da Cenwyn » 07/04/2014, 11:07
Sono con una persona, [slpc]la guardo e le dico: "sai, questa è la terza volta di fila che ti sogno".[/slpc]
Dopo poco mi sveglio, il mio corpo è piacevolmente mezzo addormentato, così ricordando una piccola discussione con PK2 ripenso alla tecnica per OBE del rotolare fuori dal corpo.
Mi concentro neanche troppo, mi sento inclinare da un lato, poi dall'altro, e ancora un paio di volte, finchè rotolo giù dal letto.
Mi alzo un pò a fatica, mi sento molto assonnata. Eseguo il test della mano, perchè non sono del tutto sicura di star sognando. Non funziona, comunque non del tutto, ma comunque c'è qualcosa di strano. [sltc]Mi dico che se sento il bisogno di fare un test di realtà, probabilmente sto sognando, così lascio perdere e mi dirigo in salone. Bene, sono in un lucido: che faccio? Provo il prepotente istinto di volare via ma... ma mi fermo. No, non spenderò un altro lucido solo volando!
Mi avvicino alla porta di casa, metto la mano sulla maniglia e ripenso al lucido con il paesaggio a letti. Penso: ora apro la porta e ci troverò il mostro, le mie paure.
Abbasso la maniglia ed esco in cortile. Sono un pò delusa... ma poi mi guardo bene attorno. Il cortile è diverso, e penso che somigli a com'era una decina d'anni fa. Giro intorno alla casa, tutte le incongruenze che noto vengono attribuite a qualcosa che sa di passato. Dietro la casa vedo i garage con il tetto in lamiera, com'era una volta, ma è disposto per l'altro lato del cortile. Penso che magari è una soluzione da valutare per quando lo dovremo ricostruire. Anche se niente in effetti era così, ha un vago sapore anni 90. Ne deduco che quali che siano le mie paure, hanno origine da lì, da quell'epoca. Inizio a sentire il mio corpo fisico,[/sltc]non riesco più a muovermi e mi sveglio. Ma non mi scoraggio.
Mi immagino rotolare, e [sltc]in pochi istanti sto di nuovo sognando. Torno nel salone, e penso che sarebbe davvero divertente accendere il pc per scrivere che sto lucidando. Ugo è sulla tavola, la disposizione dei mobili della stanza è diversa ma non ci pongo attenzione. Apro ugo, lo accendo... aspetto... aspetto... e quasi mi sveglio. Ok, è un'idea stupida, tantopiù che poi non resta scritto davvero, quindi a che serve? Devo stabilizzarmi. I piedi sono nudi, e sento il freddo del pavimento sotto le palme, ma non basta. Lecco una porta, lo faccio un pò schifata, ma funziona. Quindi mi dirigo alla porta d'entrata, metto la mano sulla maniglia e penso: ora troverò qui fuori il mio futuro!
Apro la porta e... seconda delusione. Il mio giardino è molto simile a quello di prima. Ne deduco che vedo il mio futuro come qualcosa di stagnante, che non evolverà in alcun modo. Sono bloccata in questa situazione stantia. Giro l'angolo della casa. C'è un grande eucalipto fuori dalla finestra della mia vecchia camera, mi ci avvicino per leccarlo.. penso che sappia di mentolo, ma.. ma..
Le gambe non rispondono più. Cerco di volare, ma percepisco le mie gambe fisiche, che sono giustamente immobili...[/sltc]mi sveglio.
Ci risiamo. Ondeggio su me stessa [sltc]finchè non rotolo giù dal letto, proprio a faccia in giù, col naso a un centimetro dalla piastrella. Mi tiro su con qualche difficoltà e butto un occhio al letto. Non c'è il mio corpo. Ok, non conta come OBE. Non ci faccio caso, ma la camera è quella di quand'ero ragazzina, si... stiamo parlando ancora degli anni 90. Cerco subito di stabilizzare, apro l'acquario e... No, non ho il coraggio di bere l'acqua dell'acquario. Ci appoggio il mento e mi ci bagno il naso, mi sembra sufficiente. E così mi ricordo che detesto avere il naso bagnato.
Un pò stufa di trovare le solite robe in cortile, esco decisa attraverso la finestra volando. Sono fuori, e non mi frega niente del cortile! Provo con uno spin a trovarmi in montagna, ma appena alzo la testa mi rendo conto che sono ancora lì. Giro l'angolo della casa e c'è mia mamma con Alì, il cane dei miei zii. E' ancora un cucciolo (Sono ancora gli anni 90) ed è giocoso e affettuoso. Mia mamma, dicevo, è lì seduta sul marciapiede. Mi racconta le sue cose, io l'ascolto, ma non riesco proprio a prestare attenzione a quello che dice.
Basta, mi dico: io voglio andare al mare! Guardo mia mamma e le dico: ti va di andare al mare? Lei sembra dubbiosa e intimorita, ma accetta. La prendo per mano e ci alziamo in volo sopra la casa. Le chiedo: va bene qualcosa tipo calabria o sicilia? Lei dice di si. Le prendo anche l'altra mano, e con un rapido girotondo il cielo sopra di lei si trasforma in un paesaggio da mozzare il fiato.
Una lunga spiaggia bianca, dolce affonda in un mare blu zaffiro. Siamo ad una ventina di metri d'altezza, e chiedo a mia mamma di scegliere il posto dove atterrare. A ovest, dopo la ressa con la gente, una parete a strapiombo sbalza in fuori creando una sorta di tetto naturale. Lei sceglie un posto lì vicino. Con una certa grazia atterriamo, mia mamma è spaventata, accompagna la discesa con una risata isterica, ma appena tocchiamo il suolo è felice. Dio, sto posto è davvero bello! Sembra una fusione tra le candide scogliere di Bonifacio e la spiaggia di Punta delle Formiche in sicilia. E si, c'è anche un pò di Squillace...
Mi tuffo nelle acque calde oh.. si sta di un bene...! Peccato solo che con tutta sta sabbia il posto non è adatto a fare snorkeling. Mia mamma è poco più indietro a godersi il bagno. Sto lì a ragionare se cambiare o meno la temperatura dell'acqua quando mi accorgo che siamo finiti sotto al tetto naturale.
Che naturale non è. Si tratta dell'interno di un antico tempio romano, la copertura è quella del tempio che è crollato su due lati.
Bellissimo, anche se l'acqua qui all'ombra è più fredda. Qualche bagnante grida, parte della volta cade. Io non sono preoccupata, ma tutti quei PO dicono che il tempio cadrà loro in testa. Così succede. Che sia il caso di farci qualcosa... a seguire i loro discorsi rischio di perdere lucidità...[/sltc] MIAOOOOO!! [sltc]Miao?[/sltc]
E mi sveglio. La clementina ha fame. E sta volta mi alzo per scrivere, perchè a ripetermi mentalmente quello che è successo rischio di sovrascrivere i ricordi con frasi assurde.
La vita è scoprire quello che accade dopo il presente, un po' per volta