RIEPILOGO PRIMA META’ LUGLIO 2023FASE IPNAGOGICASono sdraiato a letto, scosso da potenti vibrazioni. Visto che non riesco ad alzarmi in alcun modo, ho l’idea di chiedere aiuto. Sento subito la presa di due mani alle caviglie che mi sollevano le gambe oniriche, sfilandole da quelle fisiche; poi passano ai fianchi, separando pure quelli. Infine, le mani invisibili afferrano le mie e mi tirano letteralmente su dal letto, dandomi anche un paio di robusti strattoni per ultimare la separazione. Ormai in piedi nella stanza, mi guardo attorno ma non vedo nessuno. Ad ogni buon conto, prima di allontanarmi preferisco ringraziare.
/// Mi sveglio lentamente, aprendo gli occhi fisici ma senza muovere un muscolo. Sono sdraiato sul fianco e percepisco un vociare confuso in cucina; immagino che mia madre sia già in piedi, lei è sempre molto mattiniera. In quel momento, sento chiaramente che la porta della camera viene aperta (anche se la sto guardando e vedo benissimo che resta chiusa); il lenzuolo viene sollevato e una presenza femminile si infila nel letto, dietro di me, cingendomi i fianchi con le braccia e posando il mento sulla mia spalla. Malgrado la dolcezza di quel contatto, il realismo estremo mi fa sobbalzare, interrompendo tutto. Esco in corridoio e mi accorgo che la cucina è spenta e silenziosa… Né potrebbe essere diversamente, visto che mia madre non vive più in questa casa da anni.
/// Ho il solito falso risveglio consapevole, steso nel letto a pancia in giù. Qualcuno si sdraia sopra di me, gli chiedo subito chi sia, ma non ottengo risposta. Mi sento invece toccare al fianco destro, forse da una mano; provo un acuto dolore, come se alcuni rasoi mi strisciassero sulla pelle. Cerco di rabbonire lo sconosciuto visitatore, ma perdo lucidità e finisco in un sogno molto deprimente.
(N.B.: ho usato la tecnica nonostante fossi di cattivo umore e avessi già fatto un incubo prima della sveglia notturna. Insomma, me la sono proprio cercata!)CREAZIONE DI UN PERSONAGGIO
ONIRICO RICORRENTEUn’idea che mi ronzava in testa da tanto: creare un personaggio onirico ben caratterizzato con cui interagire ripetutamente nei sogni. Le motivazioni sono varie, ma si possono riassumere in: semplice compagnia durante le mie avventure oniriche; aiuto per controllare e gestire meglio i sogni; avere un interlocutore diretto con l’inconscio. Per passare dalla teoria alla pratica ho preso spunto dalle tecniche per creare i cosiddetti “tulpa” (chi volesse approfondire l’argomento, può farlo a questo link: http://it.tulpa.info). Mi sono dunque seduto a tavolino per “progettarlo”: gli ho dato un nome (Eddie, che suona così simpatico) e un aspetto ben preciso. Dal punto di vista caratteriale, ho riversato in lui gli aspetti più positivi dei migliori amici che ho avuto nel corso degli anni, arricchendolo poi con tutte le qualità che in generale apprezzo nelle persone. Ho preferito plasmare un personaggio maschile piuttosto che femminile per escludere fin da subito coinvolgimenti di tipo romantico o sessuale. Per sei settimane gli ho dedicato sedute giornaliere di meditazione in cui lo visualizzavo e interagivo con lui; quando mi è sembrato che i tempi fossero maturi, ho iniziato a cercarlo nei sogni…E’ una notte molto agitata: sono triste e nervoso (per problemi familiari, poi risolti), tanto che stanotte ho deciso di non usare la tecnica per i sogni lucidi, visto che ho anche avuto un incubo. Ora, invece, fatico a riprendere sonno e mi giro più volte nel letto. Per qualche ragione mi viene in mente Eddie, così gli chiedo di starmi vicino in questo momento difficile. Trascorre comunque un’altra oretta prima che riesca finalmente ad addormentarmi. A un tratto, ho un falso risveglio in cui apro leggermente gli occhi; non vedo nulla di strano, eppure sento chiaramente che qualcuno mi sta annusando la base del collo con ostinazione. E’ un punto in cui soffro terribilmente il solletico, infatti comincio a ridere senza controllo e mi agito così tanto da svegliarmi davvero. Questo brevissimo lucido non ha alcun senso, considerato lo stato d’animo in cui mi trovavo… Dev’essere stato Eddie: ha reagito alla mia richiesta d’aiuto, cercando di tirarmi su il morale come poteva.
