Lucido di sta notte. Saranno state circa le 4.00
Sta volta la lucidità è arrivata grazie all’abitudine di fare il test delle mani. Ancora una volta avevo 5 dita e le mani perfettamente realistiche. (Credo che ormai il mio inconscio abbia imparato come è fatta una mano umana e non sbaglia più.) Provo il test del naso e anche questo fallisce ovvero col naso tappato non riesco a respirare! Ma ormai ho già acquisito lucidità e so che si tratta di un sogno. Solo, mi chiedo, perché non funziona nessun test di realtà?! Allora riprovo un paio di volte col naso e finalmente funziona. Mi trovo all’esterno, di giorno, in una specie di parcheggio vicino ad un parco pubblico. Ci sono alberi e case. Il sogno è vivido e stabile e l’ambientazione è carina. Decido di farmi un voletto dato che ne ho proprio voglia, e da giorni. Prendo la rincorsa, faccio un paio di salti e mi concentro. Ecco che inizio a prendere quota. Sfioro le foglie e i rami degli alberi, osservo l’ambiente e la distanza che mi separa dal suolo. Sorvolo un campo coltivato. Passo sotto ad un ponte e sopra a delle case. Piacevole e rilassante. Il resto non lo ricordo. Ricordo solo che il sogno finisce con un tentativo di attraversamento di un muro che non sono riuscito ad attraversare perché sembrava non esserci la parte opposta.
Finale semilucido dell’ultimo sogno prima del risveglio. Ore 7.00
Quasi completamente non lucido, ma interessante quel poco di lucidità che sembro avere acquisito in prossimità del risveglio.
Sono in una casa con mio cugino. Lui prende una pistola da un cassetto e mi dice di cominciare a scappare perché sta per spararmi. Io cerco di capire se fa sul serio e gli chiedo se è impazzito. Lui si posiziona davanti ad una uscita e mi punta la pistola. Allora scappo velocemente dal retro e scavalco una ringhiera di metallo. Faccio qualche metro e mi volto. Lui ha fatto il giro e sta venendo per uccidermi. Corro, scavalco il cancello di una casa, poi un altro e raggiungo una strada. Blocco un’auto in arrivo e chiedo aiuto. La macchina accosta. Alla guida c’è un ragazzo giovane dall’espressione gentile, con i capelli rossi, che mi dice ‘sali pure’. Gli spiego velocemente la situazione e gli dico di allontanarci in fretta. Facciamo qualche chilometro e ad un certo punto gli chiedo di scendere. Lui si ferma e io lo ringrazio abbracciandolo. Lì trovo un ristorante di lusso. Servono pietanze raffinate e molto costose. Io voglio solo riposarmi e riprendermi un momento, forse bere qualcosa ma all’improvviso si sentono delle urla e degli spari. Mio cugino armato di pistola mi ha raggiunto, ma non è più mio cugino, è diventato il mio ex e sembra ancora più determinato ad uccidermi. Tutti corrono in ogni direzione e la sala si svuota. Prendo un’uscita e scappo fuori. All’esterno c’è una specie di scaffale alto quasi due piani. Mi ci arrampico sopra e raggiungo un ripiano molto alto. Da lì vedo che la situazione sembra essersi calmata. Ci sono persone li sotto e altre sui ripiani di questo scaffale. Noto che ci sono molte delle pietanze del ristorante a portata di mano. Prendo un po’ di cibo per me e un po’ da distribuire alla gente che gradisce e mi ringrazia. Già che ci sono do persino una mano al ristorante a lavare i piatti
Così mi ritrovo all’interno, al piano di sopra e
mentre parlo con due personaggi onirici dico loro che questo è un sogno e che loro non sono reali.