da KaitoH2 » 31/12/2014, 15:48
Siamo tutti gemelli
Sogno fatto il 31/12/2014
Quando mi corico per andare a dormire sono all'incirca le 3. Prima di addormentarmi penso un po' a tutte quelle cose che mi stanno facendo riflettere in questo periodo. Ripenso anche ad un post sui sogni lucidi condiviso su FB da un ragazzo della mia ex-scuola e che avevo "iniziato" verso il mondo onirico.
Faccio un sogno che non ricordo molto bene. Verso la fine sono con altri 4 miei amici (2 ragazzi e 2 ragazze) tutti vogliosi di soddisfare le proprie pulsioni sessuali. Ci accordiamo con un bidello del mio ex-liceo ed entriamo in un aula vuota. Quando tutto sta per cominciare penso all'assurdità della situazione, visto che uno dei ragazzi ed una delle ragazze si odiano profondamente nella realtà ma ora sembrano fin troppo in armonia. Il tutto termina e mi sveglio.
Mi sembra impossibile ma ho ancora la sensazione di avere la pancia piena dalla cena assurda che ho fatto la sera prima. Mi reco al bagno sperando di eliminare parte di quella cena, purtroppo senza successo. Passati forse 5 minuti dal mio risveglio torno a dormire. Sto per addormentarmi e mia madre mi riporta alla realtà avvisandomi che sta uscendo di casa. Rispondo facendo una specie di verso e mi riaddormento.
Sono in un autobus. Con me c'è G, una delle ragazze a cui do' ripetizioni. La cosa strana è che l'autobus lo sta guidando un suo amico che più o meno conosco (MY), quindi sul veicolo siamo solo in 3.
MY ci sta accompagnando a casa di G perché appunto devo darle ripetizioni di fisica. Le sue manovre con il bus però mi preoccupano parecchio: chiude le curve in modo troppo stretto e per l'alta velocità ogni tanto ho la sensazione che il veicolo si stia per ribaltare.
Dopo un po', quando siamo vicini alla meta, MY inizia a fare manovre sempre più spericolate: passa per zone pedonali, sale e scende da marciapiedi e ad ogni dislivello ho il timore di un cappottamento.
G anche lei ha un po' paura e chiede a MY di smetterla ma lui ridendo dice di sapere quello che fa. Dopo poco sale su un marciapiede ed entra in una zona riservata, quindi sulla sinistra vede un parcheggio e decide si saltare il gradino di mezzo metro ed infilarsi lì. Peccato che nel parcheggio ci sia anche una macchina che sta facendo manovra. MY sgomma con l'autobus e G inizia ad urlare. La curva è troppo stretta e il dislivello del terreno peggiora ulteriormente le cose: ci schiantiamo contro la macchina e ci cappottiamo.
L'autobus mentre si cappotta però si alza dal terreno di più di 4 metri (decisamente inversomile come rimbalzo) e mi sembra di non percepire più la gravità. Sembra quasi che l'autobus più che atterrando stia decollando, anche se so che poi si schianterà comunque.
Quella situazione di pericolo surreale risveglia la mia coscienza: "Fanculo mi hai fatto prendere uno spavento e invece sto sognando! Non andrà a finire così adesso, non ora che decido io bastardo!"
Sfondo una vetrata del bus quando questi è ancora al vertice della sua parabola e vengo catapultato in caduta verso il terreno come se tornassi di colpo a subire la gravità. Riesco ad atterrare poggiando una mano e ammortizzando l'impatto sulla gamba sinistra. Sul palmo della mano ho perfino la sensazione di abrasione con l'asfalto. Il bus precipita poco dopo di me e si distrugge quasi completamente. Nel parcheggio noto subito una specie di macchina elettrica completamente trasparente dentro cui c'è MY. (Quello che intuisco è che la cabina dell'autista fosse in realtà a sua volte un'altro mini-veicolo).
Vado verso di quello incazzatissimo per la paura che mi ha fatto venire e per la fine che ha fatto fare a G (che comunque mentalmente decido essere ancora in vita). Con un pugno disintegro la cabina dove è seduto MY, lo afferro per il collo e lo tiro verso di me.
"Che cazzo volevi fare?! EH?!" Gli do' due pugni dritti in faccia e con il secondo gli spezzo il collo.
"Farai meglio a fare il bravo d'ora in poi" continuo io afferrandolo con entrambe le mani, dopo di ché lo tiro fuori dal veicolo distrutto e lo scaravento contro un cancello che si spacca in due all'impatto.