/// Durante la visualizzazione notturna chiedo a Eddie di aiutarmi a diventare consapevole nei sogni, visto che negli ultimi due giorni la tecnica ha floppato. Infatti, neppure oggi riesco a raggiungere la lucidità, ma finisco invece in una lunga carrellata di sogni ordinari. Nell’ultimo di questi, mi trovo in giardino e ricevo l’inaspettata visita di una volpe. Si avvicina senza timore, facendo anzi capire di voler essere accarezzata in testa. L’accontento subito, stupito dalla confidenza di quell’animale selvatico e dal modo insistente con cui mi fissa negli occhi, come se cercasse di dire qualcosa… Al risveglio, mi sono mangiato le mani: quello era Eddie! Come faccio ad esserne sicuro? Perché un paio d’anni fa ho scritto un racconto su uno spirito guida che assumeva l’aspetto di una volpe e si faceva chiamare Eddie… Nelle sedute di meditazione in cui ho plasmato il suo aspetto e la sua personalità, l’ho anche preso in giro (scherzosamente) per il fatto di avere lo stesso nome di una volpe. Eddie ha cercato davvero di farmi diventare lucido, ma io non l’ho riconosciuto!
(Seguiranno aggiornamenti…)I MIGLIORI LUCIDI01/07/2023 – FALSI RISVEGLI A RAFFICA Dopo aver usato la tecnica ed essermi addormentato, divento lucido sentendo le vibrazioni e le gambe che si alzano in diagonale, così mi separo subito dal corpo fisico. Mi dirigo verso il cortile, toccando l’armadio e il muro per mantenere il contatto col sogno. Uscito fuori, nella fitta penombra incontro due personaggi onirici seduti su poltrone di vimini; scambio qualche parola e un bacio (nulla di coinvolgente). Poi, di punto in bianco… Sono di nuovo a letto con le vibrazioni addosso. Mi ri-separo ed esco in cortile, poi salgo in terrazza. Anche qui è tutto in penombra, notturno, così mi concentro per accendere i lampioni stradali più vicini, che in effetti si illuminano rischiarando un po’ l’ambiente. Sui bordi della terrazza ci sono molti personaggi onirici seduti a dei tavolini come fossero al bar; mi danno tutti le spalle, guardano verso la via. Uno di loro mi fa placidamente notare che erano lì al buio per ammirare il cielo stellato, allora temo di essere stato inopportuno ad accendere la luce e mi scuso. D’improvviso, eccomi un’altra volta a letto con le vibrazioni… Ancora un falso risveglio! Torno subito in terrazza e stavolta trovo un paesaggio diurno, molto più luminoso e realistico, tra i migliori visti di recente. Le differenze rispetto all’ambiente fisico sono ora più marcate: il pavimento appare scuro, quasi nero, sembra antico ed è in parte coperto di muschio. Sono emozionatissimo per il realismo della scena, tanto che mi impongo la calma e sfrego le mani su una parete per timore di svegliarmi. Invece, arriva l’ennesimo falso risveglio. Mi stacco dal corpo fisico e salgo ancora in terrazza (santa pazienza!). Il paesaggio è anche meglio di prima. Mi avvicino al parapetto, molto più basso che nella realtà, e anziché la strada mi trovo di fronte una valle verdissima, inclinata verso il basso, con un fiumiciattolo azzurro che scorre nel mezzo, il tutto visto da notevole altezza. I colori sembrano quasi luminosi per quanto sono vividi. Mi faccio coraggio e spicco il volo. Uso ancora la tecnica dei vecchi tempi (finché non troverò di meglio), cioè fingo di avere uno zaino propulsore sulle spalle e lo aziono mentalmente, sentendo i piedi che si staccano da terra e avventurandomi nel vuoto. Come al solito non ho grande controllo sulla situazione, non riesco a modulare né velocità né quota; la mia è poco più di una “caduta controllata” con cui raggiungo il fondo della valle in pochi secondi e mi schianto al suolo, rimbalzando senza alcun dolore e continuando a volare sempre più rapido a livello del suolo. Vedo gli alberi tutt’intorno, quand’ecco che… Sì, un falso risveglio! Mentre mi separo, ho la chiarissima percezione di due mani strette intorno alle caviglie che mi trascinano letteralmente fuori dal letto e mi mettono in piedi. Poiché temo di dimenticare i lucidi fatti finora, decido di appuntarli brevemente su un block notes (non ho perso lucidità, beninteso, semplicemente spero che questo escamotage mi permetta di memorizzarli meglio). Fatto sta che, mentre sto scrivendo, mi sveglio sul serio. Sento che potrei facilmente rientrare nella fase rem, ma preferisco annotare i sogni per davvero finché il ricordo è ancora vivido.
