, mi avvicino e la saluto. << Ci conosciamo? >> mi chiede lei, guardandomi con aria un po' perplessa ma allo stesso tempo incuriosita. << Adesso sì >> rispondo io, ci presentiamo ma non ricordo poi cosa succede. In seguito mi ritrovo in una specie di centro commerciale, salgo le scale mentre osservo le persone intorno a me. C'è tanta gente e un continuo chiacchiericcio, giro per i corridoi di un supermercato,un ragazzino mi ferma chiedendomi qualcosa, qui però ho già perso lucidità. Mi chiede di comprargli un...siluro, che pare sia una caramella dalla forma allungata. Qui il ricordo sfuma.
Lucido ore?
Sono in un luogo chiuso, forse un locale, ho un barlume di lucidità e mi trovo a parlare e scherzare con una ragazza carina seduta ad un tavolo.
Lucido ore?
Sono in un locale, sono lucido e cerco di sollevare un oggetto appoggiato su un tavolo usando la telecinesi. Una donna, vedendo che mi sto sforzando per spostare quell'oggetto col pensiero, mi chiede a cosa serve usare la telecinesi se posso spostarlo con le mani. Le dico che in effetti adesso non ne ho bisogno ma lo faccio per allenarmi, perché potrei trovarmi in situazioni in cui invece mi servirà la telecinesi. In ogni caso l'oggetto non si sposta di una virgola.
21 ottobre 2023
Lucido ore 2.15-6.10
Serie di episodi più o meno lucidi nei quali mi trovo a girovagare a lungo per vari scenari onirici di basso livello, in situazioni perlopiù confuse e incasinate. In uno di questi episodi sono sul tetto di un palazzo, mi ricordo di richiamare alla mente alcune nozioni della veglia, poi mi rivolgo al Sé Superiore chiedendo di raggiungere un ambiente più elevato ma finisco per ritrovarmi nel buio e perdo parzialmente lucidità. In un altro episodio entro in un ristorante e incontro un tizio, che dovrebbe essere il proprietario, al quale chiedo di guidarmi fino ad una porta che mi permette di salire di livello. Il tizio però fa un giro lungo e nel frattempo la mia lucidità vacilla, tanto che quando arrivo alla porta mi sono ormai dimenticato del motivo per cui ero venuto qui.
24 ottobre 2023
Lucido/OBE ore 4.00-5.25
Prendo lucidità mentre sono davanti casa, mi rendo conto però che è tutto troppo confuso ed ovattato, così decido di uscire dal sogno ed andare in OBE. Mi lascio andare all'indietro contro il cancello grande di casa mia, tutto si oscura e riparto dallo stato intermedio. Mi alzo dal letto, mi ricordo dell'obbiettivo di andare a trovare la mia nonna paterna defunta, salgo le scale ed esco di casa ma lo faccio senza stabilizzare, col risultato che mi trovo in uno scenario ancora instabile e confuso. Qui però incontro subito la mia nonna paterna, mi dice delle cose mentre ci dirigiamo verso la casa dei vicini ed entriamo nel loro giardino. Mi parla di una certa persona, forse una zia, e mi rimprovera il fatto che quando era in vita (mia nonna) non volevo mai andare con lei a trovarla. Io non so di chi stia parlando, non ricordo niente di questa persona e del fatto che non volessi andare a trovarla. Proseguo per un po' ma continua ad essere tutto molto confuso, le immagini si sovrappongono, è il caos totale. Riparto dal letto ed esco di nuovo in strada, stavolta lo scenario è più stabile, vado verso casa dei vicini, dove abita la signora M.G. Suono il citofono e vedo già la signora attraverso una vetrata, seduta ad un tavolo dentro casa. Anche lei mi vede e mi apre, entro e lei mi viene incontro salutandomi, mi chiede se voglio mangiare qualcosa, la ringrazio ma rifiuto e le dico che al massimo potrei bere dell'acqua. Ora vedo che esce di casa con in mano un vassoio con qualcosa da mangiare che appoggia su un tavolo apparecchiato con una tovaglia bianca per 6 o 7 persone. Mi dice che questo pranzo che sta facendo è una prova, non specifica però per cosa. Vedo una bottiglia con dei bicchieri sul tavolo e mi servo da solo l'acqua. Vorrei non averlo fatto però, perché l'acqua è strana, c'è qualcosa di solido dentro ed ha un sapore terribile. La sputo e proseguo verso un'uscita sul retro. Non appena varco la soglia avverto immediatamente un cambio di livello, ora mi trovo in uno di quegli ambienti indipendenti dalla mia mente. Mi trovo su una strada asfaltata larga e in pendenza, mi fermo un attimo, indeciso se andare in salita o in discesa. Guardo verso la salita, la strada ad un certo punto si restringe, andandosi ad infilare tra due edifici che le fanno ombra, per poi curvare verso sinistra e sparire dietro uno dei due edifici; quella in discesa invece prosegue larga, diritta e illuminata dal sole. Andando in salita non so cosa mi aspetta, rischierei di ritrovarmi al buio o sbucare in qualche ambiente poco piacevole, andando in discesa invece avrei la visuale libera e saprei dove sto andando. Opto dunque per la discesa, riprendo a camminare e ad un certo punto vedo un bar sul lato sinistro della strada. Mi fermo davanti ad una nicchia nel muro, nel quale vi sono dei cioccolatini incartati. Ne prendo uno e sono tentato di assaggiarlo ma poi ci ripenso, provo a rimetterlo a posto ma cade a terra, non perdo tempo a raccoglierlo e proseguo verso l'entrata del bar. So che qui vendono anche giornali perciò, siccome vorrei sapere che posto è questo senza chiedere a nessuno, decido di comprarne uno, sperando di leggervi sopra informazioni che mi aiutino a capire dove mi trovo. C'è un uomo dietro al bancone, lo saluto e gli chiedo il giornale di oggi, lui lo prende e mi dice che costa € 1.20. Infilo la mano nella tasca destra dei pantaloni della tuta che indosso, è vuota ma so che posso far comparire i soldi. La agito un po' e già sento al tatto una moneta, la scuoto ancora e le monete aumentano, ne tiro fuori due da 1 euro e le metto sul bancone dicendo al signore che può tenere il resto. Prendo il giornale e gli do un'occhiata al volo, sembrerebbe un quotidiano locale, leggo qualcosa che non ricordo a proposito di Avellino. Ora arrivano dei ragazzi che mi danno l'impressione di essere dei calciatori dilettanti, forse della squadra di calcio locale. Uno di loro si rivolge a me parlando con accento romano e mi dice che si ricorda di me, che mi ha visto in una suite. Io, perplesso, gli chiedo a cosa si riferisca, forse mi confonde con qualcun altro. Non mi ricordo affatto di lui e non so cosa intenda per "suite". Qui però il ragazzo si mette a parlare con qualcun altro ignorando la mia domanda. Lascio perdere e vado verso l'uscita riprendendo a leggere il giornale, il nome della testata è "Napoli e Olbia", un nome decisamente insolito e che fatico a collegare con una specifica area geografica dato che Napoli e Olbia si trovano in regioni diverse e relativamente lontane tra loro. Qui la mia lucidità inizia a vacillare, mi fermo a chiedere a delle persone il nome di questa città, senza neanche riflettere sulla possibilità che questa non sia affatto una città. Un signore anziano mi guarda con un'espressione di chi pensa di avere a che fare con un matto. Alla fine una signora mi dice che ci troviamo a Genova, il che stona con il fatto che tutti qui parlano con accento romano. Glielo faccio notare ma la gente continua a trattarmi come fossi uno sciroccato e ad assecondarmi. Poco dopo comunque lo scenario si dissolve.
Lucido/paralisi ore 23.00-3.30
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze, mi metto a correre ma ho qualche problema con le scarpe, come se fossero mezze sfilata, me le tolgo e proseguo senza. Ad un certo punto mi lascio andare nel buio ed esprimo l'intento di eseguire un recupero. Pochi istanti dopo mi ritrovo sul letto in paralisi, avvolto dalle vibrazioni, e chiedo se c'è qualcuno. Una presenza che percepisco negativa si manifesta, chiedo da dove viene, quanti anni ha, la sento rispondere con una voce metallica, l'unica cosa che capisco di quello che dice è "mille". Sento poi strani rumori e suoni, risucchi, pressioni sul corpo, sensazioni sgradevoli, decido quindi di uscire dalla paralisi. Indeciso se riprovare o rinunciare, rimango per un po' in quel sottile stato nel quale posso ancora lasciarmi andare alla paralisi oppure svegliarmi definitivamente. Nell'indecisione alla fine non faccio nessuna delle due, piombo invece nel sonno inconsapevole.
7 ottobre 2023
Paralisi/OBE/lucido ore 6.15-8.45
Prendo lucidità in paralisi, avvolto dalle vibrazioni, in posizione supina, anche se il mio corpo fisico è sdraiato sul fianco destro in questo momento. Rimango per qualche secondo fermo e, quando sento che è il momento giusto, inizio a muovermi. Sposto le coperte, faccio un po' di fatica perché in un punto sono impigliate ma alla fine riesco ad alzarmi. Esco dalla mia stanza, mi guardo le mani e le braccia, le intravedo appena nel buio, come delle ombre. Vado verso le scale e mentre salgo mi guardo di nuovo le braccia e le mani, stavolta le vedo perfettamente, sono perfettamente reali sia nella forma che nel colore. Esco dal portone ma qui vengo svegliato da un colpo di tosse di mia madre nella realtà fisica. Riparto dunque dalla paralisi, mi alzo e vado di sopra, stavolta faccio tutto più di fretta e così facendo mi ritrovo al piano terra con ancora la vista inattiva o comunque al buio. Sento dei rumori provenire dal divano del salotto, mi inquietano e mi spingono a lanciarmi contro il portone per attraversarlo. In questo modo mi ritrovo nel buio totale e poi forse di nuovo in paralisi. Dico forse perché qui c'è un vuoto di memoria,in seguito mi trovo direttamente a camminare lungo una strada di una città indefinita. Mi stabilizzo toccando le sbarre di una ringhiera, sfregando le mani sulle sbarre mi sento graffiare e guardandole più da vicino scopro che sono arrugginite, era la ruggine a graffiarmi. Mi soffermo ad osservare le sbarre nei dettagli, è notte quindi le condizioni di luce non sono l'ideale ma comunque riesco a vedere chiaramente la ruggine che le ricopre parzialmente. Proseguo e raggiungo uno spiazzo in cui delle persone si stanno organizzando per fare una partita a calcio balilla. Ci sono due calcio balilla, sento qualcuno di loro dire che hanno bisogno di un altra persona per giocare e prevedo già che vedendomi da solo chiederanno a me di tappare il buco. Non ho intenzione di fermarmi a giocare con loro, quindi faccio finta di niente e tiro dritto. Non ricordo a dire il vero se me lo chiedono o no, in ogni caso subito dopo la mia attenzione viene attirata da qualcos'altro. Appoggiato su un ripiano vedo infatti un oggetto dalla forma allungata, lungo circa 20 centimetri, che sembrerebbe un termometro. Al centro infatti c'è una linea con delle tacche proprio come nei termometri analogici, oltre a questo però c'è anche un display ed un pulsante come in quelli digitali. Premo il pulsante e sul display appare un numero ad indicare la temperatura, la quale inizia a salire vertiginosamente, arrivando in pochi istanti a 28 gradi. Io non percepisco la temperatura ma osservando le persone che passeggiano, vedo che sono tutti vestiti leggeri, dunque deve essere estate, 28 gradi sono una temperatura plausibile. Il problema è che continua a salire e si ferma solo quando è arrivata a 86 gradi, qui parte una voce automatica che dice qualcosa che ricordo vagamente. Proseguo per un po' a camminare senza un obbiettivo in mente e finisco per perdere lucidità.
11 ottobre 2023
Paralisi ore 3.00-5.20
Prendo lucidità in paralisi, tento di muovermi ma sono pesantissimo ed ho un'entità maligna sopra di me. Bisbiglia qualcosa, mi sento toccare la gola e sento delle pressioni, a tratti dolorose, in vari punti del corpo.Non mi lascia altra scelta che uscire dalla paralisi e svegliarmi. Poco dopo però mi riaddormento emi ritrovo di nuovo lucido in paralisi. Stavolta riesco ad alzarmi, anche se con una certa fatica. Inizialmente ho un atteggiamento bellicoso nei confronti dell'entità, poi però mi calmo e cerco di concentrarmi su emozioni positive per contrastare la negatività. Esco dalla mia stanza ancora nel buio totale, sono pesante, avvolto in un campo vibrazionale molto denso. Vado di sopra, esco dal portone e fuori è buio pesto, è notte fonda, un cielo nero senza stelle e tutti i lampioni spenti, uno scenario desolante. Mi ritrovo poi a lettoe poco dopo mi sveglio.
16 ottobre 2023
Lucido ore?
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze, cammino lungo la strada e vedo passare una bella ragazza, mi avvicino e la saluto. << Ci conosciamo? >> mi chiede lei, guardandomi con aria un po' perplessa ma allo stesso tempo incuriosita. << Adesso sì >> rispondo io, ci presentiamo ma non ricordo poi cosa succede. In seguito mi ritrovo in una specie di centro commerciale, salgo le scale mentre osservo le persone intorno a me. C'è tanta gente e un continuo chiacchiericcio, giro per i corridoi di un supermercato,un ragazzino mi ferma chiedendomi qualcosa, qui però ho già perso lucidità. Mi chiede di comprargli un...siluro, che pare sia una caramella dalla forma allungata. Qui il ricordo sfuma.
Lucido ore?
Sono in un luogo chiuso, forse un locale, ho un barlume di lucidità e mi trovo a parlare e scherzare con una ragazza carina seduta ad un tavolo.
Lucido ore?
Sono in un locale, sono lucido e cerco di sollevare un oggetto appoggiato su un tavolo usando la telecinesi. Una donna, vedendo che mi sto sforzando per spostare quell'oggetto col pensiero, mi chiede a cosa serve usare la telecinesi se posso spostarlo con le mani. Le dico che in effetti adesso non ne ho bisogno ma lo faccio per allenarmi, perché potrei trovarmi in situazioni in cui invece mi servirà la telecinesi. In ogni caso l'oggetto non si sposta di una virgola.
21 ottobre 2023
Lucido ore 2.15-6.10
Serie di episodi più o meno lucidi nei quali mi trovo a girovagare a lungo per vari scenari onirici di basso livello, in situazioni perlopiù confuse e incasinate. In uno di questi episodi sono sul tetto di un palazzo, mi ricordo di richiamare alla mente alcune nozioni della veglia, poi mi rivolgo al Sé Superiore chiedendo di raggiungere un ambiente più elevato ma finisco per ritrovarmi nel buio e perdo parzialmente lucidità. In un altro episodio entro in un ristorante e incontro un tizio, che dovrebbe essere il proprietario, al quale chiedo di guidarmi fino ad una porta che mi permette di salire di livello. Il tizio però fa un giro lungo e nel frattempo la mia lucidità vacilla, tanto che quando arrivo alla porta mi sono ormai dimenticato del motivo per cui ero venuto qui.
24 ottobre 2023
Lucido/OBE ore 4.00-5.25
Prendo lucidità mentre sono davanti casa, mi rendo conto però che è tutto troppo confuso ed ovattato, così decido di uscire dal sogno ed andare in OBE. Mi lascio andare all'indietro contro il cancello grande di casa mia, tutto si oscura e riparto dallo stato intermedio. Mi alzo dal letto, mi ricordo dell'obbiettivo di andare a trovare la mia nonna paterna defunta, salgo le scale ed esco di casa ma lo faccio senza stabilizzare, col risultato che mi trovo in uno scenario ancora instabile e confuso. Qui però incontro subito la mia nonna paterna, mi dice delle cose mentre ci dirigiamo verso la casa dei vicini ed entriamo nel loro giardino. Mi parla di una certa persona, forse una zia, e mi rimprovera il fatto che quando era in vita (mia nonna) non volevo mai andare con lei a trovarla. Io non so di chi stia parlando, non ricordo niente di questa persona e del fatto che non volessi andare a trovarla. Proseguo per un po' ma continua ad essere tutto molto confuso, le immagini si sovrappongono, è il caos totale. Riparto dal letto ed esco di nuovo in strada, stavolta lo scenario è più stabile, vado verso casa dei vicini, dove abita la signora M.G. Suono il citofono e vedo già la signora attraverso una vetrata, seduta ad un tavolo dentro casa. Anche lei mi vede e mi apre, entro e lei mi viene incontro salutandomi, mi chiede se voglio mangiare qualcosa, la ringrazio ma rifiuto e le dico che al massimo potrei bere dell'acqua. Ora vedo che esce di casa con in mano un vassoio con qualcosa da mangiare che appoggia su un tavolo apparecchiato con una tovaglia bianca per 6 o 7 persone. Mi dice che questo pranzo che sta facendo è una prova, non specifica però per cosa. Vedo una bottiglia con dei bicchieri sul tavolo e mi servo da solo l'acqua. Vorrei non averlo fatto però, perché l'acqua è strana, c'è qualcosa di solido dentro ed ha un sapore terribile. La sputo e proseguo verso un'uscita sul retro. Non appena varco la soglia avverto immediatamente un cambio di livello, ora mi trovo in uno di quegli ambienti indipendenti dalla mia mente. Mi trovo su una strada asfaltata larga e in pendenza, mi fermo un attimo, indeciso se andare in salita o in discesa. Guardo verso la salita, la strada ad un certo punto si restringe, andandosi ad infilare tra due edifici che le fanno ombra, per poi curvare verso sinistra e sparire dietro uno dei due edifici; quella in discesa invece prosegue larga, diritta e illuminata dal sole. Andando in salita non so cosa mi aspetta, rischierei di ritrovarmi al buio o sbucare in qualche ambiente poco piacevole, andando in discesa invece avrei la visuale libera e saprei dove sto andando. Opto dunque per la discesa, riprendo a camminare e ad un certo punto vedo un bar sul lato sinistro della strada. Mi fermo davanti ad una nicchia nel muro, nel quale vi sono dei cioccolatini incartati. Ne prendo uno e sono tentato di assaggiarlo ma poi ci ripenso, provo a rimetterlo a posto ma cade a terra, non perdo tempo a raccoglierlo e proseguo verso l'entrata del bar. So che qui vendono anche giornali perciò, siccome vorrei sapere che posto è questo senza chiedere a nessuno, decido di comprarne uno, sperando di leggervi sopra informazioni che mi aiutino a capire dove mi trovo. C'è un uomo dietro al bancone, lo saluto e gli chiedo il giornale di oggi, lui lo prende e mi dice che costa € 1.20. Infilo la mano nella tasca destra dei pantaloni della tuta che indosso, è vuota ma so che posso far comparire i soldi. La agito un po' e già sento al tatto una moneta, la scuoto ancora e le monete aumentano, ne tiro fuori due da 1 euro e le metto sul bancone dicendo al signore che può tenere il resto. Prendo il giornale e gli do un'occhiata al volo, sembrerebbe un quotidiano locale, leggo qualcosa che non ricordo a proposito di Avellino. Ora arrivano dei ragazzi che mi danno l'impressione di essere dei calciatori dilettanti, forse della squadra di calcio locale. Uno di loro si rivolge a me parlando con accento romano e mi dice che si ricorda di me, che mi ha visto in una suite. Io, perplesso, gli chiedo a cosa si riferisca, forse mi confonde con qualcun altro. Non mi ricordo affatto di lui e non so cosa intenda per "suite". Qui però il ragazzo si mette a parlare con qualcun altro ignorando la mia domanda. Lascio perdere e vado verso l'uscita riprendendo a leggere il giornale, il nome della testata è "Napoli e Olbia", un nome decisamente insolito e che fatico a collegare con una specifica area geografica dato che Napoli e Olbia si trovano in regioni diverse e relativamente lontane tra loro. Qui la mia lucidità inizia a vacillare, mi fermo a chiedere a delle persone il nome di questa città, senza neanche riflettere sulla possibilità che questa non sia affatto una città. Un signore anziano mi guarda con un'espressione di chi pensa di avere a che fare con un matto. Alla fine una signora mi dice che ci troviamo a Genova, il che stona con il fatto che tutti qui parlano con accento romano. Glielo faccio notare ma la gente continua a trattarmi come fossi uno sciroccato e ad assecondarmi. Poco dopo comunque lo scenario si dissolve.
May my heart be my guiding key
4 novembre 2023
Lucido/paralisi ore 6.15-7.45
Prendo lucidità mentre sono a casa al piano terra, mi ritrovo poco dopo a terra senza vista e quando si riattiva vedo che sono in quello che sembrerebbe un negozio di alimentari. Vedo un barattolo di vetro con una scritta che non ricordo, faccio fatica ad alzarmi da terra e quando finalmente riesco a mettermi in piedi poco dopo lo scenario crolla. In seguito mi ritrovo lucido al piano terra di casa mia, esco dal portone e mi ritrovo al buio totale. Sento però che sta piovendo, l'acqua mi arriva addosso copiosa mentre mi dirigo senza vista verso il cancello. Esco di casa e la mia vista torna attiva, vado verso la casa accanto e mi affretto ad entrare aprendo di forza il cancello, nel timore che l'acqua possa andarmi negli occhi e destabilizzarmi. Attraverso il cortile e poi mi affaccio sul retro della casa, dalla cui vetrata vedo la signora M.G. Batto sulla vetrata per richiamare la sua attenzione, si volta e mi vede, la saluto e lei mi dice qualcosa a proposito dei miei bisnonni, in particolare nomina una mia bisnonna dicendo di non averla mai conosciuta. Le dico che in effetti potrei incontrare anche loro durante questa o altre esplorazioni. Vado verso l'uscita sul retro e una volta attraversata tale uscita mi ritrovo in un'altra città ma stavolta non avverto alcun cambio di livello, a differenza di quanto era accaduto nell'esperienza del 24 ottobre. Si tratta di una città molto affollata, con un chiacchiericcio continuo e rumoroso, è un ambiente intermedio, di passaggio. Ad un certo punto una ragazza si rivolge e me e mi invita a seguirla ed io ci casco in pieno, prendendola pure per mano e lasciandomi condurre in un luogo al di fuori del centro urbano. Quando vedo il suo volto deformato e mi sento stringere con forza la mano inizio a capire di essere caduto nella trappola di una qualche entità ingannatrice. Poco dopo infatti mi ritrovo in paralisi con una larva addosso, mi sento tamburellare sulla parte alta del petto, quasi alla gola. E' una sensazione molto sgradevole, mi sembra di avere un roditore che rode il mio collo con i suoi denti. Esco e rientro più volte nel tentativo di liberarmi ma la morsa di questa entità parassita non diminuisce e alla fine decido di svegliarmi.
