I sognatori lucidi alle prime armi si lamentano spesso della brevità delle loro esperienze oniriche consapevoli, e questo avviene perché il loro entusiasmo o la loro gioia nel trovarsi in un sogno lucido sono così forti da portare al risveglio. Un importante consiglio è quindi quello di cercare di controllare le proprie emozioni, mantenendo un atteggiamento il più possibile “distaccato”. Esistono tecniche che si possono applicare nel momento in cui il sogno lucido sta svanendo, per entrare in un nuovo sogno mantenendo la consapevolezza: queste tecniche per prolungare la lucidità sono state elaborate da S. LaBerge, che afferma:

“Appena la mia visione comincia a svanire nel sogno lucido, io cado all’indietro o giro come una trottola (col corpo onirico)”[1].

La tecnica di girare su se stessi come una trottola è chiamata “spinning” ed è un metodo che funziona veramente, a patto che il sognatore si sforzi di sperimentare un vero e vivace senso di movimento. Essa consiste nel ruotare su se stessi il più realisticamente possibile, in posizione verticale: è importante mentre si compie il movimento suggestionare se stessi dicendo “Presto mi troverò lucido un altro sogno”. In più del 90% dei casi (secondo le statistiche di LaBerge) ci si ritrova in una nuova scena onirica, in genere diversa dalla prima, la cui lucidità può essere prolungata nuovamente con questo sistema, e così per varie volte. Personalmente preferisco usare una tecnica, sempre di LaBerge, che consiste nello sfregare energicamente le mani tra loro perché questo mi consente di vedere i cambiamenti che intervengono sull’ambiente onirico intorno a me intanto che accadono, cosa che non mi riesce di fare durante lo spinning.

Le tecniche di LaBerge si possono usare anche per cercare di controllare il sogno lucido e in tal caso si procede così:

  1. prima di coricarsi si stabilisce una destinazione (per esempio Parigi) cui arrivare in sogno e si cerca di fissarla in mente per potersene ricordare nel sogno (per questo si può mettere sul comodino una foto o un oggetto che ricordino con più efficacia al sognatore il suo intento);
  2. appena ci si trova in un sogno lucido, senza aspettare che questo finisca, si usa una delle tre tecniche descritte e intanto che si sperimenta la sensazione di movimento si ripete mentalmente “Presto sarò a (Parigi) in un altro sogno lucido, perfettamente consapevole che sto sognando”;
  3. nel nuovo sogno lucido si esplora l’ambiente e se questo non è ancora conforme alla destinazione stabilita, si ripete il procedimento, finché si raggiunge il posto desiderato. A questo punto potete gustarvi il vostro sogno, ricordando di mantenere costante la vostra consapevolezza durante tutto il resto del tempo.

Proprio per prolungare e stabilizzare la lucidità, vari studiosi consigliano di focalizzare l’attenzione del sognatore su qualche elemento del sogno: si può fissare il pavimento, ad esempio, oppure le mani, secondo il famoso insegnamento di Don Juan a Castaneda.

Se decidete di applicare una qualsiasi di queste tecniche in un prossimo sogno lucido, vi consiglio di provarle da svegli, ovviamente in momenti in cui siete da soli, per fissare meglio nella memoria le sensazioni di movimento che dovrete provare di notte e per autosuggestionarvi in modo positivo a ricordare di usare la tecnica prescelta.


Fonte

  1. ↑ “Sogni coscienti”, Armenia, 1988, pag. 118

Voci correlate

  • Stabilizzazione e chiarezza del sogno