03/07/2023 – SVOLAZZANDO IN VERANDA(…) Mi dirigo come al solito verso la portafinestra. Nel farlo, mi guardo un po’ attorno e intravedo l’armadio alla mia destra e lo scrittoio a sinistra, trovando l’arredamento coerente con la realtà (solo dopo il risveglio mi sono ricordato che lo scrittoio non è più lì da anni). Esco in cortile, camminando sulla grata del pozzo luce e rimanendo concentrato sulle sensazioni fisiche; voglio salire in terrazza, perciò immagino una serie di appigli sulla parete e comincio ad arrampicarmi. Tuttavia qualcosa va storto e, dopo alcune immagini totalmente incoerenti, sbuco senza motivo nell’ex camera da letto dei miei genitori (vedo che c’è ancora il loro grande armadio). Esco in veranda e osservo la strada di sotto; la visuale è appena discreta, ma noto comunque qualche accenno di colore (una macchina verde, ad esempio). C’è anche gente che cammina. Ultimamente ho stabilito di non volare più nei sogni, tuttavia decido di fluttuare fino all’altro lato della strada, a mo’ di esercitazione, atterrando su un terrazzino. Qui lo scenario è del tutto diverso da quello reale, c’è uno spiazzo sterrato che ospita una sorta di percorso a ostacoli con numerosi personaggi onirici impegnati ad attraversarlo. Per quanto mi riguarda, vorrei fare il tragitto inverso e tornare sulla veranda, ma per qualche motivo non riesco più ad alzarmi in volo. A questo punto la lucidità si azzera, oppure finisco in un falso risveglio inconsapevole, fatto sta che non ricordo più nulla.
07/07/2023 – IL SALOTTO DELL’ALTA SOCIETA’ Si comincia con un sogno inconsapevole in cui sto facendo pulizie in casa. (…) A un tratto, vado in camera da letto per procurarmi una presa elettrica che mi occorre per una riparazione. Qui mi accorgo che la mia vista è un po’ appannata e questo dettaglio mi insospettisce. “Non starò mica sognando?”, mi chiedo. Per averne la conferma, mi concentro sulla presa che ho tra le mani, riuscendo facilmente a farla fluttuare a mezz’aria, mentre quest’ultima diventa addirittura trasparente. Ormai lucido, torno in corridoio, che nel frattempo è diventato un ampio salone totalmente sconosciuto. Mi guardo attorno sorpreso, osservando parecchi divani e poltrone dalla foggia raffinata e l’imbottitura color salmone; anche il resto del mobilio è d’epoca e ricercato, chiaramente sono finito in casa di persone molto facoltose. Ci sono alcuni specchi alle pareti che riflettono la mia immagine, pur con qualche concessione alla prospettiva (uno mi mostra di spalle mentre lo guardo frontalmente). Mi avvicino a un altro specchio, più lungo, orizzontale e collocato dietro un buffet, scrutando con attenzione il mio riflesso ma senza notare particolari incoerenze. Poi riporto lo sguardo sul salotto. Vedo molte persone che chiacchierano e bevono, mentre un paio di camerieri in smoking gli servono delle tartine sui vassoi. Noto in particolare una giovane donna seduta a un divano a poca distanza da me, snella e con un bel vestito. Mi pare anche di sentire le note di un valzer nell’aria, o forse lo sto solo immaginando. Nessuno dei presenti, comunque, sembra far caso a me. Li percepisco aristocratici, tuttavia non mi sento minimamente in soggezione; al contrario, l’atmosfera generale è di benevola accettazione nei miei riguardi. Poi mi accorgo che la scena prende a sgretolarsi, anche stavolta mi manca la prontezza di ancorarmi al sogno e tutto scompare in un paio di secondi! Mi sveglio subito dopo.
10/07/2023 – LA TORRE DI PIETRA Si parte da un sogno normale in cui passeggio con un amico per le vie di una città. A un tratto, passiamo accanto a una chiesa dove lui incontra una sua conoscente che sta per sposarsi e lo invita alla cerimonia. Entra suo malgrado per non essere scortese, mentre io decido invece di tornare a casa, visto che mi sono accorto di indossare solo la maglietta e i boxer, ma ho scordato di mettere i pantaloni (!). Sull’uscita della chiesa, incrocio due strani alberi coperti di bellissimi fiori bianchi, i cui rami sono così fitti da ostacolarmi il passaggio per alcuni istanti (sto già diventando lucido). Mi incammino poi su una via ampia e dritta, ma scopro che sta piovendo, così per fare più in fretta decido di percorrerla in volo. Giunto su un incrocio a “T”, giro a destra e comincio a ruotare intorno a una grande costruzione circolare, sollevandomi in alto e dirigendomi verso la cima. Mi chiedo cosa troverò lassù, non mi dispiacerebbe se si trattasse di un antico palazzo, come ne ho visti spesso in altri sogni. Raggiunta la sommità, scopro invece che il parapetto delimita un ampio prato rotondo e leggermente concavo, sul quale atterro. L’erba è verdissima, punteggiata da piccole costruzioni isolate che sembrano loculi. Si tratta dunque di un cimitero? “Questo sogno lo pubblicherò sul diario online!”, penso tra me e me. In lontananza, all’estremità opposta del prato, scorgo invece un piccolo edificio sulla cui terrazza c’è un essere enorme e palesemente deforme (ha le spalle storte e un braccio molto più grosso dell’altro) che sembra volermi attaccare. Ma prima di poter fare qualsiasi cosa, mi sveglio.