5 novembre 2023
Paralisi/lucido ore 4.30-7.00
Prendo lucidità in paralisi, al momento giusto mi alzo e, per esorcizzare la negatività, mi metto a cantare una canzone allegra. Esco di casa, le immagini crollano più volte e a tratti mi ritrovo pure sul letto in paralisi ma alla fine riesco a stabilizzarmi. Vado verso la casa di fronte, il cancello è aperto, anche il portone e dentro vedo Gianfranco insieme ad altri signori. Chiacchierano animatamente, non avevo mai visto Gianfranco tanto loquace. Quando mi vede mi dice: << guarda un po' chi si rivede! >>. Entro in casa, ci salutiamo e gli dico che in effetti era da un po' di tempo che non venivo qui. Stringo la mano agli altri signori e signore presenti per presentarmi, poi saluto Luisa, che è seduta su una sedia in disparte. La trovo invecchiata, ha i capelli un po' ingrigiti e molto corti. Scambio qualche parola con lei, poi saluto tutti e proseguo per la mia strada. Attraverso una porta e trovo subito una rampa di scale che scende. La imbocco ed inizio subito a sentire quell'energia pesante tipica dei Sotterranei. Arrivato giù l'energia si fa fortissima, più forte delle altre volte che sono stato qui, ma riconosco che è la stessa. Anche visivamente l'ambiente assomiglia molto a quel corridoio che avevo percorso per poi scendere verso il Finto Obitorio, in un'esperienza di circa 2 anni fa, che è stata anche la mia prima visita ai Sotterranei. Vedo pareti bianche con bordi di un colore verde/giallastro opaco, percepisco questa energia potente, faccio qualche passo ma la paura mi assale, mi pento di essere sceso. Temo di incontrare i Vampiri e di essere travolto dalla loro furia e riportato in paralisi, sento di non essere in grado di affrontarli in questo momento, l'energia è troppo forte e mi sta già schiacciando. Provo a tornare indietro ma ormai è troppo tardi, sono sopraffatto da questa energia e mi ritrovo in paralisi. Percepisco qualcosa sopra di me, riesco però stavolta a scendere dal letto, non voglio arrendermi e cerco di togliermi di dosso qualcosa che mi blocca, come se fosse un lenzuolo molto pesante. Lo tiro via ma sembra non finire mai e alla fine finisco per svegliarmi per lo sforzo. Una volta sveglio mi pento di essere fuggito dai Sotterranei, ero riuscito a ritrovare quell'energia dopo tanto tempo (a dire il vero era da un po' che non la cercavo nemmeno), ero nel posto giusto e mi sono fatto intimorire. Sicuramente questa mia reazione è dovuta al fatto che era tanto tempo che non andavo lì sotto e che anche stavolta non ero partito con l'idea di andarci.
11 novembre 2023
Lucido ore 5.30-8.30
Sono a casa nel seminterrato, c'è un tizio che ha comportamenti strani, come se fosse posseduto, e qualcuno gli sta facendo un esorcismo davanti alla porta che conduce al garage. Il tizio inizia a parlare con una voce demoniaca terrificante, un demone gli esce dal corpo, è un essere spaventoso, una specie di ragno/polpo che svolazza a mezz'aria. Il demone dice che ci sono 100 demoni nel corpo del tizio, non è chiaro però se intenda che i 100 demoni sono tutti compresi dentro il demone che sta parlando o se lui è uno di quei 100. Ad un certo punto il tizio se ne va per conto suo passando per il garage, io esco di corsa passando sotto al demone fluttuante e inseguo il tizio per fermarlo prima che faccia danni. A giudicare dal fatto che il demone è rimasto in casa mentre il tizio è corso fuori in evidente stato di possessione, sembrerebbe che ci siano davvero altri demoni dentro di lui che lo controllano. Forse il demone fluttuante intendeva voleva sottolineare il fatto che anche se hanno tirato fuori lui dal tizio, ce ne sono altri 99 dentro di lui da esorcizzare. Esco in strada e qui ho un piccolo vuoto di memoria, non so che fine faccia il tizio ma a questo punto a me interessa occuparmi del demone che è fuoriuscito e che ora si trova a casa mia. Prendo la rincorsa e mi concentro per caricare un colpo energetico da scagliare contro il demone, di corsa rientro in garage e quando sono a pochi metri di distanza lascio andare la mano in direzione di quell'essere, scaraventandolo via. Sento però che non è finita qui e infatti poco dopo il demone torna alla carica e si tramuta in forma umanoide. Inizia la battaglia, con me c'è anche la mia collega di lavoro A., la quale impugna una spada. I suoi colpi però sono troppo molli e risultano del tutto inefficaci, le dico di tagliare di netto le gambe del demone, così che io possa finirlo facilmente ma lei continua a dare colpetti deboli senza senso. Mi ritrovo poi in paralisi e prendo piena lucidità, mi sento strusciare e premere sul corpo, in particolare sul torace. Provo per un po' a resistere per poi alzarmi ma non ho abbastanza energia oggi e alla fine decido di uscire dalla paralisi e svegliarmi, per poi pentirmene subito dopo.
16 novembre 2023
Lucido ore 4.00-5.20
Prendo lucidità nello stato intermedio in paralisi, arrivano le vibrazioni e percepisco anche una presenza addosso a me che mi trattiene. Mi rotolo giù dal letto un po' e mi alzo in piedi un po' a fatica, sono pesante, esco dalla mia stanza portandomi questo peso dietro. Salgo le scale e nel frattempo cerco di togliermi questo peso di dosso come se mi togliessi una maglietta. Esco in strada ma qui il ricordo sfuma e si confonde tra i vari episodi che ricordo in maniera frammentaria. In uno di questi sono in una qualche città e incontro una ragazza, che prendo per mano per andare insieme da qualche parte. Poi però ci ripenso subito perché temo possa essere un'entità malevola e le dico che è meglio non tenerci per mano perché ho bisogno di entrambe le mani libere per direzionarmi mentre volo. Le chiedo se lei sa volare e inizio a levitare, lei non risponde ma sembra non esserne in grado, le dico che comunque rimarrò a bassa quota così che potremo continuare a parlare. Più avanti mi ritrovo nel buio e chiedo l'assistenza di una Guida, mi ritrovo poco dopo in una stanza, mi alzo dal letto, c'è qualcuno in questa stanza, mi indica un'apertura nel soffitto e vedo che c'è qualcuno che sta cercando di scendere da lì e mi tende la mano. E' una figura androgina molto giovane dai capelli ricci, rossicci, carnagione chiarissima e corporatura esile. Penso che voglia aiutarmi trasportandomi altrove, così afferro la sua mano ma non riesce a tirarmi su. Alla fine in qualche modo riusciamo ad uscire con un po' di fatica, lui/lei esce prima di me, poi esco io spostando degli ostacoli per poi passare da una finestrella. Ci troviamo ora in una qualche città imprecisata, ora la persona che è con me è chiaramente una ragazza, anche se assomiglia molto alla persona di prima. Ci sediamo su un muretto, io cerco di stabilizzarmi percependo l'ambiente intorno a me mentre ascolto le sue parole. Mi dice che ci suono un uomo e una donna che stanno per avere un rapporto sessuale e che lei, per non so quale motivo, vuole impedirlo e chiede il mio aiuto per farlo. Riprendiamo a camminare e parliamo ancora un po', poi lo scenario crolla e in seguito mi trovo di nuovo a partire dal letto. Esco di casa ed entro nel cortile della casa accanto, incontro la signora M.G., lei mi chiede se voglio mangiare qualcosa ed io dico di no e chiedo un bicchiere d'acqua. C'è un tavolo con delle bottiglie, verso un po' d'acqua in un bicchiere di plastica e bevo, lascio poi la bottiglia sul tavolo senza rimettere il tappo e vado verso l'uscito sul retro, qui però l'esperienza si interrompe.
17 novembre 2023
Lucido ore 4.00-5.00
Sono a casa e sento parlare mia nonna e mia zia e mi rendo conto che c'è qualcosa che non quadra dato che è notte fonda e a quest'ora stanno entrambe dormendo, capisco dunque che sto sognando. Esco di casa ma sono pesante ed è tutto ovattato, così esco dal sogno e vado in paralisi. Mi sento avvolgere rapidamente da un campo energetico, mi giro nel letto e cerco di levitare, mi lascio andare dal bordo del letto ma cado pesantemente a terra. Mi alzo ed esco ma qui crolla tutto e riparto dal letto. Da qui parte una serie di episodi in cui esco di casa sempre in maniera frettolosa, dimenticandomi spesso di stabilizzare e scordandomi del mio obbiettivo principale che è quello di accompagnare defunti in difficoltà verso la luce. La mia lucidità non è delle migliori e tendo ad agire per abitudine, senza fermarmi a ragionare su quello che sto facendo e che devo fare. Di conseguenza mi ritrovo perlopiù in situazioni caotiche, nelle quali agisco in maniera improvvisata e anche
il ricordo di questi episodi risulta frammentario. Ricordo un episodio in cui esco di casa ed entro nella casa accanto, qui finalmente mi ricordo di fermarmi a stabilizzare, concentrandomi sulla percezione dell'ambiente circostante. Mi fermo vicino ad un muro, osservo delle foglie, le annuso e sento un buon odore proveniente da alcuni fiori. Nel frattempo però sento anche qualcuno che parla e si intromette e mi disturba. Proseguo e già smetto di eseguire il piano d'azione e riprendo ad agire a caso. Incontro due persone, una donna e una giovane ragazza carina, forse madre e figlia. Saluto la donna e poi bacio la ragazza sulla bocca, senza soffermarmi troppo però per timore di destabilizzarmi. Proseguo verso l'uscita sul retro ma una volta attraversata mi ritrovo a casa mia, nella cucina del piano terra. Esco dal balcone e sento una piacevole aria fresca ma sono sempre a casa mia, così penso di attraversare un qualche passaggio che non mostri cosa c'è dall'altra parte, in modo da teletrasportarmi altrove. Rientro allora in cucina e passo da un'apertura sotto il lavandino, ritrovandomi però sempre sullo stesso balcone. Decido dunque di rinunciare per il momento al teletrasporto e mi sollevo in levitazione, con l'intenzione di spostarmi altrove in volo. Superata la siepe però vedo tre belle ragazze in bikini che passeggiano nel parcheggio dietro casa, l'istinto ha la meglio, complice la scarsa lucidità, e decido di atterrare ed intrattenermi con loro. Evito di descrivere i dettagli per ovvi motivi, fatto sta che qui mi perdo totalmente. Più avanti mi ritrovo nell'ennesimo ambiente caotico, sento le voci di mia madre e mio padre che parlano e penso provengano dalla realtà fisica.Sento mio padre chiedere a mia madre dove sono, il che mi sembra strano dato che sto dormendo sul mio letto in questo momento e dovrebbe trovarmi lì. Poco dopo lo sento entrare nella mia stanza, il sogno crolla e mi ritrovo a letto. Mi chiama per svegliarmi toccandomi su una spalla ma io, che sono sdraiato sul fianco destro quindi gli do le spalle, rimango immobile perché mi sento ancora avvolto da quelle vibrazioni che indicano che posso ancora rientrare nel sogno. Qui avrei dovuto capire una volta per tutte che stavo ancora sognando invece continuo a credere che mio padre mi stia chiamando fisicamente. Gli dico che non è ancora ora di alzarmi, lui però insiste e battermi col dito sulla spalla e alla fine mi sveglio sul serio, rendendomi conto che stanno ancora tutti dormendo, quindi era un falso risveglio. Ci sono cascato in pieno come un idiota e mi incazzo con me stesso per non aver approfittato della situazione per rientrare nel sogno.
23 novembre 2023
Paralisi ore 21.40-22.22
Mi trovo in paralisi e mi proietto da qualche parte a caso, ritrovandomi qualche istante dopo in una casa, nella quale incontro mia madre e un'altra persona che non capisco chi sia. Giro per la casa, trovo diverse porte ma tutte senza maniglia, una di queste la spingo per aprirla e finisco per ritrovarmi al buio e ripartire dalla paralisi. Mi alzo a fatica, sono pesante e avvolto da un intenso campo elettromagnetico. Esco dalla mia stanza lentamente e sempre lentamente vado verso le scale, qui c'è un vuoto di memoria, dopodiché mi lancio nel buio e chiedo di raggiungere un defunto che abbia bisogno d'aiuto. Poco dopo sono di nuovo in paralisi e percepisco una presenza accanto a me. << Ciao, come ti chiami? >> Chiedo, ma nessuno risponde. Chiedo se c'è qualcuno e dopo un po' mi risponde la voce di un ragazzino, una bella voce viva e pimpante, non sembra affatto quella di qualcuno in difficoltà. Dici di chiamarsi "Beve", un nome decisamente insolito, gli chiedo di ripetere per vedere se per caso ho capito male ma lui mi conferma quel nome e dice che è un nome tedesco. Dice anche che la pronuncia è un po' diversa in realtà e che il modo in cui l'ha pronunciato nome e una versione semplificata (non dice proprio queste parole ma il senso è più o meno questo). Gli chiedo anche il cognome e mi dà una risposta che inizia per "S" e sembrerebbe tedesco. Da come parla sembra che mi conosca, dice che eravamo insieme durante la rivoluzione francese e che io ero solito chiamarlo in un certo modo che definisce "brutto", forse si riferisce al fatto che sbagliavo a pronunciare il suo nome. Gli faccio delle domande che ora non ricordo bene, in realtà lui parla molto anche senza che io gli chieda niente. Poi ad un certo punto perdo il contatto, forse mi sveglio per qualche istante e comunque poi cado in un falso risveglio in cui penso di scrivere l'esperienza appena vissuta. Mi ritrovo poi nuovamente in paralisi e provo a rimettermi in contatto con Beve, chiedendo se è ancora qui e scusandomi per essere sparito all'improvviso. Non ricevo alcuna risposta e inoltre nel frattempo sono travolto da un'ondata molto forte di energia che mi attraversa il corpo. Scendo dal letto e vado di sopra, dietro di me sento camminare mia madre o, meglio, il suo personaggio onirico, che poi un attimo prima che io apra il portone mi si avventa addosso e mi aggredisce ferocemente. Mi sento delle mani artigliate sul collo e rantoli animaleschi, forzo subito l'uscita dalla paralisi e quindi il risveglio, anche perché voglio scrivere questa esperienza prima che la dimentichi almeno in parte.
30 novembre 2023
Serie di lucidi/paralisi ore 3.40-5.25
Prendo lucidità mentre sono in una specie di parcheggio al coperto, mi sollevo in levitazione e raggiungo un gruppo di tre persone che camminano. Tra loro c'è una ragazza carina alla quale chiedo come si chiama, << Rov >>, risponde lei, un nome decisamente insolito, non so neanche come dovrei scriverlo, lo scrivo come l'ha pronunciato lei. Ora la osservo e vedo uno strano ghigno sul suo volto e capisco di trovarmi di fronte all'ennesima entità demoniaca. << Sei una di loro! >> le dico, e un istante dopo mi assale, senza darmi il tempo di reagire. Mi ritrovo in paralisi e da qui parte la solita serie di episodi. In uno di questi, l'unico che avviene in un ambiente diurno, mi trovo ad una fermata dell'autobus insieme a dei ragazzi che devono recarsi all'università per le lezioni. Non lontano da qui c'è una scuola, forse superiore. Parlo con uno del gruppo, un ragazzo alto oltre 1.80, dice di venire da Catania (a quanto pare qui siamo a Palermo), di essere un ex giocatore di basket e di avere 6 anni. Quest'ultima affermazione non ha alcun senso e gli chiedo se per caso io abbia capito male ma lui conferma di avere 6 anni. Dice poi il suo nome, che ora non ricordo, ma era un nome strano, e quando gli chiedo il cognome ripete incazzato quel nome, come se non avesse un cognome ma solo quel nome assurdo. Si mette poi a fare uno strano discorso sul significato di quel nome, citando forse un qualche personaggio storico. In seguito avvengono una serie di episodi in cui parto dal letto ed esco di casa ma sono sempre accompagnato da un'aura di negatività da cui non riesco a liberarmi. Una volta uscito di casa non riesco ad allontanarmi più di tanto, sono come bloccato in una bolla di oscurità che avvolge un'area che corrisponde più o meno al mio isolato. Se esco dalla bolla riparto dalla paralisi e da lì riparte tutto da capo come in un loop. In uno di questi episodi, una volta uscito di casa, vado verso una delle case della mia via, suono il citofono e mentre aspetto che qualcuno risponda osservo il cortile. Vedo un'ampia rampa in discesa che porta al garage della villa al livello del seminterrato, non è certo lì che voglio andare però, ho bisogno di ambienti luminosi, quindi entrerò in casa e poi uscirò da un'altra porta o finestra. Siccome non risponde nessuno, apro il cancello usando una chiave che nel frattempo si è materializzata nella serratura (o forse l'ho materializzata io intenzionalmente), vado verso l'ingresso e non appena entro in casa inizio a sentire un'energia pesante che mi sembra quella dei Sotterranei. Apro una porta e vengo letteralmente travolto da questa energia e risbattuto in paralisi, con la solita entità che mi si avvinghia addosso e mi morde. Provo a lottare per togliermi
di dosso questo essere, ad un certo punto provo ad afferrarlo per staccarmelo e sento le mie mani e le sue mani artigliate stringersi tra loro. Più stringo io più stringe il demone, solo che lui ha gli artigli e mi fa male, dunque smetto di combattere e per un attimo penso di arrendermi e forzare il risveglio. Poi però decido di resistere, non voglio dargliela vinta, cerco di rilassarmi e mi metto a canticchiare una canzone allegra, anche se devo sforzarmi molto per farlo data la situazione. Sono stretto nella morsa di un essere demoniaco e animalesco, travolto da un'ondata di negatività pazzesca, mettersi a cantare non è esattamente la prima cosa che verrebbe in mente di fare in una situazione del genere . Comunque riesco a trovare la forza di farlo, sebbene all'inizio la voce mi esca strozzata e deformata. Piano piano però riesco anche a staccarmi e ad alzarmi, esco di casa continuando a cantare, ma alla fine non vado da nessuna parte, sono ancora bloccato in questa "bolla" e la mia lucidità non è abbastanza alta per romperla ed uscirne.
Lucido/paralisi ore 6.15-7.45
Prendo lucidità mentre sono a casa al piano terra, mi ritrovo poco dopo a terra senza vista e quando si riattiva vedo che sono in quello che sembrerebbe un negozio di alimentari. Vedo un barattolo di vetro con una scritta che non ricordo, faccio fatica ad alzarmi da terra e quando finalmente riesco a mettermi in piedi poco dopo lo scenario crolla. In seguito mi ritrovo lucido al piano terra di casa mia, esco dal portone e mi ritrovo al buio totale. Sento però che sta piovendo, l'acqua mi arriva addosso copiosa mentre mi dirigo senza vista verso il cancello. Esco di casa e la mia vista torna attiva, vado verso la casa accanto e mi affretto ad entrare aprendo di forza il cancello, nel timore che l'acqua possa andarmi negli occhi e destabilizzarmi. Attraverso il cortile e poi mi affaccio sul retro della casa, dalla cui vetrata vedo la signora M.G. Batto sulla vetrata per richiamare la sua attenzione, si volta e mi vede, la saluto e lei mi dice qualcosa a proposito dei miei bisnonni, in particolare nomina una mia bisnonna dicendo di non averla mai conosciuta. Le dico che in effetti potrei incontrare anche loro durante questa o altre esplorazioni. Vado verso l'uscita sul retro e una volta attraversata tale uscita mi ritrovo in un'altra città ma stavolta non avverto alcun cambio di livello, a differenza di quanto era accaduto nell'esperienza del 24 ottobre. Si tratta di una città molto affollata, con un chiacchiericcio continuo e rumoroso, è un ambiente intermedio, di passaggio. Ad un certo punto una ragazza si rivolge e me e mi invita a seguirla ed io ci casco in pieno, prendendola pure per mano e lasciandomi condurre in un luogo al di fuori del centro urbano. Quando vedo il suo volto deformato e mi sento stringere con forza la mano inizio a capire di essere caduto nella trappola di una qualche entità ingannatrice. Poco dopo infatti mi ritrovo in paralisi con una larva addosso, mi sento tamburellare sulla parte alta del petto, quasi alla gola. E' una sensazione molto sgradevole, mi sembra di avere un roditore che rode il mio collo con i suoi denti. Esco e rientro più volte nel tentativo di liberarmi ma la morsa di questa entità parassita non diminuisce e alla fine decido di svegliarmi.
5 novembre 2023
Paralisi/lucido ore 4.30-7.00
Prendo lucidità in paralisi, al momento giusto mi alzo e, per esorcizzare la negatività, mi metto a cantare una canzone allegra. Esco di casa, le immagini crollano più volte e a tratti mi ritrovo pure sul letto in paralisi ma alla fine riesco a stabilizzarmi. Vado verso la casa di fronte, il cancello è aperto, anche il portone e dentro vedo Gianfranco insieme ad altri signori. Chiacchierano animatamente, non avevo mai visto Gianfranco tanto loquace. Quando mi vede mi dice: << guarda un po' chi si rivede! >>. Entro in casa, ci salutiamo e gli dico che in effetti era da un po' di tempo che non venivo qui. Stringo la mano agli altri signori e signore presenti per presentarmi, poi saluto Luisa, che è seduta su una sedia in disparte. La trovo invecchiata, ha i capelli un po' ingrigiti e molto corti. Scambio qualche parola con lei, poi saluto tutti e proseguo per la mia strada. Attraverso una porta e trovo subito una rampa di scale che scende. La imbocco ed inizio subito a sentire quell'energia pesante tipica dei Sotterranei. Arrivato giù l'energia si fa fortissima, più forte delle altre volte che sono stato qui, ma riconosco che è la stessa. Anche visivamente l'ambiente assomiglia molto a quel corridoio che avevo percorso per poi scendere verso il Finto Obitorio, in un'esperienza di circa 2 anni fa, che è stata anche la mia prima visita ai Sotterranei. Vedo pareti bianche con bordi di un colore verde/giallastro opaco, percepisco questa energia potente, faccio qualche passo ma la paura mi assale, mi pento di essere sceso. Temo di incontrare i Vampiri e di essere travolto dalla loro furia e riportato in paralisi, sento di non essere in grado di affrontarli in questo momento, l'energia è troppo forte e mi sta già schiacciando. Provo a tornare indietro ma ormai è troppo tardi, sono sopraffatto da questa energia e mi ritrovo in paralisi. Percepisco qualcosa sopra di me, riesco però stavolta a scendere dal letto, non voglio arrendermi e cerco di togliermi di dosso qualcosa che mi blocca, come se fosse un lenzuolo molto pesante. Lo tiro via ma sembra non finire mai e alla fine finisco per svegliarmi per lo sforzo. Una volta sveglio mi pento di essere fuggito dai Sotterranei, ero riuscito a ritrovare quell'energia dopo tanto tempo (a dire il vero era da un po' che non la cercavo nemmeno), ero nel posto giusto e mi sono fatto intimorire. Sicuramente questa mia reazione è dovuta al fatto che era tanto tempo che non andavo lì sotto e che anche stavolta non ero partito con l'idea di andarci.
11 novembre 2023
Lucido ore 5.30-8.30
Sono a casa nel seminterrato, c'è un tizio che ha comportamenti strani, come se fosse posseduto, e qualcuno gli sta facendo un esorcismo davanti alla porta che conduce al garage. Il tizio inizia a parlare con una voce demoniaca terrificante, un demone gli esce dal corpo, è un essere spaventoso, una specie di ragno/polpo che svolazza a mezz'aria. Il demone dice che ci sono 100 demoni nel corpo del tizio, non è chiaro però se intenda che i 100 demoni sono tutti compresi dentro il demone che sta parlando o se lui è uno di quei 100. Ad un certo punto il tizio se ne va per conto suo passando per il garage, io esco di corsa passando sotto al demone fluttuante e inseguo il tizio per fermarlo prima che faccia danni. A giudicare dal fatto che il demone è rimasto in casa mentre il tizio è corso fuori in evidente stato di possessione, sembrerebbe che ci siano davvero altri demoni dentro di lui che lo controllano. Forse il demone fluttuante intendeva voleva sottolineare il fatto che anche se hanno tirato fuori lui dal tizio, ce ne sono altri 99 dentro di lui da esorcizzare. Esco in strada e qui ho un piccolo vuoto di memoria, non so che fine faccia il tizio ma a questo punto a me interessa occuparmi del demone che è fuoriuscito e che ora si trova a casa mia. Prendo la rincorsa e mi concentro per caricare un colpo energetico da scagliare contro il demone, di corsa rientro in garage e quando sono a pochi metri di distanza lascio andare la mano in direzione di quell'essere, scaraventandolo via. Sento però che non è finita qui e infatti poco dopo il demone torna alla carica e si tramuta in forma umanoide. Inizia la battaglia, con me c'è anche la mia collega di lavoro A., la quale impugna una spada. I suoi colpi però sono troppo molli e risultano del tutto inefficaci, le dico di tagliare di netto le gambe del demone, così che io possa finirlo facilmente ma lei continua a dare colpetti deboli senza senso. Mi ritrovo poi in paralisi e prendo piena lucidità, mi sento strusciare e premere sul corpo, in particolare sul torace. Provo per un po' a resistere per poi alzarmi ma non ho abbastanza energia oggi e alla fine decido di uscire dalla paralisi e svegliarmi, per poi pentirmene subito dopo.
16 novembre 2023
Lucido ore 4.00-5.20
Prendo lucidità nello stato intermedio in paralisi, arrivano le vibrazioni e percepisco anche una presenza addosso a me che mi trattiene. Mi rotolo giù dal letto un po' e mi alzo in piedi un po' a fatica, sono pesante, esco dalla mia stanza portandomi questo peso dietro. Salgo le scale e nel frattempo cerco di togliermi questo peso di dosso come se mi togliessi una maglietta. Esco in strada ma qui il ricordo sfuma e si confonde tra i vari episodi che ricordo in maniera frammentaria. In uno di questi sono in una qualche città e incontro una ragazza, che prendo per mano per andare insieme da qualche parte. Poi però ci ripenso subito perché temo possa essere un'entità malevola e le dico che è meglio non tenerci per mano perché ho bisogno di entrambe le mani libere per direzionarmi mentre volo. Le chiedo se lei sa volare e inizio a levitare, lei non risponde ma sembra non esserne in grado, le dico che comunque rimarrò a bassa quota così che potremo continuare a parlare. Più avanti mi ritrovo nel buio e chiedo l'assistenza di una Guida, mi ritrovo poco dopo in una stanza, mi alzo dal letto, c'è qualcuno in questa stanza, mi indica un'apertura nel soffitto e vedo che c'è qualcuno che sta cercando di scendere da lì e mi tende la mano. E' una figura androgina molto giovane dai capelli ricci, rossicci, carnagione chiarissima e corporatura esile. Penso che voglia aiutarmi trasportandomi altrove, così afferro la sua mano ma non riesce a tirarmi su. Alla fine in qualche modo riusciamo ad uscire con un po' di fatica, lui/lei esce prima di me, poi esco io spostando degli ostacoli per poi passare da una finestrella. Ci troviamo ora in una qualche città imprecisata, ora la persona che è con me è chiaramente una ragazza, anche se assomiglia molto alla persona di prima. Ci sediamo su un muretto, io cerco di stabilizzarmi percependo l'ambiente intorno a me mentre ascolto le sue parole. Mi dice che ci suono un uomo e una donna che stanno per avere un rapporto sessuale e che lei, per non so quale motivo, vuole impedirlo e chiede il mio aiuto per farlo. Riprendiamo a camminare e parliamo ancora un po', poi lo scenario crolla e in seguito mi trovo di nuovo a partire dal letto. Esco di casa ed entro nel cortile della casa accanto, incontro la signora M.G., lei mi chiede se voglio mangiare qualcosa ed io dico di no e chiedo un bicchiere d'acqua. C'è un tavolo con delle bottiglie, verso un po' d'acqua in un bicchiere di plastica e bevo, lascio poi la bottiglia sul tavolo senza rimettere il tappo e vado verso l'uscito sul retro, qui però l'esperienza si interrompe.
17 novembre 2023
Lucido ore 4.00-5.00
Sono a casa e sento parlare mia nonna e mia zia e mi rendo conto che c'è qualcosa che non quadra dato che è notte fonda e a quest'ora stanno entrambe dormendo, capisco dunque che sto sognando. Esco di casa ma sono pesante ed è tutto ovattato, così esco dal sogno e vado in paralisi. Mi sento avvolgere rapidamente da un campo energetico, mi giro nel letto e cerco di levitare, mi lascio andare dal bordo del letto ma cado pesantemente a terra. Mi alzo ed esco ma qui crolla tutto e riparto dal letto. Da qui parte una serie di episodi in cui esco di casa sempre in maniera frettolosa, dimenticandomi spesso di stabilizzare e scordandomi del mio obbiettivo principale che è quello di accompagnare defunti in difficoltà verso la luce. La mia lucidità non è delle migliori e tendo ad agire per abitudine, senza fermarmi a ragionare su quello che sto facendo e che devo fare. Di conseguenza mi ritrovo perlopiù in situazioni caotiche, nelle quali agisco in maniera improvvisata e anche
il ricordo di questi episodi risulta frammentario. Ricordo un episodio in cui esco di casa ed entro nella casa accanto, qui finalmente mi ricordo di fermarmi a stabilizzare, concentrandomi sulla percezione dell'ambiente circostante. Mi fermo vicino ad un muro, osservo delle foglie, le annuso e sento un buon odore proveniente da alcuni fiori. Nel frattempo però sento anche qualcuno che parla e si intromette e mi disturba. Proseguo e già smetto di eseguire il piano d'azione e riprendo ad agire a caso. Incontro due persone, una donna e una giovane ragazza carina, forse madre e figlia. Saluto la donna e poi bacio la ragazza sulla bocca, senza soffermarmi troppo però per timore di destabilizzarmi. Proseguo verso l'uscita sul retro ma una volta attraversata mi ritrovo a casa mia, nella cucina del piano terra. Esco dal balcone e sento una piacevole aria fresca ma sono sempre a casa mia, così penso di attraversare un qualche passaggio che non mostri cosa c'è dall'altra parte, in modo da teletrasportarmi altrove. Rientro allora in cucina e passo da un'apertura sotto il lavandino, ritrovandomi però sempre sullo stesso balcone. Decido dunque di rinunciare per il momento al teletrasporto e mi sollevo in levitazione, con l'intenzione di spostarmi altrove in volo. Superata la siepe però vedo tre belle ragazze in bikini che passeggiano nel parcheggio dietro casa, l'istinto ha la meglio, complice la scarsa lucidità, e decido di atterrare ed intrattenermi con loro. Evito di descrivere i dettagli per ovvi motivi, fatto sta che qui mi perdo totalmente. Più avanti mi ritrovo nell'ennesimo ambiente caotico, sento le voci di mia madre e mio padre che parlano e penso provengano dalla realtà fisica.Sento mio padre chiedere a mia madre dove sono, il che mi sembra strano dato che sto dormendo sul mio letto in questo momento e dovrebbe trovarmi lì. Poco dopo lo sento entrare nella mia stanza, il sogno crolla e mi ritrovo a letto. Mi chiama per svegliarmi toccandomi su una spalla ma io, che sono sdraiato sul fianco destro quindi gli do le spalle, rimango immobile perché mi sento ancora avvolto da quelle vibrazioni che indicano che posso ancora rientrare nel sogno. Qui avrei dovuto capire una volta per tutte che stavo ancora sognando invece continuo a credere che mio padre mi stia chiamando fisicamente. Gli dico che non è ancora ora di alzarmi, lui però insiste e battermi col dito sulla spalla e alla fine mi sveglio sul serio, rendendomi conto che stanno ancora tutti dormendo, quindi era un falso risveglio. Ci sono cascato in pieno come un idiota e mi incazzo con me stesso per non aver approfittato della situazione per rientrare nel sogno.
23 novembre 2023
Paralisi ore 21.40-22.22
Mi trovo in paralisi e mi proietto da qualche parte a caso, ritrovandomi qualche istante dopo in una casa, nella quale incontro mia madre e un'altra persona che non capisco chi sia. Giro per la casa, trovo diverse porte ma tutte senza maniglia, una di queste la spingo per aprirla e finisco per ritrovarmi al buio e ripartire dalla paralisi. Mi alzo a fatica, sono pesante e avvolto da un intenso campo elettromagnetico. Esco dalla mia stanza lentamente e sempre lentamente vado verso le scale, qui c'è un vuoto di memoria, dopodiché mi lancio nel buio e chiedo di raggiungere un defunto che abbia bisogno d'aiuto. Poco dopo sono di nuovo in paralisi e percepisco una presenza accanto a me. << Ciao, come ti chiami? >> Chiedo, ma nessuno risponde. Chiedo se c'è qualcuno e dopo un po' mi risponde la voce di un ragazzino, una bella voce viva e pimpante, non sembra affatto quella di qualcuno in difficoltà. Dici di chiamarsi "Beve", un nome decisamente insolito, gli chiedo di ripetere per vedere se per caso ho capito male ma lui mi conferma quel nome e dice che è un nome tedesco. Dice anche che la pronuncia è un po' diversa in realtà e che il modo in cui l'ha pronunciato nome e una versione semplificata (non dice proprio queste parole ma il senso è più o meno questo). Gli chiedo anche il cognome e mi dà una risposta che inizia per "S" e sembrerebbe tedesco. Da come parla sembra che mi conosca, dice che eravamo insieme durante la rivoluzione francese e che io ero solito chiamarlo in un certo modo che definisce "brutto", forse si riferisce al fatto che sbagliavo a pronunciare il suo nome. Gli faccio delle domande che ora non ricordo bene, in realtà lui parla molto anche senza che io gli chieda niente. Poi ad un certo punto perdo il contatto, forse mi sveglio per qualche istante e comunque poi cado in un falso risveglio in cui penso di scrivere l'esperienza appena vissuta. Mi ritrovo poi nuovamente in paralisi e provo a rimettermi in contatto con Beve, chiedendo se è ancora qui e scusandomi per essere sparito all'improvviso. Non ricevo alcuna risposta e inoltre nel frattempo sono travolto da un'ondata molto forte di energia che mi attraversa il corpo. Scendo dal letto e vado di sopra, dietro di me sento camminare mia madre o, meglio, il suo personaggio onirico, che poi un attimo prima che io apra il portone mi si avventa addosso e mi aggredisce ferocemente. Mi sento delle mani artigliate sul collo e rantoli animaleschi, forzo subito l'uscita dalla paralisi e quindi il risveglio, anche perché voglio scrivere questa esperienza prima che la dimentichi almeno in parte.
30 novembre 2023
Serie di lucidi/paralisi ore 3.40-5.25
Prendo lucidità mentre sono in una specie di parcheggio al coperto, mi sollevo in levitazione e raggiungo un gruppo di tre persone che camminano. Tra loro c'è una ragazza carina alla quale chiedo come si chiama, << Rov >>, risponde lei, un nome decisamente insolito, non so neanche come dovrei scriverlo, lo scrivo come l'ha pronunciato lei. Ora la osservo e vedo uno strano ghigno sul suo volto e capisco di trovarmi di fronte all'ennesima entità demoniaca. << Sei una di loro! >> le dico, e un istante dopo mi assale, senza darmi il tempo di reagire. Mi ritrovo in paralisi e da qui parte la solita serie di episodi. In uno di questi, l'unico che avviene in un ambiente diurno, mi trovo ad una fermata dell'autobus insieme a dei ragazzi che devono recarsi all'università per le lezioni. Non lontano da qui c'è una scuola, forse superiore. Parlo con uno del gruppo, un ragazzo alto oltre 1.80, dice di venire da Catania (a quanto pare qui siamo a Palermo), di essere un ex giocatore di basket e di avere 6 anni. Quest'ultima affermazione non ha alcun senso e gli chiedo se per caso io abbia capito male ma lui conferma di avere 6 anni. Dice poi il suo nome, che ora non ricordo, ma era un nome strano, e quando gli chiedo il cognome ripete incazzato quel nome, come se non avesse un cognome ma solo quel nome assurdo. Si mette poi a fare uno strano discorso sul significato di quel nome, citando forse un qualche personaggio storico. In seguito avvengono una serie di episodi in cui parto dal letto ed esco di casa ma sono sempre accompagnato da un'aura di negatività da cui non riesco a liberarmi. Una volta uscito di casa non riesco ad allontanarmi più di tanto, sono come bloccato in una bolla di oscurità che avvolge un'area che corrisponde più o meno al mio isolato. Se esco dalla bolla riparto dalla paralisi e da lì riparte tutto da capo come in un loop. In uno di questi episodi, una volta uscito di casa, vado verso una delle case della mia via, suono il citofono e mentre aspetto che qualcuno risponda osservo il cortile. Vedo un'ampia rampa in discesa che porta al garage della villa al livello del seminterrato, non è certo lì che voglio andare però, ho bisogno di ambienti luminosi, quindi entrerò in casa e poi uscirò da un'altra porta o finestra. Siccome non risponde nessuno, apro il cancello usando una chiave che nel frattempo si è materializzata nella serratura (o forse l'ho materializzata io intenzionalmente), vado verso l'ingresso e non appena entro in casa inizio a sentire un'energia pesante che mi sembra quella dei Sotterranei. Apro una porta e vengo letteralmente travolto da questa energia e risbattuto in paralisi, con la solita entità che mi si avvinghia addosso e mi morde. Provo a lottare per togliermi
di dosso questo essere, ad un certo punto provo ad afferrarlo per staccarmelo e sento le mie mani e le sue mani artigliate stringersi tra loro. Più stringo io più stringe il demone, solo che lui ha gli artigli e mi fa male, dunque smetto di combattere e per un attimo penso di arrendermi e forzare il risveglio. Poi però decido di resistere, non voglio dargliela vinta, cerco di rilassarmi e mi metto a canticchiare una canzone allegra, anche se devo sforzarmi molto per farlo data la situazione. Sono stretto nella morsa di un essere demoniaco e animalesco, travolto da un'ondata di negatività pazzesca, mettersi a cantare non è esattamente la prima cosa che verrebbe in mente di fare in una situazione del genere . Comunque riesco a trovare la forza di farlo, sebbene all'inizio la voce mi esca strozzata e deformata. Piano piano però riesco anche a staccarmi e ad alzarmi, esco di casa continuando a cantare, ma alla fine non vado da nessuna parte, sono ancora bloccato in questa "bolla" e la mia lucidità non è abbastanza alta per romperla ed uscirne.
May my heart be my guiding key
Bellissime esperienze e molto molto interessanti i tuoi tentativi di recuperi di presunti defunti.
La cosa importante che mi sembra di aver capito è che per 'aiutare' questi particolari esseri onirici occorre chiedere loro se vogliono spostarsi con noi in un altro 'focus' più luminoso. Se la presenza di angeli o aiutanti non è visibile, non importa perché è sufficiente sentire la loro emanazione e il loro supporto...
La cosa importante che mi sembra di aver capito è che per 'aiutare' questi particolari esseri onirici occorre chiedere loro se vogliono spostarsi con noi in un altro 'focus' più luminoso. Se la presenza di angeli o aiutanti non è visibile, non importa perché è sufficiente sentire la loro emanazione e il loro supporto...
Sì, gli Aiutanti quando ci sono si percepiscono ancor prima di vederli, anche perché solitamente all'inizio mi trovo al buio e non vedo nemmeno la persona/entità che sto cercando di aiutare. A dire il vero però ultimamente nei miei tentativi sono stato spesso ostacolato da entità ostili che non avevano la minima intenzione né di aiutare né di essere aiutati.
May my heart be my guiding key
Alcuni ti ostacolano perché si alimentano della tua energia, e di energia mi sembra che tu ne abbia davvero tanta!
Il contrasto, la risposta aggressiva lo scontro e la lotta non fa altro che alimentarli. La cosa migliore sarebbe forse cambiare livello ma è anche ovvio che proprio in queli livelli 'bassi', nel cosiddetto 'basso astrale' si trovano molti esseri che avrebbero bisogno di aiuto...
Il contrasto, la risposta aggressiva lo scontro e la lotta non fa altro che alimentarli. La cosa migliore sarebbe forse cambiare livello ma è anche ovvio che proprio in queli livelli 'bassi', nel cosiddetto 'basso astrale' si trovano molti esseri che avrebbero bisogno di aiuto...
Hari ha scritto:Sì, gli Aiutanti quando ci sono si percepiscono ancor prima di vederli, anche perché solitamente all'inizio mi trovo al buio e non vedo nemmeno la persona/entità che sto cercando di aiutare. A dire il vero però ultimamente nei miei tentativi sono stato spesso ostacolato da entità ostili che non avevano la minima intenzione né di aiutare né di essere aiutati.
2 dicembre 2023
Lucido ore 7.00-8.00
Sono in giro con alcuni amici, quando ad un certo puntoprendo lucidità e me ne vado per conto mio. Cammino per delle strade che portano pian piano fuori dal centro abitato, osservo a distanza le case fari sempre più rade. Imbocco poi un sentiero all'interno di un parco e raggiungo un'area in cui ci sono dei tavoli con delle persone sedute. In un primo momento penso di interagire con loro ma poi mi rendo conto che non ne vale la pena, non hanno l'aria di essere personaggi dotati di particolare consapevolezza, sarebbe solo uno spreco di tempo ed energia. Proseguo e raggiungo un prato che termina in una ripida salita, al di sopra della quale dovrebbe esserci una strada extraurbana. In cima alla salita c'è un pezzo tagliato a forma di disco di un tronco di un albero dal diametro di circa 1 metro. Adagiati a terra vicino al disco ci sono altri tronchi più sottili. Cerco di arrampicarmi ma qui lo scenario si destabilizza e crolla.
Paralisi ore 7.00-8.00
Prendo lucidità in paralisi con le vibrazioni, inizialmente non riesco a muovermi, sono totalmente immobilizzato. Rimango fermo in attesa del momento giusto, dopo un po' riesco a muovere le braccia, lentamente e con fatica mi tiro su e sposto le coperte. Mi metto a sedere ma appena provo ad alzarmi in piedi vengo respingo con veemenza verso il letto. Provo ancora ad alzarmi ma non c'è proprio verso, sembra che ci sia proprio una barriera invisibile che mi respinge. Mi guardo le mani, le intravedo appena e sono avvolto da un intensissimo campo elettromagnetico. In seguito riesco ad uscire in qualche modo dalla mia stanza e incontro anche mio padre poco fuori dalla porta, da lì in avanti non ricordo altro, forse l'esperienza si interrompe in quel momento.
8 dicembre 2023
Serie di lucidi ore 5.15-8.00
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze, dopodiché parte una lunga serie di episodi che ricordo in maniera frammentaria. In uno di questi, quello che ricordo meglio, sono a casa e cerco più volte di lanciarmi nel buio per poi teletrasportarmi altrove. Mi rendo conto però che finché sono a casa mia è difficile che io riesco a traslocarmi in un posto diverso, la mia mente rimane ancorata qui, dovrei fare la stessa cosa ma partendo da un punto all'aperto. Esco dunque di casa e mi metto a correre lungo la strada per allontanarmi il prima possibile, con l'idea di schiantarmi contro un muro ad un certo punto ed uscire così dal sogno. Cambio poi idea e mi schianto invece contro l'asfalto, mi ritrovo nel buio ed inizio a tastare con le mani per aggrapparmi a qualcosa di solido. Dopo un po' mi ritrovo con la vista attiva di nuovo a casa nel seminterrato, seduto a capo tavola in salotto. Guardo dalla finestra, è una giornata serena e luminosa, è tutto estremamente stabile e reale ma la disposizione dei mobili di casa non è quella attuale. Incontro mia madre e mio padre e faccio finta di niente, non devono scoprire che sono lucido, di nascosto però leggo delle scritte di sfuggita e noto che non si modificano ad un secondo sguardo. Vado poi alla libreria e prendo un libro a casa che sembra parlare di viaggi astrali, anche se le frasi che leggo sono un po' sconnesse. Decido poi di uscire di casa e quando raggiungo il cancello incontro due ragazze sulla rampa del garage. Aprono il cancello automatico ed escono in strada, mi unisco a loro per una passeggiata, poco dopo inizio a destabilizzarmi e quando decido di allontanarmi da loro e proseguire da solo è ormai troppo tardi. In un altro episodio mi trovo in bagno e mi guardo più volte allo specchio. L'immagine riflessa non mostra la mia immagine, bensì un tizio robusto e tarchiato, forse calvo. Distolgo lo sguardo e torno a guardare più volte e la persona allo specchio rimane sempre la stessa.
10 dicembre 2023
Lucido ore 5.30-8.30
Entro nella stanza degli ospiti al primo piano, che è anche la stanza dove pratico yoga. Sul letto dovrebbe esserci il materiale che uso per le lezioni (tappetino, blocchetti ecc.), invece non lo trovo e così capisco di stare sognando. Premo più volte l'interruttore per accendere la luce ma non vuole saperne di accendersi. Esco poi sul balcone, è giorno, mi calo in giardino ed esco dal retro. Prendo il campo di sterpaglie e mi tolgo scarpe e calzini per sentire meglio il contatto con il terreno mentre cammino. Inizialmente il terreno è irregolare, poi però inizia un ampio prato verde ma devo comunque stare attento perché ci sono grossi escrementi di cane sparsi qua e là nell'erba. Cammino fino a raggiungere un edificio antico, davanti al quale trovo due persone e insieme a loro entro in una casa, dove veniamo accolti da un uomo e una donna, marito e moglie sulla sessantina. Ci fanno sedere a tavolo con loro e ci offrono il pranzo. La signora mi porge una ciotolina con del riso e pomodorini tagliuzzati e mi chiede se voglio anche il tonno ma le dico che lo mangerò dopo a parte. Il riso con i pomodorini è molto saporito, ci sono però dei piccoli chicchi sottili e secchi che non capisco cosa siano, forse riso crudo. Ad un certo punto mi alzo da tavola dicendo che devo andare, il signore mi dice che c'è anche il gelato ed io sono un po' tentato ma non posso rimanere ancora o rischierei di perdere lucidità. Ringrazio per il pasto offertomi e saluto, vado verso una porta, la apro e trovo una scalinata che scende. Sto per scendere ma poi mi fermo, torno indietro e chiudo la porta, oggi non ho voglia di andare nei Sotterranei, voglio invece recarmi in ambienti più elevati. Cerco altri passaggi ma tutte le porte che apro portano a stanze chiuse e buie. Qui ho un vuoto di memoria e in seguito mi trovo a camminare nei pressi di casa mia. Faccio altri tentativi di teletrasportarmi altrove ma continuo a ritrovarmi a casa mia.
17 dicembre 2023
Paralisi/OBE ore 21.15-6.15
Prendo lucidità in paralisi, le vibrazioni mi avvolgono ed al momento giusto mi rotolo giù dal letto sul pavimento. Mi alzo ed esco dalla mia stanza, vado di sopra ed esco dal portone, tutto al buio. Ad un certo punto mi viene in mente di creare un portale da attraversare per teletrasportarmi da qualche parte. Faccio diversi tentativi e in uno di questi mi ritrovo in un qualche luogo di notte, dove ad un tratto vedo una specie di fumo o vapore luminoso di colore azzurrino. Sollevo l'indice della mano destra per aprire un portale nell'aria e mi accorgo che anche intorno al mio dito c'è questa strana luce vaporosa, una specie di fiammella dello stesso colore. Apro il portale e mi ci butto dentro, anche qui faccio diversi tentativi, in alcuni dei quali mi ritrovo a casa mia. Avendo continuato a sognare a lungo prima di svegliarmi il ricordo di questa esperienza è andato in parte perso.
20 dicembre 2023
Lucido ore 21.20-6.15
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze. Cammino per le strade di una città, osservo i passanti, poi incontro una bella ragazza mora, alta circa 1.80. Ci parlo un po' ma il ricordo è molto vago, mi dice delle cose, ha un nome molto strano, che però ho dimenticato.
31 dicembre 20023
Paralisi/OBE ore 7.00-8.55
Prendo lucidità in dormiveglia, dopo un po' entro in paralisi e sopraggiungono le vibrazioni, accompagnate stavolta da una pressione alle orecchie che però è sopportabile. Al momento giusto mi alzo, sono in piedi nella mia stanza con la vista non ancora attiva, sento la testa pesante, avvolta in un intenso campo elettromagnetico. Quando la mia vista si attiva vedo con piacere che è giorno, proprio come nella realtà fisica in questo momento, guardando verso il letto però non trovo il mio corpo che dorme bensì alcune magliette buttate alla rinfusa. Esco dalla mia stanza, vado di sopra ed esco attraversando il portone e poi il cancello. Ho ancora la testa ovattata, mi sollevo in levitazione e volo a gran velocità, per poi atterrare poco dopo. Non sono più nella mia città adesso, cammino lungo una strada stretta, con macchine parcheggiate sul lato sinistro e altre macchine che vengono nella direzione opposta alla mia. Non ho più la sensazione di testa ovattata ma in compenso a
adesso ho un problema con le scarpe, me le sento scomode, come se fossero troppo piccole per i miei piedi, decido allora di togliermele e proseguire scalzo. Osservo i volti di alcune persone mentre cammino, tra esse ricordo una ragazza dai capelli scuri e ricci, che indossa un lungo cappotto. Ci troviamo entrambi a passare nello stretto spazio tra un muro di recinzione alla mia sinistra e una macchina parcheggiata in diagonale, che in questo modo occupa quasi tutta la strada. Lei viene nella direzione opposta alla mia e mi sfila accanto, poi giro l'angolo a sinistra e qui rimango bloccato per qualche istante dietro ad una macchina che sta facendo manovra per uscire dal parcheggio. Qui perdo parzialmente lucidità e quando la macchina fa retromarcia e rischia di venirmi addosso io reagisco sbattendo le mani con forza sul cofano per segnalare la mia presenza. La macchina si ferma e poi riparte in avanti permettendomi di proseguire. Raggiungo il lungomare, alla mia destra c'è una spiaggia con la sabbia grigia ed un mare relativamente calmo. Sento una voce parlare della spiaggia in questione e del tipo di sabbia che la compone, poi un'altra voce, femminile, che cerca di dissuadermi dall'idea di andare in spiaggia. Qui perdo definitivamente lucidità e mi perdo a giocare con dei pupazzetti smontabili raffiguranti persone e animali. Uno di questi pupazzetti raffigura Medusa ed ha la faccia smontabile. A differenza di altri che ho in mano che sono intercambiabili tra loro, mi rendo conto che questo non può esserlo perché ha la parte posteriore della testa che rimane attaccata al corpo ed ha la forma dei capelli di Medusa, pertanto ci si può attaccare solo la faccia di Medusa. Mentre maneggio con questi pupazzetti invento una breve storiella con loro come protagonisti, storiella che però al risveglio ho dimenticato.
1 gennaio 2024
Lucido/paralisi/OBE ore 2.00-8.30
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze, in seguito mi trovo a camminare per le strade di una città che qualcosa mi dice essere Roma. Osservo le persone ma è tutto molto caotico, c'è un forte chiacchiericcio di fondo e non mi sento molto stabile. So di essere in un ambiente onirico di basso livello e decido di andarmene di qui. Prima però incontro una ragazza il cui volto mi è in qualche modo familiare. La fermo e le faccio alcune domande, le chiedo se è per caso un'attrice (non so perché in quel momento pensavo che lo fosse) e come si chiama ma la sua risposta è totalmente priva di senso. Decido che è il momento di volare via e uscire da questo ambiente, salgo su un muretto e prendo il volo ma mi accorgo che qualcuno mi ha seguito e sta volando con me. La cosa non mi piace, non mi sta infastidendo a dire il vero ma so che se voglio passare ad un ambiente più elevato non posso portarmelo dietro, devo andare da solo. Accelero dunque il volo compiendo un notevole scatto in avanti ma il tizio fa lo stesso e in un attimo mi raggiunge. << Sai farlo anche tu! >> gli dico, proseguiamo per un po' insieme, dopodiché mi viene in mente un trucco per ingannarlo. Non ricordo esattamente cosa faccio, forse gli indico qualcosa per distrarlo e ne approfitto per accelerare e seminarlo, ad ogni modo funziona, ora non è più con me. Ad un certo punto atterro ed entro in un edificio con l'intenzione di trovare un passaggio verso un nuovo scenario. Vedo subito un ascensore, entro ma prima che la porta si chiuda entra anche qualcun altro, un tizio asiatico, forse indiano. Come detto non posso portare gente con me, dunque senza esitazione gli mollo un calcio per sbatterlo fuori dall'ascensore. Lui però insiste, riesce a bloccare la porta e tenta nuovamente di entrare. Inizia una breve lotta al termine della quale io ho la meglio, lo spingo di nuovo fuori con un calcio e premo subito un pulsante per salire, stavolta la porta si chiude prima che lui riesca a
rientrare. Tiro un sospiro di sollievo, l'ascensore inizia a salire, poi ad un certo punto lo sento muoversi in diagonale. Alla fine mi ritrovo a fluttuare nel buio totale e mi arriva una serie di immagini che scorrono velocissime, accompagnate da voci che dicono cose, alcune sono informazioni che potrebbero essere interessanti, solo che scorrendo così velocemente non riesco a seguirle. Ci sono alcune immagini che sembrano riferirsi alla religione islamica e sento pronunciare un nome arabo che ho poi dimenticato. Mi arriva un numero enorme di informazioni in pochissimo tempo e non riesco ad elaborarle. Quando il flusso di immagini e voci finisce provo ad ancorarmi da qualche parte ma finisco per ritrovarmi nella mia stanza, ancora al buio. Volo via velocissimo, con l'intenzione di recarmi altrove, la vista si attiva, è notte e sto sorvolando il campo di sterpaglie dietro casa mia. Atterro sul balcone di una palazzina rosa e vedo una famiglia con dei bambini che sta festeggiando
il Capodanno. Sento la voce di un adulto dire ai bambini che normalmente a quest'ora dovrebbero essere a letto a dormire. In seguito mi ritrovo nuovamente nella città di prima, solo che stavolta è tutto molto più tranquillo e stabile, c'è gente in giro ma non c'è più quel chiacchiericcio di fondo invadente. Cammino per le strade e ad un certo punto vedo una ragazza che mi sembra quella di prima, la presunta attrice, stavolta però non mi fermo a parlarci. Tra la persone che passeggiano vedo anche mia madre ma non ci incontriamo, lei tira dritta alla mia destra mentre io giro a sinistra. Percorro un altro tratto di strada senza fermarmi a parlare con nessuno, non mi trovo più in un ambiente di basso livello ma nemmeno in uno di quelli elevati, sono in uno scenario intermedio quindi è meglio evitare comunque di interagire con le persone. Vedo poi una strada che si perde nella nebbia e penso che quello possa essere il confine di questo scenario onirico, andando in quella direzione
potrei raggiungere un livello superiore. Imbocco questa strada e poco dopo lo scenario crolla e mi ritrovo nel buio totale. Non ho il controllo di quello che succede, vengo sballottato qua e là per un po' e poi mi ritrovo in paralisi. Percepisco una presenza e sento una voce metallica che parla ma mi arriva molto disturbata e non riesco a capire nulla di quello che dice. Non so dire quindi se questa entità stia cercando di comunicare con me o meno, potrebbe anche essere che io stia intercettando una conversazione che non ha nulla a che fare con me. La cosa va avanti per un po', io cerco inizialmente di rimanere immobile, senza fare niente e restare in attesa, sperando di essere portato in un qualche luogo da esplorare. Alla fine però mi percepisco sul letto, sempre in paralisi, con una potente ondata di energia che mi travolge e questa voce metallica incomprensibile. Mi lascio travolgere da questa energia anche perché so che sarebbe controproducente opporre resistenza, non la percepisco come positiva ma forse neanche negativa. Alla fine mi ritrovo in un falso risveglio in cui mi alzo ed esco dalla mia stanza e incontro anche mio padre che si è appena alzato anche lui.
Lucido ore 7.00-8.00
Sono in giro con alcuni amici, quando ad un certo puntoprendo lucidità e me ne vado per conto mio. Cammino per delle strade che portano pian piano fuori dal centro abitato, osservo a distanza le case fari sempre più rade. Imbocco poi un sentiero all'interno di un parco e raggiungo un'area in cui ci sono dei tavoli con delle persone sedute. In un primo momento penso di interagire con loro ma poi mi rendo conto che non ne vale la pena, non hanno l'aria di essere personaggi dotati di particolare consapevolezza, sarebbe solo uno spreco di tempo ed energia. Proseguo e raggiungo un prato che termina in una ripida salita, al di sopra della quale dovrebbe esserci una strada extraurbana. In cima alla salita c'è un pezzo tagliato a forma di disco di un tronco di un albero dal diametro di circa 1 metro. Adagiati a terra vicino al disco ci sono altri tronchi più sottili. Cerco di arrampicarmi ma qui lo scenario si destabilizza e crolla.
Paralisi ore 7.00-8.00
Prendo lucidità in paralisi con le vibrazioni, inizialmente non riesco a muovermi, sono totalmente immobilizzato. Rimango fermo in attesa del momento giusto, dopo un po' riesco a muovere le braccia, lentamente e con fatica mi tiro su e sposto le coperte. Mi metto a sedere ma appena provo ad alzarmi in piedi vengo respingo con veemenza verso il letto. Provo ancora ad alzarmi ma non c'è proprio verso, sembra che ci sia proprio una barriera invisibile che mi respinge. Mi guardo le mani, le intravedo appena e sono avvolto da un intensissimo campo elettromagnetico. In seguito riesco ad uscire in qualche modo dalla mia stanza e incontro anche mio padre poco fuori dalla porta, da lì in avanti non ricordo altro, forse l'esperienza si interrompe in quel momento.
8 dicembre 2023
Serie di lucidi ore 5.15-8.00
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze, dopodiché parte una lunga serie di episodi che ricordo in maniera frammentaria. In uno di questi, quello che ricordo meglio, sono a casa e cerco più volte di lanciarmi nel buio per poi teletrasportarmi altrove. Mi rendo conto però che finché sono a casa mia è difficile che io riesco a traslocarmi in un posto diverso, la mia mente rimane ancorata qui, dovrei fare la stessa cosa ma partendo da un punto all'aperto. Esco dunque di casa e mi metto a correre lungo la strada per allontanarmi il prima possibile, con l'idea di schiantarmi contro un muro ad un certo punto ed uscire così dal sogno. Cambio poi idea e mi schianto invece contro l'asfalto, mi ritrovo nel buio ed inizio a tastare con le mani per aggrapparmi a qualcosa di solido. Dopo un po' mi ritrovo con la vista attiva di nuovo a casa nel seminterrato, seduto a capo tavola in salotto. Guardo dalla finestra, è una giornata serena e luminosa, è tutto estremamente stabile e reale ma la disposizione dei mobili di casa non è quella attuale. Incontro mia madre e mio padre e faccio finta di niente, non devono scoprire che sono lucido, di nascosto però leggo delle scritte di sfuggita e noto che non si modificano ad un secondo sguardo. Vado poi alla libreria e prendo un libro a casa che sembra parlare di viaggi astrali, anche se le frasi che leggo sono un po' sconnesse. Decido poi di uscire di casa e quando raggiungo il cancello incontro due ragazze sulla rampa del garage. Aprono il cancello automatico ed escono in strada, mi unisco a loro per una passeggiata, poco dopo inizio a destabilizzarmi e quando decido di allontanarmi da loro e proseguire da solo è ormai troppo tardi. In un altro episodio mi trovo in bagno e mi guardo più volte allo specchio. L'immagine riflessa non mostra la mia immagine, bensì un tizio robusto e tarchiato, forse calvo. Distolgo lo sguardo e torno a guardare più volte e la persona allo specchio rimane sempre la stessa.