Vado una vecchietta che resta impressionata dalla scena, allora io la raggiungo e le spiego come sono andate le cose. Credo che ciò mi sia costato un po' di lucidità perché poi inizio a seguire una folla di gente che sta venendo a vedere l'incidente. Poiché la zona è ormai completamente disastrata i visitatori per riuscire a vedere qualcosa devono fare un percorso arrampicandosi su un cornicione. Mentre faccio la fila (non so perché la faccio..) parlo con un po' di gente e faccio conoscenza.
Lentamente senza che io me ne accorga la struttura del luogo cambia completamente. Mi ritrovo dentro un immenso centro commerciale che sembra più una città il cui cielo è stato coperto con enormi cupole di vetro. Entro in una stanza e osservo la gente. Noto due ragazze che hanno iniziato a ridere e non riescono più a smettere. Qualcosa mi dice che prima non stavano ridendo e che prima la gente in genere si stava comportando diversamente: da quando poi sono diventato lucido tutto l'ambiente ne ha risentito e si è adattato. Da allora quelle due ridono e non riescono a smettere. La cosa è così buffa che mi viene da ridere anche a me. Poi tra la gente vedo M che mi fa tornare lucido (probabilmente anche grazie a quell'idea che mi era stata innestata del "da quando sono lucido il posto e i PO sono cambiati).
Faccio un giro per il centro ripensando a tutto il tempo onirico che ho sprecato in quei momenti di semi-lucidità (che erano durati parecchio). Vedendo una specie di chalet in vendita sulla mia destra decido di correre sulla sua parete e fare qualche acrobazia. Il risultato è tutt'altro che deludente e anzi le mie doti di oniro-parkourista sembrano proprio buone. Dopo un atterraggio un po' rumoroso torno nelle zone che avevo esplorato prima e vedo nuovamente le due ragazze che ridono in quella che sembra una sala d'attesa. Una è molto bella, ha i capelli castani lisci e lunghi, la carnagione leggermente scura e il viso tutto rosso dalle risate che cerca di trattenere coprendosi con un fazzoletto.
M che è ancora nelle mie vicinanze mi sussurra delle frasi e cerca di incitare le mie voglie sessuali verso le ragazze della sala d'attesa. Inizialmente mi convince e approccio la ragazza castana, ma cambio subito le mie intenzioni. Il pensiero che in realtà mi convince a parlare con quella ragazza è che ho la sensazione che quella possa morire dalle troppe risate. E non per scherzo: dalla prima volta che l'ho vista ridere ora è visibilmente sul limite, se va avanti ancora un po' non so come potrebbe finire la cosa.
"Vieni con me, presto"
"Hm...hahaha...fffffr.... pppppphahahahahah, no scusa ma adesso pprrrrrrhahahahahaha ho da fare hahahahhaa"
"Senti è una cosa molto, molto seria, lascia perdere la tua amica e sbrigati a seguirmi"
La sua risata si attenua, anche se non del tutto.
"Haha.. dove vuoi portarmi? Io devo stare qui con lei, non posso proprio"
"È una questione di vita o di morte. Devi venire con me. Adesso" le dico prendendole una mano.
Quella finalmente si convince e mi segue. La sua amica vuole seguirla ma io la fermo: "Tu non puoi venire, scusami ma è una faccenda privata".
Apro una porta lì vicino e mi ritrovo nell'ufficio di un dottore (il che spiega la sala d'attesa che c'era fuori).
"Salve io sono Ro*???* il dottore di paras*???*"
"Sì lo so già, so tutto grazie" rispondo io in modo sbrigativo.
Faccio cenno alla ragazza di seguirmi e poi prendendola per mano le dico: "Sto per dirti una cosa. È tanto che non lo faccio e spero non reagirai male"
"Cosa devi dirmi?"
Sto per rispondere ma la ragazza di prima cerca di aprire la porta e ascoltare la nostra conversazione. Io intanto cerco di cacciarla via. Nel tempo in cui mi distraggo il dottore inizia a fare domande alla giovine.
"Quindi voi due siete gemelli?" chiede indicando me e la ragazza.
"Ma dottore, che domande fa, siamo tutti gemelli!"
L'affermazione mi colpisce e decido di rimandare il mio discorso anche se all'inizio stavo già per innervosirmi con il dottore.
"In che senso, siamo tutti gemelli?" le chiedo.
"Beh ma è così.. non è che c'è da spiegare" dice lei e in quelle parole improvvisamente intuisco un forte senso di affetto. Qualcosa che va ben oltre il concetto di "fratellanza".
"E cosa vuole fare da grande lei?" chiede il dottore prima che io possa chiedere dei chiarimenti.
"Ora come ora voglio solo divertirmi come una pazza alla festa del congeto di giugno!" (congeto credo sia un termine inventato su due piedi).
"Bene ora scusatemi ma parlo io. Ho una cosa importante da dire"
I due mi guardano curiosi e mi decido a parlare. Li abbraccio e sto per dire loro qualcosa quando nell'ufficio inizia ad entrare un sacco di gente. "Ma che cazzo oh" penso io.