14/07/2023 – PRIMA DEILD RIUSCITA!Falso risveglio consapevole, forse mi ritrovo direttamente in piedi nel buio totale. Mi incammino in una specie di corridoio, facendo scivolare le dita lungo dei corrimano metallici. Tocco anche la parete, tuttavia non ho la prontezza di spirito per cercare di delineare un ambiente onirico. Nel giro di pochi secondi mi sveglio. Stavolta mi ricordo di stare fermo, chiudo gli occhi e mi concentro per rientrare subito nel sogno. La manovra riesce alla perfezione: ecco le vibrazioni che si espandono su tutto il corpo! Sono nella fase ipnagogica, cerco di alzarmi dal letto e tuttavia non riesco a muovere un muscolo. Si vede che sto sbagliando qualcosa, mi agito e di lì a poco mi sveglio definitivamente.
(N.B.: due sogni davvero pessimi, ma interessanti perché per la prima volta da quando ho ripreso a usare la tecnica sono riuscito a bypassare il risveglio e rientrare nella fase rem: una conquista davvero importante!)15/07/2023 – IL MONDO SOTTERRANEO(…) Sono in giardino, ripasso gli obbiettivi per i sogni lucidi. Di punto in bianco divento consapevole e, senza un vero motivo, decido di cercare l’ingresso del mondo sotterraneo. Mi convinco di essere già sulla sua soglia e visualizzo un’apertura ad arco da cui parte un tunnel che scende giù. Mi concentro per illuminarlo e in effetti lungo tutto il passaggio appaiono delle luci che disperdono l’oscurità. Mi incammino, accompagnato dal tintinnio di gocce d’acqua che cadono dalla volta. Mentre scendo sempre più in basso, l’ambiente torna però a scivolare pian piano nell’oscurità e io sento crescere una sensazione sgradevole; mi sembra di vedere tanti piccoli teschi che galleggiano nell’aria, riesco persino a toccarne uno che rivela una strana consistenza gommosa. Non capisco, ma la situazione mi piace sempre meno. Poi arriva la netta impressione di essere attaccato: le mie gambe vengono graffiate e lacerate da qualcosa che non gradisce la mia presenza. Allora faccio vigliaccamente dietrofront e risalgo in fretta verso la superficie, chiedendomi chi me l’abbia fatta fare; so bene che la simbologia di scendere verso il basso è molto negativa nei sogni. Finalmente raggiungo l’ingresso del tunnel, che ora è sbarrato da un cancello; esco e lo chiudo a doppia mandata, portandomi via la chiave per prudenza. La osservo bene: ha un aspetto molto familiare, con tanto di portachiavi in plastica celeste. In effetti, è proprio la chiave della mia cantina. Qui perdo lucidità e torno a sognare in modo inconsapevole.
SOGNI NON LUCIDINe ricordo relativamente pochi, visto che quando non uso la tecnica cerco di dormire il più profondamente possibile e di ignorare i risvegli spontanei (la notte devo anche riposare, eh!). Quei pochi che mi restano impressi sono perlopiù una banale riproposizione delle attività quotidiane. Non a caso, in alcuni si accenna anche ai sogni lucidi; ad esempio, in un sogno spiegavo i test di realtà a un personaggio onirico, mentre in un altro mi lamentavo dei colori spenti che vedevo intorno a me, paragonandoli a quelli molto più sgargianti dei lucidi (!). Solo un sogno mi ha colpito davvero per una sua particolarità. Non lo racconto in dettaglio perché era proprio insipido, una lunga conversazione con questa fantomatica “marchesa De Millar”, donna di mezza età sciatta e antipatica. Tuttavia, dopo il risveglio continuavo a pensare al sogno e soprattutto al cognome della marchesa, che mi suonava estraneo eppur familiare al tempo stesso. Fino a quando non mi sono accorto che, mescolando le lettere che formano “De Millar” si ottiene “Marielld”, anagramma quasi perfetto di “Mariella” (il nome di una mia parente). Mi ha stupito molto che l’inconscio si sia preso la briga di camuffare in modo così ingegnoso l’identità di una persona!