10 dicembre 2023
Lucido ore 5.30-8.30
Entro nella stanza degli ospiti al primo piano, che è anche la stanza dove pratico yoga. Sul letto dovrebbe esserci il materiale che uso per le lezioni (tappetino, blocchetti ecc.), invece non lo trovo e così capisco di stare sognando. Premo più volte l'interruttore per accendere la luce ma non vuole saperne di accendersi. Esco poi sul balcone, è giorno, mi calo in giardino ed esco dal retro. Prendo il campo di sterpaglie e mi tolgo scarpe e calzini per sentire meglio il contatto con il terreno mentre cammino. Inizialmente il terreno è irregolare, poi però inizia un ampio prato verde ma devo comunque stare attento perché ci sono grossi escrementi di cane sparsi qua e là nell'erba. Cammino fino a raggiungere un edificio antico, davanti al quale trovo due persone e insieme a loro entro in una casa, dove veniamo accolti da un uomo e una donna, marito e moglie sulla sessantina. Ci fanno sedere a tavolo con loro e ci offrono il pranzo. La signora mi porge una ciotolina con del riso e pomodorini tagliuzzati e mi chiede se voglio anche il tonno ma le dico che lo mangerò dopo a parte. Il riso con i pomodorini è molto saporito, ci sono però dei piccoli chicchi sottili e secchi che non capisco cosa siano, forse riso crudo. Ad un certo punto mi alzo da tavola dicendo che devo andare, il signore mi dice che c'è anche il gelato ed io sono un po' tentato ma non posso rimanere ancora o rischierei di perdere lucidità. Ringrazio per il pasto offertomi e saluto, vado verso una porta, la apro e trovo una scalinata che scende. Sto per scendere ma poi mi fermo, torno indietro e chiudo la porta, oggi non ho voglia di andare nei Sotterranei, voglio invece recarmi in ambienti più elevati. Cerco altri passaggi ma tutte le porte che apro portano a stanze chiuse e buie. Qui ho un vuoto di memoria e in seguito mi trovo a camminare nei pressi di casa mia. Faccio altri tentativi di teletrasportarmi altrove ma continuo a ritrovarmi a casa mia.
17 dicembre 2023
Paralisi/OBE ore 21.15-6.15
Prendo lucidità in paralisi, le vibrazioni mi avvolgono ed al momento giusto mi rotolo giù dal letto sul pavimento. Mi alzo ed esco dalla mia stanza, vado di sopra ed esco dal portone, tutto al buio. Ad un certo punto mi viene in mente di creare un portale da attraversare per teletrasportarmi da qualche parte. Faccio diversi tentativi e in uno di questi mi ritrovo in un qualche luogo di notte, dove ad un tratto vedo una specie di fumo o vapore luminoso di colore azzurrino. Sollevo l'indice della mano destra per aprire un portale nell'aria e mi accorgo che anche intorno al mio dito c'è questa strana luce vaporosa, una specie di fiammella dello stesso colore. Apro il portale e mi ci butto dentro, anche qui faccio diversi tentativi, in alcuni dei quali mi ritrovo a casa mia. Avendo continuato a sognare a lungo prima di svegliarmi il ricordo di questa esperienza è andato in parte perso.
20 dicembre 2023
Lucido ore 21.20-6.15
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze. Cammino per le strade di una città, osservo i passanti, poi incontro una bella ragazza mora, alta circa 1.80. Ci parlo un po' ma il ricordo è molto vago, mi dice delle cose, ha un nome molto strano, che però ho dimenticato.
31 dicembre 20023
Paralisi/OBE ore 7.00-8.55
Prendo lucidità in dormiveglia, dopo un po' entro in paralisi e sopraggiungono le vibrazioni, accompagnate stavolta da una pressione alle orecchie che però è sopportabile. Al momento giusto mi alzo, sono in piedi nella mia stanza con la vista non ancora attiva, sento la testa pesante, avvolta in un intenso campo elettromagnetico. Quando la mia vista si attiva vedo con piacere che è giorno, proprio come nella realtà fisica in questo momento, guardando verso il letto però non trovo il mio corpo che dorme bensì alcune magliette buttate alla rinfusa. Esco dalla mia stanza, vado di sopra ed esco attraversando il portone e poi il cancello. Ho ancora la testa ovattata, mi sollevo in levitazione e volo a gran velocità, per poi atterrare poco dopo. Non sono più nella mia città adesso, cammino lungo una strada stretta, con macchine parcheggiate sul lato sinistro e altre macchine che vengono nella direzione opposta alla mia. Non ho più la sensazione di testa ovattata ma in compenso a
adesso ho un problema con le scarpe, me le sento scomode, come se fossero troppo piccole per i miei piedi, decido allora di togliermele e proseguire scalzo. Osservo i volti di alcune persone mentre cammino, tra esse ricordo una ragazza dai capelli scuri e ricci, che indossa un lungo cappotto. Ci troviamo entrambi a passare nello stretto spazio tra un muro di recinzione alla mia sinistra e una macchina parcheggiata in diagonale, che in questo modo occupa quasi tutta la strada. Lei viene nella direzione opposta alla mia e mi sfila accanto, poi giro l'angolo a sinistra e qui rimango bloccato per qualche istante dietro ad una macchina che sta facendo manovra per uscire dal parcheggio. Qui perdo parzialmente lucidità e quando la macchina fa retromarcia e rischia di venirmi addosso io reagisco sbattendo le mani con forza sul cofano per segnalare la mia presenza. La macchina si ferma e poi riparte in avanti permettendomi di proseguire. Raggiungo il lungomare, alla mia destra c'è una spiaggia con la sabbia grigia ed un mare relativamente calmo. Sento una voce parlare della spiaggia in questione e del tipo di sabbia che la compone, poi un'altra voce, femminile, che cerca di dissuadermi dall'idea di andare in spiaggia. Qui perdo definitivamente lucidità e mi perdo a giocare con dei pupazzetti smontabili raffiguranti persone e animali. Uno di questi pupazzetti raffigura Medusa ed ha la faccia smontabile. A differenza di altri che ho in mano che sono intercambiabili tra loro, mi rendo conto che questo non può esserlo perché ha la parte posteriore della testa che rimane attaccata al corpo ed ha la forma dei capelli di Medusa, pertanto ci si può attaccare solo la faccia di Medusa. Mentre maneggio con questi pupazzetti invento una breve storiella con loro come protagonisti, storiella che però al risveglio ho dimenticato.
1 gennaio 2024
Lucido/paralisi/OBE ore 2.00-8.30
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze, in seguito mi trovo a camminare per le strade di una città che qualcosa mi dice essere Roma. Osservo le persone ma è tutto molto caotico, c'è un forte chiacchiericcio di fondo e non mi sento molto stabile. So di essere in un ambiente onirico di basso livello e decido di andarmene di qui. Prima però incontro una ragazza il cui volto mi è in qualche modo familiare. La fermo e le faccio alcune domande, le chiedo se è per caso un'attrice (non so perché in quel momento pensavo che lo fosse) e come si chiama ma la sua risposta è totalmente priva di senso. Decido che è il momento di volare via e uscire da questo ambiente, salgo su un muretto e prendo il volo ma mi accorgo che qualcuno mi ha seguito e sta volando con me. La cosa non mi piace, non mi sta infastidendo a dire il vero ma so che se voglio passare ad un ambiente più elevato non posso portarmelo dietro, devo andare da solo. Accelero dunque il volo compiendo un notevole scatto in avanti ma il tizio fa lo stesso e in un attimo mi raggiunge. << Sai farlo anche tu! >> gli dico, proseguiamo per un po' insieme, dopodiché mi viene in mente un trucco per ingannarlo. Non ricordo esattamente cosa faccio, forse gli indico qualcosa per distrarlo e ne approfitto per accelerare e seminarlo, ad ogni modo funziona, ora non è più con me. Ad un certo punto atterro ed entro in un edificio con l'intenzione di trovare un passaggio verso un nuovo scenario. Vedo subito un ascensore, entro ma prima che la porta si chiuda entra anche qualcun altro, un tizio asiatico, forse indiano. Come detto non posso portare gente con me, dunque senza esitazione gli mollo un calcio per sbatterlo fuori dall'ascensore. Lui però insiste, riesce a bloccare la porta e tenta nuovamente di entrare. Inizia una breve lotta al termine della quale io ho la meglio, lo spingo di nuovo fuori con un calcio e premo subito un pulsante per salire, stavolta la porta si chiude prima che lui riesca a
rientrare. Tiro un sospiro di sollievo, l'ascensore inizia a salire, poi ad un certo punto lo sento muoversi in diagonale. Alla fine mi ritrovo a fluttuare nel buio totale e mi arriva una serie di immagini che scorrono velocissime, accompagnate da voci che dicono cose, alcune sono informazioni che potrebbero essere interessanti, solo che scorrendo così velocemente non riesco a seguirle. Ci sono alcune immagini che sembrano riferirsi alla religione islamica e sento pronunciare un nome arabo che ho poi dimenticato. Mi arriva un numero enorme di informazioni in pochissimo tempo e non riesco ad elaborarle. Quando il flusso di immagini e voci finisce provo ad ancorarmi da qualche parte ma finisco per ritrovarmi nella mia stanza, ancora al buio. Volo via velocissimo, con l'intenzione di recarmi altrove, la vista si attiva, è notte e sto sorvolando il campo di sterpaglie dietro casa mia. Atterro sul balcone di una palazzina rosa e vedo una famiglia con dei bambini che sta festeggiando
il Capodanno. Sento la voce di un adulto dire ai bambini che normalmente a quest'ora dovrebbero essere a letto a dormire. In seguito mi ritrovo nuovamente nella città di prima, solo che stavolta è tutto molto più tranquillo e stabile, c'è gente in giro ma non c'è più quel chiacchiericcio di fondo invadente. Cammino per le strade e ad un certo punto vedo una ragazza che mi sembra quella di prima, la presunta attrice, stavolta però non mi fermo a parlarci. Tra la persone che passeggiano vedo anche mia madre ma non ci incontriamo, lei tira dritta alla mia destra mentre io giro a sinistra. Percorro un altro tratto di strada senza fermarmi a parlare con nessuno, non mi trovo più in un ambiente di basso livello ma nemmeno in uno di quelli elevati, sono in uno scenario intermedio quindi è meglio evitare comunque di interagire con le persone. Vedo poi una strada che si perde nella nebbia e penso che quello possa essere il confine di questo scenario onirico, andando in quella direzione
potrei raggiungere un livello superiore. Imbocco questa strada e poco dopo lo scenario crolla e mi ritrovo nel buio totale. Non ho il controllo di quello che succede, vengo sballottato qua e là per un po' e poi mi ritrovo in paralisi. Percepisco una presenza e sento una voce metallica che parla ma mi arriva molto disturbata e non riesco a capire nulla di quello che dice. Non so dire quindi se questa entità stia cercando di comunicare con me o meno, potrebbe anche essere che io stia intercettando una conversazione che non ha nulla a che fare con me. La cosa va avanti per un po', io cerco inizialmente di rimanere immobile, senza fare niente e restare in attesa, sperando di essere portato in un qualche luogo da esplorare. Alla fine però mi percepisco sul letto, sempre in paralisi, con una potente ondata di energia che mi travolge e questa voce metallica incomprensibile. Mi lascio travolgere da questa energia anche perché so che sarebbe controproducente opporre resistenza, non la percepisco come positiva ma forse neanche negativa. Alla fine mi ritrovo in un falso risveglio in cui mi alzo ed esco dalla mia stanza e incontro anche mio padre che si è appena alzato anche lui.
May my heart be my guiding key