È pieno di ragazzi e altre persone che vogliono sentire questo segreto da me. Mi impressiona il fatto che tra tutte le facce riconosco solo una ragazzina, MM.
Prendo la mano di MM e la chiamo verso di me. C'è anche una ragazza bionda e un tizio lì vicino. Decido allora di parlare a loro tre e buona.
"Ragazzi avrei una cosa da dirvi. Vedete... questa non è la realtà"
"Cosa!? Vuoi dire che..." dice MM sorpresa (lei è perfettamente a conoscenza dei sogni lucidi).
"Esattamente, questa non è la realtà e ci troviamo in un mio sogno".
La ragazza bionda mi sfotte subito: "E se io dicessi che siamo nel mio di sogno?"
"Ma non sarebbe possibile... tu sei solo una proiezione realizzata dalla mia mente. Non hai certo bisogno di dormire, capisci?" rispondo io calorosamente. Lei sembra colpita più che dalle parole dalla mia stessa "aura" e si allontana un po' scioccata ma anche facendomi sentire il suo rispetto nei miei confronti, quindi va verso il banchetto che intanto è stato preparato nell'ufficio e mangia qualche pizzetta.
Cammino tra la folla e a chi mi fa delle domande dico che appunto stiamo sognando. O meglio, io sto sognando.
Un ragazzo dai capelli rossi sorpreso mi dice come io possa pensare che lui sia una proiezione dopo tutto il tempo che abbiamo passato assieme. Gli dico che in realtà delle persone che ci sono nella stanza nella realtà ne conosco forse un paio e tutte le altre invece non ho idea di chi siano. Aggiungo poi che anche a me sembra di essere stato suo amico da secoli, ma che questo è solo un falso ricordo che mi è stato innestato alla formazione del sogno.
Tra le persone poi riconosco R che mi fa delle domande. È dubbioso. Gli dico che posso fare dei Reality Check se vuole che lo convinco. Vado nel corridoio e premo un interruttore che sfortunatamente funziona e spegne la luce dell'ufficio.
"Ehm... ok la cosa degli interruttori non fa al caso nostro. Ma ci sono un sacco di altri RC che posso farti vedere!" dico io cercando di trapassarmi il dito e non riuscendoci.
A quel punto inizio a chiedermi se sto sognando davvero. Inizio ad avere dubbi. Mi chiedo che figura di merda posso aver fatto se dovessi essere nella realtà. Ma poi ripenso a quanto è successo e mi convinco che posso stare tranquillo.
La visione si destabilizza un po' ma riesco rapidamente a riprendere il sogno tra le mani. Continuo la mia passeggiata per il centro e arrivo in una zona con moltissime casse per i pagamenti. Una poliziotta di colore sorveglia la zona, ma sembra più una porno attrice da come è vestita. Cerco di raggiungerla ma lei si muove rapidamente e non riesco ad avvicinarmi. Inizio a correre a 4 zampe e riesco ad essere più veloce tuttavia prima che io possa raggiungerla quella si trasforma in un plico di fogli. Risvegliati ormai i miei istinti animaleschi do' un occhiata alle cassiere per vedere se c'è qualche PO interessante. Con dispiacere noto una grande presenza di ultrasessantenni. C'è una cassiera però dai capelli rossi di origine asiatica che è piuttosto giovane e carina. Mi avvicino e con una scusa cerco di farla alzare "Federica è attesa in cassa centrale" dico. Una cassiera sui 60anni si alza e inizia a correre.
"Ma che fa io ho chiamato federica, mica lei" dico seccato.
"Ma sono io federica!"
"Maledizione i miei tentativi di affibbiarle un nome a caso non hanno funzionato" penso.
Vado dalla donna cinese e le dico che c'è stato un disguido. Non è federica a dover lasciare momentaneamente la sua postazione ma proprio lei. Quella si mette a ridere e si alza ma la visione si spezza e mi sveglio.
Al risveglio ripenso al sogno. L'idea del fatto che "siamo tutti gemelli" poteva forse essere legata al fatto che quei PO sono il risultato di diversi modi di plasmarsi della mia mente che esiste appunto da quando esisto io stesso, quindi siamo "gemelli"? Quel riferimento alla festa di giugno poi voleva riferirsi al mio compleanno che cade durante giugno? A questo punto forse il discorso dei gemelli era una battuta sul fatto che il mio segno zodiacale è dei gemelli?
In ogni caso è molto interessante come il mio inconscio abbia messo su questo dialoghetto, al di là del suo significato che può esserci o meno. È il percorso logico che mi affascina.
"Perché sei così contento?"
"Perché sto per andare a dormire" Legenda Diario dei Sogni Lucidi: